Ciao a tutti e ciao a tutte, come state?
Alla fine sono sopravvissuto anche al Genova Pride, che devo dire è andato molto meglio di quanto pensassi... Certo sarebbe andato meglio se avessi rimorchiato e/o se una torma di fans mi avesse travolto... Ma immagino che nel casino fosse difficile notare la mia magliettina con scritto sopra Robin Hoog... Sigh... Sigh... O almeno così voglio sforzarmi di credere... Comunque era così che mi presentavo due giorni fa... Qualcuno mi ha notato e avete fatto i timidi oppure non siete tipi da pride???
Di Pride Parade ne ho viste un po', ma a parte le bella atmosfera, la folla festante, i carri colorati e tutto il resto, non finirò mai di stupirmi di come una manifestazione che raccoglie centinaia di migliaia di persone possa venire sminuita in meniera così sfacciata e strumentale (per usare un eufemismo) dai grandi mezzi di comunicazione... Vah beh... Immagino che prima o poi le cose cambieranno in meglio... Nel frattempo stiamo in tema, ma parliamo d'altro, visto che mi è arrivata una lettera diversa dal solito in risposta al mio articolo sulle difficoltà di trovare un inno per i gay pride italiani pubblicato da Gay.It un paio di settimane fa. Leggetelo CLICCANDO QUI e poi tornate a leggere l'e-mail che mi ha mandato Dario , uno dei pochi cantanti gay dichiarati d'Italia, che mi scrive:
"Caro Valeriano ho letto con interesse il tuo articolo a proposito della difficoltà di scegliere il cosiddetto "inno" del Pride. E ho letto anche il giusto disappunto riguardo alla mancanza di artisti italiani gay dichiarati e attivamente impegnati nella causa. E' vero che molti latitano, ma è anche vero che la comunità glbt, in particolare quella gay maschile, snobba i cantanti dichiarati e disponibili come me, ad esempio. Nel 2001 avevo inciso "Domani è primavera", inno ufficiale del Pride, con tanto di marchio Pride stampato sul cd, con la coproduzione di Enrico Ruggeri, ma alle mie prestazioni artistiche sono state preferite, all'ultimo momento e senza preavviso alcuno, le performances di Paola e Chiara, tra l'altro buone conoscenti mie e che stimo da sempre. Ho partecipato al Festival Internazionale Gay rappresentando l'Italia in duetto con La Cristiana a Koln, guadagnando il terzo posto. Nel 2005 ho inciso "Ti sposerò", dichiarazione d'amore di un uomo a un altro uomo, la prima canzone del genere in Italia, ho partecipato al PACS day, ad ogni manifestazione alla quale sono stato invitato. Io non sono un gay variopinto ma uno con un carattere quasei timido, se vogliamo. Non ci conosciamo personalmente, ma mi piaci molto per come scrivi e per le altre cose che fai. Ci tenevo che mi conoscessi. Un abbraccio e buon lavoro. Dario Gay"
Caro Dario, ti ringrazio per la stima e ti ringrazio per aver voluto che ti conoscessi... In realtà devo ammettere che di te non avevo mai sentito parlare (ma la musica italiana non la seguo, quindi non rimanerci troppo male!), però dopo essermi cosparso il capo di cenere ho recuperato consultando youtube (Ueh! Eri pure al Festivalbar, e hai fatto persino il complice a Scherzi a parte...! ^__^). La tua e-mail, in effetti, penso che metta bene in evidenza un meccanismo un po' perverso che c'è nel nostro paese e che parte da una constatazione un po' triste: i gay da noi si espongono ancora molto poco, e questo impedisce che si venga a creare un vero circuito per i prodotti culturali dichiaratamente gay (quindi anche per la musica, intesa come insieme di testi e contenuti e non solo come ritmo da ballare), e questo non stimola i gay ad esporsi, e il circolo zizioso si perpetua... Fortunatamente ora le cose iniziano un po' a cambiare (anche grazie ad internet), ma non è facile recuperare decenni di vuoto quasi totale, per giunta in un clima come quello che abbiamo ultimamente. Inoltre il fatto che manchi un circuito culturale gay produce una serie di conseguenze poco gradevoli, particolarmente evidenti nell'ambito musicale. Ad esempio i gay italiani selezionano (attraverso una serie di dettagli più o meno gay-friendly, che vanno dal look ai testi, dalla biografia alla posizione nei confronti dei gay) i loro idoli fra gli artisti che sono già famosi al di fuori del circuito culturale gay, anche perchè di fatto da noi non esiste, e siccome un cantante - per essere famoso in Italia - non può essere troppo "gay"(visto che la nostra è ancora un cultura essenzialmente maschilista e sessista), va da sè che i cantanti gay dichiarati, che magari producono brani dai contenuti esplicitamente "gay", hanno vita dura visto che non vengono valorizzati e promossi per principio (tant'è che io non ti avevo mai sentito nominare anche se hai fatto un mucchio di cose). La cosa ironica è che spesso questo accade anche nell'ambito delle associazioni gay italiane, che in teoria la cultura gay dovrebbero promuoverla (ma si può promuovere qualcosa che non si ha?), e qui bisognerebbe aprire una lunga parentesi e preferirei sorvolare...C'è da dire che il problema della musica "gay" è lo stesso che in Italia hanno i film gay (che non vengono distribuiti nelle sale), i fumetti gay (che gli editori non vogliono pubblicare), i prodotti televisivi gay (che nessuno osa trasmettere da noi), i libri gay (che da noi non hanno quasi mai una sezione dedicata in librerie e biblioteche) e molto altro ancora... Quindi, se ti può consolare, sei in buona compagnia (^__^)... Internet, però, sta davvero cambiando le cose, tant'è che - ad esempio - adesso so chi sei, su youtube ho potuto vedere parecchie cose di te (tra cui la tua partecipazione al festival musicale dell'Europride del 2002) e sicuramente tante persone che passano di qui ti stanno scoprendo solo ora grazie al fatto che parlo di te su questo blog... Certo è che, se in Italia internet offre davvero il primo esempio di circuito culturale gay, è anche vero che ci vorrà ancora del tempo perchè sviluppi il suo potenziale... Anche perchè i gay italiani devono abituarsi ancora all'idea di avere un'identità nel senso pieno del termine. Però in questo senso sono abbastanza ottimista: in dieci anni il clima gay italiano è cambiato tantissimo, e probabilmente è solo questione di tempo (e strategie) prima che si crei un circolo virtuoso in grado di dare riconoscimenti visibili e concreti (per i cantanti come per i fumettisti ^__^). Quindi mi raccomando prosegui imperterrito, che di gente come te ce n'è tanto bisogno. Grazie ancora per avermi voluto contattare e, sperando di averti fatto un po' di pubblicità (^__^), sarò felice se vorrai continuare a seguire i miei articoli, e magari anche i miei fumetti.
A questo punto, visto che si parla di musica gay, di gay pride e di commemorazioni, vorrei cogliere l'occasione per ricordare l'ultimo cantante gay dichiarato (anche se "cantante" è un termine un po' improprio) che è diventato davvero popolare in Italia. Forse all'inizio qualcuno voleva giocare sul fatto che era un personaggio che confermava certi stereotipi, ma nel tempo i suoi motivetti sono diventati il simbolo di un'Italia che stava cambiando il suo rapporto col mondo omosessuale... Mi riferisco a Massimo Brancacci, meglio noto come la drag queen Billy More, che dal 2000 al 2005 (quando una leucemia fulminante se lo portò via) stregò le disco di tutta Italia (e non solo) e rappresentò davvero un momento di rottura impensabile per il nostro paese... Tant'è che - quando si presentò al Festivalbar - Alessia Marcuzzi (che lo presentava quell'anno) le parlò in inglese dando per scontato che un personaggio del genere non potesse proprio essere italiano (a proposito: com'è che siamo passati da Billy More a Povia in così pochi anni???)... Buon ascolto e ricordate che il gay pride è qualcosa che deve durare tutto l'anno (^__^).
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9 commenti:
COME NON CONOSCEVI DARIO? Vale... vergogna... :D
Che ci posso fare??? Anche io ho i miei limiti :-( Ho tanti interessi, ma la musica italiana su di me fa quasi lo stesso effetto delle gare di formula uno...
ciao wally sono massimo :-) . ho letto il tuo ultimo post interessante... come sempre.
Mi trovo in sintonia con la tua frase: Ho tanti interessi, ma la musica italiana su di me fa quasi lo stesso effetto delle gare di formula uno...
eh eh :-))
Per il resto che dirti ?
Che ho visto le tue foto del pride !!!!!!! son stupende e non solo credimi.......
Ti aspetto su msn quando vuoi, puoi.
A presto il colorista :-)
Io Dario lo avevo già sentito nominare però non so molto su di lui come non so molto se non nulla su altri artisti gay.
Nell'articolo hai più volte menzionato la potenza del web ebbene perchè non creare un portale che si occupi di arte gay ed italiana in particolare?
Invece di lasciare ogni artista solo a fare come può creiamo un luogo di incontro, un caffè letterario, un green village. Io non ho le capacità tecniche per poterlo fare anche se mastico un po' di informatica però fra i tanti tuoi lettori magari qualcuno c'è.
Se qualcuno si sente di farlo ha il mio sostegno morale (non sono proprio in grado di occuparmi anche di questo!)...
Io ero sul carro del Feed the bears, e mi ha fatto piacere salutarti in mezzo alla folla.
Genva ha accolto benissimo il popolo gay, nonostante le polemiche dei giorni prima.
Questo era il mio primo e indimenticabile Gay Pride.
Si vedeva che ti stavi divertendo :-) Bel pride, eh? :-) Peccato che tanta gente abbia ancora un mucchio di problemi a partecipare a queste manifestazioni...
ed io a roma a lavorare....cmq io li ti avrei notato anzi dato che sono un fan incallito ti sarei saltato addosso...
ciao
Daniel
ciao wally!! sono mikele.. e sono un ragazzo che ti segue da un pò,che stima molto i tuoi fumetti.. eri anche tu al pride?? peccato nn averti visto, anche se il gran numero di partecipanti nn aiutava..=) mi sarebbe molto piaciuto conoscerti e farti i miei complimenti per i tuoi lavori.. hai un grandissimo talento a mio avviso.. e adoro il tratto dei tuoi disegni.. detto questo confido nel prossimo pride per riuscire a vederti.. =D
tantissimi complimenti ancora..
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