Lo spunto per il post di oggi arriva dall'anteprima di una copertina di Frank Miller relativa a un storia collaterale al terzo capitolo della saga The Dark Knight (dopo "Il Cavaliere Oscuro" e "Il Cavaliere Oscuro Colpisce Ancora"), che immagina le vicissitudini di Batman (e dei supereroi DC Comics classici) in un prossimo futuro dalle atmosfere distopiche. La copertina della suddetta storia, dedicata ad Atom, vede in primo piano Superman... E il suo pene che si intravede per la prima volta sotto al costume classico!
Diciamo che, al di là dello stile di disegno di Frank Miller (sempre più personale e "underground"), l'opinione pubblica americana (e non solo) si sta dividendo proprio sulla questione dell'eccessiva visibilità del pene di Superman... Tant'è che lo sceneggiatore Kurt Busiek, nella sua arringa difensiva della suddetta copertina, difende proprio la scelta stilistica di rappresentare il suddetto pene...
Infatti Kurt Busiek scrive che:
Questa immagine di Superman dice tutto riguardo cosa Frank Miller voglia stabilire per l’Uomo d’Acciaio in questa saga.
É
potente, minaccioso, un folle Eastwood con pugni alla Kirby e un
uccello che non passa inosservato. É voluto, non è uno scivolone.
Mi aspetto che molte persone lo odieranno. Non sto dicendo che dovrebbe piacervi.
Sto
dicendo che non è il risultato di uno che “non sa quello che fa”. È un
effetto voluto da Frank per dire qualcosa di diverso, che non vi
piacerà.
Preciso tutto questo perchè, curiosamente, quando sui siti italiani si è iniziato a dare spazio a questa copertina e alle polemiche relative, praticamente nessuno ha osato mettere in evidenza direttamente la questione del pene, che pure è alla radice di un buon 50% delle discussioni attorno a questa interpretazione di Superman... Un'interpretazione sicuramente meditata, visto che Frank Miller - in passato - ha dato prova di saper disegnare Superman (e la sua zona pubica) in perfetto stile classico...
Ovviamente la situazione è tutta in divenire e non è detto che la DC Comics non applichi qualche forma di censura, ma la sensazione è che la scelta di Frank Miller si inserisca in una tendenza più generalizzata, che sta portando a un ripensamento della tradizionale rappresentazione dei due sessi nel fumetto mainstream americano. Nel senso che, fino a pochi anni fa, le donne erano tradizionalmente sovraesposte e perennemente ammiccanti, mentre gli uomini erano generalmente desessualizzati e tenuti alla larga da situazioni che potessero mettere in evidenza il loro sex appeal o - più in generale - la loro dimensione sessuale (salvo fugacissime parentesi).
Ultimamente, però, pare sia in atto una certa inversione di tendenza (di cui ho parlato più volte), che sembra finalizzata a trovare il giusto compromesso nella rappresentazione del sex appeal dei due sessi... Senza presentare sempre e solo le classiche donne oggetto da calendario e i soliti uomini "privi di elementi sessuali ed erotici in quanto maschi".
Merito dell'evoluzione dei costumi, dell'avanzata dei diritti gay e di quel che volete, ma sta di fatto che il fenomeno è in continua evoluzione, tant'è che anche dei personaggi femminili molto iconici, e noti da decenni per il loro abbigliamento minimale, hanno voluto rivedere il loro guardaroba...
E così, nei prossimi fumetti Dynamite, Vampirella passerà dal suo tradizionale monokini porno soft (che indossava dal 1969)...
Ad una più sobria e verosimile tenuta da vampira ammazzavampiri...
Mentre la spadaccina fantasy Red Sonja cambierà il suo classico due pezzi in cotta di maglia (ideale per mettere in evidenza la sua sesta abbondante di seno)...
In una tenuta molto più pratica (e utile anche per difendere le zone vitali)... Che tra l'altro la rende molto più lesbian friendly...
Ed avrà una tenuta da viaggio ancora più pudica...
Persino la procace Dejah Thoris (nata sui romanzi dedicati a John Carter di Marte), che originariamente era stata concepita proprio per andare in giro praticamente nuda, ha dovuto rivedere il suo rinomato topless (che peraltro aveva iniziato a mostrare solo di recente nei fumetti)....
In favore di un outfit molto più simile a quello che si è visto nel film di John Carter della Disney (e che in parte ne ha determinato il flop, cosa di cui ho parlato nel dettaglio QUI).
Ovviamente io sono contro ogni tipo di censura e, soprattutto nel caso di Dejah Thoris, mi spiace che un personaggio venga snaturato per motivi di forza maggiore... Tuttavia non so se, in questo caso, si possa parlare proprio di censura: infatti è innegabile che certi personaggi femminili siano stati concepiti in epoche e contesti in cui la loro funzione principale era quella di concretizzare le fantasie erotiche di un pubblico maschile (in buona parte adolescenziale), che non aveva molte altre possibilità per sublimarle...
Oggi, però, che pornografia ed erotismo sono alla portata di tutti, la strategia va sicuramente ripensata (e con essa l'immagine di un certo tipo di protagonista femminile), anche alla luce del fatto che le lettrici di fumetti sono in aumento, e sicuramente cercano personaggi femminili in cui identificarsi maggiormente, e che non siano pensate solo in funzione delle esigenze erotiche maschili...
Tant'è che per via di questo nuovo clima persino i fumetti di supereroi hanno dovuto rivedere i costumi di personaggi come Spider-Woman e le loro pose in copertina (CLICCATE QUI e QUI per saperne di più), che una volta non avrebbero suscitato nessuna polemica, ma che al giorno d'oggi hanno dato il via ad accesissime discussioni...
E infatti non penso che sia un caso se la Dynamite ha affidato il ripensamento del look delle sue tre eroine di punta alla disegnatrice australiana Nicola Scott (foto sotto)...
Devo ammettere che questa situazione è abbastanza curiosa, soprattutto per quanti - come me - hanno vissuto gli anni '90 e il boom delle "bad girls" a fumetti... Un periodo in cui, a livello di esposizione del corpo femminile, si è visto un po' di tutto (come potete intuire dai personaggi qui di seguito, che NON erano le protagoniste di serie erotiche, ma supereroistiche) senza che nessuno dicesse nulla... Anche perchè all'epoca le fumetterie erano il regno incontrastato dei maschi etero in piena tempesta ormonale... Contribuendo al grande successo delle suddette serie, che spesso diventavano fenomeni commerciali non irrilevanti...
E sicuramente non è una coincidenza se, proprio questo mese, chiuderà i battenti anche la serie Witchblade, con il numero 185 (foto sotto): uno degli ultimi residuati di un'epoca in cui le supereroine da calendario dettavano legge, con le loro smorfie aggressive, i loro costumini striminziti e le loro anatomie inverosimili...
D'altra parte un personaggio femminile a fumetti che giocasse tutto sul suo sex appeal, al giorno d'oggi, non risulterebbe granchè competitivo... E, anzi, disturberebbe il nuovo pubblico - mediamente più bigotto e meno maschilista - che ha iniziato a frequentare le fumetterie grazie al successo dei superhero movies e dei serial televisivi ispirati ai fumetti... Così come, al contrario, un personaggio maschile totalmente privo di sex appeal (cosa che, una volta, era la norma) partirebbe molto svantaggiato in un periodo in cui il corpo maschile è stato ampiamente sdoganato e rivalutato, anche nel mondo dell'entertainment mainstream...
Dove porterà tutto questo? Difficile dirlo, ma non escluderei che la situazione potrebbe trovare il suo equilibrio una volta trovato il punto di pareggio fra la rappresentazione del sex appeal maschile e femminile...
E questo potrebbe aprire le porte a tutta una serie di scenari inediti.
Quindi staremo a vedere...
Alla prossima.
2 commenti:
Ti dirò, io il pene di Superman non lo vedovo neppure se non dicevi che c'era, anche ingrandendo l'immagine pensavo fosse una piega del costume, al contrario il pacco di Atom è molto più evidente, anzi dalla copertina Atom sembra un superdotato e Superman un minidotato
Accidenti! Io non avevo notato il paccone di Atom, invece! Sta a vedere che sarà una storia piena di peni ballonzolanti?
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