venerdì 5 dicembre 2014

DA BERLINO CON PASSIONE...

Ciao a tutti, come va?
Da qualche anno tanti guardano alla Germania come ad una nazione vivace, rampante e che offre tante possibilità anche in un periodo di crisi nera. I detrattori sostengono che lo fa a discapito delle altre nazioni, i sostenitori dicono che è solo il risultato di strategie lungimiranti e assennate. Sia come sia c'è un dettaglio di cui, almeno in Italia, si parla pochissimo quando si cita la Germania, ovvero che il rapporto dei cittadini con la sessualità è decisamente meno complicato (e ipocrita) di quello italiano.

Al di là del fatto che in Germania la prostituzione è un lavoro regolamentato e ben inquadrato, proprio in questi giorni pare che si stia attuando un nuovo progetto di educazione sessuale nelle scuole approvato dal Ministero dell'Istruzione. Fin dalla sesta classe (il corrispondente della prima media), i bambini dovrebbero essere familiarizzati con la masturbazione e con i vari tipi di penetrazione, fino ad arrivare ad un’infarinatura delle pratiche sadomaso. In parole povere: a undici anni, sarebbe bene che gli scolari fossero consapevoli di tutte le sfaccettature del sesso, compresa quella economica. A tal fine, gli alunni dovranno essere coinvolti nella pianificazione urbanistica dei bordelli, definendone prezzi e servizi. Questo il contenuto delle brochures di questi “gruppi di lavoro giovanili”, approvate dall’Ufficio federale per l’educazione sanitaria e proposti ai singoli Länder dal Ministero dell’Istruzione. Ogni scuola primaria potrà rivolgersi all’associazione (autorizzata) più vicina e prenotarne il supporto, al fine di integrare l’offerta formativa, che comunque comprendeva già un programma di educazione sessuale standard. E pare che alcuni genitori che si sono rifiutati di mandare a scuola i loro figli nei giorni in cui si tenevano queste lezioni un po' particolare siano stati addirittura arrestati.
Esattamente come succede in Italia, giusto?

In effetti io sono sempre stato tentato di credere che tutta questa libertà sessuale contribuisca, e in maniera non indifferente, ad alleggerire il carico di frustrazione della popolazione, determinando una società più serena e produttiva. Libertà sessuale anche nel senso gay del termine, ovviamente.

Un bell'esempio di questa mentalità tipicamente tedesca ci arriva da Berlino, dove dal 7 dicembre al 31 marzo si tiene una bella mostra dal titolo PORN THAT WAY, interamente dedicata alla storia della pornografia gay, lesbica e trans e al suo impatto sulla cultura LGBT (e non solo) nel senso più ampio del termine.
Questa mostra si terrà al Schwules Museum: 1400mq nati proprio per celebrare la cultura LGBT. Infatti questo museo è nato dall'iniziativa di tre studenti che colalboravano col Berlin Museum (ora Märkisches Museum) che nel 1984 aveva realizzato una storica mostra sulla storia degli omosessuali dal 1850 al 1950. La mostra ebbe un grande successo e a questi studdenti (Andreas Sternweiler, Wolfgang Thies e Manfred Baumgardt) sembrava più corretto trasformarla in un'esibizione permanente... Che necessitasse un museo dedicato, e così - con l'appoggio iniziale del Berlin Museo - prese il via lo Schwules Museum (CLICCATE QUI), che ora si trova in Lützowstraße 73, negli spazi di una ex tipografia, e a quanto pare è uno dei musei LGBT più importanti del mondo.
Può essere interessante notare che la mostra PORN THAT WAY vedrà anche la collaborazione del Dipartimento LGBT dell'Università di Humboldte del cinema Moviemento (il cinema più antico di Berlino ancora in attività), che presenterà una rassegna di film particolarmente significativi (con la collaborazione del Porn Film Festival di Berlino, del Feminist Porn Award Europe e di altre associazioni/enti che in Italia, guardacaso, non si nominano mai).
Qui di seguito potete vedere il video promozionale ufficiale.
Comunque parlo della mostra PORN THAT WAY qui perchè il tutto è stato progettato con la collaborazione dell'editore Gmuender, che ha "fornito" alcuni dei curatori della mostra e che sponsorizza l'evento, celebrando al meglio l'insediamento dei suoi due nuovi direttori generali Frank Zahn e Michael Taubenheim (che vedete nella foto qui sotto).
Secondo me non è una cosa da poco che una casa editrice importante come la Gmuender (che ha pubblicato anche tanti fumetti omoerotici, rilanciando a livello internazionale un genere che ormai sembrava esclusivo appannaggio degli USA e del Giappone), che ha da poco rinnovato la sua dirigenza ed è uscita da un periodo non proprio facile, abbia deciso di investire le sue risorse nell'allestimento su una mostra di questo tipo, perchè vuol dire che riconosce l'importanza di investire nelle attività culturali e prende coscienza del fatto che essere un editore specializzato in omoerotismo è una cosa seria, che può avere anche delle implicazioni di un certo tipo... E la possibilità di avere un certo ritorno di immagine investendo in una mostra sulla storia della pornografia gay.

Comunque la cosa davvero incredeibile è che Germania e Italia fanno entrambe parte dell'Unione Europea, nonostante tutto...

Alla prossima.

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