Siccome gli ultimi due post sono stati un po' pesantucci oggi volevo compensare segnalandovi qualcosa di un po' più leggero... Come ad esempio l'ultimo gioco sperimentale realizzato dal programmatore Robert Yang (foto sotto), che insegna anche programmazione di videogiochi e game design al Game Center della New York University (ebbene sì, nelle università americane si approfondisce anche questo argomento, e se non ci credete CLICCATE QUI).
Il gioco, scaricabile gratuitamente QUI (ma le donazioni sono gradite), non è altro che la simulazione di un incontro bollente sotto le docce di uno spogliatoio, e consiste nel rispondere adeguatamente alle avances di un personaggio in occhiali da sole che sceglie di piazzarsi proprio a pochi passi dal giocatore... Qui di seguito potete vedere i primi due minuti del gioco...
Da notare come, nel giro di quattro giorni, il gioco (nonostante fosse pixellato sulle parti intime, come richiesto quando ci sono di mezzo scene di nudo) sia finito nella lista dei giochi che NON possono essere distribuiti tramite app e piattaforme tradizionali...
Il gioco, intitolato RINSE AND REPEAT, non è però il primo esperimento di Robert Yang... Infatti, nel suo tentativo di realizzare videogames sperimentali e in un certo senso "pedagogici", ha anche realizzato cose come HURT ME PLENTY (lo potete scaricare QUI), in cui simula le varie fasi di una sessione di spanking (nel senso di sculacciata erotica) fra maschi... Con lo scopo dichiarato di "spiegare" questo genere di pratica nel modo migliore: dalla preparazione, alla negoziazione, ecc... Come potete intuire dalla versione commentata in giapponese qui sotto... Per poi ricevere una valutazione finale...
E, se pensate che sia una cosa ridicola e fine a se stessa, sappiate che su questo gioco, sulle sue dinamiche di sviluppo e tutto il resto, Robert Yang ha anche avuto modo di tenere delle lezioni... Come quella che vedete qui sotto...
In realtà, più che un programmatore, Robert Yang (QUI trovate alcuni dei suoi lavori) si considera un artista, che usa i videgiochi per offrire stimoli e ampliare gli orizzonti del pubblico, cosa che spesso i videogiochi propriamente commerciali non hanno la possibilità di fare.
C'è da dire che il suo non è un caso isolato, e che il mondo dei videogiochi indipendenti e alternativi è in continua espansione... Anche per quel che riguarda i contenuti sperimentali: tant'è che la New York University (e non solo) sponsorizza un convegno dal titolo DIFFERENT GAMES (cliccate QUI) , che analizza - tra l'altro - proprio il rapporto fra l'inclusione delle tematiche LGBT e il mondo dei videogames... E ovviamente Robert Yang è stato spesso fra i relatori...
Non so perchè, ma ho come la sensazione che in Italia uno scenario del genere sia ancora abbastanza improbabile... Soprattutto in ambito universitario.
D'altra parte il mondo è bello perchè è vario...
Alla prossima.
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