venerdì 13 novembre 2015

CORAGGIO SAILOR

Ciao a tutti, come va?

Siccome non mi piace ribadire l'ovvio, e siccome non voglio impazzire, anche se Sailor Moon è un'icona gay pop da almeno due decenni non uso questo blog per aggiornarvi sulle innumerevoli iniziative che continuano a coinvolgere questo personaggio e il suo mondo... Anche perchè ci sono interi siti che si occupano solo di questo, e che sono sicuramente più esperti di me.

Tuttavia oggi farò un'eccezione che mi pare doverosa... Anche perchè questa volta Sailor Moon si appresta a diventare - fra le altre cose - una vera paladina dei diritti gay anche dove quei diritti sono negati...

Per capire meglio a cosa mi riferisco volevo giusto ricordarvi che in Russia, dal 2013, è presente una legge contro la "propaganda gay" che ha fatto ripiombare la nazione in una sorta di medioevo omofobo e repressivo, che punisce anche solo chi mostra o indossa i colori della bandiera arcobaleno...

Tra l'altro, proprio in questi giorni, alcuni politici russi hanno anche proposto di punire chi fa semplicemente coming out (con una multa e quindici giorni di reclusione).... E purtroppo questo clima sta influenzando pesantemente anche diverse regioni limitrofe, che evidentemente hanno scoperto che per distrarre la popolazione dai problemi veri (che ovviamente il Governo non sa risolvere) è opportuno inventare dei problemi immaginari... Dando l'impressione di saperli gestire brillantemente e con il pugno di ferro.

Una strategia vecchia come il mondo, che tende a riemergere sempre nei momenti storici più difficili, e in particolare nei contesti più vulnerabili alle manipolazioni e alle strumentalizzazioni di chi vuole mantenere il potere.

Cosa c'entra tutto questo con Sailor Moon?

Il fatto è che qualche settimana fa si è tenuta la settimana della moda a Mosca, e - fra le tante collezioni per la primavera/estate 2016 - ha sorpreso un po' tutti la scelta del marchio SORRY, I'M NOT di San Pietroburgo (il suo sito lo trovate QUI), che si occupa di streetwear e che ha deliberatamente sfidato la censura antigay russa... Proponendo una collezione di moda femminile e MASCHILE ispirata (anche) a Sailor Moon...








Audace, vero?

E alla fine lo stilista è uscito per pochi secondi alzando lo scettro lunare di Sailor Moon e indossando un passamontagna... E sinceramente non ho capito fino a che punto lo ha fatto per lanciare un messaggio (e far eun po' di scena) e fino a che punto lo ha fatto per limitare il rischio di essere identificato (ed essere prelevato di peso dalla polizia alla fine della sfilata)...
Io, in effetti, opterei proprio per una prevalenza dell'istinto di autoconservazione... Un po' perchè anche sul sito ufficiale il nome dello stilista - molto prudentemente - non compare da nessuna parte, e un po' perchè la passerella è stata animata da una serie di performances con connotazioni PALESEMENTE gay...

Con tanto di modelli sui tacchi che - molto simbolicamente - incitavano il pubblico a fare silenzio (per non attirare la polizia?)... E, presumo, anche a non fare la spia...

E non penso di passare per un visionario se dico che a me è sembrato di cogliere un messaggio abbastanza chiaro, e una presa di posizione decisa nei confronti del clima pesante che sta caratterizzando la Russia degli ultimi anni. Forse sbaglio, ma credo che lo stilista abbia voluto utilizzare deliberatamente Sailor Moon come un linguaggio in codice, e come un simbolo gay che - per ora - le autorità russe non sono in grado di riconoscere...

Voglio dire: quanti omofobi possono avere colto il messaggio che si nasconde dietro a una maglietta MASCHILE in cui il marchio SORRY, I'M NOT va  proprio a tappare la bocca a una Sailor Moon palesemente inquieta???

Comunque, per capire meglio quello che è successo, qui di seguito potete vedere il video integrale della sfilata (con tanto di DJ androgino che metteva su cover di Lady Gaga)...
Che dire? Evidentemente in Russia c'è chi non si arrende e vuole continuare a lanciare dei segnali di incoraggiamento, nonostante tutto... E personalmente trovo che sia una cosa ammirevole. Anche perchè in questo caso è stato sfruttato un linguaggio in codice legato all'immaginario pop, a riprova del fatto che - effettivamente - manga e anime sono stati capaci di creare un alfabeto sovranazionale e ricco di simboli condivisi... Che possono persino essere usati per sfidare le leggi omofobe della Russia.

Tanto di cappello.

Ad ogni modo alcuni di questi capi sono già disponibili sul sito di SORRY, I'M NOT (CLICCATE QUI) e se vi piacciono vi consiglio di procuraveli subito, anche perchè quando di mezzo ci sono le leggi omofobe russe non si può mai sapere...

Alla prossima.

2 commenti:

  1. Tra l'altro non credo neanche che sia un caso l'aver scelto, fra i vari costumi di Sailor Moon, proprio quello con il gonnellino "Rainbow", acquisito tra l'altro mediante un oggetto magico (in Italia: "La coppa lunare") che ad esmepio nei siti di compravendita (e quindi verosimilment eutilizzando il nome più conosciuto a livello internazionale) è chiamato "Rainbow chalice". Un plauso allo stilista.

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  2. In effetti sospettavo che ci fossero altri sottotesti per veri fans...

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