Come promesso, e come da tradizione, dopo essermi schiarito le idee vado a fare il punto (a freddo) sull'ultima edizione di LUCCA COMICS & GAMES, che essendo la manifestazione fumettistica (e dell'immaginario pop) più importante d'Italia è anche un po' una cartina di tornasole della situazione culturale che si respira nel nostro paese...
Anche dal punto di vista delle tematiche LGBT...
Prima di tutto devo precisare che molti dei miei timori apocalittici (che potete leggere CLICCANDO QUI) non si sono avverati, ma la sensazione (anche chiedendo un po' in giro) è che non si siano avverati proprio perchè sono stati condivisi da moltissime persone, che hanno preferito restarsene a casa per non contribuire a realizzarli. E infatti ci sono stati almeno 20.000 visitatori paganti in meno rispetto all'anno scorso (e i visitatori non paganti in meno, probabilmnete, sono stati anche di più), e la soglia massima degli 80.000 biglietti giornalieri non è stata raggiunta in nessuno dei quattro giorni della fiera, men che meno attraverso la prevendita online...
Questo ha fatto in modo che l'evento fosse particolarmente fruibile (grazie anche ad un ulteriore dislocamento negli stand lungo le mura), che non ci fossero ingorghi insostenibili nemmeno nei giorni di punta e che - soprattutto - le ambulanze non fossero la colonna sonora della manifestazione (come è avvenuto negli scorsi anni).
D'altra parte l'idea di un tetto massimo per gli ingressi paradossalmente, deve avere scoraggiato moltissimi visitatori, per tutta una serie di validi motivi... Come ad esempio la consapevolezza che in caso di maltempo (e fino a giovedì mattina anche a Lucca diluviava) non ci sarebbero stati ripari per chi sarebbe restato senza biglietto... Senza contare i ben noti problemi legati agli spostamenti con i mezzi pubblici, agli smartphone che vanno in tilt e a tutta una serie di fattori che, messi insieme, hanno tenuto a debita distanza chi conosceva già la fiera e non voleva rischiare di piombare in una situazione fuori controllo e a dir poco imprevedibile...
Ad ogni modo il fatto che il programma della fiera non sia comparso in tempo utile per pianificare un viaggio come si deve non ha di certo aiutato...
E comunque anche l'idea di alzare il prezzo dei biglietti nelle giornate clou (che coincidevano anche con il fine settimana, e cioè col momento in cui la gente si sposta più facilmente), nel suo piccolo, ha sicuramente fatto da deterrente... Tant'è che per la prima volta i biglietti staccati la domenica sono stati più di quelli staccati il sabato.
Fatto sta che, paradossalmente, questa paura si è rivelata una benedizione per chi, come il sottoscritto, dopo tanti anni è finalmente riuscito a muoversi a Lucca senza particolari disagi... Facendo il turista in maniera abbastanza rilassata...
Ovviamente non possiamo sapere se gli organizzatori hanno fissato un tetto massimo ai biglietti per contenere il numero di visitatori o se, più probabilmente, lo hanno fatto perchè - proprio grazie a questo escamotage - speravano di avere un boom di prenotazioni nonostante la maggiorazione dei prezzi (e ben consapevoli del fatto che i biglietti acquistabili quest'anno sarebbero stati comunque più di quelli venduti l'anno scorso)... Magari sperando che a Lucca potesse accadere quello che accade con la San Diego ComiCon (quando si regista il tutto esaurito delle prevendite nel giro di una settimana)... Certo è che, se le cose stessero davvero così, gli organizzatori devono essere rimasti abbastanza "delusi" dal fatto che i visitatori paganti sono stati "solo" 220.000 rispetto ai 255.000 dell'anno scorso (la fonte è QUI) e - soprattutto - rispetto ai 320.000 che teoricamente avrebbero potuto acquistare un biglietto per accedere ai padiglioni quest'anno (se ci fosse stato il tutto esaurito tutti i giorni)...
Vedremo se l'anno prossimo *magicamente* il limite massimo dei biglietti (e la suddivisione dei prezzi in base ai giorni) scomparirà oppure se verrà confermato... E a quel punto potremo trarre tutte le conclusioni del caso.
Ad ogni modo, grazie anche alla maggior fruibilità della fiera, ho potuto analizzare con maggiore attenzione il materiale esposto nei vari stand e sono rimasto estremamente perplesso: fra novità (poche), riproposte e ristampe il materiale di rilevanza LGBT non era poco, eppure - per assurdo - non è mai stato così invisibile...
Mi spiego meglio: mettendo insieme tutto il materiale a tematica LGBT presente in fiera ci si sarebbe potuto realizzare un temporary shop "dedicato" (e pure bello grosso), ma rimanendo "disperso" fra i vari editori (magari in qualche angolino o circondato da cose che di LGBT non avevano nulla) finiva per passare quasi inosservato, o comunque non veniva quasi mai evidenziato a dovere il fatto che toccava determinati argomenti...
Col risultato di NON essere notato da tutto quel pubblico potenziale che già non conosceva i titoli in questione e i loro risvolti LGBT.
E, anche se forse il mio è un parere un po' di parte, l'ho trovato frustrante... Quasi come se fosse la conferma che le tematiche LGBT sono ormai parte integrante della nostra cultura, ma che al tempo stesso in Italia non si riesce (o non si vuole?) valorizzarle più di tanto. Sia a livello di manifestazione, che a livello di editori... E davvero non capisco se è una questione di scarsa sensibilità, di opportunismo o altro.
Faccio un esempio: il 2 novembre cadeva il quarantennale della morte di Pier Paolo Pasolini e a Lucca Comics & Games (che si concludeva il giorno prima) erano presenti ben tre volumi dedicati solo a lui (tra cui una novità uscita proprio per la fiera)... Eppure a nessuno è venuto in mente di segnalare la cosa in qualche modo... O di promuovere un'iniziativa al riguardo.
Magari confrontando questi romanzi grafici con quello dedicato ad un altro nome di riferimento per gli omosessuali di quel periodo... E cioè David Bowie (anch'esso disponibile in fiera)...
O ancora con la biografia a fumetti di Alan Turing...
Sicuramente sarebbe stato un accostamento originale e stimolante per un bel dibattito...
Che però non c'è stato.
E d'altra parte credo che pochissimi potenziali lettori abbiano anche solo intuito che la nuova edizione italiana de L'Età del Bronzo racconta una storia che parla anche la nascita dell'amore omosessuale fra Achille e Patroclo...
O che, per stare in tema di ambientazione classica, abbiano colto l'importanza del fatto che - dopo qualcosa come sessant'anni - le cripto storie gay di Alix abbiano finalmente avuto degli scaffali dedicati (e un po' defilati, per la verità) a Lucca Comics...
Così come dubito che i lettori potenzialmente interessati abbiano capito che l'edizione in cofanetto di MW, presentata a Lucca, rappresenti il manga più "gay" di Osamu Tezuka... E che parli dell'amore proibito e morboso di un prete cattolico omosessuale...
E c'era forse modo di far capire che la nuova edizione di Elfquest ripropone uno dei fumetti più gay friendly degli anni '80 (dato gli elfi di questa saga sono bisessuali e poliamorosi, anche se generalmente hanno un partner primario del sesso opposto)? Purtroppo no...
D'altra parte, se qualcuno non avesse già conosciuto la brava Flavia Biondi e i suoi lavori, come avrebbe potuto capire che a Lucca era allo stand della Bao con un romanzo grafico a tematica gay? E nel temporary shop della Renbooks (di cui parlerò più avanti) con altri suoi lavori a tema LGBT?
E a quanti sarà sfuggito che - dopo oltre trent'anni - è stata ristampata la più celebre versione italiana de Il Mago di Oz (che probabilmente è anche la versione più gender bender mai realizzata al mondo)?
Qualcuno avrà avuto modo di scoprire che l'edizione in volume di Greystorm raccoglie una delle pochissime saghe bonelliane con dei timidi sottotesti omosessuali?
E quanti visitatori avranno avuto modo di notare che erano presenti diversi volumi a tematica LGBT pubblicati negli ultimi anni, ma di cui si è parlato poco e niente? Cose come il fumetto brasiliano Rocky & Hudson, ad esempio...
Certo i manga BOYS LOVE da qualche anno possono riempire interi scaffali (o tavolate), ma considerarli fumetti LGBT è un tantino improprio... E forse è anche per questo motivo che continuano ad avere una certa visibilità.
Tuttavia Purpurea Noxa, che è un BOYS LOVE Made in Italy ambientato proprio a Lucca, non è stato per nulla valorizzato ed è restato confinato in maniera un po' anonima negli spazi della self area... E in effetti, dopo tanti anni, viene proprio da chiedersi come sia possibile che un fumetto ambientato a Lucca (e noto anche all'estero, visto che è pubblicato anche in lingua inglese) sia ancora ignorato in maniera così plateale dagli organizzatori della manifestazione... Anche se poi, considerando che è un fumetto a tematica omosessuale, la risposta non è poi così difficile da trovare...
Certo all'ingresso c'era un cartellone (anche perchè non era consentito utilizzare altro), ma è abbastanza evidente che chi non veniva a Lucca con l'idea di cercare il temporary shop di RenBooks/Cagliostro di certo non ci si imbatteva per caso... Anche perchè gli altri temporary shop erano tutti concentrati in altre zone della cittadina...
E oltretutto, poichè per via di alcuni problemi tecnici, le novità Renbooks non sono mai arrivate a Lucca, è saltata anche la loro presentazione... Contribuendo al senso di desolazione della piazzetta, che strideva in maniera molto evidente con il brulicante via vai nelle vie in cui muoveva il grosso dei visitatori della fiera...
E la cosa, in effetti, non ha aiutato neanche a promuovere i titoli LGBT proposti dalla Cagliostro E-Press...
Quindi, se proprio devo essere sincero, la sensazione è che Lucca Comics & Games 2015 non sia servita granchè a dare visibilità ai fumetti a tematica LGBT, e che - anzi - abbia lasciato degli ulteriori indizi che (tanto per cambiare) portano a pensare che l'evento non voglia essere particolarmente gay friendly... Tant'è che, come era già avvenuto l'anno scorso, sul sito della manifestazione Immanuel Casto NON figura fra gli ospiti (CLICCATE QUI)... E questo nonostante quest'anno abbia portato in fiera (oltre all'espansione del gioco di strategia SQUILLO, con i disegni di Jacopo Camagni) la sua biografia TUTTI SU DI ME e il suo nuovo CD...
Tra l'altro avrebbe dovuto esibirsi in alcuni duetti con la sua partner musicale Romina Falconi (che vedete qui sotto assieme ad un fan, e che - a differenza di Immanuel Casto - era indicata sul sito della manifestazione), ma c'è stata una brutta sorpresa...
Infatti, come ha scritto Immanuel Casto sulla sua pagina facebook in data 1 Novembre:
"Si è appena concluso il concerto di Romina Falconi al Teatro del Giglio di Lucca.
Mi sarei dovuto esibire anche io con lei, ma non ho potuto.
Il direttore del teatro me lo ha vietato.
Mi ha proibito di salire sul palco poiché dopo il mio show dell’anno scorso ha dovuto “passare settimane a scusarsi con la curia”.
Sono confuso: il Teatro del Giglio è forse una struttura ecclesiastica?
O è l’Italia ad essere una struttura ecclesiastica?
Naturalmente il mio dispiacere è per chi è venuto pensando di vedermi.
Io preferisco concentrami sulla soddisfazione di aver stretto la mano alle centinaia di persone venute ad incontrarmi al Lucca Comics. Queste persone sono la mia speranza e lo stimolo a continuare a creare e ad espormi in prima persona per quello in cui credo."
Chissà... Forse quando parlo di lobby molto influenti e in grado di condizionare la libera espressione di media e affini non vado poi così lontano dalla verità, dopotutto...
Morale della favola: mai come questa volta mi è parso che a Lucca Comics & Games le tematiche LGBT siano passate inosservate, o abbiano finito per risultare invisibili, anche se erano ben presenti... E la sensazione è che, ancora una volta, si sia persa una bella occasione per avvicinare la manifestazione fumettistica più importante d'Italia ai suoi corrispettivi stranieri, e in particolare a quelli statunitensi (di cui ho parlato varie volte)...
E d'altra parte, come ho detto in più occasioni, il clima che anima Lucca Comics & Games, inteso come evento nel suo complesso, NON è paraganabile a quello che anima la San Diego ComiCon e altre manifestazioni simili, quanto piuttosto a quello di un'iniziativa turistica un po' anarchica (una specie di incrocio fra una grande vetrina commerciale e una "Festa dei Folli" dai risvolti vagamente culturali, se vogliamo), finalizzata ad attirare più visitatori possibili e in cui - alla fine - c'è spazio per tutto e il contrario di tutto... Persino per delle "carnevalate" abbastanza fastidiose e fini a se stesse, che non hanno niente a che fare col mondo dei cosplayer, del fumetto e via dicendo... Cose come lo scatolo misogino che vedete qui sotto, che si aggirava impunemente per le vie di Lucca in questa edizione della fiera...
E la cosa, purtroppo, si commenta da sè...
Io preferisco concentrami sulla soddisfazione di aver stretto la mano alle centinaia di persone venute ad incontrarmi al Lucca Comics. Queste persone sono la mia speranza e lo stimolo a continuare a creare e ad espormi in prima persona per quello in cui credo."
Chissà... Forse quando parlo di lobby molto influenti e in grado di condizionare la libera espressione di media e affini non vado poi così lontano dalla verità, dopotutto...
Morale della favola: mai come questa volta mi è parso che a Lucca Comics & Games le tematiche LGBT siano passate inosservate, o abbiano finito per risultare invisibili, anche se erano ben presenti... E la sensazione è che, ancora una volta, si sia persa una bella occasione per avvicinare la manifestazione fumettistica più importante d'Italia ai suoi corrispettivi stranieri, e in particolare a quelli statunitensi (di cui ho parlato varie volte)...
E d'altra parte, come ho detto in più occasioni, il clima che anima Lucca Comics & Games, inteso come evento nel suo complesso, NON è paraganabile a quello che anima la San Diego ComiCon e altre manifestazioni simili, quanto piuttosto a quello di un'iniziativa turistica un po' anarchica (una specie di incrocio fra una grande vetrina commerciale e una "Festa dei Folli" dai risvolti vagamente culturali, se vogliamo), finalizzata ad attirare più visitatori possibili e in cui - alla fine - c'è spazio per tutto e il contrario di tutto... Persino per delle "carnevalate" abbastanza fastidiose e fini a se stesse, che non hanno niente a che fare col mondo dei cosplayer, del fumetto e via dicendo... Cose come lo scatolo misogino che vedete qui sotto, che si aggirava impunemente per le vie di Lucca in questa edizione della fiera...
E la cosa, purtroppo, si commenta da sè...
E tra l'altro, a riprova del fatto che la manifestazione è organizzata in maniera un po' anarchica, qualcuno mi ha fatto notare che dopo lo sfarzoso concerto di Cristina D'Avena di giovedì si è esibito sul palco il gruppo spagnolo dei MAGO DE OZ, che - al di là del nome e del look vagamente steampunk - non c'entra davvero niente con il mondo del fumetto e dell'immaginario pop... Tant'è che i suoi testi spesso sono pesantentemente anticlericali, talvolta espliciti e non di rado gay friendly... Però, forse per il fatto che sono un gruppo metal che canta in spagnolo, sono stati accolti a braccia aperte sul mega palco di Lucca durante il loro tour europeo... E al loro concerto si poteva assistere gratuitamente e senza filtri...
E senza veti da parte della Curia...
In conclusione direi proprio che, dal punto di vista LGBT, questa edizione di Lucca Comics & Games è stata un po' la fiera delle occasioni mancate e dell'invisibilità... E, considerando che siamo nel 2015, una situazione del genere inizia ad essere anacronistica e un po' sconfortante.
Personalmente sono convinto che esporre (e qualche volta presentare) fumetti e materiale a tematica LGBT poteva essere considerata una conquista una decina di anni fa, ma adesso - forse - bisognerebbe iniziare a puntare a più in alto... Ad esempio ad un po' di legittimazione in più...
Anche perchè, ripeto, il senso di "invisibilità" e quasi di "rimozione" che ho percepito quest'anno è stato davvero notevole, e in una fiera che mira a competere con la San Diego ComiCon (CLICCATE QUI) o la New York ComiCon (CLICCATE QUI) non penso che sia più accettabile. Non quando, per esempio, si sceglie di confinare Immanuel Casto nel "ghetto" degli stand in cui firma gli autografi e non quando la parola "gay" non compare in nessuno degli incontri nel programma, giusto per fare due esempi molto pratici...
Comunque, inquadrando la manifestazione in un contesto più generale, non ho potuto fare a meno di pensare che il Salone Internazionale dei Comics (la precedente incarnazione di Lucca Comics & Games, che si tenne a Lucca dal 1965 al 1994) nasceva con il proposito dichiarato di proporre iniziative che dovevano presentare, sdoganare, legittimare e analizzare il mondo del fumetto (anche per dimostrare che era una forma di narrativa "seria")... E, guardacaso, per una serie di fortunate coincidenze quest'anno sono anche riuscito a mettere le mani sul programma della prima edizione lucchese della manifestazione (la primissima si tenne a Bordighera). Se ci date un'occhiata (aprendo le immagini qui sotto) potrete rendervi conto da soli che i contenuti erano molto più sostanziosi, attuali e stimolanti di quelli di Lucca Comics & Games 2015... Anche se parliamo del 1966!
Tant'è che anche i servizi televisivi con cui veniva promossa quella prima fase della manifestazione mettevano al centro gli ospiti e i fumetti in quanto tali... Come nel caso dell'intervista Stan Lee che vedete qui sotto, che risale alla sua visita del 1975 e che si conclude - ironia della sorte - proprio nella piazza dove quest'anno era allestito lo stand della Panini, (e quindi dei fumetti MARVEL)...
Eppure il taglio che ha assunto Lucca Comics & Games, dalla fine degli anni '90 ad oggi, sembra essere sempre più orientato a confermare il rassicurante pregiudizio per cui l'immaginario pop - al di là dei suoi risvolti "affettivi" - resta una cosa da non prendere troppo seriamente, e che ASSOLUTAMENTE non ha lo scopo di offrire degli spunti per interpretare il mondo reale e magari per affrontare questioni di un certo tipo... Men che meno se hanno dei risvolti eticamente sensibili.
E forse è anche per questo che il senso di "invisibilità" LGBT di cui sopra - stavolta - mi è sembrato così forte, e a tratti decisamente sgradevole.
Quindi direi che la strada da fare è ancora molta, e mi sembra anche un po' più in salita di quanto non dovrebbe.
Alla prossima.
E senza veti da parte della Curia...
In conclusione direi proprio che, dal punto di vista LGBT, questa edizione di Lucca Comics & Games è stata un po' la fiera delle occasioni mancate e dell'invisibilità... E, considerando che siamo nel 2015, una situazione del genere inizia ad essere anacronistica e un po' sconfortante.
Personalmente sono convinto che esporre (e qualche volta presentare) fumetti e materiale a tematica LGBT poteva essere considerata una conquista una decina di anni fa, ma adesso - forse - bisognerebbe iniziare a puntare a più in alto... Ad esempio ad un po' di legittimazione in più...
Anche perchè, ripeto, il senso di "invisibilità" e quasi di "rimozione" che ho percepito quest'anno è stato davvero notevole, e in una fiera che mira a competere con la San Diego ComiCon (CLICCATE QUI) o la New York ComiCon (CLICCATE QUI) non penso che sia più accettabile. Non quando, per esempio, si sceglie di confinare Immanuel Casto nel "ghetto" degli stand in cui firma gli autografi e non quando la parola "gay" non compare in nessuno degli incontri nel programma, giusto per fare due esempi molto pratici...
Comunque, inquadrando la manifestazione in un contesto più generale, non ho potuto fare a meno di pensare che il Salone Internazionale dei Comics (la precedente incarnazione di Lucca Comics & Games, che si tenne a Lucca dal 1965 al 1994) nasceva con il proposito dichiarato di proporre iniziative che dovevano presentare, sdoganare, legittimare e analizzare il mondo del fumetto (anche per dimostrare che era una forma di narrativa "seria")... E, guardacaso, per una serie di fortunate coincidenze quest'anno sono anche riuscito a mettere le mani sul programma della prima edizione lucchese della manifestazione (la primissima si tenne a Bordighera). Se ci date un'occhiata (aprendo le immagini qui sotto) potrete rendervi conto da soli che i contenuti erano molto più sostanziosi, attuali e stimolanti di quelli di Lucca Comics & Games 2015... Anche se parliamo del 1966!
Tant'è che anche i servizi televisivi con cui veniva promossa quella prima fase della manifestazione mettevano al centro gli ospiti e i fumetti in quanto tali... Come nel caso dell'intervista Stan Lee che vedete qui sotto, che risale alla sua visita del 1975 e che si conclude - ironia della sorte - proprio nella piazza dove quest'anno era allestito lo stand della Panini, (e quindi dei fumetti MARVEL)...
Eppure il taglio che ha assunto Lucca Comics & Games, dalla fine degli anni '90 ad oggi, sembra essere sempre più orientato a confermare il rassicurante pregiudizio per cui l'immaginario pop - al di là dei suoi risvolti "affettivi" - resta una cosa da non prendere troppo seriamente, e che ASSOLUTAMENTE non ha lo scopo di offrire degli spunti per interpretare il mondo reale e magari per affrontare questioni di un certo tipo... Men che meno se hanno dei risvolti eticamente sensibili.
E forse è anche per questo che il senso di "invisibilità" LGBT di cui sopra - stavolta - mi è sembrato così forte, e a tratti decisamente sgradevole.
Quindi direi che la strada da fare è ancora molta, e mi sembra anche un po' più in salita di quanto non dovrebbe.
Alla prossima.
Ciao Valeriano, grazie per il tue bel reportage. Tra le molte cose di cui parli mi ha incuriosito l'inserimento del fumetto sul Mago di OZ, potresti parlarne in maniera più dettagliata? Io so che il film è stato considerato un cult per generazioni di gay, ma di questa versione italiana a fumetti non so assolutamente nulla...
RispondiEliminaVolentieri :-) Allora: comparve per la prima volta a puntate sul Corriere dei Piccoli nel 1977/1980 e poi venne raccolta in un un volume Rizzoli nello stesso periodo. Da allora non è mai più stato ripubblicata. Graficamente l'ho sempre trovata originalissimo: i personaggi sono tutti estremamente androgini (e alcuni sembrano proprio dei travestiti), e la stessa Dorothy sembra la versione anoressica di Candy Candy, con lo sguardo perennemente serio e perso nel vuoto :-) Probabilmente all'epoca l'estetica androgina aveva un altro significato, ed era più condivisa, ma al giorno d'oggi direi che questa versione del Mago di Oz (che farebbe rizzare i capelli in testa ai teorici del complotto "gender") acquista tutto un altro valore. Per informazioni puoi contattare l'associazione comicout dal sito http://comicout.com/
RispondiEliminaChe bel reportage! Bravo.. il problema che affligge Lucca Comics è un problema esteso a tutta la cultura italiana. Bisognerebbe trovare il modo di sciogliere il potere delle lobby conservatrici. Ma come?
RispondiEliminaArrivo qui indirizzato da un altro blog.
RispondiEliminaNon entro nel merito delle tematiche LGBT visto che non me ne intendo, non credo sia una forma di disinteresse o censura, forse nemmeno ci hanno pensato che potesse essere quasi un genere a sé da pubblicizzare meglio.
Certo invece che avrebbero potuto far qualcosa su Pasolini, visto che (come hai testimoniato) le opere a riguardo non mancano di certo (peraltro l'opera di Toffolo l'ho anche letta a sprazzi su XL - La Repubblica).
Se fosse stata la Lucca di una volta, visto anche il programma che hai recuperato, forse avrebbero fatto qualcosa in questo senso...
Non sapevo delle visite e dei biglietti... il lato positivo? Meno ressa, no? :)
Moz-