mercoledì 21 ottobre 2015

POSIZIONI NETTE?

Ciao a tutti, come va?

Dopo il solito post lunghissimo del lunedì, anche questo mercoledì voglio essere breve, ma senza mancare di segnalarvi una notizia succosa e ricca di spunti interessanti.

Tutto parte dal numero 1 della serie "Sam Wilson: Captain America", pubblicato dalla MARVEL proprio questo mese, e incentrato sulle avventure dell'ultimo erede del prestigioso titolo di "Captain America", e cioè Sam Wilson alias il supereroe una volta noto come Falcon.

Con il suddetto numero uno la MARVEL ha fatto venire un bel mal di pancia a buona parte dell'elettorato repubblicano e conservatore, peraltro in pieno clima di pre-campagna elettorale, prendendo una posizione netta su alcune questioni molto attuali. E infatti vari siti e blogger conservatori le hanno rinfacciato di avere "stravolto" l'anima di un supereroe che dovrebbe essere il simbolo di TUTTI gli americani, e non solo dei progressisti e dei democratici...

E ovviamente lo scandalo è dato anche dal fatto che la MARVEL è di proprietà della Disney, con tutte le implicazioni del caso.

Cosa è successo, quindi, per motivare tutto questo sdegno?

Intanto il nuovo Captain America interviene per salvare alcuni immigrati clandestini che cercano di entrare nel territorio americano, e si imbattono in un gruppo di fanatici razzisti - i Figli del Serpente - che vogliono fargli fare una brutta fine...

Inoltre, cosa ben più interessante, Captain America finisce per sfilare su un carro della parata del Gay Pride, che tra l'altro celebra l'avvenuta legittimazione dei matrimoni omosessuali (come si nota dallo striscione sullo sfondo)...

Poche vignette, ma pregne di significato, che a ben vedere non dovrebbero essere nemmeno sfiorate da un certo tipo di polemica...

Nel caso dei Figli del Serpente, poi, le polemiche sono del tutto pretestuose, visto che questa organizzazione razzista ha debuttato sulle pagine degli Avengers già nel 1966 (CLICCATE QUI), e nel corso dei decenni ha avuto diverse incarnazioni.

E nel caso della presenza al Gay Pride, al di là del fatto che adesso i gay americani sono cittadini come tutti gli altri (che i conservatori lo vogliano o meno), bisogna anche dire che Sam Wilson appartiene a sua volta a una minoranza razziale vittima di pesanti discriminazioni fino a qualche decennio fa (e a tutt'ora vittima di episodi di cronaca non certo rassicuranti). Quindi sarebbe stato ben strano se, oggi, il nuovo Captain America di colore prendesse le distanze dal mondo gay e dalle parate del Gay Pride...

E ad ogni modo anche il Captain America originale, Steve Rogers, non aveva mancato di schierarsi dalla parte degli omosessuali, e per giunta in un periodo (gli anni '80), in cui non poteva nemmeno esporsi troppo apertamente in questo senso.
Infatti su Captain America 270 (febbraio 1984) comparve Arnold Roth, per gli amici Arnie, che era stato il migliore amico di Steve Rogers PRIMA che diventasse Captain America... E infatti spesso era lui che salvava il futuro supereroe dalle angherie dei bulletti che lo prendevano di mira (anche per il fatto che era orfano)...

Ovviamente - a differenza di Steve Rogers, che era rimasto in animazione sospesa - Arnie era invecchiato, non si era sposato e ora "condivideva la vita" con il suo compagno Michael... Che però era diventato, suo malgrado, la cavia ideale per un diabolico esperimento del Barone Zemo, uno storico nemico di Captain America... Arnie quindi rintraccia il suo amico Steve e lo prega di aiutarlo...

Alla fine di una lunga e complicata vicenda Michael sembra in salvo...

Ma è una finta vittoria, perchè il Barone Zemo torna alla carica e stavolta Michael muore, nel numero 279 della serie... Così, dopo che un costernato Nick Fury comunica la notizia a Captain America, Steve Rogers si presenta al funerale per consolare Arnie...

Ma i guai, per Arnie, non sono finiti: poco tempo dopo il più grande nemico di Captain America, il criminale nazista Teschio Rosso, rapisce Arnie e - da bravo nazista - lo obbliga ad esibirsi in un umiliante siparietto dai toni chiaramente omofobi...

Alla fine Captain America infrange la barriera che lo separa dall'amico, lo salva e gli dice che non sarà questa pantomima a sminuire il suo amore per Michael...

Purtroppo, però, anni dopo Arnie si ammala di cancro in maniera irreversibile e Captain America (che in quel periodo indossa un'armatura) si presenta al suo cappezzale per dargli l'estremo saluto, con un bacio sulla fronte... Il tutto sul numero 443, dell'agosto 1995...

Quindi, con tutti i limiti delle storie che potevano essere scritte fra il 1984 e il 1995, direi che Steve Rogers non si è mai schierato con i bigotti, e chi pensa che il nuovo Captain America sia troppo gay friendly solo perchè sfila su un carro della Gay Pride Parade ha la memoria corta, e non si ricorda che il suo predecessore aveva avuto un carissimo amico gay...

Quindi, molto semplicemente, i fumetti di Captain America non sono stati "snaturati", ma si sono solo adeguati ai tempi.

E infatti, tra le altre cose, c'è da dire che il carro su cui è posizionato Sam Wilson presenta dei go go boys verosimili, mentre nel pubblico si intravedono soprattutto persone cisgender (e cioè che identificano il proprio genere con il proprio sesso biologico)... Cosa da non dare affatto per scontata quando le parate gay vengono rappresentate nei fumetti (e in particolare nei fumetti italiani, dove - le pochissime volte che sono state disegnate scene di parate gay - in primo piano sono sempre stati/e messi/e travestiti, transgender e drag queen)...


Ovviamente nelle parate di questo tipo non ci sono solo persone cisgender, ma il fatto che (anche in considerazione del poco spazio disponibile) siano state messe in evidenza - una volta tanto - proprio loro, mi sembra un segnale positivo. Nonchè una presa di posizione contro alcuni tipi di stereotipi "storici", per cui le persone cisgender non possono essere anche omosessuali...

E comunque, siccome il mal di pancia ai conservatori bisogna farlo venire come si deve, a partire da gennaio la MARVEL ha fatto intendere che il nuovo Captain America inizierà una storia con la nuova Thor... E così sarà protagonista anche di una bella relazione interraziale...

Considerando il ruolo simbolico di un personaggio come Captain America direi che non è poco... E anzi, nonostante le lamentele dei conservatori, Sam Wilson probabilmente sta diventando davvero un Captain America che rappresenta TUTTI gli americani... E non solo a parole.

Detto ciò devo ammettere che questa situazione mi ha fatto pensare, inevitabilmente, a tutti i mille problemi che si fanno gli editori che producono fumetti popolari in Italia... Un argomento che ho sviscerato talmente tante volte che non saprei neanche a quale dei tanti post che gli ho dedicato potrei rimandarvi...

Il fatto è che, per stessa ammissione di chi ci lavora, gli editori italiani adottano una strategia che è l'opposto di quella della MARVEL con Captain America, e per paura di indisporre conservatori e bigotti non si sbilanciano mai su quelli che possono essere i temi caldi, eticamente sensibili e/o progressisti... E così un fumetto che parla di profughi o di gay pride, collegandosi per di più ai fatti di attualità, dalle nostre parti resta un miraggio...

D'altra parte se negli USA la MARVEL tiene botta (nonostante le CENTINAIA e CENTINAIA di proposte mensili della concorrenza), mentre in Italia la Bonelli - giusto per fare un nome - continua a perdere lettori (anche se è praticamente monopolista), un motivo dovrà pur esserci...

Alla prossima.

P.S. Ovviamente delle polemiche sul nuovo Captain America, in Italia, si sta parlando poco e niente... Però il sito FUMETTOLOGICA gli ha dedicato un pezzo (che trovate CLICCANDO QUI), citando i Figli del Serpente e non il fatto che Sam Wilson era al Gay Pride, ma sicuramente si sarà trattato di una svista e non di un'omissione volontaria... Veeeeeero?

2 commenti:

  1. Wally i motivi per cui le vendite calano possono essere tanti, insinuare che le difficoltà editoriali (di tutta l'editoria fumettistica) siano legate solo alla scarsa visibilità del mondo omosessuale è un tantino esagerato, eh. Se invece vuoi fare un discorso generale sul modo in cui viene rappresentata la realtà di oggi nei fumetti è un altro conto - e a mio parere non si esauriscono comunque i motivi della crisi dell'editoria (che si inserisce poi in un contesto generale in cui si legge meno, e ci sono sempre meno posti dove comprare fumetti e riviste - vedi le continue chiusure delle edicole).

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  2. Grazie per l'intervento :-) Alla risposta dedico il post di domani :-)

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