Più di qualche volta mi è stato rinfacciato il fatto che questo BLOG è un po' troppo esterofilo, ma il post di oggi potrà dimostrarvi che non è così, e che se deve apostrofare negativamente qualcuno non conosce confini.
Dico questo perchè con questo post credo di poter confermare che la DC Comics preferisce strizzare l'occhio al pubblico conservatore, altrimenti non si potrebbero davvero spiegare certe scelte editoriali e certe concessioni ai suoi sceneggiatori.
Intendiamoci: scegliere un pubblico di riferimento, di per sè, è una scelta legittima, anche perchè ormai le case editrici di supereroi non sanno più cos'altro inventarsi per farsi concorrenza, e forse l'idea di differenziare il loro approccio su certe questioni può essere una risorsa supplementare.
Entro certi limiti, però.
Infatti sembra proprio che la DC Comics, pur di accativarsi un pubblico non propriamente aperto sulla questione LGBT, non si faccia grandi problemi a entrare in conflitto con i propri autori, o a spingerli in direzioni non propriamente gay friendly.
Se seguite questo blog, però, vi ricorderete che la DC Comics, più che nuovi lettori, con questa strategia è stata capace di calamitare nuove polemiche. Tutta pubblicità, certo, ma a discapito della qualità delle sue storie e della sua immagine pubblica.
In ordine sparso mi viene in mente il suo tentativo di mettere uno scrittore dichiaratamente anti gay sulle pagine di Superman (pericolo scongiurato da un'insurrezione popolare), il suo veto al matrimonio lesbico di Batwoman (che ha determinato l'allontanamento dei suoi autori), l'assassinio del fidanzato del Green lantern di Earth-2 dopo solo due numeri dalla sua introduzione, l'eterosessualizzazione di Wonder Woman, la desessualizzazione del costume di Star Sapphire quando è passato da una donna a un uomo e via discorrendo...
Tuttavia l'episodio forse più indicativo era stato l'allontanamento di Gail Simone da Batgirl poco prima che facesse debuttare la compagna di stanza transessuale della protagonista... Allontanamento annullato dalle proteste dei lettori, che hanno preteso che l'autrice potesse concludere naturalmente il suo ciclo di storie, comprensivo di introduzione dell'amica transessuale di Batgirl, Alysia Yeoh.
A quanto pare, però, la DC Comics si è sentita in dovere di compensare questa scelta così progressista, e così il nuovo team creativo di Batgirl, composto da Cameron Stewart, Brenden Fletcher e Babs Tarr, è stato lasciato libero di creare un avversario che si presenta come una specie di versione glitterata di Batgirl: malata di protagonismo, nonchè tendente al rapimento, all'omicidio e ad altre pratiche socialmente deprecabili...
Una specie di emulatrice, mitomane e psicolabile, che però si rivela essere... Una drag queen che all'anagrafe risponde al nome di Dagger Type!
Dagger Type
Dagger Type
Ora: tecnicamente non c'è nulla di male a rappresentare persone LGBT in maniera negativa, anche perchè presentarle solo in maniera positiva sarebbe fazioso. Quello che disturba nel numero 37 della nuova serie di Batgirl, uscito da pochi giorni, è il fatto che Dagger Type è stato rappresentato ricorrendo a un ricco campionario di pregiudizi e stereotipi negativi (come l'isteria,
il look eccessivo e il mascara sempre pronto a colare a causa delle lacrime facili di Type). Oltretutto anche l'atteggiamento con cui Barbara Gordon/Batgirl (e il suo gruppo di comprimari) si pone nei confronti di questo personaggio sembra studiato apposta per gratificare il pubblico che non vede di buon occhio drag queen e affini.Il magazine online Autostraddle ha addirittura dedicato all'argomento un articolo dal titolo "Come Batgirl #37 ha distrutto un anno e mezzo di positiva rappresentazione delle persone trans in una sola pagina", precisando che "In questo ultimo numero, non solo gli scrittori giocano con alcuni elementi transmisogini molto pericolosi, ma buttano dalla finestra lo sviluppo del personaggio di Barbara Gordon e la trasformano da miglior amica ed alleata di una transgender, a transofobica definitiva".
Una recensione un po' spietata, ma in buona parte condivisibile... Anche se forse era il caso di sottolineare soprattutto il fatto che la DC Comics, ultimamente, è sempre pronta a porre il veto quando i suoi fumetti prendono una direzione troppo gay friendly, mentre non si fa problemi particolari se i suoi autori vanno in una direzione eccessivamente omofoba o eterosessista/maschilista.
Sia come sia gli autori si sono sentiti in dovere di rispondere alle polemiche via Twitter, precisando che:
"Stiamo ricevendo molti reclami per questo numero e leggiamo le vostre reazioni con grande preoccupazione. Potremmo andare avanti per giorni e giorni cercando di spiegare le nostre intenzioni per quest'albo e per il personaggio di Dagger Type, quali erano i nostri obbiettivi e quali no... Ma le nostre intenzioni non sminuiscono la legittimità delle vostre reazioni a questa storia. Queste reazioni sono oneste e sentite, e sussistono indipendentemente dalle nostre intenzioni creative, che comunque seguiranno la direzione prevista. Però prendiamo atto di avere ferito e offeso molti di voi, e per questo vorremmo porgervi le nostre sentite scuse. Siamo profondamente turbati dalle reazioni a questo numero e ne abbiamo fatto un punto di seria discussione tra noi. Ci aspettavamo un po' di polemiche sul personaggio, ma solo adesso realizziamo che la sua rappresentazione era fallata, per via di alcuni elementi della storia che hanno richiamato ai lettori quei meschini e fuorvianti pregiudizi che si associano al mondo drag e transgender con ambiguità. Siamo profondamente dispiaciuti per aver sconvolto i lettori che hanno creduto in noi, ma ci sentiamo in debito con quelli che si sono alzati per esprimere il loro punto di vista su storie come questa. I loro pareri ci porteranno verso dei ceontenuti migliori per tutti, per noi e per gli altri, sperando di alzare il nostro standard per il futuro.
Saluti, Cameron Stewart, Brenden Fletcher, Babs Tarr".
Curiosamente la DC Comics non ha preso alcuna posizione ufficiale riguardo a tutta questa faccenda.
In compenso ha dovuto prendere atto che la testata dedicata a Batwoman ha perso diversi lettori da quando J.H. Williams e W. Haden Blackman se ne sono andati (o meglio: da quando non se la sono più sentiti di continuare una serie in cui l'editore gli aveva proibito il matrimonio lesbico della protagonista). Così, alla fine, l'editore ha annunciato che, dopo diversi anni di onorata carriera, la testata di Batwoman rientrerà nel novero di quelle che dovranno chiudere il prossimo anno...
Forse, avendo un approccio diverso, la DC Comics avrebbe potuto richiamare gli autori storici e concedergli di realizzare il tanto controverso matrimonio di Batwoman, visto che comunque l'alternativa era la chiusura della serie, ma ha preferito non farlo... E questo, in effetti, la dice lunga su tutta la questione.
Da notare che fra le testate che chiuderanno ci sarà anche quel GREEN LANTERN CORPS in cui è comparsa la nuova versione maschile di Star Sapphire (con il costume "castrato" per evitare che risultasse troppo "gay").
Certo, magari questo non dimostra che un approccio più gay friendly avrebbe salvato queste testate, ma se non altro tutto questo dimostra che adottare politiche restrittive riguardo alla questione LGBT non rappresenta automaticamente un salvagente per le vendite... Anzi...
Restiamo in attesa di verificare ulteriori sviluppi, anche se i presupposti dalle parti della DC Comics non sembrano particolarmente incoraggianti.
Alla prossima.
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