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martedì 31 gennaio 2017

FINCHÉ LA BARCA VA...

Ciao a tutti, come va?

Di solito l'inizio dell'anno nuovo  è un momento molto gettonato per fare buoni propositi e per presentare - o confermare - i progetti che si vogliono concretizzare in tempi più o meno brevi, e il mondo dell'editoria italiana a fumetti non fa eccezione. Così, nelle ultime settimane, non sono mancati annunci di vario tipo da parte di buona parte degli editori del settore, e in particolare da quelli che arrivano in edicola... Anche perchè, come saprete, le edicole non sono mai state così difficili come in quest'ultimo periodo, tant'è che il primo annuncio di cui vado a parlarvi si riferisce a una chiusura...

In realtà, per amor di verità, bisogna dire che in questo caso non si è trattato di un vero e proprio annuncio... Nel senso che a questa chiusura si è cercato di dare il minor risalto possibile (per ovvi motivi), non sono stati fatti circolare comunicati ufficiali e non c'è stato alcun preavviso.

Ad ogni modo resta il fatto che DYLAN DOG RISTAMPA ha cessato le pubblicazioni col numero 330, dopo 27 anni e riproponendo una storia che si era vista la prima volta nel 2014... Quando le vendite della serie regolare erano già scese in maniera preoccupante, ma erano comunque più alte di quelle attuali.

Quindi ora, a livello di ristampe, in edicola dovrebbe restare il bimestrale DYLAN DOG GRANDE RISTAMPA (che presenta tre storie alla volta ed è arrivato al numero 62, e cioè alla storia numero 186) e DYLAN DOG COLLEZIONE BOOK (la ristampa cartonata degli albi singoli, che è arrivata al numero 249)... E a questo punto viene da chiedersi se queste due collane supereranno a loro volta la soglia del numero 330...

Anche perchè DYLAN DOG RISTAMPA ha cessato le pubblicazioni più o meno in concomitanza con le storie che - a suo tempo - avrebbero dovuto segnare il grande rilancio del personaggio (che poi, nei fatti, non c'è stato), e che invece hanno portato ad un ulteriore abbandono da parte del pubblico senza il tanto auspicato ricambio generazionale ... Che magari, e dico magari, avrebbe anche potuto esserci se - ad esempio - la serie avesse avuto un approccio più moderno e disinvolto nei confronti di tutta una serie di argomenti (come ad esempio le tematiche LGBT, e di come DYLAN DOG le abbia affrontate poco e male dal 2014 in poi ne ho parlato spesso su questo blog), e se si fosse rinnovata sul serio. Però le cose non sono andate così, ed evidentemente non aveva più senso proseguire la ristampa storica oltre al numero 330... Perchè, evidentemente, non vendeva più ababstanza.

Con buona pace degli autori che, purtroppo, non avranno più una percentuale sulle vendite di DYLAN DOG RISTAMPA...

Ad ogni modo, per restare in tema di serie targate Bonelli, fra tante serie recenti che sono andate a dir poco male, ce n'è una che resta ancora a galla con una certa stabilità, e cioè DRAGONERO. Intendiamoci: pare che non faccia numeri straordinari, ma il fatto che stia mantenendo uno pubblico affezionato - di questi tempi - è già di per sè un fatto eccezionale, e sta spingendo l'editore a investire ulteriormente sui suoi personaggi. Infatti oltre alla serie regolare, ai supplementi e alle ristampe per collezionisti, pare che sia in lavorazione un nuovo progetto (probabilmente una miniserie) sulla giovinezza del protagonista Ian, che a differenza della serie DRAGONERO YOUNG non si rivolgerà ai giovanissimi, ma ad un pubblico più maturo...

E in questo caso, visti i precedenti, la domanda nasce spontanea: per "pubblico maturo" si intende quello degli under 30 o quello - tipicamente bonelliano - degli over 50? Perchè - per ovvi motivi - l'approccio non potrà essere lo stesso... E proporre un eroe "giovane" a prova di pensionato non servirebbe granchè ad ampliare il pubblico della serie, soprattutto in un periodo in cui le ambientazioni fantasy sono sinonimo di situazioni con un taglio molto moderno e spregiudicato... E ben al di là dei tradizionali standard della casa editrice di DRAGONERO.

Quindi bisognerà verificare come si svilupperà questo progetto, e se servirà davvero a sviluppare il potenziale del personaggio piuttosto che a spremere i suoi lettori come limoni (in stile NATHAN NEVER, per intenderci). Sicuramente, anche in questo caso, potrebbe essere interessante vedere se e quanto verranno affrontate eventuali situazioni dai risvolti LGBT, anche perchè il protagonista ha una sorella lesbica che finora ha espresso questa sua caratteristica in maniera a dir poco marginale... E che, probabilmente, nella serie DRAGONERO YOUNG finirà per non esprimerla del tutto... Non foss'altro perchè alla suddetta serie - che, vi ricordo , si rivolge ai "giovanissimi" - dovrebbe accompagnarsi una serie animata prodotta dalla RAI...
E comunque, anche quando non c'è di mezzo la RAI e il pubblico dei giovanissimi, resta il il fatto che certi argomenti stentano ancora a trovare spazio... E infatti sono abbastanza curioso di vedere in che modo la casa editrice Bonelli si rapporterà con la guerra di Troia e i suoi protagonisti in uno dei prossimi albi della collana LE STORIE, annunciato proprio in questi giorni... Anche se, devo ammetterlo, più che altro sono curioso di vedere fino a che punto certe teatiche e certe situazioni verranno accuratamente omesse.

Ad ogni modo bisogna notare che, per come funziona il mondo del fumetto dalle nostre parti, quando c'è da rilanciare dei personaggi per il pubblico giovane i primi a metterci le mani sono quelli che giovani non lo sono più da un po'... E non mi riferisco solo a DRAGONERO.

A marzo la casa editrice Astorina lancerà la seconda miniserie dedicata a DK, la versione alternativa - riveduta e aggiornata - di Diabolik... E i soggetti saranno ancora scritti da Mario Gomboli (attuale direttore della casa editrice), che a luglio compira settant'anni, mentre le sceneggiature sono opera di Tito Faraci, che quest'anno spegnerà 52 candeline... Intendiamoci: non è l'età di un autore che determina la freschezza di un prodotto, ma forse qualcosa determina, soprattutto in un'epoca in cui tenersi costantemente aggiornati è a dir poco essenziale per accattivarsi le simpatie del grande pubblico potenziale di oggi... Che magari non è abituato a leggere fumetti, ma che non si perde una puntata del suo serial TV preferito, con tutte le sue dinamiche, i suoi spunti narrativi e le sue tematiche che sono già avanti anni luce rispetto agli "audaci" rinnovamenti delle nuove miniserie di DK... Dove è molto improbabile che possa comparire un personaggio anche solo vagamente omosessuale in un ruolo di rilievo, ad esempio...

Ad ogni modo, a riprova del fatto che dalle nostre parti il detto "gallina vecchia fa buon brodo" è più una regola di vita che un semplice proverbio, fra i tanti annunci che sono circolati in questi giorni una menzione speciale va a Topolino, che per i 50 di carriera di Giorgio Cavazzano ha deciso di festeggiare... I 50 anni di Corto Maltese... L'avventuriero presentato da Hugo Pratt nella storia Una ballata del mare salato pubblicata a puntate sul defunto mensile Sgt. Kirk... Un mensile pubblicato - per inciso - in un'epoca in cui le ragazze con le gambe scoperte non si potevano nemmeno disegnare in copertina, e infatti sulla copertina del numero uno la protagonista femminile di Una ballata del mare salato si è vista colorare di rosso gli arti inferiori, per simulare due provvidenziali calzettoni (sicuramente molto utili nelle isole del Pacifico in cui la storia era ambientata)...


Intendiamoci: a me Corto Maltese piace, tant'è che ho la ristampa integrale delle sue storie e la sua serie animata in DVD... E proprio per questo non capisco per quale motivo sia diventato lo spunto per l'ennesima parodia di Topolino, anche perchè non mi risulta che dal 1967 a oggi qualcuno abbia mai proposto un'idea del genere. Posso anche capire che Giorgo Cavazzano, essendo veneziano, abbia una certa simpatia per il defunto Hugo Pratt (che era molto legato a Venezia), ma al di là di questo l'idea di presentare in pompa magna una parodia di questo tipo, per giunta sfruttandola per festeggiare un mezzo secolo di carriera di un'autore importante come Giorgio Cavazzano, mi sembra un tantino bislacca... A meno che dietro non ci sia qualcosa che non so (tipo il lancio di qualche progetto legato a Corto Maltese da parte della Panini)...

Il fatto è che Corto Maltese non ha niente in comune con Topolino, e probabilmente ha ancora meno cose in comune con il pubblico abituale di Topolino... O con il suo pubblico potenziale... E, messa giù così, sembra quasi che questa trovata serva più che altro a far riavvicinare a Topolino lo zoccolo duro degli estimatori di Corto Maltese. Però, se le cose stessero davvero così, vorrebbe dire che dalle parti di Topolino sono arrivati davvero alla frutta e che sperano di riguadagnare terreno puntando sugli appassionati di fumetto attempati piuttosto che sulle nuove generazioni (a cui probabilmente il nome Corto Maltese non dice assolutamente nulla, anche perchè la serie animata del personaggio - che comunque aveva un taglio molto adulto e introspettivo - non viene passata in TV da più o meno una dozzina d'anni)...

Ed è tutto molto curioso, soprattutto considerando che le passioni e gli interessi dei giovanissimi sono di tutt'altro genere... Anche in fatto di riferimenti pop. In Francia Le Journal de Mickey (la versione francese di Topolino) dichiara di rivolgersi ad un pubblico fra i 7 e i 14 anni, e non a caso - la scorsa settimana - in copertina ha proposto Topolino così come si presenta nella sua ultima versione proposta dal giovane fumettista francese Tébo (che in Italia verrà pubblicata da Giunti Editore, senza particolari partership con la Panini Disney) ...

E anche se Le Journal de Mickey riserva tantissimo spazio ai fumetti (anche e soprattutto a quelli non disneyani), mai e poi mai si sognerebbe di utilizzare un personaggio come Corto Maltese per realizzare una parodia in cui inserire Topolino... Anzi, più probabilmente - piuttosto che orientarsi al recupero di qualche cimelio fumettistico da parodiare per attirare l'attenzione del pubblico più maturo e appassionato - continua a spremersi le meningi per restare aggiornato e tenersi buono il sempre più esigente pubblico degli under 14... E, forse, sta persino iniziando a valutare l'ipotesi di adottare una politica simile a quella del mensile americano per bambini Highlights (che negli USA è una specie di istituzione e viene pubblicato ininterrottamente dal 1946)...

Un magazine che, alla fine dello scorso anno, fece molto parlare dopo aver scelto di inserire una famiglia omogenitoriale con due papà, in una pagina in cui invitava i giovani lettori a raccontare le loro vacanze... E d'altra parte continuare ad ignorare questa particolare tipologia di famiglia avrebbe avuto poco senso... Anche perchè sta iniziando a comparire sempre più di frequente anche nei cartoni animati USA per i più piccoli.

Tutte cose che il settimanale italiano Topolino, per come è impostato (e condizionato) oggi, difficilmente potrà prendere in considerazione... Anche se, molto banalmente, certe strategie gli potrebbero essere molto più utili di una parodia di Corto Maltese, soprattutto nel lungo periodo.

D'altra parte se i fumetti italiani vendono sempre meno fra le nuove generazioni non è solo colpa di internet, dei videogiochi e degli smartphone...

Alla prossima.

sabato 28 gennaio 2017

PRIMI BACI...

Ciao a tutti, come va?
 Di recente ho avuto alcuni piccoli problemi tecnici che mi hanno impedito di aggiornare regolarmente il blog, ma mi ha fatto piacere constatare che le visualizzazioni non sono mai scese sotto alle mille giornaliere... Anche perchè, forse, quando gli aggiornamenti scarseggiano, avete capito che potete contare su un archivio di approfondimenti bello corposo.

Comunque ora sono tornato, non temete.

E ricomincio ad aggiornarvi su quello che succede a proposito delle tematiche LGBT nei fumetti segnalandovi che, a due anni di distanza circa (come volta il tempo!) dal suo coming out (di cui ho parlato QUI), l'Iceman/Uomo Ghiaccio adolescente (quello prelevato dal passato) che si muove nell'attuale universo MARVEL (da non confondere con la sua versione adulta, che sta ancora battagliando per accettarsi pienamente) ha finalmente deciso di passare alle vie di fatto...

Nel senso che, su All-New X-Men #17 (uscito proprio a gennaio), ha finalmente dato il suo primo bacio all'inumano Romeo (con tanto di splash page), sancendo così la nascita di una nuova coppia di super adolescenti nell'universo MARVEL... Quando si dice rompere il ghiaccio...

E la creazione di questa nuova coppia, volendo, potrebbe avere dei risvolti molto interessanti anche nell'immediato futuro... Dato che ultimamente fra mutanti e inumani c'è aria di maretta (visto che le nebbie terrigene che sviluppano i poteri di questi ultimi possono risultare mortali per chi ha il gene mutante), e quindi la loro relazione - se ben gestita dagli sceneggiatori - potrebbe acquistare un peso simbolico notevole. In ogni caso penso che, più in generale, questa operazione possa avere un certo impatto soprattutto perchè - indirettamente - sancisce definitivamente la fine di un'epoca in cui l'omosessualità dei supereroi (e in particolare di quelli "storici") poteva esprimersi solo fra le righe e/o attraverso vaghe allusioni... In particolare quando c'erano di mezzo supereroi adolescenti...

E  questa tendenza non è certo una prerogativa della MARVEL, tant'è che nel nuovo arco narrativo della serie Bombshell prodotta dalla DC Comics (che, vi ricordo, è ambientata in un'universo alternativo in cui si muovono le eroine della casa editrice in versione pin-up anni Quaranta) la coppia composta da Poison Ivy e Harley Quinn sarà al centro dell'azione e - in un certo senso - ufficializzerà il suo status (che, nell'universo narrativo ufficiale della casa editrice, aveva soprattutto una connotazione giocosa e disimpegnata, anche per via dell'ingombrante presenza del grande amore di Harley Quinn, e cioè il Joker)... E anche questo, fino a qualche anno fa, sarebbe stato impensabile.

Inutile dire che, poichè negli USA le grandi case editrici fanno sempre tendenza, ultimamente le parentesi di questo tipo si sono moltiplicate anche fra gli editori minori... E ormai iniziano ad essere sempre di più le serie che hanno protagonisti LGBT... Anche se, a dire la verità, per ora c'è una netta prevalenza del sesso femminile, probabilmente per via del fatto che le tematiche lesbiche, nel bene e nel male, sono state sdoganate da più tempo rispetto all'omosessualità maschile... Che comunque non è semplice da affrontare, presumo, per persone che non la conoscono a fondo e che sono ben consapevoli del fatto che rischierebbero di scadere negli stereotipi e nei luoghi comuni.

In ogni caso, per come funzionano le cose nel mondo dei comics americani, sarei portato a pensare che è solo questione di tempo prima che la situazione si evolva ulteriormente... Anche e soprattutto in considerazione della particolarissima fase politica in cui sono entrati gli USA, ma di questo sicuramente tornerò a parlare.

Quel che è certo è che se i fumetti continuano a sviluppare i loro lato gay friendly è anche per via della buona accoglienza che questi temi stanno ottenendo nel mondo delle serie TV, e in particolare proprio in quelle di taglio supereroistico. Senza contare che, ultimamente, anche gli stessi attori che vi prendono parte scelgono di schierarsi apertamente a favore della questione...

Come ad esempio fa Melissa Benoist, alias Supergirl, quando su Twitter le viene chiesto se non è possibile moderare i toni con cui viene rappresentata l'omosessualità nella sua serie, visto che è seguita anche da delle bambine... E lei risponde che è un'ottima occasione per spiegare loro che l'amore è sempre amore...

La cosa curiosa, se vogliamo, è che adesso queste nuove generazioni di attori possono diventare attivisti per le minoranze che rappresentano ancora prima che la propria serie venga messa in onda... Cole Sprouse (foto sotto), che interpreta Jughead nell'attesissima serie RIVERDALE (ispirata ai fumetti della Archie Comics, e nel cui trailer si è già intravisto un bel bacio saffico) ha dichiarato che si è battuto per fare in modo che gli sceneggiatori rendessero il personaggio dichiaratamente asessuale, così come si presenta nei fumetti (CLICCATE QUI)... Anche se il risultato della sua battaglia, al momento, è alquanto incerto...

Piccola curiosità: Cole Sprouse è nato ad Arezzo, e anche se non c'entra niente è bello vedere che in tutte queste battaglie per l'inclusione delle minoranze sessuali nelle produzioni legate all'immaginario pop c'è anche un giovane attore nato in Italia.

Alla prossima.

sabato 21 gennaio 2017

QUALCHE DATO...

Ciao a tutti, come va?

Forse sarà capitato anche a voi di imbattervi in qualche sito o blog che, parlando dei comics americani, sottolinea che il crescente inserimento di personaggi e tematiche LGBT è frutto di un'eccessiva considerazione del politically correct, delle ingerenze delle lobby omosessuali o - più semplicemente - di una moda che adesso va per la maggiore... Liquidando il tutto come la solita americanata che lascia quello che trova...

Ma le cose stanno davvero così, o c'è dell'altro?

A rispondere, almeno in parte, a questo interrogativo, ci pensa un'indagine dell'agenzia demoscopica Gallup, che opera negli USA dal 1935 e che sicuramente non fornisce numeri a caso. Questa bella indagine, che potete vedere integralmente CLICCANDO QUI, mette in luce che la percentuale di adulti che si definiscono omosessuali, bisessuali o transgender è aumentata dal 3,5% (2012) al 4,1% (2016). Sarebbero quindi circa 1 milione e 750 mila i membri della comunità LGBT in più rispetto al 2012 negli Usa.
I risultati si basano su interviste telefoniche effettuate con un campione di più di 1 milione e 600 mila adulti. I dati sono stati raccolti durante un periodo che è andato dal 1 giugno 2012 al 30 dicembre 2016. Secondo Gallup, circa 49.000 intervistati hanno risposto di “sì” quando è stato chiesto loro se fossero LGBT.
Tuttavia la parte più interessante riguarda la percentuale dei millennials (i nati tra il 1980 e il 1998) che si dichiarano LGBT è aumentata dal 5,8% del 2012 al 7,3% del 2016. La ricerca ha messo in evidenza anche come il dato sia in aumento tra le donne, gli asiatici e gli ispanici.

Non è la prima volta che questo tipo di indagine condotta negli USA porta a determinati risultati, ed è facile immaginare che anche gli editori di fumetti americani abbiano iniziato a prenderle in considerazione... Soprattutto in un settore in cui la concorrenza è spietata e in cui il mercato è sempre prossimo a raggiungere il punto di saturazione. Dopotutto se il loro obbiettivo è quello di intercettare il maggior numero di lettori possibile, puntando magari sulle fasce di pubblico più giovani per garantire il giusto ricambio generazionale, ha anche senso tenere conti di chi sono questi giovani...

E se il 7,3% degli americani fra i 18 e i 36 anni si identifica nell'acronimo LGBT vuol dire che quasi un decimo dei lettori di fumetti, effettivi e/o potenziali, appartiene ad un gruppo sociale che solo di recente ha iniziato ad avere una rappresentanza adeguata nei media... E che, molto probabilmente, in buona parte dei casi si era tenuto a distanza dal mondo dei comics proprio perchè non si identificava più di tanto nei suoi protagonisti e nelle sue situazioni. Rappresentando, ora, un bacino di lettori tutto da conquistare...

Pertanto sarebbe anche un po' ridicolo pensare che gli editori americani prendono certe decisioni solo per seguire le mode o per risultare politically correct... Nel senso che, avendo a disposizione dei dati oggettivi di un certo tipo, è alquanto probabile che facciano prima si tutto le loro valutazioni da un punto di vista prettamente commerciale... Anche perchè oggi, oltre alla fetta dei lettori che si identifica come LGBT c'è anche tutta la schiere dei loro sostenitori, i cosiddetti ALLIES, che a sua volta è in crescita soprattutto fra le nuove generazioni, venute sù in un contesto molto più aperto rispetto ai loro genitori e ai loro nonni.

Quindi diciamo che, a rigor di logica, sarebbe ben strano che nei comics americani di oggi certe tematiche venissero affrontate nella stessa maniera di qualche decennio fa... O, peggio ancora, nello stesso modo con cui vengono affrontate nel fumetto italiano, che solo recentemente ha iniziato a mostrare dei timidissimi segnali di apertura in questo senso. Anche se, a parziale discolpa di quest'ultimo, c'è da dire che dalle nostre parti le indagini di questo tipo sono estreamemnte rare e comunque non godono di una grande diffusione mediatica... E quindi gli editori nostrani sono costretti a basarsi sulla percezione generica delle persone che ci lavorano e le dirigono... Anche perchè è da decenni che gli stessi editori non si premurano di fare un sondaggio fra i loro lettori per avere un'idea effettiva dei loro gusti, come invece facevano fino agli anni Novanta (CLICCATE QUI).

Sia come sia la speranza è che l'esempio americano, prima o poi, possa fare testo anche da noi... O perlomeno possa suscitare qualche interrogativo presso chi di dovere.

Alla prossima.

giovedì 19 gennaio 2017

CHI BEN COMINCIA...

Ciao a tutti, come va?

L'anno è iniziato da poco, ma è  bello vedere che le notizie interessanti per quel che riguarda il panorama fumettistico a tematica LGBT non mancano... Perlomeno negli USA. Infatti negli ultimi giorni sono successe diverse cose che vale la pena segnalare su questo blog, anche perchè non è detto che verranno adeguatamente segnalate altrove...

Cominciamo dal primo coming out dell'anno nell'ambito dei professionisti del settore. Ora lo sceneggiatore Matthew Sturges (che ha lavorato a fumetti come Jack of Fables, Justice Society of America, House of Mystery, Blue Beetle Thor: Season One, ma che ha anche all'attivo vari romanzi e videogames) ha deciso di rendere publica la sua condizione di persona transgender, e infatti d'ora in poi ha deciso di farsi chiamare Lilah.

In realtà il coming out è avvenuto su facebook alcune settimane fa (CLICCATE QUI), quando ha annunciato che aveva iniziato da alcuni mesi il suo percorso di transizione, ma è solo da pochi giorni che la notizia ha avuto un certo risalto, anche a seguito degli attestati di stima e vicinanza da parte di vari colleghi, tra i quali spiccano Marc Andreyko, Cully Hamner e Greg Pak. La cosa interessante è che alcuni dei commenti più solidali sono arrivati dagli editor Jamie S. Rich e Ellie Pyle, che hanno promesso che aggiorneranno il nome della sceneggiatrice in tutte le nuove ristampe dei suoi lavori...

Il che, penso, sia un gesto molto bello ed eticamente apprezzabile.

Comunque, a proposito di gesti belli ed eticamente apprezzabili, forse vi farà piacere sapere che l'antologia a fumetti LOVE IS LOVE, dedicata alle vittime di Orlando (e promossa proprio dal Marc Andreyko di cui sopra) sta andando benissimo. Talmente bene che attualmente è al primo posto nella classifica dei best seller a fumetti del New York Time, e se non ci credete CLICCATE QUI. A questo spero vivamente che la MARVEL stia rosicando quanto merita per il fatto di non aver partecipato al progetto come ha fatto la DC Comics... Che ha concesso tutti i suoi personaggi in comodato d'uso agli artisti che volevano contribuire a questa iniziativa benefica (che, vi ricordo, serve anche a raccogliere fondi per le vittime e i loro parenti). E in ogni caso spero vivamente che la suddetta antologia poss aavere anche una pubblicazione italiana quanto prima...

Magari inserendo anche i lavori che non hanno fatto in tempo ad essere inseriti in questa anologia, come la deliziosa storiella che segue, e che è stata elaborata da Luciano Vecchio (che a discapito del nome non è italiano, ma argentino)...


Ad ogni modo questo è stato anche il mese in cui ha debuttato lo speciale dedicato a THE RAY, il primo supereroe dichiaratamente gay che entrerà a far parte della Justice League... E sembra proprio che questa caratteristica del personaggio non resterà in secondo piano... Anzi... In questo speciale salva un attivista gay per i diritti civili (nonchè candidato Sindaco) da un supercriminale razzista e omofobo, e questo gli dà la forza per iniziare a vivere pienamente il suo orientamento sessuale... E così la storia finisce con lui che si porta al cinema un bel ragazzone...

A quanto sembra il nuovo corso gay friendly della DC Comics, per il momento, non sembra avere battute d'arresto... E qualcosa mi dice che tornerò a parlarne molto presto... Anche perchè spero vivamente che alla DC Comics dedichino una serie regolare a questa nuova versione di THE RAY, che promette davvero molto bene.

Ad ogni modo vi terrò aggiornati.

Alla prossima.

martedì 17 gennaio 2017

SPERANZE AL MACERO...

Ciao a tutti, come va?

Era da un po', ormai, che non avevo spunti per fare uno dei miei focus in cui metto in luce le criticità della situazione italiana... Tuttavia, siccome la situazione è quella che è, gli spunti hanno ricominciato a presentarsi, e quindi rieccomi qui...

E ora che vi ho avvisato continuate la lettura di questo post a vostro rischio e pericolo...

Tutto parte da una voce di corridoio (confermata anche QUI da Alessandro Bottero, che di solito non riporta voci che non hanno un fondo di verità): a quanto pare il gruppo CIR (che edita La Repubblica e L'ESPRESSO) a deciso di chiamarsi fuori dal settore degli allegati a fumetti... Che aveva inaugurato quattordici anni fa con la serie I CLASSICI DEL FUMETTO...

Pare che le vendite delle ultime iniziative di questo tipo siano andate a calare, culminando con le poche migliaia di copie dell'attuale ristampa a colori delle prime avventure di Martin Mystère. Siccome al gruppo CIR non fanno volontariato, e giustamente il loro obbiettivo era di avere un margine di guadagno (ed eventualmente un rilancio dei loro periodici in un periodo di crisi generale per la carta stampata), hanno deciso di tirare i remi in barca. Anche perchè le uniche ristampe che vendevano bene erano quelle di TEX, ma ora che di TEX hanno ristampato tutto il possibile non avevano più modo di tamponare le iniziative in perdita e la situazione stava iniziando a precipitare...

Tantopiù che ultimamente la tendenza generale degli editori di fumetti che collaboravano con i periodici a grande tiratura non era tanto quella di fornire ai gruppi editoriali materiale di forte richiamo per il grande pubblico (anche perchè, evidentemente, al riguardo hanno le idee un po' confuse), quanto quella di sfruttare queste collaborazioni per rilanciare i loro titoli in perdita e per utilizzare al meglio i diritti di materiale estero in loro possesso (o su cui pensavano di puntare in futuro), su cui però non volevano rischiare di tasca propria...

E nel lungo periodo questo atteggiamento, fra il furbetto e lo sprovveduto, ha portato a questo risultato (e qualcosa del genere lo avevo previsto persino io in tempi non sospetti, e se non ci credete CLICCATE QUI).

Al momento nel settore degli allegati a fumetti resta il gruppo RCS (Corriere della Sera e Gazzetta dello Sport) e - con più parsimonia - il gruppo de ILSOLE24ORE (che gestisce anche Panorama).

Ora: se parlo di questa situazione su un BLOG che si occupa di tematiche LGBT, evidentemente, un motivo c'è. Nella fattispecie volevo puntare la vostra attenzione sul fatto che, mentre il fenomeno degli allegati a fumetti potrebbe arrivare presto al capolinea, bisogna prendere atto che - in tutti questi anni - a nessuno è venuto in mente di puntare su titoli o collane che proponessero o ripronessero materiale a tematica LGBT presso il grande pubblico... A nessuno è venuto in mente di riproporre un'edizione economica di FIGLIO DI UN PRESERVATIVO BUCATO, ad esempio...

O delle graphic novel di Alison Betchdel... O magari, per restare in Italia, un'edizione da edicola di cose come "Matteo e Enrico" o Sprayliz... E men che meno a qualcuno è venuto in mente di puntare su materiale a tematica LGBT che fosse ancora inedito nel nostro paese (e sa il cielo quanta roba bella da noi non è mai arrivata)... E parliamo anche di cose targate VERTIGO, come la miniserie dedicata a Leonardo Da Vinci e ai suoi amori impossibili, giusto per dirne una...

E questo secondo me è un dato interessante. Che si può leggere in tanti modi diversi anche alla luce di alcuni dettagli che sono passati per lo più inosservati.

Una delle ultime collane di allegati proposte dal gruppo RCS in collaborazione con Panini è stata AI CONFINI DELLA STORIA, che come si può intuire era incentrata su fumetti a sfondo storico (o comunque che prendevano spunto da contesti storici). Il numero 39 della suddetta collana raccoglieva i primi tre volumi della serie francese SPARTE (di cui ho parlato a suo tempo, e se ve ne siete dimenticati CLICCATE QUI)... Che probabilmente, con le sue tavole, ha fatto vedere nelle edicole italiane più attributi maschili a fumetti di quanti se ne siano visti negli ultimi vent'anni...

Ora: a quanto mi risulta in italiano non ci sono altre edizioni di questo fumetto, la cui pubblicazione ne AI CONFINI DELLA STORIA è passata praticamente sotto silenzio... E ovviamente a nessuno è venuto in mente che questo volume poteva essere valorizzato meglio presso una determinata nicchia di pubblico, o che magari sarebbe potuto rientrare in un progetto editoriale di altro genere... Così adesso, come da prassi nel caso degli allegati del gruppo RCS, passato un anno il suddetto volume è sparito dal loro shop online e - presumibilmente - le copie invendute sono andate al macero...

Mentre il suddetto titolo, che forse è stato uno di quelli meno venduti di tutta la collana, è praticamente introvabile anche sul mercato dell'usato...

Cosa sarebbe successo se, ad esempio, il suddetto titolo fosse rientrato in una collana con un taglio diverso? Chessò... Tipo L'ALTRA STORIA, dedicata in modo specifico ai fumetti che indagano su alcuni tabù che abitualmente non vengono affrontati nei libri di storia tradizionali... Dove inserire anche cose come IL PAPA TERRIBILE (che, se non altro, ha avuto un'edizione italiana a prescindere)... Non so perchè, ma ho la sensazione che le cose sarebbero potute andare diversamente...

Ovviamente io non posso sapere come funziona il rapporto fra i grandi gruppi editoriali e le case editrici che collaborano con loro, men che meno per quel che riguarda la stesura dei programmi relativi alle collane di allegati a fumetti... Quindi non so se sono le case editrici che finora hanno escluso a priori un certo taglio per le loro proposte (rimanendo in linea con la loro classica politica editoriale), o se sono i gruppi editoriali che mettono dei freni su certi temi e su certi argomenti... Magari acconsentendo alla ristampa integrale dei lavori di Milo Manara, e mettendo dei paletti su una - per ora ipotetica - pubblicazione di titoli con tematiche prettamente LGBT... Davvero non lo so...

Di certo so che l'unica collana di inediti mai allegata ad un periodico, e cioè MYTICO! (di cui ho parlato QUI e QUI, ad esempio), è riuscita ad ispirarsi al mondo della mitologia classica senza mai accennare, anche solo in maniera indiretta, all'omosessualità... Certo: in quel caso il fatto che l'iniziativa si presentava come rivolta ad un pubblico molto giovane ha inciso, ma è pur vero che a certe cose si accenna in maniera più esplicita persino sui testi scolastici...

Ad ogni modo se la parabola degli allegati a fumetti fosse davvero entrata nella sua fase discendente ci ritroveremmo - di nuovo - alle prese con un'occasione mancata.

Non che sia una grande sorpresa, però penso che varrebbe la pena di rifletterci sopra... Anche perchè gli allegati a fumetti, negli ultimi quattordici anni, hanno rappresentato anche una grande opportunità per avvicinare (o riavvicinare) il grande pubblico al linguaggio del fumetto... E magari quel grande pubblico avrebbe potuto essere coinvolto maggiormente attraverso titoli e personaggi che effettivamente erano più in linea con la sua attuale sensibilità...

Dopotutto la pur pregevole idea di presentare dei grandi classici cozza pesantemente con il fatto che, negli ultimi vent'anni almeno, per tutta una serie di scelte editoriali scellerate (e per via di un generale imbruttimento dei media) si è andata perdendo un'intera generazione di potenziali lettori che non hanno mai avuto modo di familiarizzare con fumetti che non fossero quelli di Topolino o della Bonelli (e, in minore misura, manga e supereroi)... E dargli in pasto cose come Blake e Mortimer, piuttosto che Thorgal e/o lo stesso Tintin (che, se non altro, può ancora contare sul traino delle serie animate trasmesse negli anni Novanta dalla RAI) rischia di diventare sempre più spesso un'operazione fine a se stessa, che si rivolge a chi è già in qualche modo acoinvolto da certi personaggi e da certi generi...

Anche perchè, pur trattandosi di edizioni economiche, è pur vero che si tratta di uscite settimanali e la spesa complessiva per chi volesse seguire anche solo due o tre titoli contemporaneamente non è poi così irrilevante... A maggior ragione se si tratta di lettori molto giovani, con risorse economiche limitate, tanti interessi diversi e poca familiarità con i titoli presentati...


E comunque, come dicevo prima, la scelta di mandare tutto al macero dopo un anno o poco più (presumo per fare spazio nei magazzini, o magari perchè i diritti di pubblicazione e vendita di alcuni titoli sono a tempo determinato) non è certo d'aiuto...

In ogni caso la situazione resta questa, e chi è causa del suo mal pianga se stesso...

Alla prossima.

sabato 14 gennaio 2017

PREMI ADOLESCENTI...

Ciao a tutti, come va?

Anche quest'anno l'associazione PRISM COMICS ha lanciato il suo QUEER PRESS GRANT; e cioè il concorso che - tramite il voto di un una commissione di esperti - concederà ad un aspirante autore (o autrice) di finanziare un suo progetto fumettistico a tematica LGBT.

Questa iniziativa, che si è tenuta per la prima volta nel 2005, sta quindi entrando nella sua "prima adolescenza", e tutto considerato questo è già di per sè un buon risultato. Il finanziamento non è enorme (si parla di qualche migliaio di dollari), ma sicuramente ha un valore simbolico molto importante, anche perchè dimostra che negli USA c'è una comunità LGBT anche fra gli appassionati di fumetti e fra coloro che pensano che sia ancora importante valorizzare chi vuole esprimersi attraverso questo particolare linguaggio.

Tantopiù che, dando un'occhiata all'elenco di quelli che sono stati i vincitori finora, i nomi che emergono appartengono più o meno tutti all'universo delle produzioni indipendenti e/o underground... E proprio grazie a questa iniziativa hanno avuto modo di farsi conoscere un po' di più, e magari hanno anche potuto dare il via ad una serie di nuovi progetti.

Per la precisione stiamo parlando di:

2016: Elizabeth Beier e Catherine Esguerra
2015: Dave Davenport
2014: Calvin Gimpelevich e Emiliano Quale
2013: Hazel Newlevant
2012: Christine Smith and Blue Delliquanti
2011: Robert Kirby
2010:Tana Ford e Jon Macy
2009: Ed Luce e Eric Orner
2008: Pam Harrison
2007: Tommy Roddy e Justin Hall
2006: Megan Gedris
2005: Steve MacIsaac


Tra l'altro, nel modulo da compilare per partecipare (CLICCATE QUI), bisogna anche fornire dei dati precisi sul proprio reddito e sulle proprie possibilità finanziarie, in modo che possa essere data la precedenza a chi ha delle oggettive difficoltà a reperire i fondi per portare avanti i suoi progetti... Visto che anche questo è un elemento importante per determinare a chi assegnare il finanziamento di anno in anno.

Quando si dice fare le cose per benino... Anche perchè negli USA le associazioni no profit devono rispondere a dei criteri abbastanza severi per poter andare avanti senza problemi.

Ad ogni modo se avete i requisiti per partecipare trovate tutte le informazioni CLICCANDO QUI, e avete tempo fino al 1 marzo per sottoporre le vostre idee.

Da notare che PRISM COMICS è la veterana delle associazioni americane che si occupano di promuovere i fumetti LGBT e i loro autori, ed è operativa ormai dal 2003... In questi quattordici anni sono cambiate sicuramente molte cose, ma è evidente che continua ad avere un rilievo importante, e le associazioni simili che sono nate negli anni successivi confermano che l'esigenza di avere associazioni di questo tipo è ancora molto sentita, tant'è che sono sempre più presenti nelle maggiori manifestazioni fumettistiche statunitensi... Con tanto di gadget esclusivi...



E direi che è altrettanto lampante che, nello stesso lasso di tempo, la situazione italiana non si è evoluta nello stesso modo, tant'è che ad oggi dalle nostre parti non c'è ancora nessuna associazione che si occupa nello specifico di promuovere i fumetti a tematica LGBT e i loro autori, men che meno nelle manifestazioni più importanti.

Forse in Italia la situazione non era altrettanto favorevole? Probabile, ma forse sarebbe il caso di iniziare a rifletterci sopra sul serio...

Alla prossima.

giovedì 12 gennaio 2017

CARTONI DICHIARATI...

Ciao a tutti, come va?

Neanche tanto tempo fa avevo segnalato su questo blog la produzione della prima serie animata avente come protagonista un supereroe gay dichiarato, e cioè THE RAY (CLICCATE QUI), che prossimamente dovrebbe entrare a pieno titolo nell'universo supereroistico DC Comics presentato dal canale CW... In concomitanza di un suo rilancio fumettistico (nientepopodimeno che come membro della Justice League)...

Ebbene: a quanto pare questo supereroe è destinato a non rimaner eun caso isolato. Infatti il solito canale CW ha annunciato che produrrà anche una serie animata in cui rilancerà Constantine, dopo il flop della serie dal vivo proposta da un altro canale (e dove si è badato bene di non evidenziare la bisessualità mostrata dal personaggio nei fumetti). La serie animata verrà doppiata dallo stesso Matt Ryan che ha interpretato Constantine nell'omonima serie (e che ha fatto anche un'apparizione speciale in ARROW), e questo fa ben sperare per un suo ritorno in qualche forma sotto il marchio CW...

Il che fa presupporre che anche tutto il discorso relativo alla sua bisessualità non sarà evitato come quando il personaggio era gestito dal canale NBC... Proprio a partire dalla serie animata che dovrebbe essere proposta a breve. Tuttavia sembra proprio che non sarà solo il canale CW che potrebbe aprire le porte a delle serie animate con supererori caratterizzati da un orientamento sessuale monoritario. Infatti, dopo che Netflix ha annunciato ufficialmente che proseguirà l'apprezzatissima serie animata dedicata ai giovani supereroi di YOUNG JUSTICE, sono iniziati gli inevitabili botta e risposta fra i produttori e i fans...

E proprio durante uno scambio di opinioni su Twitter il produttore Greg Weisman ha confermato che nella serie YOUNG JUSTICE personaggi gay già ce n'erano (anche se evidentemente non avevano avuto occasione di manifestare questo aspetto del loro carattere)... Adesso che la serie verrà prodotta da Netflix e che non sarà più vincolata ai finanziamenti della Mattel (che smise di produrla proprio per via degli scarsi riscontri del merchandising relativo), e men che meno a CARTOON NETWORK, le cose si faranno più evidenti?

Al momento si possono solo fare ipotesi, ma l'intervento di Greg Weisman (a cui ne sono seguiti diversi altri, altrettanto sibillini) fa ben sperare, anche perchè da quando la serie animata è stata interrotta (nel 2013) a oggi la DC ha deciso di ufficializzare l'omosessualità di Aqualad nei fumetti...

Quindi, considerando che Netflix non si è mai fatta particolari problemi su certe questioni, sarà molto interessante seguire gli sviluppi della tanto attesa terza stagione di YOUNG JUSTICE... E d'altra parte è abbastanza evidente che questo genere di tematica inizia ad essere sdoganata quel tanto che basta anche per essere inserita in maniera più esplicita anche in una serie animata di supereroi...

Tantopiù che, al giorno d'oggi, due attori che hanno all'attivo delle interpretazioni supereroistiche di un certo successo (Ryan Reynolds e Andrew Garfield), alla cerimonia dei Golden Globe possono anche consolarsi a vicenda per la mancata vittoria scambiandosi un bacio...

Un gesto ironico quanto si vuole, ma che sicuramente è anche un po' il segno dei tempi che cambiano, e della direzione che sta prendendo la sensibilità generale...

Alla prossima.

martedì 10 gennaio 2017

E FINALMENTE...

Ciao a tutti, come va?

La notizia che devo darvi oggi, lo ammetto, è di quelle che speravo di dare da quando ho inaugurato questo piccolo blog (anni e anni fa)... Eppure, adesso che posso darla, il fatto che sia la prima notizia italiana del 2017 rende il tutto ancora più curioso e - volendo - benaugurale per tutti... Infatti questa volta devo annunciarvi che in tutte le edicole italiane arriverà una prima miniserie Made in Italy avente come protagonisti due giovani omosessuali...

Dell'Editoriale Cosmo ho sempre parlato bene anche in tempi non sospetti, ma devo dire che questo slancio è andato al di là delle mie aspettative (o perlomeno di quelle a breve termine), anche perchè finora non avevo mai avuto occasione di verificare il loro effettivo livello di apertura nei confronti di certe tematiche... Ad ogni modo, vedendo di che fumetto si tratta (al di là della tematica omosessuale), la sorpresa cresce ulteriormente.

Ad ogni modo ora parto dall'inizio e vediamo di capire assieme cosa sta succedendo...

Prima di tutto c'è un brava fumettista e illustratrice, che si chiama Sara Spano e ha un bel blog dove pubblica i suoi lavori (lo trovate CLICCANDO QUI). Come molte fumettiste della sua generazione è stata influenzata da manga e anime, e - riportando quello che mi ha detto nella nostra chiacchierata su facebook di ieri - ha una certa dipendenza dai BOYS LOVE, i manga a tematica omoerotica realizzati da ragazze per un pubblico di ragazze di cui anche su questo blog ho parlato fino allo sfinimento... Ed è da quando aveva quattordici anni che aveva iniziato ad elaborare il soggetto della storia di cui stiamo parlando oggi, che si chiama NINE STONES e che ha deciso di condividere gratuitamente su una pagina facebook dedicata (CLICCATE QUI) e su Tapastic in inglese (CLICCATE QUI)...

Da quello che mi ha raccontato, quando ha iniziato a condividerlo su facebook (lo scorso settembre) si aspettava di raggiungere al massimo un migliaio di lettori fissi entro la fine dell'anno, ma a quanto pare la situazione ha preso una piega del tutto diversa. Di certo per via dell'alta qualità dei disegni, che probabilmente calamitano anche l'attenzione e la curiosità di chi non è un appassionato all'ultimo stadio, ma SICURAMENTE anche per via della storia, visto che pur ispirandosi allo stile e ai contenuti tipicamente BOYS LOVE li rielabora in uno stile decisamente particolare... Qualcosa che, per intenderci, ha molta più familiarità la crudezza e l'italianità di prodotti come "Lo chiamavano Jeeg Robot", "Gomorra" e via discorrendo, che non con i classici BOYS LOVE... Con la differenza che i protagonisti sono due ragazzi gay molto giovani che all'inizio non si sopportano e poi scoprono un'attrazione reciproca dai risvolti un po' inquietanti, mentre sullo sfondo si intravedono elementi che potrebbero sfociare nell'horror e nel paranormale...

Quindi abbiamo a che fare con un bel linguaggio giovanile scurrile, con un ambiente degradato e con situazioni estreme (e pure un po' gore), che a me - per esempio - hanno ricordato abbastanza i primi capitoli del manga AKIRA di Otomo... Con suoi ragazzini disadattati e lasciati a loro stessi, che si ritrovano a fracassare teste a colpi di mazza senza neanche sapere bene perchè... In un contesto che li abbruttisce e soffoca i loro sentimenti. Sulla trama non mi dilungo, perchè tanto il fumetto è visionabile gratuitamente, però penso si sia intuito che è un prodotto abbastanza forte, che non è mediato da buonismi, momenti politically correct o altro... Nel senso che - evidentemente - è stato elaborato da una persona che prima di tutto lo ha fatto per assecondare la sua ispirazione, e non per piacere a questo o a quell'editore, magari considerando quali sono le fasce di pubblico che gli editori italiani considerano più appetibili e via dicendo... E men che meno lo ha realizzato per promuovere l'immagine della comunità gay, o cose del genere.

Tuttavia si tratta comunque di un fumetto a tematica gay, in cui il fatto che i protagonisti sono gay non è la causa dei loro problemi (cosa assai rara in un fumetto italiano), ma che anzi rappresenta una delle poche cose positive della loro vita: violenta, squallida e condizionata dalle regole della malavita.

E qui arriviamo alla parte più interessante di tutta questa storia... Dato che questa produzione è diventata virale quel tanto che basta da spingere ben QUATTRO editori italiani a farsi avanti con l'autrice, e per la precisione parliamo di Shockdom, Mangasempai, Star Comics e - appunto - Editoriale Cosmo... Che si è aggiudicata la firma sul contratto perchè era l'unica che proponeva un'edizione da edicola in due parti (seguita da un'edizione integrale cartonata da presentare probabilmente alla prossima edizione di Lucca Comics), e dato che Sara Spano ci teneva particolarmente a fare in modo che la sua opera avesse la possibilità di smuovere le acque (e a provare che c'è spazio per questi temi anche in edicola) la scelta è stata automatica... Anche perchè, appunto, nelle nostre edicole un fumetto italiano che trattasse questi temi (per giunta in questo modo) non si era ancora visto.


Ad ogni modo direi che è alquanto indicativo il fatto che gli editori che si sono fatti avanti per un fumetto di questo genere, peraltro già leggibile gratuitamente su facebook, siano stati quattro (e neanche degli editori da poco): segno evidente che nell'aria qualcosa ha iniziato a cambiare. Anche perchè, se è vero che in Italia i BOYS LOVE sono stari relativamente sdoganati è anche vero che questo non può definirsi propriamente un BOYS LOVE, quindi sarà davvero molto interessante seguire gli sviluppi di tutta questa vicenda.

Anche perchè se le vendite in edicola di NINE STONES in edicola dovessero andare particolarmente bene si aprirebbero tutta una serie di scenari interessanti e inediti per il prossimo futuro... Che magari potrebbero lasciare spazio anche ad un più variegata rappresentazione della condizione omosessuale nei fumetti italiani che arrivano in edicola...

In ogni caso per il momento non resta da fare altro che aspettare, anche perchè la miniserie dovrebbe essere proposta in edicola fra MAGGIO e GIUGNO (e cioè, guardacaso, fra il mese per la lotta all'omofobia e quello del Gay Pride).

Piccola nota a margine: l'Editoriale Cosmo fino a qualche anno fa aveva un altro nome e si occupava di editare prodotti legati al mondo dei Giochi di Ruolo, quindi - e per fortuna - non è la tipica casa editrice italiana di fumetti popolari da edicola, gestita da persone che sono rimaste traumatizzate da decenni di interventi censori, compromessi obbligati, intromissioni varie e tutto il resto... E non deve nemmeno rendere conto delle sue scelte ad uno zoccolo duro di lettori ultrasessantenni...

La cosa curiosa è che, al momento, l'Editoriale Cosmo è l'eccezione che conferma la regola, mentre a rigor di logica dovrebbe essere il contrario.

Sia come sia direi che qualcosa, alla fine, si sta iniziando a muovere sul serio...

Alla prossima.

sabato 7 gennaio 2017

TRANS DA ANTOLOGIA...

Ciao a tutti, come va?

Forse vi siete preoccupati per il fatto che questa settimana - dopo anni - è stato saltato un aggiornamento: in quel caso vorrei tranquillizzarvi, dato che in realtà sono solamente stato travolto dall'epidemia influenzale che è in giro in questo periodo. Poco male, quindi.

Anche perchè oggi vado a segnalarvi una nuova iniziativa che offre degli spunti di riflessione abbastanza interessanti.

Negli USA, tanto per cambiare, è da poco attiva una piccola realtà editoriale che nasce per promuovere contenuti LGBT+, si chiama Stacked Deck Press e al momento ha in catalogo quattro pubblicazioni.

Nella fattispecie si tratta di pubblicazioni come la storia di un cavaliere della Tavola Rotonda che diventa donna per via di un incantesimo, con tutte le implicazioni sociali del caso...

La storia di una madre che cerca di crescere la figlia senza troppi pregiudizi di genere...

Una classica antologia di storie "underground" a tematica LGBT (di cui parlai a suo tempo)...

E per finire un benl libro di disegni da colorare per adulti (di quelli che vanno tanto di moda ultimamente), in cui i soggetti sono personaggi molto iconici per la cultura e la storia LGBT (ovviamente da un punto di vista prettamente statunitense).

Se questi articoli vi interessano lo shop della casa editrice lo trovate CLICCANDO QUI. In ogni caso oggi non vi parlo di questa piccola casa editrice per quello che ha già fatto, ma per quello che ha intenzione di fare. Infatti sul suo sito si legge che sta cercando materiale da inserire nella sua prossima antologia, che sarà un po' diversa dal solito. Infatti vuole ospitare solo da fumettisti e fumettiste trans, che potranno utilizzare il linguaggio del fumetto per trattare diverse tematiche dal proprio punto di vista. Come si legge sulla pagina che annuncia l'iniziativa (CLICCATE QUI se volete maggiori informazioni) le storie dovranno essere al massimo di otto pagine, ed è prevista anche una piccola retribuzione (20$ a pagina) per quanti verranno selezionati. Al momento sulla pagina si danno per certe una ventina di adesioni, ma dalla discussione sottostante si evince che l'iniziativa potrebbe avere un riscontro molto più ampio.

Staremo a vedere.

Sicuramente mentre leggevo di questa cosa non ho potuto fare a meno di pensare che, se pure in Italia iniziamo ad avere editori che hanno un occhio di riguardo per le tematiche LGBT, e anche se abbiamo qualche fumettista omosessuale che non lo nasconde (ma che, d'altra parte, in buona parte dei casi preferisce non compromettersi troppo con storie e contenuti troppo "schierati"), alla fine dalle nostre parti fumettisti o fumettisti trans non mi risulta che ce ne siano... O perlomeno non mi risulta che siano dichiaramente trans nel loro specifico ambito lavorativo.

E questo penso sia abbastanza indicativo di tutta una quantità di cose che chi non è trans dà per scontate, ma che poi tanto scontate non sono, soprattutto nel mondo dell'editoria a fumetti italiana.

Comunque se qualche fumettista trans italian* volesse farsi avanti con la Stacked Deck Press, una volta che è in grado di comunicare in inglese non penso che dovrebbe farsi problemi.

Anzi...

Ad ogni modo vi terrò aggiornati anche su questa cosa, e se volete aggiornarvi un po' su tutta la questione dei generi e degli orientamenti vi ricordo che su National Geographic di questo mese si parla proprio di questo... Con tanto di (doppia) copertina dedicata.

E infatti nel nostro paese (tanto per cambiare) per via delle copertine e per via del contenuto del dossier interno è scoppiato un tale casino che il sito italiano ha sentito la necessità di autointervistarsi, per chiarire la sua posizione e il suo punto di vista (se vi interessa CLICCATE QUI)...

Così adesso rischiamo anche di entrate nel Guinness dei primati per essere il primo paese occidentale in cui una rivista prestigiosa come National Geographic ha sentito la necessità di giustificare le sue scelte contenutistiche...

*SIGH*

Alla prossima... Ora torno a curarmi i postumi dell'influenza.