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sabato 31 dicembre 2016

ITALIA DI FINE ANNO...

Ciao a tutti, come va?

Questo ultimo post del 2016, come vi a vevo annunciato, proverà ad offrire una breve riflessione sulla situazione italiana, ovviamente dal punto di vista delle tematiche che affronta questo sito. In realtà, anche se non bisognerebbe mai esprimere giudizi troppo frettolosi, la sensazione è che l'anno appena trascorso sia stato un anno di transizione. Nel senso che qualcosa, forse, ha iniziato a cambiare e la situazione non è rimasta immobile come negli anni precedenti... Anche se per ora si è trattato di cambiamenti quasi impercettibili, che sono passati un po' inosservati in una situazione d'insieme che resta ancora abbastanza problematica.

Partiamo da un dato di fatto: a differenza di quanto è avvenuto negli scorsi anni, adesso non ho per le mani abbastanza materiale per evidenziare quanto è stato omofobo e arretrato è il panorama dei fumetti Made in Italy negli ultimi dodici mesi. Intendiamoci: anche nel 2016 non sono mancate varie perle (che ho sempre cercato di segnalare), e numerose sono state le omissioni e/o le occasioni mancate, tuttavia è innegabile come - perlomeno dal punto di vista quantitativo - la rappresentazione delle tematiche LGBT nel fumetto italiano non abbia raggiunto i picchi di omofobia, pregiudizi e stereotipi del 2015 e del 2014... E anche se è presto per dire se si tratta dell'eccezione che conferma la regola o di una reale inversione di tendenza è comunque un dato interessante, da tenere in debito conto. Anche perchè, se è pur vero che non siamo ancora arrivati ad avere una rappresentazione particolarmente positiva, assertiva e disinvolta di certi argomenti, è anche vero che - piuttosto che parlarne nella solita maniera poco friendly, diciamo - in molti casi si è preferito non parlarne affatto... E, considerando la situazione di partenza, non è poi una cosa da poco...

Anche perchè considerando la crisi generale dell'editoria a fumetti (soprattutto fra i giovani), il fatto che gli argomenti LGBT non sono più il tabù di un tempo (soprattutto fra i giovani) e l'arrivo di una Legge sulle Unioni Civili anche in Italia (che sicuramente è percepita come "naturale" soprattutto dai giovani)... Forse qualcuno deve avere iniziato perlomeno a prendersi una pausa di riflessione nell'attesa di decidere se è davvero il caso di rivedere alcune posizioni storiche, e magari valutando l'ipotesi di fare piccoli dei passi in direzioni che fino a pochi anni fa sarebbero state impensabili.

Anche perchè c'è un altro piccolo dettaglio da non sottovalutare: una casa editrice può omettere e censurare quanto vuole, ma il pubblico di oggi ha libero accesso a molteplici forme di intrattenimento che non omettono e censurano nulla... E quindi, prima o poi, deve fare i conti col fatto che un conto è l'immagine che vuole mantenere, magari per non indisporre i poteri forti e i lettori più conservatori e/o maturi, e un conto è il pubblico che ha davvero il potere di farla andare avanti in un periodo di concorrenza spietata da parte - ad esempio - di internet... E di tutto quello che un utente può visionare GRATUITAMENTE per occupare il suo tempo libero.

L'altro giorno stavo rileggendo il bel saggio "Illustrated Comics of Superhero Comics of the Golden Age", e in particolare mi ha colpito quello che c'era scritto a pagina 58, quando si citava una dichiarazione di C.C. Beck (il creatore di Capitan Marvel) nel 1945... Secondo lui il crollo delle vendite dei fumetti su supereroi, dopo la guerra, era dovuto al fatto il pubblico di riferimento dei fumetti - molto semplicemente - era cambiato... I giovani soldati e i marinai, ad esempio, erano tornati a casa e non avevano più tempo (e soldi) da investire in fumetti, mentre l'arresto dell'industria bellica aveva cambiato l'assetto dell'economia e la sensibilità generale...

Così, nel giro di pochi anni, le vendite di fumetti di supereroi colarono a picco... E il settore rifiorì grazie ai fumetti umoristici per adolescenti, ai fumetti romantici per ragazze, ai western, ai polizieschi e - più tardi - agli horror... Perlomeno fino a quando non si alzarono gli scudi della censura e non venne creato il Comics Code... Che favorì indirettamente la ripresa delle tematiche fantastiche e dei supereroi, ma questa è un'altra storia.

In realtà la situazione che si sta verificando in Italia in questi anni è abbastanza simile, per alcuni aspetti (e per tutt'altro genere di motivi) a quella che si verificò negli USA alla fine degli anni Quaranta, perlomeno dal punto di vista dei fumetti... Nel senso che la sensibilità del pubblico sta cambiando molto rapidamente su tutta una serie di questioni, e chi si occupa di intrattenimento non può davvero permettersi di fare finta di niente. A meno che non voglia che i suoi prodotti facciano la fine dei supereroi americani degli anni Quaranta, che in buona parte dei casi sono finiti nel dimenticatoio... Fatti salvi - appunto - quelli che poi sono stati recuperati e periodicamente aggiornati...

Aggiornati e rilanciati sfruttando al meglio i temi che possono essere sfruttati al giorno d'oggi, ovviamente... Cosa che purtroppo, in Italia, si fa poco e male. E lo si nota anche da come - dalle nostre parti - nelle serie a fumetti la presenza di tematiche LGBT (in particolare se presentate in maniera moderna) sia inversamente proporzionale alla popolarità e al prestigio dei protagonisti. Quasi come se non esporsi troppo, e non risultare troppo "audaci", sia considerato ancora oggi più vantaggioso del riscontro di pubblico in quanto tale...

E questo non riguarda solo l'ambito dei fumetti.

Negli scorsi mesi ho accennato spesso anche al problema delle censure televisive, e sono tornato diverse volte sul tema della sparizione delle nuove produzioni animate giapponesi dai palinsesti italiani. Eppure, a conferma della teoria di cui sopra, certe produzioni offrono dei riscontri alquanto vantaggiosi: questo mese su RAI GULP è arrivata SAILOR MOON CRYSTAL (che nella trasmissione della mattina supera il 2% di share, ed il programma più visto dell'emittente... Anche se è bene ricordare che ogni puntata viene trasmessa ben tre volte al giorno), mentre DRAGON BALL SUPER nel primo pomeriggio di Italia Uno ha conquistato l'8% di share... E in entrambi i casi le serie sono state lanciate nel pieno delle festività natalizie e di tutte le loro distrazioni.

Qualcosa vorrà pur dire, soprattutto considerando che gli appassionati hanno avuto già modo di vedere entrambe le serie sottotitolate in italiano e/o doppiate dai fans... E pertanto la teoria secondo cui l'animazione giapponese in Italia non ha più futuro per colpa dello streaming illegale perde automaticamente di validità... E assomiglia tanto ad una scusa che finora serviva per coprire tutt'altro genere di motivazioni... E forse non è un caso...

Così come come non deve essere un caso se, per pubblicizzare la nuova serie de "Le Regole del Delitto Perfetto" (Get Away With Murder), SKY abbia scelto di realizzare un promo che mostra chiaramente due dei protagonisti maschili nell'intimità mentre la voce che commenta il tutto ribadisce che su SKY non ci sarà nessuna censura... Giusto per lanciare una frecciatina alla RAI e al putiferio che suscitò quando scelse di censurare il suddetto genere di scene durante la prima trasmissione in chiaro della serie... E per rimarcare che è ben consapevole del fatto che il pubblico di oggi è molto attento a questi dettagli, e alla libera rappresentazione di un certo tipo di tematica (che sicuramente ora fa più tendenza rispetto al passato, soprattutto quando le viene dato spazio in maniera moderna).

Quindi, anche la situazione italiana è ben lontana dall'essere idilliaca e al passo coi tempi, sarei tentato di pensare che forse, con l'arrivo del 2017, qualcosa potrebbe essere davvero sul punto di cambiare... Soprattutto che è il pubblico di oggi a richiederlo.

Anche se ovviamente è tutto da verificare, e le spinte contrarie non mancheranno...

E ovviamente questo blog si divertirà a monitorare la situazione.

Ad ogni modo Buon Anno a tutti e a prestissimo!

giovedì 29 dicembre 2016

BILANCINO INTERNAZIONALE...

Ciao a tutti, come va?

Come forse avrete notato il 2016 sta volgendo al termine, e come sempre accade in questi casi è cosa buona e giusta provare a fare il punto della situazione. Siccome non sono del tutto pazzo non proverò nemmeno a riassumere le vagonate di pubblicazioni con contenuti LGBT di cui ho parlato quest'anno (anche perchè tutti i miei post del 2016 sono facilmente consultabili), però penso che potrebbe essere interessante valutare la situazione per come si presenta ora, così da capire come potrebbe evolversi nel prossimo futuro...

Così il post di oggi sarà dedicato agli spunti di riflessione che ci arrivano dalla scena internazionale (e il prossimo, l'ultimo post del 2016, sarà dedicato alla situazione italiana)...

Come dicevo prima questa non vuole essere una panoramica esauriente, ma giusto una visione d'insieme per inquadrare le tendenze in generale... E quindi da dove potrei partire se non dall'arrivo della bella antologia LOVE IS LOVE realizzata dalla casa editrice statunitense IDW per raccogliere fondi a favore delle vittime della strage di Orlando? Credo che sia la prima volta che negli USA si concretizza un'iniziativa benefica di questo tipo, e credo anche che sia la prima volta che l'editoria a fumetti ufficiale, negli USA, propone qualcosa di così gay friendly...


Per meno di 10 dollari (potete acquistare l'antologia CLICCANDO QUI), quindi, si possono leggere e ammirare ben 144 pagine di illustrazioni e storie a fumetti, realizzate anche da nomi di primo piano... Ai quali, tra l'altro, la DC  COMICS ha concesso il libero utilizzo dei suoi personaggi (che compaiono anche in copertina)...


Da notare che, negli shop online, questo prodotto è consigliato dai nove anni in sù (a riprova del fatto che negli USA certi temi non sono più ritenuti "per soli adulti")... E tra l'altro, per renderlo ancora più appetibile ed esclusivo, J.K. Rowling (la mamma di Harry Potter) ha concesso per la prima volta l'utilizzo dei suoi personaggi in una pubblicazione a fumetti... E più precisamente in un bella illustrazione realizzata da Jim Lee (che ha aggiunto il rosa alla bandiera rainbow per errore o che ha voluto omaggiare la precedente versione della stessa? Chissà...).

E direi che questa bella iniziativa è un po' la conferma di come il mondo dei comics americani si è evoluto di recente, in particolare per quel che riguarda alcuni editori che negli ultimi tempi si sono distinti per una politica sempre più inclusiva per quel che riguarda le tematiche LGBT... Anche quando gli editori non si tratta di editori che si rivolgono nello specifico alla comunità gay, come magari potrebbe essere la CLASS COMICS, che anche quest'anno se ne è venuta fuori con un paio di antologie natalizie a cui hanno collaborato vari nomi di spicco dell'omoerotismo contemporaneo...


Ecco: diciamo che negli ultimi anni il concetto di "fumetto gay" americano si è ampliato molto rispetto a quando l'omoerotismo rappresentava la sua principale corrente di riferimento...Tant'è che la DC Comics, non paga di tutto quello che aveva già fatto quest'anno, sul numero 17 della nuova serie di Nightwing ha reintrodotto Stallion, un vecchio supercriminale creato nel 1997...


Che in questa occasione ha ammesso di avere sviluppato la sua tendenza alla violenza e alla sociopatia perchè non ha mai accettato la sua omosessualità, trasformando il suo bisogno di abbracciare gli uomini nell'impulso di menarli...



Personalmente spero che alla DC Comics qualcuno si renda conto del grande potenziale di un personaggio del genere, e che magari in futuro gli venga dato più spazio... Comunque, a proposito di personaggi che meriterebbero più spazio, dopo mesi si assenza è tornata la serie (per ora solo digitale) dedicata a Kevin Keller (il primo teenager gay della Archie Comics) in versione adulta, che (per fortuna) invece di provare a fare carriera nell'esercito (come si era visto nelle sue precedenti avventure ambientate nel futuro) è ora un aspirante attore... E così, in questo numero, deve vedersela con il suo ruolo di valletto in una televendita di strisce depilatorie...

E con il fatto che ha conquistato un suo collega che lo ha invitato al suo corso di yoga...

Nonostante durante la lezione abbia (tra le altre cose) perso il controllo dell'aria nei suoi intestini (e qui devo fare i complimenti a Dan Parent, perchè credo che nessuno abbia mai osato tanto)...

E alla fine fa anche in tempo ad accompagnare un suo giovane ammiratore al ballo di fine Liceo, incoraggiandolo a superare le sue insicurezze...

E anche questa mi sembra una cosa notevole, che dà un po' la misura della situazione in cui si trova il fumetto statunitense alla fine del 2016... Anche se, ripeto, un personaggio come Kevin Keller - per come viene presentato in questo ultimo periodo - risulta ancora molto sacrificato. Speriamo che nel 2017 le cose vadano meglio, anche perchè i fumetti americani sono un po' il timone del fumetto occidentale. E infatti forse non è un caso se l'ultimo numero della fanzine francese LGBT BD è dedicata proprio ai supereroi...

In effetti di come in Francia le tematiche LGBT si stiano facendo largo, e di come la comunità degli appassionati di fumetti LGBT si stia facendo notare ultimamente, mi sono occupato diverse volte... Tuttavia è evidente che questi temi sono sempre più cari anche al mondo del fumetto francese in senso lato, visto che - ad esempio - nella selezione ufficiale per il premio del prossimo Festival international de la bande dessinée di Angoulême sono presenti le edizioni francesi dei lavori di Alison Bechdel e Gengoroh Tagame...

Nonchè l'edizione francese della serie a tinte lesbiche BITCH PLANET e della fantascienza LGBT friendly di SAGA...


E anche questo vorrà pur dire qualcosa, considerando l'importanza che viene data al fumetto nell'area francofona... E soprattutto considerando che in patria Gengoroh Tagame, oltre alla sua attività di autore di manga gay soft, prosegue imperterrito la sua carriera di maestro dell'omoerotismo estremo... Continuando a raccogliere in volume le storie che vengono precedentemente pubblicate su rivista...

E questo mi porta a riflettere sul fatto che in Giappone esistono ancora dei magazine erotici gay come BADI, su cui pubblica proprio Gengoroh Tagame... E forse - e dico forse - se riescono a stare a galla nonostante la concorrenza a dir poco spietata degli altri media (soprattutto in un paese come il Giappone) è anche per merito della loro parte dedicata ai manga di qualità...

Il che, in effetti, mi porta a supporre che se anche in occidente i magazine gay con contenuti erotici e pornografici avessero continuato a dare spazio ai fumetti, anche dopo lo sdoganamento dei video e l'arrivo di internet, forse il loro destino sarebbe stato leggermente diverso... Tantopiù che, ad esempio, la rivista BADI - che ospita Gengoroh Tagame - ha pubblicato anche pagine e pagine di autori con un approccio molto più soft e con uno stile molto più minimale... Come quelli di Kuro Nohara (il suo sito ufficiale lo trovate QUI), che a sua volta continua a pubblicare raccolte dei suoi lavori...

E comunque, anche se non ne parlo spesso, devo confermarvi che a tutt'ora in Giappone non mancano gli autori di bara manga che pubblicano storie (e poi raccolte) un po' per tutti i gusti... E quando dico tutti i gusti intendo proprio dire tutti i gusti...
Anche se, ovviamente, negli ultimi anni c'è stata una certa contrazione del mercato direi che gli spunti di riflessione non mancano anche in questo caso e che la situazione si commenta da sè. In ogni caso, per la cronaca, anche i manga yuri (e cioè a tema lesbico) tanto male non vanno, visto che lo storico magazine trimestrale Comic YuriHime diventerà mensile a partire da gennaio 2017...

Quindi, in conclusione, se mi dovessi basare sulla situazione attuale direi che - a livello internazionale - direi che c'è più di qualche motivo per sperare in un futuro migliore e più inclusivo, anche se ovviamente non è così dappertutto. In Russia, ad esempio, la Blizzard ha deciso di non distribuire in Russia l'ultimo numero del fumetto americano ispirato dal videogame Overwatch, per paura di ripercussioni dovuti alla legge contro la "propaganda gay" che tiene banco da alcuni anni... Per via di un bacio fra due delle protagoniste...

Quindi, a maggior ragione, se ne deduce che i fumetti a tematica LGBT possono avere ancora un certo impatto, e che potenzialmente hanno ancor amolto da dire...

E a questo punto staremo a vedere cosa succederà nel 2017...

Alla prossima...

martedì 27 dicembre 2016

MAGIE DI FINE ANNO...

Ciao a tutti, come va?

Si dice che in questo periodo dell'anno sono tutti un po' più buoni... Io però, che sono buono tutto l'anno, non noto questa grade differenza (^__^)... Ad ogni modo nel post di oggi devo ammettere che i miei toni saranno insolitamente ottimisti, soprattutto considerando l'argomento principale che ho intenzione di affrontare... Ovvero i primi, timidi, segnali di reale apertura verso le tematiche omosessuali da parte della casa editrice Bonelli.

Dove, per reale apertura, intendo una rappresentazione delle tematiche omosessuali che cerca di superare i soliti sterotipi e le solite situazioni che in un certo tipo di fumetto erano considerate imprescindibili ogni qualvolta si arrivava a presentare personaggi e argomenti legati al mondo gay. Mi riferisco, ad esempio, ai gay macchiettistici o intrinsecamente sfortunati, alle lesbiche sessualmente provocanti e/o predatrici, e - soprattutto - ai drammoni dietro l'angolo, alla vita sentimentale negata e al totale scollamento con la realtà contemporanea... Anche e soprattutto quando c'erano di mezzo storie ambientate in nazioni in cui - nella realtà - la comunità gay è molto più integrata e tutelata rispetto alla nostra.

Del numero 218 di Julia, in cui compare un omosessuale assolutamente nella media che parla con naturalezza dei suoi progetti di matrimonio, avevo già avuto modo di parlare... Così come del fatto che alla fine della storia il suo matrimonio aveva avuto modo di concretizzarsi in un "fuori scena" raccontato dalla protagonista...

Quello che non mi aspettavo è che sul secondo numero de Le Nuove Avventure di Martin Mystère (la serie con il protagonista ringiovanito) sarebbe comparsa Chandra Giordano, una ragazza di origini nepalesi che lavora al Museo del Cinema di Torino, che con una certa disinvoltura racconta di essere stata adottata da due mamme...
Ovviamente, dato che in Italia le coppie omosessuali non possono adottare, si presume che - nonostante il cognome - l'adozione di Chandra sia avvenuta all'estero e prima che lei iniziasse a vivere in Italia (e in effetti, considerando la situazione nepalese, è anche abbastanza improbabile che l'adozione sia avvenuta in Nepal)...

In ogni caso, nella seconda metà del 2016, in casa Bonelli abbiamo avuto i primi accenni al matrimonio gay e alle famiglie omogenitoriali... E, se a questo aggiungiamo il primo bacio fra due uomini (seppur dato in punto di morte) che si è visto nella serie di Nathan Never e la rappresentazione - senza particolari problemi - dell'intimità di una coppia omosessuale maschile (con tanto di pene non censurato) sulle pagine di LILITH, potrei essere tentato di supporre che, forse, qualcuno ha iniziato a pensare che fosse il caso di aggiustare il tiro su tutta la questione... Anche perchè la situazione iniziava a risultare un tantino imbarazzante (tantopiù che ora le coppie omosessuali possono unirsi civilmente anche in Italia).

Su Fumo di China 257, che viene distribuito proprio in questi giorni, trovate un mio articolo sulla storia delle tematiche gay nei fumetti italiani (un articolo che quelli della rivista mi hanno chiesto e richiesto con una certa insistenza, devo dire... Segno anche questo dei tempi che cambiano?), dove sostengo che le tematiche gay, nei fumetti italiani, hanno attraversato grossomodo tre fasi. Una prima fase in cui erano completamente sottotraccia, una seconda (partita intorno agli anni Sessanta) in cui di certe cose si poteva parlare solo strizzando l'occhio al pubblico eterosessuale e ai suoi pregiudizi (buoni o cattivi che fossero) e una terza fase (iniziata alla fine degli anni Novanta, e che finora si è sovrapposta alla seconda) in cui certi argomenti hanno potuto essere rappresentati in maniera più moderna e con cognizione di causa, e magari da chi ha avuto modo di averci a che fare direttamente...

Forse in Bonelli stanno provando ad uscire dalla seconda fase per avviarsi verso la terza???

Ovviamente non posso saperlo... Però, visto il calo di vendite e il mancato ricambio di lettori degli ultimi tempi, può anche essere che qualcuno si sia iniziato a porre delle domande.. E può anche essere che il nuovo direttore Simone Airoldi (che si è insediato proprio all'inizio di quest'anno... Tutta una coincidenza?) abbia deciso di avere un atteggiamento più permissivo rispetto ai suoi predecessori... Che, molto probabilmente, NON avrebbero permesso che si parlasse in maniera così disinvolta di matrimoni gay e famiglie omogenitoriali in un fumetto targato Bonelli.

Tant'è che i suddetti predecessori sono intervenuti più volte proprio per censurare accenni di questo tipo, sia a livello grafico che narrativo... E su questo blog ne ho parlato fino alla nausea, fornendo anche delle prove abbastanza inquietanti...

Probabilmente, sempre ammesso che le mie supposizioni siano corrette, questo non significa che d'ora in poi uno sceneggiatore che NON vuole parlare di questi argomenti in maniera moderna (o non ne è in grado) sarà tenuto a farlo, ma forse si può iniziare a sperare che chi vuole farlo non verrà più obbligato a modificare radicalmente le idee che aveva elaborato per le sue storie...

Anche se, ovviamente, solo il tempo potrà dirci se quello che si è visto ultimamente è davvero un primo segno di apertura o se è solo frutto di una singolare coincidenza.

Staremo a vedere.

Di certo di strada da fare ce n'è ancora tanta e gli arretrati da recuperare non sono pochi.

Alla prossima.

giovedì 22 dicembre 2016

SCELTE PRECISE...

Ciao a tutti, come va?

Come probabilmente saprete il nuovo film del ciclo di STAR WARS (che non è un prequel o un sequel, ma il primo episodio di una nuova trilogia che si colloca fra la prima e la seconda...) sta sbancando ai botteghini. Quello che forse non sapete è che, per ottimizzare al meglio questa situazione, quelli del sito MEN.COM hanno pensato bene di lanciare proprio in questi giorni la loro nuova porno parodia di STAR WARS, che però non è ispirata al primo capitolo di questa nuova trilogia (anche perchè non potevano sapere che trama avrebbe avuto), bensì al primo capitolo della trilogia di sequel, e cioè STAR WARS - THE FORCE AWAKENS (che si è visto lo scorso anno).

La cosa interessante, secondo me, è che - pur con tutti i suoi limiti - questa produzione prova a tenere in debita considerazione le varie speculazioni che ci sono state riguardo alla presunta passione gay che avrebbe preso corpo "fra le righe" nel film originale, e di cui tanto si è parlato (e potete verificarlo CLICCANDO QUI). Ovviamente, nel caso della parodia di MEN.COM, la passione fra Finn e il ribelle Poe Dameron è tutto fuorchè fra le righe... E dispiace un po' che, purtroppo, non si siano trovati degli attori un po' più somiglianti agli originali...

D'altra parte si fa quel che si può, e mai come in questo caso è il pensiero quello che conta...

Infatti, come si è già visto anche in alcune parodie presentate dallo stesso studio, pare proprio che la tendenza generale sia quella di realizzare delle porno parodie gay che tengano sempre più in considerazione le aspettative degli appassionati di questa o di quella saga, e della rappresentanza (sempre più numerosa) dei gay tendenzialmente nerd. E questo non è un dato da sottovalutare, visto che - fino a non troppo tempo fa - quando l'industria del porno gay si azzardava a realizzare delle parodie non si prendeva granchè sul serio, e men che meno prendeva sul serio il pubblico degli appassionati, con un effetto d'insieme che poteva persino risultare irritante...

A partire da tutte quelle parodie che, all'epoca, furono dedicate a Harry Potter...




Per non parlare delle parodie, a dir poco trash, dedicate al mondo dei supereroi...




E i capostipiti del genere, che si erano visti fra la fine degli anni Ottanta e i primi anni Novanta, erano pure peggio...


A ben guardare, in effetti, negli ultimi anni - anche a seguito di alcune porno parodie molto curate che si sono viste in ambito eterosessuale - sembra sempre più evidente l'intenzione di cambiare registro... A partire dal modo con cui queste porno parodie legate all'immaginario pop vengono annunciate e pubblicizzate... Tant'è che per quest'ultima parodia di STAR WARS sono stati elaborati anche dei "fumetti" promozionali...

Cosa che, fino a poco tempo fa, non sarebbe venuta in mente davvero a nessuno... E d'altra parte fino a poco tempo fa non ci sarebbe stata nemmeno tanta attenzione per la realizzazione di un trailer "per tutti" come quello che potete vedere qui sotto...
Intendiamoci: so bene che questa produzione non entrerà negli annali del cinema di fantascienza, però penso che possa dimostrare in maniera abbastanza evidente come un certo tipo di pubblico stia iniziando ad essere maggiormente considerato rispetto al passato. Sicuramente alla base c'è un intento commerciale, ma questo non fa altro che evidenziare come le cose siano cambiate rispetto ai tempi in cui i cosiddetti "nerd" erano considerati del tutto irrilevanti anche all'interno della comunità gay...

Quindi, lo ammetto, sono abbastanza curioso di vedere cosa accadrà in futuro...

Alla prossima.