Ciao a tutti, come va?
Siccome non mi piace ribadire l'ovvio, e siccome non voglio impazzire, anche se Sailor Moon è un'icona gay pop da almeno due decenni non uso questo blog per aggiornarvi sulle innumerevoli iniziative che continuano a coinvolgere questo personaggio e il suo mondo... Anche perchè ci sono interi siti che si occupano solo di questo, e che sono sicuramente più esperti di me.
Tuttavia oggi farò un'eccezione che mi pare doverosa... Anche perchè questa volta Sailor Moon si appresta a diventare - fra le altre cose - una vera paladina dei diritti gay anche dove quei diritti sono negati...
Per capire meglio a cosa mi riferisco volevo giusto ricordarvi che in Russia, dal 2013, è presente una legge contro la "propaganda gay" che ha fatto ripiombare la nazione in una sorta di medioevo omofobo e repressivo, che punisce anche solo chi mostra o indossa i colori della bandiera arcobaleno...
Tra l'altro, proprio in questi giorni, alcuni politici russi hanno anche proposto di punire chi fa semplicemente coming out (con una multa e quindici giorni di reclusione).... E purtroppo questo clima sta influenzando pesantemente anche diverse regioni limitrofe, che evidentemente hanno scoperto che per distrarre la popolazione dai problemi veri (che ovviamente il Governo non sa risolvere) è opportuno inventare dei problemi immaginari... Dando l'impressione di saperli gestire brillantemente e con il pugno di ferro.
Una strategia vecchia come il mondo, che tende a riemergere sempre nei momenti storici più difficili, e in particolare nei contesti più vulnerabili alle manipolazioni e alle strumentalizzazioni di chi vuole mantenere il potere.
Cosa c'entra tutto questo con Sailor Moon?
Il fatto è che qualche settimana fa si è tenuta la settimana della moda a Mosca, e - fra le tante collezioni per la primavera/estate 2016 - ha sorpreso un po' tutti la scelta del marchio SORRY, I'M NOT di San Pietroburgo (il suo sito lo trovate QUI), che si occupa di streetwear e che ha deliberatamente sfidato la censura antigay russa... Proponendo una collezione di moda femminile e MASCHILE ispirata (anche) a Sailor Moon...
Audace, vero?
E alla fine lo stilista è uscito per pochi secondi alzando lo scettro lunare di Sailor Moon e indossando un passamontagna... E sinceramente non ho capito fino a che punto lo ha fatto per lanciare un messaggio (e far eun po' di scena) e fino a che punto lo ha fatto per limitare il rischio di essere identificato (ed essere prelevato di peso dalla polizia alla fine della sfilata)...
Io, in effetti, opterei proprio per una prevalenza dell'istinto di autoconservazione... Un po' perchè anche sul sito ufficiale il nome dello stilista - molto prudentemente - non compare da nessuna parte, e un po' perchè la passerella è stata animata da una serie di performances con connotazioni PALESEMENTE gay...
Con tanto di modelli sui tacchi che - molto simbolicamente - incitavano il pubblico a fare silenzio (per non attirare la polizia?)... E, presumo, anche a non fare la spia...
E non penso di passare per un visionario se dico che a me è sembrato di cogliere un messaggio abbastanza chiaro, e una presa di posizione decisa nei confronti del clima pesante che sta caratterizzando la Russia degli ultimi anni. Forse sbaglio, ma credo che lo stilista abbia voluto utilizzare deliberatamente Sailor Moon come un linguaggio in codice, e come un simbolo gay che - per ora - le autorità russe non sono in grado di riconoscere...
Voglio dire: quanti omofobi possono avere colto il messaggio che si nasconde dietro a una maglietta MASCHILE in cui il marchio SORRY, I'M NOT va proprio a tappare la bocca a una Sailor Moon palesemente inquieta???
Comunque, per capire meglio quello che è successo, qui di seguito potete vedere il video integrale della sfilata (con tanto di DJ androgino che metteva su cover di Lady Gaga)...
Che dire? Evidentemente in Russia c'è chi non si arrende e vuole continuare a lanciare dei segnali di incoraggiamento, nonostante tutto... E personalmente trovo che sia una cosa ammirevole. Anche perchè in questo caso è stato sfruttato un linguaggio in codice legato all'immaginario pop, a riprova del fatto che - effettivamente - manga e anime sono stati capaci di creare un alfabeto sovranazionale e ricco di simboli condivisi... Che possono persino essere usati per sfidare le leggi omofobe della Russia.
Tanto di cappello.
Ad ogni modo alcuni di questi capi sono già disponibili sul sito di SORRY, I'M NOT (CLICCATE QUI) e se vi piacciono vi consiglio di procuraveli subito, anche perchè quando di mezzo ci sono le leggi omofobe russe non si può mai sapere...
Alla prossima.
Visualizzazione post con etichetta moda. Mostra tutti i post
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venerdì 13 novembre 2015
venerdì 20 febbraio 2015
TOM SEMPRE PIÚ TOM...
Ciao a tutti, come va?
Curiosamente mi ritrovo a parlare di moda per due venerdì di seguito, ma se non altro lo faccio in maniera variegata. Infatti questa volta vado a segnalarvi una nuova linea maschile ultrasexy ispirata a Tom of Finland e prodotta da Rufskin, una casa di moda di San Diego assolutamente gay oriented fondata nel 2002 da Hubert Pouches e Douglas Coats...
Non è la prima volta che Tom of Finland ispira delle collezioni di moda, però è sempre interessante notare come i suoi disegni riescano ad adattarsi di volta in volta agli stili e alle mode di tendenza.
Tuttavia c'è da notare che, di volta in volta, i disegni di Tom vengono utilizzati in maniera sempre più appariscente, anche nell'underwear, a riprova del fatto che - col passare del tempo - diventano sempre più iconici...
Se siete interessati, visto che in Italia molto difficilmente questi capi in edizione limitata saranno reperibili, potete ordinarli direttamente CLICCANDO QUI. C'è da dire che fra francobolli, profumi, biancheria per la casa e tutto il resto l'arte di Tom of Finland non è mai stata così popolare... E probabilmente l'artista stesso non i sarebbe aspettato di essere ancora così famoso a distanza di ventiquattro anni dalla sua dipartita... E probabilmente non si aspettava nemmeno che per il 2015 fosse prevista la distribuzione di un film sulla sua vita (di cui, se vi ricordate vi avevo parlato anche io quando era in fase di progettazione), realizzato in Finlandia da un gruppo di attori e registi rigorosamente finnici... Che hanno faticato, e non poco, a trovare i fondi necessari per portare avanti questo progetto indipendente... Di cui potete vedere qui un trailer proposto per raccogliere fondi...
L'unica cosa che dispiace è che, essendo un film indipendente non ufficiale (presumo anche per via di mancati accordi con la Tom of Finland Foundation), al suo interno non potranno essere utilizzati veri disegni dell'artista...
Pazienza...
Ammetto che sono abbastanza cusioso di verificare come sarà il risultato finale, anche se sono praticamente certo che il suddetto film in Italia non avrà una distribuzione ufficiale, a meno che non capiti un miracolo. Comunque se volete seguire la travagliata gestazione di questo progetto potete seguire la pagina ufficiale del film (CLICCATE QUI) o la pagina ufficiale su facebook (CLICCATE QUI).
Speriamo in bene.
Detto questo vi lascio con una preview del film in cui Olli Rahkonen e Martti Manninen (che nel film sono Touko/Tom e il suo giovane amore Veli) interpretano una bella canzone d'amore in finlandese ("ufficialmente" Tom of Finland era un pianista)...
Considerando che in Finlandia l'omosessualità è rimasta illegale fino al 1971 direi che questo film effettivamente rappresenterebbe un bel segnale di speranza.
Quindi incoriciamo le dita e speriamo che veda la luce sul serio.
Alla prossima.
P.S. Vi ricordo che in cima a questo blog (nella versione web che potete visualizzare dal browser e non in quella per cellulare) potete votare per il PREMIO GLAD (Gay e Lesbiche Ancora Denigrati: trovate tutti i dettagli cliccando sull'apposito banner) 2015. Partecipate e spargete la voce!
Curiosamente mi ritrovo a parlare di moda per due venerdì di seguito, ma se non altro lo faccio in maniera variegata. Infatti questa volta vado a segnalarvi una nuova linea maschile ultrasexy ispirata a Tom of Finland e prodotta da Rufskin, una casa di moda di San Diego assolutamente gay oriented fondata nel 2002 da Hubert Pouches e Douglas Coats...
Non è la prima volta che Tom of Finland ispira delle collezioni di moda, però è sempre interessante notare come i suoi disegni riescano ad adattarsi di volta in volta agli stili e alle mode di tendenza.
Tuttavia c'è da notare che, di volta in volta, i disegni di Tom vengono utilizzati in maniera sempre più appariscente, anche nell'underwear, a riprova del fatto che - col passare del tempo - diventano sempre più iconici...
Se siete interessati, visto che in Italia molto difficilmente questi capi in edizione limitata saranno reperibili, potete ordinarli direttamente CLICCANDO QUI. C'è da dire che fra francobolli, profumi, biancheria per la casa e tutto il resto l'arte di Tom of Finland non è mai stata così popolare... E probabilmente l'artista stesso non i sarebbe aspettato di essere ancora così famoso a distanza di ventiquattro anni dalla sua dipartita... E probabilmente non si aspettava nemmeno che per il 2015 fosse prevista la distribuzione di un film sulla sua vita (di cui, se vi ricordate vi avevo parlato anche io quando era in fase di progettazione), realizzato in Finlandia da un gruppo di attori e registi rigorosamente finnici... Che hanno faticato, e non poco, a trovare i fondi necessari per portare avanti questo progetto indipendente... Di cui potete vedere qui un trailer proposto per raccogliere fondi...
L'unica cosa che dispiace è che, essendo un film indipendente non ufficiale (presumo anche per via di mancati accordi con la Tom of Finland Foundation), al suo interno non potranno essere utilizzati veri disegni dell'artista...
Pazienza...
Ammetto che sono abbastanza cusioso di verificare come sarà il risultato finale, anche se sono praticamente certo che il suddetto film in Italia non avrà una distribuzione ufficiale, a meno che non capiti un miracolo. Comunque se volete seguire la travagliata gestazione di questo progetto potete seguire la pagina ufficiale del film (CLICCATE QUI) o la pagina ufficiale su facebook (CLICCATE QUI).
Speriamo in bene.
Detto questo vi lascio con una preview del film in cui Olli Rahkonen e Martti Manninen (che nel film sono Touko/Tom e il suo giovane amore Veli) interpretano una bella canzone d'amore in finlandese ("ufficialmente" Tom of Finland era un pianista)...
Considerando che in Finlandia l'omosessualità è rimasta illegale fino al 1971 direi che questo film effettivamente rappresenterebbe un bel segnale di speranza.
Quindi incoriciamo le dita e speriamo che veda la luce sul serio.
Alla prossima.
P.S. Vi ricordo che in cima a questo blog (nella versione web che potete visualizzare dal browser e non in quella per cellulare) potete votare per il PREMIO GLAD (Gay e Lesbiche Ancora Denigrati: trovate tutti i dettagli cliccando sull'apposito banner) 2015. Partecipate e spargete la voce!
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venerdì 13 febbraio 2015
SFILATE DEL CUORE
Ciao a tutti, come va?
Di solito questo BLOG non si occupa di moda, ma ogni tanto può succedere se la moda si interfaccia con i risvolti "gay" dell'immaginario pop. Ed è per questo che oggi volevo segnalarvi la collezione autunno-inverno 2015 della giovane stilista Krizia Robustella (che vedete qui sotto e che non ha niente a che fare con la stilista italiana Mariuccia Mandelli, in arte Krizia).
Comunque, se il nome Krizia Robustella non vi dice nulla, forse è perchè - a discapito delle evidenti radici italiane - è nata ad Amsterdam e adesso risiede e produce a Barcellona... Infatti la collezione di cui mi appresto a parlarvi ha debuttato in passerella presso la rassegna di moda 080 Barcellona Fashion, che si è tenuta dal 2 al 5 febbraio, puntando i riflettori sui talenti emergenti e sugli stilisti indipendenti della Catalonia e non solo (come peraltro avviene da quindici anni a questa parte).
Evidentemente, nonostante la crisi e tutto il resto, in Spagna si preferisce continuare ad investere sui giovani e sulla creatività, e lo si fa anche a livello istituzionale visto che la città di Barcellona è parte attiva nell'organizzazione dell'evento (che ogni anno si tiene in un diverso luogo di richiamo culturale della città, e questa volta è toccato al MUSEU MARÍTIM DE BARCELONA).
Stendendo un velo pietoso sul fatto che in Italia non mi risulta che esistano iniziative simili di questa portata (anche perchè da noi i grandi nomi cannibalizzano subito i giovani talenti), oggi vi parlo di Krizia Robustella perchè - essendo una stilista giovane anche anagraficamente - realizza collezioni che si rivolgono ai giovani, tenendo in debito conto il loro immaginario di riferimento. E il suo stile, così colorato, eccentrico e kitch, non manca di strizzare l'occhio a una certa estetica che potremmo definire "gay"... Cosa particolarmente evidente nei capi maschili che ha presentato la scorsa settimana... E che puntano tutto sui Care Bears, meglio noti in Italia come gli Orsetti del Cuore...
Creati dall'illustratrice Elena Kucharik (che vedete nella foto sotto) per una serie di cartoline di auguri nel 1982, sono presto tracimati a livello multimediale divenendo un elemento abbastanza caratteristico dell'immaginario pop degli anni '80, fra cartoni, giocattoli e oggettistica varia...
Dagli anni '80 ad oggi questi personaggi sono stati riproposti ciclicamente, e per il loro modo di porsi, per i colori e le simbologie "rainbow" e per l'evidente empatia con la sottocultura gay bear, in tempi più recenti sono stati simbolicamente adottati come mascotte dalla comunità gay...
Quindi forse non è proprio una coincidenza che una giovane stilista di Barcellona, che si rivolge proprio ai giovani, abbia pensato che avrebbe avuto senso dedicare una sfilata di moda (anche) maschile ai Care Bears...
Al di là dei cappelli un po' inquietanti penso che l'idea abbia dei risvolti simbolici e sociologici interessanti, soprattutto per quel che riguarda lo sdoganamento di un certo tipo di immaginario, che una volta non sarebbe mai stato associato a una sfilata di sportwear per giovani adulti... Gay o meno...
Ovviamente se siete interessati non troverete in commercio questi capi prima del prossimo autunno, ma se volete andare sul sicuro quando arriverà il momento potrete acquistarli direttamente dal sito di Krizia Robustella (CLICCATE QUI per il suo SHOP).
Comunque è interessante notare come ultimamente si stia assistendo ad una sorta di rivendicazione simbolica dell'immaginario infantile e dei suoi valori da parte delle nuove generazioni, una rivendicazione di cui la comunità gay sembra volersi fare portabandiera... Come se volesse ribadire che l'oppressione dell'omosessualità e della libertà sessuale ha molti tratti in comune con l'oppressione dell'immaginazione e della spontaneità dell'infanzia... Con tutte le cose negative che queste oppressioni comportano in entrambi i casi.
E in effetti, a pensarci bene, non ha tutti i torti.
Forse che vestirsi con gli Orsetti del Cuore, piuttosto che con Jem o con altri brand per l'infanzia che negli anni sono entrati nell'immaginario gay, abbia una valore simbolico che va al di là della semplice eccentricità? Forse questo tipo di abbigliamento lancia un messaggio più sottile di rivendicazione? Una sfida all'omologazione e alle repressione imposte dalla società?
Io inizio a pensare che sia proprio così... Anche se forse molte persone non ne sono pienamente consapevoli e si limitano ad assecondare un impulso che non riescono a identificare...
Alla prossima...
P.S. Vi ricordo che in cima a questo blog (nella versione web che potete visualizzare dal browser e non in quella per cellulare) potete votare per il PREMIO GLAD (Gay e Lesbiche Ancora Denigrati) 2015. Partecipate e spargete la voce!
Di solito questo BLOG non si occupa di moda, ma ogni tanto può succedere se la moda si interfaccia con i risvolti "gay" dell'immaginario pop. Ed è per questo che oggi volevo segnalarvi la collezione autunno-inverno 2015 della giovane stilista Krizia Robustella (che vedete qui sotto e che non ha niente a che fare con la stilista italiana Mariuccia Mandelli, in arte Krizia).
Comunque, se il nome Krizia Robustella non vi dice nulla, forse è perchè - a discapito delle evidenti radici italiane - è nata ad Amsterdam e adesso risiede e produce a Barcellona... Infatti la collezione di cui mi appresto a parlarvi ha debuttato in passerella presso la rassegna di moda 080 Barcellona Fashion, che si è tenuta dal 2 al 5 febbraio, puntando i riflettori sui talenti emergenti e sugli stilisti indipendenti della Catalonia e non solo (come peraltro avviene da quindici anni a questa parte).
Evidentemente, nonostante la crisi e tutto il resto, in Spagna si preferisce continuare ad investere sui giovani e sulla creatività, e lo si fa anche a livello istituzionale visto che la città di Barcellona è parte attiva nell'organizzazione dell'evento (che ogni anno si tiene in un diverso luogo di richiamo culturale della città, e questa volta è toccato al MUSEU MARÍTIM DE BARCELONA).
Stendendo un velo pietoso sul fatto che in Italia non mi risulta che esistano iniziative simili di questa portata (anche perchè da noi i grandi nomi cannibalizzano subito i giovani talenti), oggi vi parlo di Krizia Robustella perchè - essendo una stilista giovane anche anagraficamente - realizza collezioni che si rivolgono ai giovani, tenendo in debito conto il loro immaginario di riferimento. E il suo stile, così colorato, eccentrico e kitch, non manca di strizzare l'occhio a una certa estetica che potremmo definire "gay"... Cosa particolarmente evidente nei capi maschili che ha presentato la scorsa settimana... E che puntano tutto sui Care Bears, meglio noti in Italia come gli Orsetti del Cuore...
Creati dall'illustratrice Elena Kucharik (che vedete nella foto sotto) per una serie di cartoline di auguri nel 1982, sono presto tracimati a livello multimediale divenendo un elemento abbastanza caratteristico dell'immaginario pop degli anni '80, fra cartoni, giocattoli e oggettistica varia...
Dagli anni '80 ad oggi questi personaggi sono stati riproposti ciclicamente, e per il loro modo di porsi, per i colori e le simbologie "rainbow" e per l'evidente empatia con la sottocultura gay bear, in tempi più recenti sono stati simbolicamente adottati come mascotte dalla comunità gay...
Quindi forse non è proprio una coincidenza che una giovane stilista di Barcellona, che si rivolge proprio ai giovani, abbia pensato che avrebbe avuto senso dedicare una sfilata di moda (anche) maschile ai Care Bears...
Al di là dei cappelli un po' inquietanti penso che l'idea abbia dei risvolti simbolici e sociologici interessanti, soprattutto per quel che riguarda lo sdoganamento di un certo tipo di immaginario, che una volta non sarebbe mai stato associato a una sfilata di sportwear per giovani adulti... Gay o meno...
Ovviamente se siete interessati non troverete in commercio questi capi prima del prossimo autunno, ma se volete andare sul sicuro quando arriverà il momento potrete acquistarli direttamente dal sito di Krizia Robustella (CLICCATE QUI per il suo SHOP).
Comunque è interessante notare come ultimamente si stia assistendo ad una sorta di rivendicazione simbolica dell'immaginario infantile e dei suoi valori da parte delle nuove generazioni, una rivendicazione di cui la comunità gay sembra volersi fare portabandiera... Come se volesse ribadire che l'oppressione dell'omosessualità e della libertà sessuale ha molti tratti in comune con l'oppressione dell'immaginazione e della spontaneità dell'infanzia... Con tutte le cose negative che queste oppressioni comportano in entrambi i casi.
E in effetti, a pensarci bene, non ha tutti i torti.
Forse che vestirsi con gli Orsetti del Cuore, piuttosto che con Jem o con altri brand per l'infanzia che negli anni sono entrati nell'immaginario gay, abbia una valore simbolico che va al di là della semplice eccentricità? Forse questo tipo di abbigliamento lancia un messaggio più sottile di rivendicazione? Una sfida all'omologazione e alle repressione imposte dalla società?
Io inizio a pensare che sia proprio così... Anche se forse molte persone non ne sono pienamente consapevoli e si limitano ad assecondare un impulso che non riescono a identificare...
Alla prossima...
P.S. Vi ricordo che in cima a questo blog (nella versione web che potete visualizzare dal browser e non in quella per cellulare) potete votare per il PREMIO GLAD (Gay e Lesbiche Ancora Denigrati) 2015. Partecipate e spargete la voce!
lunedì 23 giugno 2014
MODE E MODI
Ciao a tutti, come va?
Ora come ora l'attenzione dei media è tutta concentrata sui campionati di calcio, ma forse avrete notato anche voi che in questi giorni è stato dato comunque ampio spazio ad un altro tormentone tipico di questo periodo dell'anno, e cioè la presentazione delle linee di moda maschile a Firenze. Cosa c'entra questo BLOG con la moda maschile? Generalmente poco e niente, però, mi sembrava interessante puntare l'attenzione sul fatto che - dopotutto - in Italia il concetto di moda maschile per i giovani resta ancora abbastanza "serioso", seppur con qualche guizzo eccentrico, e con poche infiltrazioni di immaginario pop. Perlomeno se se lo si confronta con le passerelle e gli stilisti di altre nazioni. In questo periodo, ad esempio, il giovane stilista inglese Bobby Abley (foto sotto) ha presentato la sua nuova collezione maschile per la primavera/estate 2015...
Ne parlo qui perchè il suddetto stilista ha voluto dedicarla (anche) alla Sirenetta versione Disney... Ovviamente non è la prima volta che si vedono capi di abbigliamento con stampe della Sirenetta, ma forse è la prima volta che sono al centro di una passerella di moda maschile, e per giunta di un certo livello.
Bobby Abley è uno stilista emergente gay, e anche qui non c'è assolutamente niente di nuovo, però evidentemente la sua formazione "gay" è diversa da quella di buona parte dei suoi colleghi italiani, che a quanto mi risulta non hanno mai prodotto niente di simile (o magari non sono mai stati messi in condizione di farlo)...
Il che, al di là dei gusti e giudizi personali in fatto di abbigliamento, può offrire qualche spunto di riflessione interessante anche sul fatto che la moda - intesa come espressione culturale - non può fare a meno di riflettere l'impostazione mentale della nazione che la produce... Il che diventa particolarmente evidente quando si parla di moda "giovane", e in particolare di moda "giovane" per le generazioni di giovani attuali, che sono molto più inclusive e trasversali rispetto a certi argomenti... E che sicuramente hanno un rapporto diverso con l'immaginario pop (e con le dinamiche di genere) rispetto alle generazioni di giovani che li hanno preceduti...
Ammetto che di moda non me ne intendo, ma da quel poco che mi è parso di capire la moda italiana - che pure resta una delle più apprezzate al mondo - fa molta fatica a lanciare dei trend per i giovani, che guardacaso hanno una certa tendenza a ripiegare sulle tendenze "giovani" che arrivano da altre nazioni, e che poi si diffondono da noi con un ritardo di qualche anno. Probabilmente non è casuale, anche se a quanto pare è un argomento di cui non si vuole parlare. In questo senso il caso di Bobby Abley (che guardacaso ha uno showroom a Parigi, e punti vendita ufficiali a Los Angeles, Singapore, Hong Kong e Tokyo, ma NON in Italia) è abbastanza emblematico... Soprattutto se si considera la sua vocazione a prendere liberamente spunto da un certo immaginario pop che sente parte di lui (cosa che è avvenuta anche con le sue collezioni precedenti)... Definendo il suo cliente ideale "chiunque non abbia inibizioni"...
Ognuno può trarre le sue conclusioni.
Comunque, se l'immaginario pop - in particolare nei suoi risvolti gay friendly - non sembra essere molto in linea con la moda italiana, l'immaginario gay pop di ultima generazione sembra un concetto del tutto esteaneo ai fashion designer del nostro paese. Cosa che, per fortuna, non accade altrove.
Dopo il buon successo delle t-shirt con le stampa dell'illustratore Jiraiya, i ragazzi di MASSIVE (che si occupano principalemte di promuovere i bara manga negli USA) hanno inaugurato una partnership con Tenga per la realizzazione di una vera e propria linea di abbigliamento, che verrà presentata ufficialmente il 26 giugno a New York, e di cui posso offrirvi qualche anteprima qui sotto...
Che dire?
Può anche essere che iniziaranno a circolare in Italia...
Fra non prima di quattro o cinque anni, però...
Alla prossima.
Ora come ora l'attenzione dei media è tutta concentrata sui campionati di calcio, ma forse avrete notato anche voi che in questi giorni è stato dato comunque ampio spazio ad un altro tormentone tipico di questo periodo dell'anno, e cioè la presentazione delle linee di moda maschile a Firenze. Cosa c'entra questo BLOG con la moda maschile? Generalmente poco e niente, però, mi sembrava interessante puntare l'attenzione sul fatto che - dopotutto - in Italia il concetto di moda maschile per i giovani resta ancora abbastanza "serioso", seppur con qualche guizzo eccentrico, e con poche infiltrazioni di immaginario pop. Perlomeno se se lo si confronta con le passerelle e gli stilisti di altre nazioni. In questo periodo, ad esempio, il giovane stilista inglese Bobby Abley (foto sotto) ha presentato la sua nuova collezione maschile per la primavera/estate 2015...
Ne parlo qui perchè il suddetto stilista ha voluto dedicarla (anche) alla Sirenetta versione Disney... Ovviamente non è la prima volta che si vedono capi di abbigliamento con stampe della Sirenetta, ma forse è la prima volta che sono al centro di una passerella di moda maschile, e per giunta di un certo livello.
Bobby Abley è uno stilista emergente gay, e anche qui non c'è assolutamente niente di nuovo, però evidentemente la sua formazione "gay" è diversa da quella di buona parte dei suoi colleghi italiani, che a quanto mi risulta non hanno mai prodotto niente di simile (o magari non sono mai stati messi in condizione di farlo)...
Il che, al di là dei gusti e giudizi personali in fatto di abbigliamento, può offrire qualche spunto di riflessione interessante anche sul fatto che la moda - intesa come espressione culturale - non può fare a meno di riflettere l'impostazione mentale della nazione che la produce... Il che diventa particolarmente evidente quando si parla di moda "giovane", e in particolare di moda "giovane" per le generazioni di giovani attuali, che sono molto più inclusive e trasversali rispetto a certi argomenti... E che sicuramente hanno un rapporto diverso con l'immaginario pop (e con le dinamiche di genere) rispetto alle generazioni di giovani che li hanno preceduti...
Ammetto che di moda non me ne intendo, ma da quel poco che mi è parso di capire la moda italiana - che pure resta una delle più apprezzate al mondo - fa molta fatica a lanciare dei trend per i giovani, che guardacaso hanno una certa tendenza a ripiegare sulle tendenze "giovani" che arrivano da altre nazioni, e che poi si diffondono da noi con un ritardo di qualche anno. Probabilmente non è casuale, anche se a quanto pare è un argomento di cui non si vuole parlare. In questo senso il caso di Bobby Abley (che guardacaso ha uno showroom a Parigi, e punti vendita ufficiali a Los Angeles, Singapore, Hong Kong e Tokyo, ma NON in Italia) è abbastanza emblematico... Soprattutto se si considera la sua vocazione a prendere liberamente spunto da un certo immaginario pop che sente parte di lui (cosa che è avvenuta anche con le sue collezioni precedenti)... Definendo il suo cliente ideale "chiunque non abbia inibizioni"...
Ognuno può trarre le sue conclusioni.
Comunque, se l'immaginario pop - in particolare nei suoi risvolti gay friendly - non sembra essere molto in linea con la moda italiana, l'immaginario gay pop di ultima generazione sembra un concetto del tutto esteaneo ai fashion designer del nostro paese. Cosa che, per fortuna, non accade altrove.
Dopo il buon successo delle t-shirt con le stampa dell'illustratore Jiraiya, i ragazzi di MASSIVE (che si occupano principalemte di promuovere i bara manga negli USA) hanno inaugurato una partnership con Tenga per la realizzazione di una vera e propria linea di abbigliamento, che verrà presentata ufficialmente il 26 giugno a New York, e di cui posso offrirvi qualche anteprima qui sotto...
Che dire?
Può anche essere che iniziaranno a circolare in Italia...
Fra non prima di quattro o cinque anni, però...
Alla prossima.
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