Ciao a tutti e ciao a tutte, come va?
Questa volta devo avvisarvi che questo sarà un post interattivo, nel senso che alla fine vi chiederò un parere e spero vivamente che risponderete in tanti. Prima, però, devo doverosamente segnalare che - finalmente - ho avuto notizia di una mostra dedicata all'arte gay che si terrà a Roma in occasione dell'Europride e che ha luogo presso i giardini di Piazza Vittorio, che ospiteranno numerosi eventi e che per l'occasione verranno ribattezzati Euro Pride Park...

La mostra in questione è dedicata all'arte bear e si intitola
Bearpride is Bodypride, viene organizzata da diverse realtà bear italiane, da Feed the bears di Bologna a Subwoofers di Roma, ed espone i lavori di diversi artisti e fotografi bear, italiani e non, di cui in parte ho avuto modo di parlare anche in questo blog. Per la precisione si tratta di:
- theAmir
- Francesco Astolfi
- Simone Borselli
- Dronio
- David Goldberg
- Jose Manuel Hortelano
- Daniel Mainé
- Onze
- Mauro Padovani
- Filippo Perdido Messina
- Gianni Rauso
- Roi Ruager
- Sider Ross
- Juan Antonio Siverio

Che dire? Sicuramente questo dimostra che in Italia la realtà bear è quella che più si avvicina al concetto di comunità gay nel senso moderno del termine, dando prova di un certo impegno nel cercare dei riferimenti culturali propri e dimostrando un senso di appartenenza che il mondo gay italiano, mediamente, ignora. Anche perchè in molti casi il mondo gay italiano non è altro che la proiezione delle aspettative e dei pregiudizi del mondo eterosessuale. Il discorso è molto compelsso e meriterebbe approfondimenti futuri, ma per ora mi limito a tirare un sospiro di sollievo pensando che in questo Europride romano ci sarà spazio anche un po' di arte... Certo che se non avessero avvisato all'ultimo momento avrei potuto darne notizia con più anticipo invece di essere colto di sorpresa...

Meglio tardi che mai. Comunque ora veniamo al quesito di cui vi parlavo all'inizio. Forse non ci crederete, ma mi capita abbastanza spesso di ricevere delle commissioni che poi andranno diffuse presso un pubblico più o meno grande, e che poi - altrettanto spesso - si ritrovano a dirmi che ci hanno ripensato e che i miei disegni fatti e finiti non sono molto adatti. Generalmente sono onesti e pagano sempre per il tempo che ho impiegato a disegnare, però quando si arriva al dunque i miei disegni vengono messi da parte senza troppe spiegazioni e ne vengono scelti altri... E nella maggior parte dei casi si tratta di disegni che mi lasciano un po' perplesso, e non lo dico perchè i miei sono stati scartati. Vi faccio un esempio recente: una birreria che si chiama Ottavo Nano mi aveva chiesto il disegno di un nanetto sexy, in bianco e nero, per delle magliettine da regalare alla festa di San Patrizio... Dopo numerose prove e diverse modifiche il risultato era stato il seguente...

Questo disegno piaceva abbastanza, ma poi mi hanno chiesto di posizionarlo su una roccia in cui fosse scolpito il logo della birreria, e così ho prodotto anche una seconda versione del disegno, con la notte sullo sfondo...

Alla fine sembrava proprio che le magliette sarebbero state fatte con questa immagine, se non che vengo a sapere che ci hanno ripensato e che il parere di vari colleghi gli ha fatto cambiare idea... In questo caso c'è stato anche il test sul pubblico maschile, che avrebbe detto di non essere molto attirato dall'idea di mettere una maglietta di questo tipo. Hanno fatto anche una specie di test a dei bambini, i quali hanno detto che non gli sembrava nemmeno un nano, e così sulle magliettine di San Patrizio è stato stampato un altro disegno, che è quello che vedete qui sotto...

Siccome il mio sarebbe un parere di parte non commenterò il disegno, ma mi limito a dirvi che non è uno scherzo e che le cose sono andate proprio così. Di episodi del genere me ne sono capitati diversi, anche se qui non ne parlo per non fare la figura di quello che si lamenta sempre. Questa volta, però, me ne è capitato uno un po' diverso dal solito, e non so come comportarmi. Tutto è cominciato nell'ultima edizione di Lucca Comics, dove ho conosciuto una simpatica coppia di ragazzi che conoscevano i miei fumetti. Uno dei due era il caporedattore della rivista letteraria che viene pubblicata nell'Università Normale di Pisa, e che mi ha chiesto se ero interessato a fare una copertina. La sua idea era di dedicare un numero della rivista al tema dell'omosessualità. Io ovviamente ho risposto di sì e così ho tirato fuori questa idea...

In realtà avevo pensato a una coppia che leggeva in spiaggia (visto che il numero usciva in estate), ma il caporedattore ha insistito per una bandiera arcobaleno e così è stato. Per par condicio mi aveva anche chiesto una coppia di ragazze per il retro della rivista, però voleva due ragazze che si tenevano per mano sotto un burka (con la solita bandiera sullo sfondo)...

Alla fine preparo tutto, mi viene detto che vorrebbero farmi anche un'intervista, mando i files pronti per la stampa e poi mi arriva questa e-mail:
"Buongiorno Vale,
come stai? Purtroppo ti porto notizie, a mio parere, poco buone dalla riunione avvenuta ieri sera.
Infatti, dopo quasi due mesi di lavoro intenso e continue modifiche al tuo lavoro, la redazione ha deciso di mettere in copertina l'immagine che ti allego qui sotto: decisione presa ufficialmente per vari motivi (continuità con la linea delle altre copertine, poca dignità intellettuale del fumetto, rappresentazione di una realtà - quella omosessuale maschile - già ampiamente rappresentata, fino ad arrivare alla motivazione "non siamo mica un giornale per coppie gay!"), ufficiosamente - a mio parere - a causa dell'omofobia repressa che ci portiamo dietro.
Non ti nascondo la mia delusione più completa ed il crollo totale di fiducia nei confronti di persone che credevo amici e colleghi coscienziosi. Delusione che si concretizzerà con le mie dimissioni da caporedattore appena sarà uscito questo numero.
Ora però la redazione avrebbe deciso di utilizzare comunque i tuoi disegni in questo modo: le donne nella pagina 1, i ragazzi - tolto lo sfondo - nella quarta di copertina."
Il caporedattore ha aggiunto che però questa situazione gli fa talmente ribrezzo che se sono d'accordo è intenzionato a pagarmi di tasca sua piuttosto che vedere i miei disegni che ricevono un trattamento di questo tipo. Che dire? Da una parte devo dire che la cosa non mi stupisce affatto e che neanche me la sono presa granchè, visto che - come vi dicevo - ormai ci sono abbastanza abituato, dall'altra - però - mi rendo conto che da un ambiente universitario ci si aspetterebbe un atteggiamento leggermente diverso. In ogni caso l'immagine scelta per la copertina dovrebbe essere questa vignetta...

Aemh... Anche in questo caso il mio parere sarebbe di parte quindi non mi esprimerò sul disegno in sè, limitandomi a dire che non ho capito la battuta. Forse l'umorismo di un'Università rinomata è un po' troppo per me... Cioè, mi verrebbe da pensare allo scambio di battute fra un uomo etero e una nuvola di gas (l'etere è un gas, giusto?), ma cosa c'entra con un numero sui gay? Boh... A parte tutto adesso sono un po' dibattutto, perchè non so cosa rispondere al caporedattore amareggiato. Voi che cosa fareste al posto mio? Assecondereste il suo bisogno di protesta o vi fareste pubblicare sulla rivista in versione ridotta? In attesa delle vostre risposte e dei vostri commenti direi che comunque anche questo è un bell'esempio di come funzionano le cose dalle parti nostre, dove a parole tutti sono capaci di dire che i gay non sono più un problema per nessuno, ma quando si arriva al dunque i fatti provano il contrario... E ci si ritrova alle prese con episodi un po' surreali. Evidentemente c'è ancora molto su cui lavorare...
Fatemi sapere cosa ne pensate.
Resto in attesa...