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giovedì 27 giugno 2019

CORSI E RICORSI STORICI

Ciao a tutti, come va?

Forse se siete passati in edicola questa settimana avrete notato che, come spesso accade, non bisognerebbe mai cantare vittoria troppo presto. Qualche settimana fa avevo iniziato a celebrare il fatto che, da gennaio ad oggi, Topolino non avesse dedicato nessuna copertina alle versioni paperizzate di calciatori, cantanti e simili, e OVVIAMENTE questa settimana sono stato smentito... Dato che sul settimanale è arrivata la versione paperizzata di Luciano Ligabue, e cioè Liga Duck, ovvero un rocker prossimo alla sessantina che con il mondo Disney, tanto per cambiare, non c'entra assolutamente nulla...


Come è perchè la testata abbia deciso di prestarsi di nuovo a questo tipo di operazioni, che in più occasioni hanno dimostrato di NON FARE BENE alla testata (anche se forse gli hanno fatto incassare qualcosa in più sul momento), non sta a me dirlo. E d'altra parte, per quello che ne sappiamo, potrebbero esserci stati di mezzo degli impegni contrattuali presi con la precedente gestione, che andavano onorati a dai quali non era possibile tirarsi indietro. Ovviamente lo potremo sapere solo col tempo, e verificando se in futuro questo tipo di operazioni torneranno a prendere piede.

Tuttavia penso che sia estremamente interessante il fatto che questa copertina venga a cadere proprio nella settimana del 28 giugno, che è un po' l'apice della stagione italiana dell'Onda Pride...

Quest'anno di Pride italiani se ne conteranno oltre quaranta, con una crescente partecipazione di famiglie (etero) con bambini, e oltretutto ricorre il cinquantenario della rivolta di Stonewall a New york e il venticinequennale del primo corteo italiano. Inoltre non è un mistero che l'attuale Direttore di Topolino sia gay e felicemente maritato da anni, così come non è un segreto che la Disney - in senso lato - abbia iniziato ad adottare una politica esplicitamente gay friendly, al punto di promuovere dei cortei ufficiali anche all'interno dei suoi parchi... E addirittura dei gadget tematici che vengono proposti anche nei Disney Store italiani... Se, ad esempio, andate sul sito Disney Store italiano (CLICCATE QUI) in questo momento e fate una ricerca digitando "Pride", avrete la possibilità di acquistare: Topolino in versione pride flag, una canotta "I BELIEVE IN LOVE" inequivocabile e un bicchiere da bibita molto esclusivo...



E sono pronto a scommettere che questo è solo l'inizio...

Fatto sta che, mentre accade tutto questo, Topolino dedica la copertina a cavallo del 28 giugno alla promozione di Luciano Ligabue. Sono cose che fanno riflettere, in effetti. Anche perchè al netto del fatto che alle spalle del Topolino italiano c'è una multinazionale - la Panini - che è licenziataria dei fumetti Disney, ma NON è la Disney, e al netto del fatto che l'Italia - soprattutto in questo periodo - rappresenta un po' un campo minato, è abbastanza evidente che certe scelte proprio casuali non devono essere... Tant'è che nella recente versione italiana del volume che raccoglie una vecchia serie bellica MARVEL (quando la casa editrice si chiamava ancora Atlas), la Panini ha scelto deliberatamente di omettere la storia a fumetti dedicata all'ascesa e alla caduta di Benito Mussolini...

Che invece era stata pubblicata senza problemi nella versione originale americana dello stesso volume...
Considerando che la storia in questione risaliva agli anni Cinquanta, e per giunta era americana, potete immaginare quale figura potesse farci Benito Mussolini... E il fatto che la Panini abbia scelto di ometterla, per giunta in un volume per collezionisti che sicuramente non avrebbe avuto una larga diffusione, la dice lunga su molte cose... E sulla situazione che stiamo vivendo in questo periodo. La cosa "divertente" è che anche se - ovviamente - si tende sempre a minimizzare, poi i fatti tendono a smentire clamorosamente certe dichiarazioni e certi atteggiamenti di circostanza.

E i risultati, anche in termini di riscontro e coinvolgimento di pubblico, si vedono...

Comunque, per la cronaca, il 26 giugno negli USA ricorre il  MARRIAGE EQUALITY DAY. Per ora non si tratta di una celebrazione ufficiale, ma conoscendo i gay americani è solo questione di tempo prima che la diventi. In ogni caso in questa giornata si ricorda la data in cui i matrimoni gay sono diventati legali in tutti gli Stati Uniti. In Italia la Legge sulle Unioni Civili è entrata in vigore dal 5 giugno 2016, però - ovviamente - in Italia non siamo molto avvezzi a celebrare ricorrenze di questo tipo.

Sia come sia, a tre anni di distanza dalal data italiana, non c'è stato un solo fumetto italiano che abbia rappresentato direttamente la celebrazione di un'unione omosessuale. O meglio: quest'anno la benemerita Annexia, col lancio del suo secondo "pack" in cui celebra alcune storiche serie tascabili erotiche degli anni Settanta, a pensato bene di dedicare quello della vampira Sukia al "matrimonio" del suo assistente tuttofare Gary: probabilmente il primo gay sessualmente liberato, e persino attivista, del fumetto italiano...


La breve storia, che tra l'altro - una volta tanto - è stata affidata ad uno sceneggiatore gay dichiarato (Luca Vanzella, che oltretutto è a sua volta sposato) riprende molto lo stile dei fumetti degli anni Settanta, e infatti si scoprirà presto che il matrimonio è orchestrato da un vecchio nemico (gay) di Sukia, che vuole vendicarsi di lei plagiando il suo compagno di avventure e portandoglielo via...
Tant'è che organizza il matrimonio in una chiesa protestante, per impedire alla vampira di imtromettersi...

Comunque, parlando di una vampira che in più occasioni ha dimostrato di sapere il fatto suo (tenendo testa perfino alle querele di Ornella Muti, sui cui lineamenti era stata inizialmente modellata), il finale è tutt'altro per scontato...

E tra l'altro, sempre nello stesso pack, è presente anche una nuova storia di Belzeba, che - per chi non lo sapesse - è una diavolessa ermafrodita, nata dal coito fra Belzebù e una contadinella col preciso scopo di sconfiggere la Santa Inquisizione nel quindicesimo secolo... Quindi, grazie ad Annexia, abbiamo anche una storia dedicata a quella che, tecnicamente, oggi verrebbe definita un'intersessuale pansessuale...

Morale della favola: per vedere questo tipo di contenuto in un fumetto italiano nel 2019 è stato necessario aspettare l'operazione revival di una piccola casa editrice amatoriale, che ha iniziato a puntare sui titoli storici dei tascabili erotici italiani... E anche questo è abbastanza indicativo. Soprattutto se si considera che Luca "Laca" Montigliani adesso gestisce tutto dalla Spagna... Dove, oltretutto la tassazione sulla produzione di materiale pornografico è del 4%, contro il 25% che bisognerebbe pagare in Italia. E anche questi sono dei dettagli interessanti da considerare, per avere un quadro generale della situazione.

Se comunque siete collezionisti e volete maggiori informazioni su ANNEXIA potete CLICCARE QUI... Nella speranza che un domani possa arrivare un pack dedicato ai personaggi dei tascabili erotici che sono stati particolarmente iconici dal punto di vista omosessuale...

Ad ogni modo, in questo panorama alquanto mortificante, soprattutto in considerazione del fatto che anche in Italia dovremmo festeggiare in cinquantennale della rivolta di Stonewall, qualche barlume di speranza del circuito delle librerie e delle fumetterie potrebbe palesarsi a breve... Anche se, probabilmente, la situazione non è propriamente semplice, e la strada si preannuncia molto ripida.

Ad ogni modo c'è ancora qualcuno che prova a non arrendersi, e questo è un buon segnale.

Ovviamente vi darò tutti gli aggiornamenti del caso quanto prima.

Alla prossima e buon Pride.

venerdì 14 giugno 2019

SEGNALI DI VITA E DI MORTE...

Ciao a tutti, come va?

Forse, se partecipate da qualche anno ai cortei del Pride, avrete notato che da un po' di tempo anche in Italia stanno iniziando ad avere dei risvolti un po' anglosassoni, perlomeno a livello di sponsorizzazioni e iniziative di marketing preparate per l'occasione... Anche da dei soggetti che, fino a qualche anno fa, non avrebbero mai valutato neanche lontanamente l'idea di essere associati ufficialmente ad un certo tipo di manifestazione. E invece, a quanto pare, i tempi cambiano...

Tant'è che ci sono delle aziende che, anche in Italia, producono edizioni limitate dei loro prodotti di punta proprio in occasioni dei Pride. E probabilmente il fatto di non avere più un solo Pride nazionale, ma decine di Pride sparsi su tutto il territorio italiano con l'Onda Pride, ha contribuito a favorire questa situazione. In modi e maniere che fino a una decina di anni fa erano semplicemente inconcepibili. E visto che questa sana abitudine sta proseguendo se ne deduce che i risultati, anche a livello di marketing, non sono malvagi.

Ovviamente, dato che gli editori italiani di fumetti tendono a vivere un po' in un mondo a parte, diciamo che le loro iniziative in questo senso non abbondano, anche se il settore avrebbe un gran bisogno ANCHE di questo genere di marketing per rilanciarsi e ritornare ad avere un contatto col suo pubblico potenziale. E d'altra parte, se le portano avanti le multinazionali dei detersivi, non si capisce perchè una casa editrice dovrebbe escludere a priori questa possibilità. A meno che, ovviamente, non sia ancora convinta che i tempi non sono maturi per operazioni del genere, e/o che la maggior parte del suo pubblico sia composta da persone che non approvano i Pride, anche solo per una questione prettamente anagrafica...

E se le cose stessero così vorrebbe dire che per questi soggetti non indisporre il pubblico storico, e che è in via di esaurimento, viene considerato più importante che agguantare del pubblico nuovo - anche anagraficamente - e con idee più moderne. Con tutto quello ne può conseguire nel lungo periodo. Ovviamente queste sono solo ipotesi, però è un dato di fatto che la stragrande maggioranza degli editori italiani, in questi anni, ha preferito glissare su tutta la questione dell'Onda Pride.

E così, anche per questo motivo, mi ha colpito abbastanza il fatto che in occasione dell'Onda Pride 2019 la SaldaPress ha deciso di pubblicare un'edizione limitata del numero 59 di The Walking Dead. Si tratta di 2000 copie numerate, che ripropongono la variant cover del numero 168 della serie originale americana, che la Image aveva utilizzato durante il mese del Pride del 2017.

La copertina raffigura Jesus, uno dei protagonisti omosessuali della serie (che nei fumetti è ancora vivo e vegeto, mentre nella serie TV ha fatto una brutta fine nella nona stagione, senza peraltro che la sua omosessualità fosse esplicitatà granchè), e a ben vedere ha anche tutta una serie di significati simbolici che vanno al di là della serie in quanto tale.

Ad ogni modo la cosa davvero interessante è che il ricavato della vendita degli albi (prezzo di copertina 5 euro) andrà a sostegno del progetto Schoolmates voluto e sviluppato dall'Arcigay, partner di saldaPress nell’iniziativa. Il progetto si occupa di collaborare con scuole ed enti locali nella creazione di laboratori e percorsi di formazione sui temi del contrasto al bullismo, della destrutturazione degli stereotipi di genere e della conoscenza dell’identità sessuale. A quanto mi risulta è la prima volta che Arcigay, o comunque un'associazione gay italiana, porta avanti una collaborazione così stretta con una casa editrice di fumetti. Il che significa che, volendo, portare avanti questo genere di iniziative è possibile... Se lo si vuole davvero.

Tantopiù che, come ha detto Andrea G. Ciccarelli (direttore editoriale di SaldaPress): «La libertà creativa è fondamentale per chi fa il nostro mestiere. Ma, nello stesso tempo, crediamo che sia importante dichiarare apertamente che, come casa editrice, siamo a favore dell’inclusività, della diversità e della parità di tutti. Oggi più che mai. Anche con un piccolo ma importante gesto come questo».

L’albo sarà disponibile in fumetteria, nello shop online del sito saldapress.com e presso il Gay Center di Roma (Via Nicola Zabaglia 14) dal 13 giugno in avanti, negli orari di apertura. Nei giorni seguenti sarà possibile trovarlo in vendita in alcuni specifici Pride in giro per la penisola:

– Torino Pride 15 giugno
– Vicenza Pride 15 giugno
– Lazio Pride (Frosinone) 22 giugno
– Milano Pride 29 giugno
– Bari Pride 29 giugno
– Toscana Pride (Pisa) 7 luglio


Ovviamente la speranza è che l'iniziativa possa ottenere un riscontro positivo, anche perchè se così fosse potrebbe essere replicata e/o implementata, o magari presa come riferimento da altre case editrici. In particolare case editrici che producono fumetti italiani. E soprattutto da quelle che finora hanno trattato il pubblico LGBT e LGBT friendly con sufficienza (per usare un eufemismo).

A questo proposito penso che sia interessante notare che, di recente, la Bonelli ha aggiornato l'elenco dei suoi arretrati disponibili, e dall'elenco sono scomparse intere serie. Anche molto recenti. Ovviamente non perchè sono andate a ruba, ma perchè le giacenze di magazzino erano molte ed evidentemente le persone che volevano recuperare certi titoli erano troppo poche per giustificare l'affitto dello spazio che occupavano.

Per la precisione l'elenco dei nuovi "esauriti" è il seguente...

ADAM WILD da 1 a 27
AGENZIA ALFA da 2 a 39
ASTEROIDE ARGO da 1 a 10
BRENDON da 1 a 103
CASSIDY da 1 a 19
DEMIAN da 1 a 18
DYLAN DOG GIGANTE da 1 a 25
GREGORY HUNTER MAXI da 1 a 4
JAN DIX da 1 a 14
JULIA da 4 a 224
LUKAS da 1 a 12
MARTIN MYSTERE da 116 a 347
MARTIN MYSTERE GIGANTE da 1 a 25
MARTIN MYSTERE MAXI da 1 a 7
MISTER NO MAXI 1 e 2
NAPOLEONE da 1 a 58
NATHAN NEVER GIGANTE da 1 a 18
NATHAN NEVER MAXI da 1 a 13
ROMANZI A FUMETTI 4, 6, 8, 12, 13, 14, 15, 16, 17, 18, 19, 20, 21, 22
SAGUARO da 1 a 37
SHANGHAI DEVIL da 1 a 23
SPECIALE JULIA da 1 a 3
STORIE DA ALTROVE  da 1 a 16
TEX da 494 a 575
TUTTO TEX da 400 a 538
ZAGOR da 463 a 599
ZAGOR GIGANTE  da 1 a 3


Se seguite questo blog da qualche anno noterete che in questo elenco ci sono tanti titoli che negli ultimi anni ho dettagliatamente "massacrato" per via del loro approccio omofobo/anacronistico/censorio. O per il fatto che erano soliti rappresentare il mondo LGBT in maniera negativa, stereotipata e pregiudizievole. Evidentemente questo atteggiamento non ha pagato nemmeno nel lungo periodo, e in particolare per quel che riguarda i titoli lanciati negli ultimi anni, e che quindi - si suppone - avrebbero dovuto avere un taglio più moderno e intrigante...



Magari sarà tutto un caso, però non posso fare a meno di pensare che ci possa essere un nesso anche in questo senso. Ovviamente se, per esempio, l'edizione limitata di The Walking Dead andasse esaurita sul serio (e non perchè è stata mandata al macero) potrebbe essere un'ulteriore conferma. Chi vivrà vedrà.

Alla prossima!

mercoledì 12 giugno 2019

SIMBOLI E CONTENUTI

Ciao a tutti, come va?

Come forse saprete la città di Matera è stata eletta capitale europea della cultura per il 2019 (assieme a Plovdiv, in Bulgaria). Ne parlo qui perchè, anche alla luce di questa importante nomina, acquista un particolare significato il fatto che si sia deciso di organizzare proprio nel 2019 il primo Pride di questa città... Un Pride che, a quanto pare, ha deciso di  puntare molto sull'associazione di idee fra "rivendicazione dei diritti" e "atto supereroico", tant'è che il simbolo dell'evento è proprio la silhouette un supereroe (probabilmente Superman)... Con tanto di hashtag ufficiale #superumani e un titolo molto evocativo...

Secondo me è molto emblematico il fatto che, a discapito della locandina e del titolo (MATERA HEROES PRIDE), fra le iniziative organizzatte in vista del corteo del 20 luglio, non ce ne sarà nessuna dedicata al mondo del fumetto o, più in generale, al mondo dei supereroi. Intendiamoci: la mia non è una critica agli organizzatori, ma la constatazione del fatto che, capitale della cultura o meno, i supereroi ormai sono considerati più che altro qualcosa di simbolico e che non sono in grado di dare un apporto concreto ai contenuti di un Pride. Forse anche per via del fatto che fumetti e derivati, per un motivo o per l'altro, hanno continuato ad essere snobbati (o perlomeno sottostimati) da un certo ambito culturale legato alle rivendicazioni LGBT... Come peraltro accade con tutto, o quasi, quello che ha che fare con l'immaginario POP. A differenza di quanto accade all'estero, dove il mondo dell'associazionismo LGBT ha un'alta considerazione di questi argomenti, e dove le manifestazioni dedicate non mancano di offrire spazi di approfondimento alle tematiche LGBT. Mentre le manifestazioni dedicate all'immaginario POP in chiave LGBT (come la FLAMECON) stanno diventando una tradizione consolidata...

Considerando la situazione in cui versa l'Italia da qualche decennio a questa parte, immagino che questa incapacità di valorizzare certi contenuti non dovrebbe stupire nessuno. Anche se, ovviamente, la situazione non risulta per questo meno irritante. Tantopiù che gli editori stranieri sono ormai parte attiva del processo di sviluppo della cultura LGBT, mentre buona parte di quelli italiani continua a mantenersi prudentemente a distanza anche solo da una presa di posizione netta (e soprattutto moderna) nei confronti di tutta la questione. Giusto per fare un esempio: il prossimo agosto dovrebbe essere distribuito un albo speciale per l'ottantesimo anniversario della MARVEL COMICS. Ottanta pagine, ciascuna disegnata da un team creativo diverso.

La grafica della della variant cover "composita" era  stata affidata ad un certo Mr. Garcin, che aveva messo insieme un collage di vignette riprese dagli ottant'anni della casa editrice... Però, dopo che la prima anteprima era stata diffusa, è stato scoperto un errore clamoroso a tempo di record... E cioè la presenza di una coppia gay (quella composta dall'ultima incarnazione Alan Scott e dal suo compagno) che appartiene all'universo della DC Comics!

Ovviamente non possiamo sapere se questo errore così grossolano, per giunta relativo ad una coppia gay che si bacia (e di coppie gay, nei fumetti di supereroi,  non ce ne sono poi tante), c'è stato davvero o se si è trattata di un'abile mossa pubblicitaria (tra l'altro a cavallo del mese del Pride). Tuttavia quel che è certo è che - dopo la segnalazione - il grafico è corso ai ripari e ha modificato il collage inserendo un'alternativa proveniente dai fumetti della MARVEL, e cioè un bacio della coppia formata da Northstar e suo marito. A riprova del fatto che - in una copertina celebrativa di questo tipo - sarebbe stato del tutto inopportuno non inserire una coppia omosessuale, possibilmente intenta a scambiarsi effusioni per rimarcare la vicinanza della casa editrice all'integrazione della minoranza LGBT.

Comunque il nocciolo della questione è che, mentre la MARVEL deve gestire questo tipo di situazioni negli albi in uscita questa estate, un periodo in cui - tra l'altro - compare la sua prima squadra di mutanti gay (e cioè le versioni di Iceman, Northstar e Rictor che compaiono nella realtà alternativa AGE of X), diciamo che in Italia la situazione è leggermente diversa...

Ecco, diciamo che in Italia, peraltro in occasione del venticinquesimo anniversario del primo Pride Nazionale, nessunissimo editore ha pensato di prendere in considerazione questo argomento. In compenso è stato annunciato, per luglio, un albetto speciale allegato a Dylan Dog, in cui l'Indagatore dell'Incubo incontrerà... Il rapper sardo Maurizio Pisciottu, in arte Salmo...

Qualcosa di simile era accaduto con Jovanotti e Zagor nel febbraio dell'anno scorso (CLICCATE QUI), e viene da chiedersi - ancora una volta - quale possa essere il senso si un'operazione di questo tipo. Svecchiare il personaggio facendolo affiancare da un cantante che lo faccia sembrare un po' meno anacronistico per le nuove generazioni, invece di aggiornarlo sul serio? Certo è che puntare su un rapper che, nel 2012, fece montare una mezza polemica perchè in un suo brano (dal titolo Merda in testa) inserì la frase "Avessi un figlio gay sicuro lo pesterei", e proporlo al fianco di Dylan Dog proprio a cavallo dell'Onda Pride italiana... Un pochettò fa riflettere. All'epoca il cantante ammise di avere peccato di leggerezza (CLICCATE QUI), e che non pensava quello che cantava... Però la canzone quella è e quella resta.

Ma realizzare un albo speciale in occasione del mese del Pride? Magari considerando che solo a Roma il corteo di quest'anno ha attirato 700.000 persone? No, eh? Tra le altre cose a luglio verrà distribuita una storia della Bonelli dedicata alle indagini di Leonardo Da Vinci, scritta dallo stesso Giuseppe De Nardo che, qualche anno fa, realizzò una storia a fumetti dedicata a Caravaggio stando ben attento a non evidenziare le sue tendenze omosessuali... Quindi, salvo clamorose smentite, è altamente probabile che ci ritroveremo di fronte ad un prodotto molto simile anche per quel che riguarda Leonardo...

La cosa davvero ironica, comunque, è che in tutto questo diventa sempre più evidente l'incapacità di guardare in faccia all'evoluzione di buona parte della nostra società... Soprattutto dal punto di vista delle ultime generazioni, che probabilmente fanno sempre più fatica a capire come e perchè l'Italia di oggi - e il suo concetto di entertainment - sembrano esistere in un altro universo rispetto a quello in cui vivono loro... E probabilmente, col passare del tempo, questo stato di cose sarà sempre più evidente. Perchè se dalle parti di Dylan Dog pensano di ringiovanire il personaggio utilizzando un rapper prossimo alla quarantina, e che per buona parte del pubblico giovane di oggi appartiene già alla retroguardia, resta il fatto che in Italia - in anteprima mondiale - sono andate in onda le puntate della nona serie di MY LITTLE PONY: FRIENDSHIP IS MAGIC in cui viene ufficializzata la presenza della coppia lesbica che ha in affido la piccola pony Scootaloo...

Certo si può minimizzare la cosa quanto si vuole,  ma se serie come questa sono andate avanti da nove anni vuol dire che ci sono intere generazioni di pubblico potenziale per cui certi contenuti e certi valori sono ormai scontati. Anche se vengono bellamente ignorati da chi si occupa di intrattenimento per ragazzi nel nostro paese.

Niente di strano che poi le manifestazioni gay restituiscano il favore, finendo per non parlare di fumetti e affini durante i loro eventi culturali più importanti. E la cosa triste è che, allo stato attuale, le possibilità di un'evoluzione della situazione italiana sotto questo punto di vista sono davvero molto limitate...

Ed è un vero peccato.

Alla prossima.

venerdì 7 giugno 2019

RICORRENZE E VALUTAZIONI

Ciao a tutti, come va?
Come forse saprete quest'anno si celebra il cinquantenario della rivolta di Stonewall, che il 28 giugno del 1969 diede il via al movimento di liberazione omosessuale come lo conosciamo oggi. Un movimento che, per vie traverse, ha finito per portare il corteo del Pride persino a Disneyland Paris.

Così, in questo clima di celebrazioni, ho pensato che poteva essere interessante fare un po' il punto della situazione su alcune ricorrenze che potrebbero aiutarci a fare luce sulla situazione attuale, ovviamente per quel che riguarda gli argomenti trattati da questo blog. In realtà lo spunto me l'ha offerto una vecchia notizia che qualcuno, di recente, ha tirato fuori dal dimenticatoio... Ovvero il tentativo molto goffo, da parte dell'associazione Arcigay, di utilizzare impunemente Tex Willer per la sua campagna tesseramenti del 1994... Facendo scoppiare lo scandalo il 10 maggio di quell'anno...

 Poichè quell'epoca buia l'ho vissuta, posso dire che effettivamente era buia sotto diversi punti di vista. E, nella fattispecie, era particolarmente oscura anche perchè Arcigay (che all'epoca qualcuno chiamava ancora Arci-Gay) decise di utilizzare Tex Willer (e Kit Carson) senza chiedere il permesso a nessuno... Per giunta come testimonial della sua campagna tesseramenti sul primo numero della rivista gay soft ADAM (altro simbolo di quel periodo oscuro, in cui il direttore e i collaboratori di questa testata avevano paura di compromettersi e quindi si firmavano con degli pseudonimi).

In un'epoca in cui era ancora molto facile fare questo genere di operazioni e farla franca, quindi, Arcigay tentò di utilizzare Tex all'insaputa degli aventi diritto... Magari dando per scontato che nessuno ne avrebbe fatto un caso, magari dando per scontato che nessun lettore devoto a TEX avrebbe mai comprato una testata come ADAM. Errore! Ovviamente la notizia circolò, e arrivò anche alla casa editrice Bonelli, che se pure adesso non risulta particolarmente illuminata in fatto di politiche gay friendly, potete immaginarvi come reagì nel 1994. E infatti venne difesa da Sergio Bonelli in persona, che scrisse una lettera di diffida per salvare il buon nome della sua casa editrice e la reputazione del suo eroe di punta. Come potete leggere CLICCANDO QUI.

 In realtà lui dichiarò che:

"Anche un personaggio di carta deve pagare il prezzo della notorietà. Non ho nulla contro i gay - tiene a precisare - Ma non posso permettere che si usi l' immagine di Tex senza che sia stata chiesta alcuna autorizzazione. Ho risposto infinite volte ' no' a chi mi chiedeva di usarla per vendere merendine, patatine o altre diavolerie. Ho rinunciato a un sacco di soldi per conservare integra l'immagine del mio personaggio. La stessa scelta deve valere anche per l' Arci-Gay. Scriverò una lettera di diffida. Che non si permettano più di rifare questo scherzetto. Nelle nostre storie le donne sono assenti per un motivo molto semplice - spiega Sergio Bonelli - Il pubblico di Tex vuole avventure forti, veloci, scattanti. Le donne, invece, portano rallentamenti nelle sceneggiature per effetto delle inevitabili storie d' amore" 

Disappunto legittimo e argomentazione politicamente corretta, direi (anche se in realtà il vero motivo per cui in TEX non ci sono donne è probabilmente un'altro, e ne ho parlato QUI), però - col senno di poi - verrebbe da chiedersi in che misura Sergio Bonelli sia rimasto contrariato proprio dall'accostamento di Tex Willer al mondo gay e quanto dal suo illecito sfruttamento. E d'altra parte la pubblica ammenda di Franco Grillini, all'epoca Presidente di Arcigay e ideatore dell'avventata campagna pubblicitaria, dà la misura della considerazione che le associazioni gay avevano dei fumetti.

 Infatti rispondeva che:

"Non pensavamo di sollevare tutto questo interesse - assicura Grillini - Certo siamo stati ingenui ad utilizzare un disegno senza l' autorizzazione. Chiediamo scusa. Non lo faremo più. Ma il nostro voleva essere un gioco per combattere lo stereotipo degli omosessuali effemminati, contro i quali naturalmente non abbiamo nulla, ma che rappresentano un' infinitesima parte del popolo gay. La gente non sa che la stragrande maggioranza degli omosessuali è composta dai loro compagni di banco, di ufficio, di lavoro. Persone assolutamente normali e spesso particolarmente virili, come Tex Willer, appunto. C' è uno slogan del movimento omosessuale americano che dice ' Troppo maschio per non essere gay' e mi pare si adatti a meraviglia a Tex Willer".

Anche in questo caso l'argomentazione della sua difesa aveva un suo perchè, però quello che emerge è che, per chi aveva pensato a questa campagna di tesseramento, i personaggi dei fumetti non erano poi una cosa così seria, visto che quando si è accorto di avere fatto qualcosa di illecito è letteralmente caduto dalle nuvole.


Ora: questa notizia d'archivio potrebbe anche fare sorridere, se non fosse per il fatto che a distanza di 25 anni la situazione è rimasta fondamentalmente la stessa. Nel senso che il fumetto italiano non ha ancora prodotto alcun eroe virile dichiaratamente gay (e, anzi, continua a giocare sui soliti stereotipi), mentre le associazioni gay italiane continuano a non prendere davvero sul serio il mondo del fumetto... E a ben guardare non sono i soli, visto che proprio nel maggio di quest'anno è successo un mezzo putiferio perchè l'assessore allo sviluppo economico ed energia della Regione Veneto, tale Roberto Marcato (peraltro in piena campagna elettorale per le elezioni europee), aveva deciso di utilizzare come copertina della sua pagina Facebook un ritratto assieme a Tex, commissionato al disegnatore Fabio Civitelli...

 Comunque, anche in questo caso, è montata la polemica (seppur circoscritta ai social e allo staff Bonelli, che ha minacciato azioni legali), e anche in questo caso il responsabile ha dovuto rimuovere il disegno.

Il diretto interessato ha poi dichiarato:

"Sono da sempre un lettore di fumetti con tendenza all’invidia per i disegnatori, spesso e volentieri artisti veri. Nessuna azione legale anzi, molto gentilmente mi hanno chiesto di rimuovere il disegno, bellissimo, e io l’ho fatto... nel rispetto di Tex." 

E da tutto questo si può dedurre che, riferimenti gay o meno, ci sono ancora dei problemi generalizzati nella percezione del valore (e dei diritti di sfruttamento) dei personaggi a fumetti. Perlomeno nel nostro paese. Ad ogni modo, per tornare al motivo per cui ho parlato di tutto questo sul mio blog, era giusto per riflettere sul fatto che - fondamentalmente - analizzare l'episodio del 1994 dimostra che in 25 anni, in Italia, sono cambiate pochissime cose. E la situazione diventa ancora più imbarazzante se si considera quanto invece le cose si sono evolute altrove.

Se, ad esempio, negli oltre quaranta Pride che si celebrano quest'anno in Italia non mi risulta che siano state proposte iniziative finalizzate a valorizzare fumetti e dintorni, giusto in data 8 giugno (per citare quella più vicina) nel Centre LGBT di Lione si organizza un piccolo festival del fumetto LGBT, all'interno delle sue iniziative dedicate al mese del Pride. Ovviamente per valorizzare i fumettisti francesi che si dedicano principalmente alle autoproduzioni di questo tipo.

 E nel frattempo, mentre dalle nostre parti ci si chiede ancora quando e se compariranno dei fumetti in cui i protagonisti sfideranno apertamente gli stereotipi legati ad un certo tipo di omosessualità, in Giappone si è da poco conclusa la decima edizione dello Yarou Fest, il festival delle autoproduzioni a fumetti che mettono al centro i gay virili e mascolini (niente BOYS LOVE e affini, tanto per intenderci)... Con una buona dose di proposte omoerotiche...

 E questo festival pare che sia diventato un appuntamento abbastanza importante per i numerosi appasionati del genere, tant'è che lo stesso Gengoroh Tagame, che fino a qualche mese fa pensava che la sua carriera di mangaka omoerotico sarebbe finita con la chiusura degli ultimi mensili gay generalisti, ha annunciato che le 300 copie del fumetto autoprodotto che aveva portato allo Yarou Fest di sono esaurite in due ore...

Intendiamoci: non sto dicendo che in Italia tutte le cose sono rimaste assolutamente identiche a come erano nel 1994, anche perchè per fortuna non è così... Però sarebbe stupido non ammettere che, sotto certi punti di vista, il tempo si è effettivamente fermato più o meno a quella data...

E, se pure ci sono stati dei passi avanti, in diverse occasioni c'è stata la sgradevole sensazione di essere tornati indietro. Senza neanche capire bene come è successo.

Quel che è certo all'estero ci sono numerosi esempi di come le cose sarebbero potute andare ANCHE in Italia, se solo - ad un certo punto - non si fosse bloccato qualcosa. Nell'indifferenza generale.

La domanda è: quanto tempo può ancora passare prima che tutta questa logorante immobilità inizi a chiedere il conto? E se avesse già iniziato a riscuotere?

Alla prossima.

mercoledì 5 giugno 2019

DISNEY E AFFINI...

Ciao a tutti, come va?

Vorrei iniziare il post di oggi prendendo atto di come il processo di "disintossicazione" calcistica di Topolino stia andando avanti... Ormai siamo arrivati a giugno, e da gennaio ad oggi non c'è stata una sola copertina dedicata a calcio, calciatori paperizzati, figurine dei calciatori o affini. Quali discussioni si siano consumate nelle segrete stanze non ci è dato saperlo, ma mi viene il sospetto che - forse - qualcuno sia giunto alle stesse conclusioni a cui sono giunto io... E cioè che l'eccessiva tendenza "calciocentrica" della testata sia stata uno dei motivi della disaffezione del pubblico (CLICCATE QUI). Ad ogni modo, per non allontanare il pubblico dei tifosi, potrebbe avere senso dedicare all'argomento - o magari allo sport in generale - qualche supplemento speciale, un po' come fanno in Francia con Le Journal de Mickey, che proprio in questi giorni propone in edicola uno speciale sui campionati mondiali di calcio... Femminile.

Ovviamente pensare di poter vedere in Italia qualcosa del genere è abbastanza fantascientifico, però non sarebbe male se - per sottolineare il cambio di approccio - Topolino dedicasse almeno una copertina ai campionati femminili di calcio che iniziano questo mese... Tantopiù che l'Italia si è qualificata, e giocherà la sua prima partita con l'Australia a breve... Anche se non mi pare che dalle nostre parti se ne stia parlando granchè. In ogni caso in bocca al lupo alle Azzurre..

E non sarebbe neanche tanto male se Topolino iniziasse a prendere in considerazione il fatto che, dalle parti di mamma Disney, l'approccio gay friendly è sempre più conclamato, e inevitabilmente si inizierà a riflettere sull'offerta per il pubblico generalista che anche in Italia segue i canali tematici che prongono le ultime produzioni disneyane. Giusto per fare un esempio: nel 2020, con il debutto del nuovo canale Disney+, dovrebbe essere distribuita la serie Four Dads, una sit-com incentrata sulla vita di due ex mariti gay alle prese con le loro due figlie adolescenti e con due nuove relazioni da gestire. Da notare che, dei quattro attori protagonisti (Cheyenne Jackson, Ed Weeks, Gavin Creel e Tuc Watkins), tre sono dichiaratamente gay anche nella vita (mentre Ed Weeks si dichiara "troppo gay per essere etero")... E oltretutto parliamo di attori gay dichiarati che in qualche caso hanno all'attivo delle performances porno soft o addirittura dei video privati finiti su PornHub (come nel caso di Cheyenne Jackson)...

E comunque sembra che questo non sarà l'unica produzione con cui la Disney tenterà di sondare i gusti di un pubblico sempre più gay freindly. Infatti sulla piattaforma HULU, che è di proprietà della Disney, debutterà a breve la serie animata tratta dal libro The Bravest Knight, di Daniel Errico... Una dolce favola in cui una bambina di nome Nia aspira a diventare un cavaliere con l'aiuto del troll Grunt e dei suoi due papà adottivi: Sir Cedric e il Principe Andrew, che sono regolarmente sposati...

Su questa produzione per ora preferisco non dilungarmi, anche perchè sicuramente ne parlerò ancora, però secondo me è interessante prendere atto del fatto che - se persino la Disney è disposta a sfidare (indirettamente) questo  tabù - forse inizia ad essere sinceramente ridicolo portarlo avanti nelle produzioni per ragazzi italiane, e ancor di più in quelle per un pubblico più adulto. Anche perchè, giusto per ribadire un concetto molto banale, negli USA come in buona parte del mondo occidentale le unioni omosessuali sono regolamentate e possono sfociare nella creazione di una famiglia, e non c'è nulla di sbagliato nel rappresentare qualcosa che, nei fatti, fa parte della vita reale ed è legalizzato da anni... Anzi, sarebbe illogico continuare a fare finta di essere rimasti a trenta o quarant'anni fa...

Eppure, giusto per citare un esempio recente, il buon Francesco Legramandi (già autore di Black Wade e Poseidon-T), si è ritrovato per l'ennesima volta a trovare all'estero un'editore per la sua ultima graphic novel (guardacaso una storia a base di Principi, Re omofobi, maghi gay vendicativi, maledizioni e imprevisti magici). Infatti il libro uscirà direttamente per l'editore francese H&O... Che è un po' come ammettere che nel 2019, dalle nostre parti, praticamente non ci sono sponde per dare dignitosamente alle stampe un lavoro del genere... E quindi verrebbe da pensare che la situazione è persino peggiorata rispetto a qualche anno fa.

E se queste sono le difficolta di chi vuole trattare questi argomenti rivolgendosi ad un pubblico adulto, e magari interessato alle graphic novel a sfondo omoerotico, è facile immaginare quale possa essere la situazione delle tematiche gay quando si parla di prodotti per ragazzi. E la cosa che rende tutto più surreale, comunque, è che se la Disney si è lanciata così tanto sul fronte gay froendly non è tanto perchè vuole essere un'apripista... Quanto per il fatto che, molto semplicemente, non può permettersi di restare indietro rispetto alla concorrenza. Tant'è che meno di un mese fa la serie animata dedicata al giovane oritteropo Arthur, prodotta dal canale educativo PBS Kids e tratta dai libri illustrati di Marc Brown, ha dato spazio al suo primo matrimonio omosessuale.

Ovviamente - essendo una serie dal taglio educativo rivolta ai più piccoli - le polemiche non sono mancate, soprattutto da parte delle associazioni di genitori cristiani, ma la puntata è stata difesa a spada tratta anche dall'ultrasettantenne ideatore di Arthur... Che, fra parentesi, è una serie che va in onda dal 1994 e ha superato le 260 puntate. Che si sono viste, in parte, anche in Italia... Oltretutto accompagnate da una sigla di Cristina D'Avena. Quindi non è da escludere che prima o poi il suddetto episodio non si veda anche da noi, allungando la lista delle serie animate che scelgono di dare una rappresentazione esplicita del mondo LGBT e che arrivano anche in Italia... Alla faccia di chi pensa ancora che questi argomenti non possano essere trattati in prodotti per bambini e ragazzi. Soprattutto per quel che riguarda le serie animate e i fumetti.

E ovviamente questa situazione dimostra, una volta di più, che continuare ad arroccarsi su posizioni retrograde rende il ricambio generazionale sempre più difficile, con conseguente crisi generalizzata del settore. Anche perchè a fronte di un mancato ricambio generazionale, e di un calo delle vendite, non si può fare a meno di alzare i prezzi... Innescando una spirale che difficilmente porterà ad un miglioramento della situazione.

E questo le Major dell'intrattenimento lo hanno capito bene. Tant'è che fra un Pride e l'altro si è tenuto anche il tanto atteso Magical Pride di Disneyland Paris... Con tanto di parata a tema, spettacolo finale, ospiti dichiaratamnte gay o gay friendly e quant'altro...
Ovviamente, più che una manifestazione per l'affermazione e la rivendicazione dei diritti LGBT, ha rappresentato un'operazione di marketing studiata con cura e nei minimi dettagli, per risultare incisiva e al tempo stesso estremamente asettica e "soft"... Tant'è che la parola "gay" non compare da nessuna parte e di "provocazioni" non se ne sono viste nemmeno di sfuggita.

Però il messaggio era chiaro e la vicinanza alla comunità LGBT era esplicita, con tanto di inequivocabile simbologia, e questo rappresenta comunque un passo avanti storico... Però è evidente che si è trattato di un evento studiato per dare ufficialità ad una situazione già in essere da molto tempo, per dimostrare che dalle parti della Disney sono al passo coi tempi e per gratificare una fetta di pubblico (quella LGBT e LGBT friendly) sempre più rilevante in tutto il mondo occidentale.

Anche perchè la Disney, generalmente, non fa mai niente a caso o sull'onda dell'emotività.

Tutto questo per dire che, arrivati a questo punto, probabilmente siamo davvero arrivati ad un bivio: o un certo tipo di produzioni italiane - soprattutto a fumetti - inizieranno ad adeguarsi, oppure nel giro di una dozzina d'anni al massimo avranno imboccato una strada senza ritorno... Tantopiù che persino i siti italiani specializzati, che generalmente hanno sempre manifestato una certa accondiscendenza, iniziano a manifestare il loro disappunto per le scelte anacronistiche delle nuove proposte del fumetto italiano (come, ad esempio, ha fatto Fumettologica con la nuova serie ODESSA della Bonelli, con una recensione abbastanza severa che trovate CLICCANDO QUI).

E se persino i tradizionali supporter del fumetto italiano cominciano a prendere le distanze dalle nuove serie (oltretutto quando sono ancora in piena fase di lancio!), e a fare i ragionamenti che porto avanti su questo blog da anni, forse i nodi potrebbero venire al pettine anche prima del previsto.

Alla prossima.