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giovedì 29 novembre 2018

SVECCHIAMENTI FUNZIONALI...

Ciao a tutti, come va?

Dopo un paio di settimane di assenza mi tocca fare coming out: è da poco più di un annetto che faccio parte di un'associazione che si chiama Il Grande Colibrì (e l'ho scoperta anche perchè - per fortuna - ha una sezione dedicata ai fumetti). É un'associazione che si occupa delle minoranze (religiose, etniche e di altro tipo) che si sovrappongono a quella LGBT. Quindi - fra le altre cose - si occupa di aiutare i richiedenti asilo LGBT che arrivano in Italia per sfuggire da quei paesi in cui sarebbero condannati alla prigione o alla morte. Non è una cosa semplice, soprattutto in questo periodo, ma ho questo difetto di essere idealista e probabilmente era inevitabile che proprio io mi ficcassi in una situazione del genere. E direi che va bene così.

Il fatto è che la cosa è stata abbastanza gestibile fino a quando, a sorpresa, il progetto che stavo portando avanti nella mia città, e con cui avevo partecipato ad un bando dell'UNHCR (l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati), ha vinto un finanziamento per potenziare le sue attività da ottobre a dicembre, e questa cosa mi ha assorbito più del previsto, soprattutto nella fase di avviamento. Quindi, considerando che anche questo blog è portato avanti a titolo di volontariato, e dato che le giornate hanno sempre la stessa durata (a prescindere da come le si occupa), per un poco sono sparito dalla circolazione (anche se non avrei voluto).

So che tutto questo non c'entra con gli argomenti di questo blog, ma era giusto per chiarire che se sono stato un po' assente (persino in occasione della dipartita di Stan Lee) non è stato per pigrizia.

Detto questo, visto che il progetto è stato avviato, posso riprendere a curare il blog che porto avanti da oltre dieci anni, cercando di recuperare e commentare anche le novità più interessanti che ho trascurato nelle ultime settimane.

Vediamo un po'.... Da dove posso riprendere il filo? Magari da qualche spunto che arriva dalla situazione italiana? Mhhh...

Se, come si è visto anche a Lucca Comics & Games 2018, c'è tutto un mondo del fumetto "parallelo" a quello più noto e diffuso in cui la voglia di rinnovarsi e sperimentare, con nuove idee e spunti interessanti non mancano (e non solo a livello di tematiche LGBT), bisogna prendere atto che - disgraziatamente - l'offerta dei fumetti italiani a più ampia diffusione continua a percorrere binari autoreferenziali che molto difficilmente contribuiranno alla ripresa di un settore in perenne crisi... E sempre meno in grado di agganciare nuovo pubblico (in particolare fra le giovani generazioni).

Chi, ad esempio, sperava in una rivoluzione copernicana di Topolino dopo i cambi in redazione, purtroppo deve ancora vedersela con tutta una serie di trovate che difficilmente possono definirsi accattivanti. La prossima settimana, ad esempio, sulla copertina campeggerà la versione paperizzata di Piero Angela (e cioè Peter Quarky), perchè qualcuno - pare - ha pensato che per festeggiare i 90 anni di Topolino fosse una trovata simpatica farlo affiancare da un giornalista televisivo suo coetaneo...

Niente di personale contro Piero Angela, che peraltro è un personaggio televisivo di spessore e uno stimabilissimo divulgatore scientifico, però bisogna essere obbiettivi: a livello di marketing questa è una trovata  tutt'altro che geniale. Perchè, in un momento in cui sarebbe importantissimo attualizzare e rinnovare il Topolino italiano, vista anche la situazione che ha portato al licenziamento di Valentina De Poli (CLICCATE QUI), di sicuro mettere al centro dell'attenzione un personaggio televisivo di novant'anni in giacca e cravatta (peraltro sforzandosi di presentarlo come dinamico e giovanile) non farà impennare le vendite e non svecchierà la reputazione di Topolino, per dirla con un eufemismo.

Questa storia speciale era stata annunciata già a settembre (CLICCATE QUI), quindi era stata sicuramente concordata prima del siluramento della direttrice, però è anche vero che adesso avrebbe potuto essere dirottata su uno speciale a parte, magari dedicato alla scienza. Anche perchè se si volesse davvero "ricucire" il rapporto con i giovani lettori e lettrici, bisognerebbe considerare che quasi sicuramente NON conoscono nemmeno Piero Angela (visto che da diversi anni conduce SuperQuark solo nel cuore delle serate estive), ma in compenso sanno riconoscere un'operazione di "marketting" quando ne vedono una.

A meno che, ovviamente, l'intento non fosse tanto quello di valorizzare Topolino, ma di fare pubblicità a Piero Angela nella speranza di un suo rilancio presso il pubblico dei giovanissimi... A che scopo non saprei proprio dirlo, a parte - forse - quello di adempiere a qualche oscuro obbligo contrattuale con la RAI, di cui probabilmente nessuno di noi conoscerà mai i dettagli.

Quindi, per intenderci, mentre sul Topolino italiano abbiamo Piero Angela (classe 1928) sulla copertina de Le Journal de Mickey (il "Topolino" francese) di questa settimana abbiamo l'annuncio di un'intervista esclusiva al rapper francese Soprano (classe 1979)... Senza nessun paperinizzamento, ovviamente...

E all'interno dello stesso numero è presente un poster del cantante Kendji Girac (classe 1996), che - per chi non lo conoscesse - è il tizio che vedete nella foto sotto... Un cantante che oltretutto è stato eletto il cantante più sexy del 2014 dalla rivista gay francese Têtu (quando di anni ne aveva solo 18!)...

Da notare che Kendji Girac è di origini gitane, mentre Soprano arriva dalle Isole Comore. Ovviamente non entro nel merito delle scelte editoriali del Topolino italiano, però penso che i colleghi francesi abbiano le idee più chiare su quello che dovrebbe essere il taglio di una rivista che punta davvero a coinvolgere un pubblico giovane e trasversale (perlomeno dal punto di vista del genere e dell'etnia).

Comunque, a parziale consolazione di Topolino, bisogna dire che un alone di polverosa vetustà - o perlomeno di evidente anacronismo - aleggia su buona parte del fumetto italiano che arriva in edicola oggi... Anche quando tenta di "ringiovanirsi" in occasione di un anniversario speciale. Infatti i 90 anni di Topolino coincidono con i 70 anni di Tex, e con il battesimo della sua nuova collana, dedicata alle sue imprese giovanili... Che teoricamente dovrebbero colmare i buchi narrativi presenti nelle prime storie del personaggio.

E anche in questo caso sembra proprio che, com'era prevedibile, l'intenzione sia soprattutto quella di spremere il pubblico storico, nonostante una maggiore spigliatezza grafica e un formato diverso da quello più classico. Anche perchè, come è stato fatto notare da più parti, l'idea di proporre 64 pagine di TEX a 3,20 euro, sembra nata soprattutto per rimpinguare le casse della casa editrice, che negli ultimi anni sono state ampiamente svuotate da una serie di proposte fallimentari... Puntando su quella parte (ormai minoritaria) di lettori che può ancora permettersi di aggiungere questa pubblicazione al suo carrello della spesa senza badare troppo al rapporto fra prezzo e quantità di pagine. E probabilmente anche il già annunciato rilancio di Zagor, previsto per il prossimo anno, andrà in questa direzione.

Si può preparare un piatto diverso rimescolando sempre gli stessi ingredienti?

Chissà...

E la sensazione di trovarsi di fronte ad una serie di operazioni ormai fuori tempo massimo, perlomeno rispetto alle esigenze di quello che potrebbe essere il nuovo pubblico potenziale, sembra coinvolgere anche Dylan Dog, che in occasione della (nuova) "saga della meteora" che dovrebbe rimettere in discussione il suo status quo cercherà di ingolosire il pubblico con un esclusivo... Set di Tarocchi...

Ora: a Dylan Dog erano già stati dedicati set di Tarocchi in passato, anche se non erano mai stati allegati alla serie... Però parliamo degli anni Novanta, quando al volgere del millennio c'era un interesse generalizzato verso l'esoterico e il paranormale... Che, purtroppo, adesso non fa più tendenza, e sicuramente chi non è rimasto fermo agli anni Novanta ha avuto modo di accorgersene.

Quindi l'idea che la raccolta di un set di Tarocchi esclusivo "a puntate" possa avere per Dylan Dog lo stesso impatto che - ad esempio - avevano una volta i gadget estivi di Topolino, finendo addirittura per fidelizzare un nuovo pubblico (o per richiamare quello vecchio) in occasione della "saga della meteora" è abbastanza ingenua... E a parità di investimento avrebbe potuto avere più senso proporre in allegato una storia a fascicoli (che si sviluppava parallelamente agli eventi raccontati negli albi?), magari da inserire in un'apposita copertina/raccoglitore...

Ma, ovviamente, chi di dovere avrà fatto le sue valutazioni, se ha preferito puntare su un mazzo di Tarocchi, giusto? Così come avrà fatto le sue valutazioni chi ha pensato di provare - per l'ennesima volta - a rilanciare Martin Mystère, attraverso un nuovo crossover con Dylan Dog... Sperando magari di dirottare qualche lettore dell'indagatore dell'Incubo sulla sempre più asfittica collana dedicata al Detective dell'Impossibile.

E, guardacaso, la stessa operazione di salvataggio viene tentata in contemporanea su MORGAN LOST... Altra testata che, stando ai soliti bene informati, sta rantolando ormai da diverso tempo... Forse dietro a tutte questo operazioni c'è anche un tentativo di dirottare i lettori di Morgan Lost e Martyn Mistère verso Dylan Dog - in occasione del rilancio che dovrebbe avvenire grazie questa fantomatica "saga della meteora" - col proposito di non perderli in vista di una (probabile) imminente chiusura delle due serie? Chissà...

Certo è che puntare su queste strategie, invece che su di un effettivo rinnovamento dei contenuti (e magari degli autori), non è esattamente quello di cui avrebbe bisogno il fumetto italiano in generale per riprendere un po' fiato... E la sensazione è che chi dovrebbe studiare le migliori strategie per risollevare la situazione abbia un po' perso il contatto con la realtà, o magari abbia una conoscenza un po' superficiale di certe strategie promozionali/narrative... Che d'altra parte non fanno propriamente parte del background di questa casa editrice...

E infatti ha stupito un po' tutti l'annuncio di una prossima collaborazione della Bonelli con la DC COMICS per la realizzazione di storie speciali in cui i personaggi Bonelli si confronteranno direttamente con i supereroi della casa editrice americana... Una notizia talmente assurda che sembrerebbe presa pari pari da un sito di fake news, ma che invece è proprio ufficiale...

Siccome siamo in Italia tutti si sono concentrati sulla notizia e sul primo, improbabile, confronto fra Zagor e Flash che dovrebbe inaugurare l'iniziativa e che si dovrebbe palesare fra il 2019 e il 2020... E nessuno ha analizzato la questione da un punto di vista più prettamente logico. Magari chiedendosi chi ha chiesto cosa a chi, e perchè.

Sicuramente la DC Comics non si è fatta avanti con la Bonelli, perchè i suoi fumetti negli USA non li conosce praticamente nessuno, quindi è probabile che sia avvenuto il contrario... Ma non necessariamente  per chiedere un crossover a fumetti con i supereroi DC Comics, che in Italia vendono molto poco anche con il supporto dei serial televisivi prodotti negli ultimi anni.

Che i fumetti DC Comics in Italia vendono poco alla Bonelli lo sapranno di certo (anche perchè lo sanno davvero tutti), quindi non penso proprio che abbiano chiesto alla DC Comics la possibilità di utilizzare i suoi personaggi nella speranza di accaparrarsi il pubblico giovanile che segue l'Arrowerse in TV...

Molto più probabilmente questi crossover sono un esperimento suggerito dalla DC Comics alla Bonelli, dopo che questa si è fatta avanti con qualche sussidiaria del gruppo Warner per cercare qualcuno con cui realizzare delle coproduzioni ispirate ai suoi fumetti. Neanche tanto tempo fa la casa editrice aveva annunciato l'avviamento di una qualche partnership internazionale (CLICCATE QUI), anche se nessuno sapeva con chi... E questa potrebbe essere la risposta.

Anche perchè per il 2019 è atteso anche il lancio globale della piattaforma streaming della Warner, con un investimento che - stando alle dichiarazioni di John Stankey, attuale CEO della società (che vedete sotto) - non sarebbe inferiore a quello di Netflix (che nel 2018 ha investito circa otto miliardi di dollari nelle sue produzioni)... Pertando non è da escludere che con questa fiumana di denaro a disposizione sia possibile stanziare qualcosa anche per delle proposte "sperimentali", come una miniserie TV dedicata a Zagor o a Tex...

E d'altra parte può anche essere che alla Warner stiano valutando l'idea di cercare un altro partner italiano per la pubblicazione dei propri fumetti, visto che la RW Lion sembra sempre più in difficoltà... E forse hanno adocchiato la Bonelli e stanno valutando l'idea di un possibile "universo narrativo espanso" che possa collegare le reciproche pubblicazioni in qualche modo.

Se questa teoria è corretta alla Warner, dove NON conoscono le criticità dei personaggi Bonelli, qualcuno deve aver valutato il fatto che (caso strano per le produzioni a fumetti di oggi) la casa editrice vende molto bene in Italia e che ha dei personaggi relativamente noti in alcune nazioni che rappresentano un bacino interessante anche nell'ambito delle piattaforme streaming (come ad esempio il Brasile). E d'altra parte buona parte dei personaggi Bonelli nemmeno richiederebbe grandi investimenti in fatto di effetti speciali e post produzione. Però, prima di fare un investimento serio la DC Comics potrebbe avere proposto di andare per gradi... Magari partendo da un confronto diretto dei personaggi DC Comics con quelli Bonelli, per verificare quale potrebbe essere il loro appeal sul pubblico americano (e internazionale).

Ovviamente questa è solo un'ipotesi, ma al momento mi sembra l'unica spiegazione plausibile.

In che misura i due editori gestiranno l'operazione proprio non saprei dirlo, ma qualcosa mi dice che - alla luce del fatto che si tratta di due universi narrativi fondamentalmente incompatibili (che oltretutto si rivolgono a lettori con un background molto diverso), o i personaggi Bonelli verranno modificati in qualche modo o non si arriverà da nessuna parte.  E se questo dovrà avvenire nei fumetti, a maggior ragione dovrà accadere in eventuali produzioni televisive. Basti pensare ai risvolti da teen drama e alle quote LGBT che sono presenti nei serial TV - anche supereroistici - che stanno spopolando da qualche anno a questa parte...

E, se proprio la Warner/DC Comics ha deciso di puntare  sulla  versione live di Batwoman (che, per i pochi che ancora non lo sapessero, è una supereroina notoriamente lesbica), qualcosa vorrà pur dire...

Certo, se tutto questo fosse vero, anche le operazioni di svecchiamento di Tex e Zagor (e il precedente passaggio al formato comic book di MORGAN LOST) andrebbero lette in un'ottica completamente diversa... Forse sono state studiate per rendere i personaggi più appetibili e "comprensibili" per eventuali co-produzioni televisive con la Warner o chi per lei? Dopotutto se dalla Bonelli si fossero presentati agli americani con il classico brossurato all'italiana, e senza nemmeno un remake delle origini dei propri personaggi più longevi (ormai datatissime), non sarebbero risultati molto credibili...

Chissà...

D'altra parte, se in un ipotetico futuro arrivassero produzioni televisive con i personaggi Bonelli in versione riveduta e corretta, a quel punto anche i fumetti dovrebbero adeguarsi per non rischiare di perdere il treno... E lo scenario che si profilerebbe potrebbe essere alquanto interessante... Visto che gli sceneggiatori Bonelli attuali - soprattutto quelli di una certa età - difficilmente saprebbero stare al passo con quelli che SICURAMENTE la Warner sceglierebbe per le sue produzioni televisive su Zagor o Nathan Never... Soprattutto se ci mettessero lo zampino dei produttori come Greg Berlanti, giusto per citarne uno. Quindi si innescherebbe una reazione a catena che forse rilancerebbe il brand  Bonelli, ma inevitabilmente finirebbe per mandare in pensione generazioni di collaboratori in un colpo solo. Anche perchè, se le suddette produzioni andassero particolarmente bene, la Warner potrebbe anche COMPRARE la Bonelli per poter gestire direttamente i suoi personaggi. I fondi non le mancherebbero. E a quel punto cosa potrebbe succedere?

Ovviamente per ora queste sono tutte supposizioni, e solo il tempo ci dirà se ho preso un abbaglio oppure no. L'unica cosa certa è che, effettivamente, passeggiando per le edicole si ha sempre più spesso la sensazione di essere in una realtà parallela e fuori dal tempo, perlomeno dal punto di vista dei fumetti, e dubito che un semplice restyling possa fare la differenza...

L'altro giorno stavo tornando a casa in autobus, nell'orario in cui i liceali tornano a casa da scuola, e dietro di me c'erano due ragazzine... Parlavano dei loro primi amori e del fatto che praticamente tutti gli amici che avevano in comune erano gay. A un certo punto è entrato nella discussione il ragazzotto che stava seduto dietro di loro, che era a sua volta gay, e si sono messi tutti a parlare di come è importante provarci con i ragazzi con cui si vorrebbe uscire, anche a costo si beccarsi un rifiuto... E di quanto sono idioti i ragazzi che escono tutti i giorni con una ragazza diversa.

Quando andavo al liceo io tutti leggevano Dylan Dog, ma i ragazzini che l'altro giorno stavano dietro di me sull'autobus mi davano l'idea di non averne mai letto un numero. E forse non è nemmeno tanto difficile intuire il perchè.

Alla prossima.

mercoledì 7 novembre 2018

ARIA DI CAMBIAMENTO?

Ciao a tutti, come va?

A quanto pare anche quest'anno sono riuscito ad andare dalle parti di Lucca per verificare che aria tira nella più importante manifestazione italiana dedicata all'immaginario POP, che ormai è diventata anche una delle più partecipate al mondo. E, ovviamente, anche quest'anno ne darò una lettura alternativa sul mio blog... Anche perché le cose da dire non sono poche, e tra l'altro - considerando che il tema dell'edizione di quest'anno era il Made in Italy - direi che questa volta ci sono più spunti di riflessione del solito... Anche perché mi pare di avere notato una serie di dettagli supplementari, che probabilmente non saranno messi in evidenza da altre parti...

Devo essere sincero: questa volta, dal punto di vista LGBT, mi è parso che qualcosa sia iniziato a cambiare. Anche se si è trattato di un cambiamento che potrei definire estremamente frammentato e in buona parte allo stato embrionale, evidente e al tempo stesso sottotraccia ed estremamente "diluito" all'interno delle mille attrattive della manifestazione.

Da che parte cominciamo?

Forse dalle cose più evidenti, e cioè dal fatto che, perlomeno nell'area GAMES sono stati realizzati diversi incontri del genere che, effettivamente, fino a qualche anno fa a Lucca Comics & Games non avevano mai trovato posto. E lo si intuiva fin dai titoli. Per quel che riguarda i temi trattati da questo blog, comunque, penso che valga la pena segnalarne almeno lo storico incontro della mattina del 4 novembre, dal titolo Orgia Ludica: Nessun* Esclus*,  e per capire meglio di cosa si trattava vi rimando alla descrizione dell'evento nel programma della manifestazione:

L’universo ludico ha fatto grandi passi verso una maggiore inclusione delle minoranze. Un incontro per parlare di femminismo e attivismo LGBTQI+ e di come si declinano nella realtà games e videogames in Italia tra traduzione, saggistica, giochi di società e di ruolo, videogiochi e dati. Con Stefano Burchi (ideatore del gioco Stonewall 1969 – Una storia di guerra), Immanuel Casto per Freak & Chic (ideatore di Witch & Bitch), Luca “Geekqueer” De Santis (autore , tra le altre cose, del saggio "VirtualErotico – Sesso, pornografia ed erotismo nei videogiochi"), Michele Gelli per Narrattiva (che ha pubblicato diversi giochi dai risvolti queer), Pietro Guermandi del gruppo gioco LGBT bolognese La Gilda (che ha promosso il gioco di strategia Lobbies – LBGTQ* card game), Giacomo Guccinelli (sviluppatore del videogame Pride Run) e Claudia Pandolfi del gruppo di ricerca  Donne, Dadi & Dati. Modera Anna Benedetto. A cura di Francesco Osmetti.



Ora: per quel che mi ricordo io si è trattata della prima volta in cui è stato messo insieme un incontro di questo tipo. In passato ricordo incontri in cui la Kappa Edizioni parlava delle sue produzioni a tematica LGBT o in cui Ralf Konig presentava le sue opere, e ricordo anche la conferenza di presentazione della Ren Books. Però penso che sia stata la prima volta che a Lucca Camics & Games è stato proposto un incontro/confronto incentrato sul tema della rappresentazione LGBTQI+ in generale, e non sulla promozione di un autore o di una pubblicazione a tematica. Il tempo non era molto, le cose da dire tantissime, ma alla fine la sensazione è stata quella di avere infranto un piccolo grande tabù. Tra l'altro con una naturalezza e con una disinvoltura che, ripeto, fino a qualche anno fa sarebbe stata abbastanza impensabile...

E d'altra parte fino a qualche anno fa sarebbe stato impensabile anche vedere i volontari de La Gilda, riconoscibilissimi con la loro maglietta rosa confetto (che, ironia della sorte, a volte poteva essere scambiata per la maglia fucsia in dotazione al personale della manifestazione), tutti intenti ad aiutare i visitatori del padiglione GAMES a testare nuovi giochi.

O magari, sempre nell'area GAMES, sarebbe stato abbastanza improbabile poter testare un gioco incentrato sul Gay Pride... Che, a quanto pare, continua ad essere perfezionato in vista di una sua prossima commercializzazione grazie anche ai visitatori di manifestazioni come questa (e a quanto pare sembra molto apprezzato anche dai giovanissimi)...

Tra l'altro, fra i vari artisti che esponevano nel suddetto padiglione, quest'anno era particolarmente interessante la mostra di Lucio Parrillo, che è ben noto per le sue sensualissime femmine, ma che quest'anno ha provato a condividere col pubblico anche i suoi dipinti di nudo maschile... Fra i quali spiccava un bellissimo nudo frontale dedicato a Wolverine (scusate per la brutta qualità delle foto,  ma il sistema di illuminazione degli stand non mi ha permesso di fare di meglio)...


Forse sbaglio, ma credo che anche questo sia un primato di questa edizione. Nel senso che in tanti anni che ci vado è stata la primissima volta che mi sono imbattuto in un nudo frontale maschile, per giunta avente come soggetto Wolverine, e oltretutto esposto in bella vista in un'area accessibile davvero per tutti.

Si sarà trattato di una svista? Di una concessione? Dello sdoganamento del nudo maschile a Lucca Comics? Sinceramente ora come ora non saprei dirlo. Di sicuro c'è che nessuno si è lamentato, così come nessuno si è lamentato del fatto che  nell'area GAMES le nuove produzioni di Immanuel Casto (l'espansione di Witch & Bitch e il nuovo gioco Red Light, realizzato da Milo Manara e Marco Albiero, con varie carte a tematica LGBT) fossero ospitate in uno stand che sfoggiava il marchio del media partner Pornhub sullo sfondo...

Tra l'altro il marchio Pornhub è comparso per il secondo anno consecutivo, senza che peraltro nessuno abbia detto nulla al riguardo... E nonostante anche questa volta si siano interessati della cosa anche dei media di portata nazionale...


Effettivamente, mettendo assieme tutti questi dettagli, si potrebbe anche pensare che lentamente, ma inesorabilmente si stia iniziando a tracciare un percorso che potrebbe portare ad ulteriori aperture (un po' in tutti i sensi). Anche se, ripeto, è ancora abbastanza difficile capire se si tratta di sviste da parte della nuova gestione della manifestazione o di un effettivo cambio di prospettiva. Staremo a vedere cosa succederà in futuro.

Certo è che, nella piccola mostra allestita nella Chiesa di S.Cristoforo dall'Arcidiocesi di Lucca e dalla Chiesa Valdese di Lucca si è scelto di puntare sul tema della "Ricchezza della Diversità" nel fumetto, creando un percorso che affrontasse il tema della diversità intesa come emarginazione, e portando alcuni esempi di come il fumetto ha superato questo stigma.

Ora: in questa mostra di omosessualità NON si è parlato (e ora che ci penso non si è parlato nemmeno di diversità etniche e religiose), preferendo puntare sulla diversità fisica in senso lato... Però penso che sia molto interessante il fatto che almeno un paio di pannelli fossero dedicati al modo con cui i supereroi americani hanno sfidato i pregiudizi legati all'AIDS e alla sieropositività.

Anche questo può essere letto come un segnale di apertura?

In effetti le mostre che quest'anno hanno fatto nascere qualche interrogativo al riguardo sono state diverse. Nella prestigiosa sede del Palazzo Ducale, ad esempio, buona parte dell'esposizione dedicata a Sara Colaone era riservata alle tavole del suo romanzo grafico "In Italia sono tutti maschi", incentrato sul tema del confino degli omosessuali ai tempi del fascismo.

E nella stessa location era ospitata anche una mostra dedicata a Neal Adams, dove spiccavano diverse tavole che avevano dei risvolti abbastanza interessanti dal punto di vista omoerotico, non foss'altro perché questo artista è stato fra i primi a sdoganare il pelo maschile nei fumetti di supereroi... E a rendere villoso il petto di Batman.



Qualche anno fa, a Palazzo Ducale, sarebbe stato così facile trovare delle tavole dedicate a "In Italia sono tutti maschi" o che mettessero in bella vista i pettorali pelosi di Batman?

Credo che, come dicevo prima, solo il tempo ci dirà se tutte queste sono solo coincidenze o se effettivamente si tratta di qualcosa di più.

Sicuramente, dando uno sguardo alle novità fumettistiche presenti, la domanda si ripropone. Ad esempio: quante possibilità ci sarebbero state, qualche anno fa, di trovare a Lucca il cofanetto integrale (e in italiano!) de "Il Poema del Vento e degli Alberi" (uno dei capostipiti del genere BOYS LOVE), per giunta in uno stand che lo segnalava con un'imponente gigantografia?


E in quanti avrebbero pensato che la prima tiratura della seconda parte di un fumetto con dei giovani e perversi adolescenti omosessuali, con tanto di scene esplicite e truculente, sarebbe andata esaurita a tempo di record prima della fine della manifestazione? Ovviamente mi riferisco a Nine Stones di Samuel Spano... Che, una volta di più, ha dimostrato che in Italia c'è tutto un pubblico che per ANNI è stato bellamente trascurato (evitato?) dall'editoria a fumetti (e per cui il fatto che un autore sia FtM dichiarato non rappresenta assolutamente un problema)... Un pubblico che peraltro è mediamente molto giovane e che rappresenta esattamente quello che gli editori più blasonati hanno perso di vista, dimenticando da tempo cosa vuol dire entrare in sintonia con le nuove generazioni, e con i giovani in generale...


E se poi si fosse cercato fra le proposte d'autore un po' meno estreme si sarebbe scoperto che anche quest'anno a Lucca sono arrivate diverse chicche dai risvolti LGBT, e per giunta realizzati da autori dichiaratamente gay e con un discreto seguito anche fra il pubblico gay... Come ad esempio il secondo volume di Nomen Omen di Jacopo Camagni e Marco B. Bucci o Stella di Mare di Giulio Macaione...


E, come se tutto ciò non bastasse, a farmi pensare che forse le cose stanno cambiando ci si è messo pure Leo Ortolani, che ha deciso di dedicare il suo primo romanzo grafico dopo la conclusione di Rat-Man a Cinzia Otherside, cogliendo anche l'occasione per toccare tutta una serie di temi abbastanza delicati - seppur mediati dall'ironia - che ruotano attorno alle difficoltà e allo spirito di rivalsa delle persone transgender...

Inutile dire, poi, che anche quest'anno nell'area dedicata alle autoproduzioni erano presenti i nuovi capitoli delle saghe di ispirazione BOYS LOVE/YAOI che si sono fatte apprezzare negli ultimi anni, con tutti gli annessi e connessi...




E, dopo mesi si assenza, si è persino rifatta viva la RenBooks con un nuovo titolo Made in Italy...

E se si fossero osservati con attenzione anche quelle parti degli stand di produzioni italiane che non presentavano necessariamente delle novità, si sarebbero notati accostamenti perlomeno interessanti... Come ad esempio la biografia a fumetti di Garibaldi fra quella di Freddie Mercury e quella di Alan Turing...

E qui si torna alla domanda iniziale: tutte queste possono dirsi davvero dirsi coincidenze, magari dovute alla legge dei grandi numeri e alla sterminata mole di proposte che si palesano durante questa manifestazione? Forse questa manifestazione è così ampia e dispersiva che è possibile presentare di tutto? Forse dislocare l'area Junior in un'area remota ha fatto in modo che i bigotti rimanessero circoscritti in un'area protetta? Oppure sono tutti segnali di una più generica evoluzione del sentire comune?

Se dovessi basarmi sulla percezione che ho avuto io credo che la situazione sia la seguente: un'evoluzione dei costumi e della percezione di certi contenuti, negli ultimi anni, c'è stata davvero. Perché in caso contrario sarebbero stati presenti in quantità molto inferiore o magari nulla (come avveniva un tempo)... E in ogni caso i suddetti contenuti sarebbero stati molto meno espliciti ed esposti al pubblico. O comunque avrebbero suscitato perlomeno delle reazioni indignate da parte di qualcuno. Cosa che, quanto ne so, NON è avvenuta.

Nemmeno da parte della nuova gestione della manifestazione... Il che potrebbe anche farmi sospettare che, effettivamente, abbia un approccio più elastico della precedente riguardo a certe cose.

Però ho avuto anche la sensazione che questa sia stata un'evoluzione estremamente spontanea e scomposta, e soprattutto scoordinata, nel senso che - fondamentalmente - tutti questi stimoli, questi autori e queste idee, si sono mossi in maniera molto autonoma e autoreferenziale... Anche se i numeri per creare una rete in grado di sostenere e promuovere il fumetto a tematica LGBT,  probabilmente, ci sarebbero tutti.

Come mai?



Forse è proprio una questione culturale: per gli autori e i lettori di fumetti a tematica LGBT la produzione e la fruizione di certi contenuti rimane una questione personale, se non addirittura intima, e così non viene percepita come un potenziale strumento di aggregazione, e men che meno come un mezzo per fare davvero "comunità" (al di là di qualche gruppo social che si crea attorno a questo o a quel fumetto/autore) e per contribuire a sdoganare certi temi ad un livello più ampio. E forse è per questo che, al momento, non si riescono ancora a costituire delle associazioni di appassionati LGBT di fumetti, men che meno di appassionati LGBT di fumetti LGBT. Probabilmente dalle nostre parti permane un certo retaggio culturale per cui certe questioni - e certe passioni - vanno vissute a titolo personale e senza nemmeno porsi il problema di trovare qualcuno con cui condividerle... O con cui portare avanti una battaglia per legittimarle pubblicamente. Diciamo che, a differenza di quello che avviene negli USA, quella parte di comunità LGBT italiana appassionata di fumetti non si percepisce come una comunità, appunto, ma come tante singolarità.

O magari, più semplicemente, non pensa che la sua passione per i fumetti rientri nel novero delle rivendicazioni LGBT che porta avanti in altri contesti.

Dopo la conclusione dell'incontro del 4 novembre, quello dell'Orgia Ludica, mi sono fermato a chiacchierare un po' con Claudia Pandolfi, che mi ha detto una frase che mi ha fatto riflettere: "I gay che hanno degli interessi per i contenuti di Lucca Comics sono un po' come i bisessuali, esistono ma la gente non li concepisce, perché non concepisce che possano avere degli interessi che apparentemente non hanno niente in comune". E, a questo punto, mi verrebbe da pensare che non è solo "la gente" a pensarlo, ma anche buona parte dei diretti interessati, visto che poi tendono a vivere il loro essere gay e il loro essere "nerd" a compartimenti stagni.

Dove sarà la verità?


Il mondo dei GAMES è molto più interattivo, più orientato verso le dinamiche di gruppo e verso il coinvolgimento diretto del suo pubblico, che spesso diventa parte attiva nello sviluppo dei giochi. Inoltre i suoi fruitori hanno  un'età media più bassa rispetto a quelli dei fumetti, e quindi parte indubbiamente avvantaggiato. Tant'è vero che sembra quello in cui la situazione si sta evolvendo più rapidamente: se la prima tavola rotonda sul tema della rappresentanza LGBT a Lucca Comics & Games è partita da qui, e non dal mondo del fumetto, probabilmente non è un caso. Anche perchè, tanto per dirne una, anche nell'area dedicata ai giochi indipendenti (nettamente separata dal padiglione GAMES), le produzioni LGBT avevano una discreta rappresentanza...

E su tutte queste cose varrebbe la pena di rifletterci sopra, anche perché presumo che se Lucca Comics & Games 2018 ha accettato di presentare un incontro di questo tipo è stato, molto semplicemente, perché qualcuno gliel'ha proposto. E quindi, tecnicamente, sarebbe possibile fargli altre proposte di questo tipo per vedere cosa succede. Anche perché, dopo anni in cui la manifestazione ha privilegiato la sua dimensione di fiera campionaria/sagra di paese, sarebbe anche ora che ricominciasse a valorizzare i suoi aspetti culturali.

Quindi, se dovessi fare il riassunto del riassunto, direi che - dal punto di vista LGBT - quello che mancava  a Lucca Comics & Games 2018 (e probabilmente a tutto il contesto che questa manifestazione rappresenta) era un qualche catalizzatore attorno al quale raccogliere il suo potenziale LGBT inespresso e sparpagliato un po' ovunque...

Da qui al prossimo anno le cose cambieranno? Staremo a vedere...

La sensazione è che i tempi, effettivamente, potrebbero anche essere maturi per provare a cambiare le cose. Anche perché, se tutto questo potenziale iniziasse a manifestarsi, sono abbastanza sicuro che ci sarebbero tanti risvolti positivi per tutti...

Voi cosa ne pensate?

P.S. Siccome quest'anno non sono riuscito a girare per Lucca come si deve potrebbe essermi sfuggito qualche titolo interessante. Nel qual caso segnalatemelo pure, grazie :-)

venerdì 2 novembre 2018

NEL FRATTEMPO...

Ciao a tutti, come va?
Siccome Lucca Comics & Games è in pieno svolgimento suppongo che vi aspetterete un post incentrato sulla manifestazione fumettistica più importante d'Italia, di cui comunque parlo regolarmente anche durante il resto dell'anno...

E invece no!

In primo luogo perchè dovrei recarmi in loco durante il fine settimana, e quindi potrò rendermi conto di persona di cosa riserva questa prima edizione sotto la nuova gestione (per poi deliziarvi, salvo imprevisti, con il mio report annuale), e in secondo luogo perchè - fino a prova contraria - questo non è un blog come tutti gli altri, e mi piace dare spazio a quello che gli altri blog italiani non riportano...

Ad esempio oggi vorrei segnalarvi che proprio a cavallo  questa edizione di Lucca Comics & Games, e più precisamente sabato 3 novembre, presso la sede della quarta Municipalità di Parigi, si terrà il quinto Salon BD et Images LGBT: una piccola e agguerritissima manifestazione che - a quanto pare - sta acquistando maggior autonomia e visibilità anno dopo anno... Anche perchè, pur non avendo sponsor importanti, riesce comunque a garantire l'ingresso libero a quanti volessero conoscere meglio il mondo del fumetto e dell'illustrazione a tematica LGBT. Al momento questo Salon può contare giusto su una ventina di espositori, ma il fatto che sia riuscito ad arrivare alla quinta edizione - contando solo sulle proprie forze (e su quelle delle associazioni LGBT e della libreria LGBT che lo sostiene) direi che è abbastanza indicativo.

Quest'anno gli autori chiamati a fare dediche e autografi sono, tanto per cambiare, del tutto inediti in Italia. Infatti si tratta di David Gilson, il creatore di Bichon (il primo fumetto avente come protagonista un bimbo che prende coscienza molto presto del fatto che NON si rispecchia negli stereotipi di genere e negli interessi dei tipici eterosessuali in boccio), e Nawak - nome d'arte dell'attivista gay Pierre Marchetti - autore del fumetto autobiografico Siri, dedicato alla vita domestica del suo gatto...Di David Glison e Bichon ho già parlato diverse volte in passato, se invece volete maggiori informazioni su Nawak potete CLICCARE QUI.



E, come ben saprete se seguite questo blog, il fatto che questi due autori non abbiano mai avuto modo di essere tradotti in italiano non è esattamente un caso isolato, men che meno se si allarga lo sguardo anche al di fuori della Francia. Ad esempio il serial Kyle's Bed & Breakfast di Greg Fox (CLICCATE QUI),  ha festeggiato i suoi primi vent'anni (e i suoi primi 500 episodi) lo scorso mese, e al momento resta ancora del tutto inedito nella nostra lingua...

Leggerissimamente meglio è andata alla serie Janes's World di Paige Braddock, che quest'anno ha festeggiato a sua volta il suo primo ventennale... Concludendo - momentaneamente - le avventure della protagonista con un un classico finale ai fiori d'arancio... Nel senso che, finalmente, la simpatica Jane è convolata a nozze con l'amata Dorothy.

Ho detto che a questa simpatica serie dai risvolti umoristici le cose sono andate meglio perchè, ormai più di dieci anni fa, alcune tavole vennero pubblicate sullo storico speciale HAPPY BOYS & GIRLS che avevo curato per la defunta Coniglio Editore. Da allora, però, a nessuno è più venuto in mente di dare spazio a questo personaggio e alla sua autrice... Che comunque, per sua fortuna, non è nata in Italia e così ha avuto modo di fare carriera nell'ambito del fumetto in senso lato: infatti adesso Paige Braddock è diventata il direttore creativo della Shultz Creative Associates, ovvero la compagnia che amministra Snoopy e i Peanuts...

Vediamo... Di quello che dalla Francia non arriva in Italia ho parlato... Di quello che dagli USA non arriva in Italia ho parlato... E adesso mancherebbe giusto un esempio di quello che dal Giappone non arriva in Italia... Solo che, parlando di Giappone, limitandomi ai fumetti sarei riduttivo. Così oggi vi segnalo i set da bagno che la la famosissima catena di fumetterie Mandarake ha dedicato a due notissimi autori di bara manga: Mentaiko Itto e Takeshi Matsu... Ciascun set è comprensivo di salvietta stampata (che si potrebbe appendere in casa come un'opera d'arte), due bottigliette per sapone liquido/shampoo e sali da bagno...


Un'idea sicuramente carina, che però dimostra anche quanto i bara manga stiano iniziando ad emergere del giro "discreto" delle librerie gay e dei locali gay nipponici.

Morale della favola: mentre tutti parlano di Lucca Comics & Games direi che c'è ancora un'ampia fetta di mondo che, al momento, continua ad essere bellamente ignorata da chi si occupa di fumetti e dintorni, perlomeno dalle nostre parti... Forse dipende ancora dal fatto che, nel 2018, ci sono ancora delle resistenze nei confronti delle tematiche LGBT?

Chissà... 

Sicuramente l'argomento non si esaurisce qui.

Alla prossima.