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sabato 31 maggio 2008

LA RIFLESSIONE DI OGGI

David Cantero è un simpatico fumettista spagnolo (gay e che si rivolge prettamente al pubblico gay) che ultimamente si sta dando parecchio da fare. Oggi però non voglio parlare di lui, visto che nei prossimi giorni ne parlerò comunque molto (il motivo per ora è un segreto...Ma vi anticipo che è un notizia bella, una volta tanto....), ma di quello che può fare. Mi spiego meglio: le sue illustrazioni sono abbastanza richieste per abbellire i flyers (un modo fico per dire "volantini") di diversi locali ed eventi gay delle sue parti. Ne ha fatti talmente tanti che è appena uscita una raccolta con i suoi migliori disegni per flyers. Tra le altre cose i suoi disegni sono stati richiesti per promuovere gli Eurogames di Barcellona 2008, e non aggiungo altro! Vediamo se capite dove voglio arrivare...Vi do un suggerimento: pensate ai flyers dei locali e degli eventi gay italiani...Quanti sono il frutto di un lavoro creativo e quanti sono dei fotomontaggi spesso URENDI (come avrebbero detto gli antichi romani), che riciclano immagini scaricate da internet, o peggio ancora disegni di artisti famosi senza alcuna autorizzazione? Domanda retorica...
La verità è che in certi ambiti in Italia si tira al risparmio in una maniera paurosa, e probabilmente è anche per quello che da noi gli artisti gay non hanno occasioni per sbocciare e farsi conoscere. Se non fosse così avvilente sarebbe quasi divertente andare a cercare i mille modi e i mille stratagemmi con cui il mondo dei locali gay italiani cerca di spennare i clienti investendo il meno possibile. Il che in teoria sarebbe una cosa sensata, se solo si volesse mantenere un minimo garantito di qualità, ma così non è. Vi faccio un esempio concreto: la prima e unica volta che sono stato contattato per realizzare un flyer per un locale ero arrivato secondo, nel senso che l'anno precedente avevano contattato un'altro disegnatore. Tra l'altro mi avevano dato due giorni di tempo (e non è che avessi da fare solo quello!), e hanno anche preteso che lo rifacessi più volte perchè avevo disegnato dei gay troppo maschili! Comunque mi ero informato e alla fine avevo richiesto la stessa cifra che era stata pagata al mio predecessore (che, per la cronaca era Jacopo Camagni), loro hanno detto di sì, ma a disegno spedito hanno ritrattato...Addirittura pensavano di dovermi pagare così poco da potermi inviare il compenso in francobolli (non sto scherzando)! Alla fine l'ho spuntata, ma è stata una battaglia epica quanto imbarazzante...Che fa il paio con quella volta che degli altri committenti potenziali mi avevano richiesto un'illustrazione promozionale con una dozzina di personaggi gay (colorati, tutti vestiti in modo diverso, con lo sfondo e tutto il resto), e non appena gli ho mandato una bozza di preventivo (penso fossero 200 euro o giù di lì) non si sono neanche degnati di rispondermi...Sparendo nelle nebbie...Secondo me qui i problemi sono due: il primo è che dalle nostre parti si svalutano i disegni in quanto tali...O magari chi li richiede pensa che siano una cosa semplice, veloce e poco faticosa da realizzare...Il secondo è che l'omofobia e i pregiudizi (in particolare quelli degli stessi gay) si riflettono anche negli investimenti di un certo tipo. Mi spiego meglio: se uno (gay o no) si rivolge al pubblico gay, ma pensa che i gay sono solo delle galline da spennare, prive della capacità di apprezzare le cose fatte bene, interessate solo a trombare o a farsi belle, SICURAMENTE non investirà mai concretamente anche nella qualità dei servizi che offre, e men che mai nella loro presentazione...Voi che ne pensate? In ogni caso, per completezza, ora vi lascio con un video che presenta i flayers di David Cantero...Di cui, vi ripeto, avrò molto da parlare prossimamente...

venerdì 30 maggio 2008

LA CURIOSITA' DI OGGI

Dopo giorni e giorni di aggiornamenti luuuuuuuuuuunghi più del dovuto eccovi un post corto.
Per la serie "i cartoni che non vedremo mai", volevo segnalarvi Chouja Reideen, serie giapponese di 38 episodi che risale al 1996. In teoria avrebbe dovuto essere il remake di uno dei pochi cartoni che, pur risalendo agli anni 70 e pur essendo a base di robottoni, in Italia non sono mai arrivati. Per completezza vi posto qui di seguito la sigla del cartone del 1975...



In realtà gli esperti sostengono che il remake avesse poco e niente in comune con il suo predecessore (che peraltro ha appena avuto un terzo remake). In ogni caso, remake o no, questo cartone giapponese è passato alla storia per almeno un motivo: i suoi protagonisti, sia buoni che cattivi, erano tutti dei bei ragazzotti che rimanevano spesso e volentieri come mamma li aveva fatti. Probabilmente la trasmissione di questa serie avrebbe fatto morire stecchiti tutti quelli che a suo tempo si scandalizzarono per la pur castissima Sailor Moon...Quindi il fatto che da noi non sia mai arrivata è stata una doppia sfortuna (^__^). Molto in sintesi: Hisho, Ginga, Ace, Hayate e Ikazuchi formano una boyband, ma in realtà sono gli unici che possono difendere la terra dalle forze demoniache di Lushu, anche attraverso le loro speciali armature...Che compaiono strappando loro i vestiti di dosso e lasciandoli senza niente addosso alla fine di ogni scontro...Ovviamente i momenti di esibizionismo gratuito non si contavano, per la gioia del giovane pubblico omosessuale...Che peraltro era gratificato da una buona dose di ammiccamenti e situazioni equivoche. Questo cartone è stato trasmesso in Europa con un certo successo (in particolare in Germania), ma ovviamente non in Italia. Per compensare parzialmente questo vuoto qui vi posto la prima sigla della serie...



La seconda sigla della serie...



E un piccolo collage che può darvi un'idea del tipo di scene che comparivano in questa serie...



Comunque anche il terzo remake non scherza...Visto che il pilota di turno rimane senza vestiti quando chiama a sè il robot gigante...E ovviamente può pilotarlo solo se è completamente nudo...Se non ci credete posto qui la sequenza finale del secondo episodio...



E bravi giapponesi!

giovedì 29 maggio 2008

LA LETTERA DI OGGI

In realtà questa non è una lettera, ma un commento che è stato fatto al mio post di ieri. Siccome però sollevava diversi argomenti interessanti ho deciso di dedicargli un post a parte.
Andrea di Perugia dice:

Valeriano suvvia, tutto 'sto fiorire di personaggi gay nel fumetto americano io proprio non lo vedo. C'e' sempre il personaggino qui, il supereroino la', ma quanto a veri protagonisti o almeno comprimari? 'ndo stanno?
Dylan Dog è chiaramente omofobo perchè così è Sclavi (se non è omofobo sicuramente non è neanche simpatizzante, ricordo ancora un albo dei primi incentrato sull'argomento che mi fece arrabbiare).
Pero' non dimentichiamo un quasi protagonista bonelliano, ovvero Legs Weaver. Nell'ultimo Universo Alfa abbiamo fatto un grande passo avanti. Bisogna ancora lavorarci, ma MAGARI fossero tutti come Legs dove l'aspetto omosessualità è puramente accessorio (come per qualsiasi personaggio etero, è accessorio con chi va a letto). A me non interessa leggere un fumetto perche' a un personaggio capitano cose gay, ma un fumetto dove capitano cose a un personaggio gay. Questo è il segreto per la fine della discriminazione (scusa ma a me Rainbow non piace).

Quanti bei punti interessanti sollevati in questo messaggio!
Il mio post precedente non sosteneva che i fumetti di supereroi americani pullulano di gay, ma si limitava a dire che rappresentano abbastanza bene i vari aspetti del mondo reale, nel bene e nel male. Che poi i supereroi gay abbiano un ruolo ancora marginale e secondario è vero, nonostante qualche tentativo di cambiare le cose (come l'inserimento momentaneo di Northstar negli X-Men o la serie con protagonista Midnighter). Però è anche vero che i fumetti americani, nonostante tanti pregi, hanno da sempre dei seri problemi a gestire personaggi che non siano maschi, eterosessuali e bianchi. Con l'eccezione di Wonder Woman non ci sono stati supereroi femminili titolari di serie che sono durante molto a lungo, per non parlare dei supereroi di colore o asiatici. In questo senso la minoranza gay è in buona compagnia. Forse il problema sta proprio nel fatto che gli autori di fumetti di supereroi finora sono stati per la maggior parte maschi, eterosessuali e bianchi che volevano rivolgersi soprattutto a un pubblico di giovani maschi, eterosessuali e bianchi. Nonostante questo, però, l'omosessualità nei suddetti fumetti non è un tabù e, anzi, tende a comparire sempre più spesso e in maniera sempre più esplicità (come nella relazione dichiarata fra i super teenagers Hulkling e Wiccan, ad esempio). In ogni caso, seppur con ruoli prevalentemente secondari, i supereroi gay, lesbici e bisessuali non sono pochissimi. L'associazione GAY LEAGUE ha fatto una specie di censimento al riguardo (clicca qui) e a quanto pare i superesseri gay dichiarati sono oltre 90 (senza contare le lesbiche e i bisessuali). Certo, molti sono pressochè sconosciuti e altri hanno fatto solo poche apparizioni, però è comunque indicativo che siano quasi un centinaio.
Veniamo ora all'Italia: nei fumetti popolari i gay compaiono col contagoccie e spesso con risvolti abbastanza negativi. Probabilmente il numero di Dylan Dog a cui ti riferisci è il 26 del 1988, dal titolo "Dopo Mezzanotte", dove effettivamente compare un ragazzo gay...Drogato, marchetta e malato di AIDS. E nei vent'anni trascorsi da quell'albo le cose non sono cambiate tantissimo, se consideri personaggi come la serial killer lesbica nel serial Julia. Qualcuno sostiene che non ha senso lamentarsi e che sarebbe sbagliato dipingere tutti gli omosessuali come belli, buoni e in gamba. E' vero. Il problema è che, guardacaso, gli omosessuali belli, buoni e in gamba - nei fumetti popolari italiani -non li dipinge nessuno. C'è stato il caso di Sigfrido, l'amico di GEA, però si trattava di un fumetto che era pubblicato due volte l'anno ed è difficile considerarlo "popolare". Allo stesso modo Legs Weaver era partita con dell'ottimo potenziale, ma - guardacaso - la sua omosessualità (troppo spesso prudentemente "ammortizzata" da parentesi bisessuali e da un amore non ricambiato per la sua coinquilina/collega May) è emersa compiutamente solo recentemente, e dopo che la sua testata mensile era stata chiusa. Ora: è vero che Legs è stata rilanciata e che è stata ufficializzata la sua relazione con l'agente speciale Janet Blaise, però adesso le sue avventure compaiono una volta ogni sei mesi (nei supplementi UNIVERSO ALFA, se non erro) facendola diventare un personaggio tuttosommato di nicchia e rivolto agli appassionati che sanno dove cercarla...E soprattutto un personaggio lontano dalle luci della ribalta. E comunque, volendo essere onesti, è anche abbastanza inverosimile che Legs Weaver, vivendo intorno al 2170, avesse tanti problemi a trovare uno sbocco per il suo orientamento sessuale e a vivere in maniera più dichiarata. Così come è inverosimile che in questo ipotetico futuro non compaia nessun personaggio unito legalmente a una persona del proprio sesso. Se queste cose sono possibili adesso non dovrebbero essere un po' più frequenti fra una paio di secoli? Peccato che l'editore Bonelli viva nell'Italia del 2008, dove se si permettesse di affrontare di petto e con scioltezza questi argomenti passerebbe un bel po' di guai. E questo, forse, spiega anche perchè Dylan Dog vive in una Londra senza una comunità gay (e senza Soho) e perchè Tex non ha mai incontrato cowboys omosessuali. Detto questo non so quanto abbia senso considerare "accessorio" l'orientamento sessuale di un personaggio. Sicuramente il sesso non è tutto e l'orientamento non deve condizionare a priori, ma d'altra parte l'orientamento sessuale di una persona non influenza solo la sua vita sessuale. Detto questo, se una persona gay sceglie di vivere apertamente ciò che è, probabilmente gli capiteranno più "cose gay" rispetto a una persona eterosessuale o repressa. D'altra parte è anche vero che incentrare un fumetto sulle "cose gay" rischia di renderlo inverosimile quanto una serie che prosegue per centinaia di numeri senza che compaia un solo personaggio gay. Comunque sono d'accordo sul fatto che i personaggi gay dovrebbero essere persone come le altre, a cui possono accadere esattamente le stesse cose che accadono al resto della specie umana, e questo è un punto su cui bisognerebbe insistere di più. Detto questo sono contento se RAINBOWS non ti piace....Se dovesse piacere davvero a tutti inizierei a preoccuparmi :-) E qui concludo, lasciandovi con un simpatico video dedicato a Levity....Chi è Levity? OK! In breve: negli USA fanno un reality show a base di aspiranti supereroi (OK! E' uno show molto trash, lo ammetto...) e nella prima edizione ha partecipato anche un aspirante supereroe gay dichiarato...Levity appunto :-) Che si proponeva di diventare paladino delle minoranze oppresse. Non ha vinto, però a suo modo ha sdoganato definitivamente il rapporto fra gay e supereroi nella cultura popolare americana.

mercoledì 28 maggio 2008

LA RIFLESSIONE DELLA SETTIMANA

Cosa sono i fumetti popolari? Si tratta di quei fumetti che mirano a un target il più ampio possibile, con costi bassi e attraverso canali accessibili a tutti. Nel nostro paese l'offerta di fumetti Made in Italy è monopolizzata da decenni dalla Disney (quella di Topolino) e dalla Bonelli (quella di Tex, Dylan Dog, ecc), e ogni qualvota sono stati fatti dei tentativi per intaccare questo duopolio non sono andati particolarmente bene, a parte forse alla Star Comics, che da anni produce serie di taglio "bonelliano", come si dice in gergo, e ha persino rilevato un titolo che alla Bonelli non interessava più (ovvero Jonathan Steele). E' rimasto anche qualcosa dei tascabili degli anni 60 e 70, e qui mi riferisco a Diabolik e Alan Ford, ma ormai hanno un target abbastanza selezionato, e da diverso tempo si trovano ai margini della cultura popolare (mentre una volta se ne facevano portavoce). Sia come sia tutti i fumetti popolari italiani hanno qualcosa in comune: sono ripiegati su loro stessi da diversi decenni (a parte forse RAT-MAN...Ma quello è un caso a parte). Inoltre, salvo rarissime eccezioni, questi fumetti cercano sempre di tenersi ben lontani dalle polemiche e dalle provocazioni, anche da quelle intelligenti e stimolanti. Anche quando provano a riallacciarsi a fatti di cronaca e tematiche di attualità lo fanno in maniera abbastanza vaga, col solo intento di attirare nuovo pubblico e senza prendere una posizione troppo diretta. Esemplare è il caso del numero di Diabolik del gennaio 2007, in cui si parlava di omosessualità: qui i protagonisti, Diabolik ed Eva Kant, mostravano molta comprensione e tolleranza, ma badavano bene di non approfondire troppo il discorso o di schierarsi troppo a favore della categoria in quanto tale (limitandosi ad aiutare e sostenere le ragioni di un loro amico gay rimasto vittima di un complotto), tutto questo proprio per evitare di spiazzare, provocare o "turbare" eccessivamente il lettore...Anche se poi le proteste dei lettori omofobi ci sono state comunque.
L'impressione generale è che nei fumetti italiani - come in tutta la stampa del nostro paese - ci sia una sorta di "linea politica" da non oltrepassare, finalizzata a rassicurare il lettore e a non fargli mettere in discussione lo status-quo delle cose. Interessi? Prudenza? Chi lo sa! Tutto questo per dire che negli Stati Uniti, forse, si può addirittura eccedere in senso opposto. La DC Comics (la casa editrice che pubblica Superman e Batman), ha deciso che in vista delle elezioni presidenziali di questo autunno pubblicherà una miniserie "politica" in cui i suoi supereroi più famosi prenderanno posizione nei confronti dei due schieramenti in corsa, diventando testimonial dei due schieramenti, coerentemente con le loro convinzioni. Ovviamente in questa miniserie non ci saranno i candidati "reali", ma dei candidati immaginari. Tuttavia i due partiti saranno quelli veri, con tutti i loro pro e contro, e sarà interessante vedere come i supereroi DC metteranno in luce il lato conservatore e/o progressista degli USA di oggi. La cosa interessante è che la DC Comics ha sempre rappresentato l'editore di supereroi più "conservatore", mentre la Marvel quello più "progressista" (è stato il primo a introdurre supereroi di colore e supereroi gay dichiarati), ma da qualche anno a questa parte il confine si è fatto più inconsistente (basti pensare che nell'universo DC il supercriminale Lex Luthor è stato eletto Presidente degli USA ed è rimasto in carica per tre anni!). Segno, questo, che evidentemente negli Stati Uniti viene ancora dato un certo peso alla pluralità delle opinioni, e questo si riflette anche nel mondo del fumetto. Due anni fa anche la Marvel si era data alla politica con una saga chiamata CIVIL WAR, in cui il governo americano obbligava tutti i supereroi a dichiarare la loro identità segreta per tenerli sotto controllo, finendo per dividerli in due grandi fazioni: una filo-governativa e una "ribelle", che peraltro si sono scontrate con perdite e drammi da ambo le parti. Sarebbe bello se che anche da noi ci fossero fumetti di questo tipo, che non siano solo letture di evasione, ma che diano spunti di riflessione concreti partendo dai problemi reali...Ovviamente non mi riferisco alla nostra situazione politica, che è talmente grottesca da rendere improponibile l'idea di usarla come fonte di ispirazione per qualsiasi produzione culturale...Piuttosto mi riferisco ai disagi, alle paure e alle speranze degli italiani di oggi. Quelle vere però! O al limite riconducibili a situazioni reali! Non quelle vissute da Tex nel vecchio West, da Dylan Dog a Londra o da qualche altro personaggio in qualche altro luogo esotico o surreale...Possibile, poi, che nessun fumetto popolare italiano sia ambientato in Italia??? A questo punto non mi stupisce affatto che nel nostro paese i fumetti popolari stentino a parlare di temi gay...Probabilmente il motivo sta anche nel fatto che i nostri fumetti, come buona parte dei nostri media più popolari (dai quotidiani, alla televisione), sono totalmente dissociati dalla realtà...Sia da quella italiana sia da quella delle città straniere in cui vivono i loro protagonisti. Prendiamo Dylan Dog, ad esempio. Dal 1986 indaga sui più angoscianti e truculenti fenomeni paranormali vivendo a Londra...Ma lo avete mai visto passeggiare per Soho? Qualche ragazzo per strada ci ha mai provato con lui, anche in considerazione del fatto che è ricalcato sulla fisionomia di Rupert Everett? Sullo sfondo di qualche vignetta ci sono mai state coppie gay che passeggiavano mano nella mano, o magari si baciavano? Io non ne ho mai avuto notizia, e voi? D'altra parte riguardo a certe cose la nostra stampa e gli organi di informazione non sono da meno, presentando una realtà artefatta ed uso e consumo di talmente tanti interessi e compromessi che non ha neppure più senso stare qui ad elencarli... E così, paradossalmente, diventano più verosimili, stimolanti e pluralisti i fumetti di supereroi per gli americani che non i telegiornali per noi italiani...E voi cosa ne pensate?

martedì 27 maggio 2008

LA SEGNALAZIONE DI OGGI

Per gli amanti dei puffi segnalo che a partire da ieri, e per 10 settimane, ogni lunedì troveranno in allegato a Il Giorno, La Nazione e Il Resto del Carlino un volume dedicato alle avventure del primo fumetto per bambini dedicato a una comunità gay (^__^). Il primo volume, tra l'altro, sarà dedicato anche alla storia dei puffi neri...Ovvero all'epidemia che i puffi si trasmettevano mordendosi il codino che hanno sopra le natiche. Volendo anche qui ci sarebbero tutta una serie di interpretazioni possibili in chiave non proprio infantile...Tant'è che mi ricordo che la suddetta storia, quando la vidi da bambino la prima volta in versione animata, mi fece venire una certa angoscia. Per chi invece non è amante dei puffi e da tempo mi chiede come procurarsi i fumetti giapponesi di cui ho più volte parlato...Ovvero i famigerati bara manga (o ancor meglio bara yaoi) eccovi qualche suggerimento pratico. Personalmente me li faccio arrivare da due fonti: la prima è l'unico negozio online giapponese che, a quanto mi risulta, ha una sezione in inglese e fa spedizioni internazionali via corriere espresso. Si chiama RAINBOW SHOPPERS (clicca qui) ed è estremamente affidabile (d'altra parte i giapponesi sono molto meticolosi nel loro lavoro). L'unico svantaggio, se così vogliamo definirlo, è che spediscono via corriere espresso e quindi dovete indicare un luogo di consegna presidiato. Poi considerando che la spedizione parte dal Giappone diciamo che le spese non sono proprio basse, ma considerando che lo YEN ha come riferimento il dollaro americano in questo momento non si tratta di costi proibitivi. Qualcos'altro me lo sono fatto arrivare nella versione tradotta in francese dalle edizioni H&O, ma per ora hanno tradotto pochissime cose. Di buono c'è che i loro fumetti (perlopiù traduzioni di Gengoroh Tagame) arrivano anche in Italia, ma solo in una libreria di Milano che si chiama Pier Pour Hom.
Qui di seguito posto una gallery con alcuni degli ultimi arrivi nel catalogo RAINBOW SHOPPERS (che tra l'altro ha anche una piccola sezione dedicata allo sterminato mondo delle autoproduzioni).
Come vedete sono manga molto eterogenei e, anche graficamente, si discostano abbastanza dai classici shonen-ai e yaoi per ragazze.









lunedì 26 maggio 2008

LA SEGNALAZIONE DI OGGI

Prima o poi era inevitabile che accadesse qualcosa di simile...E infatti adesso sono qui che ne parlo. Ormai un po' tutti dovrebbero sapere che il termine YAOI indica i manga a tema gay per ragazze con parentesi esplicite. Per chi non fosse troppo addentro a questo mondo YAOI è un acronimo che sta per YAmanashi, Ochinashi, Iminashi che in giapponese significa "niente climax, niente risvolti, nessun significato", onde sottolineare proprio il fatto che questi fumetti nascono anche e soprattutto per mostrare personaggi più o meno fascinosi che finiscono per consumare rapporti omosessuali (per quanto idealizzati e riconducibili ai canoni del genere). Altra parola arrivata dal Giappone è "cosplay", contrazione di "costume player", ovvero quell'appassionato che decide di impersonare un personaggio dei fumetti, con tanto di costumi più o meno elaborati. I coslay sono ormai una presenza fissa delle fiere di fumetto, che per loro allestiscono palchi e competizioni, ma ultimamente inziano ad esibirsi anche in manifestazioni create apposta per loro. Particolarità del cosplay è quella di assumere anche gli atteggiamenti e le pose del personaggio che interpreta, ed eventualmente allestire mini-scenette da solo o in compagnia di altri cosplay, soprattutto in occasione di gare e manifestazioni. Tutto questo per dire che il primo giugno, a Perugia, si terrà il primo YAOI COSPLAY CONTEST italiano (per maggiori informazioni clicca qui). In parole povere si tratterà di una gara riservata solo a chi interpreta personaggi tratti da manga omoerotici per ragazze, o personaggi di manga "per tutti" che però dovranno esibirsi in situazioni "yaoi". La gara è aperta a maschi e femmine, ma è intuibile che la maggior parte delle partecipanti saranno ragazze che interpreteranno personaggi maschili che amoreggiano fra loro. Sicuramente lo spirito non sarà quello di una serata in dark-room, ma di una gara in costume più o meno allegra con qualche risvolto drag-king. Se qualche lettore in zona (e chi ha orecchie per intendere intenda...) vuole fare un report fotografico per inviarmelo, cosicchè possa iserirlo su questo blog condividendolo con tutti i fruitori del blog, farebbe un'opera buona (^__^). Comunque, se proprio devo essere sincero, questo ennesimo esempio di come i "temi gay" siano esposti più spesso dalle persone eterosessuali che non dai gay stessi mi rattrista un po'. Possibile che nel nostro paese non si possa organizzare nessun evento "gay" al di fuori del circuito dei locali e dei cortei che si fanno una volta l'anno qua e là? Va beh...Intanto qui di seguito posto il volantino dell'evento. Prego notare l'arcobaleno sullo sfondo e il fatto che ha avuto anche il patrocinio del Comune di Perugia...

domenica 25 maggio 2008

L'ARTISTA DI OGGI

IN THE LIFE (clicca qui) è un'idea nata dal produttore gay John Scagliotti, che si sentiva in dovere di mostrare in televisione le vite della comunità gay e lesbica per quello che erano, con semplicità, senza stereotipi e senza strumentalizzazioni. Così dal 1991 ha iniziato a realizzare documentari incentrati sulla vita di gay e lesbiche, per poi distribuirli attraverso vari circuiti. Questa trovata ha avuto un crescente successo. IN THE LIFE ha voluto parlare anche del fumettista gay dichiarato Phil Jimenez, giovanile trentottenne sulla breccia dai primi anni 90, che con il suo stile meticoloso e dettagliato è sempre stato molto conteso fra i maggiori editori di fumetti di supereroi. Ovviamente il suddetto documentario in Italia non è mai arrivato, ma grazie a youtube posso postarvelo qui di seguito. Phil parla della sua passione per i fumetti, del suo "primo amore" per Wonder Woman, dell'affetto per i suoi cari e dei bei ricordi che lo legano al suo primo vero compagno, morto di AIDS diversi anni fa (e alla cui memoria ha anche voluto dedicare un fumetto a cui ha lavorato). Si può vedere lo studio dove lavora, la festa di compleanno che gli ha organizzato sua mamma e la sua partecipazione al San Diego ComiCon...Assieme agli altri autori dello stand dell'associazione PRISM COMICS, che promuove i fumetti e i fumettisti GLBT. Che dire...Anche se non sapete l'inglese sono sicuro che troverete interessante questo documento, se non altro per la grande carica di umanità che traspare da questa persona, che con modestia e sensibilità ha scelto di vivere alla luce del sole quello che è. Inoltre, se siete appassionati di fumetto, avrete anche modo di vedere meglio come lavora un affermato professionista del settore (con tanto di amici che posano per lui). Sarò stupido e magari anche un po' idealista, però non posso fare a meno di pensare che se da noi le cose non vanno poi così bene è anche perchè ci mancano esempi semplici e diretti come il suo. Se anche nella nostra televisione fosse lasciata la parola ai gay che non rispondono ai soliti stereotipi e che non vogliono dare e/o fare spettacolo a tutti i costi, probabilmente si respirerebbe un clima leggermente migliore, e magari la gente non penserebbe che in Italia tutti gay fanno spettacolo o hanno a che fare con la politica...O che magari se la passano tutti talmente bene da potersi permettere di fare i cretini in televisione, parlando solo di frivolezze e banalità, o peggio ancora lamentandosi della loro difficile situazione. Detto questo vi auguro buona visione e attendo i vostri commenti.

sabato 24 maggio 2008

SIGH...SIGH...SIGH...

XY è la sigla che identifica l'ultima coppia di cromosomi negli individui di sesso maschile, ma è incredibile come questa sigla può essere usata in maniera diametralmente opposta a seconda del contesto (e della nazione) in cui viene utilizzata. infatti XY è il nome di un magazine statunitense (clicca qui), nato nel 1996, che si rivolge ai ragazzi omosessuali molto giovani (grosso modo il target che vuole coprire è fra i 18 e i 26 anni, anche se ovviamente non esclude a priori lettori di altre età). Non si tratta di una rivista hard, ma di un bimestrale che tratta argomenti che possono interessare la fascia più giovane della comunità gay. Si va dagli approfondimenti di società, salute, politica e costume ai servizi fotografici, cercando di mixare il serio e il faceto con una grafica giovane, dinamica e colorata. La cosa interessante è che non viene venduto solo nei circuiti gay, ma anche nei negozi di musica, nelle librerie e in alcune grandi catene commerciali. L'età media dei suoi lettori sembra essere intorno ai 22 anni, ma dei recenti sondaggi indicano che si sta leggermente abbassando, visto che si sta abbassando anche l'età del coming-out in famiglia. Dal 2003 XY propone anche un supplemento fotografico che ha un discreto successo pur non avendo niente di pornografico. Non ho mai visto questa rivista, ma sono convinto che sia un ottimo modo per sensibilizzare i gay a prendere coscienza della loro identità in un fase molto delicata, quella in cui si inizia ad essere indipendenti e in cui è forte la tentazione di non dichiararsi al di fuori degli ambienti gay, magari costruendosi una doppia vita di facciata. E questa è la rivista XY in territorio americano...Che ci crediate o no sono appena venuto a sapere che sta per uscire un XY anche in Italia, e per giunta sarà un XY Comics ! Se però qualcuno di voi sta già gioendo pensando che saranno fumetti gay mi spiace disilluderlo: è tutt'altro genere di proposta. Eccovi il comunicato stampa e la copertina:

XY COMICS
L’IMMAGINARIO EROTICO DELLE DONNE DISEGNATRICI

20x26, S, 80 pp, col. € 6,00
Un numero speciale dove alcune tra le migliori autrici di sesso femminile ci raccontano il loro concetto di pornografia, realizzando delle storie inedite. Non solo un numero per donne, naturalmente, ma un numero speciale per coinvolgere ancora di più i lettori maschi. Ottanta pagine e undici storie a colori a cominciare da Perversioni di Cristina Fabris, già apprezzatissima nel mondo dell’erotismo. Poi Laura Bagliani con una storia divertentissima di contrappasso. Ancora Rem, la disegnatrice di Fairy Cops, che presenterà una storia dal titolo: Forbidden Realms. MP5 con Alex 27 di Milano, le TO/LET con Occupato, Federica Del Proposto con Pornofemminismi e Michela Cacciatore con Confessione di un peccato; Le Savage Dolls con Food Girls, una storia di follette un po’ esuberanti e per finire: Elisa Poggese con Caccia e pesca, Laura Spianelli e la sua Sharona e Midori con le sue bambole manga con il pene.

Che dire? Non so...Coniglio Editore lo conosco e ci collaboro, quindi penso di poter dire con certezza che non ha progettato questo speciale pensando di prendere in giro qualcuno, men che meno la comunità gay...Però questo XY nel titolo suona veramente come una beffa...E la beffa non sta tanto nel fatto che sia stato usato per uno speciale di fumetti eterissimi, per giunta realizzati da donne (che possono avere tutto fuorchè una coppia cromosomi XY, a meno che non siano donne transessuali, ma questa è tutta un'altra storia), quanto nel fatto che sarebbe stato il titolo ideale per una rivista gay intelligente da distribuire in edicola...Ma nessuno ci ha mai pensato...E adesso qualcun altro se ne è - giustamente - appropriato. Non so perchè, ma in tutto ciò c'è qualcosa che non mi torna e che mi mette un po' di tristezza...

P.S. Per uno strano scherzo del destino Coniglio Editore pubblica anche una rivista dedicata all'erotismo di nome BLUE, che ovviamente dedica solo occasionalmente qualche pagina a tematiche omosessuali...E, guardacaso, BLUE+ (anche se una volta si chiamava semplicemente BLUE, esattamente come la rivista italiana di cui sopra) è anche il nome di un prestigiosissimo magazine gay australiano (clicca qui), vero e proprio punto di riferimento internazionale per quel che riguarda la fotografia e l'erotismo gay...Secondo me deve esserci una sorta di senso contorto in tutto questo, anche se faccio molta fatica a capire quale sia!

giovedì 22 maggio 2008

LA RIFLESSIONE DI OGGI

Può esistere un cartone animato "gay" per bambini intorno ai 3-4 anni? E soprattutto: un bambino può iniziare ad avere impulsi di questo tipo a quell'età? Non lo so, però oggi volevo parlare della mia personale esperienza al riguardo. Premesso che ho una buona memoria e che mi ricordo abbastanza dettagliatamente anche la mia prima infanzia, penso che uno dei miei primi impulsi "gay" l'ho avuto proprio intorno ai 3-4 anni e proprio guardando una serie a cartoni animati. La serie in questione oggi è praticamente sconosciuta, anche perchè all'epoca si perse nella massa di serie trasmesse dalle reti private italiane per tappare i buchi di palinsensto dalla fine degli anni 70 in poi. Era un cartone statunitense che risaliva al 1965, prodotto dagli studios Hanna-Barbera, e il protagonista era un giovane marinaio di nome Sinbad Jr., presentato come il figlio del famoso marinaio delle Mille e una Notte (come questo fosse possibile non chiedetelo a me, ma immagino che la coerenza logica nelle serie per bambini degli anni 60 non fosse un requisito fodamentale). Si trattava di episodi autoconclusivi e davvero per bambini, nel senso buono ovviamente, in cui il protagonista viaggiava sulla sua barca insieme al pappagallo parlante Salty, imbattendosi di volta in volta in varie avventure, popolate da improbabili nemici e varie creature mostruose. Cosa c'era di gay in tutto ciò? Sinbad Jr. aveva una cintura magica e quando era in pericolo ci si strizzava dentro diventando forzutissimo e triplicando la sua massa muscolare...Ci crediate o no quando ero un bimbetto ricordo chiaramente che vedere Sinbad Jr. che si palestrava magicamente mi faceva uno stranissimo effetto...Se non era attrazione e/o un vaga forma di eccitazione era qualcosa di molto simile, anche perchè ricordo chiaramente che mi sarebbe piaciuto tantissimo vederlo senza maglietta...Cosa che ovviamente non succedeva mai. Per quanti non avessero mai visto il suddetto cartone (e immagino che siate in tanti) posto qui di seguito la sigla.

Non so che dirvi...Forse è proprio vero che il buongiorno si vede dal mattino. Tuttavia col senno di poi mi rendo conto che effettivamente la varietà dei cartoni che c'erano in quel periodo era decisamente più eterogenea e stimolante di quella attuale, seppur con tutti i suoi limiti. D'altra parte una volta i canali televisivi non erano tutti la diretta emanazione dell'ideologia prevalente, e la pluralità delle idee si esprimeva anche attraverso l'immensa varietà dei cartoni animati che venivano trasmessi da questo o da quel canale...Bei tempi!

IL POST LEGGERO DI OGGI

Come promesso d'ora in poi alternerò i post impegnativi da seguire ad altri con poco testo, per non deludere chi si aspetta di trovare un post al giorno e per non impedire a chi ha poco tempo di seguire questo blog senza affanno. Qui di seguito posto una galleria con dei miei vecchi (vecchissimi?) disegni risalenti al 2000, che dovevano servire per accompagnare gli articoli che pubblicava la Wyrd Edizioni...Che vi ricordo si occupava di fantascienza e fantasy. Sigh...Come vola il tempo...E come è facile trovare dei difetti in questi disegni! Però mi son detto che magari potevate trovare interessante questa piccola condivisione...






mercoledì 21 maggio 2008

LA LETTERA DI OGGI

Prima di tutto volevo ringraziarvi, visto che secondo alexa.com questo blog ha guadagnato altre 45767 posizioni, arrivando a piazzarsi 538784 esimo sito nella classifica mondiale...Magari non sarà come essere fra i primi 100000, ma per essere un semplice blog, per giunta in italiano, tanto male non è. Adesso non so quanto questo dipenda dal fatto che le stesse persone sono diventate più assidue e quanto dal fatto che magari si aggiungono via via nuovi fruitori, però considerando che è tutta farina del mio sacco è abbastanza gratificante. A questo punto, però, penso sia il caso di tirare un po' le somme. Quando ho messo in piedi questo blog pensavo che lo avrei usato principalmente per promuovere quello che facevo io, ma siccome per motivi di forza maggiore quello che ho fatto io ultimamente non è stato molto, ha finito per trasformarsi in qualcosa di diverso, anche perchè era L'UNICA cosa che ho potuto aggiornare nelle ultime settimane, e quindi ci ho dato dentro. Ora però mi rendo conto che effettivamente ha il potenziale per diventare qualcosa si più che un semplice blog, nel senso che forse è l'unico spazio web in italiano che tratta di certi argomenti, raccogliendo gli interessati intorno a sè. Leggendo i commenti ai miei post, in effetti, ho visto che iniziano anche ad esserci delle proposte...Tipo raccolte firme per fare pubblicare certi fumetti in Italia, piuttosto che suggerimenti su come autoprodurre i miei fumetti o ancora richieste di informazioni su dove reperire certi fumetti di cui parlo. Sul mio post che parlava del MAGO DI OZ è persino intervenuta la ragazza che sta riproponendo in italiano tutta la saga, autoproducendone i volumi...Segno evidente che questo spazio inizia a interessare anche a quelli che non hanno la minima idea di chi io sia e dei lavori che faccio. Il che, in effetti, è una bella cosa. Quindi penso proprio che continuerò su questa strada, anche se - per venire incontro a chi non ha il tempo di seguire dei post impegnativi tutti i giorni - cercherò di alternare dei post più brevi, leggeri e facili da recuperare. Detto questo non so se intorno a questo blog si creerà una vera e propria community, se da qui si riusciranno davvero a promuovere iniziative culturali, proposte editoriali, autoproduzioni o cose di questo genere...Anche se ammetto che mi piacerebbe molto (^__^). In ogni caso sono aperto a tutte le possibilità e una volta che questo spazio sarà un po' più consolidato potrei anche elaborare delle proposte per mettere in piedi qualcosa...Chissà...

Detto questo passo alla e-mail di oggi, arrivata nella casella di RAINBOWS.
Marco mi scrive:

Salve. Volevo innanzitutto congratularmi con lei, il suo Fumetto è davvero fantasico, mi sentipiù leggero e rilassato da quando lo leggo, è anche molto divertente; credo che una delle sue abilità maggiori sia quella di mischiare argomenti o eventi di una certa forza con il comico del fumetto, così che il lettore si senta più sereno, e intanto comincia ad guardre la sua situazione da un punto di vista più positivo. Ora le chiedero un grosso favore che spero lei mi possa fare, anchio vorrei fare un fumetto "simile" in argomento al suo, anche se con accorgimenti personali. Quindi le volevo chiedere come fare, poichè non ho molta esperienza, o meglio, non possiedo molta esperienza artistica riguardante il disegno. Cosa mi consiglia di fare? C'è qualche programma del PC per disegnare ? Gradirei molto dei suoi consigli. Ancora Mille Grazie e mi scusi per il tempo che le ho sottrato facendole leggere codesta lettera, ed ad un'eventuale ( e sperata) risposta. Arrivederci ed Auguri per il continuo el Fumetto.

Caro Marco, la prima cosa che mi viene da dire è: ma secondo te uno che ha fatto un fumetto come RAINBOWS vuole che gli si dia del "lei"??? Sigh...Le formalità mi mettono a disagio, e in effetti anche gli abiti formali mi mettono a disagio...Probabilmente se un giorno mi vedrete in gessato sarà solo perchè ho fatto un in cidente...Capita? In-gessato...In-cidente...UAH ! UAH ! UAH ! Sono proprio un raffinato umorista (^__^). OK...Tornando a noi...Ti ringrazio tanto per i complimenti e le osservazioni. In effetti l'effetto-rainbows dovrebbe essere proprio quello che dici tu, e se anche tu lo hai recepito sono contento una volta di più. Per quel che riguarda i consigli artistici mi mancano un po' di dati importanti...Non so quanti anni hai e non so come disegni, ad esempio, e non so nemmeno come "scrivi" le tue storie. Allora facciamo finta che tu stia partendo da zero. Per prima cosa non ci sono programmi MAGICI...Ormai i programmi di ritocco grafico come photoshop sono tanti e anche quelli gratuiti come GIMP danno ottimi risultati, ma io li uso soprattutto per colorare...Il resto lo faccio tutto a mano. Quindi per prima cosa devi sapere scrivere delle storie interessanti e avere una buona tecnica di disegno. A questo punto i casi sono due: o ti ci impegni seriamente, magari frequentando una scuola di fumetto professionale e/o dedicando a questa cosa diverse ore al giorno, oppure lo coltivi come hobby nei ritagli di tempo. Ci sono tanti fumettisti che hanno fatto tutto da autodidatti (tipo me), ma anche in quel caso disegnavano tanto e leggevano tanto, e per imparare studiavano direttamente i fumetti che gli piacevano di più. In questo caso dovresti sceglierti degli autori che ti piacciono e "studiarli" per cercare di imparare direttamente dai loro disegni e dai loro testi. Se però parti veramente da zero e ti mancano le basi del disegno potresti iniziare comprando dei manuali per disegnare fumetti (che sono DIVERSI da quelli per disegnare quadri o fare copie dal vero, anche se pure questi possono darti una mano...Quindi attento a non fare acquisti sbagliati), e magari anche qualche libro di anatomia artistica (però anche qui devi stare attento, perchè a te interessa soprattutto l'anatomia superficiale e non il singolo muscolo e il singolo osso). Purtroppo in Italia siamo scarsi anche dal punto di vista dei manuali per disegnare fumetti e dei libri di anatomia per fumettisti...Va un po' meglio per quel che riguarda i manuali di sceneggiatura per fumetti, ma quelli da soli non bastano. Quindi se conosci l'inglese (ma anche solo se ne hai la possibilità), ti consiglio di guardare nelle librerie internazionali, o magari nelle librerie online con una sezione inglese come IBS (o meglio ancora AMAZON)...Anche perchè con il cambio euro/dollaro adesso non spendi tanto. Vorrei darti consigli più specifici, ma non avendo la minima idea di come disegni (o sceneggi) sono in difficoltà. Se poi vuoi tenerti aggiornato ogni mese in edicola esce una rivista che si chiama SCUOLA DI FUMETTO, e anche quello è un punto di partenza interessante per tenerti aggiornato e orientarti un po' meglio in questo mondo. Dimenticavo una cosa importantissima! E' indispensabile un archivio di immagini (fotografiche, ma anche no)...Nel caso tu debba disegnare cose che non ricordi perfettamente e, soprattutto, posizioni particolari (come ad esempio nel caso dei fumetti erotici...Dove posso garantirti che senza l'aiuto delle foto sarebbe tutto infinitamente più complicato). In ogni caso le foto artistiche, e più in generale le produzioni altrui, possono anche servire semplicemente come fonte di ispirazione. Ad esempio io ho preso spunto da questa foto di Michael Childers (per vedere il suo sito clicca sul titolo di questo post) per realizzare il disegno con Dick e Tony che ho inserito a lato di questo blog e nella home page di RAINBOWS.
Sperando di averti dato una mano ti invito a tenermi aggiornato sui tuoi eventuali progressi.

martedì 20 maggio 2008

LA SEGNALAZIONE DI OGGI

Scusate la domanda, ma mi è venuto un dubbio: un post al giorno è troppo? Perchè non vorrei che seguire questo blog diventasse qualcosa di troppo impegnativo. Di cose da dire ne ho sempre tante, ma mi rendo conto che un eccesso di informazioni invece di attirarvi potrebbe sortire l'effetto opposto. Magari è meglio mettere un post un giorno sì e uno no, così avete il tempo di assorbire e partecipare di più....In attesa di qualche suggerimento procedo con la segnalazione di oggi. Se avete in programma di andare a Parigi entro il 26 giugno vi segnalo che è in corso una mostra dedicata al maestro Gengoroh Tagame presso la galleria d'arte ArtmenParis (per maggiori informazioni cliccate sul titolo del post). E' una mostra dei suoi disegni originali, e per l'occasione viene messa in vendita l'esclusiva raccolta di stampe (numerate e firmate)"SEVEN SAMURAI". Non è semplice riassumere in poche righe chi è Gengoroh Tagame e cosa fa...Diciamo che è un autore simbolo nel campo dei barayaoi (i manga gay erotici), ed è specializzato in temi bear, musclebear, slave e sadomaso...E quando dico specializzato dico che è talmente bravo che i suoi fumetti riescono a conquistare anche chi è lontanissimo dalle sue fantasie erotiche. Dal 1987 (quando ha iniziato a farsi conoscere) a oggi si può dire che è diventato il Tom of Finland giapponese, tanto che nelle librerie gay giapponesi ci sono sezioni dedicate unicamente ai suoi lavori. Come se tutto ciò non bastasse è anche un ottimo illustratore, un saggista (ha scritto anche una mini enciclopedia sull'illustrazione gay giapponese), sperimenta l'animazione 3D ed è persino un compositore di brani musicali. E ovviamente in Italia non è mai stato pubblicato, nemmeno con le sue storie più "soft". In Francia gli sta andando sicuramente meglio: da qualche anno è nel catalogo delle edizioni H&O e i suoi estimatori sono sempre di più. Il suo stile è molto particolare, e riesce a mixare con abilità lo stile nipponico e occidentale. Per darvene un'idea posto qui di seguito una galleria dei suoi schizzi a matita e delle sue prove-personaggio. Secondo me già solo da questi si può intuire quanto è bravo e quanto i suoi personaggi riescono a solleticare il palato del pubblico gay.













lunedì 19 maggio 2008

LA NOTIZIA DI OGGI

Il tredici maggio, all'età di 70 anni, è morto John Phillip Law. Se non siete cultori di cinema probabilmente questo nome non vi dirà molto, ma mi sembrava coerente con la politica di questo blog segnalarlo. Il motivo è presto detto: John Phillip Law è stato un attore molto attivo fra gli anni 60 e 70, che ha interpretato anche due film ispirati ad altrettanti fumetti decisamente famosi: Diabolik (ben noto anche oggi) e Barbarella (eroina erotico-fantascientifica che non viene ristampata da anni, ma che a suo tempo fu un simbolo della liberazione sessuale). Qui di seguito posto i due trailers.


Nei suddetti film John Phillip Law esponeva generosamente il suo corpo alla pubblica visione, e anche se oggi il senso estetico e il comune senso del pudore sono cambiati, sicuramente a suo tempo animò i sogni erotici di tanti ragazzini omosessuali alle prese coi primi bollori. In Diabolik interpretava il protagonista, che nei momenti di tranquillità si metteva spesso "in libertà" e che si era esibito anche in una breve, ma intensa, scena sotto la doccia. Purtroppo non sono riuscito a recuperare la suddetta scena, in cui le sue nudità erano coperte da alcune decorazioni strategiche, però per farvene un'idea vi posto l'omaggio che il fumettista canadese Jay Bone gli ha dedicato nel suo fumetto Rodger Rogers.Invece nel film Barbarella interpretava un angelo cosmico innocente, ma molto disponibile e spesso vittima di raffinate torture sadomaso. E qui fortunatamente ho trovato una sequenza in cui compare con l'indimenticabile Jane Fonda nelle vesti della protagonista.

Qui di seguito vi posto anche un documentario in due parti che parla proprio del film di Diabolik, dove interviene anche John Phillip Law.


Prego notare che negli Stati uniti gli hanno dedicato un documentario, mentre in Italia è finito nel dimenticatoio, o quasi, nonostante la regia di Mario Bava e le musiche di Ennio Morricone. D'altra parte nel nostro paese i fumetti non sono considerati molto nemmeno dal cinema, che altrove ha saputo trasformarli in un'inesauribile miniera di idee (e di soldi).

domenica 18 maggio 2008

LA RIFLESSIONE DI OGGI

Una volta vivevamo tutti senza internet...Si faceva tutto senza internet e la sua mancanza non mandava nessuno sull'orlo del collasso nervoso (anche se in effetti ora mi sta venendo il dubbio che se internet ci fosse stato tanta gente avrebbe trovato molte soluzioni ai propri problemi, e pertanto si sarebbe risparmiata i collassi nervosi che poi ha avuto...Chissà...). Sta di fatto che il sottoscritto, che con internet ci lavora anche, ora che per più di un mese è rimasto senza, può dire senz'ombra di dubbio che è diventato qualcosa di relativamente indispensabile. La sua assenza non solo lo ha indisposto e gli ha fatto perdere un mucchio di tempo per stare dietro a gestori e tecnici, ma lo ha reso anche talmente nervoso da impedirgli di lavorare come si deve. Comunque ieri mi sono procurato un abbonamento ADSL mobile con TIM, e stamattina sono riuscito a farlo partire con risultati più che dignitosi. E questo se non altro può dimostrare che quei CRETINI dell'assistenza tecnica di infostrada erano proprio dei grandi PIRLA quando dicevano che il problema era del mio computer e del mio modem...Che rabbia! E quando gli dicevo che secondo me era tutta una questione di gestione pacchetti (termine tecnico per indicare lo scambio dati) mi hanno pure insultato! 'Sti IMBECILLI! Scusate lo sfogo! Comunque ora che ho questa possibilità dell'ADSL di emergenza potrò tornare serenamente a produrre e a lavorare, quindi gli aggiornamenti dei miei fumetti riprenderanno a momenti. Scusate per il disagio che vi ho arrecato, ma non è stato per colpa mia. Cioè...In teoria un po' di colpa ce l'ho, nel senso che non mi sono tenuto aggiornato e ho scoperto questa cosa dell'ADSL mobile solo una settimana fa...Ma d'altra parte confidavo anche che nel giro di un mese e mezzo la disfunzione del mio ADSl sarebbe stata riparata...Uff...Meno male che potevo aggiornare il blog off-line e lasciare i post sfruttando quei pochi secondi di connessione continuata che avevo! Ragazzi...La sensazione di avere ancora una connessione è qualcosa di indescrvibile...Credo che il mio cervello in questo momento stia rilasciando anche delle endorfine...Ho persino gli occhi un po' lucidi...Sob...Sob...In ogni caso, girovagando per i grandi magazzini alla ricerca di una prolunga USB per posizionare meglio la mia chiavetta ADSL, mi sono imbattuto in un DVD che non ho potuto fare a meno di comprare (anche se possedevo già la VHS uscita oltre dodici anni fa).
Trattasi de "IL SEGRETO DELLA SPADA", ovvero il film di animazione realizzato rimontando i primi 5 episodi della serie "SHE-RA - Princess of Power" (che peraltro è appena uscita con il primo cofanetto, che conto di procurarmi appena avrò abbastanza soldini). La serie in questione era a tutti gli effetti uno spin-off della più famosa serie "HE-MAN - Masters of the Universe", e i primi 5 episodi raccontavano proprio di come il principe Adam (ovvero He-Man senza i poteri derivati dalla sua spada magica) si fosse messo alla ricerca della sua perduta sorella Adora, per consegnarle la spada gemella in grado di trasformarla in She-Ra. Chi mi segue con attenzione sa quanto questo universo narrativo mi abbia conquistato fin da piccolo (e non penso di essere il solo), e come penso che questi cartoni siano in grado di lanciare dei messaggi importanti anche dal punto di vista della lotta all'omofobia e alle discriminazioni di genere. Vi faccio un esempio: questo film si conclude con He-Man che si congeda dalla sorella, che sceglie di rimanere sul pianeta Etheria per contrastare la tirannia dei crudeli Horde guidati da Hordak. I due si abbracciano e, mentre She-Ra si allontana a cavallo del suo destriero Swiftwind, He-Man piange...L'uomo più forte dell'universo, l'eroe per milioni di bambini in tutto il mondo, dimostra che anche i supermaschi hanno dei sentimenti. Se ci pensate non è una cosa da poco. E non è una cosa da poco che He-Man e She-Ra, ma generalmente tutti i maschi e tutte le femmine di questo universo narrativo, si pongano su un piano paritario e, soprattutto, non si escludano a vicenda in base al sesso o al genere. Probabilmente non è un caso se chi comprava i giocattoli di He-Man spesso aveva almeno un personaggio di She-Ra...Probabilmente è stato uno dei pochi casi in cui dei giocattoli stimolavano l'abbattimento dei ruoli di genere fini a sè stessi, invece di favorirli. E questo discorso valeva ancora di più per i cartoni animati. Lo stesso fatto che He-Man si muovesse con disinvoltura fra le nuvole rosa confetto del pianeta di She-Ra era abbastanza rivoluzionario, considerando che una delle prime - ridicole - cose che si insegnano ai bambini è che ci sono colori per maschi e colori per femmine, e che un vero maschietto dovrebbe schivare il rosa come la peste. Oggi ci sono ancora cartoni che lanciano messaggi di questo tipo? A quanto mi risulta no, e il fatto che la quasi totalità dei cartoni più seguiti siano giapponesi non aiuta, visto che anche nel migliore dei casi riflettono una cultura tendenzialmente eterosessista e patriarcale, per quanto stimolante e tollerante verso le alternative. Qualche tempo fa mi è capitato di guardare un programma per bambini di nome Trebisonda, uno dei pochi che ha ancora dei bambini in studio. A un certo punto veniva letta la lettera di un piccolo spettatore che siccome era l'unico maschio in una classe di bimbe era sempre escluso, e in studio si chiedeva ai bambini e alle bambine se loro giocassero separatamente oppure no, e se trovassero giusto quello che succedeva al bambino che aveva scritto...E questi, nella loro ingenuità, hanno gridato in coro il tipico "SIIIIIIIIIIII" dei bambini, nel senso che loro giocavano separatamente, si eslcudevano reciprocamente, non avevano amici del sesso opposto e ne andavano pure fieri, visto che evidentemente gli era stato insegnato che era così che bisognava fare. Persino il conduttore (che tra l'altro era Danilo Bertazzi, già noto per essere stato Tonio Cartonio del Fantabosco, e altro non aggiungo...) era visibilmente basito (e forse anche un po' irritato), da siffatta reazione, che comunque la dice lunga su come siamo messi nel 2008...Chissà, forse se questi bambini fossero stati abituati a vedere cartoni come quelli di She-Ra e He-Man, forse qualche vocina fuori dal coro ci sarebbe anche stata...Non so voi, ma il separatismo sessuale a me ha sempre dato da pensare, anche perchè generalmente non prelude a niente di buono, soprattutto se viene inculcato nei bimbi fin dall'infanzia. A monte, certo, c'è una buona dose di ignoranza da parte di tanti genitori, ma in fondo non è neanche colpa loro se sono cresciuti in un contesto dove effettivamente il ruolo di genere è un valore assoluto e dove è lecito vestire le bambine come delle piccole veline scosciate, ma NON stimolarle a dialogare con i bambini del sesso opposto. Per non parlare dei modelli comportamentali che vengono impartiti ai bambini maschi. Poi non c'è da stupirsi se nella cronaca si sentono storie di adolescenti che stuprano ragazzine e poi le "eliminano" considerandole poco più che oggetti. Detto questo, se avete nipotini e nipotine e non sapete cosa regalargli io vi raccomando i cartoni di He-Man e She-Ra. Vi saluto postando il video del theme-song del film: forse non lo sapete, ma la voce femminile è quella di Erika Scheimer, figlia del produttore del cartone (quel Lou Scheimer il cui nome compare in tutte le sigle di testa dei cartoni degli studios FILMATION), già doppiatrice e lesbica dichiaratissima che non ha mai perso occasione di ribadire il valore educativo e gay-friendly delle serie animate prodotte dal babbo. Quando si dice "figlia di tanto padre"...