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giovedì 30 giugno 2011

LA RIFLESSIONE DI OGGI

Ciao a tutti e ciao a tutte, come va?
Devo ammettere che ci sono delle volte in cui dare certe notizie mi infastidisce in modo particolare, e sarei tentato di non darle per non fare la figura di quello che mette il sale sulla ferita... Però se non ne parlassi sarebbe peggio. Quindi eccomi qui a segnalarvi che sabato scorso, mentre a New York si festeggiava per l'approvazione dei matrimoni gay (e in Italia si riprendeva fiato dopo gli ultimi Gay Pride), sul canale digitale RAI MOVIE veniva trasmesso "I segreti di Brockeback Mountain" di Ang Lee... E nonostante sia stato piazzato in seconda serata è stato trasmesso per l'ennesima volta in versione censurata! Niente baci e niente sesso, insomma...
Ovviamente hanno ricevuto una caterva di lettere di protesta (e a RAI MOVIE hanno ammesso che non se ne aspettavano così tante), e si sono giustificati dicendo che hanno avuto una semplice svista... Poichè in RAI circolano due versioni: una censurata e una integrale. Ora: al di là del fatto che in RAI - se avessero un po' di buonsenso - non dovrebbe circolare nessuna versione "censurata", soprattutto dopo che la sua prima trasmissione su RAIDUE suscitò polemiche a non finire (e ne parlarono perfino nei telegiornali stranieri), in molti sono portati a credere che non sia trattato proprio di una svista. Soprattutto considerando che il film veniva trasmesso in una giornata molto particolare, e che magari a qualcuno che stava ai vertici dell'azienda avrebbe potuto dare fastidio una trasmissione integrale del film, visto che avrebbe potuto passare per una presa di posizione troppo netta a favore dei diritti gay. Dov'è la verità? Quel che è certo è che in Italia circola una versione censurata del film, e già da questo ognuno può trarre le sue conclusioni.
Comunque, visto che siamo in tema di cinema, volevo segnalarvi anche alcune notizie che arrivano da Hollywood e dintorni e che potrebbero interessarvi. Intanto, giusto per restare in tema di Brockeback Mountain, volevo confermarvi che un altro degli attori che hanno lavorato in quel film andrà ad arricchire il cast dei nuovi film di Batman (dopo il compianto Heath Ledger nel ruolo di Joker). Infatti nel prossimo film del Cavaliere Oscuro l'attrice Anne Hathaway (foto sotto) interpreterà la felina Catwoman.
Tecnicamente è la prima volta che un'attrice tanto amata dal pubblico gay (anche per il suo ruolo ne Il Diavolo veste Prada e per le sue dichiarazioni gay friendly, nonchè per aver abbandonato la religione cattolica in segno di solidarietà nei confronti di un fratello gay dichiarato) viene scelta per interpretare il ruolo di Catwoman. In effetti in passato ci sono state delle attrici che hanno intepretato Catwoman e che sono diventate icone gay, ma solo DOPO avere intepretato il personaggio nei telefim di Batman degli anni '60. Ovviamente parlo di Julie Newmar (che negli anni '90 diede persino il titolo al film gay A Wong Foo... Grazie di tutto! Julie Newmar) e Eartha Kitt (che era anche una cantante e che negli anni '80 spopolò nelle disco gay coi suoi brani "miagolati"). Quello, però, succedeva proprio perchè il serial di Batman era gay friendly per definizione, e chi ci passava diventava un'icona gay quasi automaticamente. Con Anne Hathaway il discorso sembra diametralmente opposto, e la sensazione è che si voglia dare un tocco "gay friendly" alla pellicola utilizzando proprio questa attrice. Il che, in effetti, dimostra che i tempi cambiano e che fuori dall'Italia essere gay friendly non è affatto un problema... Tutt'altro. In ogni caso non basta ammiccare in maniera superficiale al pubblico gay per avere successo. Infatti sembra proprio che il film su Green Lantern con il bel Ryan Reynolds si stia rivelando un notevole flop, confermando che le trasposizioni live dei supereroi DC COMICS (Batman escluso) non sembrano destinate ad incontrare i favori del pubblico...
Non avendo ancora visto il film non posso esprimere giudizi, ma posso comunque azzardare qualche spiegazione. La prima cosa che mi viene in mente è che, in generale, i supereroi della DC COMICS partono sfavoriti per almeno una ragione: non sono umani, e quando lo sono non sono esseri umani nella media. Se i supereroi della MARVEL sono persone abbastanza comuni (e con tanti problemi) che diventano supereroi per caso o per uno scherzo del destino, i personaggi storici della DC COMICS o sono esseri superiori che si "travestono" da esseri umani, o sono "prescelti" per le loro doti non comuni. Lo stesso Hal Jordan viene scelto da un alieno morente come suo successore al titolo di Green Lantern, in quanto rappresenta l'unico terrestre con le doti necessarie per esserlo... Come dire che anche se non fosse stato un supereroe sarebbe stato comunque "super". Ovviamente il pubblico non si identifica tanto facilmente in un personaggio del genere, men che meno il pubblico gay che non conosce bene il personaggio... Inoltre il fatto che Green Lantern sia stato un'icona gay per il fumetto degli anni '50, '60 e '70, quando bastavano allusioni e sottointesi (come l'uso del colore verde, noto per essere gradito ad Oscar Wilde) per ottenere questo titolo, al giorno d'oggi non si può pensare che le cose funzionino allo stesso modo... Non quando la questione gay nei fumetti di supereroi viene affrontata in maniera esplicita, o perlomeno attraverso metafore che fanno sentire il pubblico gay vicino a personaggi come gli X-Men, ad esempio. E infatti Green Lantern ha incassato 18.300.000 di dollari nella seconda settimana di programmazione (crollando del 65% rispetto alla prima), mentre il prequel degli X-Men nella quarta settimana ha guadagnato ancora 6.600.000 di dollari nei soli Stati Uniti.
Sarà un caso? Forse no. D'altra parte il personaggio di Green Lantern rimane molto amato dai gay che hanno familiarità con la storia del fumetto, ma giust'appunto perchè ha un costume con diversi sottointesi (e che magari può anche risultare sexy per gli amanti dei costumi di supereroi) e non certo per la sua psicologia e le sue storie a fumetti, che di gay non hanno mai avuto granchè...
Quel che è certo è che per mobilitare il pubblico omosessuale non basta solo un attore piacente disposto a mettere in mostra il suo fisico scultoreo... Nemmeno se si chiama Ryan Reynolds e se è stato eletto uomo più sexy dell'anno per tre anni di fila...E a questo punto sarà davvero molto interessante verificare cosa accadrà se e quando Ryan Reynolds tornerà a vestire (o svestire), i panni di Deadpool... Il personaggio MARVEL che aveva già intepretato nel film dedicato a Wolverine. Il film è già entrato in fase di sviluppo con Tim Miller alla regia.Staremo a vedere. Intanto, visto che ho tirato in ballo Wolverine, forse vi farà piacere sapere che le riprese di Wolverine 2 dovrebbero iniziare ad ottobre e probabilmente il nuovo film arriverà nelle sale alla fine del 2012... Ovviamente interpretato da sua virilità Hugh Jackman...Nel frattempo è stato ufficializzato anche il sequel di Thor, anche se alla regia non ci sarà più Kenneth Branagh (che però resterà in qualità di produttore). Ovviamente nel ruolo principale è stato confermato quel gran bel figliolo di Chris Hemsworth...
Questa volta lo vedremo nel classico costume smanicato??? Speriamo... In ogni caso c'è un altro regista che ha scelto di passare la mano e di non dirigere il prequel di un film che lo ha reso celebre. Infatti Zack Snyder non dirigerà il film che narrerà le premesse di 300 e dei suoi spartani, anche se non è stato ancora ufficializzato il nome del suo sostituto. Nel frattempo si moltiplicano le anteprime del nuovo film dedicato a Conan il barbaro... Ed effettivamente le ultime immagini di Jason Momoa sembrerebbero dimostrare che (forse) potrebbe essere più adatto di quel che sembrava all'inizio...
Comunque, dopo aver parlato tanto di cinema, volevo condividere con voi una piccola riflessione che non ho potuto fare a meno di fare dopo aver visto le foto della commemorazione di Tom of Finland che si è tenuta a Los Angeles il 20 giugno, dove era stata anche preparata una scenografia in stile Tom of Finland per scattare delle foto ricordo...
Sfogliando le foto non ho potuto fare a meno di notare due cose che secondo me sono abbastanza interessanti. La prima è che sono state scattate all'aperto e in pieno giorno, la seconda è che l'età media degli intervenuti era abbastanza alta rispetto alla media a cui siamo abituati dalle nostre parti in fatto di eventi gay.
Quello che mi ha dato da pensare non è stata tanto la mancanza di giovani, anche perchè Tom Of Finland è stato un autore di culto soprattutto per i gay di qualche decennio fa, quando non c'era veramente nessun altro a dare forma all'immaginario erotico gay. E tuttosommato non mi ha stupito neanche il fatto che si trattasse di una manifestazione pomeridiana, visto che negli USA i gay escono fuori a tutte le ore del giorno e non solo con la complicità delle tenebre...
Quello che mi ha fatto riflettere di più è stato il fatto che, effettivamente, negli USA ci sono tante persone felicemente gay a quaranta, cinquanta e sessant'anni... Che non si fanno problemi a farsi fotografare in un evento che commemora Tom Of Finland in pieno giorno e magari in coppia...
Forse sbaglierò, ma la mia sensazione è che in Italia le persone gay over quaranta che vivono in maniera consapevole e serena la loro condizione, e che si sentono parte di una comunità al punto di commemorarne i personaggi più rappresentativi, siano davvero pochissimi. E questo potrebbe anche spiegare perchè dalle nostre parti tante cose si stanno muovendo con un ritardo di diversi decenni. Se negli Stati Uniti il risveglio delle coscienze è arrivato alla fine degli anni '60, da noi si è manifestato solo negli ultimi dieci anni, e penso che l'età media delle persone che partecipano ai Gay Pride italiani ne sia la dimostrazione più lampante...
Intendiamoci: questa non è una critica ai gay italiani over quaranta, che dopotutto hanno vissuto in un contesto repressivo, sessuofobico e fondamentalmente privo di stimoli. Certo nelle aree metropolitane e nei contesti più politicamente impegnati la situazione era leggermente diversa, ma alla fine dei conti si è sempre trattato di un fenomeno abbastanza marginale. Piuttosto la mia è una constatazione del fatto che, forse, dalle nostre parti la situazione non si è mai sbloccata anche perchè non abbiamo mai avuto dei riferimenti culturali come Tom Of Finland. Non so se avete notato che la gente che si è fatta fotografare alla commemorazione aveva gli stessi completini e gli stessi sorrisi sereni presenti dei disegni di Tom... Si tratta di un caso? Non credo proprio.
Certo, se negli USA ci sono state almeno tre o quattro generazioni di gay consapevoli che hanno contribuito a migliorare le cose non è stato merito solo dei disegni di Tom Of Finland, ma penso che sia innegabile il fatto che dei riferimenti culturali solidi e ben precisi, anche a livello di immaginario erotico, possono dare un contributo notevole... Soprattutto se si considera che i media ufficiali di solito sono gli ultimi ad aprire le porte a questo genere di cose.
L'arte omoerotica può quindi essere considerata un elemento importante per l'emancipazione omosessuale? Al pari dei movimenti polici e delle iniziative di altro tipo? Forse il mio è un parere di parte, ma penso proprio di sì, anche perchè non bisogna dimenticare che l'identità omosessuale si va a costruire proprio attorno ad un orientamento sessuale, e fare finta che erotismo e sessualità abbiano un peso relativo e secondario è abbastanza ipocrita.
Certo, c'è chi può vivere certe cose in maniera più riservata, ma penso di non dire niente di strano se affermo che quando l'immaginario omoerotico viene comunque legittimato e messo nero su bianco da un artista capace di rappresentarlo in maniera adeguata, tutta la comunità gay ne può trarre qualche beneficio psicologico, che magari può spingerla ad andare oltre e a cercare un equilibrio che vada anche oltre allo sfogo sessuale...
Tutto questo per dire che, forse, il fatto che negli USA i gay over 50 hanno dei rappresentanti come quello qui sotto non è esattamente un caso...
Così come, forse, non è un caso se i gay italiani over 50 sono rappresentati da personaggi come Platinette...
E forse questo è il vero motivo per cui, alla fine, Brockeback Mountain in TV può arrivare censurato, mentre Platinette viene presentata a tutte le ore del giorno e della notte. Brockeback Mountain, entro certi limiti, può emancipare e quindi fa paura, mentre Platinette - che è un omosessuale totalmente desessualizzato - è fondamentalmente castrante. Ovviamente la speranza è che le cose cambino, e in fretta, magari grazie anche all'arte omoerotica che con internet è sempre più accessibile anche in Italia... Comunque - a scanso di equivoci - alla commemorazione di Tom Of Finland c'erano anche tanti bei ragazzotti...
Ciao e alla prossima.

martedì 28 giugno 2011

ITALIA NOSTRA

Per la serie: facciamoci riconoscere.
Dal 6 luglio forse calerà la censura su Internet in Italia. Il governo ha dato mandato all'Agcom, l'autorità delle telecomunicazioni con nomina governativa, di rimuovere siti non graditi senza un normale contraddittorio in tribunale. Già dal 6 luglio potrebbero essere irraggiungibili Megavideo, Wikileaks, parte di YouTube, Grooveshark, parti di Facebook, blog, siti esteri e molti, molti altri. Il leitmotiv è la "protezione del copyright": le major potranno dire all'Agcom "Sospetto che quel sito viola il copyright" e l'Agcom lo bloccherà, senza una normale indagine della magistratura né una verifica, né un normale processo in sede giudiziaria. Con questa scusa, inoltre, si cercheranno di contrastare gli oppositori politici o commerciali, come ad esempio le concorrenti di Mediaset, giusto per fare un esempio. È il momento di dire basta. Vi invito a firmare la petizione di Avaaz, un organismo internazionale sicuro e riconosciuto, e di diffondere il più possibile la questione. Bisogna essere in tanti, in tantissimi.
Per firmarla dovete CLICCARE QUI.

PS: firmate con nome e cognome, altrimenti non è valido.

NEWS

Ciao a tutti e ciao a tutte, come va?
L'estate ormai è arrivata, ma per fortuna le cose di cui parlare su questo blog non mancano mai, e sono sempre abbastanza ghiotte. Da che parte cominciamo? Mhhh... Forse potrei iniziare segnalandovi che dalle parti dell'editore Bruno Gmuender (che di recente ha avuto un riassetto gestionale) ci sono dei nuovi annunci riguardo alle loro prossime uscite. Intanto dedicheranno una vera e propria biografia illustrata a Tom Of Finland, ricca di disegni e foto inedite (ma ce ne sono ancora???). Si intitolerà Tom of Finland Life and Work of a Gay Hero, e direi che può rientrare a pieno titolo nelle celebrazioni per il ventennale dalla morte di questo artista, che tanto ha contribuito all'emancipazione sessuale della comunità gay.
E direi che questo dimostra che alla Gmuender iniziano a prendere davvero sul serio la questione dei fumetti e dell'illustrazione omoerotica. Forse anche perchè stanno verificando che i loro titoli a fumetti sono fra quelli che si vendono meglio e che richiedono ristampe a tempo di record. In ogni caso, a proposito di ristampe, mentre la Gmuender ha appena messo in vendita la prima ristampa (in meno di un anno!) dell'antologia BIKE BOY del rinomato artista anglo svizzero Zack (vero nome Oliver Frey), ha appena annunciato che pubblicherà un secondo e conclusivo volume dedicato a questa saga, in cui raccoglierà le storie mancanti... Nonchè due storie nuove e completamente inedite!
Questo significa che non solo la Gmuender è diventata un riferimento importante per la scoperta (e la riscoperta) di autori che hanno già delle storie pronte, ma che potrebbe iniziare a diventare un editore di fumetti nel senso pieno del termine e un vero e proprio motore nell'ambito del fumetto omoerotico. Dico questo perchè Zack è sempre stato un'artista di altissima qualità, che nel corso degli anni è stato sempre penalizzato da editori incapaci di valorizzarlo, arrivando al punto di accantonare i fumetti omoerotici per dedicarsi ad altro. Se devo essere sincero la cosa mi è sempre spiaciuta, visto che parliamo di un autore che può rientrare a pieno titolo nel meglio della tradizione fumettistica inglese, al pari di mostri sacri come Frank Bellamy. E se non capite cosa intendo qui di seguito vi mostro due pagine doppie di Frank Bellamy...
E una pagina doppia realizzata da Zack per la sua serie ROGUE (recentemente ristampata sempre dalla Gmuender)...
Nonostante la composizione incasinatissima (tipica della scuola inglese) penso che ci troviamo di fronte a due autori che - seppur in ambiti molto diversi - possono essere messi sullo stesso piano, e il fatto che alla Gmuender si siano decisi a collaborare stabilmente con Zack è sicuramente un fatto positivo. In ogni caso, se finora vi siete persi i due volumi che la Gmuender ha dedicato ai suoi lavori potete acquistarli usando i link che trovate qui sotto (e in questo modo darete anche un piccolo contributo al sostegno di questo blog).

Sia come sia alla Gmuender hanno annunciato anche una nuova raccolta dei fumetti superomoerotici di Patrick Fillion...
E una raccolta delle illustrazioni di Michael Broderick, artista noto per le sue opere dedicate all'universo daddy/son...
Insomma il catalogo delle Gmuender si arricchisce sempre di titoli perlomeno interessanti, e questo è sicuramente un segnale positivo, soprattutto considerando che non si tratta di un editore propriamente economico e che da alcuni anni ci troviamo in una fase di crisi economica globale. Certo se iniziasse a pubblicare anche una collana di ristampe economiche sarebbe ancora meglio. In ogni caso è bene ricordare che il mondo del fumetto a tema gay non è portato avanti solo da editori più o meno affermati, ma anche da una grande quantità di autori che si autoproducono, come ad esempio Steve MacIsaac (che vedete nella foto qui sotto)...
Proprio di recente ha fatto uscire un suo nuovo lavoro, dal titolo SHIRTLIFTER, che a differenza dei suoi lavori precedenti (che sono stati anche riproposti dalla Gmuender), non è un fumetto senza parole (un no word comics)... Anche perchè si tratta di una storia molto articolata, sulla relazione che si viene a creare fra un gay disilluso e un uomo sposato alla ricerca di se stesso.
Tra l'altro Steve MacIsaac è fra i testimonial della nuova campagna di raccolta fondi per l'associazione PRISM COMICS, che quest'anno vorrebbe partecipare alla fiera del fumetto di San Diego (la più importante degli USA) in maniera significativa, e che per questo scopo ha attivato una raccolta fondi (CLICCATE QUI SE VOLETE DARE IL VOSTRO CONTRIBUTO). Qui di seguito potete vedere il filmato promozionale.

Che altro aggiungere? In bocca al lupo e complimenti per lo slancio!
Detto questo anche per oggi vi saluto.
Alla prossima.

sabato 25 giugno 2011

IL VIDEO DELLA SETTIMANA

Ciao a tutti e ciao a tutte, come va?
Con questo sabato si conclude il mese speciale della mia rubrica musicale, in cui ho voluto presentarvi dei gay dichiarati con "quel qualcosa in più". Per chiudere in bellezza oggi volevo segnalarvi un gruppo italiano, che ha ben due cantanti gay dichiarati (Diego Palazzo e Piergiorgio Pardo) e che spesso e volentieri propone canzoni con tematiche gay: gli EGOKID.
Il gruppo è di Milano e considerando anche che oggi c'è il primo Gay Pride di Milano che si svolge con la benedizione delle autorità (che hanno anche riempito di bandierine rainbow corso Buenos Aires) mi sembrava quasi doveroso. Ovviamente parliamo di un gruppo che, nonostante delle doti notevoli, si muove nella scena indipendente e non ha mai avuto grande visibilità presso i media nazionali... Forse anche perchè non ha mai fatto mistero dell'omosessualità dei suoi componenti. Quel che è certo è che sono sulla scena da qualche anno, e anche se il mondo gay italiano non ha mai contribuito granchè alla loro carriera (anche perchè in fatto di icone musicali è abbastanza limitato e tuttosommato rozzo), loro hanno continuato a proporre dei brani di qualità e indiscutibilmente gay friendly. Ne parlo qui con particolare soddisfazione perchè nel loro ultimo album, che si chiama ECCE HOMO e che è uscito qualche mese fa, hanno inserito anche un brano totalmente ispirato al mondo dei fumetti della MARVEL, con un mucchio di citazioni che potrebbero far venire più di qualche brividino agli appassionati... E per giunta il video ufficiale del brano è uno di quelli davvero gay friendly, che non verranno mai promossi dai media italiani... E per capire cosa intendo potete darci un'occhiata qui sotto anche voi (però ascoltate anche il brano, mi raccomando!)...

Piccola curiosità: i due ragazzi del video si chiamano Marco ed Enzo e pomiciano così bene perchè sono una coppia vera. Che dire? Forse gli EGOKID non sono famosissimi (anche se lo meriterebbero molto più di tanti altri cantanti italiani finti etero che riempiono le piazze), però danno ancora la possibilità di sperare in un futuro migliore per la cultura gay italiana in generale... Anche solo perchè hanno fatto un video in cui mettono assieme gay e supereroi MARVEL... Forse vale davvero la pena di sperare ancora, dopotutto.
Ah! Oggi dovrei assere al Gay Pride di Milano con la mia maglietta di Robin Hoog... Se qualcuno mi riconosce e vuole scambiare un saluto non si faccia problemi :-)
Ciao e alla prossima!

giovedì 23 giugno 2011

NEWS

Ciao a tutti e ciao a tutte, come va?
Per prima cosa oggi volevo segnalarvi che VANITY FAIR di questa settimana, guardacaso nel mese del Gay Pride, ha voluto confermare il suo slancio gay friendly con un'intervista a Ricky Martin, che peraltro si è anche guadagnato la copertina.
In diverse occasioni ho sottolineato come VANITY FAIR sia una delle cose più vicine ad una rivista gay friendly che possiamo permetterci nelle edicole italiane, e di come questo sia abbastanza frustrante considerando tutti i limiti di spazio e contenuti che deve porsi su certi argomenti... E che ovviamente occupano degli spazi perlopiù occasionali. Ovviamente questa non è una critica a VANITY FAIR, che di fatto non è una rivista gay, ma al fatto che da una parte l'imprenditoria gay italiana degli ultimi dieci anni non è mai stata in grado di portare avanti progetti vincenti nelle edicole del nostro paese. Il che non sarebbe tanto grave considerando che internet offre comunque un buon servizio, se non fosse per il fatto che i media "ufficiali" come la stampa e la TV non offrono alcun riferimento concreto per la comunità gay, e si ostinano ancora ad operare censure assurde. Neanche una settimana fa, ad esempio, Italia Uno ha censurato un castissimo bacio gay (lo vedete qui sotto) nel serial GOSSIP GIRL...
Scelta quanto mai ridicola considerando la quantità di giovani e giovanissimi che hanno libero accesso a internet, ma penso che anche questo dia la misura dell'acume e della modernità di chi gestisce i media italiani. E se un bacio gay dà ancora tanto scandalo il corpo maschile, soprattutto se presentato in maniera erotica e sensuale, rimane ancora un tabù (e le recenti polemiche sui bronzi di Riace utilizzati in uno spot all'acqua di rose lo dimostrano). Eppure, anche in questo caso, è lampante come la situazione italiana sia anomala, visto che - ad esempio - l'Unione Europea ha scelto di utilizzare proprio il corpo maschile per pubblicizzare la tessera europea di assicurazione sanitaria...

Evidentemente anche questo significa qualcosa. Nell'attesa che anche dalle nostre parti la situazione inizi a sbloccarsi e ad adeguarsi agli standard degli altri paesi occidentali, comunque, è sempre bello vedere che altrove i media continuano a rompere nuovi tabù, e i fumetti sono sempre in prima linea. Per esempio alla Marvel hanno deciso di affrontare lo scottante tema dei suicidi fra gli adolescenti gay che vivono in contesti omofobi. Se ne parlerà sul numero 9 della serie GENERATION HOPE, un nuovo supergruppo composto da ragazzi e ragazze molto giovani che fanno parte del mondo degli X-Men...
Anche in questo caso è abbastanza ironico constatare che, se i fumetti popolari italiani non affronteranno questo argomento per chissà quanto tempo ancora, le storie di GENERATION HOPE presto o tardi verranno tradotte anche nella nostra lingua, e con ogni probabilità raggiungeranno tutte le edicole italiane. E a proposito di supereroi oggi mi sembrava carino farvi vedere un paio di foto scattate al seminario che il fumettista gay dichiarato Phil Jimenez ha tenuto al LGBT Center di New York...
Senz'altro un modo alternativo per passare la giornata e finanziare l'associazione GEEKSOUT di New York, che da qualche annetto promuove il fumetto e i fumettisti gay sulla Costa Est. Anche in questo caso non posso fare a meno di augurarmi che presto o tardi qualche associazione italiana tragga spunto, anche perchè, come potete vedere, per iniziare non sono indispensabili grandi strutture o costosi modelli superpalestrati. Quelli, magari, sono più necessari per i libri di fotografia omoerotica. E a proposito di libri, siccome questo è il blog che vi porta le notizie che gli altri blog italiani non riportano nemmeno per sbaglio, volevo segnalarvi che il signor Bruno Gmuender (nella foto sotto è il primo a sinistra) ha abbandonato la direzione della casa editrice che da lui ha preso il nome.
Aveva fondato la casa editrice nel 1981, e dopo trent'anni in cui è riuscito a trasformarla in un punto fermo dell'arte e della fotografia omoerotica (aprendosi di recente anche al fumetto), ha passato il testimone a Tino Henn (il simpatico trentaseienne che nella foto è il secondo da sinistra). La casa editrice non cambierà nome e probabilmente proseguirà lungo la strada tracciata negli ultimi anni, anche se la speranza di chi vi scrive è che lo spazio dedicato al fumetto omoerotico di qualità possa aumentare sempre di più. Nel frattempo chiudo il post di oggi segnalandovi una nuova mostra (l'ennesima) dedicata a Tom Of Finland per il ventennale della sua morte.Questa volta viene ospitata dalla Phd Gallery di St. Louis (in Missouri) dal 25 giugno al 6 agosto. Se vi capita di passare da quelle parti siete avvisati. Certo non sarebbe male se un giorno una mostra del genere venisse fatta anche in Italia, anche se immagino che per come siamo messi i pochi disegni di Tom Of Finland che attualmente sono esposti al padiglione nordico della Biennale di Venezia siano il massimo che possiamo aspettarci. Peccato.
Ciao e alla prossima.

martedì 21 giugno 2011

MA GUARDA UN PO'...

Ciao a tutti e ciao a tutte, come va?
Siccome vi voglio bene e ci tengo che prepariate con il giusto anticipo i vostri viaggi culturali, per prima cosa oggi vi segnalo che è stata ufficializzata la prima mostra collettiva di bara manga e bara illustrations sul suolo francese. La mostra si terrà dal 21 al 26 ottobre 2011 presso la Galerie Brugier-Rigail di Parigi (per maggiori informazioni CLICCATE QUI), e dovrebbe ospitare un centinaio di opere di artisti di ieri e di oggi (come il compianto Sadao Hasegawa, di cui avete un assaggio qui sotto). Sicuramente si tratta di un'occasione molto ghiotta per recuperare una buona fetta di arte e fumetto gay che in occidente si sono fatti conoscere solo in anni recentissimi e in maniera abbastanza lacunosa. E questo avviene senza dubbio anche grazie alla crescente popolarità dei bara manga, che con internet stanno diventando sempre più popolari e stanno facendo crescere l'interesse verso tutta la produzione artistica gay del Sol Levante. Tra l'altro nel comunicato stampa della mostra leggevo che gli ultimi dati danno il mercato dei manga a tema gay in forte espansione, tant'è che l'anno scorso sarebbe arrivato a fatturare ben 256.000.000 Yen, che sarebbero qualcosa come 180.000.000 di euro!
Sembra uno sproposito, vero? Eppure considerando che ogni anno i manga giapponesi nel complesso fatturano qualcosa come 2.300.000.000 di euro non dovrebbe stupire... Anche se devo ammettere che pensare a simili cifre fa girare la testa, soprattutto pensando che siamo in piena crisi economica globale e che sono relative al solo mercato dei fumetti. Evidentemente in Giappone, che pure è all'avanguardia dal punto di vista della tecnologia, i manga continuano ad essere una forma di intrattenimento estremamente popolare. Probabilmente perchè, a differenza di quanto avviene con i fumetti di altri paesi, i manga giapponesi cercano sempre di centrare i gusti del loro pubblico di riferimento, fregandosene delle critiche, delle pressioni dall'alto e dei facili moralismi... Un po' il contrario rispetto a quanto accade col fumetto popolare italiano, insomma, dove tutti gli editori stanno molto attenti a non urtare nessuno anche al di fuori della propria nicchia di mercato, e a non spingersi troppo in là con i loro personaggi...
Comunque, tornando a parlare di manga e bara manga, ultimamente leggevo anche che il genere bara sta iniziando a coinvolgere anche un numero crescente di ragazze, al punto che gli editori giapponesi hanno iniziato a sviluppare un nuovo sottogenere di manga, più vicino ai gusti femminili e al tempo stesso abbastanza fedele ai canoni del bara manga classico... E a quanto pare questo genere ha già un nome: gachi muchi boys love (che nasce dall'incrocio delle parole gacchiri, muscoloso, e muchimuchi, ciccioso). Chi l'avrebbe mai detto?Da quel che ho capito questi manga un po' ibridi cercano di coniugare l'estetica bara con le esigenze tipiche del pubblico dei BOYS LOVE per ragazze, e i primi risultati sono tuttosommato interessanti (anche se in effetti sembrano ancora abbastanza acerbi). A quanto pare, perlomeno in Giappone, il pubblico femminile dei BOYS LOVE sta dimostrando una certa elasticità e non si sente più vincolato come una volta ai rigidi schemi dei BOYS LOVE tradizionali (che di fatto erano un sottogenere dei manga per ragazze anche dal punto di vista grafico)... O forse, più semplicemente, vuole provare qualcosa di nuovo...
In ogni caso devo ammettere che, dopo anni e anni di BOYS LOVE intesi nel senso più tradizionale del termine, fa un certo effetto vedere personaggi dai lineamenti più realistici e maschili, che magari sfoggiano anche baffi e pizzetto e che sfidano il tabù della peluria ascellare...
D'altra parte il mondo va avanti, e sicuramente il mondo dei manga gay ci riserverà nuove sorprese in futuro. Tuttavia la cosa davvero interessante del fenomeno bara è che è in espansione pur nascendo ad uso e consumo del solo pubblico omosessuale, tant'è che a tutt'ora viene distribuito quasi esclusivamente nei gay shop giapponesi... Con buona pace di chi passa in Giappone e si stupisce di non trovare manga di questo tipo nelle fumetterie tradizionali (che magari hanno interi piani dedicati ai BOYS LOVE o agli HENTAI, i manga porno etero).
Evidentemente tutto questo nasce anche dalla tradizionale esigenza di anonimato dei gay giapponesi, che pur non dovendo subire condanne religiose devono fare i conti con la riprovazione sociale di una cultura fortemente maschilista. D'altra parte è anche vero che, se un turista occidentale va in Giappone senza avere familiarità con la realtà gay locale, molto difficilmente si imbatterà in un gay shop, visto che nella maggior parte dei casi queste attività commerciali non hanno vetrine sulla strada, ma nel migliore dei casi delle insegne esterne (in giapponese) che ne indicano la presenza all'interno di edifici pressochè anonimi, magari al decimo o al ventesimo piano. Che io sappia ci sono pochissime eccezioni, come lo storico gay shop Lumière di Tokyo (che vedete nelle foto qui sotto).
Eppure i bara manga rappresentano un mercato in espansione, e forse questo vuole dire che lentamente la comunità gay nipponica sta raggiungendo nuovi livelli di emancipazione... E questa, tra l'altro, potrebbe anche essere una buona occasione per far capire una volta per tutte che la rappresentazione dell'omosessualità nei BOYS LOVE è una cosa, mentre un manga che considera il punto di vista gay è tutt'altro genere di prodotto...
Tutto questo arriverà ad avere delle ripercussioni anche in Italia, dove notoriamente le informazioni e le tendenze si diffondono con un certo ritardo strutturale? Difficile dirlo... Qualche segnale positivo c'è già stato, e se qualche anno fa parlavo di bara manga su Gay.It suscitando ancora un certo stupore, adesso noto che il termine sta iniziando a farsi conoscere un po' di più. Merito di internet, presumo, visto che a tutt'oggi in Italia è stato pubblicato un solo bara manga (l'antologia RACCONTI ESTREMI di Gengoroh Tagame), mentre quello annunciato da RENBOOKS sta ancora aspettando l'ultimo nulla osta dai giapponesi per andare in stampa. Devo ammettere che sono molto curioso di vedere se, con questi presupposti, gli organizzatori della mostra parigina riusciranno a portarla anche a Milano come hanno annunciato. Nel qual caso sarò felice di annunciarlo su questo BLOG.
Ciao e alla prossima.