Ciao a tutti e ciao a tutte, come va?
Per prima cosa oggi volevo segnalarvi che VANITY FAIR di questa settimana, guardacaso nel mese del Gay Pride, ha voluto confermare il suo slancio gay friendly con un'intervista a Ricky Martin, che peraltro si è anche guadagnato la copertina.
In diverse occasioni ho sottolineato come VANITY FAIR sia una delle cose più vicine ad una rivista gay friendly che possiamo permetterci nelle edicole italiane, e di come questo sia abbastanza frustrante considerando tutti i limiti di spazio e contenuti che deve porsi su certi argomenti... E che ovviamente occupano degli spazi perlopiù occasionali. Ovviamente questa non è una critica a VANITY FAIR, che di fatto non è una rivista gay, ma al fatto che da una parte l'imprenditoria gay italiana degli ultimi dieci anni non è mai stata in grado di portare avanti progetti vincenti nelle edicole del nostro paese. Il che non sarebbe tanto grave considerando che internet offre comunque un buon servizio, se non fosse per il fatto che i media "ufficiali" come la stampa e la TV non offrono alcun riferimento concreto per la comunità gay, e si ostinano ancora ad operare censure assurde. Neanche una settimana fa, ad esempio, Italia Uno ha censurato un castissimo bacio gay (lo vedete qui sotto) nel serial GOSSIP GIRL...
Scelta quanto mai ridicola considerando la quantità di giovani e giovanissimi che hanno libero accesso a internet, ma penso che anche questo dia la misura dell'acume e della modernità di chi gestisce i media italiani. E se un bacio gay dà ancora tanto scandalo il corpo maschile, soprattutto se presentato in maniera erotica e sensuale, rimane ancora un tabù (e le recenti polemiche sui bronzi di Riace utilizzati in uno spot all'acqua di rose lo dimostrano). Eppure, anche in questo caso, è lampante come la situazione italiana sia anomala, visto che - ad esempio - l'Unione Europea ha scelto di utilizzare proprio il corpo maschile per pubblicizzare la tessera europea di assicurazione sanitaria...
Evidentemente anche questo significa qualcosa. Nell'attesa che anche dalle nostre parti la situazione inizi a sbloccarsi e ad adeguarsi agli standard degli altri paesi occidentali, comunque, è sempre bello vedere che altrove i media continuano a rompere nuovi tabù, e i fumetti sono sempre in prima linea. Per esempio alla Marvel hanno deciso di affrontare lo scottante tema dei suicidi fra gli adolescenti gay che vivono in contesti omofobi. Se ne parlerà sul numero 9 della serie GENERATION HOPE, un nuovo supergruppo composto da ragazzi e ragazze molto giovani che fanno parte del mondo degli X-Men...
Anche in questo caso è abbastanza ironico constatare che, se i fumetti popolari italiani non affronteranno questo argomento per chissà quanto tempo ancora, le storie di GENERATION HOPE presto o tardi verranno tradotte anche nella nostra lingua, e con ogni probabilità raggiungeranno tutte le edicole italiane. E a proposito di supereroi oggi mi sembrava carino farvi vedere un paio di foto scattate al seminario che il fumettista gay dichiarato Phil Jimenez ha tenuto al LGBT Center di New York...
Senz'altro un modo alternativo per passare la giornata e finanziare l'associazione GEEKSOUT di New York, che da qualche annetto promuove il fumetto e i fumettisti gay sulla Costa Est. Anche in questo caso non posso fare a meno di augurarmi che presto o tardi qualche associazione italiana tragga spunto, anche perchè, come potete vedere, per iniziare non sono indispensabili grandi strutture o costosi modelli superpalestrati. Quelli, magari, sono più necessari per i libri di fotografia omoerotica. E a proposito di libri, siccome questo è il blog che vi porta le notizie che gli altri blog italiani non riportano nemmeno per sbaglio, volevo segnalarvi che il signor Bruno Gmuender (nella foto sotto è il primo a sinistra) ha abbandonato la direzione della casa editrice che da lui ha preso il nome.
Aveva fondato la casa editrice nel 1981, e dopo trent'anni in cui è riuscito a trasformarla in un punto fermo dell'arte e della fotografia omoerotica (aprendosi di recente anche al fumetto), ha passato il testimone a Tino Henn (il simpatico trentaseienne che nella foto è il secondo da sinistra). La casa editrice non cambierà nome e probabilmente proseguirà lungo la strada tracciata negli ultimi anni, anche se la speranza di chi vi scrive è che lo spazio dedicato al fumetto omoerotico di qualità possa aumentare sempre di più. Nel frattempo chiudo il post di oggi segnalandovi una nuova mostra (l'ennesima) dedicata a Tom Of Finland per il ventennale della sua morte.Questa volta viene ospitata dalla Phd Gallery di St. Louis (in Missouri) dal 25 giugno al 6 agosto. Se vi capita di passare da quelle parti siete avvisati. Certo non sarebbe male se un giorno una mostra del genere venisse fatta anche in Italia, anche se immagino che per come siamo messi i pochi disegni di Tom Of Finland che attualmente sono esposti al padiglione nordico della Biennale di Venezia siano il massimo che possiamo aspettarci. Peccato.
Ciao e alla prossima.
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