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venerdì 3 maggio 2019

TENDENZE DI OGGI...

Ciao a tutti, come va?

Come avrete notato i post su questo blog si sono rarefatti, ma volevo tranquillizzarvi sul fatto che non ho intenzione di fermarmi, e che non appena possibile tornerò ad essere più assiduo. Anche se a quanto pare, per come si sta evolvendo il metodo di fruizione dei contenuti online, i blog come il mio stanno un po' passando di moda. Anche perchè qui non trovate solo un elenco delle novità a tema LGBT, ma ci trovate anche e soprattutto delle opinioni e delle analisi che non fanno sconti a nessuno.

E forse, considerando che spesso e volentieri mi permetto di fare dei confronti fra quello che succede in Italia e quello che succede altrove, mi rendo anche conto che - siccome la situazione in Italia è quello che è - tante volte i miei contenuti risultano un pochino... Come dire... Avvilenti... E siccome su internet tanta gente viene nella speranza di staccare la spina, posso capire che sia una scelta un pochetto impopolare, anche perchè a volte anche a me sembra di infierire e di sparare sulla crocerossa. Però, dal momento nessuno (o quasi)  sembra voler fare i conti con questa realtà, non me la sento di cambiare tono e di fare finta che tutto vada bene e trullalero trullallà...

Anche perchè ho sempre la segreta speranza che - continuando a rompere le scatole - le cose possano cambiare, e ogni tanto - pare - che le cose possano iniziare leggermente a cambiare sul serio (anche se poi non ho la minima idea di quanto possa essere stato determinante il mio eventuale apporto). Se, ad esempio, controllate le copertine di Topolino nuova gestione che si sono susseguite dall'inizio dell'anno ad oggi (CLICCATE QUI), noterete che - per la prima volta dopo anni - per oltre quattro mesi non si è vista una sola copertina a tema calcitstico o con qualche personaggio famoso in versione paperizzata... Anzi, il prossimo numero sarà presente anche con un edizione speciale dedicata al Salone del Libro di Torino!

Che magari sembrerà una cosa da poco, ma visto l'andazzo degli ultimi anni  davvero una presa di posizione importante... Che forse sottolinea come la nuova gestione abbia davvero intenzione di cambiare rotta. Considerando la mia personale crociata per la sensibilizzazione nei confronti delle copertine di Topolino direi che è un buon segnale, anche se si tratta di un piccolissimo passo nella ricucitura del rapporto col pubblico... E comunque bisogna considerare che il pubblico potenziale, quello di oggi, vive sullo stesso pianeta in cui Disneyland Paris sta per organizzare il suo primo Magical Pride... Dove probabilmente si vedranno tanti personaggi Disney sfilare per la prima volta con completini arcobaleno e via dicendo...

Il Topolino italiano avrà il coraggio di dedicargli un servizio? Staremo a vedere... Di sicuro manca poco e io proverò a monitorare la situzione (anche per quel che riguarda l'eco dell'evento su Le Journal de Mickey, non temete!). E d'altra parte il marchio Disney non è associato solo al Magical Pride o alla presenza (ufficiale) del marchio (e dei dipendenti) Disney nei Pride di diverse città del mondo, ma è anche quello che ha iniziato a inserire personaggi gay minorenni nelle sue produzioni per ragazzi...

Ed è la stesso che non si è fatto problemi ad inserire il cameo un personaggio omosessuale durante la seduta di counseling gestita da Capitan America nel superfilm campione di incassi AVENGERS ENDGAME... Un personaggio che doveva superare la scomparsa del proprio compagno e che oltretutto è stato interpretato da uno dei due registi del film, Joe Russo...

E considerando che alla fine AVENGERS ENDGAME è stato progettato per essere un prodotto per famiglie direi che non c'è molto da aggiungere. A parte, forse, il fatto che è sempre più evidente che non si tratta più di una questione di inserimento politically correct di minoranze, ma di un tentativo di rappresentare in maniera più credibile la realtà di oggi. Quella, appunto, in cui si muove il nuovo pubblico. Un pubblico sempre più globalizzato, e di cui - a quanto pare - l'entertainment italiano non riesce ancora a farsi una ragione. Anche perchè l'entertainment è un settore sempre più globalizzato, ma a livello locale i media risentono - ovviamente - di dinamiche molto specifiche... Tant'è che, per fare un esempio molto banale, negli USA il TIME può dedicare una copertina ad un aspirante candidato democratico alle prossime elezioni americane, Pete Buttigieg, che posa con suo marito...

Una cosa che in Italia, allo stato attuale dei fatti, sarebbe perlomeno improbabile... Anche perchè nessuna formazione politica lascerebbe spazio ad un candidato dichiaratamente gay, per paura di compromettersi agli occhi dell'elettorato più anziano... E queste sono un po' le dinamiche che si riflettono anche in buona parte dell'entertainment prodotto in Italia (fumetti compresi), nonostante vengano importate massicciamente produzioni che arrivano da nazioni che da questo punto di vista sono più evolute e inclusive...

E infatti è solo una questione di tempo prima che anche in Italia arrivino le puntate della seconda stagione di She-Ra prodotta da Netflix, quella in cui sono stati introdotti i due padri di Bow... Uno dei personaggi principali della storia (e che è ben noto, nella sua versione classica, a chi seguiva la serie originale negli anni Ottanta... Che forse qualcuno avrà "riconosciuto" nel design di uno dei due padri di cui sopra).

Per dirla tutta: si tratta della prima volta che viene introdotta una famiglia omogenitoriale, composta da due padri, in una serie animata che ha un taglio prevalentemente avventuroso. In una puntata in cui, oltretutto, si gioca comunque sul concetto di coming out, dato che Bow non ha mai detto ai suoi genitori che è un guerriero e che invece di proseguire i suoi studi ha scelto di unirsi alla ribellione di Etheria contro le armate di Hordak... Finendo poi per raccontare tutto e per farsi accettare per quello che è. Insomma: nella puntata in questione il tema importante non è l'omosessualità dei due genitori di Bow (per la quale nessuno batte ciglio), ma il fatto che lui non è comunque stato sincero con loro, a proposito di un argomento che non ha niente a che fare con la sua sessualità, per paura di tradire le loro aspettative... A riprova del fatto che i coming out sono importanti a prescindere dal discorso dell'orientamento sessuale...

E comunque, per la cronaca, bisogna anche dire che queste prime sette puntate della nuova stagione (le ultime verranno trasmesse a fine anno), hanno puntato i riflettori anche sul sentimento, non ricambiato, che prova Skorpia per Catra... Esplicitando il suo tormento interiore ad un livello che probabilmente non si era mai visto in una serie per ragazzi occidentale... E che probabilmente ha sorpreso anche gli estimatori della serie storica degli anni Ottanta (in cui le due, fondamentalmente, erano in perenne competizione e si disprezzavano apertamente). Non male.

Ad ogni modo a questo punto è evidente che le sottotrame LGBT diventeranno un tratto caratteristico di questa saga, e considerando che probabilmente nelle prossime puntate si inizierà a fare luce sulle origini di Adora e sul suo legame col pianeta Eternia, magari in un futuro non troppo lontano vedremo questi temi trovare posto anche in un'ipotetica rivisitazione delle avventure di He-Man... E potrebbe essere davvero molto interessante verificare come potrebbero essere gestite in un mondo popolato da maschioni che anche in tempi non sospetti sembravano uscire da un party gay... E che in effetti, in anni più recenti, hanno anche ispirato dei party gay...

Staremo a vedere. Sicuramente nel frattempo bisogna prendere atto che certe tematiche sono sempre più presenti a tutti i livelli dell'entertainment, e sono presenti nella loro accezione più moderna e inclusiva, anche e soprattutto quando si tratta di produzioni per tutti, in particolare se si rivolgono ai più giovani. Anche perchè i giovani di oggi non sono i giovani di ieri o di ieri l'altro, e vivono nel mondo di oggi. Anche per questo, lo ammetto, in questo periodo mi risulta particolarmente stridente l'annuncio della casa editrice Bonelli di rilanciare - per l'ennesima volta - la linea Bonelli Kids sotto forma di volumi da libreria...

Personaggi già avulsi da ogni contesto giovanile nella loro versione adulta, ridotti a mascotte promozionali che - fondamentalmente - non hanno niente da dire e non sono mai riusciti neanche nell'impresa per cui erano stati progettati, e cioè agguantare giovani lettori da dirottare fra qualche anno sulle collane tradizionali da cui traggono ispirazione. Viene quasi il sospetto che questa ultima iniziativa libraria sia stata progettata assieme alle strip, e che per contratto con gli autori la casa editrice fosse vincolata a pubblicarli nonostante il flop generale del progetto... Altrimenti davvero non se ne capirebbe il senso... A meno che qualcuno non speri davvero che nella versione da libreria questi personaggi possano raggiungere un pubblico diverso... Cosa che magari è pure possibile, ma che sottovaluta ampiamente il fatto che il settore per ragazzi delle librerie è già strabordante di cose meravigliose, con cui i Bonelli Kids non possono assolutamente competere... Anche perchè, a differenza di altri personaggi di successo che inondano le liberie, non sono nati per i bambini, ma per far conoscere ai più piccoli dei personaggi che - nella loro versione standard - rischiano di soccombere di fronte al mancato ricambio generazionale...

E comunque la situazione dalle parti della Bonelli sembra non essere rosea a prescindere, perlomeno a giudicare dal fatto che - dopo anni in cui ha tentato di rilanciarsi puntando su personaggi nuovi (che però, nascendo vecchi, hanno floppato in maniera abbastanza vistosa), pare concentrarsi sul recupero di alcuni personaggi che a suo tempo aveva abbandonato per via del calo dei lettori... Probabilmente qualcuno deve avere notato che quelli che una volta sembravano numeri insoddisfacenti adesso farebbero tirare comunque una boccata d'aria... E così è partita una sorta di operazione recupero, evidentemente finalizzata a riacchiappare quei lettori che, forse, avevano lasciato la casa editrice dopo la conclusione di alcune serie. Per ora si parla del ritorno di Mister No, Magico Vento e Napoleone, ma qualcosa mi dice che questo è solo l'inizio...



Quindi, piuttosto che ripensare alle strategie per lanciare nuove idee, puntando magari su un rinnovamento generale del parco autori, si è pensato bene di ripiegare sul passato... Una strategia sicuramente legittima, ma che probabilmente non farà altro che accelerare il disinteresse da parte dei nuovi lettori potenziali... Tra l'altro, giusto per confermare la propria fiducia nelle sue strategie tradizionali, la casa editrice ha pensato di mettere in cantiere anche una storia dedicata a Leonardo da Vinci... In vesione investigatore...

E ha pensato bene di affidarla alle sceneggiature di Giuseppe De Nardo, già responsabile del volume che la casa editrice dedicò a Caravaggio nel 2014 (CLICCATE QUI e QUI), e dal quale si pensò bene di omettere qualsiasi riferimento esplicito alla sua omosessualità, o perlomeno bisessualità... Adesso che con Leonardo avrà a che fare con qualcuno che ha subito una denuncia per sodomia (che si concluse con un non luogo a procedere solo perchè era anonima) e su cui ci sono molti indizi più circostanziati (CLICCATE QUI), nonchè una perizia psicologica postuma fatta persino da Sigmund Freud, sarà molto interessante verificare cosa salterà fuori... Anche se ho come il vago presentimento che, anche in questo caso, si manterrà un prudenziale silenzio su tutti i risvolti più ambigui del personaggio... Anche perchè quest'anno si ricordano i 500 anni dalla sua morte, e magari potrebbe essere ritenuto sconveniente ricordare dei "piccoli" dettagli come la sua passione per il giovane Gian Giacomo Capriotti...

Della quale, comunque, si parlò in maniera molto esplicita e dettagliata persino nella miniserie che gli dedicò la Vertigo nell'ormai lontano 1995... Una bella miniserie che a tutt'ora resta inedita in Italia, e anche questo non mi stupisce... E se a chi detiene i diritti Vertigo/DC Comics in Italia, magari dopo essere accidentalmente passato da queste parti, venisse in mente di farci un pensierino non sarebbe male...

E qui si torna al punto di partenza: se negli USA l'omosessualità di Leonardo da Vinci non era considerata un tabù già ventiquattro anni fa, e se avessimo la conferma che per il fumetto italiano anche oggi è un problema parlarne, probabilmente non sarebbe un buon segnale...

Soprattutto considerando che, come si è visto, a livello di entertainment l'omosessualità non è più considerata un tabù a prescindere dalla sua associazione a Leonardo da Vinci... E non è più considerata un tabù assoluto nemmeno nelle produzioni che si rivolgono ai più giovani, che tra l'altro - a differenza di quanto fanno certi editori storici italiani -  ne offrono una rappresentazione molto inclusiva e non necessariamente connotata in maniera negativa.

E d'altra parte, come ho scritto più volte (ma è sempre bene ripeterlo), la rappresentazione dell'omosessualità è un'ottima cartina di tornasole per valutare in generale i contenuti e l'approccio dell'entertainment che mira a rivolgersi al pubblico di oggi... E non a quello di ieri, o dell'altro ieri... Che probabilmente dopodomani non ci sarà più...

Quindi, arrivati a questo punto, direi che i fatti si commentano da soli.

Alla prossima.

mercoledì 6 giugno 2018

ITALIA CHE VIENE E CHE VA...

Ciao a tutti, come va?

Oggi volevo provare a tracciare una panoramica d'insieme sulla situazione attuale, e sulla situazione che potrebbe delinearsi a breve, analizzando alcune notizie di questi ultimi giorni che, apparentemente, non hanno alcun collegamento... Anche se qualcosa mi dice che le cose non stanno proprio così.

Cominciamo da una bella notizia. Lo scorso marzo, negli USA, aveva ottenuto un buon riscontro al cinema una commedia adolescenziale a tinte gay, prodotta da Greg Berlanti. Della suddetta commedia, a suo tempo, era stata annunciata anche una distribuzione italiana, con il titolo di  Tuo, Simon.

La distribuzione italiana della pellicola era stata annunciata per il 31 agosto, una data non proprio felicissima che aveva fatto storcere il naso a parecchia gente, che in qualche caso aveva già gridato al complotto. Invece, ad aprile, il distributore ha cambiato idea e ha deciso di anticipare l'uscita italiana di tre mesi, al 30 maggio. Evidentemente qualcuno deve avere fatto notare a chi di dovere che - al di là del rischio rappresentato dalla streaming selvaggio - il titolo poteva avere più senso se veniva presentato all'inizio della stagione dei Gay Pride, e - per fortuna - chi di dovere ha ascoltato. Può sembrare una cosa da poco, ma forse non andrebbe sottovalutata, soprattutto considerando che siamo in Italia e che le date più rappresentative del mondo LGBT vengono regolarmente snobbate dai circuiti mainstream. E comunque, parlando di un film sull'adolescenza, qualcuno potrebbe avere realizzato che - effettivamente - per gli adolescenti attuali (e in particolare quelli gay e gay friendly) certi temi - e un certo tempismo - iniziano ad avere un'importanza crescente... Così come inizia ad avere un'importanza crescente la rappresentazione positiva, ottimistica e senza strane ambiguità,  dell'omosessualità, così come viene portata avanti da un certo cinema americano... Che purtroppo in Italia non ha ancora fatto scuola...

Quindi, a voler ben guardare, la distribuzione anticipata di questo film in oltre 300 sale  (che nella settimana d'esordio si è già piazzato in una dignitosa sesta posizione), è un segnale dei tempi che cambiano. E di come anche chi distribuisce film in Italia inizia a rendersene conto. Cosa che, per esempio, non era avvenuta nel caso del film su gay e adolescenza prodotto da Veronica Pivetti nel 2015, quel Nè Giulietta nè Romeo che a suo tempo è stato letteralmente boicottato e che è passato pressochè inosservato presso il grande pubblico...

Probabilmente in tre anni la situazione si è evoluta, e sicuramente l'approvazione della Legge sulle Unioni Civili ha dato il suo apporto. A riprova del fatto che, a volte, la legittimazione dall'alto ha un certo peso, soprattutto quando si parla di circuito mainstream.

Detto ciò, magari sarà una pura coincidenza, ma proprio in questi giorni è successo che la Bonelli ha annunciato che è in lavorazione una storia di 300 pagine che prosegue le vicissitudini di Legs Weaver, il primo personaggio omosessuale dichiarato della casa editrice. Ai testi ci sarà Antonio Serra, creatore del personaggio, che da sempre si batte per poter rappresentare in maniera più libera e disinvolta la componente lesbica del personaggio (CLICCATE QUI per saperne di più)... E se a questo aggiungiamo quello che trapela da alcune tavole in anteprima la sensazione è che questo aspetto del personaggio, una volta tanto, sarà abbastanza centrale...


A giudicare dalle tavole in anteprima il personaggio non avrà modo di tornare all'ottimismo degli inizi, ma considerando che ultimamente il suo potenziale era stato ampiamente trascurato, questo nuovo speciale potrebbe essere letto come un piccolo segnale di apertura. Anche se, ripeto, bisognerà innanzitutto vedere che tipo di storia sarà... Di certo, se l'editore ha scelto di diffondere in anteprima, e in questo periodo, proprio delle tavole in cui Legs scambia effusioni con altre donne, forse è il caso di essere prudentemente ottimisti... E magari è lecito sperare che in questa occasione la protagonista avrà modo di risolvere al meglio alcune situazioni affettive che aveva lasciato in sospeso da anni...

Staremo a vedere.

Sicuramente, a proposito di coincidenze che forse tanto coincidenze non sono, è abbastanza curioso notare che la scorsa settimana Topolino ha messo in copertina la versione paperizzata di un altro VIP notoriamente gay, seppur con estrema discrezione, ovvero il ballerino Roberto Bolle... Con tanto di intervista esclusiva all'interno...

Alcune considerazioni preliminari sono d'obbligo. La prima è che anche questa è una delle innumerevoli trovate di "marketting" (con due t) che su Topolino trovano spazio sempre più spesso. Tantopiù che questa volta non si tratta di poche  gag da una pagina, ma di un'intera storia incentrata proprio sulla versione disneyana di Roberto Bolle, ovvero Bolle Duck (???), che ovviamente nella storia è rappresentato come l'idolo di tutte le papere... E guardacaso questa storia è stata pubblicata più o meno in concomitanza con la partenza del nuovo spettacolo del ballerino, che si chiama On Dance e che... Caso strano... Suona molto simile al programma televisivo Paper - On Dance, che compare nel fumetto fin dalla prima tavola...

Seconda considerazione preliminare: nel febbraio 2013 Roberto Bolle aveva fatto coming out sulla stampa francese, salvo poi ritrattare tutto... Probabilmente su pressione di impresari e sponsor vari... Se non che, nell'ottobre 2015, il settimanale CHI lo aveva paparazzato intanto che baciava il suo ragazzo dell'epoca (un noto chirurgo plastico che aveva anche una trasmissione su La5), e nessuno ha smentito nulla...

Dopodichè, nel 2016, si è esibito sul palco del Festival di Sanremo indossando un braccialetto coi colori della bandiera arcobaleno, in un'edizione che passò alla storia per i suoi gesti a sostegno della Legge sulle Unioni Civili che era in discussione.

E nel frattempo ha avuto modo di posare completamente nudo per diversi servizi fotografici artistici, nonchè per il fotografo Bruce Weber...

Forse sbaglierò, ma la sensazione è che - più che una scelta sua - questo suo "silenzio assenso" sul proprio orientamento sessuale sia imposto dall'alto. Della serie tutti lo sanno, ma se tu stai zitto è meglio. E qualche giovane artista italiano contemporaneo ha anche cercato di cogliere questa contraddizione... Come potete vedere nell'opera qui sotto (se vi interessa questo dipinto e lo stile del suo autore trovate tutte le info CLICCANDO QUI).

E in effetti un personaggio del genere poteva anche tornare particolarmente utile a Topolino in questo periodo, visto che il settimanale è ormai noto per lo spazio che dà anche alle versioni paperizzate di personaggi notoriamente omosessuali senza mai affrontare il discorso direttamente. Quindi, forse, potrebbe anche essere che se Topolino ha voluto pubblicare il numero con Roberto Bolle proprio in questo periodo, al netto del suo spettacolo al teatro degli Arcimboldi dal 13 al 17 giugno, è stato per lanciare un qualche messaggio molto criptico senza esporsi. Tipo che si ricorda che questo è il mese del Gay Pride, e che lo sostiene, anche se non può darlo a vedere?

Non saprei... Certo è che dedicare un'intera storia di Topolino a Roberto Bolle in occasione di uno spettacolo che dura quattro giorni in un teatro milanese, mentre al tour di Tiziano Ferro, per dirne una, furono dedicate solo poche gag da una pagina, è alquanto sospetto... O no? Tra l'altro, potere delle coincidenze, anche la copertina dedicata a Tiziano Ferro arrivò nel giugno dell'anno scorso... Curioso, vero? E in entrambi i casi si tratta ci copertine comparse dopo l'approvazione della Legge sulle Unioni Civili... Mhhh... Sta a vedere che...

Sia come sia dispiace un po' che, per i motivi di cui sopra, quando certi personaggi vengono intervistati, o rappresentati in versione disneyana, determinati argomenti restino sempre dei sottointesi... Mentre potrebbero essere affrontati di petto, seppur con molta delicatezza, per contribuire a combattere l'omofobia ed educare al rispetto i lettori di Topolino, ad esempio. D'altra parte presumo che, per gli standard di Topolino, dare spazio alle versioni disneyane di Roberto Bolle, Tiziano Ferro o Mika sia già di per sè un atto molto gay friendly...

Comunque: poniamo che io non stia prendendo un abbaglio e che quello che succede dalle parti di Topolino, gli annunci della Bonelli e tutto il resto siano, in qualche modo, un timidissimo e discretissimo segnale di apertura mei confronti delle tematiche omosessuali... E che questo sia stato determinato anche dal fatto che, in anni recentissimi, in Italia la condizione omosessuale è stata in qualche modo riconosciuta e legittimata in maniera ufficiale...

Cosa potrebbe accadere adesso?

Mi spiego meglio.

Premesso che questo non è un blog che si occupa di politica, alcune considerazioni sono comunque d'obbligo. A pochi giorni di distanza dall'insediamento del nuovo Governo italiano abbiamo già avuto a che fare con un Ministro per la FAMIGLIA che ha pesantemente svalutato la condizione omosessuale, e con un Ministro dell'Istruzione che ha già messo in evidenza quello che secondo lui è il potenziale DISEDUCATIVO dei fumetti (CLICCATE QUI).

Se l'approvazione di una Legge sulle Unioni Civili, forse, ha iniziato a spronare timidamente i grandi editori italiani che si occupano di fumetti a riconsiderare la loro posizione storica nei confronti dell'omosessualità... Che cosa potrebbe accadere se adesso iniziassero a temere di finire nel mirino di qualche politico bigotto in cerca di visibilità, facili consensi e nemici inesistenti? In Italia abbiamo una lunga tradizione di interpellanze parlamentari contro i fumetti che, fondamentalmente, si basavano sul nulla... Anche se purtroppo sono state DETERMINANTI per l'evoluzione del fumetto mainstream prodotto in Italia (CLICCATE QUI per ripassare i casi più ecclatanti degli ultimi decenni)... Che, molto spesso, è stato costretto a tornare sui suoi passi quando sulla sua strada ha incrociato qualche politico puritano e in vena di cercare capri espiatori...

Spero tanto di sbagliarmi, ma se conosco bene i miei polli ho il timore che nell'ambiente dell'editoria qualcuno abbia già drizzato le orecchie e sia in modalità allarme giallo. Non che prima non lo fosse, in realtà, ma forse adesso è un po' più tendente al rosso, diciamo... E magari sta già valutando i provvedimenti del caso.

Ovviamente, per sapere se sono un complottista oppure no, non ci resta altro che stare che stare a vedere cosa accadrà da questo momento in poi.

Alla prossima.

venerdì 2 febbraio 2018

GAY FANTASTICI E DOVE TROVARLI

Ciao a tutti, come va?

La notizia di oggi è un po' più banalotta rispetto a quelle che riporto di solito su questo blog, ma forse merita un piccolo approfondimento analizzando la situazione nel suo insieme. Partiamo dall'inizio: mentre portava avanti la saga di Harry Potter la scrittrice J.K. Rowling pubblicò anche un libro di quelli che i protagonisti avevano in dotazione nella loro scuola di magia, ovvero Gli animali fantastici: dove trovarli. Così, una volta terminato l'adattamento cinematografico della saga principale alla Warner hanno pensato bene di riavviare la macchina produttiva, partendo dalle vicissitudini di chi - nel mondo di Harry Potter - aveva scritto il bestiario in questione, e cioè Newt Scamandro. Le vicende narrate partono una settantina d'anni prima dell'inizio della saga di Harry Potter e a quanto pare il progetto è di portare avanti una nuova saga cinematografica di almeno quattro capitoli, anche se in realtà un romanzo di riferimento non esiste e l'autrice (foto sotto) si limita a curare la sceneggiatura, anche e soprattutto per assicurarsi che sia coerente con la sua saga di culto.

Ora: nel secondo film, che si vedrà a breve, saranno presenti anche le versioni giovanili di Albus Silente (futuro preside di Harry Potter) e del suo grande amore Gellert Grindelwald... Anche se l'orientamento sessuale del primo e la vera natura del suo rapporto col secondo è stata rivelata dall'autrice solo dopo la pubblicazione dell'ultimo volume di Harry Potter, e non è mai stata affrontata in maniera diretta nelle pagine dei suoi libri. Il punto è che, come molti di voi sapranno, il regista del secondo film, David Yates, ha rilasciato un'intervista a Entertainment Weekly, in cui dice che:

“Non ci saranno riferimenti espliciti all’omosessualità di Silente. Ma credo che i fan ne siano consapevoli. Ha avuto una relazione molto intensa con Grindelwald quando erano giovani. Si sono innamorati delle idee e delle ideologie reciproche. Silente è un dissidente, un ribelle ed è un insegnante di grande ispirazione ad Hogwarts. E’ arguto e fuori dagli schemi. Non è un anziano statista. E’ un tizio molto energico. Insieme al Grindelwald di Johnny Depp forma una coppia incredibile.”

E nel giro di poche ore si è scatenato l'inferno.

Nel senso che i social sono stati sommersi da valanghe di proteste e - per dirla con un eufemismo - di accuse di omofobie e codardia... Persino nei riguardi della stessa J.K. Rowling. Nonchè di suppliche disperate da parte di chi spera ancora che ci sia un ripensamento e che l'orientamento di Albus Silente possa ancora avere modo di manifestarsi liberamente. Per darvi un'idea del tono potete CLICCARE QUI.

Per inciso: alla scrittrice è stata pure rinfacciata una buona dose di opportunismo, rimproverandole anche il fatto che ha aspettato che fossero passati tre mesi dalla pubblicazione dell'ultimo libro di Harry Potter per rivelare l'omosessualità di Silente . Dal canto suo lei ha risposto abbastanza piccata, visto che si è sentita insultata per un'intervista che non ha nemmeno rilasciato lei, e che comunque tutte queste critiche non hanno senso, dato che questa nuova saga cinematografica è ben lungi dall'essere conclusa e nessuno - in realtà - ha letto la sceneggiatura.

Cosa avrà voluto dire? Ha cercato solo di difendersi o alludeva a possibili sviluppi futuri?

Ovviamente non possiamo saperlo. Però in questi casi può essere molto utile incrociare i dati a disposizione per capire se si possono ottenere delle informazioni supplementari. Innanzitutto si sa che il film dovrebbe uscire non prima di novembre... E ora siamo solo a febbraio. Quindi, anche se il film è in fase di post produzione, si fa ancora in tempo a ritoccare qualcosa qua e là e forse anche a girare delle scene supplementari. É realistico pensare che le dichiarazioni del regista non siano state rilasciate proprio a caso, e che forse si sia trattato di una specie di test per verificare la sensibilità del pubblico e dei media intorno alla questione?

In realtà la domanda potrebbe essere legittima, se si considera che la Warner non è proprio in una situazione semplicissima da questo punto di vista. Da una parte ci sono le affermazioni dell'autrice sull'orientamento del personaggio, che ne hanno fatto istantaneamente un'icona gay a tutti gli effetti, trasformando la saga in un cult anche per il pubblico gay e gay friendly...

Dall'altra c'è il fatto che i libri prima e i film poi sono diventati popolarissimi in tutto il mondo, e quindi anche in quelle parti di mondo in cui l'omosessualità è considerata un reato e/o viene crudelmente repressa. Gli stessi paesi che, per inciso, hanno boicottato di recente la versione live de La Bella e la Bestia della Disney piuttosto che il film dei Power Rangers prodotto dalla Lionsgate... Anche se in questi casi la tematica gay era stata più che altro suggerita in maniera abbastanza velata.

Se in un film, dedicato (anche) alla giovinezza di uno dei principali protagonisti della saga di Harry Potter, emergesse in maniera lampante il fatto che si tratta di un omosessuale cosa potrebbe succedere? Difficile dirlo, perchè al di là del film in questione probabilmente verrebbe compromesso tutto il franchise di Harry Potter, anche in maniera retroattiva...

Perchè in un paese come la Russia, tanto per fare un esempio, un film che mettesse in evidenza l'omosessualità di Albus Silente metterebbe automaticamente fuorilegge tutti i libri e i film di Harry Potter, e tutto il merchandising annesso e connesso. E probabilmente questo sarebbe solo l'inizio.

Quindi diciamo pure che un'intervista in cui si rivela - in maniera apparentemente casuale - che i personaggi di Animali Fantastici 2 non saranno omosessuali in maniera esplicita potrebbe servire per tastare il terreno e verificare quale potrebbe essere il male minore... E per valutare eventuali modifiche in corso d'opera, o magari per capire meglio come sviluppare i film successivi.

Sia come sia le reazioni che ci sono state, e l'eco che hanno avuto in tutto il mondo, probabilmente hanno già superato abbondantemente le eventuali previsioni fatte al riguardo, e non è affatto detto che la cosa si esaurisca qui.

Inoltre, per come vanno queste cose, non è nemmeno detto che in certe nazioni qualcuno non faccia partire il boicottaggio del film a prescindere, dato che - per stessa ammissione di scrittrice e regista - i personaggi SONO omosessuali anche se non lo danno a vedere.

Quindi sarà interessante seguire i futuri sviluppi di questa vicenda.

Alla prossima.

giovedì 21 settembre 2017

STORIE VERE

Ciao a tutti, come va?

La cerimonia per l'assegnazione dei prossimi premi Oscar si terrà solo all'inizio del prossimo anno, ma ovviamente si iniziano già a fare le prime selezioni, compresa quella per il miglior film straniero.

Può essere interessante notare che il film proposto dalla Finlandia per entrare nella rosa dei candidati per questa categoria sarà la biografia ufficiale di Tom of Finland, quella diretta Dome Karukoski con la collaborazione della Tom of  Finland Foundation (che ha concesso l'utilizzo dei disegni originali, senza i quali un film del genere perderebbe molto in credibilità).

Morale della favola: un'intera nazione ha scelto di essere rappresentata da un film che racconta la vita di un'artista gay specializzato in disegni omoerotici, e anche questo dimostra - anche se in realtà non c'era bisogno di ulteriori conferme - quanto è diventato iconico Tom of Finland per la nazione che gli ha dato i natali. Tra l'altro, giusto per la cronaca, dal 24 al 26 agosto si è celebrata la festa per il centenario della Finlandia nel centro di Stoccolma (la Svezia ha un rapporto molto stretto coi cugini finlandesi), che è stata visitata anche dai reali svedesi e da importanti figure istituzionali... E ovviamente in quella sede non poteva mancare un padiglione dedicato a Tom of Finland, con tanto di palco per l'animazione a tema...




Il che, penso, la dice lunga anche su quanto siamo indietro in Italia... Visto che non solo da noi una mostra personale di Tom of Finland non è mai stata realizzata (men che meno in una piazza aperta al pubblico), ma dalle nostre parti persino parlare di omosessualità in una manifestazione culturale di piazza può essere ancora un problema, come attesta il recente caso di Verona, dove è stata vietata la proposta di testi a tematica LGBT nella rassegna di arte di strada Tokatì di quest'anno (se volete maggiori dettagli CLICCATE QUI).

Ad ogni modo il film di Tom of Finland inizierà ad essere distribuito negli USA a ottobre, ma al momento - tanto per cambiare - non mi risulta che in Italia ci siano dei distributori interessati. A questo punto sarebbe davvero bello se questo film fosse selezionato dall'Academy e poi vincesse l'Oscar, giusto per vedere poi in Italia cosa potrebbe succedere. Ad ogni modo qui sotto vi posto il trailer statunitense.
Comunque ad ottobre, negli USA, arriverà nelle sale un altro film decisamente interessante, che forse potrebbe avere qualche speranza in più di essere visto dalle nostre parti. Sto parlando di Professor Marston & the Wonder Women, e cioè della storia vera dell'ideatore di Wonder Woman (quando ancora usava lo pseudonimo di Charles Moulton, per non compromettere la sua carriera in un'epoca in cui fare fumetti era considerata una professione degradante). Al di là del fatto che si parla del creatore di un personaggio che fin dall'inizio è stato considerato un'icona queer, ancor prima che gay, questo film mette finalmente al centro la vita di una persona che pochi conoscono, ma che ha dei risvolti alquanto interessanti...

Molto in sintesi: William Moulton Marston(1893-1947) si era laureato il Legge per poi prendere un dottorato in psicologia. Brevettò il primo prototipo di macchina della verità ed elaborò alcune teorie che poi trovarono spazio anche in Wonder Woman, come ad esempio quella secondo cui le donne sono mediamente più oneste e affidabili degli uomini e possono lavorare più velocemente e con maggiore precisione. Marston sosteneva inoltre che c'è una nozione maschile di libertà che è intrinsecamente anarchica e violenta, e una nozione opposta femminile basata sulla "attrazione amorosa" che porta a uno stato ideale di sottomissione verso l'autorità amata. Probabilmente queste teorie, e certi sottotesti presenti nella primissima Wonder Woman, erano frutto anche della sua esperienza di vita personale, che per fortuna viene ampiamente snocciolata nel film. Molto in sintesi:  oltre ad essere un amante del sadomaso finì per amare due donne contemporaneamente (col benestare di entrambe), anche se formalmente rimase sposato solo con una di loro, che poi finirono per amarsi fra loro. In parole povere non creò una famiglia poligama, ma poliamorosa nel senso pieno del termine. Tant'è vero che ebbe figli da entrambe le compagne (che poi li hanno cresciuti come una coppia, continuando a vivere assieme dopo la sua scomparsa).

Grazie al successo del primo film di Wonder Woman non è da escludere che questo film possa essere ampiamente distribuito anche da noi, e qualcosa mi dice che potrebbe diventare anche un piccolo cult per gli amanti delle nuove prospettive relazionali. Staremo a vedere. Qui di seguito vi posto il trailer, che è decisamente invitante e che - a quanto pare - promette un'abbondante presenza dei fumetti di Wonder Woman... Con tanto di analisi del periodo successivo alla morte del protagonista, quando i suoi fumetti vennero ufficialmente accusati di promuovere l'omosessualità femminile e le pratiche sadomaso...
IN parole povere questo sembrerebbe un film caldamente raccomandabile sotto vari punti di vista, e anche in questo caso sarà interessante verificare quali saranno le reazioni ad una sua eventuale distribuzione italiana.

Sperando che non scattino censure preventive o altro... E non sarebbe la prima volta.

Ad ogni modo non bisognerà aspettare troppo tempo per vedere come andranno le cose.

Alla prossima.

giovedì 30 marzo 2017

BLUE POWER

Ciao a tutti, come va?

Oggi devo proprio tornare a parlarvi del film del Power Rangers, anche perchè la sua vicinanza con il film de La Bella e la Bestia, e il fatto che anche in questo caso si tratta di un film per ragazzi con risvolti omosessuali, ha fatto in modo che il dibattito attorno alla questione si mantenesse molto vivo.

Anche solo perchè, se La Bella e la Bestia in Russia ha finito per essere vietato ai minori di 16 anni, il film dei Power Rangers (che tratta l'argomento omosessualità in maniera più esplicita) ha finito per essere vietato a tutti minori di 18 anni!

Tuttavia, considerando che il film in Russia verrà proiettato direi che si tratta comunque di una piccola vittoria, anche perchè - a quanto pare - sulla questione della rappresentazione dell'omosessualità le grandi case cinematografiche di Hollywood sembrano sempre più decise a non cedere di fronte all'arretratezza di una parte del mercato estero... E così, come era prevedibile, dopo la prova di forza della Disney in Malesia, e dopo che La Bella e la Bestia ha portato il Ministro del Turismo locale a schierarsi apertamente contro la censura delle tematiche gay, anche il film dei Power Rangers dovrebbe arrivare senza particolari problemi.

Si tratta di tanti piccoli passi avanti che sicuramente porteranno a dei risvolti molto interessanti nel prossimo futuro.

Tuttavia il film dei Power Rangers rappresenta un traguardo molto importante soprattutto negli USA e nel mondo occidentale in generale.

A sostenerlo è l'attore David Yost, che dal 1993 al 1996 ha interpretato Billy Cranston/Blue Ranger nelle prime storiche serie televisive dei Power Rangers prodotte dalla Saban (e nel primo film per il grande schermo, quello del 1995), e che ha deciso di fare coming out nel 2010.

E lo sostiene perchè, in un recente articolo del The Hollywood Reporter (lo trovate QUI) in cui gli veniva chiesto cosa ne pensava del nuovo film, ha raccontato per la prima volta come è stato il suo personale inferno proprio negli anni della sua massima popolarita nella serie TV che lo ha reso famigliare ai telespettatori di tutto il mondo... Quando di certe cose nel mondo spettacolo non si poteva nemmeno parlare, in un'epoca in cui - per essere chiari - doveva reprimersi per non rischiare di compromettere la propria carriera lavorativa, mentre i colleghi, la società e la famiglia continuavano a metterlo sotto pressione per chiedergli conto del fatto che non aveva un ragazza... E mentre iniziavano inevitabilmente a girare voci su di lui...

Comunque ha raccontato che, mentre interpretava il Blue Ranger (e quindi dai 24 ai 27 anni), non ha mai osato incontrare o frequentare altri ragazzi e si reprimeva talmente tanto che in almeno tre occasioni ha meditato di suicidarsi. Oltretutto, negli ultimi mesi in cui lavorava nella serie, era talmente a disagio con il suo orientamento che aveva iniziato ad avvicinarsi al mondo delle terapie riparative: un mondo in cui - dopo aver lasciato la serie dei Power Rangers - ha finito per essere invischiato fino al collo... Al punto di finire all'ospedale per un brutto esaurimento nervoso, e solo a quel punto ha capito che accettarsi era ormai diventata una questione di vita o di morte.

Nell'intervista, molto in sintesi, sostiene che se avesse avuto modo di avere degli esempi e dei riferimenti diversi (come quelli che iniziano ad avere i giovani omosessuali di oggi) probabilmente il suo percorso personale sarebbe stato diverso, e quindi si dice felicissimo del fatto che nel reboot cinematografico della serie che lo ha lanciato ci sarà modo di affrontare la questione gay e di offrire un esempio positivo attraverso la nuova yellow ranger...
Come dargli torto?

Sicuramente i tempi sono cambiati, ma considerando che la strada da fare è ancora tanta ben vengano le aperture anche nelle produzioni cinematografiche per ragazzi.

Piccola nota a margine: probabilmente il caso della censura in Russia e del dibattito che c'è stato in Malesia possono sembrare fuori dal mondo... Tuttavia non ho potuto fare a meno di pensare che il clima dei suddetti paesi non è poi così diverso da quello che - purtroppo - si respira in alcuni ambiti dell'entertainment italiano, quelli in cui la rappresentazione esplicita e positiva dei personaggi omosessuali è ancora considerata una questione problematica... Soprattutto in tutte quelle produzioni che si rivolgono prevalentemente ai minori.

Forse anche questo potrebbe offrire qualche spunto di riflessione interessante.

Alla prossima.

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giovedì 23 marzo 2017

DOVEVA SUCCEDERE...

Ciao a tutti, come va?

Oggi devo proprio tornare a parlare del nuovo film dal vivo de La Bella e la Bestia, che a quanto pare è destinato a creare un precedente importante a livello internazionale... E non tanto per il modo abbastanza disinvolto con cui tocca la tematica gay, quanto per il fatto che la Disney ha deciso di non arretrare di fronte alle minacce di boicottaggio e censura  provenienti dalle nazioni più intransigenti.

Nel senso che le suddette nazioni, e le loro commissioni censorie, stavano già iniziando a parlare di proiettare una versione censurata (o addirittura di non proiettare affatto) il film in questione, e a quel punto la Disney - a cui ovviamente spettava l'ultima parola sulla distribuzione - ha deciso di non arretrare e di non scendere a facili compromessi che implicassero il taglio delle scene più incriminate.

E questo braccio di ferro, in effetti, con la Disney non era mai successo... Men che meno riguardo al discorso delle tematiche gay (che fino ad ora non erano mai state inserite in maniera così visibile)...

Nella fattispecie il braccio di ferro c'è stato soprattutto con la Russia, a causa della sua assurda legge contro la promozione dell'omosessualità, e con la Malesia, che ha un retroterra culturale alquanto omofobo. Nel primo caso la Russia ha risolto il conflitto vietando la visione del film ai minori di 16 anni (!), mentre nel secondo caso i censori hanno dovuto alzare bandiera bianca... Anche perchè a perorare la causa del film è intervenuto anche il Ministro del Turismo Nazri Aziz, che ha dichiarato pubblicamente che sarebbe ridicolo censurare questo film per via di un personaggio gay, visto che i gay esistono a prescindere dalle censure che si possono fare ne La Bella e la Bestia.

Molto acuto, direi.

Ovviamente nei paesi più intransigenti, come ad esempio il Kuwait, si è scelto di non distribuire il film nelle sale... E direi che prima o poi qualcosa del genere sarebbe dovuto succedere per forza, anche perchè la Disney non poteva permettersi di rimandare questo genere di scontro culturale all'infinito... Non senza risultare a sua volta omofoba. Quindi direi che è abbastanza comprensibile il fatto che abbia scelto di "sacrificare" parte del mercato estero, compensando le perdite con la maggiore attrattiva esercitata da un approccio più gay friendly nelle nazioni occidentali. E infatti nel  fine settimana di apertura questo film ha incassato 170 milioni di dollari negli Stati Uniti e 350 milioni di dollari a livello globale, schizzando al settimo posto nella classifica delle migliori aperture di sempre.

Con buona pace di tutte le associazioni omofobe e bigotte (come hanno fatto le immancabili
One Million Moms e American Family Association negli USA) che ne avevano invocato il boicottaggio. 

Comunque, come ho già detto in altre occasioni, è abbastanza evidente che quello che è successo con La Bella e la Bestia è sintomatico di un fenomeno di più ampia portata... E infatti anche nell'imminente film per il cinema che farà ripartire daccapo la saga dei Power Rangers (una volta tanto sfruttando solo materiale girato ex novo) le tematiche LGBT non verranno trascurate, visto che la nuova incarnazione della Yellow Ranger Trini (interpretata da Becky Gomez) sarà lesbica...

Da notare che, in questo film, i cinque prescelti sono tutti dei liceali che per un motivo o per l'altro vivono da emarginati, subendo atti di bullismo e discriminazione, quindi non è da escludere che il suddetto film non possa rivelarsi una gradevole sorpresa al di là degli effetti speciali e delle coreografie da serial tokusatsu giapponese...
Staremo un po' a vedere... In ogni caso è bello vedere che il mondo dell'entertainment inizia a sdoganare questo genere di tematica anche nelle grandi produzioni cinematografiche legate all'immaginario pop, che si rivolgono ad un pubblico composto in buona parte da giovani e giovanissimi... Ed è bello verificare che, per farlo, i produttori iniziano a sfidare apertamente anche le possibili censure nei mercati internazionali meno tolleranti.

A questo punto sarà molto interessante verificare cosa succederà nei prossimi anni.

Alla prossima.


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