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giovedì 26 aprile 2018

STAGIONI COLORATE...

Ciao a tutti, come va?

Siccome fra maggio e giungno si celebrano sia la Giornata Internazionale contro l'Omofobia (il 17 maggio) che l'anniversario della rivolta di Stonewall (il 28 giugno), con il suo seguito di cortei del gay pride, iniziano anche a farsi notare diverse iniziative gay friendly che - molto acutamente - vengono lanciate per ottimizzare (anche economicamente) il clima di questo periodo. Anche perchè, se una volta si trattava di manifestazioni che coinvolgevano un numero abbastanza limitato di persone, ormai si tratta di veri e propri fenomeni di costume con una partecipazione crescente anche da parte del pubblico che non ne viene coinvolto in prima persona.

Per fare un esempio: fino a pochissimo tempo fa recuperare una bandierina o un gadget ispirato ai colori della rainbow flag bisognava impegnarsi un bel po'... Mentre in questo periodo nei Flying Tiger Shop sparsi in tutta Italia (la mappa la trovate QUI) c'è un vero e proprio angolino dedicato... Peraltro con articoli proposti a prezzi molto accessibili...











Il che è tutto dire, soprattutto considerando il fatto che fino a qualche anno fa una cosa del genere era abbastanza impensabile. Evidentemente, però, le cose cambiano... E ostinarsi a rimanere fermi su posizioni superate inizia ad essere un po' surreale. E probabilmente questo è quello che devono avere pensato dalle parti dei parchi Disney americani che, storicamente, hanno da sempre attirato una buona percentuale di visitatori omosessuali... In particolare quando hanno ospitato iniziative non ufficiali - ma molto partecipate - come i Gay Days...

Così la direzione di Disneyland in California e quella di Walt Disney World in Florida hanno da poco messo in vendita un esclusivo cappellino disneyano a prova di gay pride, che - per inciso - sta andando già a ruba (il suo prezzo sarebbe di 17,99 dollari, ma su ebay si trova già in vendita a 30!)... Il suddetto cappellino è stato ribattezzato “Mickey Mouse Rainbow Love”, e guardandolo non è difficile immaginare il perchè...

Al momento - come dicevo - il suddetto articolo è disponibile solo nei parchi USA, ma qualcosa mi dice che a breve potrebbe iniziare a circolare anche altrove... E non escluderei che presto o tardi possa finire sugli scaffali dei Disney Store... Soprattutto considerando la simpatia che il mondo LGBTQ ha sempre avuto nei confronti del marchio Disney... Una simpatia che, evidentemente, inizia ad essere ufficialmente ricambiata...

Tantopiù che nel London Gay Pride del 2017 la Disney UK era già presente UFFICIALMENTE con il suo schieramento di dipendenti e sostenitori... Anche se chi è responsabile del marchio Disney in Italia e i siti di informazione italiani che si occupano di immaginario pop e dintorni non mi pare che abbiano dato un gran risalto alla notizia... Incredibile, vero? Io mi aspettavo proprio un servizio speciale su Topolino (Ah! Ah! Ah! Sono ironico...) :-)

Ad ogni modo direi che anche questo piccolo segnale può dimostrare una volta di più la direzione che stanno prendendo le cose, e la percezione dell'omosessualità, nella società contemporanea... Persino dalle parti del marchio Disney. Inutile dire che, per come vanno queste cose, è facilmente ipotizzabile che  nei prossimi anni vedremo ulteriori evoluzioni della situazione, anche a livello di produzioni animate e via discorrendo. Come la cosa verrà vissuta nel mondo delle produzioni italiane targate Disney, da qui a un po', non saprei proprio dirlo. Di sicuro, visti i presupposti attuali che ci sono in Italia e la velocità con cui (invece) stanno cambiando le cose in tutto il mondo, nel giro di qualche anno potremo verificare insieme come e se si potrà risolvere questo conflitto di interessi...

E ovviamente ne parlerò su questo blog.

In compenso negli USA anche il mondo del fumetto, in questo periodo, ha la tendenza a strizzare l'occhio ad un certo tipo di tematica. Non che durante il resto dell'anno non lo faccia, ma sicuramente per queste settimane si è organizzato per lanciare iniziative che possano avere un riscontro supplementare.

La DC Comics, ad esempio, ha deciso di trasformare l'ultima versione della Justice League of America (da non confondere con la Justice League, di cui fanno parte Superman, Batman e Wonder Woman), che ora diventerà la Justice Foundation... E che nelle sue fila avrà non uno, non due, ma bensì tre supereroi dichiaratamente gay (sulle lesbiche per ora non mi sbilancio): Extrano, Ray e Alpha Centurion...

E tra l'altro forse non è proprio un caso se in questo periodo il serial TV Krypton ha deciso di presentare la versione live di un noto avventuriero spaziale che bazzica i fumetti DC Comics fin dal 1958... Presentandolo come gay, o perlomeno bisex, anche se nei fumetti è sempre stato rigorosamente etero e con tanto di compagna storica. L'avventuriero in questione si chiama Adam Strange (nessun rapporto col mago Marvel) ed è interpretato da Shaun Sipos.

Ormai trovare personaggi omosessuali nei serial TV, e in particolare in quelli dedicati al mondo dei supereroi, non è una cosa rara... Però il fatto che si sia deciso di "ritoccare" in senso gay un personaggio con il passato e l'importanza storica di Adam Strange, e proprio nelle puntate trasmesse negli USA in questo periodo, è abbastanza sospetto. Nel senso buono.

Dalle parti della MARVEL, nel frattempo, sembrano avere un atteggiamento molto più prudente... Forse anche per via dei motivi che ho analizzato QUI.  Tuttavia, nonostante tutta l'attenzione in questo momento sia concentrata sul MARVEL CINEMATIC UNIVERSE, bisogna prendere atto che procede anche il progetto MARVEL RISING, che coinvolge fumetti, serie animate, corti per il web e anche un lungometraggio... Il tutto incentrato su un gruppo di eroi multietnici e mediamente molto giovani... Fra i quali spicca la nuova Ms. America, latina e lesbica dichiarata.


Per ora si è visto giusto il prequel a fumetti, ma con questa operazione sarà comunque la prima volta che un supereroe omosessuale dichiarato ottiene una trasposizione animata da parte della MARVEL... E anche questo è un segno dei tempi.

Anche se sono abbastanza sicuro che da qui a un po' ci saranno altri annunci gay friendly che dovrò condividere  con voi su questo blog.

Alla prossima.
http://lightelf.blogspot.it/2018/04/premio-glad-2018_3.html

martedì 24 aprile 2018

EROS 2018

Ciao a tutti, come va?

In Italia non abbiamo grandi case editrici che si fanno concorrenza e cercano di rubarsi a vicenda le idee di successo (non più, se non altro). Non abbiamo niente di anche solo lontanamente paragonabile alla perenne rincorsa reciproca fra MARVEL e DC, per intenderci. In compenso abbiamo dei gruppi editoriali che non si occupano principalmente di fumetti, ma che da qualche anno si affrontano a colpi di allegati a fumetti per i loro quotidiani....

Così può succedere che, forse non proprio per caso, a metà marzo La Repubblica (del gruppo editoriale GEDI) se ne salti fuori con l'ennesima collana che ristampa tutta la Valentina di Guido Crepax (anche se questa volta si tratta di una ristampa che, in ogni volume, presenta una storia colorata per l'occasione)...

E che, per l'inizio di maggio, il Corriere  della Sera (del gruppo RCS) annunci l'uscita dell'ennesima riedizione dei classici dell'erotismo di Milo Manara... Che ormai, se non erro, sono arrivati alla loro terza (o forse quarta) incarnazione sotto forma di allegati nel giro di una decina d'anni... Non male, soprattutto se si considera che buona parte di questi lavori sono in circolazione dagli anni Ottanta/Novanta. Ad ogni modo, come da prassi, ogni nuova collana di allegati dedicata a Milo Manara può contare sulla ristampa di qualche lavoro che in edicola non si era ancora visto, e così questa volta tocca alla sua personale interpretazione di Caravaggio inaugurare il progetto...

Di quanto questa versione di Caravaggio sia stata "adattata" ed eterosessualizzata per non urtare il tipico pubblico di Milo Manara - e più in generale l'italiano medio - ne ho parlato fino allo sfinimento (portando anche tutta una serie di prove storiche, come potete vedere CLICCANDO QUI). Quindi direi che è abbastanza emblematico il fatto che venga usata come testa d'ariete per attirare l'attenzione su questa ennesima riproposta (neanche tanto economica, per la verità) dei capolavori di questo artista. La cosa più interessante di tutte, comunque, è che - perlomeno nel mondo degli allegati ai quotidiani - quando si vuole tentare la carta dell'erotismo si continui a puntare su Crepax e Manara, sempre e solo Crepax e Manara, ormai... E cioè su un simpatico signore che quest'anno compirà 73 anni e su un suo collega che è defunto nel 2003. A proposito: se volete rendere omaggio alla sua tomba (che a dire il vero è anche troppo anonima) si trova nel Cimitero Monumentale di Milano...

Ad ogni modo, se qualcuno volesse riflettere su questa situazione, e sul rapporto fra erotismo e fumetto italiano, direi che lo scenario è perlomeno curioso. Da una parte nessuno si azzarda più a puntare sull'erotismo, per paura di perdere in partenza la battaglia con internet, e dall'altra quando si vuole giocare questa carta - ormai - si punta sempre e solo sulla ristampa un paio di autori... Gli unici due che probabilmente, a suo tempo, vennero sdoganati da un certo mondo intellettuale (che fu), finendo nei salotti buoni, in televisione e tutto il resto. Anche perchè nel loro caso si tratterebbe di raffinati fumetti erotici e non di materiale pornografico. Nel senso che non vengono presentati primi piani di genitali, c'è una grande cura per i dettagli, una certa ricerca artistica e compositiva, le situazioni sono provocanti anche quando non sono esplicite e bla, bla,bla... E questo spiegherebbe anche perchè Milo Manara e Guido Crepax sono sempre in edicola, mentre a nessuno è mai venuto in mente di dedicare una collana di allegati all'opera omnia di Giovanna Casotto, ad esempio...

Siccome cercare di spiegare la differenza fra erotismo e pornografia è un compito arduo, e in realtà non è lo scopo di questo post, oggi mi limito a fare alcune considerazioni. Premesso che gli autori di cui sopra sono sempre stati ben attenti a non rischiare di mettere in primo piano, o di presentare sotto una luce perlomeno "accattivante", l'omosessualità maschile (anche per via del contesto in cui si muovevano, del mercato a cui si rivolgevano e della mentalità dominante... Nonchè delle loro convinzioni personali, presumo), questa ennesima ondata di ristampe ad alta diffusione è coincisa - curiosamente - con un piccolo evento abbastanza particolare. Che mi ha offerto alcuni spunti di riflessione interessanti... Di cosa si tratterà mai?

Al Taschen Store di Milano (in Via Meravigli 17), quasi a sorpresa, è stata allestita la prima mostra italiana dedicata a George Quaintance (vero capostipite dell'illustrazione omoerotica moderna, di cui ho parlato QUI). Si tratta di una decina di tele originali, che originariamente erano state esposte al Taschen Store di Los Angeles nell'ormai lontano 2015 (e ovviamente all'epoca ne avevo parlato QUI). La mostra resta aperta dal 21 aprile al 20 luglio, quindi - una volta tanto - rappresenterà un evento culturale da non perdere a cavallo degli eventi del gay pride milanese. Anche se, tanto per cambiare, l'iniziativa è partita da una nota casa editrice internazionale e non certo dal mondo gay italiano propriamente detto... 

Ad ogni modo, a guardare la bottiglia mezza piena, si tratta di un evento che nel suo piccolo è di portata storica. Soprattutto considerando che - per quel che ne so - George Quaintance (a differenza di Tom of Finland) non era mai stato esposto in Italia nemmeno di straforo...
Al che, giustamente,  vi chiederete quale collegamento potrebbe esserci fra George Quaintance (che è morto prematuramente nel 1957), Milo Manara e Guido Crepax. Ecco, diciamo che pensandoci su non ho potuto fare a meno di notare che nel nosto paese Guido Crepax e Milo Manara sono entrati, più o meno, a far parte di un certo immaginario popolare... Con il loro vedo/non vedo, con le loro inquadrature ricercate e piccanti, con la cura del dettaglio... Mentre George Quaintance, che si fece notare  negli USA proprio a partire da una serie di pubblicazioni criptogay da edicola, e fin dagli anni Cinquanta, dalle nostre parti resta una proposta trasgressiva e d'avanguardia... E viene esposto per la prima volta in Italia solo nel 2018...



Sono cose che un po' danno da pensare... Anche perchè, in effetti, l'erotismo di George Quaintance era discreto e allusivo, e sicuramente non aveva niente di volgare o di troppo esplicito. Anzi, in proporzione persino Manara e Crepax sono stati da sempre più disinibiti e diretti... Eppure, evidentemente, per George Quaintance l'Italia fino ad ora non era pronta... In particolare non era pronta per la sua rappresentazione così celebrativa e solare dell'omoerotismo.

Il che, comunque, mi ha fatto anche pensare che negli anni in cui Crepax e Manara muovevano i loro primi passi in Italia sulle riviste d'autore e nei tascabili erotici, negli USA circolavano delle pubblicazioni che avevano titoli e copertine che - a tutt'ora - in Italia avrebbero delle serie difficoltà ad essere distribuite ed esposte... E forse anche solo pubblicizzate...












Anche perchè, fin dalla copertina di questi romanzi economici (che erano distribuiti anche nelle edicole), si intuisce che i "gay" di cui si scriveva all'interno non erano necessariamente rappresentati in maniera patetica, drammatica o ridicola... E, mi spiace dirlo, nelle edicole italiane - anche nei tempi d'oro dei tascabili erotici - non si è mai visto niente del genere... Anche perchè il registro a cui si attenevano gli editori era di tutt'altro tipo, diciamo... Ed era funzionale a confermare i pregiudizi (e i gusti) del pubblico eterosessuale più terra terra...

In compenso è dagli anni Sessanta che Crepax viene riproposto ciclicamente in edicola (e altrove), mentre Manara lo ha seguito a ruota a partire dalla fine del decennio successivo. E, ovviamente, se di fumetti erotici propriamente gay nelle edicole non se ne sono mai potuti vedere finora, adesso - con la crisi generalizzata dell'editoria cartacea e tutto il resto - si potrebbe anche pensare che il treno sia stato perso per sempre...

Anche se, paradossalmente, proprio adesso un certo tipo di immaginario inizia ad essere sdoganato sul serio (anche in pieno centro a Milano)... Peraltro in un contesto che, una volta tanto, non è prettamente "gay"...

E la cosa più curiosa di tutte è che, a pensarci bene, quando qualcuno di recente ha osato proporre contenuti relativamente omoerotici in edicola (vedi Nine Stones della Cosmo) non è che le cose siano andate male... Tutt'altro... Però, guardacaso, NON c'è stata una rincorsa - da parte degli editori concorrenti - ad accaparrarsi e/o a produrre nuovi titoli omoerotici da lanciare in edicola... Chi l'avrebbe mai detto, vero? Ormai è passato un annetto dal debutto di Nine Stones in edicola, e anche se è andato benissimo NESSUNO ha ancora provato a trarne spunto per proporre fumetti che puntassero su contenuti di un certo tipo...

In compenso abbiamo fatto in tempo a titrovarci per le mani le nuove ristampe di Crepax e Manara... Come dicevo è una situazione a suo modo curiosa... Anche perchè, nel caso di Crepax e Manara (come avviene nel caso della stragrande maggioranza delle serie a fumetti allegate ai quotidiani), la sensazione è che si voglia giocare sul sicuro, spremere gli appassionati e i collezionisti storici fino al midollo ed evitare accuratamente di rilanciare davvero un settore - quello del fumetto erotico - che in Italia è quasi del tutto estinto... E che comunque, per inciso, tende ancora a rifiutare il concetto di "omoerotismo", con tutto quel che ne consegue...

E d'altra parte se gli autori più rappresentativi del settore (o perlomeno gli unici su cui valga la pena investire in maniera così massiccia e ripetuta) sono ancora considerati Crepax e Manara (che ha affermato più volte che Caravaggio non poteva che essere eterosessuale) tutto il resto vien da sè...

Alla prossima.

http://lightelf.blogspot.it/2018/04/premio-glad-2018_3.html

venerdì 20 aprile 2018

GAME CHART

Ciao a tutti, come va?

Proprio oggi il sito di The Advocate ha provato a fare una classifica dei quindici videogames con risvolti LGBT più rappresentativi degli ultimi anni (la trovate CLICCANDO QUI). Della maggior parte dei titoli selezionati ho parlato anche su questo blog, e credo che - a prescindere dai gusti personali - è molto interessante che The Advocate si sia preso la briga di realizzare una classifica di questo tipo, dimostrando una volta di più quanto il mondo dei videogames abbia iniziato a interfacciarsi con la cultura gay contemporanea...

Ad ogni modo, spulciando questa classifica, mi sono reso conto che - clamorosamente - del titolo che si è guadagnato la prima posizione su questo blog non avevo ancora parlato, anche se è in circolazione più o meno da un annetto. In realtà, facendo mente locale, mi sono ricordato c he all'epoca non ne parlai perchè - nonostante se ne stesse parlando parecchio - la casa di produzione continuava a posticipare la data di uscita... E mi sarebbe piaciuto parlarne solo quando il progetto sarebbe stato ufficialmente disponibile (cosa che si verificò più di un mese dopo, credo). Però a quel punto mi era passato di mente (a volte può succedere), e così - per quanto ancora non conoscessero il videogame in questione - recupero oggi...

Segnalandovi che al primo posto nella classifica di The Advocate c'è Dream Daddy... Ovvero il gioco di simulazione che - una volta tanto - permette al giocatore di corteggiare un bel papà già munito di prole...

Nel gioco (che potete acquistare per 15 euro CLICCANDO QUI) si possono scegliere quale dei sette papà "prefabbricati" corteggiare (ognuno con la sua personalità e il suo look molto caratteristico), ma ovviamente è possibile anche "costruire" il proprio daddy dei sogni selezionando fra molteplici opzioni. Inutile dire che in questo caso non bisogna conquistare solo l'amore del daddy selezionato, ma anche l'affetto della sua (più o meno numerosa) prole...

E ovviamente, nell'anno trascorso da quando questo gioco ha debuttato, è diventato un piccolo cult... Ispirando anche una buona dose di cosplayer particolarmente riusciti...




Con tutto l'immancabile seguito di merchandising ufficiale (e non)...

Sia come sia è abbastanza confortante vedere che un gioco del genere - che, diciamo, permette di corteggiare un daddy nel senso pieno del termine - ha avuto tutto questo riscontro, soprattutto considerando che (tanto per cambiare) è stato messo a punto partendo da un progetto di crowdfunding.

Comunque, fra gli assenti nella classifica di The Advocate, c'è anche una nuova proposta "ibrida", che ha debuttato all'inizio di quest'anno e che - a suo modo - ha sicuramente rappresentato un progetto abbastanza innovativo... E cioè Gaydorado, il videogame che si può scaricare sul proprio apparecchio mobile e che - oltre alla parte prettamente videoludica - consente di interagire via chat con tutti gli altri giocatori iscritti da ogni parte del mondo.

In poche parole questa App offre l'opportunità di muoversi in una metropoli strabordante di bei ragazzi, che si ispirano in buona parte (ma non solo) all'estetica bara manga, per conoscere ragazzi da corteggiare. Indossando, tra l'altro, qualsiasi tipo di abbigliamento (dal più sobrio al più feticista) e sfidando in combattimento gli avversari che si incontrano sul proprio cammino, magari  dopo aver potenziato la propria struttura muscolare in palestra...


Tra l'altro in occasione di feste e ricorrenze speciali la App offre esperienze e possibilità supplementari. Ad ogni modo, se la parte più videoludica ha incassato anche diverse critiche (sia a livello di giocabilità, che a livello di stereotipizzazione del mondo gay), la parte più social pare che sia stata quella più apprezzata... Visto che attraverso la chat è davvero possibile conoscere gaymer da tutto il mondo e confrontarsi anche su argomenti che non hanno niente a che fare con il gioco stesso...

Intendiamoci: i videogame con un servizio di chat non sono una novità, ma quelli che - per impostazione - danno la possibilità di raccogliere questa specifica tipologia di utenti non sono poi tantissimi, e sicuramente in questo senso Gaydorado è un esperimento particolarmente interessante.

Staremo a vedere cosa succederà, e come si evolverà il mondo dei videogames a tema gay in futuro...

Alla prossima.
http://lightelf.blogspot.it/2018/04/premio-glad-2018_3.html