Ciao a tutti, come va?
Forse, se siete appassionati di serie TV, saprete già che la seconda stagione televisiva dei TITANS, ispirata all'omonima squadra di giovani supereroi della DC Comics, vedrà un notevole ampliamento del cast principale... Che in effetti nella prima season, rispetto alla controparte fumettistica, era stato ridotto all'osso (presumibilmente per motivi di budget)...
E forse saprete anche che nella seconda stagione debutterà anche la prima versione "live" di Jericho (vero nome Joseph William Wilson), uno dei personaggi più originali che vennero creati in occasione del rilancio della squadra nei primi anni Ottanta. Figlio (in incognito) del superkiller Deathstroke, era diventato muto quando alcuni nemici del padre tentarono di ucciderlo, ma in compenso era nato con la capacità di possedere mentalmente le persone con cui entrava in contatto visivo.
All'inizio si vociferava di una sua presunta omosessualità, e in effetti l'intenzione degli autori Marv Wolfman e George Pérez era proprio quella di presentarlo come tale... Se non che, stando alle loro dichiarazioni, pare che poi avessero notato che gli avevano dato troppe carattiristiche legate allo stereotipo dell'omosessuale (sensibilità, passione per l'arte, modi un po' effemmiinati, ecc), e di conseguenza temevano che farlo dichiarare ANCHE omosessuale lo avrebbe reso troppo banale, o addirittura la caricatura di un omosessuale. Così col tempo cambiarono idea. Tuttavia l'ultima incarnazione del personaggio, così come è apparso dopo l'operazione "rebirth" della casa editrice, è dichiaratamente bisessuale.
Comunque la notizia importante non è tanto l'arrivo di Jericho nella seconda stagione della serie televisiva dei TITANS, ma il fatto che per interpretarlo sia stato scelto un giovane modello transgender (FtM, da femmina a maschio) di nome Chella Man, molto seguito in ambito social (anche perchè ha voluto condividere nei dettagli il suo percorso di transizione dal 2017 a oggi), che oltretutto è diventato sordo a seguito di una patologia che lo ha colpito quando aveva quattro anni. Adesso si aiuta con un apposito apparecchio auricolare.
Lui si definisce genderqueer (nel senso che la sua identità di genere non rientra strettamente nei canoni stabiliti dal binarismo di genere uomo/donna) e, come testimonia il suo canale youtube, attualmente ha una ragazza. Considerando che ha solo vent'anni è sicuramente un personaggio interessante al di là del ruolo che dovrà interpretare nella serie dei TITANS, e non è da escludere che possa metterci anche un po' del suo vissuto, visto che al pari diJericho appartiene a diverse minoranze allo stesso tempo (tra l'altro è pure ebreo e di origine asiatica) . Al momento non si sa se questa versione di Jericho sarà FtM come l'attore che lo impersonerà, ma sicuramente si tratta di una scelta interessante... Che potrebbe assumere anche un ruolo "formativo" per il grande pubblico che non ha ancora famigliarizzato con certi concetti.
Non che da un serial prodotto da Greg Berlanti ci si potesse aspettare niente di meno, però in questo caso la scelta sembra particolarmente meditata, anche perchè Chella Man è un attivista per i diritti delle minoranze ed è ben felice di condividere la sua esperienza di vita. E infatti quando la sua scelta per il ruolo di Jericho è stata ufficializzata i media americani non hanno mancato di porre l'attenzione sul fatto che si trattava di un giovane attore FtM, anche perchè si tratta del primo attore FtM che partecipa ad una serie televisiva di supereroi.
La cosa interessante, però, è che se negli USA certi dettagli hanno avuto ampio risalto, dalle nostre parti si è preferito non specificarlo. Se date un'occhiata anche a siti specializzati in fumetti e immaginario pop come COMICUS (CLICCATE QUI) e MANGAFOREVER (CLICCATE QUI), noterete che non viene riportato in alcun modo il fatto che si tratta di un attore FtM...
E comunque anche sui siti italiani che si occupano di serial TV la cosa viene generalmente glissata, accennando al massimo al fatto che è sordo.
Devo ammettere che in questi casi faccio sempre un po' di fatica a capire se queste omissioni vengono fatte per una qualche forma di pudore (che in questo caso è completamente fuori luogo, visto che si tratta di un attore che rivendica orgogliosamente il suo essere FtM) o, più semplicemente, per paura di urtare la sensibilità di qualche utente bigotto... Forse in Italia nessuno ne parla perchè si dà ancora per scontato che, nell'immaginario collettivo, la parola transgender possa essere associata solo alla persone MtF (da maschio a femmina)? Forse è una qualche forma totalmente sfasata di politically correct?
Davvero non lo so, ma in ogni caso mi verrebbe da pensare che è il segnale di una situazione generale non proprio incoraggiante e forse anche un po' irritante.
A titolo informativo, comunque, qui sotto posto una breve intervista all'attore in questione... Giusto per dimostrare che lui ci tiene a far sapere che è orgoglioso di essere quello che è, e che pensa sia giusto testimoniarlo.
Ovviamente il fatto che un attore appartenga ad una o a più minoranze non dovrebbe essere un metro di giudizio, ma omettere del tutto la questione - soprattutto se si considera che è il primo attore FtM in una produzione di questo tipo (e che forse l'ultimo attore sordo visto in una produzione supereoistica è stato Lou Ferrigno, nella serie TV di Hulk degli anni Settanta)... Insomma... Qualche sospetto lo fa venire...
Voi che ne pensate?
Alla prossima.
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giovedì 21 marzo 2019
sabato 23 giugno 2018
SBIANCAMENTI E RILANCI...
Ciao a tutti, come va?
Più il tempo passa e più sembra che alcune delle teorie che avevo esposto su questo blog stiano trovando conferma. Questa volta, in particolare, mi riferisco all'atteggiamento della DC Comics e al fatto che sembra sia proprio intenzionata a tornare sui suoi passi (CLICCATE QUI)... E non solo per quel che riguarda gli aspetti prettamente LGBT.
Infatti, dopo aver annunciato la chiusura della serie di BATWOMAN (nonostante l'imminente rilancio televisivo nelle serie che compongono l'ARROWERSE del canale CW), ha deciso di chiudere anche la serie THE HELLBLAZER col numero di luglio (e, anche in questo caso, il personaggio era diventato una presenza fissa nell'ARROWERSE di cui sopra). Il fatto che sia un personaggio dichiaratemente bisessuale potrebbe avere avuto una qualche rilevanza in questa decisione? Forse la casa editrice non voleva portare avanti una serie che - soprattutto con la crescente popolarità del personaggio in serie televisive notoriamente gay friendly - le avrebbe imposto una presa di posizione di un certo tipo riguardo alla rappresentazione della vita affettiva del protagonista?
Chissà...
Comunque i segnali di un cambio di rotta nei confronti delle minoranze, come dicevo, non si limitano solo al discorso LGBT. Partiamo da un dato interessante.
Sempre sul canale CW, quest'anno, aveva debuttato un serial TV dedicato ad un supereroe afroamericano della DC Comics: Black Lightning. Il serial ha avuto un buon successo ed è stato rinnovato per la seconda stagione. Per qualche strano motivo, però, la casa editrice ha deciso di non puntare sui fumetti di questo personaggio, che pur avendo una popolarità mai avuta prima si è visto dedicare solo una miniserie di sei numeri. Curioso, vero? Ah! Dimenticavo... Questo supereroe ha una figlia lesbica, dotata anch'essa di superpoteri, che si fa chiamare Thunder ed è stata la prima supereroina lesbica afroamericana a comparire in un serial televisivo.
Dite che questo piccolo dettaglio potrebbe avere influito sulla scarsa attenzione riservata dalla casa editrice a Black Lightning? Forse il fatto che, in un'ipotetica serie a fumetti di Black Lightning, si sarebbe dovuto puntare l'attenzione su ben due minoranze rappresentava un grosso problema, in vista di un eventuale riallineamento con le recenti politiche americane in fatto di minoranze?
Chissà...
Sicuramente può essere interessante considerare che da luglio anche il nuovo Aqualad (gay e afroamericano), non farà più parte dei Teen Titans... E anche questo, guardando alla situazione nel suo insieme, è obbiettivamente sospetto...
Certo è che, nel frattempo, è stata annunciata anche la chiusura della serie dedicata a Cyborg, nonostante il personaggio sia stato rilanciato di recente dal film sulla Justice League (e sia stato messo in cantiere un film tutto suo). E anche questo è abbastanza curioso. Se non fosse stato afroamericano o il momento politico americano fosse stato leggermente diverso, siamo proprio sicuri che le cose sarebbero andate nello stesso modo? Tra l'altro la serie è stata troncata di netto col numero 23, anche se fino a qualche mese prima i due numeri successivi risultavano già prenotabili...
Ovviamente io posso solo fare ipotesi, tuttavia se le mie perplessità avessero un fondamento sarebbe più facile da spiegare anche un altro piccolo fenomeno che - a quanto pare - sta passando inosservato nonostante la sua EVIDENTE importanza. Ovvero lo "sbiancamento" del figlio di Batman.
A chi non fosse proprio addentro al mondo DC Comics volevo giusto ricordare che il nuovo Robin, da qualche anno, è il figlio biologico di Batman, ovvero Damian Wayne. Ultimamente la sua popolarità sta crescendo, anche per via della serie a fumetti che ha condiviso con il figlio di Superman... Una serie che, anche in questo caso, è stata improvvisamente chiusa. Ora: c'è un piccolo dettaglio che, ancora una volta, rende il tutto abbastanza sospetto. La madre di Damian Wayne si chiama Talia Al Ghul ed ha origini arabe, cosa di cui si sono ricordati anche nella sua caratterizzazione animata.
Quindi Damian Wayne, per ovvi motivi, ha la pelle abbastanza scura e anche questo dettaglio non è passato inosservato agli autori di fumetti e cartoni animati, per fortuna...
Se non che, da qualche tempo, pare che sia in corso un graduale processo di "ripulitura etnica" di Damian Wayne, che sulla copertina di un romanzo grafico annunciato per il prossimo anno (sempre in compagnia del figlio di Superman) viene presentato con un colorito che molto difficilmente può ricordare le sue origini arabe... E che è messo ancora più in risalto dalla vicinanza della protagonista femminile di questa storia.
Ora: se io fossi malevolo potrei persino pensare che dalle parti della DC Comics hanno cominciato a pensare che, vista la situazione attuale, bisognava iniziare a fare in modo che il figlio di un personaggio importante come Batman "ripulisse" le sue origini etniche, perlomeno dal punto di vista grafico... Onde evitare di compromettere il suo potenziale commerciale e/o di sollevare qualche strana polemica al riguardo.
Dite che esagero?
Dite che la serie assieme al figlio di Superman NON è stata sospesa per un po' per rendere più accettabile lo "sbiancamento" di Damian Wayne e il suo successivo rilancio? Dite che è tutta una coincidenza? Una svista dei coloristi, magari?
Davvero non saprei cosa pensare... E probabilmente solo il tempo ci darà qualche risposta in più.
Quel che è certo è che quando i responsabili di una casa editrice chiudono alcuni titoli socialmente "impegnativi", e poi si giustificano parlando del disinteresse del pubblico, a volte possono anche essere smentiti dai fatti e si vedono costretti a tornare sui loro passi.
E a quanto pare è capitato di recente dalle parti della MARVEL, all'indomani della chiusura della serie dedicata a Iceman/Uomo Ghiaccio (avvenuta il mese scorso), che aveva seguito il suo coming out. Sembra proprio che ci sia stata una specie si sollevazione popolare (e lo si legge proprio sul sito della MARVEL, più precisamente CLICCANDO QUI), che ha praticamente costretto la casa editrice a richiamare lo sceneggiatore Sina Grace (che oltre ad essere gay dichiarato è anche di origini mediorientali, guardacaso) per riprendere la serie dal punto in cui era stata interrotta... A partire dal prossimo settembre...
Personalmente sono ancora abbastanza convinto che la serie precedente non abbia sfruttato molto il potenziale del personaggio e del contesto (e forse questo spiega perchè non ha venduto subito come ci si aspettava), però è anche vero che la suddetta serie non aveva ancora avuto modo di ingranare e di trovare la sua giusta dimensione... E, forse, questo è anche quello che hanno pensato molte delle persone che hanno tampinato la MARVEL nella speranza di riavere una testata dedicata ad Iceman. Dopotutto era la prima volta che la MARVEL dedicava una serie regolare ad un supereroe gay dichiarato, e a quanto pare nei piani alti pare che non avessero calcolato adeguatamente l'impatto che avrebbe potuto avere. Se però, a distanza di un mese, le cose hanno preso questa piega direi che è un segnale positivo, anche perchè - in fatto di fumetti con supereroi gay - non mi risulta che sia mai successo niente del genere... E quindi è stato creato un precedente molto importante.
Perciò, nonostante il clima non proprio favorevole, direi che non è ancora detta l'ultima parola... Perlomeno laddove il pubblico gay e gay friendly non è disposto ad accettare a testa bassa le decisioni che arrivano dall'alto.
Alla prossima.
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Più il tempo passa e più sembra che alcune delle teorie che avevo esposto su questo blog stiano trovando conferma. Questa volta, in particolare, mi riferisco all'atteggiamento della DC Comics e al fatto che sembra sia proprio intenzionata a tornare sui suoi passi (CLICCATE QUI)... E non solo per quel che riguarda gli aspetti prettamente LGBT.
Infatti, dopo aver annunciato la chiusura della serie di BATWOMAN (nonostante l'imminente rilancio televisivo nelle serie che compongono l'ARROWERSE del canale CW), ha deciso di chiudere anche la serie THE HELLBLAZER col numero di luglio (e, anche in questo caso, il personaggio era diventato una presenza fissa nell'ARROWERSE di cui sopra). Il fatto che sia un personaggio dichiaratemente bisessuale potrebbe avere avuto una qualche rilevanza in questa decisione? Forse la casa editrice non voleva portare avanti una serie che - soprattutto con la crescente popolarità del personaggio in serie televisive notoriamente gay friendly - le avrebbe imposto una presa di posizione di un certo tipo riguardo alla rappresentazione della vita affettiva del protagonista?
Chissà...
Comunque i segnali di un cambio di rotta nei confronti delle minoranze, come dicevo, non si limitano solo al discorso LGBT. Partiamo da un dato interessante.
Sempre sul canale CW, quest'anno, aveva debuttato un serial TV dedicato ad un supereroe afroamericano della DC Comics: Black Lightning. Il serial ha avuto un buon successo ed è stato rinnovato per la seconda stagione. Per qualche strano motivo, però, la casa editrice ha deciso di non puntare sui fumetti di questo personaggio, che pur avendo una popolarità mai avuta prima si è visto dedicare solo una miniserie di sei numeri. Curioso, vero? Ah! Dimenticavo... Questo supereroe ha una figlia lesbica, dotata anch'essa di superpoteri, che si fa chiamare Thunder ed è stata la prima supereroina lesbica afroamericana a comparire in un serial televisivo.
Dite che questo piccolo dettaglio potrebbe avere influito sulla scarsa attenzione riservata dalla casa editrice a Black Lightning? Forse il fatto che, in un'ipotetica serie a fumetti di Black Lightning, si sarebbe dovuto puntare l'attenzione su ben due minoranze rappresentava un grosso problema, in vista di un eventuale riallineamento con le recenti politiche americane in fatto di minoranze?
Chissà...
Sicuramente può essere interessante considerare che da luglio anche il nuovo Aqualad (gay e afroamericano), non farà più parte dei Teen Titans... E anche questo, guardando alla situazione nel suo insieme, è obbiettivamente sospetto...
Certo è che, nel frattempo, è stata annunciata anche la chiusura della serie dedicata a Cyborg, nonostante il personaggio sia stato rilanciato di recente dal film sulla Justice League (e sia stato messo in cantiere un film tutto suo). E anche questo è abbastanza curioso. Se non fosse stato afroamericano o il momento politico americano fosse stato leggermente diverso, siamo proprio sicuri che le cose sarebbero andate nello stesso modo? Tra l'altro la serie è stata troncata di netto col numero 23, anche se fino a qualche mese prima i due numeri successivi risultavano già prenotabili...
Ovviamente io posso solo fare ipotesi, tuttavia se le mie perplessità avessero un fondamento sarebbe più facile da spiegare anche un altro piccolo fenomeno che - a quanto pare - sta passando inosservato nonostante la sua EVIDENTE importanza. Ovvero lo "sbiancamento" del figlio di Batman.
A chi non fosse proprio addentro al mondo DC Comics volevo giusto ricordare che il nuovo Robin, da qualche anno, è il figlio biologico di Batman, ovvero Damian Wayne. Ultimamente la sua popolarità sta crescendo, anche per via della serie a fumetti che ha condiviso con il figlio di Superman... Una serie che, anche in questo caso, è stata improvvisamente chiusa. Ora: c'è un piccolo dettaglio che, ancora una volta, rende il tutto abbastanza sospetto. La madre di Damian Wayne si chiama Talia Al Ghul ed ha origini arabe, cosa di cui si sono ricordati anche nella sua caratterizzazione animata.
Quindi Damian Wayne, per ovvi motivi, ha la pelle abbastanza scura e anche questo dettaglio non è passato inosservato agli autori di fumetti e cartoni animati, per fortuna...
Se non che, da qualche tempo, pare che sia in corso un graduale processo di "ripulitura etnica" di Damian Wayne, che sulla copertina di un romanzo grafico annunciato per il prossimo anno (sempre in compagnia del figlio di Superman) viene presentato con un colorito che molto difficilmente può ricordare le sue origini arabe... E che è messo ancora più in risalto dalla vicinanza della protagonista femminile di questa storia.
Ora: se io fossi malevolo potrei persino pensare che dalle parti della DC Comics hanno cominciato a pensare che, vista la situazione attuale, bisognava iniziare a fare in modo che il figlio di un personaggio importante come Batman "ripulisse" le sue origini etniche, perlomeno dal punto di vista grafico... Onde evitare di compromettere il suo potenziale commerciale e/o di sollevare qualche strana polemica al riguardo.
Dite che esagero?
Dite che la serie assieme al figlio di Superman NON è stata sospesa per un po' per rendere più accettabile lo "sbiancamento" di Damian Wayne e il suo successivo rilancio? Dite che è tutta una coincidenza? Una svista dei coloristi, magari?
Davvero non saprei cosa pensare... E probabilmente solo il tempo ci darà qualche risposta in più.
Quel che è certo è che quando i responsabili di una casa editrice chiudono alcuni titoli socialmente "impegnativi", e poi si giustificano parlando del disinteresse del pubblico, a volte possono anche essere smentiti dai fatti e si vedono costretti a tornare sui loro passi.
E a quanto pare è capitato di recente dalle parti della MARVEL, all'indomani della chiusura della serie dedicata a Iceman/Uomo Ghiaccio (avvenuta il mese scorso), che aveva seguito il suo coming out. Sembra proprio che ci sia stata una specie si sollevazione popolare (e lo si legge proprio sul sito della MARVEL, più precisamente CLICCANDO QUI), che ha praticamente costretto la casa editrice a richiamare lo sceneggiatore Sina Grace (che oltre ad essere gay dichiarato è anche di origini mediorientali, guardacaso) per riprendere la serie dal punto in cui era stata interrotta... A partire dal prossimo settembre...
Personalmente sono ancora abbastanza convinto che la serie precedente non abbia sfruttato molto il potenziale del personaggio e del contesto (e forse questo spiega perchè non ha venduto subito come ci si aspettava), però è anche vero che la suddetta serie non aveva ancora avuto modo di ingranare e di trovare la sua giusta dimensione... E, forse, questo è anche quello che hanno pensato molte delle persone che hanno tampinato la MARVEL nella speranza di riavere una testata dedicata ad Iceman. Dopotutto era la prima volta che la MARVEL dedicava una serie regolare ad un supereroe gay dichiarato, e a quanto pare nei piani alti pare che non avessero calcolato adeguatamente l'impatto che avrebbe potuto avere. Se però, a distanza di un mese, le cose hanno preso questa piega direi che è un segnale positivo, anche perchè - in fatto di fumetti con supereroi gay - non mi risulta che sia mai successo niente del genere... E quindi è stato creato un precedente molto importante.
Perciò, nonostante il clima non proprio favorevole, direi che non è ancora detta l'ultima parola... Perlomeno laddove il pubblico gay e gay friendly non è disposto ad accettare a testa bassa le decisioni che arrivano dall'alto.
Alla prossima.
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lunedì 20 novembre 2017
BACI = PROGRESSI ?
Ciao a tutti, come va?
La sempre attivissima GLAAD (l'associazione americana specializzata nel difendere i diritti e la rappresentazione LGBT nei media) ha da poco pubblicato il suo annuale report sulla qualità e la quantità della rappresentanza LGBT nei serial televisivi prodotti negli USA (potete scaricare il pdf CLICCANDO QUI). Molto in sintesi sembra proprio che, nonostante il clima non proprio progressista dell'amministrazione Trump, il numero di personaggi (ricorrenti e non) appartenenti alla comunità LGBT sia in crescita, e attualmente rappresenti il 6,4% del totale (circa un migliaio). Inoltre pare che i personaggi LGBT che hanno un ruolo ricorrente siano aumentati a loro volta, con tutte le conseguenze del caso. Ad ogni modo è molto probabile che il trend rimarrà questo, e che i serial americani riserveranno ancora molte soddisfazioni in questo senso... Tantopiù che, come se non bastassero i serial gay friendly nuovi, siamo arrivati al punto di avere anche dei sequel di quelli storici a distanza di dieci anni dalla loro conclusione...
Ad ogni modo penso che sia interessante verificare come questo trend abbia iniziato a coinvolgere in manera sempre più diretta anche il mondo dei serial che alimentano l'immaginario pop contemporaneo, tant'è che proprio prima della pausa invernale i due serial che attualmente si contendono il pubblico degli appassionati fantascienza hanno fatto a gara in fatto di contenuti gay friendly.
Nella nona puntata di Star Trek Discovery (trasmessa in sumultanea anche in italiano su Netflix) si è visto - finalmente - il primo bacio gay del franchise. Non aggiungo altro per non rovinare la sorpresa a quanti non hanno ancora avuto modo di seguire la serie e hanno intenzione di farlo, ma mi limito a dire che la coppia in questione fa parte dell'equipaggio della nave (uno è l'ufficiale medico e l'altro e un ricercatore che ha acquisito un ruolo essenziale nella saga) e vive apertamente la propria relazione. Piccola curiosità: i due attori Wilson Cruz e Anthony Rapp sono entrambi gay dichiarati, e questo in effetti dà un certo valore aggiunto al messaggio lanciato da questo serial.
Comunque nella stessa settimana anche la serie The Orville, che comunque si ispira molto al futuro di Star Trek, ha deciso di mettere al centro l'amore gay... Anche se da un punto di vista prettamente chimico. Infatti, per dirla molto in sintesi e senza fare troppi spoiler, a bordo della nave - impegnata in una delicata missione di pace - arriva un esperto in antichi manufatti che potrebbe scoprire il modo per risolvere un contenzioso fra due razze aliene. Il suddetto esperto, però, appartiene ad una specie che quando è in calore emana ferormoni che fanno innamorare indifferentemente maschi e femmine... E alla fine il capitano della nave (interpretato dal produttore della seire, nonchè ideatore della serie animata de I GRIFFIN, Seth MacFarlane) non può fare a meno di esplorare nuovi aspetti della sua sessualità...
Inoltre un estratto dei ferormoni dell'alieno viene utilizzato per promuovere il processo di pace fra i due ambasciatori delle razze aliene in conflitto... E probabilmente una serial fantascientifico non si era mai spinto così in là in fatto di rappresentazione dell'omosessualità (e degli eventuali risvolti importanti che potrebbe avere nello sviluppo narrativo di una trama).
Ad ogni modo vi ricordo che dell'equipaggio della nave fa anche parte una coppia di alieni di sesso maschile con tanto di prole (a cui è stata dedicata una puntata, visto che sul loro mondo i rarissimi neonati di sesso femminile sono tenuti a subire un processo di correzione sessuale, e in questo caso i due genitori non erano d'accordo). Purtroppo al momento The Orville non è ancora stata doppiata in italiano, ma considerando che è stata già confermata una seconda stagione è probabile che presto o tardi si possa vedere ufficialmente anche dalle nostre parti.
In compenso quello che è successo in fatto di baci gay nei serial fantascientifici americani di ultima generazione mi ha fatto riflettere su quello che è successo nei serial italiani che si sono visti più o meno nello stesso periodo. Perchè, a quanto pare, anche dalle nostre parti si sono visti dei baci gay...
Il primo si è visto in Suburra, il primo serial italiano prodotto da Netflix (e che l'anno prossimo si vedrà su RAIDUE), ambientato nel mondo della criminalità romana. La serie è di fatto il prequel del film che si è visto nel 2015, e che a sua volta era ispirato al romanzo di Giancarlo De Cataldo e Carlo Bonini. Nel serial, comunque, c'è modo di conoscere meglio Spadino, il figlio di un malavitoso che sta prendendo coscienza della sua omosessualità (proprio mentre gli si sta combinando un matrimonio)... E che si dichiara con un bacio al ragazzo malavitoso che gli ha fatto capire cosa è, e cioè Aureliano, beccandosi però una caterva di insulti omofobi...
Da notare che: 1) Chi ha visto il film del 2015 sa che Aureliano finirà per freddare Spadino, 2) Alla fine di questa prima serie Spadino si toglie i dubbi andando con un escort, ma in ogni caso si rassegna a fare sesso anche con la sua promessa sposa, per darle un figlio, 3) La madre di Spadino comunque ci tiene a mettere le cose in chiaro...
Sia come sia, come dicevo, questo non è l'unico bacio gay che si è visto in serial TV italiano di recente. Un altro, a sorpresa, è arrivato nella terza stagione di Gomorra (prodotta da Sky, e vista in chiaro su RAITRE), ambientata nel mondo della criminalità partenopea e ispirata al libro di Roberto Saviano. Questa volta abbiamo a che fare con un nuovo personaggio, Gegè, che fa il contabile (doppiogiochista) per uno dei clan della serie... E che a quanto pare ha una relazione segreta con un uomo in divisa... Che probabilmente verrà approfondita nelle prossime puntate.
Quindi diciamo che anche in Italia sono arrivati dei baci gay in alcune serie TV di un certo peso, però forse vale la pena di analizzare la situazione in maniera più oggettiva. Intanto bisogna considerare che le suddette serie vengono proposte da Netflix e da Sky, e solo in un secondo tempo vengono distribuite in chiaro sui canali RAI, che eventualmente possono optare per alcune censure (con Gomorra è successo), quindi non sappiamo ancora se i suddetti baci (e/o alcune situazioni a tematica gay) troveranno spazio anche sul digitale terrestre. Seconda cosa: le suddette serie nascono per essere vendute in tutto il mondo, anche perchè Gomorra è già arrivata in 170 paesi e Netflix mira perlomeno a raggiungerne altrettanti, e SICURAMENTE si è ritenuto commercialmente conveniente inserire delle sottotrame gay perchè ormai un serial TV senza sottotrame gay non sarebbe ritenuto competitivo a livello internazionale. Terza, ma non ultima cosa, i suddetti baci gay sono comparsi in serial ambientati nel mondo della malavita e sono stati dati da persone sessualmente confuse e/o moralmente ambigue.
L'ho già detto diverse volte, ma qui penso sia il caso di ripeterlo: in Italia, purtroppo, chi realizza produzioni televisive e cinematografiche, deve mettere in conto che c'è ancora un atteggiamento tendenzialmente omofobo in molti ambiti. Dalla distribuzione ai media presso cui potrebbero farsi pubblicità, passando per alcune fazioni di pubblico particolarmente schierate e rumorose... Che comunque anche nel caso di Gomorra non si sono trattenute...
Quindi la sensazione è che non sia stato proprio un caso se i baci gay più rappresentativi della stagione televisiva in corso, per quel che riguarda le produzioni televisive italiane, siano comparsi in serial ambientati nel mondo della malavita: uno dei pochi mezzi che hanno i produttori italiani per presentare tematiche gay senza rischiare boicottaggi è ancora quello di utilizzare contesti degradati, in cui si muovono personaggi sessualmente confusi, stereotipati o comunque tendenzialmente negativi, che si muovono in un clima di scontata omofobia che non consente a queste tematiche di essere rappresentate in maniera positiva, o comunque socialmente integrata. Quindi diciamo che i serial italiani a base di malavita si prestano benissimo allo scopo (a differenza di quelli a base di forze dell'ordine, di religiosi, di famiglie borgatare e via dicendo).
Anche perchè sono un ottimo pretesto per presentare l'omosessualità in maniera negativa senza fare la figura degli omofobi... Dando un colpo al cerchio e uno alla botte.
E la cosa, a suo modo, è anche abbastanza ironica considerando che ormai in Italia arrivano senza problemi i serial americani a cui la GLAAD fa i complimenti, e che si rivolgono a fasce di pubblico sempre più basse... Proponendo una visione dell'omosessualità decisamente più variegata e al passo coi tempi.
C'è da dire che comunque il fatto che se i serial televisivi italiani, che in teoria sarebbero quelli in cui il pubblico italiano potrebbe identificarsi di più, mantengano un certo tipo di approccio - del tipo "è meglio non parlarne, ma se proprio ne dobbiamo parlare non parliamone troppo bene e soprattutto non facciamo fare una figura troppo bella a chi lo è e non rendiamogli la vita facile" - non è esattamente una cosa positiva. In particolare per le nuove generazioni, e soprattutto per i giovani che vivono in un contesto omofobo e avrebbero bisogno di prendere coscienza che c'è anche un altro mondo possibile... E che magari in Italia ci sono gay che si baciano e che non hanno a che fare con la malavita, ad esempio.
Forse, però, è ancora chiedere troppo.
Quindi diciamo che non tutti i baci gay riescono col buco.
Certo è che, molto curiosamente, l'atteggiamento dei produttori televisivi e cinematografici italiani è in buona parte sovrapponibile a quello di chi produce fumetti nel nostro paese, anche se in effetti questi ultimi potrebbero avere molti meno vincoli e teoricamente non devono scendere a questo tipo di compromessi... E magari un giorno tornerò a parlarne.
Alla prossima.
La sempre attivissima GLAAD (l'associazione americana specializzata nel difendere i diritti e la rappresentazione LGBT nei media) ha da poco pubblicato il suo annuale report sulla qualità e la quantità della rappresentanza LGBT nei serial televisivi prodotti negli USA (potete scaricare il pdf CLICCANDO QUI). Molto in sintesi sembra proprio che, nonostante il clima non proprio progressista dell'amministrazione Trump, il numero di personaggi (ricorrenti e non) appartenenti alla comunità LGBT sia in crescita, e attualmente rappresenti il 6,4% del totale (circa un migliaio). Inoltre pare che i personaggi LGBT che hanno un ruolo ricorrente siano aumentati a loro volta, con tutte le conseguenze del caso. Ad ogni modo è molto probabile che il trend rimarrà questo, e che i serial americani riserveranno ancora molte soddisfazioni in questo senso... Tantopiù che, come se non bastassero i serial gay friendly nuovi, siamo arrivati al punto di avere anche dei sequel di quelli storici a distanza di dieci anni dalla loro conclusione...
Ad ogni modo penso che sia interessante verificare come questo trend abbia iniziato a coinvolgere in manera sempre più diretta anche il mondo dei serial che alimentano l'immaginario pop contemporaneo, tant'è che proprio prima della pausa invernale i due serial che attualmente si contendono il pubblico degli appassionati fantascienza hanno fatto a gara in fatto di contenuti gay friendly.
Nella nona puntata di Star Trek Discovery (trasmessa in sumultanea anche in italiano su Netflix) si è visto - finalmente - il primo bacio gay del franchise. Non aggiungo altro per non rovinare la sorpresa a quanti non hanno ancora avuto modo di seguire la serie e hanno intenzione di farlo, ma mi limito a dire che la coppia in questione fa parte dell'equipaggio della nave (uno è l'ufficiale medico e l'altro e un ricercatore che ha acquisito un ruolo essenziale nella saga) e vive apertamente la propria relazione. Piccola curiosità: i due attori Wilson Cruz e Anthony Rapp sono entrambi gay dichiarati, e questo in effetti dà un certo valore aggiunto al messaggio lanciato da questo serial.
Comunque nella stessa settimana anche la serie The Orville, che comunque si ispira molto al futuro di Star Trek, ha deciso di mettere al centro l'amore gay... Anche se da un punto di vista prettamente chimico. Infatti, per dirla molto in sintesi e senza fare troppi spoiler, a bordo della nave - impegnata in una delicata missione di pace - arriva un esperto in antichi manufatti che potrebbe scoprire il modo per risolvere un contenzioso fra due razze aliene. Il suddetto esperto, però, appartiene ad una specie che quando è in calore emana ferormoni che fanno innamorare indifferentemente maschi e femmine... E alla fine il capitano della nave (interpretato dal produttore della seire, nonchè ideatore della serie animata de I GRIFFIN, Seth MacFarlane) non può fare a meno di esplorare nuovi aspetti della sua sessualità...
Inoltre un estratto dei ferormoni dell'alieno viene utilizzato per promuovere il processo di pace fra i due ambasciatori delle razze aliene in conflitto... E probabilmente una serial fantascientifico non si era mai spinto così in là in fatto di rappresentazione dell'omosessualità (e degli eventuali risvolti importanti che potrebbe avere nello sviluppo narrativo di una trama).
Ad ogni modo vi ricordo che dell'equipaggio della nave fa anche parte una coppia di alieni di sesso maschile con tanto di prole (a cui è stata dedicata una puntata, visto che sul loro mondo i rarissimi neonati di sesso femminile sono tenuti a subire un processo di correzione sessuale, e in questo caso i due genitori non erano d'accordo). Purtroppo al momento The Orville non è ancora stata doppiata in italiano, ma considerando che è stata già confermata una seconda stagione è probabile che presto o tardi si possa vedere ufficialmente anche dalle nostre parti.
In compenso quello che è successo in fatto di baci gay nei serial fantascientifici americani di ultima generazione mi ha fatto riflettere su quello che è successo nei serial italiani che si sono visti più o meno nello stesso periodo. Perchè, a quanto pare, anche dalle nostre parti si sono visti dei baci gay...
Il primo si è visto in Suburra, il primo serial italiano prodotto da Netflix (e che l'anno prossimo si vedrà su RAIDUE), ambientato nel mondo della criminalità romana. La serie è di fatto il prequel del film che si è visto nel 2015, e che a sua volta era ispirato al romanzo di Giancarlo De Cataldo e Carlo Bonini. Nel serial, comunque, c'è modo di conoscere meglio Spadino, il figlio di un malavitoso che sta prendendo coscienza della sua omosessualità (proprio mentre gli si sta combinando un matrimonio)... E che si dichiara con un bacio al ragazzo malavitoso che gli ha fatto capire cosa è, e cioè Aureliano, beccandosi però una caterva di insulti omofobi...
Da notare che: 1) Chi ha visto il film del 2015 sa che Aureliano finirà per freddare Spadino, 2) Alla fine di questa prima serie Spadino si toglie i dubbi andando con un escort, ma in ogni caso si rassegna a fare sesso anche con la sua promessa sposa, per darle un figlio, 3) La madre di Spadino comunque ci tiene a mettere le cose in chiaro...
Sia come sia, come dicevo, questo non è l'unico bacio gay che si è visto in serial TV italiano di recente. Un altro, a sorpresa, è arrivato nella terza stagione di Gomorra (prodotta da Sky, e vista in chiaro su RAITRE), ambientata nel mondo della criminalità partenopea e ispirata al libro di Roberto Saviano. Questa volta abbiamo a che fare con un nuovo personaggio, Gegè, che fa il contabile (doppiogiochista) per uno dei clan della serie... E che a quanto pare ha una relazione segreta con un uomo in divisa... Che probabilmente verrà approfondita nelle prossime puntate.
Quindi diciamo che anche in Italia sono arrivati dei baci gay in alcune serie TV di un certo peso, però forse vale la pena di analizzare la situazione in maniera più oggettiva. Intanto bisogna considerare che le suddette serie vengono proposte da Netflix e da Sky, e solo in un secondo tempo vengono distribuite in chiaro sui canali RAI, che eventualmente possono optare per alcune censure (con Gomorra è successo), quindi non sappiamo ancora se i suddetti baci (e/o alcune situazioni a tematica gay) troveranno spazio anche sul digitale terrestre. Seconda cosa: le suddette serie nascono per essere vendute in tutto il mondo, anche perchè Gomorra è già arrivata in 170 paesi e Netflix mira perlomeno a raggiungerne altrettanti, e SICURAMENTE si è ritenuto commercialmente conveniente inserire delle sottotrame gay perchè ormai un serial TV senza sottotrame gay non sarebbe ritenuto competitivo a livello internazionale. Terza, ma non ultima cosa, i suddetti baci gay sono comparsi in serial ambientati nel mondo della malavita e sono stati dati da persone sessualmente confuse e/o moralmente ambigue.
L'ho già detto diverse volte, ma qui penso sia il caso di ripeterlo: in Italia, purtroppo, chi realizza produzioni televisive e cinematografiche, deve mettere in conto che c'è ancora un atteggiamento tendenzialmente omofobo in molti ambiti. Dalla distribuzione ai media presso cui potrebbero farsi pubblicità, passando per alcune fazioni di pubblico particolarmente schierate e rumorose... Che comunque anche nel caso di Gomorra non si sono trattenute...
Quindi la sensazione è che non sia stato proprio un caso se i baci gay più rappresentativi della stagione televisiva in corso, per quel che riguarda le produzioni televisive italiane, siano comparsi in serial ambientati nel mondo della malavita: uno dei pochi mezzi che hanno i produttori italiani per presentare tematiche gay senza rischiare boicottaggi è ancora quello di utilizzare contesti degradati, in cui si muovono personaggi sessualmente confusi, stereotipati o comunque tendenzialmente negativi, che si muovono in un clima di scontata omofobia che non consente a queste tematiche di essere rappresentate in maniera positiva, o comunque socialmente integrata. Quindi diciamo che i serial italiani a base di malavita si prestano benissimo allo scopo (a differenza di quelli a base di forze dell'ordine, di religiosi, di famiglie borgatare e via dicendo).
Anche perchè sono un ottimo pretesto per presentare l'omosessualità in maniera negativa senza fare la figura degli omofobi... Dando un colpo al cerchio e uno alla botte.
E la cosa, a suo modo, è anche abbastanza ironica considerando che ormai in Italia arrivano senza problemi i serial americani a cui la GLAAD fa i complimenti, e che si rivolgono a fasce di pubblico sempre più basse... Proponendo una visione dell'omosessualità decisamente più variegata e al passo coi tempi.
C'è da dire che comunque il fatto che se i serial televisivi italiani, che in teoria sarebbero quelli in cui il pubblico italiano potrebbe identificarsi di più, mantengano un certo tipo di approccio - del tipo "è meglio non parlarne, ma se proprio ne dobbiamo parlare non parliamone troppo bene e soprattutto non facciamo fare una figura troppo bella a chi lo è e non rendiamogli la vita facile" - non è esattamente una cosa positiva. In particolare per le nuove generazioni, e soprattutto per i giovani che vivono in un contesto omofobo e avrebbero bisogno di prendere coscienza che c'è anche un altro mondo possibile... E che magari in Italia ci sono gay che si baciano e che non hanno a che fare con la malavita, ad esempio.
Forse, però, è ancora chiedere troppo.
Quindi diciamo che non tutti i baci gay riescono col buco.
Certo è che, molto curiosamente, l'atteggiamento dei produttori televisivi e cinematografici italiani è in buona parte sovrapponibile a quello di chi produce fumetti nel nostro paese, anche se in effetti questi ultimi potrebbero avere molti meno vincoli e teoricamente non devono scendere a questo tipo di compromessi... E magari un giorno tornerò a parlarne.
Alla prossima.
sabato 3 dicembre 2016
UN PAIO DI TEASER...
Ciao a tutti, come va?
Oggi, per motivi logistici, non sono in grado di scrivere molto, quindi mi limiterò a segnalarvi qualche teaser trailer che potrebbe risultare molto interessante per quelli che seguono assiduamente questo blog, e che riguardano alcune novità molto attese che vedremo l'anno prossimo.
Il primo è il teaser trailer del film ufficiale (perchè in realtà in questo periodo è in prduzione anche un film più indy, se vogliamo, sullo stesso argomento) dedicato alla vita dell'illustratore Tom of Finland. Da quel poco che si può intuire si tratta di una produzione di tutto rispetto, che pare voler puntare molto l'attenzione sul lato umano dell'artista e sul contesto storico in cui si è formato...
Inoltre in questi giorni ha iniziato a circolare anche il primo teaser trailer della serie TV dedicata ai ragazzi della Archie Comics, e cioè RIVERDALE... E anche in questo caso il taglio sembra rispecchiare molto gli annunci che erano circolati in questi mesi, e cioè la produzione di una serie dal taglio realistico che punta molto su intrighi e misteri in una (apparentemente) tranquilla città di provincia... E, a giudicare dalle immagini del protagonista smagliettato che sono state oculatamente inserite in questa presentazione, sarei portato a pensare che il fatto di avere un produttore e uno sceneggiatore dichiaratamente gay potrebbe effettivamente dare al tutto un taglio molto interessante... E per finire vi segnalo il teaser trailer di un'altra nuova serie che debutterà l'anno prossimo... E che sarà una rivisitazione in chiave molto moderna e alternativa delle avventure di Dorothy nel mondo di Oz... Ora: siccome le suddette avventure sono considerate un cult dal parte della comunità gay americana, qualcosa mi dice che i produttori (se sono intelligenti) dovranno tenere in debito conto anche questo dettaglio, e pertanto potrebbe valere la pena di seguire lo sviluppo del progetto, che fin d'ora si preannuncia decisamente più sensuale della fiaba originale a cui si ispira... Quindi, se siete appassionati di serie TV, direi che dovrete aggiungerne qualcuna alla lista...
Nella speranza che il film di Tom of Finland possa avere una distribuzione anche in Italia (cosa tutt'altro che scontata)...
Ciao e alla prossima.
Oggi, per motivi logistici, non sono in grado di scrivere molto, quindi mi limiterò a segnalarvi qualche teaser trailer che potrebbe risultare molto interessante per quelli che seguono assiduamente questo blog, e che riguardano alcune novità molto attese che vedremo l'anno prossimo.
Il primo è il teaser trailer del film ufficiale (perchè in realtà in questo periodo è in prduzione anche un film più indy, se vogliamo, sullo stesso argomento) dedicato alla vita dell'illustratore Tom of Finland. Da quel poco che si può intuire si tratta di una produzione di tutto rispetto, che pare voler puntare molto l'attenzione sul lato umano dell'artista e sul contesto storico in cui si è formato...
Inoltre in questi giorni ha iniziato a circolare anche il primo teaser trailer della serie TV dedicata ai ragazzi della Archie Comics, e cioè RIVERDALE... E anche in questo caso il taglio sembra rispecchiare molto gli annunci che erano circolati in questi mesi, e cioè la produzione di una serie dal taglio realistico che punta molto su intrighi e misteri in una (apparentemente) tranquilla città di provincia... E, a giudicare dalle immagini del protagonista smagliettato che sono state oculatamente inserite in questa presentazione, sarei portato a pensare che il fatto di avere un produttore e uno sceneggiatore dichiaratamente gay potrebbe effettivamente dare al tutto un taglio molto interessante... E per finire vi segnalo il teaser trailer di un'altra nuova serie che debutterà l'anno prossimo... E che sarà una rivisitazione in chiave molto moderna e alternativa delle avventure di Dorothy nel mondo di Oz... Ora: siccome le suddette avventure sono considerate un cult dal parte della comunità gay americana, qualcosa mi dice che i produttori (se sono intelligenti) dovranno tenere in debito conto anche questo dettaglio, e pertanto potrebbe valere la pena di seguire lo sviluppo del progetto, che fin d'ora si preannuncia decisamente più sensuale della fiaba originale a cui si ispira... Quindi, se siete appassionati di serie TV, direi che dovrete aggiungerne qualcuna alla lista...
Nella speranza che il film di Tom of Finland possa avere una distribuzione anche in Italia (cosa tutt'altro che scontata)...
Ciao e alla prossima.
lunedì 15 aprile 2013
LUPI MANNARI IN CALORE
Ciao a tutti, come va?
La notizia di oggi non è proprio freschissima, ma siccome non ho potuto parlarne quando era fresca ho deciso comunque di segnalarla a beneficio di quanti se la fossero lasciata sfuggire. Come forse saprete c'è un serial TV che ha una storia che - in un certo senso - potrebbe essere paragonata a quella di BUFFY L'AMMAZZAVAMPIRI... Anche questo serial - infatti - parte da un film che mischiava tematiche adolescenziali, horror e un pizzico di umorismo tendente al demenziale. Eppure, proprio come accadde nel caso di BUFFY, il serial TV che ne è stato tratto ha abbandonato i risvolti trash e si sta avviando a diventare un cult, con tanto di personaggi gay dichiarati... Come forse avrete capito mi sto riferendo a TEEN WOLF...
Il serial TV che è partito nel 2011 sembra fatto apposta per farci dimenticare il filmone anni '80 con Michael J. Fox, che - quando ancora i titoli dei film stranieri venivano tradotti per la distribuzione italiana - da noi venne ribattezzato VOGLIA DI VINCERE (altri tempi!)... E il fatto che da quel film fossero stati tratti un sequel altrettanto trash (senza MIchael J. Fox) e una serie di cartoni per i più piccoli è abbastanza indicativo.
Sia come sia il serial dei giorni nostri è di tutt'altra pasta, e sembra avere un occhio di riguardo per il pubblico gay: in primo luogo per via della gran quantità di bei ragazzotti che - per esigenza di trama - finiscono sempre coi vestiti a brandelli e con i loro muscoletti in bella vista, e in secondo luogo perchè l'omosessualità in questa serie non è un tabù... Tant'è che il serial presenta un personaggio fisso gay dichiarato: Danny Mahealani (interpretato da Keahu Kahuanui)...
Per ora è ancora un semplice essere umano (ma in questa serie non si può mai dire), ma lo scrittore della serie, Jeff Davis, ha annunciato che nella terza stagione (che dovrebbe partire a giugno) troverà l'amore proprio fra le braccia di un licantropo... Che peraltro arriverà nella serie assieme al fratello gemello (infatti i due gemelli Alphas saranno interpretati da Max e Charlie Carver, già noti al pubblico gay per la loro partecipazione al serial gay friendly DESPERATE HOUSEWIFES)...
E, in tutta questa abbondanza di pettorali e addominali scolpiti, lo sceneggiatore Jeff Davis ha detto al magazine Entertainment Tonight che:
"Non posso dire che arriveremo a livelli di Spartacus, ma le loro scene di sesso saranno trattate come qualsiasi altra scena di sesso che avete visto nel nostro serial. Ho sempre pensato che se si presenta un mondo un po' idealizzato dove i giovani omosessuali non sono diversi da tutti gli altri, e in cui la loro sessualità non viene messa discussione dagli altri personaggi, forse la vita reale potrebbe cominciare ad imitare"
Non male per un serial di punta di MTV, vero? Comunque, giusto per chiarire le cose: lo scrittore Jeff Davis (che vedete nella foto sotto) è gay dichiarato.... A riprova del fatto che quando chi è gay dichiarato non si reprime, e soprattutto viene valorizzato, è tutta un'altra cosa.
Restiamo in attesa che personaggi del genere inizino a lavorare anche per le fiction italiane... O che, più semplicemente, la televisione italiana sia disposta a valorizzare personaggi del genere...
I nostri palinsesti ne avrebbero taaaaaaaaaaaaanto bisogno.
Alla prossima.
La notizia di oggi non è proprio freschissima, ma siccome non ho potuto parlarne quando era fresca ho deciso comunque di segnalarla a beneficio di quanti se la fossero lasciata sfuggire. Come forse saprete c'è un serial TV che ha una storia che - in un certo senso - potrebbe essere paragonata a quella di BUFFY L'AMMAZZAVAMPIRI... Anche questo serial - infatti - parte da un film che mischiava tematiche adolescenziali, horror e un pizzico di umorismo tendente al demenziale. Eppure, proprio come accadde nel caso di BUFFY, il serial TV che ne è stato tratto ha abbandonato i risvolti trash e si sta avviando a diventare un cult, con tanto di personaggi gay dichiarati... Come forse avrete capito mi sto riferendo a TEEN WOLF...
Il serial TV che è partito nel 2011 sembra fatto apposta per farci dimenticare il filmone anni '80 con Michael J. Fox, che - quando ancora i titoli dei film stranieri venivano tradotti per la distribuzione italiana - da noi venne ribattezzato VOGLIA DI VINCERE (altri tempi!)... E il fatto che da quel film fossero stati tratti un sequel altrettanto trash (senza MIchael J. Fox) e una serie di cartoni per i più piccoli è abbastanza indicativo.
Sia come sia il serial dei giorni nostri è di tutt'altra pasta, e sembra avere un occhio di riguardo per il pubblico gay: in primo luogo per via della gran quantità di bei ragazzotti che - per esigenza di trama - finiscono sempre coi vestiti a brandelli e con i loro muscoletti in bella vista, e in secondo luogo perchè l'omosessualità in questa serie non è un tabù... Tant'è che il serial presenta un personaggio fisso gay dichiarato: Danny Mahealani (interpretato da Keahu Kahuanui)...
Per ora è ancora un semplice essere umano (ma in questa serie non si può mai dire), ma lo scrittore della serie, Jeff Davis, ha annunciato che nella terza stagione (che dovrebbe partire a giugno) troverà l'amore proprio fra le braccia di un licantropo... Che peraltro arriverà nella serie assieme al fratello gemello (infatti i due gemelli Alphas saranno interpretati da Max e Charlie Carver, già noti al pubblico gay per la loro partecipazione al serial gay friendly DESPERATE HOUSEWIFES)...
E, in tutta questa abbondanza di pettorali e addominali scolpiti, lo sceneggiatore Jeff Davis ha detto al magazine Entertainment Tonight che:
"Non posso dire che arriveremo a livelli di Spartacus, ma le loro scene di sesso saranno trattate come qualsiasi altra scena di sesso che avete visto nel nostro serial. Ho sempre pensato che se si presenta un mondo un po' idealizzato dove i giovani omosessuali non sono diversi da tutti gli altri, e in cui la loro sessualità non viene messa discussione dagli altri personaggi, forse la vita reale potrebbe cominciare ad imitare"
Non male per un serial di punta di MTV, vero? Comunque, giusto per chiarire le cose: lo scrittore Jeff Davis (che vedete nella foto sotto) è gay dichiarato.... A riprova del fatto che quando chi è gay dichiarato non si reprime, e soprattutto viene valorizzato, è tutta un'altra cosa.
Restiamo in attesa che personaggi del genere inizino a lavorare anche per le fiction italiane... O che, più semplicemente, la televisione italiana sia disposta a valorizzare personaggi del genere...
I nostri palinsesti ne avrebbero taaaaaaaaaaaaanto bisogno.
Alla prossima.
mercoledì 19 dicembre 2012
ARROW BOYS
Ciao a tutti e ciao a tutte, come va?
Se seguite questo BLOG con assiduità e attenzione (e di solito lo fate, vero?) vi ricorderete che qualche tempo fa vi avevo accennato all'uscita dell'episodio pilota del nuovo serial TV dedicato al supereroe Green Arrow, intepretato dall'attore gay friendly Stephen Amell, già noto al pubblico gay per il suo sex appeal e la sua partecipazione a diversi progetti a tema assolutamente gay (come Dante's Cove)...
La sua presenza, da sola, giustificava ampiamente la curiosità della comunità gay nei confronti del serial di Green Arrow, ma evidentemente i produttori hanno pensato bene che ampliare il numero di personaggi appetibili non era una cattiva idea... Così, per andare sul sicuro, hanno pensato di scritturare due attori ben noti per la disinvoltura con cui sono rimasti completamente nudi sul set... Infatti nel ruolo di Roy Harper/Speedy, la storica spalla di Green Arrow, è stato scelto Colton Haynes... Reduce dal ruolo del licantropo Jackson Whittemore nel serial TEEN WOLF, dove era tenuto a comparire spesso poco vestito...
La cosa interessante, però, è che anche lui ha già prestato la sua immagine al mondo gay senza farsi problemi... Infatti qualche anno fa aveva realizzato un bel servizio fotografico - con tanto di baci - per il mensile gay XY Magazine...
E mi rifiuto di credere che i produttori di Green Arrow non ne fossero a conoscenza... Quindi, anche se nel serial il personaggio avrà una relazione salvagente con la sorella del protagonista, non è da escludere che anche la sua scelta sia stata ben ponderata per rendere la serie ancora più accattivante per il pubblico gay e gay friendly... L'attore, tra l'altro, non ha mai smentito o confermato le voci che circolano sulla sua presunta omosessualità o bisessualità... E, siccome non c'è due senza tre, a chi hanno pensato i produttori di Green Arrow per il ruolo di uno degli avversari storici del protagonista??? Ebbene: nel ruolo di Deathstroke ecco arrivare Manu Bennet... NOTISSIMO per il suo ruolo di Crixus nel serial Spartacus... Dove - oltre ad esibire un fisico notevole - non ha mai avuto problemi a mostrarsi come mamma l'ha fatto...
Questo sarà anche un BLOG di parte, ma mi sembra davvero impossibile che questi tre attori siano stati messi insieme a caso e senza considerare il loro ascendente sul pubblico gay... Anche perchè dietro a queste produzioni ci sono fior fior di consulenti, e in tempi di crisi economica nessun network lancerebbe nuovi serial senza prima averli passati al setaccio e aver valutato il casting in maniera men che accurata.
Magari sbaglio, ma la sensazione è che l'imminente serial di Green Arrow, oltre ad alimentare fiumi di fan fictions gay e parodie omoerotiche, sarà la conferma di un trend gay friendly che - proprio grazie ai supereroi - sta avendo un nuova legittimazione...
E questo è un bene.
Alla prossima.
Se seguite questo BLOG con assiduità e attenzione (e di solito lo fate, vero?) vi ricorderete che qualche tempo fa vi avevo accennato all'uscita dell'episodio pilota del nuovo serial TV dedicato al supereroe Green Arrow, intepretato dall'attore gay friendly Stephen Amell, già noto al pubblico gay per il suo sex appeal e la sua partecipazione a diversi progetti a tema assolutamente gay (come Dante's Cove)...
La sua presenza, da sola, giustificava ampiamente la curiosità della comunità gay nei confronti del serial di Green Arrow, ma evidentemente i produttori hanno pensato bene che ampliare il numero di personaggi appetibili non era una cattiva idea... Così, per andare sul sicuro, hanno pensato di scritturare due attori ben noti per la disinvoltura con cui sono rimasti completamente nudi sul set... Infatti nel ruolo di Roy Harper/Speedy, la storica spalla di Green Arrow, è stato scelto Colton Haynes... Reduce dal ruolo del licantropo Jackson Whittemore nel serial TEEN WOLF, dove era tenuto a comparire spesso poco vestito...
La cosa interessante, però, è che anche lui ha già prestato la sua immagine al mondo gay senza farsi problemi... Infatti qualche anno fa aveva realizzato un bel servizio fotografico - con tanto di baci - per il mensile gay XY Magazine...
E mi rifiuto di credere che i produttori di Green Arrow non ne fossero a conoscenza... Quindi, anche se nel serial il personaggio avrà una relazione salvagente con la sorella del protagonista, non è da escludere che anche la sua scelta sia stata ben ponderata per rendere la serie ancora più accattivante per il pubblico gay e gay friendly... L'attore, tra l'altro, non ha mai smentito o confermato le voci che circolano sulla sua presunta omosessualità o bisessualità... E, siccome non c'è due senza tre, a chi hanno pensato i produttori di Green Arrow per il ruolo di uno degli avversari storici del protagonista??? Ebbene: nel ruolo di Deathstroke ecco arrivare Manu Bennet... NOTISSIMO per il suo ruolo di Crixus nel serial Spartacus... Dove - oltre ad esibire un fisico notevole - non ha mai avuto problemi a mostrarsi come mamma l'ha fatto...
Questo sarà anche un BLOG di parte, ma mi sembra davvero impossibile che questi tre attori siano stati messi insieme a caso e senza considerare il loro ascendente sul pubblico gay... Anche perchè dietro a queste produzioni ci sono fior fior di consulenti, e in tempi di crisi economica nessun network lancerebbe nuovi serial senza prima averli passati al setaccio e aver valutato il casting in maniera men che accurata.
Magari sbaglio, ma la sensazione è che l'imminente serial di Green Arrow, oltre ad alimentare fiumi di fan fictions gay e parodie omoerotiche, sarà la conferma di un trend gay friendly che - proprio grazie ai supereroi - sta avendo un nuova legittimazione...
E questo è un bene.
Alla prossima.
lunedì 7 novembre 2011
COSE DELL'ALTRO MONDO
Ciao a tutti e ciao a tutte, come va?
Dopo aver parlato esclusivamente di fumetti per un bel po', comincio questa nuova settimana sul vostro BLOG preferito (^__^) parlandovi di argomenti un po' più variegati, ma che con l'immaginario legato ai fumetti hanno in parte a che fare. Tanto per cominciare volevo segnalarvi che, mentre in Italia si teneva Lucca Comics, negli USA si celebrava la sesta edizione del WOMEN OF WONDER DAY, l'annuale iniziativa benefica finalizzata a raccogliere fondi contro la violenza alle donne, che - come sempre - è stata organizzata dall'attivista gay (e noto fan di Wonder Woman) Andy Mangels. Anche quest'anno i fondi sono stati raccolti attraverso una profusione di disegni messi all'asta: a Portland (Oregon), S.Antonio (Texas) e Flemington (New Jersey)... Quest'anno, però, si è scelto di lasciare spazio anche ai disegni che raffigurano altre eroine dei fumetti, oltre alla storica Wonder Woman...
Devo ammettere che questa iniziativa mi ha fatto riflettere sotto diversi punti di vista, soprattutto pensando ad un suo ipotetico equivalente italiano. Perchè dalle nostre parti il fumetto non ha mai prodotto figure femminili così forti e iconiche da diventare paladine di tutte le minoranze, al punto da spingere i loro fans gay a promuovere iniziative benefiche per i problemi legati alla violenza domestica... E magari a raccogliere fondi per il telefono rosa (sapete tutti che cos'è il telefono rosa, vero?). Effettivamente sembra proprio un altro pianeta, d'altra parte è anche vero che le associazioni americane hanno una lunga tradizione di finanziamento tramite donazioni, anche perchè non campano di sussidi pubblici, e quindi nel tempo la mentalità statunitense si è tradizionalmente orientata verso iniziative di questo tipo... Che peraltro finiscono anche per avere uno spessore artistico e culturale di tutto rispetto...
La cosa curiosa è che un'iniziativa simile si è tenuta a Lucca Comics proprio quest'anno, visto che nei giorni della fiera alcuni famosi illustratori hanno lavorato a dei dipinti che poi sono stati messi all'asta con lo scopo di raccogliere fondi per un ospedale pediatrico... Mettendo insieme circa 10.000 euro, se non ricordo male. Questo effettivamente prova che, se c'è la volontà di fare le cose, poi la gente risponde anche in Italia, e forse bisognerebbe chiedersi perchè le associazioni di volontariato (in particolare quelle gay) non hanno mai puntato su iniziative di questo tipo, soprattutto se si considerà che - ultimamente - si sta assistendo ad un progressivo sdoganamento del corpo maschile che - in teoria - potrebbe aprire diverse porte anche a livello di aste benefiche di tipo artistico. Quel che è certo è che in tutto il mondo l'estetica gay contemporanea sta iniziando a influenzare la percezione del fascino maschile, tant'è che, se Wonder Woman si conferma da sempre icona gay, Superman potrebbe presto iniziare a farle compagnia... Grazie al contributo di Henry Cavill, l'attore che è lo interpreterà nel nuovo film che viene girato proprio in questi mesi, dove si presenterà anche in versione muscle bear... Perlomeno a giudicare dalle ultime foto che giungono dal set...





Come ho già avuto modo di dire in altre occasioni, il fatto che nei superhero movies di ultima generazione la scena "shirtless" sia diventata una specie di obbligo narrativo, e il fatto che gli attori vanno a riprendere un immaginario molto più legato al mondo gay che non alle fantasie femminili, può essere legato proprio al fatto che il clima culturale del mondo occidentale sta iniziando ad integrare sempre più spesso gli elementi caratteristici dell'estetica omosessuale... Andando gradualmente a superare gli storici tabù legati ad una rappresentazione maschile ipervirile e sessualmente provocante...

Forse pecco di ottimismo, ma la sensazione è che questa tendenza stia iniziando a fare timidamente (e goffamente) breccia anche nel nostro paese, tant'è che persino nell'ultima edizione del GRANDE FRATELLO italiano gli autori hanno scelto una percentuale decisamente alta di ragazzi esteticamente gradevoli... Probabilmente anche nel tentativo di accalappiare il sempre più appetibile pubblico gay...
Peccato che il suddetto pubblico, se apprezza simili spettacoli, può andare su internet a recuperare i filmati dei BIG BROTHER stranieri, che ormai da anni hanno fiutato il potenziale dei concorrenti carini di sesso maschile, e che - peraltro - non li vincolano per contratto a fare la doccia con gli slip...

Col risultato che le scelte della nostra TV, sotto questo aspetto, risultano tutto sommato poco competitive... E sicuramente se il pubblico gay deve andare a premiare gli ascolti di una programmazione gay friendly lo farà scegliendo qualcosa di più incisivo di un GRANDE FRATELLO con dei bei ragazzi rigorosamente e inevitabilmente mutandati... Ad esempio andandosi a guardare un serial TV audace come SPARTACUS, di cui iniziano a girare i primi trailer della nuova stagione (quella post Andy Whitfield, che dovrebbe debuttare a gennaio)...
Anche questa volta fra sbudellamenti e truculenze varie si annuncia un serial emotivamente intenso e ricco di maschioni palestrati e desnudi... Che inevitabilmente giungerà anche in Italia (sul satellite) e fornirà ulteriore materiale per un impietoso confronto con le nostre fiction all'acqua di rose. A questo proposito vorrei concludere restando in tema di TV italiana, ed esponendovi una breve riflessione sui talent show per bambini e ragazzini, che da qualche anno stanno prendendo piede quanto quelli per i ragazzi over 18. Più passa il tempo e più mi rendo conto che i vari "IO CANTO" e "TI LASCIO UNA CANZONE" propongono dei giovani talenti a misura di adulto, se non di anziano, trasformando i minorenni di ambo i sessi nelle rassicuranti proiezioni delle aspettative e dei gusti di questa fascia di pubblico...
La stessa cosa, in effetti, accade con i TALENT SHOW in stile AMICI, ma forse nei TALENT SHOW per i più piccoli la cosa si sente ancora di più, visto che quasi sempre si riducono a cantare i brani preferiti dai loro genitori e dai loro nonni, o peggio ancora le canzoni che animavano l'infanzia dei bambini di venti, trenta o quaranta anni fa. Magari i piccoli interpreti si divertono, ma a livello socio culturale il messaggio che passa è davvero alienante, e sembra finalizzato a dimostrare che i bambini e i ragazzini di oggi sono totalmente privi di una personalità e di un'identità proprie... E magari gli stessi bambini e ragazzini finiscono per credere che sia giusto così... Con tutta una serie di ripercussioni formative che, forse, vengono sottovalutate. Parlo di tutto questo perchè, quasi per caso, mi sono imbattuto in un fenomeno musicale di origine irlandese che è emerso proprio da un talent show e che dimostra che i giovani sono perfettamente in grado di avere una rappresentanza propria... Mi riferisco ai gemelli John Paul Henry Daniel Richard Grimes e Edward Peter Anthony Kevin Patrick Grimes, meglio noti come i JEDWARDS...
Appena diciottenni hanno partecipato alla versione inglese di X-FACTOR, e con la loro eccentrica energia hanno conquistato presto il pubblico dei giovani e dei giovanissimi, grazie anche a dei brani pop particolarmente briosi. Loro non si definiscono gay (per ora...), ma sono figli di un'epoca e di un contesto gay friendly e queer friendly, anche a livello musicale, e non non ne fanno mistero, a partire dalle loro surreali pettinature e dal loro abbigliamento, di cui vanno peraltro molto orgogliosi. D'altra parte loro vanno a rappresentare la loro generazione, e non certo quella dei loro nonni... Il che, probabilmente, spiega perchè in Italia sono praticamente sconosciuti e non vengono per nulla promossi... Perchè sono dei cattivi esempi per i giovani? Troppo gay friendly, magari?
Alla prossima.
Dopo aver parlato esclusivamente di fumetti per un bel po', comincio questa nuova settimana sul vostro BLOG preferito (^__^) parlandovi di argomenti un po' più variegati, ma che con l'immaginario legato ai fumetti hanno in parte a che fare. Tanto per cominciare volevo segnalarvi che, mentre in Italia si teneva Lucca Comics, negli USA si celebrava la sesta edizione del WOMEN OF WONDER DAY, l'annuale iniziativa benefica finalizzata a raccogliere fondi contro la violenza alle donne, che - come sempre - è stata organizzata dall'attivista gay (e noto fan di Wonder Woman) Andy Mangels. Anche quest'anno i fondi sono stati raccolti attraverso una profusione di disegni messi all'asta: a Portland (Oregon), S.Antonio (Texas) e Flemington (New Jersey)... Quest'anno, però, si è scelto di lasciare spazio anche ai disegni che raffigurano altre eroine dei fumetti, oltre alla storica Wonder Woman...













Col risultato che le scelte della nostra TV, sotto questo aspetto, risultano tutto sommato poco competitive... E sicuramente se il pubblico gay deve andare a premiare gli ascolti di una programmazione gay friendly lo farà scegliendo qualcosa di più incisivo di un GRANDE FRATELLO con dei bei ragazzi rigorosamente e inevitabilmente mutandati... Ad esempio andandosi a guardare un serial TV audace come SPARTACUS, di cui iniziano a girare i primi trailer della nuova stagione (quella post Andy Whitfield, che dovrebbe debuttare a gennaio)...
Anche questa volta fra sbudellamenti e truculenze varie si annuncia un serial emotivamente intenso e ricco di maschioni palestrati e desnudi... Che inevitabilmente giungerà anche in Italia (sul satellite) e fornirà ulteriore materiale per un impietoso confronto con le nostre fiction all'acqua di rose. A questo proposito vorrei concludere restando in tema di TV italiana, ed esponendovi una breve riflessione sui talent show per bambini e ragazzini, che da qualche anno stanno prendendo piede quanto quelli per i ragazzi over 18. Più passa il tempo e più mi rendo conto che i vari "IO CANTO" e "TI LASCIO UNA CANZONE" propongono dei giovani talenti a misura di adulto, se non di anziano, trasformando i minorenni di ambo i sessi nelle rassicuranti proiezioni delle aspettative e dei gusti di questa fascia di pubblico...


Jedward - Bad Behaviour (Official Music Video) HQ from xeaaasy on Vimeo.
O forse perchè, più semplicemente, dimostrano che i giovani sono giovani e gli anziani non lo sono più e si devono adeguare ai modelli culturali delle nuove generazioni, invece di impegnarsi perchè avvenga il contrario? Chissà... D'altra parte se i JEDWARD hanno rappresentato l'Irlanda all'ultimo Eurovision Festival un motivo ci sarà, così come ci sarà un motivo se in Italia non abbiamo nessun giovane cantante che esprime quello che esprimono loro...Alla prossima.
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