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giovedì 14 giugno 2018

GIOCHI DI CLASSE...

Ciao a tutti, come va?

Se dovessi fare una selezione dei fumetti americani che lo scorso anno hanno giocato di più sui fan service per il pubblico gay, probabilmente uno dei primi titoli che mi verrebbero in mente sarebbe Shirtless Bear-Fighter della IMAGE... Ovvero la storia, comicamente surreale, di un trovatello barbuto (???) allevato da una famiglia di orsi, che con la sua forza sovrumana diventa prima il protettore della sua foresta e poi un agente speciale dell'FBI specializzato nel tenere a bada gli orsi che minacciano l'umana civiltà... Il tutto indossando poco e niente... Anche se ovviamente le sue parti intime vengono regolarmente pixellate o sapientemente occultate, a partire dalle copertine...

Copertine che nelle edizioni variant omaggiano anche  tutta una serie di scatti e generi molto iconici in fatto di rappresentazione del sex appeal mascolino...


Disgraziatamente nel corso della sua prima miniserie il protagonista si vede costretto ad indossare dei pantaloni di tela tenuti su da uno spago, ma per fortuna è l'unica concessione che fa alla cultura dominante... Anche perchè deve rimanere coerente col titolo, presumo...

Comunque nonostante le pixellature e le inquadrature strategiche, e nonostante il tono delle storie sia volutamente satirico e dissacrante, il personaggio è diventato sicuramente molto iconico nel giro degli appassionati... E in particolare nel giro degli appassionati gay con un debole per i maschi irsuti e muscolosi...


E infatti, caso strano per un personaggio a fumetti che ha all'attivo solo una miniserie, è appena arrivata la sua action figure in edizione limitata, realizzata su licenza ufficiale e disponibile sia in versione pantalonata che in versione (disgraziatamente) pixellata...



Se vi interessa potete acquistarla direttamente dallo shop della casa produttrice (lo trovate CLICCANDO QUI), al modico costo di 44 dollari (e se prendete entrambe le versioni c'è lo sconto)... Ad ogni modo si tratta di un caso abbastanza interessante, che probabilmente è abbastanza indicativo di come stanno cambiando i tempi e di come, anche nei circuiti mainstream, ci sta rendendo conto che c'è tutta una nicchia di mercato interessata a prodotti di questo tipo.  Tant'è che, pian piano, l'offerta in questo senso sembra aumentare. Qualche tempo fa vi avevo parlato di Tossa Tossa (CLICCATE QUI), il cui concept era europeo, ma si ispirava al mondo dei manga, e che era stato fatto realizzare da un'azienda specializzata a Hong Kong... Un personaggio per il quale - nell'attesa che arrivino altri bambolotti della serie con cui farlo interagire - continuano ad essere prodotti nuovi accessori, a partire dai complementi per il suo guardaroba...

E in passato vi avevo anche parlato dei pezzi unici (o prodotti in quantità limitatissima) realizzati dal koreano (ma milanese d'adozione) Chan Park, che può permettersi di vendere le sue creazioni da collezione (come quelo che vedete qui sotto) anche per 1450 euro l'una... Casomai vi interessasse il suo shop lo trovate CLICCANDO QUI.

Ultimamente, però, si stanno facendo largo anche una serie di scultori che cercano di trovare la giusta via di mezzo fra la produzione totalmente artigianale e una catena produttiva che gli consenta di produrre in serie le proprie idee senza perdere in qualità. Uno di questi, ad esempio, è Gary Wong (in arte Garejibear), che si sta specializzando in sculture dalle parti intercambiabili, che si possono  unire tramite allacci magnetici (una tecnica che nei giocattoli per bambini andava molto di moda nei primissimi anni Ottanta, con la serie dei Micronauti ad esempio). La sua ultima creazione, realizzata in un numero limitato di pezzi e su prenotazione, si chiama Oguma...

Avendo due paia di braccia e varie soluzioni inguinali/posteriori, nonchè un peluche ursino in dotazione, è quindi possibile montarlo a seconda della proprie preferenze...




Ovviamente si possono scegliere anche varie soluzioni intermedie, e qualcosa mi dice che in futuro saranno disponibili anche ulteriori kit per variare le pose del personaggio. A quanto pare ogni pezzo viene dipinto a mano dall'artista, e il primo lotto - come era prevedibile - è già stato tutto prenotato (nonostante il costo di 2500 dollari di Hong Kong, e cioè circa 270 euro). Se volete seguire questo artista anche nei suoi prossimi lavori il suo blog lo trovate QUI e trovate tutti gli altri suoi contatti CLICCANDO QUI. Ad ogni modo questo è già il suo terzo progetto in questo particolare ambito (qui sotto vedete gli altri, che avevano anche degli elementi in tessuto), e visto il buon successo che sta ottenendo credo proprio che ne sentiremo ancora parlare...



Morale della favola... Direi che, anche grazie a internet, inizia a farsi notare quell'immaginario gay legato all'estetica muscle bear e ai bara manga, che finora era stato considerato troppo marginale per alimentare una vera e propria nicchia di mercato. O anche solo un mercato che ruota attorno a sculture e action figure a tiratura limitata. Evidentemente le cose stanno cambiando, e il fatto che anche la IMAGE abbia iniziato a tastare il terreno - seppur in maniera molto discreta - direi che la dice lunga...

E qualcosa mi dice che siamo solo all'inizio...

A questo punto vedremo un po' cosa accadra nei prossimi anni.

Alla prossima.

sabato 21 ottobre 2017

ORSETTI CARINI

Ciao a tutti, come va?

Sono passati diversi anni da quando qualcuno tentò di lanciare un bambolotto (ora si direbbe action figure) anatomicamente corretto e munito di accessori che strizzasse l'occhio al pubblico gay. L'ultimo investimento davvero importante in questo senso risale addirittura alla seconda metà degli anni Novanta (una breve storia dei tentativi in questo senso la trovate CLICCANDO QUI), con la linea Billy... Tuttavia era evidente dall'inizio che lo sguardo da triglia del bambolotto Billy e la scarsa cura dei dettagli (soprattutto in rapporto al prezzo), nonchè il fatto che giocasse su una serie di stereotipi gay che già allora iniziavano ad essere superati, avrebbe segnato il suo destino... Spedendolo direttamnte nell'Olimpo del trash senza passare per il successo economico su cui puntavano i suoi produttori...

Probabilmente Billy fu importante soprattutto perchè iniziò a dimostrare che il pubblico omosessuale non era più così malmesso, e bisognoso di materiale "dedicato", da spendere sempre e comunque i suoi soldi per qualsiasi cosa fosse dichiaratamente "gay", anche a discapito della qualità e della cura con cui veniva realizzato. E questa tendenza divenne sempre più evidente nel decennio successivo, facendo anche delle vittime illustri, per poi affermarsi in maniera pià decisa in questi ultimi anni. Grazie soprattutto a internet, che sicuramente ha contribuito a creare una nicchia di mercato gay sempre più selettiva, informata, consapevole ed esigente. E questo, probabilmente, è stato un bene.

A distanza di circa vent'anni da allora, quindi, qualcosa è cambiato anche nel modo con cui tutto il sottobosco di nerd e otaku gay si pone nei confronti delle action figure. Anche perchè, in effetti, negli anni Novanta ancora non si poteva parlare di una nicchia di mercato per nerd e otaku gay appassionati di action figure, mentre adesso sì. E probabilmente questo è anche quello che ha pensato il francese Patrick Grange quando ha dato il via al progetto Tossa Tossa, ovvero un'action figure muscle bear da collezione, che strizza l'occhio ai manga e che inizia ad essere disponibile proprio in questi giorni (anche se lo aveva presentato oltre un anno fa, tramite una raccolta fondi su Kickstarter)...

Questa prima versione base può muovere solo le braccia e la testa e ha i vestiti rimovibili (scarponcini compresi, grazie ad una tecnica abbastanza innovativa). Siccome so che siete molto attenti ai particolari qui sotto vi faccio vedere come si presenta senza accessori. Prego notare la raffinatezza della scultura (ha persino le dita dei piedi separate)...



Forse avrete notato anche voi che sulla testa ha due orecchie da orsetto, che servono a dargli un aspetto più "kawaii" (irresistibilmente adorabile), richiamando l'estetica tipica di un certo tipo ti manga... Personalmente sul design non ho niente da dire: l'unica cosa che forse poteva essere studiata meglio era la dimensione delle pupille, visto che facendole un po' più grosse lo sguardo avrebbe avuto una connotazione meno ferina (dovuta anche al colore giallo dell'iride)...

Ad ogni modo la versione base costa 119 euro, ma è disponibile anche una versione DE LUXE con testa di ricambio e pigiamino (a 179 euro, ma se si prendono entrambe le versioni si pagano solo 279 euro). Se l'articolo vi interessa potete fare il vostro ordine tramite il sito ufficiale che trovate CLICCANDO QUI.


Al momento pare che siano allo studio nuovi accessori (tra cui vari tipi di pene, visto che il pene di Tossa Tossa è intercambiabile come la testa), un altro personaggio (che però avrà le orecchie feline, e che promette molto bene), e persino una versione "chibi" (piccolosa) di Tossa Tossa... Anche se presumo che tutti gi sviluppi futuri dipenderanno dall'accoglienza ricevuta dalle prime due proposte messe in commercio questo mese...


Per la cronaca: Tossa Tossa è stato ideato in Francia, ma è realizzato fisicamente da una ditta specializzata in Cina, che si occupa anche del packaging, e quindi presumo che buona parte del costo del bambolotto sia dovuto anche alle spese di trasporto, ai dazi doganali e a tutto il resto.

Morale della favola: adesso è ancora un po' presto per sapere se Tossa Tossa avrà maggior successo rispetto ai suoi predecessori, ma ma sensazione è che questa operazione parta da presupposti diversi e si rivolga a una nicchia di pubblico (quella dei gay appassionati di manga e immaginario pop) che già esiste ed è già abituata a spendere una discreta quantità di denaro in prodotti di questo tipo... Quindi sarà molto interessante monitorare il tutto per vedere quali saranno gli eventuali sviluppi... E se magari arriveranno anche dei prodotti collaterali come fumetti o altro.

Staremo a vedere.

Alla prossima.

giovedì 16 febbraio 2017

WONDER TOYS

Ciao a tutti, come va?

Per il prossimo giugno, che vi ricordo è il mese del gay pride, è prevista la distribuzione del (primo) film dedicato a Wonder Woman (che, guardacaso, è anche un'icona gay... Una coincidenza?). Per mettere le mani avanti, e presumo per testare la risposta del pubblico, alla Mattel hanno deciso di diffondere in anteprima le foto dei primi prototipi dei giocattoli ispirati al film che verranno prodotti sotto licenza.

La cosa, che apparentemente potrebbe sembrare un po' banale (e poco degna di un intero post su questo blog), effettivamente ha qualche risvolto interessante su cui varrebbe la pena riflettere. Il primo risvolto interessante, secondo me, è che questi nuovi giocattoli sono una via di mezzo fra le classiche action figures articolate e le doll in stile Barbie, e tecnicamente rappresentano una piccola novità...

Nel senso che si tratta di un prodotto ibrido che, a differenza degli ultimi giocattoli legati a Wonder Woman (che erano evidentemente rivolti ad un pubblico prevalentemente maschile o femminile, a seconda dei casi, e ne vedete qualche esempio molto evidente qui sotto) potrebbe anche essere stato studiato per raggiungere un pubblico un po' più trasversale... Anche a livello di età.


Tant'è che pur avendo diverse caratteristiche tipiche delle doll da collezione (tra cui una gran varietà di versioni della protagonista, che rispecchiano le varie fasi della sua vita raccontate nel film) le bambole di questa nuova linea avranno un prezzo abbastanza contenuto...


E non mancheranno nemmeno gli "accessori" essenziali... Come il suo destriero, il capitano Steve Trevor la Regina Ippolita (munita anch'essa di cavallo)...



Altro piccolo dettaglio originale: i visi di questa linea di bambole non hanno la tipica espressione sorridente e un po' ebete delle classiche bambole per bambine. Al contrario sembra che vogliano cogliere prima di tutto lo spirito combattivo della protagonista... Tant'è che in tutte le versioni è munita di spada. E la cosa interessante è che la suddetta spada è anche riprodotta in dimensioni giocabili e venduta a parte... E credo che, a modo suo, anche questo sia uno spunto interessante, visto che tradizionalmente le spade NON sono un giocattolo "per bambine"...

E d'altra parte nemmeno l'arco di Wonder Woman rientra nel tradizionale elenco dei giochi che vengono associati alla giovane utenza femminile... Quindi diciamo pure che questa scelta di campo della Mattel potrebbe avere dei risvolti sociologici interessanti...

Anche perchè questa volontà di essere totalmente fedele allo spirito del personaggio, così come viene presentato nel film, mette definitivamente in soffitta un certo tipo di approccio che aveva caratterizzato proprio la Mattel in passato... Tant'è che, ancora nella metà degli anni Novanta, stava elaborando una linea di doll che avrebbero completamente stravolto Wonder Woman per renderla più consona alle aspettative delle tipiche linee di doll per bambine di quel periodo (e che involontariamente le rendeva più simili a un gruppo di drag queen)... Una linea di doll che, per fortuna, non vide mai la luce...

E comunque l'intenzione di mantenere una certa fedeltà al concept originale si era visto anche con la più recente linea per bambine Super Hero Girls, che pure ritocca Wonder Woman e le altre supereroine (e supercriminali) DC Comics per presentarle come matricole liceali dei giorni nostri. Segno evidente che i modelli estetici di riferimento per le giovanissime stanno cambiando, e per fortuna si sono evoluti almeno un po'...

Certo è che il film di Wonder Woman, che pure NON è pensato per le bambine, potrebbe rappresentare un punto di partenza interessante per superare tutta una serie di stereotipi di genere legati ai modelli di riferimento femminili e ai giocattoli che possono ispirare. Tantopiù che, come affermato recentemente dagli stessi autori DC Comics, la sessualità di Wonder Woman è perlomeno fluida, con tutto quello che ne deriva (anche se, per ora, la Wonder Woman cinematografica pare che voglia mantere questa sua caratteristica nell'ambito dei sottointesi).

Staremo a vedere quello che succederà... Anche se qualcosa mi dice che nelle prossime fiere di fumetti la nuova tiara di Wonder Woman verrà sfoggiata anche da parecchi maschietti adulti...
Alla prossima.

mercoledì 10 agosto 2016

GHOST & TOYS

Ciao a tutti, come va?

Nel 1985 la fumettista lesbica dichiarata Alison Bechdel inserì in una delle sue comic strip una riflessione sul mondo del cinema... Concludendo che, per verificare se un film è sessista e/o troppo sbilanciato in senso maschilista, bisogna sottoporlo ad un semplice test composto da tre domande:

1) In questo film hanno un ruolo importante almeno due donne?
2) In questo film le donne protagoniste parlano fra di loro?
3) Se fra di loro parlano i loro argomenti di discussione riguardano qualcosa che non siano gli uomini?

In effetti sembrano tre domande molto banali, ma a pensarci bene non è così. E infatti ora sono note come il Bechdel Test... Ed effettivamente hanno dimostrato che meno della metà delle produzioni cinematografiche realizzate ogni anno è in grado di superarlo... Ed è curioso notare come, girando le domande al maschile, è davvero molto facile trovare dei film in cui almeno due maschi hanno ruoli importanti, che parlano fra loro e che quando parlando fra di loro affrontano argomenti che non hanno a che fare sempre e solo con le donne...

Ad ogni modo il recente reboot dedicato al franchise GHOSTBUSTERS ha superato il Bechdel Test a pieni voti, anche perchè le poche volte che le protagoniste parlano di uomini, o per meglio dire del loro segretario, è giusto perchè sono costrette a farlo dal momento che è il loro segretario... E comunque, su quattro protagoniste, solo una sembra essere succube del suo pur evidente fascino...

Ad ogni modo se parlo del film delle GHOSTBUSTERS qui è perchè ha creato un precedente molto interessante... Non tanto nel mondo del cinema, quanto nel mondo dei prodotti derivati... E in particolare nel mondo delle action figure.

Andiamo con ordine: il film - fra produzione e pubblicità - è costato circa 240.000.000 di dollari, e per ora fra USA e mercato straniero ne ha incassati circa 180.000.000... Considerando che negli USA ha debuttato a metà luglio è ancora un po' pochino, anche perchè bisogna considerare che oltre un terzo degli incassi va ai distributori, e di conseguenza per superare il punto di pareggio questa pellicola dovrebbe incassare perlomeno 400.000.000 di dollari...

Viste le premesse non sarà tanto semplice, ed è un peccato, perchè è stato liquidato come una cosa da poco solo perchè è un reboot al femminile, sin cui peraltro sono state scelte delle attrici che non sono delle pin-up, ma delle caratteriste simpatiche e coinvolgenti... E d'altra parte, nel 2016, sarebbe stato difficile fare qualcosa di meglio con un franchise del genere: un sequel girato oggi  avrebbe fatto comunque fatica a conciliare lo spirito (e l'umorismo) degli anni Ottanta con le esigenze del pubblico odierno, e utilizzare degli attori di sesso maschile per un reboot avrebbe spinto il pubblico fin da subito a fare dei paragoni... La scelta dei produttori, quindi, è stata coraggiosa e a suo modo spiazzante... Anche se è evidente che il pubblico ha frainteso completamente lo spirito dell'operazione, che comunque ha prodotto una pellicola straripante di citazioni (e attori) provenienti dai due film precedenti...

E anche l'idea di far vestire a Chris Hemswort i panni del segretario bello e idiota non è stata affatto malvagia, ribaltando una volta tanto gli stereotipi sulle "bionde" che negli USA non sono mai passati di moda...

Detto ciò: se gli adulti - e in particolare quelli maschilisti e quelli troppo nostalgici degli anni Ottanta - non stanno premiando la pellicola, per fortuna fra le nuove generazioni tira un'aria diversa... E infatti la MATTEL ha da poco annunciato che la vendita delle action figure ispirate dal film sta andando benissimo, e ben al di là delle loro aspettative... Perlomeno stando alle dichiarazioni del responsabile del reparto marketing, Joe Lawandus (CLICCATE QUI)... E considerando la crisi generale del mercato delle action figure direi che è un dato su cui riflettere attentamente...

Anche perchè, tradizionalmente, le action figure sono considerate una tipologia di gioco "per maschietti", tant'è vero che di solito in tutte le linee di action figure i personaggi femminili sono una percentuale risicatissima... E se vengono realizzate delle action figure ispirate a dei film di successo anche fra i più piccoli (ad esempio film d'azione, fantasy o di supereroi), l'inserimento di personaggi femminili è da sempre considerato un bonus non strettamente necessario... Anche se ultimamente le discussioni al riguardo sono aumentate, in particolare a seguito delle lamentele di alcune bambine che inizialmente non hanno mai potuto avere fra le mani le action figure di Gamora (da I GUARDIANI DELLA GALASSIA) o della Vedova Nera (dagli AVENGERS)... E comunque i siti femministi non mancano mai di far notare che il problema persiste anche quando queste action figure vengono prodotte, visto che - ad esempio - nel set dei GUARDIANI DELLA GALASSIA la sopracitata Gamora non è stata inserita (CLICCATE QUI)...

Anche per questo il successo delle action figure delle nuove GHOSTBUSTERS è abbastanza indicativo di una situazione che sta cambiando... Perchè da una parte hanno sicuramente conquistato il pubblico delle bambine (che finalmente possono giocare con dei personaggi femminili non stereotipati e caratterialmente definiti) e dall'altra il pubblico dei bambini non è rimasto deluso da queste nuove action figure, ben definite nei dettagli e munite di una nuova versione della storica ECTO-1... Che volendo offre anche l'occasione per lanciare un messaggio educativo supplementare, visto che dimostra che le macchine possono guidate senza problemi anche da delle donne...

E comunque sembra che anche i prodotti GHOSTBUSTERS targati Lego non stiano andando affatto malaccio... E in questo caso il segretario Kevin è stato incluso fin da subito nel gruppo...

Sia come sia non bisogna sottovalutare anche un altro aspetto della situazione: e cioè il fatto che in questo gruppo di GHOSTBUSTERS ce n'è almeno una che è palesemente lesbica (e a ribadirlo è anche il regista, nell'intervista che viene riportata QUI), e che oltretutto è interpretata da un'attrice comica che è lesbica dichiarata... E cioè Kate McKinnon (che in Italia nessuno conosce, ma che negli USA è uno dei volti del famoso show Saturday Night Live fin dal 2012), che ha prestato il volto al primo GHOSTBUSTERS omosessuale, e cioè la scienziata Jillian Holtzmann...

Quindi, a maggior ragione, le buone vendite dei giocattoli tratti dal film possono aiutarci a leggere meglio un deciso cambio di rotta sia nella sensibilità dei più piccoli che in quella dei loro genitori... E sicuramente sono incoraggianti per quel che riguarda la lotta agli stereotipi di genere e alla discriminazione sessuale in tutte le sue varianti...

Cosa estremamente utile, soprattutto in quelle nazioni dove l'argomento non è trattato in termini propriamente progressisti.

Ovviamente, siccome in Italia gli omofobi sono fondamentalmente sprovveduti e ottusi, nessuno ci ha fatto caso e non è montata alcuna polemica al riguardo... Anche se generalmente le fanno partire per molto meno.

Alla prossima!


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