Ciao a tutti, come va?
Devo ammettere che mi stupisco sempre di come, anche quando ho paura di non avere per le mani degli spunti interessanti che riguardano la situazione italiana, arriva sempre qualche notizia all'ultimo momento per uno dei miei post. Oggi, per esempio, pensavo che avrei dedicato il post alle candidature per il Premio GLAD (Gay e Lesbiche Ancora Denigrati) che organizzo ogni anno, e invece... All'orizzonte si è presentata un'occasione troppo ghiotta per non buttarmici a capofitto...
Partiamo da alcune considerazioni di base: i fumetti italiani in edicola vendono sempre meno. Per tanti motivi che negli anni ho approfondito più volte anche in questa sede, anche se le cause principali - fondamentalmente - sono due: una esogena e una endogena. La prima è rappresentata dal fatto che le alternative economiche per riempire il tempo e soddisfare il bisogno di entertainment sono tantissime, accessibilissime e agguerritissime, soprattutto se puntano alle nuove generazioni. E ovviamente, in questo caso, non ci si può fare molto.
Una causa più interna, invece, è rappresentata dal fatto che - evidentemente - chi gestisce e produce i fumetti italiani oggi non riesce più a mettersi in sintonia con il grande pubblico, soprattutto con quello giovane, e forse anche per questo motivo tende ad avere un occhio di riguardo per il pubblico storico, finendo per bloccare il ricambio generazionale con tutto ciò che ne consegue. In questo caso, invece, si potrebbe fare molto: il problema è che non si fa quasi niente.
Anche perchè, per farla molto breve (visto che ci sarebbe tanto da dire, e comunque in questo blog ne ho già parlato tanto in passato), l'industria del fumetto in Italia è nelle mani di persone sicuramente molto appassionate di fumetti, ma che si ostinano a voler portare avanti le cose - al netto di nuovi formati e nuovi circuiti distributivi - come ai tempi in cui loro erano dei semplici lettori, e cioè come venti, trenta, quaranta, cinquanta o magari sessant'anni fa... E alla fine realizzano fondamentalmente dei prodotti che piacciono a loro, o a chi ha avuto la loro stessa formazione, trascurando il fatto che i tempi cambiano sempre più velocemente. Poi, ovviamente, esistono anche persone (più o meno avanti con gli anni) che sarebbero in grado di produrre fumetti moderni e accattivanti, ma - siccome non sono allineati con quello che potremmo definire l'establishment fumettistico italiano - o si adeguano o non trovano una collocazione.
E da qui non se ne esce.
La ciliegina sulla torta, comunque, sono le operazioni di marketing, quelle che periodicamente risbucano fuori mascherate da colpi di genio, idee d'autore, scelte coraggiose, regali speciali per il pubblico, ecc... Anche se in realtà sono palesemente dei tentativi abbastanza goffi di incuriosire il pubblico occasionale, o più semplicemente quello che non segue abitualmente una determinata serie... A meno che non siano studiate per rimpinguare le casse puntando sulla spremitura dei collezionisti, ma questo è un altro discorso.
In ogni caso queste iniziative nascono per tentare di compensare il fatto che non si riesce a raggiungere l'obbiettivo in altro modo, e si vede.
Il gradino successivo, comunque, sono quelle che qualcuno ha definito operazioni di "marketting" (con due "t"), e cioè quelle scelte editoriali di cui davvero NESSUNO ha mai sentito l'esigenza, e che vengono spacciate per semplici operazioni di marketing anche se in realtà sembrano tanto delle operazioni promozionali per conto terzi, o perlomeno finalizzate ad un reciproco scambio di favori e visibilità da cui il lettore in quanto tale non trae alcun beneficio concreto. Parlo, ad esempio, della copertina che ogni anno il settimanale Topolino dedica al Festival di Sanremo e al suo conduttore, e che anche quest'anno è tornata puntuale come le tasse...
E di tutte le copertine che ogni anno Topolino dedica alle versioni "disneyane" di calciatori, cantanti e quant'altro... Come quella che di recente è stata dedicata al cantante Fabio Rovazzi, e guardacaso non perchè i suoi video musicali su youtube hanno superato i cento milioni di visualizzazioni (cosa che magari avrebbe avuto più senso), ma perchè ha debuttato al cinema col suo primo film... Anche perchè, guarda un po' che incredibile coincidenza, il film è prodotto dalla Walt Disney Studios Motion Pictures ed è distribuito dalla The Walt Disney Company Italia.
Se non altro nel 2017 Topolino ha avuto il buon senso di inserire soprattutto personaggi under quaranta, e persino qualche artista gay dichiarato, e forse questo vuol dire che inizia a farsi una ragione del fatto che anche in fatto di "marketting" bisogna agire con un minimo di criterio, soprattutto se il pubblico di riferimento è molto giovane.
Comunque, mentre Topolino - seppur nei suoi evidenti limiti - cerca di evolversi, bisogna prendere atto che c'è un'altra casa editrice che sta provando a lanciarsi nel "marketting", forse anche perchè con la Panini di Topolino ha un rapporto sempre più stretto. Ovviamente mi riferisco alla casa editrice Bonelli, e giuro che se continuo a parlarne qui non è colpa mia.
Anche perchè la notizia di oggi, che tra l'altro è arrivata abbastanza all'improvviso, riguarda l'imminente incontro fra il cantante Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti, e Zagor, in un albo speciale allegato al numero 683 che arriverà il prossimo marzo... E intitolato (in maniera originalissima, direi) "Il Richiamo della Foresta".
Premessa uno: l'unico precedente vagamente paragonabile risale all'ottobre 1996, quando la (ora defunta) rivista TUTTO allegò un inserto speciale in cui Dylan Dog incontrava Claudio Baglioni (tanto per cambiare) ed era messo al centro di un suo brano musicale. Però nel 1996 Dylan Dog era un'icona pop che negli anni precedenti aveva raggiunto il picco di popolarità e quindi era diventato una specie di prezzemolino nei media italiani, e comunque i diritti del personaggio per quel particolare tipo di operazione - in quel momento - non appartenevano alla casa editrice, ma al suo ideatore Tiziano Sclavi.
Premessa due: Jovanotti è EFFETTIVAMENTE un fan di Zagor. Lo ha detto anche in tempi non sospetti, in un'intervista televisiva del 2008, dove aveva mostrato i suoi autoritratti nei panni di Zagor e aveva espresso la sua volontà di tatuarsi l'aquila di Zagor da qualche parte (se volete vedere l'intervista integrale CLICCATE QUI).
In un altro post (CLICCATE QUI) avevo esposto la mia teoria secondo cui Zagor è un personaggio che è stato capace di attecchire soprattutto fra chi è nato nel 1947 e chi è nato nel 1967: Jovanotti è nato nel 1966 e quindi direi che rientra pienamente nella casistica. Tutto questo per chiarire, fin da subito, che i miei dubbi non sono sull'affetto che Jovanotti nutre nei confronti di Zagor.
I miei dubbi sono sulla tempistica dell'operazione. Jovanotti è diventato un personaggio Disney nel giugno del 2015, in occasione del suo nuovo tour (sigh!), quando Simone Airoldi in Panini era Direttore Mercato Italia, e quindi penso si occupasse anche delle operazioni di marketing che riguardavano Topolino ad un certo livello...
Nel marzo del 2016 Simone Airoldi diventa Co-Direttore Generale della Bonelli, affiancando Davide Bonelli (figlio di Sergio) in un momento non proprio frizzante per la casa editrice, diciamo... E così - anche se la passione di Jovanotti per Zagor è risaputa da anni - questo improbabile incontro avviene solo nel marzo del 2018, in un momento in cui - guardacaso - Jovanotti parte con il suo tour 2018 e la casa editrice sta iniziando a provarle un po' tutte per riconquistare terreno. Soprattutto considerando che le sue testate storiche continuano a perdere lettori e quelle nuove, tendenzialmente, collezionano un flop dietro l'altro.
Sarà tutto un caso? Non so perchè ma al riguardo ho qualche dubbio... Ad ogni modo si tratta di una strategia legittima, e tecnicamente non c'è niente di male. Il punto è un altro. Ovviamente io non posso sapere se l'idea è partita da Jovanotti (improbabile) o da qualcuno in Bonelli (più probabile), quello che però penso di poter dire con una certa sicurezza è che certe strategie, su Topolino, non hanno mai funzionato granchè. O meglio: determinavano - forse - un aumento momentaneo delle vendite, ma nel lungo periodo non sono mai servite ad aumentare i lettori in modo stabile. E di certo Jovanotti allegato a Zagor non trasformerà i seguaci del cantante in lettori del fumetto.
Anche perchè Zagor (anche ammesso che Jovanotti abbia ancora un pubblico perlopiù "giovane", e non è detto) è un fumetto che NON ha un taglio giovane (nel senso moderno del termine). Oltretutto lo stesso Jovanotti adesso ha 52 anni (ben portati) e quindi - anagraficamente parlando - ha un'età maggiore rispetto a quella che Zagor ha nei suoi fumetti (sui forum dedicati tutti sembrano concordi a dargliene al massimo 35)... Se e come verrà gestito questo piccolo dettaglio non ci è dato saperlo, ma sicuramente a livello di marketing non è stata una mossa proprio geniale, anche perchè se da una parte non attirerà nuovi lettori dall'altra finirà sicuramente per indisporre buona parte di quelli storici (soprattutto se Jovanotti non gli stava simpatico a prescindere).
Comunque la cosa più interessante che emerge da tutta questa storia è che, ancora una volta, piuttosto che puntare su un rinnovamento effettivo dei contenuti si preferisce puntare su strategie di questo tipo... Anche se ci sono numerosi precedenti che hanno dimostrato che NON sono mai servite granchè. Ed è ancora più interessante notare che se Topolino, in qualche modo, può giustificare certe scelte di marketing trincerandosi dietro l'alibi del pubblico molto giovane e della licenza Disney che non concede molte alternative in fatto di marketing e contenuti, Zagor - teoricamente - sarebbe un personaggio in grado di reinventarsi e aggiornarsi in maniera molto più libera, soprattutto in considerazione della sua ambientazione parzialmente fantastica.
Gli spunti non mancherebbero.
Una pozione in grado di farlo ringiovanire, diciamo, di una dozzina d'anni? Prendere atto del fatto che Cico è una spalla comica concepita per i bambini dei primi anni Sessanta e che avrebbe bisogno di un restyling abbastanza radicale? Parlare di argomenti più attuali e delicati trasponendoli - in maniera moderna - negli USA della prima metà del XIX secolo? Iniziare a presentare degli indiani con "due-spiriti" (e cioè quelli con un orientamento/genere sessuale non convenzionale)? Introdurne uno come personaggio ricorrente, magari? Dopotutto avrebbe anche un suo senso storico e offrirebbe tutta una serie di spunti molto interessanti sia per le avventure fantastiche (molti due-spiriti erano sciamani e/o dotati di poteri magici) sia per le tematiche care al pubblico giovane di oggi... Quello che si fa venire le borse sotto gli occhi per fare le maratone notturne di serial TV in streaming, per intenderci.
E se pensate che questo è un blog troppo di parte, o non sapete cosa sono i due-spiriti - vi invito a leggere l'articolo di Indian Country Today che trovate CLICCANDO QUI.
Forse sono io che sono troppo idealista, ma mi sembra che di cose se ne potrebbero fare davvero tante, senza arrivare al "marketting". La triste realtà, invece, è che purtroppo il massimo della novità che può offrire Zagor all'inizio del 2018 è la comparsa di Jovanotti. E questo è quanto.
Alla prossima.
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