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mercoledì 28 ottobre 2009

LA SEGNALAZIONE DI OGGI

Ciao a tutti e ciao a tutte, come va?
Nel caso non ve ne foste accorti ho anticipato l'orario in cui mi troverò a Lucca per salutare chi di voi vorrà conoscermi di persona (sempre che lo voglia, ovviamente ^___^). Non avevo calcolato che l'ora legale era già scattata e che diventa buio un ora prima... Quindi l'orario saranno - salvo imprevisti - le 16,00/16,30 di venerdì, sabato e domenica. Il vicoletto in cui mi troverò sarà Piazza S.Giusto, che è una piazza un po' strana perchè è divisa da una chiesa che sta proprio in mezzo. Io starò nella zona dove si trovano le bancarelle dei libri e fumetti usati, vicino allo Studio Bibliografico Pera (su internet lo trovate), e terrò in mano una bandierina arcobaleno (^__^). Ovviamente se non c'è nessuno (anche perchè non è detto che qualcuno ci sia) dopo un po' me ne vado e torno a rituffarmi nella fiera (^__^). Detto questo, siccome qualcuno mi ha fatto notare che forse la mia teoria, secondo cui presso la comunità gay americana i vampiri (e l'horror in generale) stanno diventando di tendenza, non aveva molto senso volevo permettermi di segnalare due titoli hard a base di vampiri che sono usciti in questo periodo...Ovviamente puntano anche sul richiamo dei film a base di vampiri molto giovani che stanno andano per la maggiore ultimamente e che sono ispirati dai romanzi di Stephenie Meyer. A quanto pare i suddetti film sono diventati una specie di cult anche per il pubblico gay, che ha riscoperto il fascino ambiguo (ed estremamente erotico) della figura del vampiro...
A parziale riprova che la mia teoria non è poi così balzana volevo segnalarvi anche che, proprio in questi giorni, sta debuttando un singolare fleshlight. Cos'è un fleshlight? Diciamo che da una decina di anni a questa parte è diventato una pratica alternativa per i maschi che vogliono infilare i loro attributi da qualche parte mancando di materia prima. Si tratta di orifizi umani (bocche, ani, vagine) riprodotti in una gomma speciale, dotati di una struttura interna molto stimolante e di un'impugnatura che le rende particolarmente manovrabili. Ultimamente vanno molto i fleshlight "camuffati" da lattina che sono decisamente più discreti. Fatto sta che, appositamente per il pubblico gay, è stato studiato uno di questi attrezzi a forma di bocca di vampiro... Se non ci credete guardate l'immagine qui sotto.
Non c'è limite al feticismo, a quanto pare... E all'interno questo fantastico prodotto, il cui nome in italiano potrebbe essere tradotto come Conte Cazzula, pare che sia stata realizzata una superficie particolarmente "zannuta" e stimolante... Per gli amanti del brivido, non c'è che dire. E sul sito ufficiale ve lo fanno pagare solo 44 dollari invece di 54! Un vero affare! :-) Qualcuno dirà che il Conte Cazzula non dimostra che i gay inizino ad essere fetiscisti dell'horror, ma sta di fatto che una volta non c'era e adesso c'è... E questo dovrà pur significare qualcosa...
La moda vampirica arriverà anche fra i gay italiani... Mhhh... Ho qualche dubbio al riguardo... Personalmente credo che, mancando in Italia dei media gay e dei circuiti di riferimento che vadano al di là di internet (che può essere molto dispersivo), questo tipo di tendenze non abbiano grande possibilità di affermarsi, in quanto sottoprodotti di una cultura gay pop multimediale che da noi di fatto non esiste.
A questo proposito volevo riallacciarmi un attimo al discorso Fiera di Lucca, dove quest'anno verrà allestito un padiglione Japan Palace, in cui verranno proposte performances e attività a tema nipponico... A quanto pare il Giappone sta diventando sempre più presente in queste occasioni, e quest'anno - finalmente - a Lucca sarà presente un'antologia di Gengoroh Tagame in italiano... Sarà molto interessante verificare come andrà in questo suo primo debutto ufficiale. Credo che sia la prima volta in assoluto che un fumetto omoerotico viene proposto nella suddetta fiera, e il fatto che sia un fumetto proveniente dal Giappone è indicativo.
Qualcuno dirà che è indicativo del fatto che in Giappone il rapporto col sesso è meno conflittuale che da noi, ed è vero, ma è anche vero che i fumetti gay in Giappone - a partire proprio da quelli di Gengoroh Tagame - si sono potuti affermare perchè hanno potuto contare da decenni su un editoria di settore molto attiva. Un'editoria gay che - proprio per il rapporto col sesso di cui sopra - non si è mai fatta problemi ad affiancare tematiche importanti a erotismo e pornografia. Secondo me è qualcosa su cui riflettere, soprattutto considerando che da noi la stampa gay non esiste più, e gli editori si ostinano a dire che per i gay non serve più visto che ormai usano tutti internet...
Allora perchè proprio in Giappone, che è uno dei paesi più tecnologicamente avanzati del mondo, la stampa gay (e i fumetti gay) reggono ancora benissimo? In questo periodo in Giappone ci sono diversi mensili gay, e alcuni arrivano ad avere da circa 600 pagine a numero...





Come vedete ce ne sono un po' per tutti i gusti, e diverse hanno anche dei DVD (a contenuto prettamente sexy) in allegato... Sicuramente se non avessero pubblico non continuerebbero ad andare avanti, giusto? Certo in Giappone c'è il vantaggio di non avere problemi a lanciare pubblicazioni che parlano di omosessualità a tutto tondo, dal sacro al profano... Mentre da noi la situazione è ben diversa. Sarà la cultura gay giapponese coi suoi bara manga a rilanciare l'editoria gay nel nostro paese? Chissà... Intanto, siccome questo è il blog che vi mostra quello che gli altri non vi mostrano, vi lascio con una bella intervista a Gengoroh Tagame... Purtroppo i sottotitoli sono solo in francese, ma le immagini non mancano...

Ciao e alla prossima!
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lunedì 26 ottobre 2009

AGGIORNAMENTO

Ciao a tutti e ciao a tutte, come va?
Ed eccoci giunti anche all'ultima settimana di ottobre, che - per gli appassionati italiani di fumetti - coincide con l'annuale appuntamento con la Fiera del fumetto di Lucca, o meglio con Lucca Comics & Games, come si dice oggi. Siccome per il sottoscritto è diventato un appuntamento immancabile, se non addirittura essenziale, anche quest'anno mi aggirerò nella ridente cittadina toscana dal 30 di ottobre al primo di novembre (salvo imprevisti). So che ultimamente non sono stato esattamente un orologio svizzero con gli aggiornamenti dei miei fumetti, ma se qualcuno di voi si trova da quelle parti ed è interessato a salutarmi io ne sarò felice :-) L'anno scorso questa idea è andata in fumo perchè c'era talmente tanta gente che i ripetitori dei cellulari sono andati in tilt per diverso tempo, ma siccome non siamo nati con i cellulari confido che ci possa essere anche un modo alternativo per darsi appuntamento... Magari potremmo darci appuntamento fin d'ora :-) Per chi verrà cercherò di essere presente alle 16,30 di venerdì e sabato (e magari anche domenica) nel punto che vi indico nella cartina qui sotto... Lì non ci sono padiglioni della fiera, ma un vicoletto interno pieno di bancarelle di libri e fumetti usati (esterni alla fiera, quindi non dovete pagare il biglietto ^__^), quindi dovrebbe essere un posto relativamente isolato dalla bolgia infernale che caratterizza questa manifestazione. Il cortiletto si trova nel punto esatto indicato dalla freccia rossa. Per ingrandire la piantina potete cliccarci sopra.
In fiera in effetti ci sono un paio di editori con cui collaboro (e altri con cui dovrei collaborare), ma sinceramente a darvi appuntamento nel casino dei padiglioni non mi passa nemmeno per l'anticamera del cervello. Vediamo un po'... Da cosa potrei farmi riconoscere??? Mhhh... Terrò in mano una bandierina arcobaleno, va bene? :-) Detto questo qualcuno si chiederà che cosa è successo con gli aggiornamenti dei miei fumetti, o meglio: cosa è successo ANCORA. Che ci rediate o no capisco perfettamente come vi sentite e la sensazione non proprio gradevole che si prova ad aspettare il seguito di un fumetto che non si sa quando arriva. In realtà dovevo tirare un po' le somme di quest'ultimo periodo (un po' in tutti i sensi), e per farlo mi serviva tempo e un minimo di concentrazione per analizzare le cose in maniera obbiettiva e sufficentemente distaccata. Le conclusioni a cui sono giunto le dividerò con voi strada facendo, comunque volevo tranquillizzarvi fin d'ora: non ho appeso la matita al chiodo... Tutt'altro (^__^). Una volta passata questa edizione di Lucca Comics conto di entrare più nel dettaglio. In ogni caso se vi interessano maggiori informazioni sulla manifestazione potete consultare IL SITO UFFICIALE.
Detto questo ci tenevo a ribadire che non mi sono scordato di voi e del fatto ai miei fumetti ci tenete, e spero di potervelo dimostrare come si deve quanto prima. In questi mesi, anche se i miei fumetti sono proseguiti molto a singhiozzo, ho messo in moto molta materia grigia, e questo lavorio dovrebbe concretizzarsi quanto prima. Nel frattempo vi ringrazio per la fedeltà con cui seguite anche questo blog (e vi ricordo che ogni click sugli annunci pubblicitari in alto a sinistra produce cinque centesimi sonanti... Siccome non vi costa nulla e siccome è l'unico supporto che ha questo blog vi invito a non sottovalutarlo).
A presto e fatemi sapere se venite a Lucca, così so chi devo aspettare nel vicoletto! :-)
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domenica 25 ottobre 2009

IL VIDEO DELLA SETTIMANA

Ciao a tutti e ciao a tutte, come va?
Il cantante di oggi, giusto per variare un po', si definisce bisessuale, e si chiama Levi Kreis. A quanto pare non usa la bisessualità per mettere in secondo piano il fatto che si sente attratto anche dai maschi, tant'è che in diverse canzoni da lui scritte e interpretate tratta direttamente l'argomento con un taglio molto autobiografico, come nel video che vi faccio vedere oggi e che affronta il tema del coming out coi genitori.

Carino, vero?
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venerdì 23 ottobre 2009

COSE DELL'ALTRO MONDO

Ciao a tutti e ciao a tutte, come va?
Questo mese, oltre ad essere il mese che gli Stati Uniti dedicano alla lotta contro la violenza domestica, è anche il mese dell'orgoglio GLBT per l'Università di New York. Qualcuno di voi penserà che il suddetto mese è promosso da qualche associazione gay di New York o da qualche collettivo studentesco... E invece no! Questo appuntamento è promosso dalla stessa Università, o meglio dal suo sportello GLBT... Ebbene sì: in molte Università americane ci sono veri e propri sportelli che si occupano della promozione, dell'assistenza e dell'integrazione degli studenti GLBT, organizzando anche tutta una serie di attività ricreative e culturali... Se non ci credete potete CLICCARE QUI. Come potete intuire questo mese ha un programma particolarmente ricco, e ne parlo qui perchè all'Università di New York ci saranno anche incontri di approfondimento sul mondo del fumetto a tematica gay... Venerdì 21 si parlerà di manga a tema gay con una conferenza dal titolo QUEER MANGA, dove interverranno diversi esperti ed editori. Il mercoledì successivo ci sarà un incontro con il fumettista Ivan Velez, Jr. (che è l'orsetto che vedete nella foto qui sotto).
Ivan Velez, Jr. in Italia è praticamente sconosciuto (tanto per cambiare), ma negli USA è stato uno dei primi fumettisti gay che si è cimentato con un fumetto che affrontava le problematiche dei giovani studenti omosessuali nei sobborghi di New York. Il fumetto si chiamava TALES OF THE CLOSET e venne inizialmente pubblicato dall'Hetrick-Martin Institute.
Nel caso vi chiedeste che cosa è l'Hetrick-Martin Institute, ci tengo a farvi sapere che è un istituto di accoglienza per giovani omosessuali cacciati di casa o che si ritrovano in una difficile situazione a causa del loro orientamento sessuale... Proprio quest'anno festeggia i trent'anni di attività, e si pone il non facile obbiettivo di aiutare i ragazzi fra i 12 e i 21 anni, cercando di sviluppare il loro potenziale e di inserirli nel mondo del lavoro! Amministra pure un liceo intitolato ad Harvey Milk per il reinserimento dei giovani omosessuali con un passato problematico nella società... Ebbene sì: questi leggendari centri di accoglienza (che in Italia non esistono, anche se ce ne sarebbe TAAAAAAAAANTO bisogno) non sono solo una leggenda, e tra le altre cose questo centro può contare su tutta una serie di sponsor illustri e danarosi (tra cui l'IBM... Giusto per citarne uno). Scusate la lunga parentesi, ma penso che parlare di queste esperienze in un paese come il nostro - dove questi esempi non vengono MAI citati - sia molto importante. In ogni caso, tornando all'Università di New York, Ivan Velez, Jr., non parlerà solo dei suoi fumetti, ma anche di come è cambiata la situazione degli studenti GLBT in America da quando iniziò a realizzare il suo fumetto a oggi.
Sicuramente le cose non sono esattamente idilliache ovunque (gli Stati Uniti sono una nazione MOOOOOOOOOLTO variegata), ma è indubbio che in diverse città ci si stia dando molto da fare per cercare di rendere la vita dei giovani GLBT la meno problematica possibile. Mi risparmierò ogni paragone con l'Italia, perchè nonostante le apparenze ci tengo alla vostra cistifellea e non voglio causarvi un travaso di bile, tuttavia penso che i fatti (o meglio: i non fatti) siano sotto gli occhi di tutti...
Comunque i nostri amici di New York, non paghi di tutto quello che hanno già organizzato per promuovere la cultura del fumetto GLBT, daranno anche modo a Ivan Velez, Jr. di tenere un workshop di disegno... D'altra parte parliamo di un fumettista che, proprio grazie a TALES OF THE CLOSET, ha vinto un Premio Xeric, e con i soldi del suddetto premio ha anche fondato una sua piccola etichetta (www.planetbronx.com), con la quale sta facendo uscire le raccolte del fumetto che lo ha reso così popolare...
E bravi questi gay americani! Sarò esterofilo, ma sfido chiunque a non provare una punta di ammirazione per tanta operosità... Speriamo che presto a tardi questi esempi attecchiscano anche da noi, anche se - per come siamo messi - non mi sembra una possibilità che può concretizzarsi in tempi molto brevi...
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mercoledì 21 ottobre 2009

LA RIFLESSIONE DI OGGI

Ciao a tutti e ciao a tutte, come va?
Negli Stati Uniti ottobre è il mese nazionale contro la violenza domestica, con particolare riferimento - ovviamente - alla violenza sulle donne. Per questo motivo, da quattro anni, è in questo mese che si celebra il Wonder Woman Day nella ridente cittadina di Portland (nello stato dell'Oregon).
Questo sabato a Portland verranno promosse varie inziative benefiche che avranno come testimonial la supereroina amazzonica, volte a raccogliere fondi per vari istituti e fondazioni che si occupano di aiutare le donne vittima di violenza. Molti disegnatori famosi, ad esempio, parteciperanno mettendo all'asta i loro lavori (rigorosamente a tema Wonder Woman) per poi devolvere il ricavato a questa nobile causa (che negli ultimi tre anni ha raccolto 69000 dollari!). Non male vero? Anche quest'anno l'iniziativa è stata promossa e ideata dal fumettologo e attivista gay Andy Mangels, al quale sicuramente vanno tutti i complimenti del caso per la tenacia con cui porta avanti questa bella iniziativa. Oggi, però, volevo proporre qualcosa di nuovo e riflettere assieme a voi sul rapporto di Wonder Woman con il nostro paese...
Partiamo dall'inizio: Wonder Woman naque negli USA nel 1941, nel pieno della Seconda Guerra Mondiale, e come tanti suoi colleghi supereroi divenne testimonial della causa americana contro le forze dell'Asse...
Ora: siccome nel cosiddetto Asse rientrava anche l'Italia, i suoi primi fumetti - che peraltro avevano un taglio propagandistico (in più di un'occasione si scontrò con Mussolini in persona!) - non vennero tradotti nella nostra lingua... Come tutti i fumetti provenienti dagli Stati Uniti. Tuttavia, col passare del tempo, divenne evidente che i motivi della sua assenza dalle nostre edicole non erano solo legati al conflitto... Infatti, quando la Mondadori iniziò a pubblicare i supereroi DC negli anni 50 e 60 (senza pagare i diritti a chi di dovere, e questo spiega perchè Superman veniva chiamato Nembo Kid e perchè su quelle pubblicazioni i costumi erano sempre ritoccati), Wonder Woman era presente solo in qualità di comparsa (col nome di Donna Meraviglia e/o Stella, o giù di lì)... E la sua prima apparizione ufficiale da protagonista, in Italia, risale solo al 1973 sulla rivista IL MAGO...
Probabilmente la copertina della rivista può spiegarci almeno uno dei motivi per cui fino a quel momento in Italia Wonder Woman era giudicata impubblicabile: era una supereroina che proponeva dei valori "femministi" come la parità dei sessi e l'emancipazione delle donne dalla società maschilista... Tutte cose intollerabili per l'Italia di quegli anni, in cui le donne godevano di pochissime libertà ed erano totalmente succubi di una cultura profondamente contadina. Basti pensare che il divorzio non esisteva e che i padri avevano una posizione dominante nel diritto di famiglia rispetto alle madri. Senza contare che il suo look estremamente "scosciato" veniva giudicato perlomeno sconveniente dalla morale bigotta del periodo (che censurava gli albi a fumetti per molto meno!). Non è un caso se, mentre da noi iniziavano ad arrivare le storie della Wonder Woman degli anni quaranta, negli Stati Uniti Wonder Woman compariva sulle copertine delle riviste ufficiali del movimento femminista...
Curiosamente, però, anche dopo che in Italia iniziò a farsi largo il movimento femminista, Wonder Woman continuava a NON avere riscontri di pubblico, così i pochi tentativi di lanciarla in grande stile - e con storie più attuali - fra la fine degli anni settanta e i primi anni 0ttanta (ad opera di editori che ne acquistarono regolarmente i diritti, come Fabbri e Cenisio) si risolsero in un nulla di fatto...
Perchè? Probabilmente perchè le femministe italiane sottovalutavano il contributo che poteva dare un fumetto come questo alla loro causa, mentre le classiche mamme italiane pensavano che per i figli maschi non fosse un fumetto adatto e che per le figlie femmine non fosse consigliabile (anche perchè all'epoca i fumetti erano considerati cose "da maschi", soprattutto quelli che non si rivolgevano alla prima infanzia). E tutto questo mentre, negli Stati Uniti, la Warner Bros (a cui faceva riferimento la DC Comics) decise di creare la Wonder Woman Foundation! Una vera e propria fondazione filantropica che, fra il 1981 e il 1986, si impegnò a raccogliere fondi da devolvere alla causa della parità dei sessi e dell'emancipazione femminile! Comunque nei primi anni 80 tutti i supereroi DC Comics sparirono dalla circolazione nel nostro paese e Wonder Woman da noi rimase solo la protagonista della serie di telefilm con Lynda Carter (e, per i più piccoli, una dei protagonisti della serie animata intitolata I SUPERAMICI)...
Quando nei primi anni 90 la Play Press tentò di riproporre l'universo DC in Italia giocò anche la carta di Wonder Woman, con le storie che nella seconda metà degli anni 80 l'avevano rilanciata in grande stile ponendo l'accento sul suo ruolo simbolico di "elevatrice" dell'umanità attraverso l'esempio femminile delle Amazzoni e delle dee greche. Il rilancio, ad opera del dettagliatissimo fumettista George Perez, aveva proposto una nuova Wonder Woman a tutto tondo, che in America riuscì a stregare anche un vasto pubblico femminile...
In Italia questo non si verificò... Un po' perchè i fumetti non erano ancora riusciti a fare breccia nei pregiudizi del pubblico femminile (per quello bisognerà attendere i manga, che potevano contare sul traino dei cartoni animati), un po' perchè di fatto una vera e propria nicchia di pubblico femminile per i fumetti di supereroi da noi non si era mai creata... Men che meno per Wonder Woman (che tra l'altro, negli Stati Uniti, era diventata anche un'icona per il pubblico gay e lesbico). Qualche anno dopo la Play Press tentò anche di rilanciarla con una rivista dedicata, ma anche lì non riusci a centrare il suo obbiettivo... Troppi pregiudizi attorno al personaggio sia da parte del pubblico maschile che da parte di quello femminile...
Oggi le avventure di Wonder Woman proseguono sotto l'etichetta Planeta DeAgostini, che in realtà pubblica il personaggio un po' a singhiozzo (e senza badare troppo alle esigenze del pubblico italiano, visto che il suo piano editoriale è studiato prima di tutto per la Spagna), ma comunque è sempre meglio di niente... C'è da dire che Wonder Woman è stata uno dei pochi supereroi americani ad avere una pubblicazione continuata dal 1941 a oggi, accompagnando l'evoluzione dei costumi e della condizione femminile, diventandone in un certo qual modo il simbolo...
Il fatto che in Italia non abbia mai saputo trovare una sua collocazione, e abbia fatto tanta fatica a conquistare il pubblico, vuole forse dire qualcosa in questo senso? Sinceramente non me la sento di dare risposte, tuttavia è innegabile che - oggi come nel 1941- Wonder Woman simboleggia le rivendicazioni del sesso femminile e la sua voglia di prendere il controllo della propria esistenza... I suoi scontri con avversari spesso molto maschilisti e conservatori, se non addirittura rappresentanti di qualche antica civiltà patriarcale, non sembrano messi lì proprio a caso...

Il fatto che nell'Italia delle veline e delle vallette Wonder Woman sia ancora così poco popolare, soprattutto presso il pubblico femminile, è solo un caso? Difficile dirlo... D'altra parte mettendo assieme i vari episodi relativi alla presenza di Wonder Woman nell'editoria italiana ognuno può trarre le conclusioni che preferisce... In ogni caso il fatto che, in Italia, non abbia fortuna un personaggio che negli USA è estremamente popolare presso la comunità omosessuale non dovrebbe essere sottovalutato. Le battaglie delle donne spesso si sovrappongono a quelle della comunità omosessuale, e spesso le condizioni di queste due componenti della società si influenzano a vicenda... D'altra parte se in Italia Wonder Woman non riesce a trovare il suo spazio in edicola, così come non riescono a trovarlo i fumetti a tematica gay, forse non si tratta di una semplice concidenza. Voi cosa ne pensate?
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lunedì 19 ottobre 2009

MA GUARDA UN PO'...

Ciao a tutti e ciao a tutte, come state?
Parlare di cinema di genere riferendosi alle tematiche gay suona ancora un po' strano perchè si dà per scontato che la tematica "gay" sia un genere di per sè. In effetti, però, l'orientamento sessuale dei protagonisti e il fatto che vengano affrontate situazioni ad esso associate, non dovrebbe costituire un "tema" in sè stesso, altrimenti oltre ad esserci un cinema a tema "gay" bisognerebbe definire anche un cinema a tema "etero", e ovviamente questa definizione non esiste. Per questo se la tematica gay viene mixata con generi cinematografici che generalmente non hanno nulla che fare con sentimenti e sessualità non dovrebbe esserci niente di strano. Almeno in teoria, perchè io per primo rimango un po' perplesso quando vedo che ci sono film gay "di genere". In particolare rimango sorpreso quando vedo film gay erotici "di genere", e rimango anche un po' turbato vedendo che il genere che in assoluto va per la maggiore è l'horror. Intendiamoci: non parlo di video porno nudi e crudi a tema horror (che pure vengono prodotti con una frequenza crescente), ma di film erotici molto spinti, che magari vengono presentati nei festival del cinema indipendente o nei festival dedicati all'horror. Tra l'altro nei suddetti film partecipano sempre più spesso attori hard di fama, dando al fenomeno una dimensione decisamente difficile da definire. Da queste parti vi avevo già parlato del film ricco di effetti speciali tratto dal fumetto erotico DEMONIC SEX...
Tuttavia sono molti altri i film in lavorazione (o appena ultimati) che trasformano attori hard decisamente popolari in attori di film di genere horror. Ad esempio un irriconoscibile Brent Corrigan ha recitato nel film "IN THE CLOSET" di Jody Wheeler, sfoggiando un look decisamente inquietante e funzionale al suo ruolo di esca per le forze del male...
Mentre una dozzina di attori hard di prima grandezza, tra cui il nostro compatriota Francesco D'Macho, ha dato il suo contributo all'imminente film L.A. ZOMBIES di Bruce LaBruce, che si preannuncia come uno dei film a tema gay più splatter mai prodotti... Principale star di questa produzione dovrebbe essere il porn performer Francois Sagat in versione zombie vampiro...
E tutto questo mentre il canale gay via cavo HERE! ha fatto partire una nuova stagione (la terza, che avrà un numero di episodi superiore a quello delle due serie precedenti) del suo serial "THE LAIR" a base di vampiri gay, nel quale - tanto per cambiare - hanno ruoli fissi anche pornoattori come Johnny Hazzard e Colton Ford (nel ruolo del commissario di polizia della città in cui si svolgono le vicende del serial)...
E come se tutto ciò non bastasse questa moda sta iniziando a influenzare anche i servizi fotografici delle riviste specializzate come UNZIPPED... Segno evidente che non si tratta di un fenomeno circoscritto a pochi casi isolati, ma di una vera e propria tendenza dell'immaginario gay degli ultimi tempi... Brrr... Ma una volta la parola "gay" non voleva dire anche "allegro"? Il fatto che ultimamente l'horror stia avendo tanto successo presso il pubblico gay ha qualche sottointeso psicologico? Certo realizzare horror è più economico che realizzare fantascienza e fantasy (a livelli decenti), ma ricondurre tutto a un fattore economico sarebbe un po' riduttivo, non trovate? Forse questa passione per esprimere l'identità gay attraverso l'horror deriva un po' dalla voglia di esorcizzare il carico le paure e gli stress degli omosessuali moderni... In fondo zombies, vampiri e diavoli vari possono essere un'interessante metafora delle insicurezze e dei timori che i gay di oggi si portano dentro, e il fatto che nei suddetti film compaiono sempre e solo attori belli e strabelli, se non veri e propri sex symbol del porno, non deve essere proprio casuale... Forse perchè il sesso e la paura rappresentano l'essenza dell'identità dei gay di oggi? Chissà...

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domenica 18 ottobre 2009

IL VIDEO DELLA SETTIMANA

Ciao a tutti e ciao a tutte, come va?
Oggi mi sembrava carino ricordare Stephen Gately, che è venuto improvvisamente a mancare proprio in questi giorni. A questo ragazzo bisogna riconoscere il merito di avere infranto un tabù, visto che - pur facendo parte di una delle boyband più quotate degli anni 90 (i BOYZONE), ha deciso di fare coming out nel 1999 e di unirsi civilmente al suo compagno nel 2006 (anche se i due si erano già "sposati" a Las Vegas nel 2003). Pare che dopo il coming out lo stress lo avesse spinto verso la depressione, anche se qualche anno dopo aveva trovato la forza di ricominciare, proprio grazie al suo futuro marito (con cui si trovava in vacanza quando è venuto a mancare). Anche i suoi compagni dei BOYZONE gli avevano dimostrato la loro solidarietà, dandogli modo di essere sè stesso anche nel video che vedete qui di seguito, e che risale all'anno scorso...

Boyzone, Better

marlis | Video MySpace

Buon riposo Stephen!
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venerdì 16 ottobre 2009

AGGIORNAMENTO

Ciao a tutti e ciao a tutte, come va?
Proprio stamattina mi è arrivata la copia di RACCONTI ESTREMI di Gengoroh Tagame da recensire... E devo ammettere che è riuscita a sorprendermi molto positivamente. Confezione curatissima, carta e stampa pregevoli, una lunga intervista all'autore (corredata da schizzi inediti), un fitto apparato di note esplicative e persino spiegazioni per i suoni onomatopeici nelle tavole! Tra l'altro le otto storie presenti nel volume sono tutte molto recenti (in Francia ne hanno pubblicata solo una e le altre sono appena uscite in volume anche in Giappone). In poche parole direi che è valsa la pena di attendere per avere un prodotto confezionato a puntino (la copertina continua a non convicermi granchè, ma è un'opinione personale).Un bel "bravo" agli amici di Black Velvet, che - forse senza saperlo - hanno dato un notevole contributo alla cultura del fumetto gay nel nostro paese! Nonostante il fatto che Tagame sia specializzato in fumetto sadomaso il consiglio che vi dò è di provare comunque ad acquistare questo volume... In primo luogo perchè non tutte le storie presenti sono così estreme, e in secondo luogo perchè il sadomasochismo che rappresenta Tagame è molto psicologico/emotivo, e riesce ad essere estremamente coinvolgente anche per chi (come il sottoscritto) non associa assolutamente il piacere fisico ad abusi e maltrattamenti.
Inoltre l'editore mi ha già detto che se questo esperimento dovesse andare bene (e qualcosa mi dice che andrà molto meglio di quanto non si aspettano, non foss'altro perchè nelle librerie gay hanno già raccolto prenotazioni a valanga...) saranno molto felici di continuare a pubblicare i lavori di questo autore. Rimanga fra me e voi: il mio sogno segreto è che - almeno la Black Velvet - capisca che, a prescindere da Tagame, sono i bara manga di qualità (e il loro modo di affrontare i temi omoerotici) a rappresentare la nicchia di mercato su cui puntare. Tagame è un maestro e merita sicuramente tutta l'attenzione del caso, però invito gli amici di Black Velvet a non dare per scontato che il successo di questo volume si da imputare unicamente all'autore o al fatto che tratta di rapporti omosessuali tendenti sadomaso.
Lo dico perchè - in via ufficiosa - mi hanno fatto sapere che il loro prossimo progetto a tematica gay saranno tre volumetti dedicati agli YAOI sadomaso di Tori Maia, popolarissima autrice di manga omoerotici per ragazze del tutto inedita in Italia (anche per i contenuti decisamente forti delle sue storie). Tecnicamente Tori Maia e Gengoroh Tagame hanno diversi punti di contatto, ma si rivolgono a due aree di pubblico completamente diverse, utilizzando un linguaggio fumettistico che per certi versi si trova agli antipodi. La maestra Tori Maia (che vedete in un simpatico autoritratto qui sotto) reinterpreta l'omosessualità e l'omoerotismo in una chiave estremamente folkloristica e legata ai canoni dei classici fumetti per ragazze degli anni 70.
Ovviamente bisogna rendere merito alla Black Velvet di avere voluto dare una possibilità anche a Tori Maia, tuttavia mi auguro che non si aspettino che il pubblico che seguirà Tori Maia sia lo stesso di Gengoroh Tagame, perchè di certo non sarà così. Il primo fumetto di Tori Maia che arriverà in italiano si chiama Sadistic Boy (un nome una garanzia), e punterà - come spesso accade nei fumetti di questa autrice - sui risvolti psicologici ed emotivi delle pratiche di sottomissione fra gay, interpretate (e idealizzate) da un punto di vista squisitamente femminile.
Cosa vuol dire questo? Fondamentalmente che fra Gengoroh Tagame e Tori Maia, perlomeno dal punto di vista degli ideali estetici, c'è un abisso. Giusto per darvi un'idea di ciò che voglio dire, qui di seguito vi faccio vedere una foto che ritrae due cosplay (costume players) giapponesi che interpretano alcuni personaggi di Tori Maia in maniera particolarmente riuscita. Prego notare l'ideale di bellezza maschile androgina, tipico di una certa cultura giapponese, che è tutt'ora popolarissimo presso il pubblico femminile nipponico.
Lungi da me l'idea di farmi portavoce di tutti i lettori di Gengoroh Tagame, ma credo di non esagerare se dico che Tori Maia e Gengoroh Tagame sono due pianeti che orbitano sui lati opposti dello stesso sole. Sono sicuro che non c'è bisogno di ricordare questa cosa alla Black Velvet, ma ci tenevo a sottolineare che - dopo la pubblicazione di Tagame - c'è la concreta possibilità che la nicchia di mercato rappresentata dagli omosessuali che cercano fumetti espliciti (e ben realizzati) si risvegli dal torpore. Se questo accadrà i suddetti omosessuali sicuramente preferiranno essere viziati con altri bara manga piuttosto che da nuovi YAOI, per quanto espliciti come quelli Tori Maia. Siccome dalle nostre parti è molto facile che le cose partano bene per poi arenarsi a causa di qualche malinteso spero che, grazie anche alle sollecitazioni dirette del pubblico, questi rischi si possano evitare. D'altra parte voglio essere ottimista: se finalmente posso avere fra le mani un volume di Gengoroh Tagame in italiano (e ammetto che a ripensarci sono ancora un po' incredulo) forse c'è un motivo in più per sperare in bene, non credete anche voi?
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mercoledì 14 ottobre 2009

LA CURIOSITA' DI OGGI

Ciao a tutti e ciao a tutte, come va?
Oggi il nostro paese è il fanalino di coda del mondo occidentale in tanti ambiti, e il fatto che un'aggravante per i crimini di origine omofobica non sia stata fatta passare dal nostro Parlamento perchè ritenuta "incostituzionale" la dice lunga. Tuttavia questa può essere considerata solo una delle tante punte di un grosso e ingombrante iceberg che ci oscura l'orizzone e al quale - purtroppo - abbiamo iniziato a fare l'abitudine. Allo stesso modo - col tempo - ci siamo anche abituati al fatto che i nostri media non valorizzano il corpo maschile e sovraespongono quello femminile, così come ci siamo abituati al fatto che dalle nostre parti nessuno prende spunto dal mondo del fumetto per produrre film da lanciare in grande stile. Puntualizzare delle cose così ovvie, ora come ora, sembra quasi superfluo, vero? Eppure non è sempre andata così... Nel 1974 due fumettisti italiani trapiantati in Argentina (Giovanni Zanotto e Eugenio Zappietro, meglio noti con i nomi d'arte di Juan Zanotto e Ray Collins/Diego Navarro), crearono un eroe fanta preistorico di nome Henga, che in italiano (e per il mercato internazionale) venne ribattezzato Yor.
Ovviamente il suddetto fumetto non poteva sfuggirmi, anche perchè il fascino di questo giovane cavernicolo che per tutta la durata delle sue avventure si muove indossando solo uno striminzito perizoma non lascia indifferenti. E la maestria del tratto di Juan Zanotto lo rendeva particolarmente sensuale.
Il punto però è un altro: proprio prendendo spunto dal suddetto fumetto il produttore Michele Marsala (in collaborazione con la RAI!!!) e il regista Antonio Margheriti (sotto lo pseudonimo di Anthony Dawson) progettarono una miniserie LIVE di quattro episodi dedicata a questo personaggio, che poi venne riassunta in un film di due ore per il grande schermo, arrivato in Italia come Il Mondo di Yor.
Per il ruolo del biondo cavernicolo venne scelto un notevole fustacchione americano, Reb Brown, che negli anni precedenti si era già fatto notare per la sua prestanza in diversi B-Movie e che - proprio grazie al successo statunitense di Yor - riuscì a farsi notare e a rilanciare la sua carriera. Qui di seguito lo vedete in due foto di prova per il casting di Yor (prima che, per esigenze di copione, gli venissero lisciati i capelli)...
Che ci crediate o no Yor riscosse un successo di pubblico notevole a livello internazionale (negli USA rimase nella classifica dei dieci film più visti per diverse settimane), anche se - come forse avrete notato - in Italia non è mai stato valorizzato granchè, e in TV è passato rarissimamente (tant'è che adesso rientra nella categoria degli stracult conosciuti solo da pochissimi appassionati). Forse perchè da noi, già dalla metà degli anni 80, si iniziava a pensare che tutto dovesse girare attorno a vallette scosciate col reggiseno a balconcino? Chissà... Certo è che nelle due ore del film di Yor si può ammirare Reb Brown sempre e solo in perizoma... Cosa che, pensando alle produzioni italiane di oggi (e più in generale al nostro clima culturale), suona abbastanza incredibile... Eppure, perlomeno fino al 1983, poteva ancora succedere. A riprova del fatto che non mi sto inventando tutto qui di seguito vi mostro i titoli di testa del film... Che tra l'altro sono accompagnati da un brano degli Oliver Onions (ovvero i fratelli Guido & Maurizio De Angelis), che nei primi anni 80 si davano molto da fare con le colonne sonore dei film e con le sigle dei cartoni animati, e che ora sono a loro volta due apprezzati produttori televisivi e cinematografici...

Che dire? Rivedendo queste immagini non si può fare a meno di sospirare pensando alla piega che hanno preso le cose nel nostro paese dal 1983 in poi, per arrivare alla situazione attuale... Per fortuna si fa sempre in tempo a cambiare le cose. Dico bene?
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