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mercoledì 30 aprile 2008

LA NOTIZIA DI OGGI

Agghiacciante...Adesso ci si è messa anche la presa dell'alimentatore del mio PC che fa contatto e fa spegnere tutto non appena sfioro il cavo...AIUTOOOOOO! Mi ha pure mandato all'aria il driver del modem e non riesco più nè a farlo funzionare nè a disinstallarlo...Per fortuna avevo un modem ethernet di riserva e adesso posso ancora collegarmi (quando c'è la connessione, ovviamente). Altra giornata di lavoro quasi persa. Immagino che in tutto ciò ci sia da leggere un qualche messaggio...Appena sarò riuscito a decifrarlo vi farò sapere. In compenso ho messo un contatore su questo blog e ho visto con piacere che in circa sedici ore siete stati più di 160...Come dire 10 all'ora e uno ogni 6 minuti :-) Forse vuol dire che sono entrato ufficialmente nella blogosfera??? Chissà...Forse valeva davvero la pena di fare un aggiornamento al giorno, anche perchè sto iniziando a valutare tutta una serie di idee interessanti...Cambiando argomento: ho appreso da poco che il 23 aprile, a seguito di un attacco cardiaco, è morto il regista Jean Daniel Cadinot. Aveva 64 anni e da circa 28 era uno dei registi erotici e pornografici gay più conosciuti e apprezzati al mondo. Badate bene: ho detto "erotici e pornografici" non a caso, perchè molti dei suoi lavori, pur non mancando mai di una buona dose di sesso esplicito, puntavano più sulle emozioni legate alla sessualità che non sugli atti sessuali in quanto tali. Se escludiamo alcune squallide produzioni realizzate nel nordeuropa, Cadinot è stato l'apripista della pornografia e dell'erotismo esplicito nel vecchio continente (il suo primo film è del 1980), dove l'emancipazione sessuale della comunità gay tardava a manifestarsi e dove le numerose produzioni hard statunitensi stentavano ad arrivare. Cadinot ha avuto tanti meriti: ha rappresentato la sessualità gay europea e araba, ha dato voce alle esperienze sessuali dei nostri nonni (con i suoi film ambientati nei primi del 900), ha sperimentato ambientazioni surreali, si è cimentato con i video all-sex come con le pellicole con una trama solida e articolata...Ma soprattutto ha sdoganato il sesso gay in pellicola e ha aiutato tante persone a familiarizzare con i loro desideri, tra cui il sottoscritto. Ebbene sì, il mio primo video hard è stato proprio un film di Cadinot. Si trattava di Le Désir En Ballade (1989), raccontava di questo bracciante agricolo di colore che si aggirava bel bello nella campagna francese dei primi del 900, cercando lavoro e finendo per innamorarsi del figlio di un ricco proprietario terriero (peraltro regolarmente abusato dal fratellastro...), con cui sarebbe fuggito alla ricerca di una nuova vita. Ricordo 'sto tizio che si aggirava per la campagna suonando l'armonica, col sacco in spalla e il suo cagnolino al seguito. Non è fantastico? La prima cosa che mi viene in mente pensando a questo film non sono le scene di sesso, ma questa immagine suggestiva e tremendamente romantica. E qui si vede la maestria di un regista. Certo le scene di sesso c'erano ed erano molto belle, e per me che ero così inesperto sono state persino illuminanti... Anche se col tempo mi sono reso conto che questo regista aveva una certa tendenza a dipingere situazioni morbose e vagamente decadenti in cui non mi ritrovavo molto. Però sapete una cosa? Mi viene da pensare che se il mio primo impatto con la pornografia gay fosse stato squallido e senza sentimento (e con tutto il ciarpame che c'è in giro c'era questo rischio), probabilmente adesso i miei fumetti sarebbero diversi, e forse anche io lo sarei. Quindi diamo a Cesare quel che è di Cesare e a Cadinot quel che è di Cadinot. Certo non tutti i suoi film sono stati dei capolavori, soprattutto da quando è passato al digitale nei primi anni 90 e ha cominciato ad accelerare i tempi di produzione per esigenze di mercato, tuttavia a modo suo ha fatto un piccolo miracolo, dando un'anima alla pornografia gay europea. Per chi non avesse familiarità con i suoi titoli il link al suo sito è raggiungibile cliccando sul titolo di questo post. La domanda è: che ne sarà ora della sua casa di produzione? Qualcuno sarà in grado di raccogliere la sua eredità??? Chissà...Nel frattempo qui di seguito posto una delle sue ultime interviste (è inserita in un servizio girato in occasione dell'HEATGAY, il Salone del'Erotismo Gay di Barcellona...Altro che MiSex!), così potete vedere chi era e farvi anche un po' di cultura sul mondo della pornografia gay.

martedì 29 aprile 2008

SIGH...SIGH...SIGH...

Adesso che cominciavo finalmente ad essere in condizione di riprendere a disegnare scopro che lo scanner non funziona più...E come se non bastasse l'ADSL ha ripreso a darmi problemi (e l'assistenza tecnica di infostrada come sempre non si rassegna all'idea che è un problema LORO, facendomi perdere giorni e giorni a fare prove inutili e irritanti). Capite cosa dico quando parlo di imprevisti? Per quel che riguarda lo scanner per prima cosa ho consultato telefonicamente il mio amico Gianni, che come sgrufola lui nei computer non ci sgrufola nessuno, e in effetti mi ha dato delle dritte per rendere il mio PC più leggero ed efficente, ma lo scanner continuava a fare le bizze...Così, in extremis, sono andato a comprarmi uno scanner nuovo con gli ultimi soldi che avevo (-__-), sperando che effettivamente il problema fosse quello...FORTUNATAMENTE era proprio un problema di scanner, e quello nuovo funziona benissimo. Speriamo sia di buon auspicio. E mentre io cerco di fare quello che posso con quel poco che ho, non posso fare a meno di irritarmi un po' pensando a Abby Denson. Forse qualcuno si ricorderà che il 12 aprile avevo parlato di una conferenza sui fumetti gay che si teneva in occasione del New York Comicon: la conferenza c'è stata e Abby Denson è stata una delle partecipanti.
Ora: io non sono una persona dall'indole malevola, non sono invidioso per principio e semmai mi piace ammirare e non criticare chi ha più successo di me. Però quando penso a Abby Denson ammetto che i miei testicoli tendono a roteare vorticosamente (prego notare il raffinato eufemismo). Posso anche accettare che si sia diplomata in animazione nella bellissima Parsons Art School di New York, visto che è di Brooklyn, e posso anche accettare che abbia iniziato quasi subito a sceneggiare fumetti e cartoni animati per i maggiori network via cavo...Beata lei. Magari è anche una ragazza simpatica. Il problema non è nemmeno che da ragazza etero realizzi fumetti a tematica gay, ci mancherebbe! Quello che veramente non riesco a capire è come sia possibile che disegni da sola i suoi fumetti, come qualcuno l'abbia pubblicata sulla rivista gay XY Magazine, come qualcun altro abbia raccolto le sue storie in volume, come le abbiano commissionato persino le illustrazioni per un "manuale di sopravvivenza per adolescenti gay", come in tanti abbiano tessuto le sue lodi e, infine, non mi spiego per quale motivo sia stata invitata ad una conferenza sul fumetto gay di quel livello. Giuro che non me lo spiego. Mi sono sforzato di capirlo, ma giuro che non ce l'ho proprio fatta. Qualcuno ha detto che il suo stile è fresco è immediato e si ispira ai manga giapponesi...La rivista Animerica l'ha definita una "pioniera", e alcuni critici hanno definito il suo tratto "accattivante"...Ma io non posso fare a meno di pensare che le sue sceneggiature siano estremamente banali e che - semplicemente - lei non sappia disegnare. Qui di seguito posto la copertina del suo romanzo grafico TOUGH LOVE (che parla della storia d'amore fra due liceali americani: Brian e Chris) con una breve sequenza...Giuro che non è uno scherzo: tutto il libro è disegnato così...E vi lascio immaginare come sono realizzate le scene cruente e quelle che dovrebbero avere un grande impatto emotivo.




Non so perchè, ma in tutto ciò c'è qualcosa che mi irrita...Capisco che gli Stati Uniti siano la terra delle grandi opportunità per tutti, ma questo è ridicolo. Anzi no...Non è ridicolo, è solo frustrante, perchè negli Stati Uniti qualcuno disposto ad investire sui prodotti culturali come i fumetti a tematica gay lo trovi anche se non sai disegnare, mentre altrove...
P.S. Se volete conoscere meglio il lavoro di Abby potete raggiungere il suo sito cliccando sul titolo di questo post.

lunedì 28 aprile 2008

LA LETTERA DI OGGI

Nella casella elettronica di RAINBOWS mi è arrivata questa e-mail:

Ciao sono un lettore di Rainbows e di altre opere di Elfodiluce... Ho cominciato a
leggere Rainbows solo tre giorni fa e mi è piaciuto talmente tanto che l'ho finito
subito; ho letto da qualche parte che viene aggiornato settimanalmente, ma come c'è
scritto nella pagina web "Rainbows History" non sembra sia una cosa facile farlo
uscire così spesso. Più o meno come funziona la frequenza d'uscita?
Il fatto è che questo fumetto è meraviglioso e mi piace molto leggerlo quindi sono
un po' impaziente.
Spero che non finisca mai ed auguro a Valeriano Elfodiluce di continuarlo e di
continuare anche Robin Hoog perchè nella nostra società c'è veramente bisogno di
opere come queste. In qualsiasi modo finirà la questione vorrei dire a Valeriano
Elfodiluce che c'è un giovane che lo ama e che legge tutto di lui (sarei poi io) e
che oltre ad augurargli ogni bene spera che i suoi fumetti abbiano moltissimo
successo

Ossequi


Ecco...Questo è il genere di lettera che sembra scritta per finta, ma giurin giurello che mi è arrivata tale e quale a come la leggete qui. A parte gli ossequi finali, che mi fanno sentire un pochino mummia, questa lettera mi fa capire una volta di più che in effetti per più di qualcuno quello che faccio ha senso ed è apprezzabile. Addirittura c'è qualcuno che mi ama per quello che faccio...Ed è una cosa sensazione molto bella e consolante (soprattutto in un periodo angosciosamente vacillante come quello che sto attraversando ora), anche perchè si sente che viene dal cuore :-) Grazie infinite, quindi, anche perchè ormai i miei periodi difficili sono diventati una specie di fenomeno endemico e se non ci fossero lettere come questa a volte sarei davvero tentato di pensare di avere preso una cantonata perseguendo a tutti i costi questo mio sogno di fare fumetti. Ovviamente i miei fumetti devono continuare, sia RAINBOWS (che era stato momentaneamente sospeso) che ROBIN HOOG, e gli aggiornamenti dovrebbero essere settimanali e regolari, ma...Ma che ci crediate o no imprevisti, ostacoli, tensioni esterne e problemi di tutti i generi sono sempre in agguato. E io poi passo un mucchio di tempo ad arrovellarmi per capire come ho finito per ritrovarmi in certe situazioni, e soprattutto a cercare di capire come uscirne fuori senza mandare alle ortiche quello che ho faticosamente costruito. Vi garantisco che non è una cosa semplice, soprattutto ultimamente. Però non mi arrendo, e non appena uscirò da questa condizione di snervante sussistenza che si protrae da anni, prometto che farò come minimo una festa a cui sarete tutti invitati :-) C'è da dire una cosa, però, a mia parziale discolpa: sono partito da una situazione di base che era tutt'altro che favorevole e diciamo che le lacune di base tendono sempre a ripresentarsi sotto qualche forma (anche a distanza di anni) se non vengono risolte alla radice, ed è molto difficile risolverle da soli. Acci...Acci...Devo proprio imparare a gestirmi meglio, a non peccare di ingenuità e soprattutto ad essere un menager migliore di me stesso. Però a fronte di tutte queste magagne, quando mi arrivano lettere come questa...Beh...Non posso proprio fare a meno di continuare ad andare avanti per la mia strada, perchè mi fate capire che è quella giusta anche se è un po' dissestata :-) Comunque, nel mio progetto, manca poco anche al ritorno di RAINBOWS. Grazie a tutti per la fiducia, la pazienza e l'affetto.

domenica 27 aprile 2008

LA RIFLESSIONE DI OGGI

Nonostante il trend di questo blog non sono esterofilo solo per il gusto di criticare quello che succede in Italia. Infatti stavolta sono ben felice di condividere con voi una perla di bigottismo che arriva dal Regno Unito. Mi è appena arrivato un libro del 2006: THE FANTASY ART OF OLIVER FREY, della Talamhus Publishing. Si tratta di una bella antologia che raccoglie i lavori che hanno reso celebre Oliver Frey, nato in Svizzera nel 1948, ma cittadino inglese dai primi anni 70. Appassionato fin da piccolissimo di fumetto inglese, dopo varie vicissitudini ha avuto modo di farsi largo nell'editoria britannica come illustratore, copertinista e fumettista. Nel 1977 era così celebre da essere contattato per realizzare le pagine di fumetto che aprono le sequenze iniziali del film SUPERMAN (1978), ma questo artista divenne ancora più popolare quando iniziò a collaborare con le più prestigiose riviste inglesi di videogames. Oggi Oliver Frey è ancora molto attivo, soprattutto nelle illustrazioni a tema storico..Il libro che mi è arrivato è una bella raccolta dei lavori di Oliver Frey e presenta anche una ricca e dettagliata biografia dell'artista, se non che...Se non che omette completamente il fatto che Oliver Frey, con lo pseudonimo di Zack, è stato anche uno degli autori di fumetti gay più lussuriosi e perversi di tutti i tempi. Le sue storie a fumetti e le sue illustrazioni hanno animato per decenni riviste come Men-to-Men, MEATMEN e Him-Magazine, per cui realizzò anche una serie dedicata a Rogue: biondissimo avventuriero alle prese con situazioni erotiche sempre più surreali. Lo stile di Zack, spesso cupo e tendente al grottesco nonostante i colori vivaci, prediligeva situazioni di sottomissione e violenza che diventavano veri e propri viaggi iniziatici per i suoi protagonisti, spesso giovani ragazzi dal fisico asciutto e tuttosommato bendisposti verso le nuove esperienze. Fatto sta che di tutto questo non si parla nemmeno di sfuggita nel volume dedicato a Oliver Frey. Nemmeno una noticina a margine. Come è possibile? Si possono fare diverse ipotesi, ma forse è indicativo il fatto che l'editore che ha pubblicato il libro è lo stesso per cui Oliver Frey lavora attualmente, e magari temeva dei danni di immagine. Chi lo sa...Certo è che anche nei disegni di questo volume, per quanto soft, si intravede un certo gusto nel disegnare corpi maschili giovani e velatamente erotici. Il libro è comunque molto bello, però a chi conosce questi restroscena dell'autore rimane un senso come di presa per i fondelli e una sgradevolissima sensazione di scarsa considerazione per il pubblico gay. Peccato: una bella occasione sprecata. Qui di seguito posto alcuni disegni tratti da THE FANTASY ART OF OLIVER FREY. Giudicate voi se hanno comunque un nonsochè di erotico.






sabato 26 aprile 2008

LA CURIOSITA' DI OGGI

Dal 2006 è operativa in Italia la 001 Edizioni di Torino (potete cliccare sul titolo per andare sul suo sito), che produce volumi a fumetti prettamente per il circuito delle fumetterie. E' un editore abbastanza coraggioso, perchè non punta sulle mode del momento, ma sulla qualità delle sue atipiche proposte. Tra le altre cose sta portando in Italia, per la prima volta, le ristampe dei famigerati fumetti horror della EC Comics. I suddetti fumetti erano comparsi nei primi anni 50 nei castissimi e bigottissimi Stati Uniti, riscuotendo un enorme successo fra i ragazzini. Siccome il cinema e la letteratura erano estremamente controllati da apposite commissioni, il fumetto rimaneva uno dei pochi territori in cui era possibile esprimersi senza troppi vincoli, e i truculenti fumetti EC ne davano buona prova. Il loro successo fu tale che alcune loro trovate, come quella di fare introdurre i racconti da inquietanti personaggi ricorrenti, hanno lanciato un vero e proprio stile non solo negli Stati Uniti (forse qualcuno ricorderà alla fine degli anni 80 il personaggio che presentava i film horror su Italia Uno...E che era la versione italiana di un personaggio horror creato della Warren Publishing nel 1964: Uncle Creepy).

Fatto sta che nel 1954 i fumetti della EC finirono nel mirino di uno psicologo (o presunto tale) di nome Fredric Wertham, che nel suo saggio "La seduzione degli innocenti", teorizzò che tutti i problemi e i disturbi degli adolescenti avessero origine dai fumetti. Tra l'altro sosteneva che Batman e Robin rendevano i ragazzini gay e che Wonder Woman promuoveva il lesbismo. Da lì partì una crociata senza precedenti che ingabbiò per decenni il fumetto americano con il codice censorio chiamato Comics Code, che tra l'altro impediva di parlare esplicitamente dell'omosessualità e dei suoi derivati.
La cosa divertente è che l'omosessualità e i suoi derivati, negli anni 50, erano visti come un elemento comunque inquietante. 001 Edizioni ha recentemente pubblicato la seconda raccolta di storie tratte dalla rivista Weird Science della EC Comics, in cui le tematiche horror e inquietanti avevano risvolti prettamente fantascientifici. Fra alieni repellenti, robot assassini e apparecchiature incontrollabili è presente una storia dal titolo "TRASFORMAZIONE COMPLETATA", e risalente al 1951. Un anziano ricercatore medico è estremamente possessivo nei confronti della figlia Terry, e non vuole assolutamente che sposi il suo amato Lee. Mette a punto un siero a base di ormoni e lo inietta nell'ignaro ragazzo, spacciandolo per un antibiotico che dovrebbe aiutarlo col suo raffreddore. Poco dopo Lee inizia a trasformarsi...In una donna! Lee scappa via da Terry senza dirle nulla, e lei rimane sola e disperata. Quando però la ragazza scopre la verità fugge a sua volta portandosi dietro il siero...E poco tempo dopo invita il padre al suo matrimonio, visto che ora lei è diventata maschio e può sposare Lee che è diventato femmina. Che dire...Quello che una volta era solo lo spunto per un fumetto di fantascienza dai risvolti horror si è verificato diverse volte in varie parti del mondo, e non fa quasi più notizia. La cosa inquietante, semmai, è che per vedere questo argomento trattato in un fumetto pubblicato in Italia abbiamo dovuto aspettare la ristampa di un fumetto americano del 1951, per giunta horror. Qui di seguito posto l'ultima tavola della storia citata.

venerdì 25 aprile 2008

ANNIVERSARIO...

Prima di tutto vi ricordo che questo blog è aggiornato con una certa frequenza, quindi a quanti non si fossero ancora abituati a farlo, suggerisco di passare almeno una volta alla settimana...E se volete commentare anche i post vecchi di qualche giorno fate pure :-) E non fatevi scrupoli a dare un'occhiata anche negli archivi di tanto in tanto, per sicurezza :-)
In attesa che la brutta costipazione che mi ha bloccato nelle ultime settimane passi, colgo l'occasione per condividere con voi un piccolo pezzo della mia storia :-)

Forse qualcuno si sarà chiesto come e quando il mio fare fumetti è passato da hobby personale a potenziale professione...In effetti un momento che sancisce questo passaggio c'è stato, e non mi riferisco alla pubblicazione di RAINBOWS su Gay.It. Tra l'altro proprio oggi ho realizzato che da quel momento a oggi sono trascorsi 10 anni esatti. Correva l'anno 1998 quando il ventiduenne Valeriano si stava rendendo conto che era arrivato a un punto morto. Dopo aver finito il liceo artistico, e non potendosi permettere una scuola di fumetto seria, aveva provato a fare l'Accademmia di Belle Arti a Milano, che si rivelò presto una scelta decisamente improduttiva e frustrante. Poi aveva provato a fare il restauratore di affreschi, e anche quella fu un'esperienza poco gratificante e decisamente avvilente. Poco dopo avrebbe fatto anche un corso post-diploma per progettista di giardini e avrebbe collaborato con uno studio specializzato, giungendo per l'ennesima volta alla conclusione che il mondo è pieno e strapieno di approfittatori senza scrupoli, che tutto vogliono fuorchè dare spazio ai giovani collaboratori e alle loro potenzialità. A questo punto Valeriano ha realizzato che a parità di investimento tantovaleva dedicare tempo a quello che voleva fare da sempre: i fumetti. A Valeriano, però, serviva innanzitutto la prova che quello non era tempo perso. Gli serviva una prova, anche piccolissima, che c'era speranza. Lesse su una rivista che a Prato si teneva un concorso abbastanza rinomato per aspiranti fumettisti e illustratori, Il Concorso Pierlambicchi, durante La Rassegna del fumetto e del fantastico che si tiene nella città dal 1980. NOn aveva molto tempo...Quindi mise insieme una storia un po' sconclusionata, ma ci mise davvero molto impegno. Qualche tempo dopo - una domenica mattina - Valeriano ricevette una chiamata da Prato, da un signore che gli diceva che la sua storia era stata selezionata fra le prime 10, su circa 400 partecipanti...E quella fu la prima voltà che Valeriano pensò sul serio che da questa sua passione poteva cavarne qualcosa di buono e che fino a quel momento non era stato solo un illuso. Descivere la sensazione di Valeriano in quel momento è molto difficile, quindi ve la lascio immaginare. Poi Valeriano ebbe una serie di problemi, e non avendo nessuno che lo accompagnasse a Prato non ha mai potuto vedere la sua storia esposta...O ritirare gli originali, che ora si troveranno ancora da qualche parte a Prato, suppongo. Fortunatamente, però, prima di spedire gli originali si era fatto delle fotocopie. La suddetta storia a fumetti è quella che posto qui di seguito. Per me è parecchio imbarazzante farla vedere oggi con tutte le sue ingenuità, però ho pensato che magari come documento storico avesse un suo senso. Per vedere le tavole più grandi cliccate sull'immagine, così potrete leggere anche i testi (che all'epoca relizzai con una vecchia macchina da scrivere elettrica, visto che un computer non ce l'avevo).







giovedì 24 aprile 2008

LA RIFLESSIONE DI OGGI

Alex Baresi è un ragazzone di 28 anni che nel 2004 si è laureato in economia internazionale all'Università di Genova. Siccome evidentemente è un ragazzo creativo e consapevole delle sue potenzialità, ha mandato le sue foto alla Raging Stallion, nota casa di produzione hard gay specializzata in maschioni muscolosi, pelosi ed estremamente machos. Nel giro di una settimana gli è arrivato il biglietto aereo per recarsi a San Francisco per un provino (e qui si vede la professionalità americana), e da quel momento è partita la sua carriera di attore hard gay ai massimi livelli. Rimanga fra me e voi, ma nel suo genere (il sesso estremo) è davvero bravo, e non meraviglia che abbia ottenuto tanti e tali riconoscimenti di pubblico e critica in così pochi anni. Oggi ha un contratto in esclusiva con la Titan Media, la sua carriera è in continua ascesa e ha inaugurato una sua linea di accessori erotici.
Il punto però è un altro. Recentemente Alex Baresi è stato il testimonial della Titan Media all'Adultex, una fiera per soli addetti ai lavori che si tiene annualmente a Melbourne, in Australia (visto che laggiù il porno è una cosa seria). In questa occasione, però, è stato contattato da un pittore/fotografo locale abbastanza quotato: Ross Watson (potete andare sul suo sito cliccando sul titolo di questo post). Il suddetto pittore/fotografo, gay dichiarato, ha chiesto ad Alex Baresi di posare per lui, e lui ha accettato di buon grado di contribuire ad arricchire il panorama artistico australiano. Le cose da dire, a questo punto, sarebbero tante. Ross Watson è un riferimento e un vanto per la comunità gay australiana e per la sua scena artistica e culturale. Ross Watson chiede ai più bei maschi australiani (sportivi, attori, cantanti...) e non solo di posare per lui: questi acconsentono e nessuno batte ciglio. Alex Baresi probabilmente non è mai stato considerato da nessun artista italiano, ma quando è arrivato in Australia Ross Watson lo ha accolto a braccia aperte. Ross Watson espone in lungo e in largo per l'Australia e pubblica sulle riviste d'arte più prestigiose, ma al tempo stesso i suoi lavori diventano le copertine delle guide gay australiane e abbeliscono le riviste gay locali, e nessuno ci vede niente di strano. Siccome mi scoccia finire sempre per concludere i miei post con dei paragoni infelici con la situazione italiana, questa volta non lo farò. Mi limito a postare una minigalleria con i dipinti di Ross Watson.









mercoledì 23 aprile 2008

LA NOTIZIA DI OGGI

In questi giorni dovrebbe essere già sugli scaffali delle fumetterie statunitensi (e ovviamente sugli scaffali delle fumetterie italiane che importano direttamente dagli Stati Uniti) Young Avengers Present #3 della Marvel Comics. Per chi non avesse la minima idea di che cosa si tratta ecco una breve introduzione. Gli Avengers (in italiano I Vendicatori), sono il gruppo di supereroi più importante dell'universo Marvel. Ultimamente ne hanno passate di cotte e di crude, e tra le altre cose uno dei suoi membri più potenti, la strega mutante Scarlet, è andata fuori di testa provocando una lunga serie di disastri e dopo essere rinsavita è sparita dalla circolazione per riflettere sull'accaduto. Poco dopo sono comparsi gli Young Avengers (I Giovani Vendicatori), un super gruppo di ragazzi e ragazze adolescenti dalle origini in buona parte misteriose e con poteri simili a quelli degli Avengers storici. Col passare del tempo si è chiarito che solo pochi di loro avevano reali legami di sangue con gli Avengers, e che tra questi c'erano Wiccan e Speed, che scoprono di essere proprio i figli di Scarlet. Altra cosa che si è scoperta è che Wiccan è gay e fa coppia con un altro young avenger, il massiccio Hulkling. Trattandosi della prima coppia gay di supereroi adolescenti hanno fatto molto discutere, e forse è anche per questo che la serie degli Young Avengers è stata momentaneamente sospesa per fare spazio a Young Avengers Present, che focalizza ogni numero su uno young avengers diverso. Fatto sta che il terzo numero di questa serie è dedicato proprio a Wiccan, che col fratello Speed decide di mettersi alla ricerca della madre scomparsa. Premesso che io avrei preferito un albo con Wiccan e Hulkling, la cosa interessante è che la scrittura di questo albo è stata affidata a Roberto Aguirre-Sacasa, autore di punta della Marvel. Lo scrittore, dichiaratamente gay e giunto nei comics dal mondo del teatro, aveva confessato da tempo di essere interessato alla possibilità di scrivere il personaggio di Wiccan per svariate ragioni. In primis per le sue origini mistiche e per la sua relazione con Hulkling. Ritiene che il personaggio potrebbe avere il potenziale per essere la versione Marvel di Harry Potter. Inoltre ha detto di avere affrontato la storia conscio di quanto sia pericoloso per uno scrittore gay scrivere di un personaggio gay, perché rischia di diventare tutta una storia sull'omossessualità, e quindi riduttiva. Secondo lui è questa la differenza che c'è tra una storia sui gay e una storia con personaggi gay, per quanto ben tratteggiati. Ecco quel che si dice una perla di saggezza che sottolinea una grande professionalità. La suddetta perla, poi, dovrebbe aiutarci a capire che non basta mettere un personaggio gay in una storia per trasformarla in un fumetto gay. Peccato che a quanto pare Sacasa e il suo modo di interpretare la questione siano lontani anni luce dal panorama editoriale italiano, dove al riguardo regna la più totale confusione. In ogni caso qui posto la copertina di Young Avengers Present #3 e una pagina dell'albo in cui Wiccan è in compagnia di Hulkling (state tranquilli, è così brutto solo quando sfoggia i suoi poteri...).

martedì 22 aprile 2008

PARLIAMO DI GAY ART

Ammetto di non essere un grande esperto di pornografia eterosessuale, e penso che tutto considerato sia comprensibile. Se però dovessi cercare delle differenze fra la pornografia etero e la pornografia gay direi che ai primi posti ci sarebbe il fatto che la pornografia gay (quella vera) punta molto sulla ricerca estetica e su una tecnica (dalla regia alla fotografia) mediamente più raffinata di quella dei porno etero. L'anno scorso avevo pubblicato su Gay.It un articolo in cui definivo la pornografia gay italiana decisamente più squallida di quella di altre nazioni, riflettendo almeno in parte la percezione bassa e morbosa di "sesso gay" che è ancora molto diffusa anche presso la nostra stessa comunità gay. Quell'intervento non è piaciuto a chi produce la suddetta pornografia gay italiana, che dopo una serie di minacciose e-mail ha fatto pressione sul sito per farmi ritoccare il pezzo (che potete vedere cliccando sul titolo di questo post). Fatto sta che la mia opinione al riguardo non cambia, e non cambia per diversi motivi, il primo dei quali è il fatto che chi dirige porno gay di qualità all'estero ha alle spalle una certa formazione artistica e tecnica di base, che si riflette anche nei sui prodotti. Molti registi hanno alle spalle una lunga gavetta nel mondo della fotografia erotica (George Duroy alias BELAMI e J.D.Cadinot, per esempio, ma anche Robert Russel in arte Kristen Bjorn), ci sono stati anche dei casi cui i registi di successo provenivano da altri contesti e hanno "imparato il mestiere" collaborando con registi affermati (come L.D. Paciotti, in arte Chi Chi LaRue, che è stato per anni l'uomo ombra del regista William Higgins della Catalina Video), ma si tratta comunque di casi isolati. Resta il fatto che registi di porno gay non si diventa imbracciando una telecamera e trovando dei ragazzi più o meno belli disposti a farsi riprendere mentre fanno sesso. A riprova di questo stato di cose vale la pena citare il caso di Jim French, in arte Rip Colt, fondatore dei Colt Studios nel 1967. Pochi lo sanno, ma i suddetti Studios non sono nati per fare video, ma per vendere le stampe delle foto e dei disegni del suo fondatore. Eh, già! Perchè Rip Colt (che è nato nel 1932, ma è ancora assai arzillo), prima di essere un regista, non è stato solo un fotografo, ma anche un eccellente illustratore erotico. Ultimamente si è deciso a rivalutare questo aspetto della sua creatività, e prossimamente per i membri del sito ufficiale della COLT sarà possibile visionare buona parte delle sue illustrazioni. Per darvi un'idea dell'eccellenza del suo lavoro qui di seguito posto alcuni esempi con tanto di dettagli. Chissà, forse anch'io un giorno potrei diventare un regista di porno gay quotato :-)







lunedì 21 aprile 2008

LA NOTIZIA DI OGGI

Chi segue i miei articoli su Gay.It forse si ricorda che ho parlato in un paio di occasioni del fenomeno MASTERS OF THE UNIVERSE. Se non avete idea di cosa sto parlando cliccate sul titolo di questo post. Partiti come una serie di action-figures a metà strada fra Conan il barbaro e guerre stellari, trasformati in una serie animata cult degli anni 80 (con tanto di spin-off femminile), questi personaggi hanno iniziato a deperire grazie ad un (tuttosommato triste) film dal vero con Dolph Lundgren. Rilanciati senza successo all'inizio degli anni 90 e poi ancora agli inizi del 2000 (con una nuova serie animata dalla sceneggiatura decisamente solida), senza però ottenere consensi paragonabili a quelli degli annni 80, sembravano tornati per l'ennesima volta nel limbo. Tuttavia sembra che i fans di questa saga avranno ancora pane per i loro denti in tempi relativamente brevi, visto che si comincia a parlare di un nuovo film dal vero per il 2009, nuove serie animate e nuove linee di action figures. A questo proposito sembra che alcuni prototipi siano già stati mostrati nelle maggiori conventions americane: in questi giorni è stato presentato addirittura King Grayskull, ovvero il semidio da cui deriverebbe i suoi poteri il principe Adam, lo storico protagonista della serie che con la sua spada magica si trasforma nel forzutissimo He-Man. Da questa foto di King Grayskull si può intuire il look della nuova serie di giocattoli, che promette abbastanza bene.

Quando la linea MASTERS OF THE UNIVERSE e la sua controparte "per bambine" PRINCESS OF POWER colonizzarono l'immaginario dei bambini degli anni 80 infransero diversi tabù dei cartoni animati dell'epoca, a partire dall'ostentata esibizione del fisico da culturista dei protagonisti maschili. Una simile celebrazione (quasi erotica) del corpo maschile in una serie animata occidentale per bambini era del tutto inedita, e a pensarci bene non sarebbe più stata eguagliata. Sarà interessante verificare come e quanto questo discorso sarà ripreso dai nuovi prodotti legati a questo marchio e, soprattutto, dal film che fra qualche anno dovrebbe approdare sul grande schermo.

domenica 20 aprile 2008

LA SEGNALAZIONE DI OGGI

Per prima cosa volevo ricordare a chi non è abituato a passare qui spesso che mi sono messo in testa di aggiornare questo blog molto più spesso, quindi onde evitare di perdersi dei post interessanti invito i frequentatori occasionali a dare una sbirciatina anche agli archivi. Detto questo oggi volevo parlare della mia favola preferita, anche se tecnicamente non è una favola, ma un delizioso romanzo fantasy per bambini: IL MAGO DI OZ. Premetto che è la mia favola preferita da quando avevo quattro anni, quindi il fatto che sia anche un'icona letteraria per la comunità gay anglosassone c'entra poco. Per chi non avesse idea del racconto di cui parlo ecco la trama in sintesi: la casa della piccola Dorothy (con lei e il suo cagnetto Toto dentro) viene trasportata da un tornado nel magico mondo di OZ, e per trovare un modo per tornare nel natio Kansas la protagonista deve raggiungere il mago di OZ nella citta degli smeraldi seguendo una strada di mattoni gialli. Lungo il percorso incontra uno spaventapasseri, un boscaiolo di stagno e un leone fifone, che decidono di accompagnarla per aiutarla e chiedere al mago rispettivamente un cervello, un cuore e un'indole coraggiosa (tutte cose che danno prova di avere senza rendersene conto). Questo racconto è diventato molto popolare con un film del 1939 (con Dorothy interpretata da Judy Garland). La caratterizzazione gaya dei protagonisti maschi ha fatto sì che - già dagli anni 40 - nello slang gay degli Stati Uniti si usasse il termine "amici di Dorothy" per indicare i gay stessi e la parola "OZ" come sinonimo di "luogo in cui i gay vivono senza problemi".

Fra parentesi è stato proprio per la caratterizzazione di Dorothy del film, aperta e amichevole verso personaggi un po' equivoci come i suoi compagni di viaggio, che Judy Garland è diventata un'icona gay e la sua canzone Over the Rainbow ha contribuito a rendere l'arcobaleno il simbolo che è oggi. Tutto questo preambolo, però, serviva per introdurre un argomento molto meno conosciuto. L'autore del racconto originale, il signor Lyman Frank Baum (1856 – 1919), aveva fatto seguire al primo storico "Il Mago di OZ" (1900) altri tredici libri col seguito delle avventure di Dorothy e dei suoi amici vecchi e nuovi. Tredici libri che in Italia sono stati pubblicati solo in parte e pochissime volte, e molti decenni fa, anche se il primo è stato più volte ristampato anche negli ultimi anni.

Qualcuno si è mai chiesto perchè? Un motivo potrebbe essere perchè nel secondo libro della serie faceva la sua comparsa un certo ragazzino di nome Tip. Tip in realtà non era Tip, e non era un maschietto...O meglio: era un maschietto con tutti gli attributi (aveva anche un debole per Dorothy) perchè la strega Mombi gli aveva fatto un incantesimo in tenera età, ma lui era nato femmina ed era in realtà Ozma, legittima erede al trono della città degli smeraldi. Successivamente Tip era tornato ad essere Ozma, ma restava il fatto che questo personaggio aveva cambiato sesso due volte! Siamo seri: in Italia potevano passare dei racconti per bambini con un personaggio dal passato doppiamente transessuale? Tra l'altro Ozma sarebbe diventata una vera e propria co-protagonista delle avventure di Dorothy, nominandola peraltro sua sorella adottiva e condividendo il lettone reale con lei (e ormai parliamo di ragazzine adolescenti). A voi decidere se ce n'è abbastanza per giustificare qualche ipotesi un po' maliziosa. Sta di fatto che ora Ozma è arrivata anche in Italia attraverso i racconti a fumetti realizzati da Eric Shanower (peraltro fumettista gay dichiarato) ed editi da Free Books, che trovate in fumetteria, nelle migliori librerie (compresa www.ibs.it) o presso l'editore ( www.free-books.it ). I racconti non sono tratti da libri altrui, ma sono tutti partoriti dalla fantasia dell'autore (grande cultore del mondo di Oz e dei suoi personaggi). Sono belli e strabelli e disegnati in maniera semplicemente fantastica. Se non avete pregiudizi e vi piace ancora sognare ve li raccomando caldamente.