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sabato 29 novembre 2008

COSE DELL'ALTRO MONDO

Buongiorno a tutti e a tutte... Mentre nel nostro paese il 2008 si conclude senza grandi novità sul fronte dei fumetti a tema gay e/o sui personaggi a fumetti riconosciuti come icone gay, volevo aggiornarvi brevemente su quello che sta succedendo negli USA, che nonostante la crisi economica globale non sta rinunciando agli spazi in questo senso. Partiamo con un piccolo aggiornamento: se siete assidui lettori di questo blog vi ricorderete che qualche settimana fa in un paio di città si è tenuto il Wonder Woman Day. L'iniziativa, attraverso aste benefiche di disegni originali ispirati alla famosa supereroina, si proponeva di raccogliere fondi per le associazioni che si occupano di donne maltrattate. Forse vi farà piacere sapere che alla fine sono stati raccolti 26600 $ (circa 21000 euro). Magari non sarà tantissimo, ma considerando l'aria di crisi, il fatto che si è trattato di un'iniziativa circostritta ad una sola giornata e in due sole città, e - infine - il fatto che era un'iniziativa relativa ad un solo personaggio dei fumetti (che, per dirla tutta, non sta godendosi certo il suo momento di maggior popolarità), direi che è stato un risultato più che dignitoso. E oltretutto ha dato modo a tanti artisti insospettabili di lavorare su questo personaggio col proprio stile. Giusto per avere un'idea potete guardare il disegno qui di seguito...

Nel frattempo Abby Denson e Colleen Coover (due ragazze che finora sono state conosciute soprattutto per i loro fumetti a tema gay e lesbico, anche erotici) hanno appena ultimato una storia per la Marvel Comics. Una storia su qualche supereroe omosessuale? Niente affatto... Si tratta di una storia di May Reilly Parker, meglio nota come la zia May dell'Uomo Ragno.
Premesso che la Marvel ha una politica che non discrimina assolutamente gli autori omosessuali o che hanno prodotto fumetti a tematica omosessuale, sarei proprio curioso di sapere cosa succederebbe se, ad esempio, io mi proponessi a Topolino portando il mio curriculum (cosa che non farò mai visto che lo stile Disney non mi si confà, però la curiosità mi rimane)... Rimanendo in tema di ragazze, e per la serie "i fumetti che in Italia non abbiamo mai visto", segnalo che negli USA è in uscita il primo volume con la raccolta di Dykes to Watch Out For di Alison Bechdel, la pluripremiata autrice di Fun Home (che è uscito l'anno scorso anche in Italia grazie alla Rizzoli). Il volumone (di quasi 400 pagine), raccoglie le strips della soap opera lesbo-friendly che l'autrice porta avanti addirittura dal 1983 (anche se in Italia non è mai passata nemmeno di striscio) e che oggi prosegue su qualcosa come 50 quotidiani americani.
Ne parlo qui giusto per darvi un'idea di come le cose possono andare in una nazione dove la grande stampa non ignora i fumetti e dove ci sono dei quotidiani che hanno una linea davvero indipendente che non vuole asservire necessariamente le idee di chi è al potere... Certo, magari questo dipende anche dal fatto che negli USA i quotidiani non hanno finanziamenti statali e campano grazie ai lettori, ma non vado oltre perchè il discorso è troppo lungo, tortuoso e irritante. Mi limito a constatare per l'ennesima volta che buona parte della tragicomica situazione del fumetto gay in Italia è dovuta anche al fatto che da noi il fumetto a striscie sui quotidiani praticamente non esiste, e che - anche se esistesse - di certo non si azzarderebbe a parlare di gay e lesbiche per tutta una serie di interessi non proprio trasparenti. Passando oltre vi segnalo anche che sembra proprio confermato l'accordo fra Stan Lee (fondatore della Marvel e produttore televisivo) e il produttore gay dichiarato Perry Moore, per la realizzazione di una serie televisiva basata sul romanzo scritto da quest'ultimo. Ai distratti ricordo che il romanzo in questione parla di un supereroe adolescente gay... E anche qui sarò molto curioso di vedere se, come e quando la suddetta serie potrebbe arrivare nel nostro paese. In ogni caso, giusto per rimanere in tema di supereroi, iniziano a circolare le prime immagini del film dedicato all'x-man Wolverine (interpretato come sempre da Hugh Jackman)... Alzi la mano (o qualcos'altro) chi non ci ha mai fatto nemmeno un pensierino sconcio!
Non so se l'avete notato, ma anche se il fumetto italiano non manca di personaggi maschili sexy nessun produttore cinematografico del nostro paese ha mai voluto investirci un soldo bucato. Considerando poi che nel nostro fumetto non ci sono tanti superpoteri, che necessiterebbero grandi effetti speciali, spesso mi sono chiesto perchè l'ultimo film italiano ispirato a un personaggio maschile dotato di un certo charme sia stato Tex negli anni 80 (dove peraltro il protagonista era impersonato da un Giuliano Gemma abbondantemente over anta). Mancano gli attori? Mancano i produttori e/o i registi capaci? Chissà... Certo fa un po' tristezza il fatto che il film su Dylan Dog (che pure in Italia è stato un vero e proprio fenomeno di costume, e quindi avrebbe rappresentato un investimento sicuro) sta per essere ultimato negli Stati Uniti (e ci stanno investendo sopra qualcosa come 35 milioni di dollari!!!). E anche qui sarò curioso di verificare se quando uscirà (entro il 2009) diventerà un campione d'incassi... Nel qual caso, lo ammetto, potrei provare un sottile piacere pensando alla figuraccia di tutti quelli che non investono sui fumetti perchè pensano che non ne valga la pena. Vi farò sapere se questo compenserà la frustrazione che deriva dalla consapevolezza di essere una delle vittime di questo modo di ragionare. Alla prossima!

venerdì 28 novembre 2008

IL POST LEGGERO DI OGGI

Ciao a tutti e a tutte, come state? Jörg Meyer-Bothling sembra molto contento della collaborazione che abbiamo inaugurato, e anche se la strategia promozionale è tutta da costruire è già proiettato verso future collaborazioni, tra cui l'edizione dei due primi capitoli della saga di MICKI in italiano. Personalmente sono lusingato dal fatto che il primo artista che ha scelto di collaborare con me per promuovere i suoi lavori sia lui, anche perchè è un professionista non solo nel campo dei fumetti gay. Infatti in Germania e in Sudafrica ha lavorato per anni nel campo dell'illustrazione di moda. Per darvi un'idea ecco un assaggio di quello che sa fare...


Deliziosi, vero? Ed è già all'opera sul nuovo capitolo di MICKI... Tra l'altro col suo bel tratto veloce e spontaneo non ha nemmeno bisogno di tanti disegni preparatori... Tant'è che di schizzi di prova ne fa pochissimi, e sono praticamente identici alle versioni definitive. Se non ci credete guardate qui...





D'altra parte la classe non è acqua. Comunque a questo punto immagino che vi chiederete se ho in mente di parlare anche dei miei lavori e dei miei progetti personali... La risposta è sì, e stavolta non sarà il solito annuncio rombante che tanto spesso si è sgonfiato strada facendo. Voglio essere onesto: gli ultimi cinque anni per me sono stati un crescendo di imprevisti e botte di arresto, gli ultimi tre anni sono stati anche peggio e l'ultimo anno e mezzo ha messo a dura prova anche il mio proverbiale spirito di sopportazione. Gli ultimi mesi, poi, sono stati un bel concentrato di... Non saprei nemmeno io come definirla... Diciamo un misto di sfiga ed errori di valutazione che hanno portato ad una situazione estremamente ingarbugliata e dalle ripercussioni di cui ignoro la portata. Ho tardato a riprendere i miei fumetti anche perchè speravo che le cose si sarebbero rimesse a posto, ma evidentemente non era così che doveva andare. Quindi, a prescindere dalla situazione, vi annuncio che dal primo dicembre almeno Troy e Robin Hoog (che ha superato la soglia psicologica dei 2200 iscritti) riprenderanno a dare segni di vita. Anche RAINBOWS dovrebbe ripartire entro il mese, per arrivare alla striscia 600. Cercherò di portarli avanti compatibilmente con la situazione che sto vivendo, e magari succederà un miracolo e saranno loro che mi aiuteranno risolverla. Un abbraccio e fatemi tutti gli in bocca al lupo che siete capaci di fare. Acci... Acci... Certo che a volte la vita è proprio dura, eh?

martedì 25 novembre 2008

LA RIFLESSIONE DI OGGI

Ciao a tutti e a tutte... Oggi volevo trarre spunto dall'imminente uscita dell'edizione speciale de La Bella Addormentata nel Bosco di Walt Disney, che si propone di celebrare nel modo migliore il cinquantesimo anniversario di questo classico dell'animazione. Nella nuova edizione che verrà distribuita abbonderanno gli inserti speciali e ci sarà una sezione speciale dedicata alla cattiva del film, ovvero la strega Malefica (Maleficent in originale), con una serie di schizzi inediti e disegni originali, tra cui quelli che vedete qui di seguito.







Malefica era stata ideata da Marc Davis (1913-2000), che tra l'altro è stato il creatore di personaggi altrettanto evocativi come Crudelia De Vil (in italiano Crudelia De Mon) e Tinker Bell (ovvero la fatina Campanellino, o Trilli come venne tradotta nel primo doppiaggio italiano di Peter Pan), e quasi da subito si affermò come icona dell'immaginario gay. Indagare sulla fenomenologia dell'icona gay sarebbe lungo e complesso, e vorrebbe dire parlare dei diversi livelli di identificazione del pubblico omosessuale nei confronti di certi personaggi... Quindi eviterò. In questo caso, però, ci sono almeno due punti su cui varrebbe la pena soffermarsi. Il primo è il look androgino ed eccessivo di Malefica (una vera e propria drag queen moderna ante litteram), il secondo è il fatto che, a rigor di logica, se è vero che Malefica è diventata la cattiva della storia è anche perchè era stata emarginata, non essendo stata invitata al battesimo della principessa Aurora. Se fosse stata invitata sarebbe stata così cattiva? Non è stata invitata perchè era pericolosa o è diventata pericolosa perchè è stata "discriminata"? Non lo sapremo mai, ma di certo per decenni la sua vicenda è stata una squisita metafora della vita di tante persone omosessuali, inacidite perchè evitate, ed evitate perchè "diverse" dalle aspettative della gente per bene. Magari se Malefica si fosse presentata anche lei con un vestitino dai colori pastello come le altre fate madrine problemi non ce ne sarebbero stati... Chissà, forse avrebbe fatto alla principessina un dono veramente utile... Altro che Canto e Bellezza... Avrebbe donato la furbizia, o la scaltrezza, o magari quel pizzico di malizia e intelligenza che nessuna buona fata ha pensato fosse il caso di donare a una principessina per bene. Forse non è stata invitata proprio perchè essendo furba e sensuale, invece che vecchia e rintronata come le altre fate, avrebbe potuto avere un'influenza "negativa" sulla principessina... Aiutandola a ragionare, a emanciparsi, a ribellarsi o a fare qualcosa di poco conveniente (Chessò... Tipo volersi scegliere il marito da sola... O addirittura perdere la verginita prima di sposarsi!) Chissà... In effetti nella versione originale della favola la morale era proprio quella di non aspettare dormendo l'arrivo dell'amore (e di tutti gli annessi e connessi). Al di là di queste speculazioni filosofiche totalmente fini a sè stesse, però, c'è da dire che questa caratterizzazione di Malefica, androgina e QUEER, è stato un po' il tratto distintivo dei cattivi della Disney. Maliarde e streghe che si presentano come drag queens, e avversari maschili sovrapponibili ad altrettante tipologie gay, che peraltro hanno seguito l'evoluzione dello stereotipo gay. Infatti se Capitan Uncino ricordava il gay effemminato, Gastòn de La Bella e la Bestia era il classico palestrato e Scar de Il Re Leone aveva un nonsochè di "minaccia per i minori"... E vogliamo parlare di Frollo ne Il Gobbo di Notre Dame? Tutto devozione religiosa e sesso represso. In effetti col tempo questo trend ha iniziato a stufare i gay americani, e le proteste col tempo sono aumentate. Forse non è un caso se in tempi più recenti il capitano Jack Sparrow interpretato da Johnny Deep nella trilogia dei Pirati dei Caraibi sia stato un protagonista dai risvolti decisamente ambigui, ma non per questo malvagi. Magari i tempi possono davvero cambiare, dopotutto. Detto questo vi lascio con un piccolo omaggio a Malefica sulle note de La Regina della Notte...

domenica 23 novembre 2008

COSE DELL'ALTRO MONDO

Ciao a tutti e ciao a tutte, come state? Se seguite questo blog dovreste sapere a memoria quello che penso sulla situazione dei fumetti a tema gay in Italia. Se non lo seguite (Ahi! Ahi! Ahi! Come fate a non averne dipendenza? Dove ne trovate un altro così?) diciamo che, in parole povere, trovo il clima italiano CASTRANTE e la nostra comunità gay "ufficiale" (cioè quella che tira le fila dei trend gay del nostro paese) talmente destrutturata da non consentire - allo stato attuale - la promozione e il sostegno di prodotti culturali come i fumetti a tema gay. Ci sono poi delle occasioni in particolare che mi confermano la validità di questa opinione, soprattutto quando vedo degli autori italiani che - con cose a tema gay - fanno la loro fortuna al di fuori del nostro territorio. Nella fattispecie oggi volevo segnalarvi il caso di Massimo Fenati, nato a Genova nel 1969 ed emigrato a Londra nel 1995 per seguire un master in design. Molto saggiamente a Londra ci ha messo le radici, proseguendo una carriera di tutto rispetto. Ne parlo qui perchè dal 2006 è diventato una celebrità grazie ai suoi libri su Gus e Waldo... Ovvero una coppia di pinguini gay. Il primo libro è stato finalmente tradotto in Italia (meglio tardi che mai), ma ne sono già pronti altri due (Massimo Fenati ne sta producendo uno all'anno). Ora: non so se Massimo Fenati è gay e se questa cosa l'ha fatta con una certa partecipazione, anche se - a giudicare dalle foto reperibili su internet - diciamo che - per usare un eufemismo - non lo escluderei... Ce n'è anche una in cui sembra il clone di Jack in Will & Grace, ma per quel che ne so potrebbe essere una scelta di marketing... In ogni caso vorrei puntare la vostra attenzione sul fatto che in UK c'è stato qualcuno che ha accettato di promuovere un libro su una coppia di pinguini gay, e l'accoglienza del pubblico (anche gay) è stata talmente calorosa da renderlo un piccolo fenomeno di costume (che dal Regno Unito si sta diffondendo a macchia d'olio in tutto l'emisfero occidentale), tant'è che adesso è in lavorazione anche una serie di cartoni animati ispirati alle vicende domestiche di questa simpaticissima coppia di pennuti. Ammetto che da una parte mi fa un gran piacere che questa idea di successo sia arrivata da un italiano, ma dall'altra mi indispone un po' la consapevolezza che in Italia non solo non avrebbe mai trovato un editore (per tutta una serie di ovvi motivi che non starò qui ad elencare), ma che se Massimo Fenati non fosse emigrato sarebbe stato costretto a subire una quantità di frustrazioni e delusioni professionali che probabilmente lo avrebbero portato in tutt'altra direzione... E così oggi Gus e Waldo probabilmente non esisterebbero nemmeno. Se non altro bisogna riconoscere che questo artista è stato lungimirante, visto che è emigrato in tempi non sospetti. Il libro dell'amore di Gus e Waldo, comunque, è appena uscito per TEA e dovrebbe costare 8 euro. L'ho richiesto all'editore per poterlo recensire, e ammetto di essere abbastanza impaziente di averlo fra le mani. Se anche voi siete impazienti vi segnalo anche il SITO UFFICIALE DELLA COPPIA. Che dire? Nessuno è profeta in patria, a quanto pare. Vi lascio con un cortometraggio di prova per la serie di Gus & Waldo che è in fase di produzione e che verrà trasmessa e co-prodotta nientemeno che da Comedy Central, la stessa tv che trasmette negli Usa la serie di South Park. Bravo Massimo!

venerdì 21 novembre 2008

LA NOTIZIA DI OGGI

Ciao a tutti e a tutte! Come state? Finalmente posso iniziare a parlarvi del progetto a cui ho lavorato negli ultimi giorni. Vi ricordate che più di una volta da questo spazio mi sono lamentato di come i fumetti gay sono succubi di editori spesso incompetenti e poco lungimiranti? Di come tanti ottimi autori sono costretti a rimanere inediti e di come sarebbe il caso di rimboccarsi le maniche in prima persona per smuovere un po' le acque? Orbene... Le maniche ho iniziato a rimboccarmele, e stavolta - prima di riprendere ad aggiornare i miei fumetti - ho deciso di impegnarmi per cambiare le cose alla radice. L'idea mi frullava nella mente da un po', ma la spinta finale mi è arrivata da un simpatico disegnatore di fumetti tedesco: Jörg Meyer-Bothling, lautore di Micki: Sighs in the Desert, di cui avevo parlato proprio qui qualche settimana fa, in occasione del lancio del suo sito (su cui aveva iniziato a vendere la seconda parte della sua storia). Non ve l'ho detto prima per scaramanzia, ma a seguito di quella segnalazione Jörg si era imbattuto nel mio blog e dopo essersi reso conto che in materia di fumetti gay ero abbastanza ferrato, mi ha chiesto se potevo aiutarlo a promuovere i suoi lavori su internet, magari riproponendo il suo MICKI 2 in maniera migliore. Così negli ultimi giorni ho lavorato su MICKI 2, e adesso la versione riveduta e corretta di questo fumetto la trovate CLICCANDO QUI. Si può comprare il pdf ad una cifra irrisoria oppure ordinare il libro stampato (84 pagine a colori a meno di 20 euro è un ottimo prezzo per un prodotto di questo tipo). Ho dato una risistemata ai dialoghi e al lettering, ho rimesso in sesto l'impaginazione, ho preparato un'introduzione e un riassunto del libro precedente, ecc... In parole povere ne sto curando il rilancio editoriale tramite internet (^__^). Per ora c'è solo la versione in inglese (anche perchè il primo libro era uscito solo in questa lingua), ma non è detto che in futuro non si possa fare anche una versione in italiano. E non è tutto! Siccome da cosa nasce cosa, strada facendo ho riflettuto sul fatto che i disegnatori che potevano avere bisogno di una mano in questo senso potevano essere diversi... E infatti oltre a lui adesso sono in contatto con altri due che si sono detti molto interessati a provare questa strada... E vi anticipo che sono due bravissimi autori italiani che stavano rischiando di sprofondare totalmente nel limbo della nostra omofobissima editoria. La mia idea sarebbe quella di lanciare una collana di fumetti gay miei e/o curati da me attraverso il web, che dovrebbe chiamarsi come questo blog (ovvero Wally Rainbow's World) e che finalmente metterà a confronto gli autori con il loro pubblico, senza dover necessariamente passare attraverso editori, intermediari e cavilli di vario genere... In questo modo i soldi che guadagneranno (e che guadagnerò in quanto curatore editoriale) serviranno a finanziare al meglio future iniziative e ad incentivare la produzione di nuovi fumetti. Ah! Ovviamente la mia intenzione è di selezionare solo fumetti di qualità! Per ora siamo solo nella fase iniziale del progetto, ma confido nelle sue potenzialità. In ogni caso voi sarete i primi che terrò aggiornati al riguardo. Scommetto che questa cosa non ve l'aspettavate, vero? In attesa dei vostri commenti vi lascio con la copertina di MICKI 2 perfezionata da me.

E se volete comprarlo (anche solo in pdf), basta un click QUI.
Se invece siete particolarmente ispirati e volete subito la versione cartacea cliccate sul tasto qui di seguito...

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mercoledì 19 novembre 2008

IL POST LEGGERO DI OGGI

Ciao a tutti e a tutte, come state? Due giorni fa mi è capitata una cosa oltremodo curiosa. Vi ricordate che qualche settimana fa vi avevo detto che la mia collezione di calendari sexy era destinata a rimanere monca perchè non ero riuscito a recuperare il calendario di Thiago Barcelos che era stato allegato alla rivista STAR+TV? Che non riuscivo più a trovarlo da nessuna parte? Che non era disponibile al servizio arretrati e nemmeno su eBay se ne trovava un copia? Ebbene... Ieri mattina sono passato dall'edicola sotto casa e *MAGIA* eccolo lì! Evidentemente qualche massaia e/o ragazza allupata aveva chiesto di tenergliene da parte una copia e poi non è più passata a ritirarla... Così l'edicolante ha pensato bene di rimetterla in commercio! Così con 3,90 € me ne sono appropriato all'istante. Che dire? Considerando che sto attraversando un periodo particolarmente complicato e ansiogeno sotto diversi punti di vista, il fatto che con questa storia del calendario si sia verificato un piccolo miracolo non può fare a meno di rincuorarmi e darmi qualche speranza in più per il futuro... Soprattutto considerando che da qui a poco partirà un progetto completamente nuovo per me, che avevo in mente da diverso tempo e che fra le righe di questo blog avevo "minacciato" più volte... A cosa mi riferisco? Ancora un attimo di pazienza! Nel frattempo vi lascio con un articolo che ho scritto per BLUE un paio di anni fa... Il tema è la storia della prostituzione omosessuale maschile. Buona lettura!

lunedì 17 novembre 2008

COSE DELL'ALTRO MONDO

Ciao a tutti e tutte! Oggi volevo riallacciarmi al discorso del mio ultimo post, e più precisamente vorrei ripartire dai disegni di Giancarlo Giovine. Scartabellando per internet ho scoperto che questo illustratore aveva esposto i suoi disegni al Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli di Roma, in una mostra personale, lo scorso maggio... Mostra di cui non sapevo proprio nulla, altrimenti ne avrei prontamente dato notizia su questo blog. La mia domanda è: che senso ha allestire una mostra se poi non le si fa pubblicità attraverso i canali giusti? E questo potrebbe essere uno dei motivi per cui dalle nostre parti l'arte omoerotica e la comunità gay sono due perfetti estranei. A questo proposito volevo portarvi idealmente con me a verificare cosa, invece, fanno gli artisti gay per promuoversi negli USA, portandovi l'esempio di Michael Troy, che ha all'attivo un paio di fumetti e un SITO che anima con i suoi webshow comico-satirici in compagnia del suo collega Matthew Allen Clasby. Michael Troy è il tizio che vedete qui sotto.
Per quel che riguarda i suoi fumetti... Beh... Devo essere sincero... Non li ho mai comprati perchè non mi hanno mai ispirato nemmeno dalla copertina... Sapete quando già dalla copertina avete la sensazione che si tratta di aria fritta??? Ecco... Mi hanno sempre dato quell'impressione... Qui di seguito vi posto un esempio, giusto per darvi un'idea.
Comunque il punto non sono i suoi fumetti, ma la sua strategia di marketing e i mezzi ai quali può accedere. Nella fattispecie mi riferisco al suo primo fumetto (si fa per dire, visto che più che altro è un romanzo illustrato) che ha scelto di presentare on line, che trovate CLICCANDO QUI. Il sito è molto carino e nelle intenzioni dell'artista ospiterà una tavola nuova ogni settimana del suo personaggio fantascientifico Rocket Stud. Si tratta di Robby, un ragazzo di San Francisco, che viene prelevato di peso dalla discoteca in cui sta ballando per scoprire di essere il principe dell'universo, con tutta una serie di implicazioni surreali e non sempre felici. Comunque ecco il protagonista.
Fin qui niente di strano... Ognuno fa quello che può nei limiti delle proprie possibilità e ogni tentativo di realizzare un fumetto (o qualcosa di simile) è legittimo, ancor più se ha delle tematiche gay di fondo, anche se magari non salta sempre fuori un capolavoro. Quello che personalmente ho trovato degno di nota è che per promuovere questo fumetto (o quello che è), Michael Troy si sia potuto permettere di essere alla San Diego Comicon (la fiera del fumetto più grande degli Stati Uniti) con tanto di un attore che impersonava Rocket Stud!!! E che attore!
Che dire? Io non dico niente... Anche perchè è abbastanza frustrante per me vedere che un tizio che ha disegnato tre vignette in croce ha a disposizione un pezzo di figliolo del genere per farsi pubblicità, mentre io che ho fatto centinaia e centinaia di striscie online non ho mai avuto niente di simile... Ma d'altra parte lui sta in California e io no... Comunque direi che questo vuol dire farsi pubblicità come si deve... E in ogni caso è ben poca cosa rispetto alla strategia pubblicitaria che ha adottato per fare pubblicità al sito dove compaiono i suoi webshow... Sigh! Magari mi direte che è un'americanata, però io non posso fare a meno di provare una punta di invidia per chi sa trovare senza tanti problemi dei bei figlioli che possano fargli pubblicità in questo modo e senza beccarsi qualche denuncia per atti osceni... Sigh! Sigh! La California non deve essere tanto brutta, sapete?

sabato 15 novembre 2008

MAH...

Ciao a tutti e ciao a tutte! Il mio personal couch è californiano, e da quello che mi dice la sua zona è abbastanza sensibile ai transiti energetici... Niente a vedere con la superstizione: è un modo un po' incasinato per dire che lui sostiene la complessa teoria secondo cui l'insieme dell'umanità è interlacciata e che le situazioni di ciascuno si riflettono sugli altri (anche a livello globale), in modi più o meno sottili, creando ondate energetiche che rivoluzionano ciclicamente il mondo quando raggiungono il punto di non ritorno. A questo aggiungo che il mio personal couch è anche attento a tutte quelle teorie secondo cui certe persone sono più sensibili di altre a certe cose, e che secondo lui siamo appena entrati in un fase di grandi cambiamenti che però comporterà anche una buona dose di casino prima di riassestarsi. Effettivamente la situazione del mondo è in fase di riassestamento, e probabilmente io sono abbastanza sensibile a certe cose, perchè penso di stare attraversando una fase simile anche nel mio piccolo. Ci sono difficoltà, ci sono riassestamenti, ma ci sono anche tante nuove possibilità che si stanno affacciando davanti a me, e spero di poterle concretizzare nel modo migliore. Siccome di cose che bollono in pentola ne ho tante e sono tutte... Come dire... Importanti... Preferisco aggiornarvi al riguardo quando si saranno concretizzate del tutto (giusto per scaramanzia). Nel frattempo, mantenendo fede al trend sfizioso di questo blog, che vi dice tutto quello che nessun altro vi dice su fumetti gay e dintorni (perlomeno in Italia) volevo segnalarvi l'ennesima cosa che mi ha lasciato perplesso. Forse vi ricorderete che qualche tempo fa vi avevo parlato di un misterioso locale di Milano di nome BOTOX e di come sia praticamente l'unico locale gay che in Italia ha sposato la politica di usare illustrazioni per abbellire i suoi volantini (come peraltro si fa da tempo nei locali gay più trendy del mondo CIVILE). Ebbene, praticamente questo locale ne sforna uno alla settimana, e ogni settimana pubblica una nuova illustrazione. Giancarlo Giovine (che aveva "inaugurato" la serie) ha continuato a fare delle cose davvero carine, come potete vedere qui di seguito.




La cosa notevole, però, è che il suddetto locale adesso ha iniziato a promuoversi attraverso i volantini che sfoggiano disegni realizzati da Ismael Alvarez in persona, ovvero l'illustratore gay più famoso di Spagna. Olè!
Il che vuol dire che i responsabili marketing del suddetto locale sanno vedere al di là del proprio naso e vogliono anche investire qualcosina sugli artisti gay. Peccato che a quanto mi risulta siano gli unici a ragionare così... E peccato anche che un artista come Ismael Alvarez debba arrivare per la prima volta in Italia attraverso dei volantini (o flyers, per dirla in maniera trendy) che probabilmente non verranno mai distribuiti al di fuori dell'area di Milano. Non so... In tutto ciò c'è qualcosa che non mi torna e che mi indispone anche un po'... D'altra parte mi rendo conto che l'Italia è l'Italia, e che - purtroppo - i locali sono l'unico vero riferimento psicologico per la nostra comunità e per quelli che vogliono investirci sopra. Domanda da dieci miliardi: questo vuole forse dire che per i gay italiani essere gay è fondamentalmente un'attività ricreativa e che tutto (arte gay compresa) può esistere solo in funzione delle suddetta attività? Chissà...

giovedì 13 novembre 2008

LA RIFLESSIONE DI OGGI

Ciao a tutti e a tutte... In questa giornata triste e uggiosa volevo dire la mia su una notizia che in questi giorni è circolata parecchio su blog e siti gay italiani. Ha chiuso i battenti la storica Libreria Babele di Milano, alla quale personalmente ero affezionato anche io e alla quale anche io (e non voglio fare retorica) posso dire di associare diversi ricordi e diverse tappe fondamentali della mia crescita individuale. Se volete saperne di più potete CLICCARE QUI e magari dopo leggere QUESTO LUNGO E ARTICOLATO PEZZO scritto dal giornalista Giovanni Dall'Orto (che, se dipendesse da me, collocherei al vertice di una ideale piramide degli intellettuali/giornalisti/diffusori culturali gay italiani contemporanei, e col quale mi scuso pubblicamente in questa sede per il comportamento molto fraintendibile che ho tenuto nei suoi confronti l'estate scorsa). In ogni caso volevo farvi riflettere su una cosa che, fra tanti discorsi che sono stati fatti, è passata abbastanza inosservata. Assieme alla Libreria Babele di Milano chiude anche L'UNICA galleria d'arte gay e lesbica italiana (che si trovava nell'ampio seminterrato del locale). Da quando si trovava in quell'edificio (parliamo più o meno del 2000) la Libreria Babele ha esposto diversi artisti (fotografi, illustratori e fumettisti) provenienti da varie parti del mondo, ed è stata una delle poche vetrine italiane per gli artisti gay che si dedicano all'arte omoerotica. Considerando che la suddetta arte omoerotica è qualcosa che nel nostro paese viene schivata come la peste dalla quasi totalità degli spazi espositivi direi che si tratta di una perdita notevole, anche perchè i libri gay si possono recuperare altrove, mentre gli spazi seri per esporre arte gay... Beh... Vedete un po' voi. Magari qualche locale potrebbe sopperire a questa lacuna, ma siamo seri: i locali non nascono per dare la possibilità di ammirare l'arte (con le luci basse, la musica che distrae e la gente non interessata che fa casino...), quindi direi che abbiamo subito una perdita decisamente grossa. Che poi la suddetta Galleria selezionasse artisti e opere con un criterio leggermente discutibile è secondario (anche perchè, diciamolo pure, si tratta di un ambito in cui è difficile sviluppare un senso critico, visto che in italia è praticamente sconosciuto). Certo è che, se è vero come dicono, che non è stata rilevata da nessuno per una questione di avidità/cattiva gestione/affitti insoluti/mancato coinvolgimento della comunità gay/pessima tempistica degli ultimi proprietari (vedi i link che ho inserito in questo post), il tutto aquista una punta di squallore supplementare decisamente irritante. Vi lascio con la triste e uggiosa immagine di ciò che resta della Libreria: tante vetrine coperte di carta... Vah beh... Come si dice: se si chiude una porta si può aprire un portone...

mercoledì 12 novembre 2008

COSE DELL'ALTRO MONDO

Ciao a tutti e a tutte... Come state? Oggi volevo segnalarvi un'altra di quelle cose che molto facilmente potrebbero essere ritenute incredibili se si prendesse come riferimento la realtà italiana. Partiamo dall'inizio: negli Stati Uniti uno dei più grandi distributori di fumetti e dintorni per le fumetterie è la Diamonds, che ogni mese compila un enorme catalogo con le novità in uscita, PREVIEWS, lo distribuisce nelle fumetterie e così da modo ai lettori di prenotare quello che gli interessa. Qualcosa di simile c'è anche in Italia, con i cataloghi editi da PAN DISTRIBUZIONE e ALASTOR (anche se sono ovviamente di dimensioni molto più modeste). Fin qui niente di straordinario, giusto? La cosa si fa più interessante se vi dico che la Diamonds fa ogni mese un catalogo a parte per i prodotti erotici. Ebbene nel suddetto PREVIEWS ADULT è da ormai qualche anno che è antrata anche la Class Comics, casa editrice specializzata in fumetti omoerotici fondata dal fumettista canadese Patrick Fillion e dal suo ragazzo, che ora - grazie proprio alla Diamonds - è distribuita ufficialmente in tutte le fumetterie americane (e per estensione in tutte le fumetterie internazionali che usano PREVIEWS, ivi comprese quelle italiane... Scommetto che non lo sapevate!). Già questa è una cosa che comincia ad essere interessante, vero? Ma la cosa davvero interessante è che PREVIEWS ADULT ha dedicato alla Class Comics e alle sue novità diverse copertine. Se non ci credete ve le posto qui di seguito.




E questo direi che sancisce la legittimazione dei fumetti omoerotici (e del loro livello qualitativo) negli USA . Che io sappia la Class Comics naviga in buone acque, tant'è che pian piano sta allargando il suo bacino di autori e licenze dall'estero. Nel frattempo, se pure ci fosse bisogno di precisarlo, in Italia non sta succedendo niente di tutto questo e forse la colpa non è solo degli editori in senso lato. Da noi la stampa gay (o presunta tale) non offre spazi a disegnatori e/o illustratori che possano farsi conoscere prima di lanciarsi in autoproduzioni (come ha fatto Patrick Fillion), e d'altra parte scarseggiano anche gli autori disposti a mettersi in gioco in prima persona autoproducendo materiale di questo tipo, senza contare che molti gay non dichiarati che frequentano le fumetterie potrebbero avere delle oggettive difficoltà psicologiche ad ordinare un fumetto omoerotico da un catalogo, lasciare il nome per l'ordine, ecc. Ci sono vie d'uscita da questo cul-de-sac? Secondo me ci sono, e io per primo ci sto lavorando su... Chi vivrà vedrà! ;-)

martedì 11 novembre 2008

ITALIA NOSTRA

Ciao a tutti e a tutte... Con oggi vorrei concludere le mie disquisizioni sulla Fiera di Lucca, rispondendo a un commento al mio report su Lucca Comics 2008 su Gay.It. RagazzoVicentino80 dice:

"E' un peccato, poi, che la discoteca Hub di Lucca non organizzi mai una serata riferita al mondo dei fumetti in occasione della fiera..."

L'Hub di Lucca è una discoteca gay che si trova nei pressi della cittadina toscana, ed effettivamente non ha mai organizzato niente di speciale per la Fiera del fumetto. Vediamo di analizzarne i motivi. Motivo numero uno: probabilmente chi la gestisce sottovaluta il potenziale pubblico gay della suddetta Fiera che si trattiene a Lucca nel week-end, ma questo probabilmente è dovuto al fatto che la nostra comunità gay ragiona per compartimenti stagni e, soprattutto, non ha molta dimestichezza con i risvolti della comunità GLBT che esulano da certi stereotipi che prende come riferimento. Secondo motivo: la Fiera cade sempre a cavallo della fine di ottobre e quindi si sovrappone ad Halloween... Se voi doveste gestire una discoteca (che ovviamente ha aspirazioni prettamente commerciali) e non aveste la minima idea di che cosa sia in realtà la Fiera di Lucca, fareste una serata a tema Halloween o una serata a tema fumetto??? A parziale giustificazione dell'Hub c'è comunque da dire che quando negli USA si organizzano serate ispirate ai fumetti nelle disco gay (come ho riportato diverse volte anche qui), ci si appoggia ad associazioni e/o organizzatori che sanno come muoversi in questo senso, o addirittura sono le suddette associazioni a proporsi ai locali. Penso non ci sia bisogno di ripetere in questa sede che associazioni gay simili in Italia non ci sono, perlomeno al momento, anche perchè - diciamocelo - finora la comunità gay italiana ha dato prova di sapersi muovere soprattutto per inerzia e senza mai rimettersi in discussione più di tanto, soprattutto per quel che riguarda le cose nuove e fuori dagli stereotipi. Ovviamente sono il primo a sperare che le cose cambino.
Saltando di palo in frasca volevo segnalarvi che proprio in questi giorni negli USA è iniziata una nuova serie televisiva fantasy, dagli stessi produttori di Hercules e Xena (il lupo perde il pelo ma non il vizio), ma che a differenza di quelle serie si avvarrà degli effetti speciali di ultima generazione (quelli del Signore degli Anelli per intenderci). Inoltre la storia non è originale, ma si basa sugli undici volumi del ciclo de La Spada della Verità, pubblicati in Italia da Fanucci. Ne parlo qui perchè dalle prime immagini che si vedono in corcolazione sembra proprio fatta bene e anche il protagonista (un giovane boscaiolo) non è poi così male a vedersi... Come potrete intuire anche voi dal filmato che posto qui di seguito (e che è presentato da Lucy Lawless, ovvero Xena).
Considerando che avete tutti letto con partecipazione TROY e Robin Hoog, spero di avervi fatto cosa gradita. In ogni caso anche la storia dell'autore dei romanzi da cui è tratta è interessante... Terry Goodkind (che peraltro in foto sembra uscito papale papale da uno dei suoi romanzi) è stato definito uno dei più fenomenali nuovi scrittori fantasy di successo degli anni 90. Nato nel 1948 e cresciuto ad Omaha (Nebraska), dove ha anche seguito corsi d'arte. A causa della dislessia ha abbandonato il college e ha fatto i mestieri più disparati: carpentiere, liutaio, artista sregolato e restauratore di rari ed esotici artefatti ed antichità. Nel 1983 cominciò a pensare alla scrittura, mentre costruiva la propria casa nella boscosa Mount Desert Island, a largo della costa del Maine, con sua moglie Jeri. Dopo anni di pianificazione iniziò a scrivere il suo primo romanzo, La profezia del mago (Wizard's First Rule) nel 1993, la cui pubblicazione lanciò la sua carriera di scrittore. Non so voi, ma io adoro sentire queste storie di persone che riescono a farsi da sole contro nonostante situazioni di base non proprio incoraggianti, perchè mi danno tanta speranza per il futuro. Come dire che la speranza non muore mai e che la pazienza viene infine ricompensata... Quindi, anche se so che vi chiedo molto, vi chiedo di aspettare ancora un pochino Robin Hoog e TROY, perchè ho tutta l'intenzione di far valere l'attesa. Baci e abbracci a tutti.

lunedì 10 novembre 2008

LA LETTERA DI OGGI

Ciao a tutti e a tutte!
Oggi volevo rispondere a una bella e articolata e-mail che mi è stata inviata da Midnight Sun:

"Allora Valeriano, se volevi ricevere dei commenti, il post di ieri sembra fatto davvero apposta per indurre alla discussione. Quelle che dici sono infatti delle cose certo vere e interessanti, ma secondo me il tutto è molto più ingarbugliato di come tendi a presentarlo tu. Il tuo giudizio sui baramanga in particolare mi sembra dettato più dalla tua avversione per lo stile Dolce&Gabbana che da una valutazione ponderata. A mio avviso la fondamentale distinzione che bisognerebbe fare è quella tra fumetti erotici e non. Nel secondo caso può avere un certo peso la cultura del lettore ma in fondo chiunque può divertirsi nel leggere una striscia dei Chelsea Boys. Nel caso di un fumetto erotico le cose stanno in maniera completamente differente, perché ognuno di noi è attirato (e schifato) da qualcosa di completamente soggettivo. Personalmente quando hai parlato dei barayaoi ne ho scaricati un pò da internet e gli ho subito cancellati. Perfino Tagame, che di per sè presenta un tipo di storie che con un'altra tipologia di personaggi mi farebbe sbavare. Perché? In definitiva perché i maschi muscolosi e pelosi mi disturbano, tanto è vero che al momento trovo più appagante la lettura di uno yaoi che di per sè sarebbe mirato a un pubblico di donne etero (certo magari scegliendo quelli più anatomicamente e narrativamente "realistici") che un manga gay. Lo puntualizzo perchè è qualcosa che tu non sembri neppure prendere in considerazione, mentre io non penso di essere un caso così unico. Ma allora non sarà che la ragione per cui certi fumetti hanno avuto bisogno di ristampe mentre altri non hanno avuto successo non è tanto legata al fatto che le storie con gli orsetti sono più umane e profonde di quelle con tanti belloni più freddi e superficiali, quanto piuttosto al fatto che forse tra i bear ci sono più nerds e quindi più lettori di fumetti? E che fumetti più "glamour" non hanno altrettanto successo perché il pubblico di riferimento ama meno i fumetti e quindi magari nemmeno sa che fumetti del genere esistono? Ciao Midnight Sun"

Ma che bella e-mail! L'ideale per creare un bel dibattito a cui spero parteciperanno in tanti. Allora... Prima di tutto la mia avversione (che più che un'avversione e un disappunto) nei confronti dei marchi nasce dal fatto che - in Italia - finiscono per condizionare in diversa misura il senso di identificazione e di appartenenza della comunità gay, e non c'entra con il discorso sui baramanga. Nel senso che io non ho giudicato la tipologia di maschio di questi manga, ma i loro contenuti e i modi in cui vengono espressi. E' ovvio che ognuno ha i suoi gusti e ogni gusto è legittimo. Che poi i nerd siano più diffusi fra i bear che fra le persone più fashion può essere vero nella misura in cui i bear sono meno concentrati sulla loro immagine e sulle aspettative ad essa legate (forse perchè il loro concetto di autostima ha delle basi un po' più solide, ma questa è una mia opinione), tuttavia il discorso regge fino a un certo punto... Mi rendo conto che parlare di baramanga quando in italiano non ne è mai stato tradotto nemmeno uno e quando su internet se ne possono travare assaggi molto parziali ha poco senso, però ci terrei a precisare che quello che sostengo è che i baramanga - che pure hanno ancora diversi limiti, come l'abuso di certe caratterizzazioni maschili - riescono ad esprimere meglio di altri fumetti i desideri e la psicologia dei maschi gay. In primo luogo perchè sono realizzati da maschi gay e ne riflettono l'emotività. Per inciso: a me non piace un baramanga in quanto tale, ma trovo che alcuni autori siano davvero molto bravi a rendere la sensualità e la carica erotica delle passioni gay. In primo luogo perchè hanno a disposizione più pagine e possono soffermarsi sui dettagli e sull'approfondimento psicologico delle situazioni e dei personaggi, in secondo luogo perchè riescono a inserire gli elementi espliciti in un contesto più ampio e logicamente articolato. E bada che non è una questione di tipologia: se nei classici boys love (i manga omoerotici scritti da ragazze per ragazze) ci fossero ragazzi glabri e longilinei, e fossero gestiti in maniera diversa sarei il primo a togliermi il cappello. Il punto è che nei boys love ci sono sì sentimenti e passioni omosessuali, ma sono vissuti in maniera così astratta, inverosimile e ripetitiva da rendere quasi impossibile l'identificazione del lettore gay medio. Sicuramente non sei l'unico a cui piacciono i boys love, ma forse come dici tu è più una questione estetica che di contenuti. Comunque nel mio post non confrontavo i baramanga con i boys love, ma con i fumetti omoerotici occidentali, in cui si tende ad arrivare subito al sodo a discapito della trama e della parte narrativa. Nei baramanga il sesso non è una cosa automatica, e spesso ci sono decine e decine di pagine in cui si inquadrano i personaggi e si approfondiscono i motivi e i risvolti emotivi che hanno portato all'appagamento carnale dei protagonisti. Per come la vedo io il loro vero potenziale è questo e non la resa dell'atto sessuale in sè (tant'è che, per esempio, io non posso fare a meno di essere affascinato anche da baramanga incentrati su pratiche che a me non interessano minimamente, che tuttavia sanno rendere perfettamente il trasporto emotivo dei personaggi coinvolti), ma di certo finchè non verranno pubblicati anche in Italia non potrò mai avere una conferma o una smentita. E voi cosa ne pensate? In attesa dei vostri commenti vi lascio con una gallery di copertine di alcuni baramanga usciti negli ultimi mesi :-)






domenica 9 novembre 2008

LA SEGNALAZIONE DI OGGI

Ciao a tutti e ciao a tutte, come state? Ultimamente vedo che non commentate granchè i miei post e mi chiedevo se era perchè non avevate niente da dire al riguardo o se era perchè vi hanno disorientato in qualche modo. Mi rendo conto che talvolta parlo di cose che probabilmente non avete mai sentito nominare prima e di un mondo con cui nessuno vi aveva messo in contatto, però ci terrei comunque a sapere che cosa ne pensate e le sensazioni che tutto ciò vi suscita a prescindere da tutto, sempre se ve ne suscita, ovvio! :-) Detto questo qualche breve aggiornamento: onde evitare di uscire pazzo il gestore di Robin Hoog ha deciso di traslocare, e da Roma è andato a vivere in Trentino. Ieri mi ha detto che adesso risiede in un paesino idilliaco e che non appena gli monteranno l'ADSL provvederà a sistemarmi il sito di Robin Hoog, così finalmente potrò riprendere gli aggiornamenti come si deve e concludere questa lunghissima sequenza con la striscia numero 450, come avevo pianificato da tempo. Altra notizia: la mia ricerca di finanziatori per il progetto fumettistico che conto di mettere in cantiere in prima persona sta procedendo e qualcuno si è detto interessato. Vi ricordo che se credete nel mio lavoro e nelle mie capacità e se volete partecipare con una quota fate ancora in tempo a contattarmi su info@rainbows.it (ovviamente nel mio progetto sono previste quote di guadagno per tutti coloro che partecipano). Chiudo il breve post di oggi segnalandovi che in Germania quel simpaticone di Ralf König ha iniziato i festeggiamenti per i suoi primi 25 anni di presenza nel mondo del fumetto.
Infatti i suoi primi lavori e i suoi simpaticissimi "knollennasen", ovvero i suoi "nasi a patata", erano comparsi nel 1984 sul numero 2 della rivista SchwulComix. Così adesso il nostro Ralf ha un bel daffare a girare su e giù la Germania per firmare autografi e presenziare incontri in suo onore. Inoltre per l'occasione tre dei più popolari disegnatori di comic-strips tedesche gli hanno dedicato tre simpatiche interviste a fumetti...


Ok... Magari questo autore in Italia non è popolare come in Germania, però sarebbe stato carino organizzare qualcosa - anche di molto modesto e simbolico -pure dalle nostre parti in suo onore. Non foss'altro perchè rimane uno dei pochi (se non l'unico) autore gay di fumetti gay pubblicato con relativa costanza nel nostro paese (peraltro anche sul mensile Linus, e da diversi anni!). D'altra parte sono episodi come questo che fanno riemergere la situazione un po' destrutturata della nostra comunità gay. Vah beh... Le cose dovranno pur migliorare prima o poi, no? Comunque nel caso vi fosse sfuggito questo è il mio report su Lucca Comics 2008 e questa è la gallery relativa. Ciao e a presto!