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sabato 29 settembre 2012

IL VIDEO DELLA SETTIMANA

Ciao a tutti e ciao a tutte, come va?
Anche questa settimana sono qui a segnalarvi un cantante apertamente gay che in Italia non arriverà tanto facilmente, anche perchè i suoi brani electro-pop hanno temi decisamente gay, visto che parliamo di un giovane cantautore che si ispira alla propria vita e alle sue esperienze nella comunità gay di Boston. Infatti stiamo parlando di Michael Hensley...
Di lui non si sa ancora molto, anche perchè ha iniziato a farsi conoscere da pochissimo tempo, quel che è certo è che ammette di avere un debole per la musica degli anni '80 e in particolare per  Depeche Mode, Pet Shop Boys e Madonna, anche se apprezza in maniera incondizionata anche i pionieri dell'electro pop contemporaneo (tant'è che li segnala volentieri anche sul proprio sito personale). In realtà ho scelto di segnalarvi questo cantante proprio oggi per un motivo un po' personale. Forse sapete che vivo a Piacenza, dove sono il presidente di una piccola associazione gay locale. Ogni anno a Piacenza si tiene il Festival del Diritto, una manifestazione con vari incontri che affrontano le varie sfaccettature della legge italiana e internazionale, e ogni anno la mia associazione si fa avanti per inserirsi nell'evento proponendo un incontro che abbia a che fare col mondo gay. Il Festival del Diritto si tiene proprio questo week end, e anche quest'anno siamo riusciti ad inserirci, anche se - come ogni anno - ci hanno scartato un argomento che ci starebbe molto caro: i diritti dei figli delle coppie omosessuali...
Non parliamo degli omosessuali che vogliono figli, ma proprio di quelli che li hanno già avuti in qualche modo e che in Italia non risultano entrambi genitori (con tutta una serie di complicazioni sgradevoli). Quest'anno abbiamo ripiegato sul matrimonio gay, ma penso sia interessante notare come - ancora oggi - accostare omosessualità e minori, anche quando si tratta di genitori e figli, è visto come un tabù di cui è meglio non parlare... Per evitare di passare per quelli che sono dalla parte degli abusi sessuali o magari della diffusione dell'omosessualità... Visto che, purtroppo, c'è ancora tanta gente che suppone che i bambini lasciati agli omosessuali rischiano automaticamente di essere abusati o "convertiti" all'omosessualità. Tutta questa introduzione mi serviva per spiegare che il video musicale di oggi coglie abbastanza bene questo clima, visto che Michael Hensley ha pensato proprio ad un brano che vuole dimostrare - in maniera un po' provocatoria - quanto sono ridicoli questi pregiudizi...
A questo punto non posso davvero fare a meno di pensare che non solo in Italia mancano i cantanti apertamente gay, ma fra quei pochi che si sono dichiarati mancano quelli che raccontano davvero cosa vuol dire essere gay, magari rispedendo certi pregiudizi al mittente.
Purtroppo questa mancanza si fa sentire...
Alla prossima.

mercoledì 26 settembre 2012

COSE DELL'ALTRO MONDO

Ciao a tutti e ciao a tutte, come va?
Quello di oggi sarà uno di quei post dedicati alle cose che accadono fuori dai confini del nostro paese, e che per gli standard del nostro paese restano ancora un po' incredibili. Da che parte si comincia? Visto che questo è un BLOG che parla fondamentalmente di fumetti a tema gay, e di quello che ci gira attorno, oggi iniziamo parlando di un bel volumone di 550 pagine che sta uscendo in Francia per i tipi delle edizioni Citadelles & Mazenod, una casa editrice che dal 1936 stampa libri d'arte molto lussuosi, e costosi... Ne parlo qui perchè il suddetto volumone è interamente dedicato agli artisti del fumetto e si intitola - un po' banalmente - L'art de la bande dessinée (CLICCATE QUI).
Questo bel volumone, sulla cui copertina campeggia un bel disegno dell'italianissimo Corto Maltese di  Hugo Pratt, costa la bella cifra di 205 euro (wow!) e si pone l'ambizioso obbiettivo di offrire una panoramica del meglio che ha prodotto il fumetto dalle origini ai giorni nostri. Un catalogo del genere, per l'Italia, sarebbe già fuori mercato, ma la cosa che lo rende totalmente inconcepibile per l'editoria nostrana è il fatto che in questa prestigiosissima pubblicazione, a fianco degli artisti che hanno fatto la storia del fumetto mainstream, trova posto anche... Tom of Finland!
Ebbene sì: a quanto pare, perlomeno in Francia (che è una nazione per cui il fumetto è una cosa seria), il caro vecchio Tom of Finland si merita di diritto un posto nell'Olimpo dei fumettisti che hanno contribuito a rendere tale la "nona arte". Sulle pagine di questo volumone si legge, tra l'altro, che:

"I disegni creati da Tom hanno reso "popolari" gli archetipi dell'immaginario gay sadomaso. Dal 1960 la sua arte ha rivoluzionato l'immagine gay, con maschi possenti, vestiti non più come "principesse", ma come simboli di virilità. Il suo lavoro ha contribuito all'autostima dei nuovi omosessuali, ma ha anche scatenato una polemica internazionale a causa del suo contenuto sessuale. Tom of Finland e Ralf König sono considerati come i due più importanti fumettisti che hanno rappresentato l'omosessualità."

Non male, vero? E, visto che questo librone cita anche Ralf König, colgo l'occasione per segnalarvi anche qualcosa che riguarda questo grandissimo artista, che continua a snocciolare un volume dietro l'altro (anche se da noi arriva col contagoccie) e che ormai è diventato - probabilmente - il fumettista tedesco più famoso al mondo. Dovete sapere che, siccome in Germania sembra proprio che si dia a Cesare quel che è di Cesare, al simpaticissimo artista è stato appena dedicato un bel documentario, ad opera del famosissimo regista tedesco Rosa von Praunheims, vero nume tutelare della comunità LGBT germanica. 
Ora: per l'Italia (dove MOLTO difficilmente questo documentario troverà spazio) sarebbe già incredibile che si realizzasse qualcosa del genere, ma la cosa davvero incredibile è che questo documentario ha debuttato in occasione dell'ultimo Festival del Cinema di Berlino, per poi iniziare a gironzolare nelle sale cinematografiche tedesche, e non solo in occasione dei soliti Festival del cinema gay. Per darvi un'idea del documentario, siccome questo è il BLOG che vi mostra quello che gli altri non sanno nemmeno che esiste, qui di seguito vi mostro il trailer...
Un vero peccato che nel nostro paese non ci siano spazi per proiettare cose del genere, quindi non ci resta che sperare in qualche anima pia che decida di sottotitolarlo e condividerlo in qualche modo. Da notare che, proprio in questi giorni, anche in Italia viene presentato un documentario che parla di un personaggio simbolo del mondo dei fumetti: Sergio Bonelli... Cosa rispettabilissima, per carità, ma che - guardacaso - è avvenuta solo con la morte della persona di cui si parla... Per gli interessati il documentario si intitola "COME TEX NESSUNO MAI", l'autore è Giancarlo Soldi e non avrà una distribuzione nei cinema.
 Certo è che questo rende l'idea di come può essere diverso il trattamento che viene riservato al fumetto, e in particolar modo al fumetto a tematica gay, da una nazione all'altra. Trattamento che, in effetti, da noi diventa abbastanza evidente considerando i film stranieri che vengono prodotti ispirandosi a fumetti di successo, un filone che in Italia si è estinto ancora prima di nascere... E che, anche ammesso che esistesse ancora, farebbe molta fatica ad introdurre elementi gay friendly... Come ormai è la norma nei superhero movie, ad esempio... Tant'è che le prime immagini ufficiali che circolano sul nuovo film di Wolverine puntano ancora sul suo innegabile sex appeal...
 Fin qui niente di nuovo, ma può essere interessante notare come - nel corso degli anni - il sex appeal cinematografico di Wolverine sia diventato un elemento qualificante del personaggio, tant'è che anche chi si dedica alla realizzazione dei modellini a lui ispirati non può più fare a meno di considerare questo elemento... Come potete vedere in questo esempio...






E in quest'altro esempio (secondo me l'idea della canotta rimovibile è fantastica)...






E la cosa davvero straordinaria è che, se uno che se la cava col modellismo volesse "personalizzare" (o "costomizzare" come si dice in gergo) questi raffinati modellini in resina (facendogli indossare,intimo sexy o magari rendendoli biologicamente corretti), avrebbe un discreto margine di manovra...



Evidentemente, se le cose stanno così, vuol dire che la percezione del sex appeal maschile è decisamente cambiata, e considerando il suo ascendente sul pubblico omosessuale maschile questo processo di "normalizzazione" potrebbe davvero sottolineare una più generale apertura nei confronti del punto di vista gay. E l'assenza di questi ammiccamenti, o la loro costante ridicolizzazione, nei media italiani dovrebbe offrire una serie di spunti interessanti per inquadrare meglio la situazione in cui siamo bloccati noi italiani. E questo proposito vorrei concludere con due pubblicazione che arrivano dagli USA, e che potrebbero aiutarvi a familiarizzare con un nuovo termine, di cui sicuramente sentirete ancora parlare: "gay inclusive"... Infatti parliamo di due pubblicazioni che non poggiano sulla tematica gay, ma nelle quali la tematica gay è inclusa senza problemi. Sto parlando del graphic novel  Gone to Amerikay e della serie antologica Mystery In Space...


Nel primo caso abbiamo a che fare con una bella storia (opera di Colleen DoranDerek McCulloch) che ripercorre le vicissitudini di una famiglia di immigrati irlandesi a New York attraverso il susseguirsi delle generazioni, e quando si arriva a parlare degli anni '60 c'è anche spazio per una bella storia d'amore gay...
Per quel che riguarda il secondo caso, invece, si tratta di varie storie fantascientifiche, ambientate in un futuro neanche tanto lontano, e una di queste (realizzata da Robert Rodi e Sebastian Fiumara) ha per protagonisti tre gay che vivono una relazione a tre e che vagano nello spazio come archeologi... Cercando, cioè, rifiuti spaziali che possono testimoniare come vivevano i loro antenati (cioè noi)...
Interessante, vero? So che a questo punto qualcuno di voi vorrà farmi notare che nel nostro paese non siamo poi così indietro e che anche in Italia abbiamo avuto fumetti gay inclusive, e magari vorrà citarmi Gea di Luca Enoch... Il che è vero... Peccato però che nei suddetti fumetti italiani certe cose - come ad esempio il bacio fra due uomini - non si possono ancora raffigurare esplicitamente, il che rende il termine "gay inclusive" molto relativo.
Per fortuna le cose possono sempre migliorare.
Alla prossima.

sabato 22 settembre 2012

IL VIDEO DELLA SETTIMANA

Ciao a tutti e ciao a tutte, come va?
Per l'appuntamento di questa settimana con il mondo dei cantanti gay dichiarati che in Italia non si fila nessuno, oggi ho deciso di andare agli antipodi e di presentarvi un cantante di origine neozelandese, che però risiede in Australia - e più precisamente a Sidney - dal 2001... Ora ha 28 anni e il suo nome è Wil Sabin...
La sua carriera di cantante è iniziata solo nel 2011, e adesso è decisamente apprezzato nelle discoteche australiane, anche se in realtà era già famoso per altri motivi. Andiamo con ordine: a 17 Wil Sabin lascia la Nuova Zelanda per studiare danza e coreografia, e non appena diplomato si è lanciato nel mondo delle discoteche gay che - a quanto pare - in Australia si affidano a ballerini e coreografi professionisti e non improvvisano puntando al risparmio come succede da noi. Col tempo si è specializzato nella coreografia degli show delle più apprezzate Drag Queen del continente australiano, anche per quel che riguarda i loro video musicali, intraprendendo anche la carriera di modello e DJ.
Non pago di tutto questo nel 2006 decide di partecipare a Mr. Gay Australia, vincendo il titolo. A questo punto, però, gli impresari di alcune Drag Queen gli suggeriscono di provare a incidere i propri brani, lanciandosi da protagonista nel mondo delle discoteche gay, e dopo un iniziale tentennamento Wil Sabin accetta la sfida, e a quanto pare i primi risultati sono decisamente buoni, e probabilmente di lui si sentirà ancora parlare a lungo, anche perchè il suo approccio alla questione "cantanti gay" è abbastanza radicale... Nel senso che, dal suo punto di vista, non ha senso che tanti cantanti gay dichiarati passino il tempo a sottolineare che la loro omosessualità non deve influire sulla loro carriera o sulla loro musica: lui è gay e considera la sua "gayezza" qualcosa che deve emergere e per cui deve esseregiudicato, visto che - come dice lui - "fa parte del pacchetto"...
Complimenti per la determinazione, che in effetti dimostra che la Nuova Zelanda e l'Italia sono proprio agli antipodi. Oggi vi faccio ascoltare il suo brano, un pezzo dalle sonorità molto house in cui parla di pornostar e di come, in fondo, tanta gente vorrebbe essere al loro posto...
Forse questo eclettico artista proverà anche questa nuova carriera? Staremo a vedere... Quel che è certo è che - effettivamente - un cantante del genere molto difficilmente troverebbe spazio nell'Italia di oggi, e sinceramente parlando dubito anche che le stesse discoteche gay italiane abbiano la presenza di spirito necessaria per prenderlo in considerazione...
Alla prossima!


mercoledì 19 settembre 2012

LA RIFLESSIONE DI OGGI

Ciao a tutti e ciao a tutte, come va?
Questo post sarà dedicato ad alcuni spunti di riflessione che arrivano da alcune news abbastanza recenti. Cominciamo parlando di Wonder Woman, che - come dovreste sapere - è rientrata a pieno titolo nell'operazione di svecchiamento dell'universo narrativo DC Comics, che dopo l'ennesima crisi multi-spazio-tempo-dimensionale ha deciso di rinnovare in maniera abbastanza radicale i suoi personaggi e alcuni punti chiave del loro passato. Questa versione di Wonder Woman, ad esempio, oltre ad indossare una tenuta decisamente meno "spumeggiante" che in passato, proviene da un contesto molto diverso da quello delle sue precedenti incarnazioni...
 Infatti ora Wonder Woman non è più stata creata dall'argilla dell'isola delle amazzoni (animata dalla benevolenza degli dei greci), ma è la figlia di un rapporto adulterino avvenuto fra il signore degli dei Zeus e la regina delle amazzoni. Amazzoni che, a loro volta, non sono più le immortali paladine delle virtù femminili, ma mortali abbastanza ciniche, che una volta ogni 30 anni rapiscono gli equipaggi delle navi che passano nelle vicinanze della loro isola per farsi ingravidare e garantire la sopravvivenza del proprio popolo. Il che significa che tengono solo le figlie femmine, mentre i maschietti vengono ceduti a trafficanti senza scrupoli in cambio di armi! Come se tutto ciò non bastasse anche le dee dell'Olimpo, con cui Wonder Woman aveva sempre avuto un rapporto abbastanza buono, in questa nuova versione si stanno rivelando decisamente ostili...
Di questo, però, avevo già parlato in passato. La novità è  che, a quanto pare, la DC Comics ha voluto rinnovare anche un altro aspetto di Wonder Woman che - in passato - era sempre stato uno dei sottointesi più apprezzati del personaggio: la sua propensione all'omosessualità femminile...
Infatti di recente c'è stato il primo incontro fra questa nuova Wonder Woman e Batwoman, personaggio lesbico dichiarato fin dalla sua prima apparizione: l'occasione è stata offerta dalla caccia alla mitologica Medusa, che ha dato modo alle due supereroine di confrontarsi anche sullo spinoso argomento della sessualità di Wonder Woman...

Infatti, in una vignetta (che vi riporto qui sotto), è la stessa Wonder Woman a dire che:

"Circolano molte storie su di me... Che sono nata dall'argilla... Che appartengo alla sorellanza di Saffo... Che servo solo gli Stati Uniti d'America... Questi sono solo miti..."

Ora: nel caso non lo sapeste Saffo era il nome di una poetessa che anticamente viveva sull'isola greca di Lesbo, gestendo una scuola per sole ragazze alle quali dedicava struggenti poesie d'amore... Tant'è che lesbismo e saffismo ora sono diventati sinonimo di omosessualità femminile. Dichiarando di non appartenere alla sorellanza di Saffo, quindi, la nuova Wonder Woman sembra voler mettere una pietra sopra a decenni di supposizioni, con buona pace di chi sperava che Wonder Woman avrebbe rinnovato il suo status di icona gay. Sembra inoltre che il tutto sia finalizzato a rendere più verosimile la relazione che prossimamente la supereroina dovrebbe intraprendere con la nuova versione di Superman...
In realtà fra le precedenti versioni dei due c'erano stati dei flirt anche in passato, che però non avevano mai avuto seguito a causa dell'ingombrante presenza si Lois Lane, l'eterna fidanzata (e poi moglie) di Superman... Ora che, a quanto pare, Lois Lane non rappresenterà più un ostacolo si aprono scenari del tutto inediti, che evidentemente rendevano necessario rivedere la posizione di Wonder Woman su certi argomenti... Visto che - probabilmente - i tempi non sono ancora maturi per vedere Superman fidanzato con una Wonder Woman presumibilmente bisessuale.
 Come potete immaginare i fans (e le fans) omosessuali di Wonder Woman non hanno fatto proprio i salti di gioia, però è anche vero che negli ultimi anni la condizione dell'omosessualità nei fumetti di supereroi è cambiata radicalmente: se una volta poteva esprimersi unicamente attraverso sottointesi e linguaggi in codice, come nel caso di Wonder Woman, adesso può contare su personaggi che sono dichiaratamente gay e lesbiche. Certo ancora non si tratta di personaggi di primissimo piano, ma nel 2012 aveva ancora senso una Wonder Woman sessualmente ambigua e che non andava oltre a qualche vaga allusione? Il pubblico gay friendly poteva ancora accontentarsi di qualche semplice ammiccamento? Certo: alla DC Comics avrebbero anche potuto renderla totalmente lesbica, ma forse hanno avuto paura di comprometterne il potenziale commerciale, anche in vista di un ipotetico rilancio televisivo o cinematografico. Difficile dire, quindi, se bisogna apprezzare l'onestà intellettuale della DC Comics o se bisogna disprezzarne l'atteggiamento opportunistico. Quel che è certo è che - anche se i personaggi gay e lesbiche sono in continuo aumento - la Wonder Woman di una volta farà sentire la sua mancanza...
Certo, non è detto che prima o poi la DC Comics non torni sui suoi passi (magari dopo essere stata subissata dalle lettere inferocite dei lettori omosessuali), ma forse non è il caso di biasimarla troppo per sua la scelta... Anche perchè nel mondo dei supereroi tutto cambia e si rinnova in continuazione, quindi staremo a vedere se ci saranno sorprese in futuro... Una cosa che, invece, sembra non cambiare mai è la tipica mentalità italiana, per cui quando si organizza qualcosa è sempre meglio fare tutto da soli, anche quando magari sarebbe il caso di ampliare un po' gli orizzonti. Perchè dico questo? Partiamo da due esempi non italiani. Dal 30 ottobre al 2 novembre si terrà la seconda edizione della BENT-CON (cliccate qui), la fiera del fumetto di Burbank (California) dedicata al fumetto e ai fumettisti gay...
Dal 5 al 7 ottobre, invece, a Minneapolis si tiene la nuova edizione della Gaylaxicon (cliccate qui), la convention dedicata agli appassionati LGBT di horror, fantasy e fantascienza.
In entrambi i casi gli organizzatori di questi eventi hanno invitato non solo autori di fumetti, ma anche esperti, bloggers e associazioni che si occupano degli argomenti trattati nelle varie conferenze previste, anche perchè in questo modo si sono garantiti un ulteriore spazio pubblicitario attraverso nuovi canali. Ovviamente il coinvolgimento di realtà e professionalità competenti e diversificate garantisce una maggiore riuscita di queste manifestazioni, anche perchè sono in grado di offrire suggerimenti preziosi e possono creare una rete di persone altrimenti impossibile. Questa, penso, dovrebbe essere la prassi in qualunque parte del mondo, soprattutto se si considera che il tema "gay e fumetto" rischia sempre di essere trattato con superficialità, anche dagli stessi gay. Tutto questo per dire che presso lo spazio WOW di Milano (CLICCATE QUI), di fatto il primo museo del fumetto milanese, è in corso la mostra FUMETTI DIVERSI (che in parte si era vista presso i locali dell'Università Statale di Milano qualche mese fa), organizzata dal collettivo universitario Gay Statale e da Arcigay...
Ora: premesso che un'iniziativa del genere è positiva in ogni caso, la mostra (che durerà fino al 23 settembre, ingresso gratuito), è stata comunque realizzata in maniera del tutto autonoma e senza prendere in considerazione l'ipotesi di coinvolgere quelle persone che, come il sottoscritto, si occupano di fumetti gay da almeno dieci anni e che avrebbero potuto dare una mano, anche solo per fare pubblicità all'evento presso un pubblico mirato. Curioso, vero? Magari ci saranno altre occasioni per collaborare, però devo prendere atto che c'è una tendenza generalizzata ad organizzare questo genere di iniziative coinvolgendo il minor numero di persone possibili, e possibilmente nel giro delle proprie conoscenze. Peccato, perchè per una mostra sul fumetto gay che si svolgeva a Milano avrei avuto qualche idea interessante, come ad esempio quella di provare a coinvolgere Graziano Origa, che oltre ad essere un nome storico della scena gay milanese aveva realizzato il primo fumetto italiano incentrato su una coppia di investigatori gay... E parliamo del 1976!
Siccome di Pike & Pike ho già parlato in diverse occasioni su questo BLOG, mi limito a dire che in occasione di una mostra sui fumetti gay che si teneva a Milano ci sarebbe proprio stato bene... Così come ci sarebbe stato bene un accenno a Danilo Maramotti, milanese d'adozione, che negli anni '80 creò Bad Cat, la prima (e credo unica) supereroina lesbica italiana...

Sarebbe stato interessante, penso, anche perchè nel nostro paese abbiamo sempre avuto dei notevoli problemi di memoria storica. Peccato che le cose siano andate diversamente. D'altra parte il fatto che sia stata coinvolta l'Arcigay di Milano, che evidentemente nemmeno sapeva (o si ricordava) che nel 2009 avevo allestito - proprio per l'Arcigay - una mostra sui fumetti gay in occasione del Gay Pride di Genova (da cui si poteva recuperare ulteriore materiale) è abbastanza indicativo. D'altra parte se all'estero certe cose funzionano, mentre da noi no, qualche motivo dovrà pur esserci.
Alla prossima.

sabato 15 settembre 2012

IL VIDEO DELLA SETTIMANA...

Ciao a tutti e ciao a tutte, come va?
Dopo un paio di settimane di pausa torna anche l'appuntamento dedicato al mondo dei cantanti gay dichiarati da tutto il mondo... Quella particolare categoria di cantanti che in Italia, guardacaso, tendono sempre ad essere messi in disparte. Un caso topico è proprio il cantante di oggi, che è considerato una delle nuove promesse del pop britannico, e cioè Marcus Collins...
 Marcus è nato nel 1988 a Liverpool, e anche se il suo sogno era sempre stato quello di sfondare nella musica, fino a qualche anno fa sbarcava il lunario facendo il parrucchiere (o l'hair stylist, come si dice adesso). Curiosamente questo lavoro gli è stato molto utile anche per sviluppare una certa sensibilità, visto che aveva clienti di tutti i generi, che sono stati capaci di offrirgli tantissimi spunti di riflessione per la sua musica. In ogni caso se adesso il suo nome ha iniziato a farsi strada lo deve alla versione inglese del talent show X-Factor, a cui si avvicinato in maniera un po' insolita. Infatti nel 2007 era entrato nella boy band Eton Road, che era stata lanciata proprio da X-Factor nel 2006, finendo per mettersi assieme ad uno dei suoi componenti: David Heath...
Questa esperienza è durata meno di un anno, dopodichè ha intrapreso la carriera solista, ed è diventato un concorrente di X-Factor nell'edizione del 2011, dove è arrivato secondo sostenuto da Gary Barlow (quello dei Take That)...
A questo punto sembra proprio che la sua carriera abbia avuto un'impennata, anche perchè oltre ad essere un ragazzo simpatico ha anche una bellissima voce, e soprattutto non ha niente da nascondere, tant'è che si è già guadagnato una bella copertina (con relativa intervista) sul mensile gay inglese ATTITUDE...
 In parole povere il Regno Unito si è guadagnato l'ennesimo cantante gay dichiarato di cui, probabilmente, si sentirà parlare molto in futuro, anche perchè - a pensarci bene - è il primo cantante gay dichiarato inglese di etnia mista e sicuramente segna un punto di svolta nel mondo dei cantanti gay dichiarati della vecchia Europa...
D'altra parte siamo pur sempre nel 2012 e, in pieno villaggio globale,  una cosa del genere non dovrebbe affatto stupire...
In ogni caso, per farvi un'idea del suo talento e della sua bella voce, qui di seguito potete ascoltare il secondo singolo tratto dal suo album di debutto... Non male, vero? Adesso staremo a vedere se e quando qualche discografico italiano vorrà promuoverlo nel nostro paese (cosa che non vedo molto probabile, ma sperare non costa nulla)... In ogni caso non penso che tratterrò il fiato nell'attesa che un cantante gay dichiarato altrettanto dotato e incisivo venga lanciato dai talent show italiani...
Alla prossima.