Ciao a tutti, come va?
Il mese del Gay Pride è finito, e con esso la mia selezione speciale di brani di cantanti gay dichiarati che puntano sui risvolti più camp del mondo gay... Vi sono piaciuti? Non vi sono piaciuti? Li conoscevate? Non li conoscevate? Chissà...
Sia come sia concludo in bellezza presentandovi l'ultima fatica di Johnny McGovern, che rispetto al solito ha voluto essere un po' celebrativo anche lui, forse proprio perchè voleva uscire con il video a giugno, giusto in tempo per il Gay Pride.
Anche in questo caso parliamo di qualcuno che in Italia è stato sempre ampiamente snobbato, e che continua ad essere snobbato anche adesso che ha cambiato look. Sia come sia il brano che vi vado a proporre oggi parla di cosa rende gay un gay... Nel senso che essere gay non è solo una questione di sesso, ma proprio uno stile di vita allegro e positivo che bisogna condividere col mondo...
Come dargli torto?
Ciao e alla prossima.
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sabato 29 giugno 2013
sabato 22 giugno 2013
IL VIDEO DELLA SETTIMANA
Ciao a tutti, come va?
Il mese del Gay Pride sta volgendo al termine, e con esso il mio proposito di dedicare gli aggiornamenti settimanali dedicati ai cantanti gay dichiarati più sfacciatamente camp. E come potevo esimermi, ora, dal condividere con voi l'ultimo brano di Immanuel Casto?
Tra l'altro è il primo video in cui manifesta in maniera esplicita le sue preferenze e quest'anno sarà l'ospite d'onore sul palco di almeno un paio di Pride italiani (compreso quello nazionale che si tiene a Palermo oggi). Il suo nuovo brano, se vogliamo, celebra i frutti e le isole tropicali... A modo suo...
Scommettiamo che diventerà un tormentone estivo anche se nessuna emittente radiofonica e/o televisiva gli darà spazio?
Alla prossima.
Il mese del Gay Pride sta volgendo al termine, e con esso il mio proposito di dedicare gli aggiornamenti settimanali dedicati ai cantanti gay dichiarati più sfacciatamente camp. E come potevo esimermi, ora, dal condividere con voi l'ultimo brano di Immanuel Casto?
Tra l'altro è il primo video in cui manifesta in maniera esplicita le sue preferenze e quest'anno sarà l'ospite d'onore sul palco di almeno un paio di Pride italiani (compreso quello nazionale che si tiene a Palermo oggi). Il suo nuovo brano, se vogliamo, celebra i frutti e le isole tropicali... A modo suo...
Scommettiamo che diventerà un tormentone estivo anche se nessuna emittente radiofonica e/o televisiva gli darà spazio?
Alla prossima.
sabato 15 giugno 2013
IL VIDEO DELLA SETTIMANA
Ciao a tutti, come va?
Fedele al mio proposito di dedicare gli appuntamenti musicali di questo mese alle tendenze più provocanti e kitch dei cantanti gay dichiarati di ultima generazione, vado a presentarvi un gruppo decisamente sopra le righe, anche perchè è composto da una drag queen e due donne biologiche... Infatti parlo di uno dei gruppi più gay friendly di sempre: le XELLE (si legge XL)...
JC Cassis, Rony G e Mimi Imfurst vengono tutte da una lunga gavetta in fatto di spettacoli ed esperienze musicali, avendo girato il mondo (anche se adesso fanno base a New York) e avendo anche dato il loro contributo ai cori di una quantità di artisti di successo. Dal 2010, però, hanno deciso di portare avanti un progetto musicale personale, dando modo alle loro corde vocali di essere messe in primo piano. Essendo un gruppo LGBT friendly - però - hanno sempre avuto un occhio di riguardo per certi tipi di temi, passando con disinvoltura dal frivolo all'impegnato.
Qualche esempio? Nel video seguente celebrano lo spirito drag queen e cercano di trasmettere le emozioni di chi fa questo genere di spettacolo, tant'è che si avvalgono della partecipazione di una decina di concorrenti del famoso talent show di RuPaul. Vi prego di fare attenzione al testo, che se viene ascoltato con attenzione è tutt'altro che banale.
Però, come vi dicevo, questo gruppo affronta tematiche gay anche abbastanza impegnate, seppur in una chiave pop. Nel video che vi presento qui di seguito propongono un vero e proprio inno all'autostima, perchè anche nei momenti più brutti bisogna sempre ricordarsi che nessuno ha il diritto di mettere i piedi in testa a chicchessia... Anche perchè, in fondo, siamo tutti INVINCIBILI...
Carina, vero? Personalmente penso che sia abbastanza avvilente che brani del genere in Italia siano praticamente sconosciuti, soprattutto nei circuiti gay, visto che altrove sono già diventati delle piccole hit. Per dirla tutta: recentemente ho ricominciato a fare volontariato nelle discoteche gay per un progetto regionale contro le dipendenze e per promuovere il sesso sicuro, e mi sono ritrovato - per l'ennesima volta - ad ascoltare i soliti DJ ripiegati su se stessi e che non sanno guardare al di là del proprio naso.
Forse sbaglio, ma credo che nei locali gay, soprattutto in un paese come l'Italia (dove - soprattutto per chi viene dalla provincia - i locali rimangono uno dei pochi punti di aggregazione), bisognerebbe davvero cercare di lanciare qualche messaggio positivo in più...
Chi gestisce un locale gay in Italia, forse, dovrebbe considerare che ha qualche responsabilità in più.
Ma tant'è...
Alla prossima.
Fedele al mio proposito di dedicare gli appuntamenti musicali di questo mese alle tendenze più provocanti e kitch dei cantanti gay dichiarati di ultima generazione, vado a presentarvi un gruppo decisamente sopra le righe, anche perchè è composto da una drag queen e due donne biologiche... Infatti parlo di uno dei gruppi più gay friendly di sempre: le XELLE (si legge XL)...
JC Cassis, Rony G e Mimi Imfurst vengono tutte da una lunga gavetta in fatto di spettacoli ed esperienze musicali, avendo girato il mondo (anche se adesso fanno base a New York) e avendo anche dato il loro contributo ai cori di una quantità di artisti di successo. Dal 2010, però, hanno deciso di portare avanti un progetto musicale personale, dando modo alle loro corde vocali di essere messe in primo piano. Essendo un gruppo LGBT friendly - però - hanno sempre avuto un occhio di riguardo per certi tipi di temi, passando con disinvoltura dal frivolo all'impegnato.
Qualche esempio? Nel video seguente celebrano lo spirito drag queen e cercano di trasmettere le emozioni di chi fa questo genere di spettacolo, tant'è che si avvalgono della partecipazione di una decina di concorrenti del famoso talent show di RuPaul. Vi prego di fare attenzione al testo, che se viene ascoltato con attenzione è tutt'altro che banale.
Però, come vi dicevo, questo gruppo affronta tematiche gay anche abbastanza impegnate, seppur in una chiave pop. Nel video che vi presento qui di seguito propongono un vero e proprio inno all'autostima, perchè anche nei momenti più brutti bisogna sempre ricordarsi che nessuno ha il diritto di mettere i piedi in testa a chicchessia... Anche perchè, in fondo, siamo tutti INVINCIBILI...
Carina, vero? Personalmente penso che sia abbastanza avvilente che brani del genere in Italia siano praticamente sconosciuti, soprattutto nei circuiti gay, visto che altrove sono già diventati delle piccole hit. Per dirla tutta: recentemente ho ricominciato a fare volontariato nelle discoteche gay per un progetto regionale contro le dipendenze e per promuovere il sesso sicuro, e mi sono ritrovato - per l'ennesima volta - ad ascoltare i soliti DJ ripiegati su se stessi e che non sanno guardare al di là del proprio naso.
Forse sbaglio, ma credo che nei locali gay, soprattutto in un paese come l'Italia (dove - soprattutto per chi viene dalla provincia - i locali rimangono uno dei pochi punti di aggregazione), bisognerebbe davvero cercare di lanciare qualche messaggio positivo in più...
Chi gestisce un locale gay in Italia, forse, dovrebbe considerare che ha qualche responsabilità in più.
Ma tant'è...
Alla prossima.
sabato 8 giugno 2013
IL VIDEO DELLA SETTIMANA
Ciao a tutti, come va?
Manca poco alla data ufficiale per la celebrazione del Gay Pride, e qualche corteo ha già iniziato a sfilare in giro per il mondo, e persino in Italia. Siccome lo scopo degli aggiornamenti di questo mese era proprio quello di mostrarvi dei video che fossero in tinta con gli aspetti più apapriscenti dei cortei, questa volta vi ripropongo una vecchia conoscenza, che sembra essere davvero come il buon vino: infatti con gli anni non peggiora, anzi... Infatti mi riferisco a Colton Ford...
Questa volta il rampante ex porn peformer ci delizia (?) con un brano che fa tanto disco 2000 e per il quale ha scelto un video che omaggia in maniera abbastanza palese l'estetica di Tom of Finland, e affidando la regia al noto fotografo Marco Ovando...
Ebbravo il nostro amico Colton... Però qualcosa mi dice che se un girono scrivesse un libro in cui rivela i segreti che lo mantengono così in forma potrebbe diventare un best seller.
Alla prossima.
Manca poco alla data ufficiale per la celebrazione del Gay Pride, e qualche corteo ha già iniziato a sfilare in giro per il mondo, e persino in Italia. Siccome lo scopo degli aggiornamenti di questo mese era proprio quello di mostrarvi dei video che fossero in tinta con gli aspetti più apapriscenti dei cortei, questa volta vi ripropongo una vecchia conoscenza, che sembra essere davvero come il buon vino: infatti con gli anni non peggiora, anzi... Infatti mi riferisco a Colton Ford...
Questa volta il rampante ex porn peformer ci delizia (?) con un brano che fa tanto disco 2000 e per il quale ha scelto un video che omaggia in maniera abbastanza palese l'estetica di Tom of Finland, e affidando la regia al noto fotografo Marco Ovando...
Ebbravo il nostro amico Colton... Però qualcosa mi dice che se un girono scrivesse un libro in cui rivela i segreti che lo mantengono così in forma potrebbe diventare un best seller.
Alla prossima.
sabato 1 giugno 2013
IL VIDEO DELLA SETTIMANA
Ciao a tutti, e benvenuti nel mese del Gay Pride...
Ovviamente, siccome stiamo entrando nel vivo, da qui al culmine dei festeggiamenti mi prodigherò a presentarvi nuovi e sfiziosi video di cantanti gay dichiarati che in Italia sono poco o niente conosciuti, contenti? Ovviamente questo mese voglio strafare, e per la serie "cantanti che in Italia nessuno oserà mai promuovere" voglio iniziare il mese con le DWN...
Come potete intuire si tratta di un trio di Drag Queen (che però NON cantano in playback), e per le precisione si tratta di Willam (William Belli), Detox Icunt (Matthew Sanderson) e Vicky Vox (che per ora custodisce gelosamente la sua vera identità).
Le prime due si cono conosciute nel talent show Ru Paul Drag Race, e la terza si dichiara una discepola di Detox Icunt. Le tre hanno debuttato insieme nel 2012 (alla fine del talent show), e da allora sono diventate un piccolo fenomeno, tant'è che il loro video su youtube hanno già diversi milioni di visualizzazioni. In particolare quello che vi faccio vedere qui di seguito, in cui parlano di uno dei grandi problemi che affliggono i gay moderni: quello di ritrovarsi con qualcuno che non è quello che dice di essere...
Quel che si dice un vero e proprio concentrato di raffinata volgarità...
Carino, vero?
Alla prossima!
Ovviamente, siccome stiamo entrando nel vivo, da qui al culmine dei festeggiamenti mi prodigherò a presentarvi nuovi e sfiziosi video di cantanti gay dichiarati che in Italia sono poco o niente conosciuti, contenti? Ovviamente questo mese voglio strafare, e per la serie "cantanti che in Italia nessuno oserà mai promuovere" voglio iniziare il mese con le DWN...
Come potete intuire si tratta di un trio di Drag Queen (che però NON cantano in playback), e per le precisione si tratta di Willam (William Belli), Detox Icunt (Matthew Sanderson) e Vicky Vox (che per ora custodisce gelosamente la sua vera identità).
Le prime due si cono conosciute nel talent show Ru Paul Drag Race, e la terza si dichiara una discepola di Detox Icunt. Le tre hanno debuttato insieme nel 2012 (alla fine del talent show), e da allora sono diventate un piccolo fenomeno, tant'è che il loro video su youtube hanno già diversi milioni di visualizzazioni. In particolare quello che vi faccio vedere qui di seguito, in cui parlano di uno dei grandi problemi che affliggono i gay moderni: quello di ritrovarsi con qualcuno che non è quello che dice di essere...
Quel che si dice un vero e proprio concentrato di raffinata volgarità...
Carino, vero?
Alla prossima!
sabato 25 maggio 2013
IL VIDEO DELLA SETTIMANA
Ciao a tutti, come va?
Continua anche questa settimana la preparazione musicale al Gay Pride, attraverso una mia attenta (e quando mai non lo è? ^__^) selezione di artisti gay dichiarati che in Italia si bada bene di non promuovere. Questa volta ho pensato di segnalarvi il gruppo rock melodico dei kingship, che può contare sulla bella voce di Chris Hall...
Il gruppo si è formato nel 2007, quando Chris Hall ha conosciuto il pianista e compositore Paul Leschen dalle parti di Brooklym (che ultimamente si sta rivelando una zona decisamente prolifica in fatto di cantanti e gruppi musicali gay). Qui di seguito vi faccio vedere il loro primo video professionale, che è letteralmente un concentrato di citazioni pop e gay, e che non a caso parla di marinai... Io ho riconosciuto perlomeno il sottomarino giallo dei Beatles, la prima uniforme del supereroe Aquaman e il film cult Querelle, ma sicuramente deve essermi sfuggito qualcosa. Tra le altre cose a questo video hanno partecipato, opportunamente mascherati, anche diversi personaggi noti della scena queer newyorkese, tra cui un'altro cantante gay dichiarato: Johnny McGovern in arte Gay Pimp.
Un video carino e kitch per una canzone orecchiabile (che a me ricorda tanto David Bowie) che, effettivamente, è proprio del genere che in Italia tende a non arrivare...
Per fortuna adesso c'è internet.
Alla prossima!
Continua anche questa settimana la preparazione musicale al Gay Pride, attraverso una mia attenta (e quando mai non lo è? ^__^) selezione di artisti gay dichiarati che in Italia si bada bene di non promuovere. Questa volta ho pensato di segnalarvi il gruppo rock melodico dei kingship, che può contare sulla bella voce di Chris Hall...
Il gruppo si è formato nel 2007, quando Chris Hall ha conosciuto il pianista e compositore Paul Leschen dalle parti di Brooklym (che ultimamente si sta rivelando una zona decisamente prolifica in fatto di cantanti e gruppi musicali gay). Qui di seguito vi faccio vedere il loro primo video professionale, che è letteralmente un concentrato di citazioni pop e gay, e che non a caso parla di marinai... Io ho riconosciuto perlomeno il sottomarino giallo dei Beatles, la prima uniforme del supereroe Aquaman e il film cult Querelle, ma sicuramente deve essermi sfuggito qualcosa. Tra le altre cose a questo video hanno partecipato, opportunamente mascherati, anche diversi personaggi noti della scena queer newyorkese, tra cui un'altro cantante gay dichiarato: Johnny McGovern in arte Gay Pimp.
Un video carino e kitch per una canzone orecchiabile (che a me ricorda tanto David Bowie) che, effettivamente, è proprio del genere che in Italia tende a non arrivare...
Per fortuna adesso c'è internet.
Alla prossima!
sabato 18 maggio 2013
IL VIDEO DELLA SETTIMANA
Ciao a tutti, come va?
Nonostante il clima autunnale siamo ormai in prossimità della stagione dei Gay Pride, e mi sembrava carino dedicare gli appuntamenti musicali delle prossime settimane a dei brani che in qualche modo possono prepararci psicologicamente agli energici cortei che si stanno approssimando... E chi ho scelto per iniziare questa sequela di cantanti praticamente sconosciuti dalle nostre parti?
Un bel modello di origine nippo peruviana che risponde al nome di Sebastian Castro...
Nato a New York nel 1989 decide di dichiararsi in famiglia alla tenera età di 17 anni, finendo per essere disconosciuto e allontanato da casa (anche perchè i suoi genitori erano testimoni di Geova molto devoti). Questo, però, non gli ha impedito di rimboccarsi le maniche e di iniziare a lavorare come modello per mantenersi da solo, studi compresi. Prima all'istituto d'arte e poi in campo musicale...
E infatti il suo primo brano (che potete veder equi di seguito) è tutto farina del suo sacco.
Piccola curiosità: il brano (e il video) sono diventati un piccolo fenomeno su internet e lo hanno resto popolarissimo in Thailandia e alle Filippine... Ma, ovviamente, non in Italia.
Però , se non altro, se siete in Italia e seguite questo BLOG, vi portate a casa un pezzetto di mondo in più :-)
Ciao e alla prossima!
Nonostante il clima autunnale siamo ormai in prossimità della stagione dei Gay Pride, e mi sembrava carino dedicare gli appuntamenti musicali delle prossime settimane a dei brani che in qualche modo possono prepararci psicologicamente agli energici cortei che si stanno approssimando... E chi ho scelto per iniziare questa sequela di cantanti praticamente sconosciuti dalle nostre parti?
Un bel modello di origine nippo peruviana che risponde al nome di Sebastian Castro...
Nato a New York nel 1989 decide di dichiararsi in famiglia alla tenera età di 17 anni, finendo per essere disconosciuto e allontanato da casa (anche perchè i suoi genitori erano testimoni di Geova molto devoti). Questo, però, non gli ha impedito di rimboccarsi le maniche e di iniziare a lavorare come modello per mantenersi da solo, studi compresi. Prima all'istituto d'arte e poi in campo musicale...
E infatti il suo primo brano (che potete veder equi di seguito) è tutto farina del suo sacco.
Piccola curiosità: il brano (e il video) sono diventati un piccolo fenomeno su internet e lo hanno resto popolarissimo in Thailandia e alle Filippine... Ma, ovviamente, non in Italia.
Però , se non altro, se siete in Italia e seguite questo BLOG, vi portate a casa un pezzetto di mondo in più :-)
Ciao e alla prossima!
sabato 27 aprile 2013
IL VIDEO DELLA SETTIMANA
Ciao a tutti, come va?
Questo mese concludiamo la nostra piccola rassegna musicale - dedicata all'aggiornamento sulle attività dei cantanti gay dichiarati che vi ho già presentato - con quel bel figliolo di Sean Ensign...
Stavolta ha scritto e intepretato un brano in cui parla di come è difficile dimenticare gli ex quando si inizia una nuova frequentazione, che magari nasce solo con l'intenzione di vendicarsi di chi ci ha ferito in precedenza...
E anche stavolta dubito che il suddetto artista verrà mai promosso nel nostro paese, ma tant'è...
Questo mese concludiamo la nostra piccola rassegna musicale - dedicata all'aggiornamento sulle attività dei cantanti gay dichiarati che vi ho già presentato - con quel bel figliolo di Sean Ensign...
Stavolta ha scritto e intepretato un brano in cui parla di come è difficile dimenticare gli ex quando si inizia una nuova frequentazione, che magari nasce solo con l'intenzione di vendicarsi di chi ci ha ferito in precedenza...
E anche stavolta dubito che il suddetto artista verrà mai promosso nel nostro paese, ma tant'è...
sabato 20 aprile 2013
IL VIDEO DELLA SETTIMANA
Ciao a tutti, come va?
Prosegue il mese dedicato all'aggiornamento sui cantanti che vi ho già presentato in questo spazio in cui generalmente presento i cantanti gay dichiarati che in Italia non si fila nessuno... E stavolta torno a parlarvi dell'inconfondibile OH MY JOSH...
E siccome stavolta voglio rovinarmi ve lo mostro per la prima volta anche senza trucco (pesante)...
Voi come lo preferite? In ogni caso qui di seguito vi faccio ascoltare (e vedere) la sua ultima fatica...
Probabilmente anche stavolta nessuno penserà di promuoverlo in Italia, ma tant'è...
Alla prossima.
Prosegue il mese dedicato all'aggiornamento sui cantanti che vi ho già presentato in questo spazio in cui generalmente presento i cantanti gay dichiarati che in Italia non si fila nessuno... E stavolta torno a parlarvi dell'inconfondibile OH MY JOSH...
E siccome stavolta voglio rovinarmi ve lo mostro per la prima volta anche senza trucco (pesante)...
Voi come lo preferite? In ogni caso qui di seguito vi faccio ascoltare (e vedere) la sua ultima fatica...
Probabilmente anche stavolta nessuno penserà di promuoverlo in Italia, ma tant'è...
Alla prossima.
sabato 13 aprile 2013
IL VIDEO DELLA SETTIMANA
Ciao a tutti, come va?
Dopo un mese dedicato ai cantanti gay dichiarati in tempi non proprio facili mi smebrava carino dedicare il mese in corso ad aggiornarvi sui brani scritti da cantanti gay dichiarati che ho già presentato su questo BLOG. Per iniziare pensavo di presentarvi una delle ultime fatiche di Darren Hayes...
Stavolta ci parla di sbagli, errori e fraintendimenti, e di come è importante non farsene condizionare...
Alla prossima!
Dopo un mese dedicato ai cantanti gay dichiarati in tempi non proprio facili mi smebrava carino dedicare il mese in corso ad aggiornarvi sui brani scritti da cantanti gay dichiarati che ho già presentato su questo BLOG. Per iniziare pensavo di presentarvi una delle ultime fatiche di Darren Hayes...
Stavolta ci parla di sbagli, errori e fraintendimenti, e di come è importante non farsene condizionare...
Alla prossima!
sabato 30 marzo 2013
IL VIDEO DELLA SETTIMANA
Ciao a tutti, come va?
Siamo infine arrivati alla conclusione degli appuntamenti musicali di marzo, che volevo dedicare a quei cantanti che si sono dichiarati in tempi in cui non era propriamente facile farlo. Ammetto che, arrivato a dover scegliere a chi dedicare l'appuntamento finale, ho avuto l'imbarazzo della scelta, ma poi ho preso la mia decisione. Dato che l'idea degli appuntamenti musicali di questo mese partiva dall'anniversario della morte di Lucio Dalla - che in vita non aveva mai fatto un vero e proprio coming out - ho pensato che la scelta migliore era quella di parlar edi un suo coetaneo che ha fatto un'altra scelta... Elton John... Che - pur non essendo mai stato troppo sobrio - è passato da così...
A così...
Ora: fare il punto sulla carriera di Elton John è decisamente impegnativo, visto che la sua carriera è iniziata nel 1962, ma la sua gavetta è iniziata addirittura quando aveva 15 anni e si esibiva suonando il piano e cantando nei locali di Londra... Anche perchè pare che fosse un bambino prodigio, che quando aveva 11 anni aveva ricevuto una borsa di studio per la Reale Accademmia Musicale di Londra. Per approfondire il suo profilo musicale, quindi, vi invito a consultare siti più qualificati di questo. Ciò di cui volevo parlarvi oggi, infatti, era il suo rapporto con l'omosessualità. Pur proponendosi sempre in maniera abbastanza eccentrica, ci ha impiegato un bel po' per accettarsi, tant'è che negli anni '60 si era fidanzato con la sua segretaria Linda Woodro, e nel 1984 si sposò con una certa Renate Blauel...
Qualcuno disse che il matrimonio gli serviva proprio per dissipare le voci sul suo conto, anche perchè si era definito "bisessuale" in un'intervista rilasciata nel 1976, ma il matrimonio non durò granchè e i due divorziarono nel 1988... Dando modo a Elton John di dichiarare che per lui essere gay era meglio. E forse era vero, visto che nel 1993 ha conosciuto il regista David Furnish, e i due stanno ancora insieme (dopo essersi uniti civilmente nel 2005 e aver avuto due figli con la maternità surrogata, nel 2010 e nel 2013)...
Come se tutto ciò non bastasse, nel 1992 - a seguito della morte di un suo giovane fan a causa dell'AIDS - ha anche dato il via ad un'associazione per la lotta all'AIDS, che finora ha raccolto qualcosa come 200.000.000 $ per sostenere i malati e la ricerca. Recentemente ha anche scritto un bel libro per raccontare questa esperienza e quello che ha imparato dopo tanti di lotta al fianco di chi combatte l'AIDS... Un libro che, guardacaso, in Italia ha avuto pochissima pubblicità...
Tutto questo sarebbe stato possibile se lui avesse continuato a vivere nell'ombra e a mantenere in vita un matrimonio posticcio? Probabilmente no... E sicuramente il suo esempio ha contribuito - almeno in parte - al processo di "normalizzazione" dell'omosessualità... Tant'è che nel 1994 è riuscito a portare Ru Paul sul palcoscenico di Sanremo... Quando ancora la parola drag queen, in Italia, non la conosceva praticamente nessuno...
Non male, vero? E questo, se non altro, dimostra che se un cantante famoso e al culmine della carriera fa una scelta di campo e vive la sua omosessualità alla luce del sole non solo non corre rischi, ma può anche contribuire all'evoluzione dei costumi.
Bello, no?
Siamo infine arrivati alla conclusione degli appuntamenti musicali di marzo, che volevo dedicare a quei cantanti che si sono dichiarati in tempi in cui non era propriamente facile farlo. Ammetto che, arrivato a dover scegliere a chi dedicare l'appuntamento finale, ho avuto l'imbarazzo della scelta, ma poi ho preso la mia decisione. Dato che l'idea degli appuntamenti musicali di questo mese partiva dall'anniversario della morte di Lucio Dalla - che in vita non aveva mai fatto un vero e proprio coming out - ho pensato che la scelta migliore era quella di parlar edi un suo coetaneo che ha fatto un'altra scelta... Elton John... Che - pur non essendo mai stato troppo sobrio - è passato da così...
A così...
Ora: fare il punto sulla carriera di Elton John è decisamente impegnativo, visto che la sua carriera è iniziata nel 1962, ma la sua gavetta è iniziata addirittura quando aveva 15 anni e si esibiva suonando il piano e cantando nei locali di Londra... Anche perchè pare che fosse un bambino prodigio, che quando aveva 11 anni aveva ricevuto una borsa di studio per la Reale Accademmia Musicale di Londra. Per approfondire il suo profilo musicale, quindi, vi invito a consultare siti più qualificati di questo. Ciò di cui volevo parlarvi oggi, infatti, era il suo rapporto con l'omosessualità. Pur proponendosi sempre in maniera abbastanza eccentrica, ci ha impiegato un bel po' per accettarsi, tant'è che negli anni '60 si era fidanzato con la sua segretaria Linda Woodro, e nel 1984 si sposò con una certa Renate Blauel...
Qualcuno disse che il matrimonio gli serviva proprio per dissipare le voci sul suo conto, anche perchè si era definito "bisessuale" in un'intervista rilasciata nel 1976, ma il matrimonio non durò granchè e i due divorziarono nel 1988... Dando modo a Elton John di dichiarare che per lui essere gay era meglio. E forse era vero, visto che nel 1993 ha conosciuto il regista David Furnish, e i due stanno ancora insieme (dopo essersi uniti civilmente nel 2005 e aver avuto due figli con la maternità surrogata, nel 2010 e nel 2013)...
Come se tutto ciò non bastasse, nel 1992 - a seguito della morte di un suo giovane fan a causa dell'AIDS - ha anche dato il via ad un'associazione per la lotta all'AIDS, che finora ha raccolto qualcosa come 200.000.000 $ per sostenere i malati e la ricerca. Recentemente ha anche scritto un bel libro per raccontare questa esperienza e quello che ha imparato dopo tanti di lotta al fianco di chi combatte l'AIDS... Un libro che, guardacaso, in Italia ha avuto pochissima pubblicità...
Tutto questo sarebbe stato possibile se lui avesse continuato a vivere nell'ombra e a mantenere in vita un matrimonio posticcio? Probabilmente no... E sicuramente il suo esempio ha contribuito - almeno in parte - al processo di "normalizzazione" dell'omosessualità... Tant'è che nel 1994 è riuscito a portare Ru Paul sul palcoscenico di Sanremo... Quando ancora la parola drag queen, in Italia, non la conosceva praticamente nessuno...
Non male, vero? E questo, se non altro, dimostra che se un cantante famoso e al culmine della carriera fa una scelta di campo e vive la sua omosessualità alla luce del sole non solo non corre rischi, ma può anche contribuire all'evoluzione dei costumi.
Bello, no?
sabato 23 marzo 2013
IL VIDEO DELLA SETTIMANA
Ciao a tutti, come va?
Si è quasi concluso il mese in cui ho voluto dedicare l'appuntamento settimanale dedicato ai cantanti gay dichiarati a quelli che si sono fatti avanti in tempi più difficili dei nostri, e devo ammettere che fare una selezione è molto complicato... Forse avrei dovuto selezionare un decennio in particolare... Pazienza... Vorrà dire che proseguirò nel marzo del 2014... Sia come sia oggi volevo ricordare con voi un cantante che - obbiettivamente - di coraggio ne ha tirato fuori abbastanza... Infatti mi riferisco a Sylvester James, meglio noto come "Sylvester"...
Nato dalle parti di Los Angeles nel 1947, aveva iniziato ad amare la musica cantando nel coro della sua chiesa evangelica pentecostale. Estromesso e perseguitato dalla sua congregazione per via della sua omosessualità palese e dichiarata, ha deciso di fondare un suo gruppo afro americano composto esclusivamente da cross-dressers (una via di mezzo fra transgender e travestiti), di nome The Disquotays, che ebbe vita breve, così poco dopo Sylvester migrò a San Francisco, la vera mecca gay di quegli anni.
Laggiù entrò a far parte di un noto gruppo di drag queen che cantavano dal vivo, le Cocquettes, dopodichè decise di intraprendere la carriera solista, giusto intempo per il BOOM della disco music, di cui divenne un nome di punta, assieme alla sua Hot Band.
Nella sua biografia ufficiale c'è scritto che ebbe diverse relazioni importanti con tanto di convivenza (nonostante un certo caratterino da primadonna), alle quali dedicò diverse canzoni. In quel periodo di libertà sessuali, però, non riusciva a fare a meno di avere molte avventure, soprattutto quando era in tour. E così, forse proprio per via dell'incoscienza di quel periodo, Sylvester fu una delle vittime illustri della prima epidemia di AIDS, morendo nel 1988 (un anno dopo il suo compagno dell'epoca). Dopodichè il suo nome sparì abbastanza in fretta dalla memoria collettiva (forse anche per via della causa della sua morte), ma in anni recenti è stato riscoperto e, ad esempio, nel 2004 uno dei suoi cavalli di battaglia è entrato a far parte della Dance Music Hall of Fame... Ed è proprio con questo brano che vi lascio...
Ciao e alla prossima!
Si è quasi concluso il mese in cui ho voluto dedicare l'appuntamento settimanale dedicato ai cantanti gay dichiarati a quelli che si sono fatti avanti in tempi più difficili dei nostri, e devo ammettere che fare una selezione è molto complicato... Forse avrei dovuto selezionare un decennio in particolare... Pazienza... Vorrà dire che proseguirò nel marzo del 2014... Sia come sia oggi volevo ricordare con voi un cantante che - obbiettivamente - di coraggio ne ha tirato fuori abbastanza... Infatti mi riferisco a Sylvester James, meglio noto come "Sylvester"...
Nato dalle parti di Los Angeles nel 1947, aveva iniziato ad amare la musica cantando nel coro della sua chiesa evangelica pentecostale. Estromesso e perseguitato dalla sua congregazione per via della sua omosessualità palese e dichiarata, ha deciso di fondare un suo gruppo afro americano composto esclusivamente da cross-dressers (una via di mezzo fra transgender e travestiti), di nome The Disquotays, che ebbe vita breve, così poco dopo Sylvester migrò a San Francisco, la vera mecca gay di quegli anni.
Laggiù entrò a far parte di un noto gruppo di drag queen che cantavano dal vivo, le Cocquettes, dopodichè decise di intraprendere la carriera solista, giusto intempo per il BOOM della disco music, di cui divenne un nome di punta, assieme alla sua Hot Band.
Nella sua biografia ufficiale c'è scritto che ebbe diverse relazioni importanti con tanto di convivenza (nonostante un certo caratterino da primadonna), alle quali dedicò diverse canzoni. In quel periodo di libertà sessuali, però, non riusciva a fare a meno di avere molte avventure, soprattutto quando era in tour. E così, forse proprio per via dell'incoscienza di quel periodo, Sylvester fu una delle vittime illustri della prima epidemia di AIDS, morendo nel 1988 (un anno dopo il suo compagno dell'epoca). Dopodichè il suo nome sparì abbastanza in fretta dalla memoria collettiva (forse anche per via della causa della sua morte), ma in anni recenti è stato riscoperto e, ad esempio, nel 2004 uno dei suoi cavalli di battaglia è entrato a far parte della Dance Music Hall of Fame... Ed è proprio con questo brano che vi lascio...
Ciao e alla prossima!
sabato 16 marzo 2013
IL VIDEO DELLA SETTIMANA
Ciao a tutti e ciao, come va?
Fedele alla mia promessa di dedicare gli appuntamenti musicali di marzo alla segnalazione dei cantanti gay dichiarati che hanno fatto una scelta di visibilità in tempi più difficili dei nostri, questa volta ho deciso di strafare... Nel senso che voglio proporvi diversi cantanti gay dichiarati degli anni '80 che si sono trovati a collaborare... Perchè, se è vero che fino a qualche anno fa i cantanti gay dichiarati non erano tantissimi, è anche vero che chi lo era poteva anche fare gruppo, lanciando un messaggio supplementare. Così poteva anche capitare che dei cantanti gay dichiarati si "mettessero assieme", lavorativamente parlando, per una questione di principio... Magari in una nazione non proprio gay friendly come il Regno Unito degli anni '80...
Piccolo ripasso per i più giovani: Jimmy Sommerville era un ragazzotto di Glasgow che nel 1983 assieme agli amici Steve Bronski e Larry Steinbachek mise insieme il gruppo dei Bronski Beat...
La cosa interessante è che tutti e tre erano gay dichiarati, e tutti e tre si presentavano come i tranquilli gay della porta accanto, in un epoca in cui questi modelli erano tutt'altro che scontati. Oltretutto i loro testi erano proprio un manifesto all'integrazione degli omosessuali, e spesso erano critici nei confronti di una società e di un governo (come quello inglese dell'epoca) che aveva ancora delle leggi pesantemente omofobe. Anche se in passato ve l'avevo già proposto, qui di seguito vi ripropongo il loro cavallo di battaglia...
Successivamente Jimmy Sommerville lasciò il gruppo e ne fondò un altro (i Communards), dove cantò fino al 1988, per poi intraprendere una carriera solista che dura tutt'ora. Marc Halmond, invece, era nato a Southport ed esordì nel 1981 in un duetto synthpop si nome Soft Cell, che durò fino al 1984, quando Marc Halmond volle seguire una carriera solista per esprimere al meglio la propria personalità, senza dover rendere conto a nessuno delle proprie scelte. In quel momento propose ai Bronski Beat di intepretare assieme la cover di un grande successo di Donna Summer... Dopotutto l'unione fa la forza, no?
Certo è che - casualmente - poco dopo questa esperienza Jimmy Sommerville lasciò il suo gruppo (coincidenza?), che dovette cercare una nuova voce solista, e che per una questione di principio non poteva che appartenere ad un altro gay dichiarato... E così la scelta cadde su John Foster...
Anche lui però se ne andò, nel 1987, dando modo al gruppo di cantare di nuovo assieme a Jimmy Sommerville per un concerto di beneficenza per la lotta all'AIDS, e da allora i Bronski Beat hanno iniziato a uscire di scena, per poi sciogliersi ufficialmente nel 1995. Restando comunque un ottimo esempio di come si può essere gay dichiarati e musicisti di successo al tempo stesso, anche in un contesto poco favorevole.
Lezione di cui molti cantanti di oggi stanno ancora facendo tesoro, perlomeno fuori dall'Italia.
Alla prossima.
Fedele alla mia promessa di dedicare gli appuntamenti musicali di marzo alla segnalazione dei cantanti gay dichiarati che hanno fatto una scelta di visibilità in tempi più difficili dei nostri, questa volta ho deciso di strafare... Nel senso che voglio proporvi diversi cantanti gay dichiarati degli anni '80 che si sono trovati a collaborare... Perchè, se è vero che fino a qualche anno fa i cantanti gay dichiarati non erano tantissimi, è anche vero che chi lo era poteva anche fare gruppo, lanciando un messaggio supplementare. Così poteva anche capitare che dei cantanti gay dichiarati si "mettessero assieme", lavorativamente parlando, per una questione di principio... Magari in una nazione non proprio gay friendly come il Regno Unito degli anni '80...
Piccolo ripasso per i più giovani: Jimmy Sommerville era un ragazzotto di Glasgow che nel 1983 assieme agli amici Steve Bronski e Larry Steinbachek mise insieme il gruppo dei Bronski Beat...
La cosa interessante è che tutti e tre erano gay dichiarati, e tutti e tre si presentavano come i tranquilli gay della porta accanto, in un epoca in cui questi modelli erano tutt'altro che scontati. Oltretutto i loro testi erano proprio un manifesto all'integrazione degli omosessuali, e spesso erano critici nei confronti di una società e di un governo (come quello inglese dell'epoca) che aveva ancora delle leggi pesantemente omofobe. Anche se in passato ve l'avevo già proposto, qui di seguito vi ripropongo il loro cavallo di battaglia...
Successivamente Jimmy Sommerville lasciò il gruppo e ne fondò un altro (i Communards), dove cantò fino al 1988, per poi intraprendere una carriera solista che dura tutt'ora. Marc Halmond, invece, era nato a Southport ed esordì nel 1981 in un duetto synthpop si nome Soft Cell, che durò fino al 1984, quando Marc Halmond volle seguire una carriera solista per esprimere al meglio la propria personalità, senza dover rendere conto a nessuno delle proprie scelte. In quel momento propose ai Bronski Beat di intepretare assieme la cover di un grande successo di Donna Summer... Dopotutto l'unione fa la forza, no?
Certo è che - casualmente - poco dopo questa esperienza Jimmy Sommerville lasciò il suo gruppo (coincidenza?), che dovette cercare una nuova voce solista, e che per una questione di principio non poteva che appartenere ad un altro gay dichiarato... E così la scelta cadde su John Foster...
Anche lui però se ne andò, nel 1987, dando modo al gruppo di cantare di nuovo assieme a Jimmy Sommerville per un concerto di beneficenza per la lotta all'AIDS, e da allora i Bronski Beat hanno iniziato a uscire di scena, per poi sciogliersi ufficialmente nel 1995. Restando comunque un ottimo esempio di come si può essere gay dichiarati e musicisti di successo al tempo stesso, anche in un contesto poco favorevole.
Lezione di cui molti cantanti di oggi stanno ancora facendo tesoro, perlomeno fuori dall'Italia.
Alla prossima.
sabato 9 marzo 2013
IL VIDEO DELLA SETTIMANA
Ciao a tutti, come va?
Come promesso gli appuntamenti musicali per il mese di marzo sono dedicati a quei cantanti gay dichiarati che hanno fatto una scelta di visibilità in tempi obbiettivamente più complicati dei nostri. Questa volta ho deciso di parlare di un gruppo che - oltre ad essere composto da una buona dose di gay dichiarati - può vantare anche un clamoroso caso di censura... Infatti vado a parlarvi dei Frankie Goes to Hollywood...

Ai più giovani questo nome non dirà granchè, eppure nei primi anni '80 si erano guadagnati una certa fama e tenenro banco fino al 1987. Il nucleo iniziale si era già formato alla fine degli anni '70, cercando di farsi largo nella scena punk di Liverpool, ma la formazione "definitiva" ( Holly Johnson, Paul Rutherford, Peter Gill, Mark O'Toole e Brian Nash) non debutta prima del 1983, quando scala le classifiche con un brano che - effettivamente - era anche il manifesto per un nuovo approccio alla sessualità libera... E infatti il primo video ufficiale venne girato sullo sfondo di un club gay...
E, anche per questo motivo, il video venne boicottato dalle maggiori emittenti inglesi, anche se questo non impedì al brano di scalare le classifiche e di arrivare al primo posto. Segno evidente dei tempi che stavano iniziando a cambiare sul serio. Tuttavia , per ragioni di marketing, fu necessario girare un secondo videoclip, meno gay e con molte più "squinzie" (termine anni '80 per indicare le ragazze superficiali e appariscenti)...
D'altra parte a metà anni '80 lo spauracchio dell'AIDS si stava diffondendo rapidamente, ed essere troppo gay friendly iniziava ad essere ritenuta una scelta poco commerciale... Atteggiamento che peraltro influenzò e non poco anche altri gruppi musicali e cantanti, che magari avevano incentrato tutta la loro immagine proprio sul mondo gay, ma di questo magari vi parlerò un'altra volta.
Alla prossima.
Come promesso gli appuntamenti musicali per il mese di marzo sono dedicati a quei cantanti gay dichiarati che hanno fatto una scelta di visibilità in tempi obbiettivamente più complicati dei nostri. Questa volta ho deciso di parlare di un gruppo che - oltre ad essere composto da una buona dose di gay dichiarati - può vantare anche un clamoroso caso di censura... Infatti vado a parlarvi dei Frankie Goes to Hollywood...

Ai più giovani questo nome non dirà granchè, eppure nei primi anni '80 si erano guadagnati una certa fama e tenenro banco fino al 1987. Il nucleo iniziale si era già formato alla fine degli anni '70, cercando di farsi largo nella scena punk di Liverpool, ma la formazione "definitiva" ( Holly Johnson, Paul Rutherford, Peter Gill, Mark O'Toole e Brian Nash) non debutta prima del 1983, quando scala le classifiche con un brano che - effettivamente - era anche il manifesto per un nuovo approccio alla sessualità libera... E infatti il primo video ufficiale venne girato sullo sfondo di un club gay...
E, anche per questo motivo, il video venne boicottato dalle maggiori emittenti inglesi, anche se questo non impedì al brano di scalare le classifiche e di arrivare al primo posto. Segno evidente dei tempi che stavano iniziando a cambiare sul serio. Tuttavia , per ragioni di marketing, fu necessario girare un secondo videoclip, meno gay e con molte più "squinzie" (termine anni '80 per indicare le ragazze superficiali e appariscenti)...
D'altra parte a metà anni '80 lo spauracchio dell'AIDS si stava diffondendo rapidamente, ed essere troppo gay friendly iniziava ad essere ritenuta una scelta poco commerciale... Atteggiamento che peraltro influenzò e non poco anche altri gruppi musicali e cantanti, che magari avevano incentrato tutta la loro immagine proprio sul mondo gay, ma di questo magari vi parlerò un'altra volta.
Alla prossima.
sabato 2 marzo 2013
IL VIDEO DELLA SETTIMANA
Ciao a tutti, come va?
Proprio in questi giorni ricorre il primo anniversario dalla morte di Lucio Dalla, noto cantautore italiano sul quale l'opinione della comunità LGBT si è molto divisa, soprattutto dopo la sua morte. Ha fatto bene a non vivere pubblicamente la sua omosessualità, perchè era una questione personale, o avrebbe fatto meglio a non farne mistero per contribuire a legittimare la condizione di tanti omosessuali italiani privi di personaggi di riferimento concreti? Personalmente credo che quando una persona è tanto amata e apprezzata dal pubblico non dovrebbe più glissare su questo argomento, sempre che non lo consideri qualcosa di imbarazzante o di cui vergognarsi, ovviamente, ma in questo caso il desiderio di riservatezza lascia il posto all'omofobia interiorizzata, e il discorso diventa più complicato. Sia come sia, in occasione di questa ricorrenza, mi sono reso conto che nello spazio musicale di questo sito ho parlato molto dei cantanti gay dichiarati di ultima generazione, lasciando da parte quelli facendo una scelta di visibilità in tempi più difficili hanno effettivamente contribuito a sbloccare la situazione... Così vorrei dedicare il mese di marzo a questa operazione di recupero... Da chi posso partire, quindi, per confermare che questo è un BLOG originale e mai scontato? Mhhh... Direi che Richard Fairbass potrebbe essere una scelta azzeccata...
Questo nome non vi dice nulla? Probabile, visto che è passato alla storia non per il suo nome, o per quello del suo gruppo - i Right Said Fred - ma per il look che sfoggiava nel fiore della sua gioventù e che era decisamente d'avanguardia per la fine degli anni '80... Quando assieme al fratello Fred sfoggiava una provocatoria testa rasata - quando le teste rasate erano un'esclusiva dei neonazisti - su un corpo palestrato e indossando tutta una serie di smanicati e completini sexy... Diventando il sogno proibito di generazioni di gay in boccio...
In realtà questo cantante inglese aveva esordito come bassista con il più noto David Bowie in un video del 1984, ma ha conquistato la ribalta internazionale quando ha iniziato ad esibirsi con il fratello e col chitarrista Rob Manzoli, nel 1989, anche se il grande successo è arrivato solo nel 1991... Portandolo presto a vendere qualcosa come 20 milioni di dischi.
La cosa interessante è che il suddetto cantante non ha mai fatto un gran mistero delle sue preferenze sessuali (è dichiaratamente bisessuale), e - anzi - le ha trasformate nel suo punto di forza, giocandoci sopra e diventando un precursore di quello che sarebbe diventato il nuovo trend per gli omosessuali dei decenni successivi.
La cosa interessante è che, nonostante il successo e la popolarità, Richard Fairbass ha anche scelto di combattere per la causa gay in tutto il mondo... Mettendoci la faccia in tutti i sensi, visto che durante una manifestazione per i diritti gay in Russia, nel 2008, si è ritrovato pure pestato...
Sia come sia direi che ora posso lasciarvi con il suo cavallo di battaglia, che probabilmente ha segnato un punto di svolta nei videoclip, nello sdoganamento del corpo maschile e nella percezione dell'estetica gay nella scena mainstream... Un brano che, sicuramente, ha colpito tutti i gay che ci si sono imbattuti e che è rimasto un cult anche a distanza di tanti anni...
Inutile dire che aspettiamo ancora il Richard Fairbass italiano...
Alla prossima!
Proprio in questi giorni ricorre il primo anniversario dalla morte di Lucio Dalla, noto cantautore italiano sul quale l'opinione della comunità LGBT si è molto divisa, soprattutto dopo la sua morte. Ha fatto bene a non vivere pubblicamente la sua omosessualità, perchè era una questione personale, o avrebbe fatto meglio a non farne mistero per contribuire a legittimare la condizione di tanti omosessuali italiani privi di personaggi di riferimento concreti? Personalmente credo che quando una persona è tanto amata e apprezzata dal pubblico non dovrebbe più glissare su questo argomento, sempre che non lo consideri qualcosa di imbarazzante o di cui vergognarsi, ovviamente, ma in questo caso il desiderio di riservatezza lascia il posto all'omofobia interiorizzata, e il discorso diventa più complicato. Sia come sia, in occasione di questa ricorrenza, mi sono reso conto che nello spazio musicale di questo sito ho parlato molto dei cantanti gay dichiarati di ultima generazione, lasciando da parte quelli facendo una scelta di visibilità in tempi più difficili hanno effettivamente contribuito a sbloccare la situazione... Così vorrei dedicare il mese di marzo a questa operazione di recupero... Da chi posso partire, quindi, per confermare che questo è un BLOG originale e mai scontato? Mhhh... Direi che Richard Fairbass potrebbe essere una scelta azzeccata...
Questo nome non vi dice nulla? Probabile, visto che è passato alla storia non per il suo nome, o per quello del suo gruppo - i Right Said Fred - ma per il look che sfoggiava nel fiore della sua gioventù e che era decisamente d'avanguardia per la fine degli anni '80... Quando assieme al fratello Fred sfoggiava una provocatoria testa rasata - quando le teste rasate erano un'esclusiva dei neonazisti - su un corpo palestrato e indossando tutta una serie di smanicati e completini sexy... Diventando il sogno proibito di generazioni di gay in boccio...
In realtà questo cantante inglese aveva esordito come bassista con il più noto David Bowie in un video del 1984, ma ha conquistato la ribalta internazionale quando ha iniziato ad esibirsi con il fratello e col chitarrista Rob Manzoli, nel 1989, anche se il grande successo è arrivato solo nel 1991... Portandolo presto a vendere qualcosa come 20 milioni di dischi.
La cosa interessante è che il suddetto cantante non ha mai fatto un gran mistero delle sue preferenze sessuali (è dichiaratamente bisessuale), e - anzi - le ha trasformate nel suo punto di forza, giocandoci sopra e diventando un precursore di quello che sarebbe diventato il nuovo trend per gli omosessuali dei decenni successivi.
La cosa interessante è che, nonostante il successo e la popolarità, Richard Fairbass ha anche scelto di combattere per la causa gay in tutto il mondo... Mettendoci la faccia in tutti i sensi, visto che durante una manifestazione per i diritti gay in Russia, nel 2008, si è ritrovato pure pestato...
Sia come sia direi che ora posso lasciarvi con il suo cavallo di battaglia, che probabilmente ha segnato un punto di svolta nei videoclip, nello sdoganamento del corpo maschile e nella percezione dell'estetica gay nella scena mainstream... Un brano che, sicuramente, ha colpito tutti i gay che ci si sono imbattuti e che è rimasto un cult anche a distanza di tanti anni...
Inutile dire che aspettiamo ancora il Richard Fairbass italiano...
Alla prossima!
sabato 23 febbraio 2013
IL VIDEO DELLA SETTIMANA
Ciao a tutti, come va?
Siccome in Italia ci sono delle votazioni importanti, questa settimana mi sono ingegnato per trovarvi non solo un cantante gay dichiarato che in Italia nessuno si fila, ma anche un cantante gay dichiarato che ha anche provato - senza successo, per la verità - di entrare nel Parlamento del proprio paese: mi riferisco al cantante bulgaro di etnia rom Васил Трaянов Боянов (ok, ve lo traduco: Vasil Trayanov Boyanov), meglio noto come Azis...
Lui è nato nel 1978, e ha iniziato una brillante carriera nel mondo della musica pop-folk bulgara (e più in generale della chalga balcanica) a partire dal 1999, non facendo mai mistero della propria omosessualità e anzi cercando si sfruttare la cosa in maniera molto provocatoria... Cosa che in effetti ha contribuito a renderlo molto famoso e a fargli vincere parecchi premi, e nella classifica dei cantanti bulgari più famosi di tutti i tempi si è classificato alla posizione numero ventuno!
Dopo la sua infelice esperienza politica, nel 2005, ha comunque continuato ad attirare l'attenzione su temi scottanti: nel 2006 ha sposato il suo compagno (anche se i matrimoni gay in Bulgaria non sono riconosciuti) e nel 2007 è diventato papà di una bella bambina, avuta tramite l'inseminazione artificiale e con la collaborazione della sua migliore amica.
Come potete intuire un personaggio del genere, in una nazione come la Bulgaria, è perennemente al centro dell'attenzione, e in un modo o nell'altro - fra polemiche e continui cambi di look - contribuisce a mantenere viva l'attenzione sulla sua categoria (anche per il fatto che in diverse occasioni ha collaborato con le associazioni gay)... Trasformando le sue provocazioni in un manifesto di libertà. Presumo che molti di voi non conoscano il bulgaro e la musica bulgara, quindi per farvi un'idea più precisa oggi vi propongo ben tre brani di questo artista... Uno in cui ha i capelli neri... Uno in cui li ha rossi... Uno in cui li ha biondo platino... Scommetto che ora il vostro concetto di kitch non sarà più lo stesso... Alla prossima!
Siccome in Italia ci sono delle votazioni importanti, questa settimana mi sono ingegnato per trovarvi non solo un cantante gay dichiarato che in Italia nessuno si fila, ma anche un cantante gay dichiarato che ha anche provato - senza successo, per la verità - di entrare nel Parlamento del proprio paese: mi riferisco al cantante bulgaro di etnia rom Васил Трaянов Боянов (ok, ve lo traduco: Vasil Trayanov Boyanov), meglio noto come Azis...
Lui è nato nel 1978, e ha iniziato una brillante carriera nel mondo della musica pop-folk bulgara (e più in generale della chalga balcanica) a partire dal 1999, non facendo mai mistero della propria omosessualità e anzi cercando si sfruttare la cosa in maniera molto provocatoria... Cosa che in effetti ha contribuito a renderlo molto famoso e a fargli vincere parecchi premi, e nella classifica dei cantanti bulgari più famosi di tutti i tempi si è classificato alla posizione numero ventuno!
Dopo la sua infelice esperienza politica, nel 2005, ha comunque continuato ad attirare l'attenzione su temi scottanti: nel 2006 ha sposato il suo compagno (anche se i matrimoni gay in Bulgaria non sono riconosciuti) e nel 2007 è diventato papà di una bella bambina, avuta tramite l'inseminazione artificiale e con la collaborazione della sua migliore amica.
Come potete intuire un personaggio del genere, in una nazione come la Bulgaria, è perennemente al centro dell'attenzione, e in un modo o nell'altro - fra polemiche e continui cambi di look - contribuisce a mantenere viva l'attenzione sulla sua categoria (anche per il fatto che in diverse occasioni ha collaborato con le associazioni gay)... Trasformando le sue provocazioni in un manifesto di libertà. Presumo che molti di voi non conoscano il bulgaro e la musica bulgara, quindi per farvi un'idea più precisa oggi vi propongo ben tre brani di questo artista... Uno in cui ha i capelli neri... Uno in cui li ha rossi... Uno in cui li ha biondo platino... Scommetto che ora il vostro concetto di kitch non sarà più lo stesso... Alla prossima!
sabato 16 febbraio 2013
IL VIDEO DELLA SETTIMANA
Ciao a tutti, come va?
Proprio oggi si chiude l'ennesima edizione del Festival di Sanremo che, per chi non lo sapesse, è considerato tradizionalmente il più prestigioso festival della canzone italiana. Siccome io in questo BLOG ho una rubrica dedicata ai cantanti gay dichiarati che in Italia non si fila nessuno, mi sembrava doveroso agganciarmi a Sanremo per fare una piccola riflessione sulla situazione dei cantanti gay dichiarati nel nostro paese... A Sanremo 2013, ad esempio, c'era qualche cantante gay DICHIARATO? No. Di gay si è parlato tanto, di noti cantanti gay NON dichiarati ce n'erano diversi e c'è stato persino un giovane cantante che ha portato una canzone d'amore a tema gay che raccontava dell'esperienza "avvenuta ad una persona a lui molto vicina"... Ma nessun artista che sfidasse direttamente il terribile tabù dell'omosessualità. E in questo scenario surreale gli unici gay dichiarati che sono comparsi sul palco sono stati una coppia che si è espressa attraverso dei cartelli e il compagno di un cantante gay famosissimo, che però è morto l'anno scorso e che in vita ha scelto di vivere sempre la sua omosessualità nell'ombra. Oltretutto la coppia di cui sopra, che pure si doveva sposare a San Valentino, non ha avuto il permesso di baciarsi, come aveva fatto nel video di youtube che è stato riproposto in versione ridotta sul palco.
Meglio di niente, certo, e sempre meglio di quando si presentavano cantanti che inneggiavano ai gay che potevano diventare eterosessuali, però qualcosa non torna... Anche perchè la sensazione è che i cantanti gay italiani, pur di andare sul palco a Sanremo e diventare un po' più famosi, non si fanno problemi a nascondere e reprimere la propria omosessualità... Finendo per lanciare un messaggio che non è poi tanto positivo, diciamo. Così, siccome questo è un BLOG alternativo, oggi volevo presentarvi un giovane cantautore gay dichiaratissimo, che proprio non ne vuole sapere di compromessi: Jeb Havens...
Lui è di San Francisco, e la sua carriera è iniziata nel circuito dei piano bar e dei locali di musica dal vivo, e in particolare nei locali gay che offrono questo tipo di intrattenimento. In effetti lui ha iniziato a scrivere musica da quando aveva 10 anni, e la passione col tempo si rinforzata al punto da spingerlo a tentare la fortuna investendo i suoi risparmi in un impianto di registrazione personale, magari un po' modesto, ma che gli consentisse di produrre la sua musica senza dover render conto a nessuno delle proprie scelte.
E infatti da qualche anno i suoi brani melodici autoprodotti, e la sua bella voce, si stanno facendo conoscere anche al di fuori del circuito dei locali gay, grazie soprattutto a youtube, dove da qualche anno è presenza fissa e su cui propone i video dei brani che registra nella sua sala di incisione personale... Ricavata nel guardaroba del suo appartamentino! Chi l'ha detto che per diventare famosi e seguire la propria passione bisogna per forza scendere a compromessi? Questo cantante ha un rapporto talmente trasparente con la sua omosessualità che, ad esempio, fino a qualche tempo fa ha avuto anche una bella relazione sentimentale con il noto gay porn performer Conner Habib...
In ogni caso, per dimostravi che il talento di un cantante non si misura dalle sue presenze su questo o quel palcoscenico, oggi vi presento una delle sue belle canzoni d'amore direttamente dal suo guardaroba, giusto per dimostrare che non sono i lustrini, i fotografi e le orchestre che decidono se una canzone d'amore può arrivare al cuore oppure no...
Non so cosa ne pensate voi, ma vi suggerisco di ascoltarla chiudendo gli occhi, e di fare altrettanto con le canzoni di Sanremo di quest'anno...
Poi sappiatemi dire...
Alla prossima.
Proprio oggi si chiude l'ennesima edizione del Festival di Sanremo che, per chi non lo sapesse, è considerato tradizionalmente il più prestigioso festival della canzone italiana. Siccome io in questo BLOG ho una rubrica dedicata ai cantanti gay dichiarati che in Italia non si fila nessuno, mi sembrava doveroso agganciarmi a Sanremo per fare una piccola riflessione sulla situazione dei cantanti gay dichiarati nel nostro paese... A Sanremo 2013, ad esempio, c'era qualche cantante gay DICHIARATO? No. Di gay si è parlato tanto, di noti cantanti gay NON dichiarati ce n'erano diversi e c'è stato persino un giovane cantante che ha portato una canzone d'amore a tema gay che raccontava dell'esperienza "avvenuta ad una persona a lui molto vicina"... Ma nessun artista che sfidasse direttamente il terribile tabù dell'omosessualità. E in questo scenario surreale gli unici gay dichiarati che sono comparsi sul palco sono stati una coppia che si è espressa attraverso dei cartelli e il compagno di un cantante gay famosissimo, che però è morto l'anno scorso e che in vita ha scelto di vivere sempre la sua omosessualità nell'ombra. Oltretutto la coppia di cui sopra, che pure si doveva sposare a San Valentino, non ha avuto il permesso di baciarsi, come aveva fatto nel video di youtube che è stato riproposto in versione ridotta sul palco.
Meglio di niente, certo, e sempre meglio di quando si presentavano cantanti che inneggiavano ai gay che potevano diventare eterosessuali, però qualcosa non torna... Anche perchè la sensazione è che i cantanti gay italiani, pur di andare sul palco a Sanremo e diventare un po' più famosi, non si fanno problemi a nascondere e reprimere la propria omosessualità... Finendo per lanciare un messaggio che non è poi tanto positivo, diciamo. Così, siccome questo è un BLOG alternativo, oggi volevo presentarvi un giovane cantautore gay dichiaratissimo, che proprio non ne vuole sapere di compromessi: Jeb Havens...
Lui è di San Francisco, e la sua carriera è iniziata nel circuito dei piano bar e dei locali di musica dal vivo, e in particolare nei locali gay che offrono questo tipo di intrattenimento. In effetti lui ha iniziato a scrivere musica da quando aveva 10 anni, e la passione col tempo si rinforzata al punto da spingerlo a tentare la fortuna investendo i suoi risparmi in un impianto di registrazione personale, magari un po' modesto, ma che gli consentisse di produrre la sua musica senza dover render conto a nessuno delle proprie scelte.
E infatti da qualche anno i suoi brani melodici autoprodotti, e la sua bella voce, si stanno facendo conoscere anche al di fuori del circuito dei locali gay, grazie soprattutto a youtube, dove da qualche anno è presenza fissa e su cui propone i video dei brani che registra nella sua sala di incisione personale... Ricavata nel guardaroba del suo appartamentino! Chi l'ha detto che per diventare famosi e seguire la propria passione bisogna per forza scendere a compromessi? Questo cantante ha un rapporto talmente trasparente con la sua omosessualità che, ad esempio, fino a qualche tempo fa ha avuto anche una bella relazione sentimentale con il noto gay porn performer Conner Habib...
In ogni caso, per dimostravi che il talento di un cantante non si misura dalle sue presenze su questo o quel palcoscenico, oggi vi presento una delle sue belle canzoni d'amore direttamente dal suo guardaroba, giusto per dimostrare che non sono i lustrini, i fotografi e le orchestre che decidono se una canzone d'amore può arrivare al cuore oppure no...
Non so cosa ne pensate voi, ma vi suggerisco di ascoltarla chiudendo gli occhi, e di fare altrettanto con le canzoni di Sanremo di quest'anno...
Poi sappiatemi dire...
Alla prossima.
sabato 9 febbraio 2013
IL VIDEO DELLA SETTIMANA
Ciao a tutti, come va?
Per scegliere il cantante gay dichiarato di questa settimana non ho davvero potuto fare a meno di considerare un infelice fatto di cronaca che - con qualche giorno di ritardo - è diventato di pubblico dominio. Infatti oggi andrò a parlarvi di Mike Handreas, cantautore di Seattle meglio noto come Perfume Genius...
In realtà la sua storia personale è un po' diversa da quella della maggior parte dei suoi colleghi: infatti si era trasferito a New York per studiare cinema, ma le sue insicurezze e la sua incapacita di accettarsi fino in fondo lo avevano portato a sviluppare una brutta dipendenza da psicofarmaci. Così ha deciso di disintossicarsi tornando a vivere da sua madre a Seattle, e solo a quel punto - nel 2008 - ha iniziato a comporre i suoi brani e a condividerli grazie a internet, facendosi un nome nell'ambiente del rock indipendente. Le sue canzoni struggenti sono prettamente autobiografiche, e anche se non ha avuto una vita propriamente felice ha ammesso in più occcasioni che quello che ha passato lo ha reso ciò che è, e questo è un bene. Però, come vi dicevo, se ho scelto di parlarvi di lui è anche per un triste episodio di cronaca, e cioè la scomparsa del gay porn performer Arpad Miklos...
Ennesimo caso di gay porn performer apparentemente realizzato, e di certo molto desiderato, che ha deciso di porre fine alla sua vita, nonostante fosse davvero un professionista molto apprezzato anche adesso che stava entrando in un'età più matura. Era nato a Budapest, in Ungheria, nel 1967 e il suo vero nome era Peter Kosma. Aveva studiato chimica, ma quando venne scoperto dal regista Kristen Bjorn decise di emigrare negli USA, e più precisamente a New York, per vivere facendo il gay porn performer e l'escort, ma si impegnava molto anche nella comunità gay locale.
Forse qualcosa è andato storto, o forse è diventato una delle tante persone che - entrando in questo mondo - perdono il contatto con la realtà e sono incapaci di costruirsi una vita vera al di fuori del proprio lavoro... E nel lungo periodo questa cosa potrebbe averlo logorato al punto di spingerlo ad un gesto estremo, lasciando attoniti i suoi numerosi fans in tutto il mondo. Chi può dirlo? Quel che è certo è che è stato trovato morto nel suo appartamento il 3 febbraio scorso...
Cos'ha a che fare, quindi, Arpad Miklos con Perfume Genius?
In effetti questo cantautore, l'anno scorso, aveva pensato di renderlo protagonista di un video fra il trash e il malinconico, che accompagna uno dei suoi brani più struggenti... Un brano che parla di come ci si può sentire inadeguati di fronte alla persona che si ama, e di come a volte l'amore faccia paura...
Dispiace sempre quando qualcuno si toglie la vita, soprattutto quando non si rende conto di tutte le persone che in qualche modo lo stimano e lo apprezzano. D'altra parte in questi momenti ci si rende conto di quanto poco si conoscono le persone che - paradossalmente - sembrano sempre allegre e non si fanno problemi a mettere in piazza le loro performances sessuali.
Non è il primo caso del genere, e probabilmente non sarà neanche l'ultimo, ma la speranza è che episodi del genere siano sempre meno frequenti, fino a scomparire del tutto.
Alla prossima.
Per scegliere il cantante gay dichiarato di questa settimana non ho davvero potuto fare a meno di considerare un infelice fatto di cronaca che - con qualche giorno di ritardo - è diventato di pubblico dominio. Infatti oggi andrò a parlarvi di Mike Handreas, cantautore di Seattle meglio noto come Perfume Genius...
In realtà la sua storia personale è un po' diversa da quella della maggior parte dei suoi colleghi: infatti si era trasferito a New York per studiare cinema, ma le sue insicurezze e la sua incapacita di accettarsi fino in fondo lo avevano portato a sviluppare una brutta dipendenza da psicofarmaci. Così ha deciso di disintossicarsi tornando a vivere da sua madre a Seattle, e solo a quel punto - nel 2008 - ha iniziato a comporre i suoi brani e a condividerli grazie a internet, facendosi un nome nell'ambiente del rock indipendente. Le sue canzoni struggenti sono prettamente autobiografiche, e anche se non ha avuto una vita propriamente felice ha ammesso in più occcasioni che quello che ha passato lo ha reso ciò che è, e questo è un bene. Però, come vi dicevo, se ho scelto di parlarvi di lui è anche per un triste episodio di cronaca, e cioè la scomparsa del gay porn performer Arpad Miklos...
Ennesimo caso di gay porn performer apparentemente realizzato, e di certo molto desiderato, che ha deciso di porre fine alla sua vita, nonostante fosse davvero un professionista molto apprezzato anche adesso che stava entrando in un'età più matura. Era nato a Budapest, in Ungheria, nel 1967 e il suo vero nome era Peter Kosma. Aveva studiato chimica, ma quando venne scoperto dal regista Kristen Bjorn decise di emigrare negli USA, e più precisamente a New York, per vivere facendo il gay porn performer e l'escort, ma si impegnava molto anche nella comunità gay locale.
Forse qualcosa è andato storto, o forse è diventato una delle tante persone che - entrando in questo mondo - perdono il contatto con la realtà e sono incapaci di costruirsi una vita vera al di fuori del proprio lavoro... E nel lungo periodo questa cosa potrebbe averlo logorato al punto di spingerlo ad un gesto estremo, lasciando attoniti i suoi numerosi fans in tutto il mondo. Chi può dirlo? Quel che è certo è che è stato trovato morto nel suo appartamento il 3 febbraio scorso...
Cos'ha a che fare, quindi, Arpad Miklos con Perfume Genius?
In effetti questo cantautore, l'anno scorso, aveva pensato di renderlo protagonista di un video fra il trash e il malinconico, che accompagna uno dei suoi brani più struggenti... Un brano che parla di come ci si può sentire inadeguati di fronte alla persona che si ama, e di come a volte l'amore faccia paura...
Dispiace sempre quando qualcuno si toglie la vita, soprattutto quando non si rende conto di tutte le persone che in qualche modo lo stimano e lo apprezzano. D'altra parte in questi momenti ci si rende conto di quanto poco si conoscono le persone che - paradossalmente - sembrano sempre allegre e non si fanno problemi a mettere in piazza le loro performances sessuali.
Non è il primo caso del genere, e probabilmente non sarà neanche l'ultimo, ma la speranza è che episodi del genere siano sempre meno frequenti, fino a scomparire del tutto.
Alla prossima.
sabato 2 febbraio 2013
IL VIDEO DELLA SETTIMANA
Ciao a tutti, come va?
Um po' perchè siamo sotto elezioni e un po' perchè ciclicamente torna di moda, anche nel nostro paese si è tornato a parlare di diritti gay e della legittimità dei matrimoni fra persone dello stesso sesso. La discussione, ovviamente, c'è anche in altre nazioni - seppur a vari livelli - eppure fra lo scenario italiano e quello estero c'è almeno una grande differenza... All'estero gli omosessuali si danno molto più da fare per esporre e condividere il loro punto di vista, ciascuno secondo le proprie possibilità. Così in tante nazioni abbiamo anche molti registi, scrittori, attori, fumettisti e personaggi vari che utilizzano le loro capacità per contribuire al dibattito... E ovviamente anche tanti musicisti e cantautori. Uno di questi, ad esempio, è il cantante statunitense gay dichiarato Ben Haggerty, meglio noto col nome di Macklemore (e una volta come Professor Macklemore).
Lui è nato nel 1983 a Seattle e si è appassionato alla musica fin da piccolo, potendo contare su una famiglia che non ha mai ostacolato la sua passione, anche se in effetti quando ha iniziato ad appassionarsi all'hip hop le cose si sono fatte più complicate. Negli anni del college ha collaborato ad un programma di recupero per giovani disagiati e che scontavano pene detentive, proprio attraverso la musica. In realtà il suo interesse per i temi sociali nasceva da prima, più o meno da quando si è reso conto del problema del razzismo, frequentando una scuola multietnica e allo stesso tempo vivendo in un quartiere bianco.
La sua carriera, partita dal mondo delle autoproduzioni indipendenti, inizia nel 2000, ma nel 2005 ha una frenata perchè deve risolvere alcuni problemi derivati dalla dipendenza da sostanze, e torna a farsi sentire solo nel 2010, facendo coppia - artisticamente parlando - col produttore e musicista Ryan Lewis (nella foto sotto è quello alle spalle), esordendo proprio con un brano che racconta la sua esperienza con la droga.
Siccome è impegnato anche sul fronte dei diritti gay, proprio di recente ha realizzato un brano e un video in cui condanna pesantemente l'omofobia e i pregiudizi verso l'amore omosessuale e chi vuole ostacolare la legittimazione dei diritti gay a tutti i livelli. E ovviamente coglie l'occasione per una condanna supplementare al razzismo in generale. Siccome il video è davvero carino e si può vedere come un vero e proprio cortometraggio ve lo posto qui di seguito sperando di farvi cosa gradita...
Ennesimo caso di artista gay dichiarato che schiera la sua arte in favore della causa gay... Criticando chi discrimina e proponendo un punto di vista alternativo. Purtroppo in Italia siamo ancora un po' indietro, e quando si parla di canzoni con testi gay il massimo del consentito sono brani che raccontano la diffiicle condizione gay o che celebrano gli amori omosessuali in maniera un pochino idealizzata e astratta, e - ovviamente - senza porsi in aperto conflitto con nessuno... Diciamo che, se proprio devono accennare alla cosa, preferiscono parlare degli omosessuali come vittime del destino che devono suscitare compassione, piuttosto che come individui che rivendicano con forza un diritto elementare di fronte a una società che dà troppo peso ai bigotti.
Qual'è l'approccio migliore secondo voi?
Um po' perchè siamo sotto elezioni e un po' perchè ciclicamente torna di moda, anche nel nostro paese si è tornato a parlare di diritti gay e della legittimità dei matrimoni fra persone dello stesso sesso. La discussione, ovviamente, c'è anche in altre nazioni - seppur a vari livelli - eppure fra lo scenario italiano e quello estero c'è almeno una grande differenza... All'estero gli omosessuali si danno molto più da fare per esporre e condividere il loro punto di vista, ciascuno secondo le proprie possibilità. Così in tante nazioni abbiamo anche molti registi, scrittori, attori, fumettisti e personaggi vari che utilizzano le loro capacità per contribuire al dibattito... E ovviamente anche tanti musicisti e cantautori. Uno di questi, ad esempio, è il cantante statunitense gay dichiarato Ben Haggerty, meglio noto col nome di Macklemore (e una volta come Professor Macklemore).
Lui è nato nel 1983 a Seattle e si è appassionato alla musica fin da piccolo, potendo contare su una famiglia che non ha mai ostacolato la sua passione, anche se in effetti quando ha iniziato ad appassionarsi all'hip hop le cose si sono fatte più complicate. Negli anni del college ha collaborato ad un programma di recupero per giovani disagiati e che scontavano pene detentive, proprio attraverso la musica. In realtà il suo interesse per i temi sociali nasceva da prima, più o meno da quando si è reso conto del problema del razzismo, frequentando una scuola multietnica e allo stesso tempo vivendo in un quartiere bianco.
La sua carriera, partita dal mondo delle autoproduzioni indipendenti, inizia nel 2000, ma nel 2005 ha una frenata perchè deve risolvere alcuni problemi derivati dalla dipendenza da sostanze, e torna a farsi sentire solo nel 2010, facendo coppia - artisticamente parlando - col produttore e musicista Ryan Lewis (nella foto sotto è quello alle spalle), esordendo proprio con un brano che racconta la sua esperienza con la droga.
Siccome è impegnato anche sul fronte dei diritti gay, proprio di recente ha realizzato un brano e un video in cui condanna pesantemente l'omofobia e i pregiudizi verso l'amore omosessuale e chi vuole ostacolare la legittimazione dei diritti gay a tutti i livelli. E ovviamente coglie l'occasione per una condanna supplementare al razzismo in generale. Siccome il video è davvero carino e si può vedere come un vero e proprio cortometraggio ve lo posto qui di seguito sperando di farvi cosa gradita...
Ennesimo caso di artista gay dichiarato che schiera la sua arte in favore della causa gay... Criticando chi discrimina e proponendo un punto di vista alternativo. Purtroppo in Italia siamo ancora un po' indietro, e quando si parla di canzoni con testi gay il massimo del consentito sono brani che raccontano la diffiicle condizione gay o che celebrano gli amori omosessuali in maniera un pochino idealizzata e astratta, e - ovviamente - senza porsi in aperto conflitto con nessuno... Diciamo che, se proprio devono accennare alla cosa, preferiscono parlare degli omosessuali come vittime del destino che devono suscitare compassione, piuttosto che come individui che rivendicano con forza un diritto elementare di fronte a una società che dà troppo peso ai bigotti.
Qual'è l'approccio migliore secondo voi?
sabato 26 gennaio 2013
IL VIDEO DELLA SETTIMANA
Ciao a tutti, come va?
Per l'appuntamento musicale di questa settimana con il mondo dei cantanti gay dichiarati che in Italia non si fila nessuno, nemmeno nel mondo gay, ho deciso di presentarvi un nuovo esponente della tribù degli orsettini canterini, e cioè Aiden James...
Lui ha 29 anni, è originario di Philadelphia, e si è fatto tutto da solo. Nel senso che non è figlio d'arte, e i suoi genitori hanno insistito più volte perchè mettesse da parte la sua tastiera e la sua passione per la musica. Fortunatamente ha proseguiro per la sua strada, autoproducendo i suoi pezzi e cercando di farsi largo utilizzando unicamente i suoi mezzi anche per produrre i propri video, e così nel 2010 finalmente è stato notato da MTV e dal suo canale gay LOGO, che lo ha lanciato con successo facendolo arrivare alla posizione numero 58 nella classifica dei brani scaricati da iTunes.
Resta comunque un ragazzotto semplice, e a quanto pare il suo vizio peggiore resta strafogarsi di pizza mentre guarda per la milionesima volta le sue puntate preferite di "Will & Grace". Inizialmente si è fatto conoscere con dei brani rock anche se il suo ultimo album ha delle sonorità molto più pop... Quindi ammetto che ero un po' indeciso su quale brano proporvi oggi, così - nel dubbio - ve ne propongo un paio... Nel primo Aiden James ci racconta di come bisogna guardare avanti perchè indietro non si torna, soprattutto in amore, anche se quello che abbiamo fatto è importante e farà sempre parte di noi...
Nel secondo, che è decisamente più pop, prova a spiegarci quanto che nella vita bisogna cercare di non perdere tempo, perchè ogni attimo è prezioso...
Voi che dite? Meglio in versione folk o in versione pop? Sia come sia direi che la lista dei cantanti gay dichiarati che in Italia non arrivano neanche di striscio inizia ad essere davvero lunga...
Uff...
Per l'appuntamento musicale di questa settimana con il mondo dei cantanti gay dichiarati che in Italia non si fila nessuno, nemmeno nel mondo gay, ho deciso di presentarvi un nuovo esponente della tribù degli orsettini canterini, e cioè Aiden James...
Lui ha 29 anni, è originario di Philadelphia, e si è fatto tutto da solo. Nel senso che non è figlio d'arte, e i suoi genitori hanno insistito più volte perchè mettesse da parte la sua tastiera e la sua passione per la musica. Fortunatamente ha proseguiro per la sua strada, autoproducendo i suoi pezzi e cercando di farsi largo utilizzando unicamente i suoi mezzi anche per produrre i propri video, e così nel 2010 finalmente è stato notato da MTV e dal suo canale gay LOGO, che lo ha lanciato con successo facendolo arrivare alla posizione numero 58 nella classifica dei brani scaricati da iTunes.
Resta comunque un ragazzotto semplice, e a quanto pare il suo vizio peggiore resta strafogarsi di pizza mentre guarda per la milionesima volta le sue puntate preferite di "Will & Grace". Inizialmente si è fatto conoscere con dei brani rock anche se il suo ultimo album ha delle sonorità molto più pop... Quindi ammetto che ero un po' indeciso su quale brano proporvi oggi, così - nel dubbio - ve ne propongo un paio... Nel primo Aiden James ci racconta di come bisogna guardare avanti perchè indietro non si torna, soprattutto in amore, anche se quello che abbiamo fatto è importante e farà sempre parte di noi...
Nel secondo, che è decisamente più pop, prova a spiegarci quanto che nella vita bisogna cercare di non perdere tempo, perchè ogni attimo è prezioso...
Voi che dite? Meglio in versione folk o in versione pop? Sia come sia direi che la lista dei cantanti gay dichiarati che in Italia non arrivano neanche di striscio inizia ad essere davvero lunga...
Uff...
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