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sabato 5 dicembre 2009

Parliamo un po' di me...

Ciao a tutti e ciao a tutte, come va?
Stamattina mi hanno chiamato dalla clinica per dirmi che il mio nonnino è passato a miglior vita, quindi si prannuncia un ponte di quelli belli malinconici... D'altra parte il nonnino aveva una bella età, e anche se mi dispiace tanto lo stesso, probabilmente è stato meglio così, visto come stava (e visto che la nonnina lo aveva preceduto quest'estate dopo oltre sessant'anni di matrimonio). Non mi piace usare questo blog per parlare di cose personali, perchè penso che sia superfluo e tuttosommato noioso per chi le legge da fuori, però oggi mi sembrava carino (e anche un po' doveroso) raccontavi una storia. Una storia che coinvolge me, il mio nonnino e tutti voi che siete qui in questo momento...

E che ci crediate o no non sto delirando.

Tutto è cominciato durante la grande guerra... Non parlo della seconda guerra mondiale, ma proprio della prima. Il mio bisnonno era stato mandato sul fronte austriaco, e siccome stare nelle trincee era qualcosa di inumano, il povero bisnonno si ammalò gravemente e fu mandato nell'ospedale da campo, dove morì (forse anche perchè di mezzo ci furono degli attacchi nemici, ma i dettagli sono alquanto nebulosi). Sono convinto che il povero bisnonno abbia sofferto molto pensando al fatto che lasciava una moglie con un figlio in arrivo: nella sua unica foto che possiedo sembra proprio una persona buona, e ha anche uno sguardo dolce e un po' malinconico (questa foto venne scattata poco prima che partisse per il fronte). Questa foto mi ha sempre fatto uno strano effetto: all'inizio sembra che stia sorridendo, ma guardandolo con attenzione si vede tanta tristezza...

Fatto sta che, quando morì, sua moglie (la mia bisnonna), si ritrovò a mantenere un figlioletto appena nato da sola... E a quei tempi non è che fosse proprio una passeggiata. Non so molto di lei, ma credo che volesse bene a suo figlio. Una volta il nonnino mi ha raccontato che lei aveva ricevuto le avances di un ricco armatore genovese (che aveva pure dei titoli nobiliari), ma rifiutò di andare avanti perchè lui le promise di sposarla se avesse mandato mio nonno in collegio... Lei non volle farlo, e a dire la verità mio nonno è sempre stato convinto che avesse sbagliato, perchè a quest'ora lui e i suoi discendenti (tra cui io) saremmo stati ricchi e nobili (O__O). Però la bisnonna la capisco: mio nonno era tutto ciò che aveva e che le rimaneva del marito defunto, e per lei sicuramente valeva più di tutto l'oro del mondo. Comunque, dall'unica sua foto che mi è rimasta, deduco che fosse una donna che sapeva il fatto suo...
In ogni caso, qualche anno più tardi (immagino anche a seguito della crisi economica del 1929), decise di risposarsi e qui la situazione si fa alquanto complicata. In seconde nozze ebbe tre figli, ma secondo la versione di mio nonno a quel punto lui divenne una specie di figlio di serie "B", per lei quanto per il patrigno. Difficile dire dove sia la verità e dove no: so solo che mio nonno ebbe sempre rapporti freddissimi con i suoi fratellastri (che io avrò visto due o tre volte in tutta la mia vita). Personalmente sono portato a credere che, più che altro, mio nonno soffrisse per il fatto di essere orfano e di non avere mai potuto conoscere il suo vero padre, mentre vedeva che i suoi nuovi fratelli e sorelle avevano tutto quello che lui non aveva mai avuto... Mio nonno è stata sempre una persona buona, però secondo me aveva una buona dose di rabbia repressa... Che sfogava andando a caccia o al poligono di tiro (qui sotto è quello col fucile in mano).

Però non c'ero e quindi posso solo supporlo. In ogni caso col passare del tempo i rapporti con questi fratellastri (e sorellastre) si trasformarono via via in un sentimento sempre più rancoroso, che spinse mio nonno a tagliare del tutto i ponti con loro e ad essere sempre più autonomo e ingegnoso nell'arte di arrangiarsi con quello che aveva e con le sue capacità. Comunque il tempo passò, si sposò, andò in guerra sul fronte greco (con mia nonna in dolce attesa) e per fortuna ritornò... Ritrovandosi con un figlio di quattro anni che non aveva mai visto (O__O). Comunque, anche se aveva solo la quinta elementare, mio nonno sapeva fare tantissime cose e infatti divenne un operaio molto qualificato nel campo delle mietitrebbiatrici... Tant'è che la sua ditta lo inviò come consulente tecnico in Mozambico (O__O). Di quella esperienza parlava molto e aveva portato tanti souvenir (animali impagliati, cappello da esploratore, ecc...), ma purtroppo non aveva una grande vocazione fotografica... E infatti le sue poche foto di quel periodo sembrano più che altro immagini promozionali per la sua ditta (qui sotto mio nonno è quello davanti).
Tornato dal Mozambico la sua vita andò avanti tranquilla, suo figlio crebbe, inizio a lavorare assieme a lui (anche se voleva fare tutt'altro nella vita, ma questa è un'altra storia...), poi si sposò a sua volta e arrivai io. Mio nonno ci teneva tanto a me, anche perchè ero un po' il figlio che lui non aveva mai visto nascere. Siccome aveva la passione del fai da te, tanti giochini di legno me li faceva lui, con tanta passione... E spesso con materiale di recupero (e per questo l'ho sempre ammirato). Una delle cose di cui gli sono più grato è di avere trasformato un vecchio televisore nella mia prima scrivania (quanto ci ho disegnato sopra!)... E aveva pure realizzato un arcobaleno per abbellirla! Troppo intuitivo il nonno! Se non ci credete qui sotto ho le prove... (^__^)...
So che adesso vi starete chiedendo cosa c'entra tutto questo con voi... C'entra... C'entra... Allora: dovete sapere che, essendo la mia famiglia composta da persone poco acute e lungimiranti, nessuno ha mai creduto granchè nelle mie possibilità e non hanno mai voluto investire più di tanto su di me. Le cose, poi, sono peggiorate quando avevo diciotto anni e mio padre perse il suo lavoro in autoscuola (la ditta dove lavorava col nonno era fallita anni prima... Evidentemente il Mozambico non portò una grande fortuna). Mio nonno sarebbe stato anche disponibile a finanziarmi qualche progetto o qualche corso, ma diciamo che altri membri della famiglia lo hanno sempre frenato. Comunque io l'idea di fare fumetti ce l'avevo fin da piccolo, e dopo aver provato vari tipi di lavoro (restauratore di affreschi, progettista di giardini...), mi ero reso conto che i fumetti erano proprio quello che volevo fare... Possibilmente un certo tipo di fumetti (^__^)... Tuttavia eravamo alla fine degli anni 90, e se la situazione adesso è quello che è in quel periodo era anche peggio! E poi c'era un grande, grandissimo problema: in casa non c'era un computer, io non potevo permettermelo e a nessuno passava nemmeno per l'anticamera del cervello di finanziarmelo... Tantopiù che erano convinti che - non avendone mai avuto uno (a parte un vecchio commodore 64) - sarebbero stati soldi sprecati... A quel punto, però, tutti i nodi sono venuti al pettine... Perchè uno dei fratellastri di mio nonno passò a trovarlo (nell'ennesimo vano tentativo di riallacciare i ponti) e gli disse che tutti i suoi nipoti avevano un PC... E che era importante averne uno... Al che mio nonno si sentì in dovere di provvedere... E nel giro di qualche mese proposi RAINBOWS a Gay.it... A proposito... Nell'appartamento del nonnino ho appena ritrovato un disegno di prova per la striscia due (all'inizio disegnavo da lui)...


Il resto della storia più o meno dovreste saperlo anche voi (^__^)...

Morale della favola: senza quello slancio di generosità del mio nonnino (che trova le sue radici addirittura nella prima guerra mondiale) ora io e voi non saremmo qui... Non è incredibile come sia tutto collegato, anche quando apparentemente non lo è? Spero di non avervi annoiato con questa storia, ma oggi mi sentivo di condividerla con voi... Anche perchè magari potrebbe farvi riflettere su l fatto che nella vita non c'è nulla che va del tutto sprecato, anche se magari i risultati si vedono a distanza di molto tempo :-)

Ciao e a presto.

P.S. Un altro merito di mio nonno è stato quello di rifiutarsi di darmi il suo nome... Lui di secondo nome faceva Gianni, ma siccome suo padre (il mio bisnonno) era morto dalle parti di Trieste la bisnonna decise di usare Triestino come primo nome... Ve lo immaginate Triestino Elfodiluce (O__O) ??? Così i miei genitori scelsero un nome che gli piaceva dal calendario, optando per Valeriano. Comunque, per fortuna, il bisnonno non è morto a Ivrea altrimenti il nonnino avrebbe potuto chiamarsi Eporediesio... Brrr...

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13 commenti:

Luca ha detto...

Fantastica storia wally, e mi spiace per tuo nonno.

Alberico ha detto...

Sì, una bellissima storia caro Vale......un abbraccio.
Alberto

Anonimo ha detto...

Questa storia è meravigliosa, ed è inoltre molto interessante constatare, per l'ennesima volta, che il nostro passato forma totalmente il presente che conosciamo. Mi dispiace per tuo nonno e ti capisco (ho perso mia nonna quest'estate, dopo una lunga lotta con una malattia). Ad ogni modo, come tu stesso hai fatto notare, la foto della scrivania con l'arcobaleno è una specie di segno del destino. Un magnifico destino per il quale tuo nonno ha posto le basi e che, come hai detto tu, non ci sarebbe stato senza il suo aiuto. Perciò come ringrazio spesso te, sento di dover ringraziare anche lui, ovunque sia ora. Grazie.

DevilsDocry ha detto...

Bella storia...molto bella. Mi dispiace x il nonno. Andrea (PG)

marco ha detto...

Ke bella storia e grazie al tuo nonnino almeno virtualmente ci si conosce!!!:D

marco ha detto...

Bella storia Vale!ps:ringrazio il tuo nonnino x avermi permesso di conoscerti virtualmente!!!:D

Mauro Padovani ha detto...

Condoglianze!

Anonimo ha detto...

Si cercano storie leggendo libri o guardando film e quella più interessante è sempre quella che fa di noi quel che siamo. Bella la testimonianza delle foto...soprattutto dei bisnonni.
Chino il capo dinanzi ad una morte: mi spiace...si ha la consapevolezza che quella persona non potrà più darci nulla mentre invece basta riflettere su quello che già ci ha dato,rivalutarlo e trovare una nuova ricchezza.
Nicola

loran ha detto...

Una bellissima storia famigliare, condoglianze e un forte abbraccio.

Albireo ha detto...

leggere questa storia e conoscerne i particolari è stato molto interessnate; trovo ammirevole il fatto che tu abbia fatto tutte queste ricerche sui tuoi porgenitori, andando ad anlizzare tutti gli avvenimenti e analizzando ogni periodo storico ... chissà che un giorno non diventi un film, già ho in mente il titolo... RAINBOW: L' INIZIO DI TUTTO

Awakening Art ha detto...

Vale grazie davvero di cuore per aver condiviso questa bellissima storia che mi ha fatto riflettere e sognare. Un abbraccio forte forte per tuo nonno!

Unknown ha detto...

Condoflianze , t'Invia anche se per via telematica un grande abraccio e capisco a piena la tristezza ke ti assale. IO mi porto ancora dietro gli stratascichi della morte di mia nonna scomparsa poco prima dell'estate .Ora più ke mai ne sento la mancanza e mi pento di tante piccole mancanze .

Ulisse ha detto...

Anche mio nonno ha fatto la Grande Guerra, però lui è tornato anche se con un braccio praticamente fuori uso, il che gli ha evitato di farsi anche la seconda guerra mondiale.
Quando ero piccolo, così mi raccontano, amava tenermi in braccio seduto su un muretto fuori casa. E' morto il giorno del mio primo compleanno. Che strana a vita!