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lunedì 21 dicembre 2009

LA NOTIZIA DI OGGI

Ciao a tutti e ciao a tutte, come va?
Qui nevica e gli alberelli di Natale nei giardini, con tutte le lucine accese sotto la neve, creano un'atmosfera da cartolina... Oggi, però, volevo parlarvi di cinema. Infatti è stato appena confermato che Bryan Singer sarà il regista del prossimo film dedicato agli X-Men, incentrato su avvenimenti precedenti a quelli narrati nel primo film.
Un breve riassunto per chi non è appassionato di cinema: alla fine degli anni 90 questo giovane regista aveva all'attivo quattro film e un cortometraggio, nessuno dei quali a tema fantastico. Tuttavia - anche a causa della sua conoscenza dei personaggi - venne scelto per il non facile compito di portare sul grande schermo uno dei fumetti più popolari e complessi della Marvel Comics. In effetti il rischio di rovinare tutto era alto, anche perchè i supereroi al cinema (con l'esclusione di Superman negli anni 80 e Batman negli anni 90...Ma erano altri tempi e la gente si accontentava di poco...), fino a quel momento non avevano avuto molta fortuna. Invece non solo Brian si rivelò all'altezza delle aspettative, ma di fatto creò un nuovo genere cinematografico!
Probabilmente il segreto del suo successo è stato tutto nella sua capacità reinterpretare i fumetti e i supereroi in chiave realistica e usarli come metafora del mondo reale. Nel caso degli X-Men, poi, lui stesso ha ammesso di essersi trovato particolarmente a suo agio, visto che - essendo lui gay dichiarato - poteva usare l'idea dei mutanti e del loro difficile rapporto con la società per parlare di discriminazione e pregiudizi contro ogni tipo di diversità, anche dal punto di vista delle vittime... Tant'è che lui non solo ha diretto il film, ma ha anche contribuito a scriverlo e a selezionare gli attori... E bisogna rendergli atto di essere stato bravo su tutta la linea...
Forse non è molto carino dirlo, ma probabilmente quando Sam Raimi lanciò il suo primo film di Spider-Man - due anni dopo - si trovò la strada spianata grazie anche all'ottimo lavoro di Brian Synger, al quale poco dopo venne affidato anche X-Men 2, che - se possibile - è stata una pellicola ancora più riuscita della precedente. Il terzo capitolo, però, venne affidato a Brett Ratner, e anche se è stato un film gradevole fece venire il mal di pancia (o quasi) a tutti quelli che si erano abituati allo stile di Brian, che non potè realizzarlo anche perchè - nello stesso periodo - venne chiamato a dirigere un nuovo film dedicato a Superman... Che purtroppo risentiva pesantemente del fatto di essere un vero e proprio sequel dei film su Superman prodotti negli anni 80... E paradossalmente Brian Synger rimase vittima di sè stesso, visto che si ritrovò a dirigere e a scrivere un film secondo dei canoni che lui stesso aveva fatto passare di moda grazie ai film sugli X-Men... Peccato! Adesso sarà molto interessante vederlo di nuovo all'opera con i personaggi che ha portato al successo cinematografico... Lui è entusiasta dell'idea, e anche il suo pubblico.
Da notare che il suo lavoro ha influenzato anche i fumetti degli X-Men e i fumetti di supereroi in generale, che dal 2000 in poi hanno virato verso uno stile sempre più realistico e verosimile (a partire dai costumi, che ormai hanno ben poco in comune con le classiche calzemaglie in spandex). Comunque, visto che siamo in tema di vacanze natalizie, di fumetti Marvel e di cinema, mi sento in dovere di spendere due parole per ricordare Roy E. Disney , il nipote del più noto Walt, che è passato a miglior vita il sedici dicembre...
Anche se questo signore si è sempre mosso in maniera molto discreta ha salvato al ditta di famiglia nei momenti di peggiore crisi (che non sono stati pochi), rimanendo consulente e direttore emerito dell'azienda fino al momento della sua morte. Suo padre (Roy Oliver Disney) e suo zio (Walt Disney), che vedete nella foto qui sotto (scattata nel 1928), evidentemente sono riusciti a trasmettergli buona parte della loro passione, e sicuramente questo lo ha spronato a tenere alto il buon nome della famiglia.
A questo punto, però, in Disney non c'è più alcun Disney che si occupa direttamente di portare avanti la baracca, e pensarci fa uno strano effetto, vero? Certo non è bello neanche quello che succede in Italia, dove c'è un sistema per cui i figli sono quasi costretti a fare il lavoro dei loro genitori, però è anche vero che una Disney senza nessun Disney lascia un po' basiti... Intendiamoci: so bene che la Disney è diventata una multinazionale pochi anni dopo la sua fondazione, però l'idea di un marchio di famiglia senza la famiglia di mezzo ha un nonsochè di infelice... Vah beh... La dura legge del mercato colpisce ancora. Se non altro possiamo consolarci pensando che ora, quando peraltro la Disney è diventata proprietaria della Marvel (nota casa editrice gay-friendly), nel ruolo di chairman (e cioè coordinatore, più o meno la seconda carica più importante) della Disney c'è il gay dichiarato Rich Ross...
Certo, il capo supremo resta il signor Robert Iger, però a questo punto direi che in futuro la posizione gay-friendly della Disney post-Disney non dovrebbe essere smentita... Staremo a vedere cosa riserverà il futuro...
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1 commento:

Majin79 ha detto...

Concordo pienamente, seppure "Conflitto finale" è stato un bel film i primi due lo distanziano di una spanna... Sono davvero contento che abbeno ripensato a Singer per questo nuovo capitolo...