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sabato 12 dicembre 2009

COSE DELL'ALTRO MONDO

Ciao a tutti e ciao a tutte, come va?
Devo ammettere che, selezionando gli argomenti da affrontare in questo blog, potrei dare l'impressione di essere vagamente masochista. Tuttavia c'è un counselor che conosco che sostiene che il masochismo non esiste. Nel senso che se uno accetta di farsi del male è perchè sa che, sopportando una certa cosa, può trarne comunque dei benefici secondari che compensano (e spesso superano) il disagio che sceglie di sopportare volontariamente. Io non sono uno psicologo, però ammetto che, quando qui parlo di cose che mi irritano e mi indispongono, spero sempre che a lungo andare servano a dare degli stimoli a chi legge quello che scrivo. Anche perchè ho notato che, delle cose di cui parlo io, non se ne parla da nessun'altra parte (perlomeno in italiano). Quindi forse il mio amico, in ultima analisi, ha proprio ragione. Tutta questa introduzione mi serviva per parlarvi del Cartoon Art Museum di San Francisco, che dal 1984 si trova al numero 655 della centralissima Mission Street, ospitando una collezione abbastanza importante di tavole originali, comic strips, illustrazioni, cell (disegni utilizzati per l'animazione) e quant'altro. Qui sotto potete vedere una foto della via col cartello che segnala l'ingresso.
Oltre alla collezione permanente, però, questo museo organizza con regolarità eventi, mostre, conferenze e quant'altro, avendo un occhio di riguardo per la promozione degli artisti locali... E proprio per oggi ha organizzato una speciale giornata dedicata ai web-comics, ovvero ai fumetti che trovano spazio prevalentemente sul web. Ovviamente non è la prima volta che questo museo affronta il tema e, anzi, quest'anno gli ha dedicato anche una mostra, dal titolo “Monsters of Webcomics”, che è partita lo scorso agosto e che durerà fino al mese prossimo. La cosa interessante è che, fra gli artisti che interverranno alle iniziative di oggi (e che sono presenti a alla mostra in corso), c'è anche il disegnatore gay dichiarato Brian Andersen (che vi avevo già segnalato in questo blog e che potete vedere nella foto sotto).
E, tra gli altri, ci sarà anche la giovane fumettista lesbica dichiarata Jamaica Dyer (e siccome questo è un blog serio, qui sotto potete vedere anche una sua foto).
Entrambi hanno prodotto fumetti a tematica gay e lesbica, ovviamente. Quello che ci tenevo a sottolineare è che - tanto per cambiare - dalle nostre parti il mondo del fumetto è rimasto fondamentalmente ancorato agli schemi di trenta o quaranta anni fa, e allo stato attuale dei fatti un'iniziativa per promuovere e discutere sul tema dei web-comics rimane un'ipotesi alquanto remota. Tantopiù che non abbiamo strutture si occupano stabilmente di valorizzare il fumetto (a parte quella cattedrale nel deserto che è il Museo Nazionale del Fumetto e dell'Immagine di Lucca, sul quale per ora stenderei un velo pietoso), mentre le varie mostre di fumetto in cui si tengono conferenze a presentazioni di questo tipo non considerano i web-comics per tutta una serie di motivi (primo fra tutti il fatto che, spesso, si tratta di mostre mercato finalizzate a vendere fumetti cartacei). Figuriamoci i web-comics a tematica gay e lesbica! In ogni caso, siccome oltre ad essere masochista sono anche un po' sadico, volevo confrontare assieme a voi lo spirito del Museo Nazionale del Fumetto e dell'Immagine di Lucca con quello del Cartoon Art Museum di San Francisco. Per farlo vi posto due video: uno riferito a una mostra promossa a Lucca e uno riferito a una mostra promossa a San Francisco.

Prima di mostrarvi il video di San Francisco ci tenevo a sottolineare che, mentre il museo di Lucca vive di sovvenzioni pubblice, il museo di San Francisco è una fondazione privata che si autofinanzia.

Lascio a voi giudicare quale delle due strutture promuove la cultura del fumetto e quale usa il fumetto per promuovere qualcos'altro (o qualcun'altro) attraverso una mostra poco pertinente (che magari avrebbe avuto più senso in un museo di tipo scientifico-tecnologico). Volevo anche farvi notare la differenza di età anagrafica fra Angelo Nencetti, direttore del museo di Lucca e Andrew Farago, il curatore del museo di San Francisco... E già che ci sono volevo farvi notare che, nel video dell'inaugurazione messo online dal museo di San Francisco, vengono fatti parlare dei fumettisti molto famosi (che sono intervenuti di loro spontanea volontà), mentre il video che presenta l'iniziativa lucchese viene promosso dai politici locali. Niente di male per carità, ma penso che questo sia molto indicativo di tante cose. SIGH... SIGH... SIGH... Voi cosa ne pensate?
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2 commenti:

jacopo ha detto...

Caro Vale, come sempre hai perfettamente ragione a sottolineare gli abissi che separano culturalmente l'Italia dal resto del mondo, ma ti invito anche a non sottovalutare la capacità statunitense di valorizzare se non il nulla anche il molto poco. Nella fattispecie: quest'estate io e il mio compagno abbiamo visitato il Cartoon Art Museum di San Francisco e in esposizione c'erano al massimo un centinaio di pezzi, comprendendo anche la mostra dedicata a Watchmen che era in corso in quel periodo. Aggiungici un bookshop decisamente più piccolo di qualsiasi libreria italiana di comics ben fornita, e questo è tutto. I 6.000 pezzi li avranno forse in deposito, ma certamente non in esposizione permanente...

Wally Rainbow ha detto...

Che cosa curiosa... Su wikipedia si parla proprio di 6000 pezzi... http://en.wikipedia.org/wiki/Cartoon_Art_Museum ... Ma qualcosa mi dice che probabilmente per motivi di spazio li espongono a rotazione (O__O)... Credo che tu abbia ragione quando dici che in america sanno valorizzare il poco (anche perchè sono partiti proprio dal nulla), forse il problema è proprio che noi che in Italia abbiamo tanto non sappiamo valorizzarlo :-)