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mercoledì 29 giugno 2016

SUMMER GAYNESS 2016

Ciao a tutti, come va?

Oggi mi sono detto che poteva essere interessante fare un po' il punto su quello che succede negli USA in fatto di tematiche LGBT ed editori indipendenti (ovviamente non prettamente LGBT)... Anche perchè la diffusione delle tematiche LGBT nel fumetto americano si sta ormai diffondendo un po' a tutti i livelli, e una bella panoramica potrebbe offrire degli spunti di discussione interessanti...

Da che parte cominciamo? Forse dal fatto che - a quanto pare - ultimamente le tematiche LGBT in ambito indipendente stanno trovando spazio soprattutto in progetti fantasy e fantascientifici... E che negli ultimi mesi c'è stata una netta prevalenza delle tematiche lesbiche...

Qualche esempio?

Nella serie fantasy Princeless della Action Lab Entertainment, a base di principesse pirata e agguerrite nane combattenti, è da poco comparsa proprio una coppia lesbica...

Dal canto suo la Dark Horse ha proposto la sua personalissima versione di Sailor Moon con ZODIAC STARFORCE, in cui ovviamente ci sono un paio di guerriere in coppia (Lily e Savi)...

La stessa casa editrice ha anche lanciato un nuovo indagatore dell'occulto,  Sebastian Greene, che lavora in coppia con un'assistente lesbica (Sana Fayez), il tutto in WEIRD DETECTIVE...

BOOM! Studio, invece, propone le avventure di un operaio bear che acquista favolosi poteri con una trasformazione che però comporta un'uniforme femminile vagamente alla marinara, con tanto di srivaletti col tacco e fiocchettone in perfetto stile Sailor Moon... Il tutto nella miniserie POWER UP...

E, se non siete persone a cui piacciono i fumetti ironici, la casa editrice ha in catalogo anche la nuova serie WE(L)COME BACK, in cui due soldatesse (di nome Mali e Tessa) portano avanti una battaglia infinita reincarnandosi in continuazione... E finendo per innamorarsi l'una dell'altra...

A breve la IDW farà debuttare una nuova serie, KIM & KIM, incentrata su due cacciatrici di taglie intergalattiche con lo stesso nome, anche se una delle due è dichiaratamente transessuale...

Curiosamente la stessa IDW propone anche un'altra saga avente come protagonista una cacciatrice di taglie intergalattica e lesbica, SATELLITE FALLING, anche se stavolta abbiamo a che fare con una lesbica che purtroppo è rimasta vedova ed è l'unico essere umano della serie...


La IMAGE, dal canto suo, continua a dimostrarsi una delel cas eeditrici più friendly di sempre... Ultimamente ha lanciato CRY HAVOC, sulle vicissitudini di una licantropa omosessuale...

EMPTY ZONE, che racconta le avventure di una giustiziera bisessuale in un futuro distopico e post apocalittico...

E per finire con l'annuncio di un fantasy di prossima pubblicazione, ISOLA, in cui una regina e il suo capitano delle guardie finiscono per naufragare su un'isola deserta, innamorandosi a prescindere dalla differenza di ceto...

Nel frattempo sta facendo molto discutere anche il nuovo progetto di Warren Ellis, che ha deciso di realizzare con la casa editrice AFTERSHOCK una serie mainstream che - per la prima volta - ha come protagonista una supereroina in fase di transizione (per diventare donna)... La serie si chiama ALTERS e la protagonista Touting Chalice si muove in un mondo dove un dittatore fascista detiene il potere assoluto... Riusciranno i suoi poteri magnetici a trionfare?

Ad ogni modo in questo elenco, per la prima volta, devo inserire anche HEAVY METAL, che ha ristampato di recente un fumetto autoprodotto dal titolo HEATHEN... Incentrato su una giovane guerriera vichinga, Aydis, che dopo essere stata bandita dal suo villaggio in quanto omosessuale ha deciso di sfidare lo stesso Odino... Se la storia vi intriga sappiate che l'autrice ha appena fatto partire la raccolta fondi per la realizzazione del secondo volume (CLICCATE QUI)...

Se poi dovessi prendere in considerazione anche le nuove serie in cui compaiono personaggi LGBT in ruoli secondari la lista sarebbe molto più lunga... E cito, giusto per dovere di cronaca, il caso di ANOTHER CASTLE della ONI PRESS, un delizioso fantasy per giovanissimi in cui la risoluta principessa Misty deve liberare il suo mondo fantasy da una crudele tirannia, e per questo mette insieme un gruppo di fidati ribelli, fra cui spicca un mezzo demone dichiaratamente gay (e molto bravo a preparare i muffins) che ha una turbolenta relazione con il legittimo erede al trono...

E dopo questa piccola rassegna di titoli vorrei concludere il post di oggi con un accenno ai nuovi fumetti realizzati su licenza... A partire da XENA, che nella sua nuova serie a fumetti vive il suo rapporto con Olimpia (in originale Gabrielle), in maniera molto più disinvolta rispetto alla serie TV degli anni Novanta (a proposito: lo sapevate che Lucy Lowless sarà ospite alla Palermo Comic Convention ai primi di settembre?)...

Per non parlare della nuova serie dedicata ai TRANSFORMERS, pubblicata da IDW (su licenza Hasbro), dove siamo arrivati ad avere anche la prima coppia gay di robot trasformabili! Ammetto che pensavo che il bel lavoretto portato avanti dalla IDW con la serie di Jem e le Holograms sarebbe stato un caso isolato... E invece sembra proprio che la Hasbro abbia deciso di sposare una politica  gay friendly, se non altro nei fumetti derivati dai suoi marchi...

Per la cronaca: i due transformers in coppia sono le nuove versioni di Rewind e Chromedome... Anche se ovviamente in questo caso si parla di organismi che non hanno un sesso biologico (dato che non hanno necessità riproduttive), e pertanto la loro relazione è omoaffettiva nella misura in cui è portata avanti da due transformers che condividono lo stessa identità di genere (che è indubbiamente maschile)...







D'altra parte negli USA vengono proposti anche dei fumetti che integrano due delle serie animate più popolari degli ultimi anni, e cioè ADVENTURE TIME e STEVEN UNIVERSE... E in entrambi i casi si parla di serie con spiccati sottointesi LGBT... Anche se si rivolgono ad un pubblico composto in buona parte da bambini...


Quindi l'idea di un fumetto con una coppia di transformers gay non è poi così bislacca...

Bislacco, semmai, è il fatto che più passa il tempo e più diventa evidente la differenza di approccio fra il fumetto mainstream americano e quello italiano, che in fatto di tematiche LGBT continua a dimostrarsi incapace di sganciarsi dagli stereotipi e dai limiti di una trentina di anni fa... Anche se qualcosa mi dice che presto o tardi i nodi verranno al pettine, e a quel punto sarà molto divertente vedere cosa succederà.

Alla prossima!

lunedì 27 giugno 2016

INTERVISTA DIROTTATA...

Ciao a tutti, come va?
Come forse saprete da qualche mese ho iniziato a collaborare con il magazine di critica fumettistica Fumo di China. Fra le varie proposte che avevo fatto c'era anche una serie di di interviste, che a quanto avevo capito erano state accettate, tuttavia mi è appena stato comunicato che - per qualche misterioso motivo a me ignoto - non verranno pubblicate. Siccome ho ricevuto la comunicazione proprio in questi giorni, e siccome una di queste interviste era a Nino Giordano (foto sotto), che proprio questo mese festeggiava i cinque anni di Renbooks (nonchè il suo compleanno), ho pensato di proporvela direttamente su questo blog (dove sicuramente inserirò anche le altre interviste che non verranno messe in scaletta).

A proposito: vi piacerebbe che su questo blog comparissero anche delle interviste esclusive??? In realtà non ci ho mai pensato, ma magari potrebbe essere una buona occasione per fare quel genere di domande che nessun altro magazine di fumetti e/o sito web oserebbe mai porre, per poi riportare le risposte per quello che sono... Cosa che, a quanto pare, è un rischio che non tutti sono disposti ad accollarsi.

Fatemi sapere cosa ne pensate! E magari fatemi sapere che cosa pensate dell'intervista seguente...

Nino Giordano ha iniziato a lavorare nel mondo dell'editoria stando dietro le quinte, nel 2001, poi - nel 2010 - ha fondato la sua agenzia di servizi editoriali (lo Studio Ren) e nel 2011 la casa editrice Renbooks, la prima casa editrice italiana specializzata in fumetti LGBT. In occasione del quinto anniversario di questa realtà lo abbiamo invitato a fare un primo bilancio della sua attività.

Perchè hai deciso di mettere in piedi una casa editrice di questo tipo?

Ho due motivi. Il primo è che mi sembrava che il mercato cominciasse a richiedere questo. Non c'era di certo un vuoto, ma di sicuro i fumetti LGBT non avevano visibilità e forse creare un'etichetta apposita avrebbe cambiato le cose. A distanza di cinque anni (che compiremo il 10 giugno) posso dire che la sfida è stata vinta. Il secondo motivo è che quando ero ragazzino e leggevo fumetti avrei voluto dei personaggi con i quali identificarmi: spero che i ragazzini di oggi leggano i volumi Renbooks immedesimandosi nei personaggi che abbiamo pubblicato.

Quando hai debuttato quali sono state le reazioni del pubblico? E quelle dei colleghi?

Il pubblico ci ha accolto benissimo, ci siamo stupiti persino io e Fabio Freddi (il mio socio) che nel progetto ci credevamo profondamente. I colleghi mi hanno detto semplicemente: "Sei pazzo! Nel giro di tre volumi chiudi baracca e burattini. Quei fumetti non vendono." Sul fatto che sono pazzo continuo a dar loro ragione.


Quali sono gli ostacoli maggiori che hai riscontrato in questa avventura? E le maggiori soddisfazioni?

L'ostacolo maggiore è stata la distribuzione. Inizialmente molte librerie non volevano tenere i nostri fumetti. Nel giro di tre anni non è più stato così. Le maggiori soddisfazioni? Avvicinare il pubblico eterosessuale ai fumetti LGBT. Anche se di sicuro non è merito mio, ma degli autori che sono parte di Renbooks che sono stati capaci di creare storie che hanno saputo parlare anche a chi è al di fuori della comunità LGBT. 


Arrivati a questo punto si potrebbe sviluppare una "scuola italiana" per i fumetti a tema LGBT?  

Sicuramente la strada da fare è lunghissima, ma la scuola italiana di autori LGBT c'è ed è in crescita. Siamo sempre un passo avanti alla politica, diciamo, ma è ancora presto per parlare di "scuola LGBT" tout court. In fondo gli autori devono dedicarsi a raccontare quello che più gli piace, che siano storie a tematica o meno. Inoltre prima ci ancora tante barriere da superare, solo allora si potrà parlare di scuola del fumetto LGBT. 


Visto che pubblichi titoli da tutto il mondo, hai notato se il pubblico italiano ha maturato delle preferenze? 

Italiani, assolutamente italiani. Sono le cose che i lettori amano di più e che sono più richieste anche all'estero. I manga vanno bene, ma subiscono il contraccolpo del mercato manga degli ultimi anni. Si attestano benissimo gli americani e spagnoli. 


Come vedi la situazione del fumetto italiano oggi? 

Farei distinzione tra "mainstream" e indipendenti. Dirò una banalità, ma il fumetto mainstream italiano è poco coraggioso, mentre gli indipendenti stanno facendo cose non indifferenti. Riguardo al fumetto LGBT propriamente detto, di sicuro siamo una nicchia. ma una nicchia forte, non una nicchia debole o microscopica. E, credo di poterlo affermare senza essere smentito, ormai alla gente non interessa più se una cosa è LGBT o meno. I lettori si godono le storie. Il pubblico è più avanti di quanto sembra. Essere un editore LGBT è un punto di forza: sicuramente Renbooks avrebbe avuto una buona vita anche come casa editrice "regolare", ma come casa editrice LGBT ha più personalità. É un po' la mia storia: da eterosessuale sarei stato favoloso, ma come gay sono sicuro di fare molto meglio quello che avrei potuto fare se non lo fossi stato. Ho avuto la fortuna di vedere il mondo con occhi diversi e ne sono felice. 


Renbooks si impegna anche nell'organizzazione di iniziative culturali di un certo spessore (come la prima, e per ora unica, mostra italiana dedicata al mangaka Gengoroh Tagame), e sta anche cercando di affermarsi nel mercato dei fumetti digitali... Si tratta di voglia di fare, devozione alla causa o strategia di marketing? 

Voglia di fare, ma anche stategie di marketing. Non sono un attivista politico in senso stretto, ma cerco di far bene alla causa LGBT con i fumetti. E con questi fumetti, che sono anche il mio lavoro, devo portarci il pane in tavola e pagarci l'affitto, quindi il marketing fa sicuramente parte del tutto. Senza le strategie di marketing avrei veramente chiuso subito. Però tutto quello che faccio/facciamo è fatto col cuore. Su quello non si scappa. 


Cosa diresti ad un autore (più o meno giovane) che vorrebbe cimentarsi con un fumetto LGBT in Italia, ma che ha paura di compromettersi la carriera esponendosi troppo? 

Non avere paura. Agli editori non interessa di cosa hai parlato. Si tratta del tuo lavoro. Se è fatto bene, se sei bravo, se hai la stoffa, vai tranquillo. Tira fuori quello che devi. 

Ammetto che se avessi saputo che questa intervista sarebbe finita sul mio blog avrei fatto anche delle altre domande, magari un po' più mirate, ma si può sempre recuperare.

Alla prossima.

venerdì 24 giugno 2016

DISNEY PRIDE...

Ciao a tutti, come va?

La segnalazione da cui parte il post di oggi non è esattamente una novità, ma a quanto pare il "caso! di cui vado a parlarvi è tornato d'attualità proprio in questi giorni... Su molti siti in lingua inglese e persino su qualche sito italiano... E forse se questo ritorno di viralità si è verificato proprio a giugno, che è il mese delle parate del Gay Pride, un motivo c'è...

Infatti mi riferisco alla storia di Richard Schaefer, un ventunenne californiano (ma di origine messicana) che da qualche hanno a questa parte ha deciso di trasformare la sua passione per il mondo Disney e i suoi lineamenti androgini (per cui a scuola era preso regolarmente di mira, anche perchè la sua obesità aggravava la situazione) nel suo punto di forza...

E come a fatto, vi chiederete voi? Molto semplice: diventando un cosplayer specializzato in principesse Disney... E non in senso ironico, ma proprio nel senso più professionale possibile...
Ora nel suo guardaroba cosplay ci sono una trentina di parrucche e una quarantina di abiti, in buona parte realizzati direttamente da lui... E dopo una sessione di trucco più o meno lunga lui diventa così...




Un risultato decisamente interessante, che porta anche a tutta una serie di benefici secondari... Se non altro dal punto di vista prettamente fotografico...






Ordunque... Questa storia, apparentemente un po' banale, secondo me è abbastanza emblematica del periodo di transizione in cui stiamo vivendo... Da una parte abbiamo un ex bambino obeso e dai lineamenti delicati, che ha avuto la sua rivincita indossando i panni delle principesse Disney e facendo parlare di sè in tutto il mondo (il suo seguitissimo Instagram lo trovate CLICCANDO QUI)...

Dall'altro abbiamo dei media (anche di primo piano, come COSMOPOLITAN e il DAILYMAIL) che non solo ne parlano, ma ne parlano in maniera entusiastica... Anche se di fatto - perlomeno in questo caso - il confine fra cosplayer e drag queen è davvero molto labile...



E nessuno sta avendo da ridire sul fatto che  Richard Schaefer potrebbe creare confusione nei bambini, che potrebbe essere di cattivo esempio o altre cose del genere... Quindi diciamo pure che il caso di Richard Schaefer è abbastanza rappresentativo di come la mentalità del grande pubblico stia cambiando, e di come l'immaginario pop disneyano non offra più solo spunto per chi vuole fare della facile ironia, ma anche per chi vuole "giocarci" in maniera "seria"... Esternando le proprie passioni e il proprio modo di essere...

E questo clima "accogliente" non rappresenta nemmeno un caso isolato... Visto che nessuno ha avuto da ridire nemmeno sulle opere "disneyane" (e palesemente omoerotiche) di Darren Bell e Chris Lewis, che vedete qui sotto...











O sui ritratti iperrealistici ed estremamente sexy del giovane artista finlandese (ma trapiantato in UK) Jirka Vinse Jonatan Väätäinen (lo vedete nella foto sotto, e il suo sito lo trovate CLICCANDO QUI)...

Ovviamente ha realizzato anche ritratti iperrealistici delle principesse Disney, ma i suoi principi diciamo che sono molto più... Come dire... Coinvolgenti...












E allo stesso modo si può dire che il bravo illustratore israeliano David Kawena (ne ho parlato anche QUI), negli ultimi anni, abbia deciso che sia arrivaro il momento di esternare ufficialmente il suo modo di essere attraverso il suo stile simil disneyano... Infatti dopo la sua famossisima serie di pin-up di principi Disney poco vestiti si è lanciato in una serie di progetti più personali... Con cui prova a dimostrare come potrebbe essere un immaginario Disney in cui gli ammiccamenti omoerotici sono stati del tutto sdoganati... Ad esempio con la sua serie di t-shirt sui "sirenetti"...




E con il suo splendido calendario "animalista" 2016...











O ancora con i suoi personalissimi omaggi all'approvazione dei matrimoni gay negli USA...

Per non parlare di tutti gli altri suoi progetti in divenire (e che meriterebbero TUTTI di essere sviluppati)...







A partire dalla sua rivisitazione steampunk gay friendly della Piccola Fiammiferaia...






Che, in parte, è stata ripresa per realizzare un musical che ha debuttato in Francia l'anno scorso, ovviamente con la locandina e i costumi di David Kawena...


Dimostrando una volta di più che le manifestazioni più importanti non sono quelle che arrivano una volta all'anno, magari sulla scia di un corteo, ma quelle che si portano avanti ogni volta che si sente la necessità di esprimere se stessi..

Alla prossima.