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lunedì 31 maggio 2010

MA GUARDA UN PO'...

Ciao a tutti e ciao a tutte, come va?
C'è stato un fumetto a tematica gay del quale finora non ho voluto parlare di proposito. Non ne ho voluto parlare perchè, nonostante se ne sia parlato parecchio un po' ovunque e abbia trovato spazio persino sui siti dei nostri quotidiani nazionali... Beh.. Non ne ho voluto parlare perchè secondo me - al di là delle buone intenzioni e al di là del fatto che è un fumetto indipendente - ci deve essere un limite a quello che è doveroso segnalare, soprattutto se l'obbiettivo di questo blog è quello di legittimare i fumetti a tematica gay... Mi riferisco a SPANDEX, il fumetto supereroistico realizzato dall'inglese Martin Eden...
Non ne ho voluto parlare anche perchè, al di là del fatto che è disegnato in maniera abbastanza approssimativa e infantile, affronta la tematica gay in una maniera terribilmente banale e stereotipata. In poche parole parla di un gruppo di supereroi composto da due lesbiche, tre gay e un travestito (che si chiamano Liberty, Diva, Glitter, Mr Muscles, Butch e Prowler), e che nella prima storia devono vedersela con una lesbica mutante alta alcune decine di metri che sta distruggendo la città di Brighton (dove i supereroi risiedono)...
L'autore tenta di rendere interessante il fumetto inserendo una certa ironia e dando ai protagonisti una personalità ben definita e un certo background... Ma a mio modesto parere non riesce a coinvolgere o a far dimenticare che il fumetto sembra disegnato da uno studente delle medie. Ci tengo a precisare che non ce l'ho con Martin Eden (che vedete nella foto sotto) e che il mio è un giudizio prettamente tecnico.
Forse sarò malizioso, ma non posso fare a meno di pensare che questo suo progetto abbia avuto tutta questa eco nella stampa britannica (e di conseguenza in buona parte del mondo) fondamentalmente perchè si è trattato del primo fumetto inglese con dei supereroi gay dichiarati... Cosa, questa, che di fatto intacca il monopolio statunitense dei supereroi gay, e conoscendo il patriottismo britannico e il rapporto di amore/odio con gli USA, credo che la stampa inglese abbia pensato che era il caso di dare alla notizia il maggior risalto possibile. Martin Eden, dal canto suo, ha rincarato la dose, e così nel secondo numero ha pensato bene di far comparire sua maestà la regina d'Inghilterra (oltre ad un superninja gay vestito di giallo fluorescente di nome Neon, che spicca fra i tanti ninja rosa fuksia della storia, giusto per rimanere in ambito trash)!
A questo punto voi vi chiederete perchè ve ne parlo adesso visto che finora non ne avevo mai parlato... Ve ne parlo perchè il suddetto fumetto è stato appena candidato agli Eagle Awards, gli oscar del fumetto inglese, come miglior fumetto dell'anno!!! Gli Eagle Awards sono una manifestazione molto importante per il fumetto inglese, e dal 1977 promuovono e valorizzano autori e titoli di tutto rispetto, cercando di includere e promuovere anche le realtà indipendenti. Il fatto che SPANDEX, dopo soli due numeri e senza poter realmente contare su qualcosa che vada al di là della sua tematica (e del suo appeal sul patriottismo inglese), mi dà molto da pensare... Anche perchè il fumetto indipendente inglese, soprattutto in fatto di supereroi, una volta produceva geni come Alan Moore e disegnatori del calibro di Alan Davis, che tutti i veri appassionati di fumetti dovrebbero conoscere bene. Altra cosa che mi ha dato da pensare è che in effetti io ho creato un supereroe gay italiano (Capitan Gel), e nessun media se l'è mai filato, nemmeno di straforo, mentre di SPANDEX ne ha parlato pure il sito di Repubblica...
Evidentemente il mondo del giornalismo opera per vie misteriose... O magari, più semplicemente, io non sono capace di promuovermi come Martin Eden. Comunque, cambiando completamente argomento, volevo segnalarvi una notizia curiosa che proviene dagli Stati Uniti, e più precisamente da New York, dove si sta preparando la nuova edizione di OSO ORO, la manifestazione artistica e ricreativa che ogni anno viene messa in piedi dalla comunità bear newyorkese, e che questa volta è prevista per il 5 giugno.
La manifestazione di quest'anno, in particolare, dimostra come i bara manga stiano entrando a far parte - lentamente, ma inesorabilmente - nella cultura gay statunitense e del suo immaginario omoerotico. Infatti, proprio a seguito della crescente popolarità dei bara manga (manga omoerotici gay per gay), pare che negli USA si stia diffondendo un certo apprezzamento per il fundoshi: la tradizionale fascia di lino che per secoli ha rappresentato l'unica forma di intimo maschile della penisola nipponica. Così, siccome questa passione sembra diffondersi in particolare fra la popolazione bear, all'OSO ORO di quest'anno ci sarà anche un concorso di bellezza per orsetti in fundoshi!
Devo ammettere che questa cosa mi ha favorevolmente sorpreso e al tempo stesso l'ho trovata molto interessante, visto che ha provato per l'ennesima volta come i fumetti possono incidere sui gusti e sulle mode di una comunità gay ricettiva e aperta... Senza contare che, crescendo fra tanti cartoni animati giapponesi ed avendo sempre trovato i fundoshi un capo d'abbigliamento terribilmente sexy, adesso posso iniziare a sperare che si inizi a diffondere anche al di fuori del Giappone...
In attesa che, con quei venti o trent'anni di ritardo canonico, anche i gay italiani si accorgano del fascino del fundoshi vi lascio con uno dei numerosi video realizzati dalla comunità bear americana per spiegare come indossare il fundoshi giapponese nel modo corretto (anche se, a quanto mi risulta, in Giappone ci sono varie "scuole" a seconda delle zone geografiche e delle ricorrenze)...

The fundoshi project video 1 from David and Louis on Vimeo.


Come vedete questo blog, oltre a dirvi quello che gli altri non vi dicono, ha anche dei risvolti spiccatamente culturali.
Ciao e alla prossima.
Cari lettori e lettrici: questo blog vi piace? Ci trovate notizie e informazioni che non trovate da nessuna parte? Non potete più farne a meno ? Non date per scontato che che questo idillio possa durare in eterno senza la vostra partecipazione! Onde evitare brutte sorprese guardate in alto a destra e troverete la possibilità di sostenere questo BLOG con un abbonamento simbolico. In parole povere: se vi iscrivete, ogni mese contribuirete alla salute di questo blog con la cifra di un euro. Se questo blog vi piace e se pensate che vada supportato questo è un modo comodo e sicuro per farlo...

venerdì 28 maggio 2010

IL VIDEO DELLA SETTIMANA

Ciao a tutti e ciao a tutte, come va?
Mentre dalle nostre parti si allunga la lista dei giovani cantanti che negano le voci di una loro presunta omosessualità (anche se - obbiettivamente - chi ha il fiuto un po' allenato ha ben poco da presumere), all'estero si rinfoltiscono regolarmente le fila dei giovani cantanti gay dichiarati che realizzano video in cui si divertono a giocare con la cosa... Come nel caso di Adam Barta...
Questo rampante giovanotto è ormai sulla breccia da qualche anno (se non altro negli USA, dove ha partecipato anche alla colonna sonora della versione locale del serial QUEER AS FOLK) e nonostante sia partito dal circuito indipendente ha rapidamente scalato diverse classifiche dance e pop, e ovviamente si è piazzato benissimo nelle classifiche delle radio gay e dei canali televisivi gay americani (primo fra tutti LOGO). Qui di seguito potete vedere il suo ultimo video, che mi sembra anche un modo simpatico per inaugurare l'estate (anche se dubito vivamente che in Italia verrà mai promosso come tormentone estivo)...

Che dire? Nel suo genere Adam Barta si difende bene, ma è evidente che poter contare su un vero circuito gay per farsi conoscere lo ha aiutato e magari, se fosse nato e cresciuto in Italia, il suo destino non sarebbe stato dissimile da quello di tanti cantanti nostrani che piuttosto di fare coming out (o di ammiccare direttamente al pubblico omosessuale) cambierebbero sesso (^__^). D'altra parte il mondo è bello perch'è vario...
Alla prossima.
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mercoledì 26 maggio 2010

MAH...

Ciao a tutti e ciao a tutte, come va?
Oggi per prima cosa vorrei segnalarvi una buona notizia (che risale a un mese fa e che finora mi era sfuggita, ma che sicuramente è degna di nota), che dovrebbe farci tutti riflettere sulle molteplici sfaccettature dell'Unione Europea. Nel 1971 il regista omosessuale di origine lettone Holger Bernhard Bruno Mischwitzky, nato Holger Radtke e meglio noto come Rosa von Praunheim distribuì in Germania un documentario che fece molto discutere e il cui titolo in italiano suonerebbe come: "Non sono i gay ad essere perversi, ma il mondo che li circonda". Non mi risulta che il suddetto documentario sia mai arrivato in Italia (strano, vero?), ma qui di seguito vi mostro un frame per darvi un'idea...
Fatto sta che nei paesi di lingua tedesca il suddetto documentario (che cercava di indagare il senso di essere gay, mostrando l'evoluzione di un ragazzo che parte vivendo la sua omosessualità in maniera superficiale e "sessuale" per poi capire quanto è importante ritagliarsi un posto nel mondo) smosse molte coscienze, e secondo alcuni il moderno movimento gay tedesco (e svizzero) sarebbe partito proprio da lì. Fatto sta che la città tedesca di Osnabrück è stata particolarmente coinvolta dalla cosa e dal 1978 il suo assessorato alla cultura promuove un premio che si chiama Rosa Coraggio, e che le autorità cittadine assegnano ai personaggi più meritevoli nel campo della lotta all'omofobia e ai pregiudizi in generale. Fantascientifico, vero? La cosa che mi spinge a parlarne qui, però, è il fatto che quest'anno il suddetto premio è andato nientepopodimenochè al simpatico fumettista Ralf König, ricevuto con tutti gli onori lo scorso 28 aprile dalle autorità cittadine di Osnabrück...
Complimenti! Ovviamente sarebbe troppo facile fare degli imbarazzanti paragoni con la situazione italiana, quindi mi tratterrò, anche perchè oggi le vittime delle critiche di questo blog saranno ben altre... Ordunque: dovete sapere che Ralf Konig, in Germania, è pubblicato - tra gli altri - dall'editore Männerschwarm, che ha pubblicato anche la versione in inglese di un libro del fumettista olandese Tom Bouden, ispirato al classico di Oscar Wilde conosciuto in Italia come "L'importanza di chiamarsi Ernesto"...
I fatti sono questi: siccome la nuova frontiera del fumetto sembra rappresentata da iPhone, iPad e chi più ne ha più ne metta, in diverse parti del mondo ci sono editori che cercano di convertire i loro prodotti in un formato facilmente visionabile sulle piattaforme della Apple, che però si riserva di decidere cosa è pubblicabile e cosa no in base al suo codice deontologico (che, per inciso, esclude la pornografia). Quando la Apple ha vagliato il fumetto di Tom Bouden ha deciso inizialmente di rifiutarlo perchè alcune pagine presentavano "materiale che può essere considerato osceno, pornografico, diffamatorio", e hanno accettato di distribuirlo solo dopo che l'editore ha applicato pesanti censure... Siccome questo è il blog che vi mostra quello che gli altri non vi mostrano, qui di seguito potete fare un confronto fra le due versioni del fumetto (per ingrandire le immagini cliccateci sopra)...

Che dire? Evidentemente la moda talebana fa tendenza... Tuttavia la cosa più irritante di questa fosca vicenda è che la Apple ha già a disposizione dei filtri parentali (quelli che possono applicare i genitori di minorenni) per il materiale non ritenuto idoneo ai giovanissimi, e quindi tollera comunque una moderata dose di nudità e allusioni sessuali... Come nel caso del fumetto marvel Kick-Ass, che è acquistabile anche in versione iPhone e iPad senza problemi... Nonostante alcune pagine decisamente poco caste, come quella seguente...
Senza contare che nel suddetto fumetto (che per inciso è un BEL fumetto) abbondano le scene fortemente e spietatamente violente, anche perchè è pubblicato da una sottoetichetta della Marvel (la ICON) che concede piena libertà ai suoi autori a partire dalla copertina...
Forse alla Apple usano due pesi e due misure a seconda che i fumetti siano gay o etero? A quanto pare è proprio così, visto che problemi simili a quelli di Tom Bouden sono stati riscontrati da alcuni piccoli editori di BOYS LOVE Made in USA come la Yaoi Press, che - pur non proponendo fumetti con nudi o scene esplicite di sesso - hanno dovuto modificare i testi e i dialoghi delle loro produzioni per poter passare il vaglio censorio. A questo punto sembra evidente che una multinazionale globale come la Apple non vuole compromettersi agli occhi delle nazioni omofobe (mi viene da pensare a India e Cina, ad esempio), che purtroppo rappresentano la maggior parte del potenziale mercato per questo tipo di tecnologia... E questo dimostra che il monopolio dei media non è mai una bella cosa, soprattutto se è nelle mani di chi ha degli interessi prettamente commerciali...
Insomma, a quanto pare il primato del media più democratico rimane al caro vecchio computer e alle infinite possibilità che garantisce internet... Compresa la possibilità di fruire di fumetti gay senza censure, e magari espliciti fino in fondo...
Per fortuna!
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martedì 25 maggio 2010

LA LETTERA DI OGGI

Ciao a tutti e ciao a tutte, come va?
A seguito della mia recente proposta di mettere a vostra disposizione TROY senza censure, con scene inedite e un formato più grande per la modica cifra di 1,99 euro ho ricevuto fondamentalmente commenti positivi, tuttavia mi sono arrivati anche commenti di questo genere:

"Potevi lasciare tutte le scene, e poi si pagava solo per vederle senza censura, cosi', si perde meta' della storia, e meta' dei lettori!!!"

Oppure addirittura dei veri e propri commenti dal tono ricattatorio, tipo:

"Spero non farai lo stesso trattamento di Troy anche a Robin Hoog, altrimenti addio!!!"

Uno storico lettore di Robin Hoog ha anche commentato:

"Come già detto mettere sia la censura che il taglio delle scene non ha molto senso secondo me, il lettore già non vede nulla poi pure che non ci capisce molto...bhe non so in quanti continueranno a seguirlo seriamente; insomma va bene questo esperimento e spero che riesca, però secondo me è inutile continuarlo a leggere dato che cmq non ci si capisce molto..."

Sinceramente non capisco se questi commenti devono essere interpretati come l'ultimo disperato tentativo di farmi cambiare idea da parte di persone che non vogliono nemmeno provare ad investire 1,99 euro in un mio fumetto, o se davvero il mio pubblico è composto da una buona dose di persone che finora mi hanno letto non perchè gli piaceva quello che facevo, ma perchè quello che facevo era gratis.

Voglio dire: un conto è provare ed esprimere un giudizio negativo, un conto è non provare ed escludere la possibilità a priori. Premesso che io non obbligo nessuno a fare nulla, nel primo caso non posso fare a meno di chiedermi quanto un simile atteggiamento possa spiegare il fatto che dalle nostre parti un circuito commerciale gay non abbia ancora spiccato il volo. Se certe persone pensano che per un fumetto gay non valga la pena di spendere nemmeno 1,99 euro al mese e non capiscono che questi soldi servono per garantirgli una certa continuità (salvo poi lamentarsi per ritardi e sospensioni)... Beh... Traete voi le conclusioni.

Se invece è vero il secondo caso, e cioè che proponendo cose gratuite per anni ho attirato delle persone che cercavano un ripiego gratuito per ammazzare il tempo (o ammazzarsi di segne, a seconda dei casi), allora devo prendere atto che forse avrei dovuto iniziare a proporre delle cose a pagamento molto tempo fa, così almeno adesso non dovrei vedermela con dei commenti di questo tipo, e avrei potuto selezionare un pubblico di persone genuinamente interessate.

Capisco anche che possa essere fastidioso per una persona che non ha mai fatto acquisti online (e che non ne vuole sapere nulla di carte di credito) munirsi di una carta prepagata ricaricabile, ma santo cielo! Siamo nel 2010 e non avere nemmeno una prepagata ricaricabile postepay (che si può fare in qualsiasi ufficio postale senza neanche avere un conto in posta) per comprarsi una ricarica telefonica online in caso di emergenza o sfruttare qualche offerta speciale che si trova solo su internet... Beh! Non è molto da 2010...
Che poi, ragazzi, detto proprio fra me e voi, non è che l'idea di farvi spendere 1,99 euro mi sia venuta per speculare sulle vostre golosità... Per anni ho offerto tutto gratis (salvo una breve parentesi di Robin Hoog, che peraltro non venne decisa da me), e se ora propongo l'idea dei capitoli da scaricare a pagamento è perchè non posso davvero più permettermi di farne a meno, anche perchè, cari ragazzi, anche l'idea di darvi la possibilità di andare avanti grazie alle vostre offerte libere o alle sottoscrizioni di un abbonamento simbolico a questo blog (per un solo euro al mese!) non ha smosso folle di persone... Diciamo...

Nonostante io abbia sempre ricordato la possibilità di sostenere questo blog con un abbonamento alla fine di ogni post, finora gli abbonati sono stati solo tre, e li posso anche chiamare per nome: Alberto, Massimiliano e Massimo... Probabilmente qualcuno penserà che queste tre persone sono dei poveri scemolini perchè stanno pagando per una cosa di cui possono fruire gratis, io invece penso che sono tre persone ENCOMIABILI che apprezzano il servizio che offre questo blog e riconoscono il valore del tempo che gli dedico... Quindi li ringrazio pubblicamente e vorrei fargli sapere che apprezzo tantissimo quell'euro che investono ogni mese, anche se non mi arriva per intero. Avete tutta la mia più sincera gratitudine!

Tra l'altro, rimanga fra me e voi, mi hanno sempre lasciato un po' perplesso quelle giustificazioni del tipo "non mi abbono perchè tanto quell'euro non ti arriva nemmeno intero", anche perchè - se si fossero abbonate anche solo 50 persone - con quei 62 centesimi a testa mi metterei da parte i soldi per pagare la bolletta del telefono ogni due mesi, giusto per fare esempio... Devo ammettere che trovarmi qui a spiegare una cosa così elementare come il fatto che sono i centesimi di euro a fare le decine di euro mi mette anche un po' a disagio... Così come mi preoccupa il fatto di dover spiegare che quando una persona dedica tempo a una cosa, chi apprezza quella cosa dovrebbe avere tutto l'interesse a sostenenere il suo autore, invece di rinunciarci perchè gli scoccia di investirci un euro o due al mese... Ovviamente ci tengo a specificare che qui non mi rivolgo a tutti quelli che mi hanno sostenuto in qualche modo pur non abbonandosi al blog, ai quali sono comunque riconoscente.

Detto questo l'altro mio fumetto su POPKORN, dedicato a Thorak, non avrà censure, ma nei miei progetti sarà comunque possibile scaricarne una versione più grande e con striscie inedite da LULU. Per quel che riguarda Robin Hoog, essendo una collaborazione che porto avanti a titolo gratuito, riprenderà anche in base alla fortuna che avranno le mie altre iniziative a pagamento... Quindi vedete un po' voi e magari prima di lamentarvi per il fatto che non continua chiedetevi se davvero è solo colpa del suo autore.

Ciao e alla prossima.

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lunedì 24 maggio 2010

NEWS

Ciao a tutti e ciao a tutte, come va?
Inizio questo post con una bella notizia: a quanto pare gli autori di BLACK WADE hanno ufficialmente firmato un contratto con le Edizioni Voilier per la pubblicazione italiana del loro fumetto piratesco entro la prossima fiera di Lucca Comics & Games. Intoppi permettendo, quindi, anche in Italia arriverà un bel fumetto omoerotico Made in Italy che, paradossalmente, ha già fatto strage di cuori nella versione inglese e francese. La speranza, ovviamente, è che questo sia solo l'inizio di qualcosa di più (anche se gli autori di BLACK WADE hanno già detto che non hanno intenzione di trasformare il volume nel primo di una ipotetica serie)...
E dopo una bella notizia devo darvi una notizia che in effetti è meno bella, e se siete già andati a vedere Prince of Persia al cinema ve ne sarete resi conto da soli: le numerose immagini tratte dal set che raffiguravano Jake Gyllenhaal a torso nudo erano solo degli specchietti per le allodole!
Infatti, nonostante l'attore abbia fatto parecchia palestra per questo film e nonostante il protagonista del videogioco al quale il film si ispira abbia sempre dimostrato una certa avversione per le vesti troppo ampie, il suo interprete - salvo una rapidissima sequenza iniziale in cui peraltro non si vede praticamente nulla - se ne sta perennemente avviluppato in una serie di abiti che cozzano pesantemente con le aspettive generate nel pubblico... Che magari si aspettava un look più fedele al capitolo videoludico che ha dato il nome alla pellicola...
Da una parte sottoscriverei una class action per pubblicità ingannevole, ma dall'altra non posso fare a meno di provare una punta di soddisfazione per il fatto che alla Disney hanno creato simili specchietti per le allodole... Segno evidente che si sono resi conto che gli uomini sexy possono attirare molto e che il pubblico omosessuale è diventato alquanto appetibile. Certo è che, dopo aver limitato in questo modo il sex appeal del protagonista (al quale, se non altro, sono dedicati dei bei primi piani), rimane un film che - al di là della regia, della scenografia e dei costumi, è alquanto banalotto... Un vero peccato! In ogni caso, per tirarvi su il morale, vi segnalo che è stata confermata una seconda stagione per il recente serial americano dedicato a SPARTACUS (e ancora inedito in Italia), noto anche e soprattutto per le scene truculente e l'abbondanza di gladiatori poco vestiti...

La serie in questione, però, non sarà un sequel, ma un prequel... E quindi narrerà degli eventi precedenti alla serie presentata nella stagione televisiva appena trascorsa... Il che fa ben sperare per un ritorno auge del gladiatore omosessuale Barca, che purtroppo era stato fatto morire senza pietà assieme al suo amato Pietros (qui sotto li potete vedere in un frame particolarmente tenero)...
Giusto per restare in tema di antichità classica, mi sento in dovere di segnalarvi che, dopo i buoni riscontri ottenuti, è stato messo in cantiere un sequel per il remake di SCONTRO DI TITANI (Clash of the Titans) uscito quest'anno... E la speranza è che, almeno nel sequel, sia concesso di vedere qualcosa di più, visto che probabilmente stiamo parlando del film a tema mitologico che ha segnato il record della minor quantità di pelle maschile scoperta...
In effetti devo ammettere che, mentre lo vedevo al cinema, non potuto fare a meno di rimpiangere il look classicheggiante di Hanry Hamlin, che interpretò Perseo nel 1981 con un sex appeal che, nonostante la povertà di mezzi dell'epoca, distanziava notevolmente Sam Worthington e il suo look da proto-marine sfoggiato in questo film del 2010... Voi che ne pensate?

In ogni caso, in attesa di verificare come potrà essere il sequel delle avventure di Perseo previsto per il 2012, potremo vedere al cinema un film dedicato alle avventure di un altro noto eroe della mitologia greca... Ovvero Teseo (quello del Minotauro), interpretato in questa occasione da Henry Cavill... Che, per fortuna, dovrebbe mostrare al pubblico in sala i frutti di dieta e palestra (perlomeno a giudicare dalle prime immagini scattate sul set in situazioni INEQUIVOCABILMENTE tratte dalla pellicola in produzione)...
Il film, che dovrebbe intitolarsi IMMORTALS, potrà contare su un cast esteticamente promettente, che peraltro mira a svecchiare anche lo stereotipo della divinità greca barbuta e canuta... Infatti il dio Poseidone sarà interpretato da Kellan Lutz...
Il dio Apollo sarà intepretato da Corey Sevier...E ci sarà spazio anche per un Ercole interpretato da Steve Byers...
Staremo a vedere se anche questa volta si tratterà di specchietti per le allodole oppure no... Tuttavia devo ammettere che non ho ancora capito se l'eccesso di pudore riscontrato in Prince of Persia e Clash of the Titans sia dovuto a un rigurgito di moralismo o se sia solo un caso... O se magari a Hollywood pensano che mostrare uomini poco vestiti in film dal taglio mitologico sarebbe considerato un po' troppo banale (mentre, ad esempio, non lo sarebbe in un film di supereroi), anche perchè ormai chi cerca immagini di uomini nudi - in teoria - ha un ampio ventaglio di di stimoli e possibilità. Dico "in teoria" perchè se, ad esempio, in buona parte d'Europa il nudo maschile è stato sdoganato e legittimato (ad esempio attraverso i calendari dei rugbysti francesi), se negli Stati Uniti c'è un vero e proprio circuito commerciale a parte per certi prodotti e se i media di (quasi) tutto il mondo occidentale non si fanno grandi problemi col nudo integrale maschile (dai reality ai talk show), in Italia le cose vanno in maniera decisamente diversa (soprattutto per chi non ha internet)... E l'assenza di nudo maschile anche nelle produzioni hollywoodiane con un'ambientazione che, in teoria, dovrebbe favorirlo risulta alquanto frustrante...
Voi che ne pensate?
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venerdì 21 maggio 2010

NEWS !!!

Ciao a tutti e ciao a tutte!
Come forse avrete notato dall'immagine alla vostra destra ora sul mio bookstore di lulu.com è disponibile il primo capitolo di TROY in VERSIONE NON CENSURATA, IN UN FORMATO PIU' GRANDE E CON INEDITE SCENE HOT, il tutto alla modica cifra di 1,99 euro (sui quali io guadagnerò ben 72 centesimi ^__^). È davvero la prima volta che sperimento una cosa di questo tipo e sono molto curioso di vedere come andrà... Ovviamente attendo i vostri commenti :-).

IL VIDEO DELLA SETTIMANA...

Ciao a tutti e ciao a tutte, come va?
Alla fine mi sono convinto di dedicare uno degli appuntamenti musicali di questo blog a Ciri Ceccarini, uno dei pochissimi cantanti gay dichiarati d'Italia, anche se definirlo cantante è un tantino fuorviante, visto che le espressioni artistiche in cui si è impegnato e si impegna sono molteplici (dal teatro alla fotografia).
Ciri Ceccarini rappresenta un caso emblematico di come gli artisti gay dichiarati possono (e non possono) portare avanti dei progetti nel nostro paese, visto che nonostante le sue molteplici attività l'unico momento in cui ha avuto il suo quarto d'ora di celebrità a livello nazionale è stato l'anno scorso, quando lui e il suo ragazzo subirono un'aggressione omofoba da parte di alcuni vicini di casa. Per il resto, nonostante tutta una serie di tentativi di farsi largo (da Sanremo a Castrocaro, passando per diverse reti televisive locali , musical e persino una partecipazione come figurante a "The Passion" di Mel Gibson) la sua popolarità e rimasta circoscritta perlopiù in ambito emiliano romagnolo (è originario di Modena), e nonostante un suo brano sia stato scelto come inno per il Gay Pride dello scorso anno probabilmente da Roma in giù resta praticamente sconosciuto. Anchè perchè nel nostro paese manca un vero circuito gay che un artista gay possa utilizzare per farsi apprezzare... Anzi, per dirla proprio tutta, credo che se Ciri Ceccarini non avesse mosso i suoi primi passi in una regione gay friendly come l'Emilia Romagna, probabilmente adesso non saremmo nemmeno qui a parlarne. Detto questo vi lascio con un saggio delle sue doti canore... Ovviamente a tema gay (^__^).

Alla prossima!
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giovedì 20 maggio 2010

NEWS !!!

Ciao a tutti e ciao a tutte!
Come forse avrete notato dall'immagine alla vostra destra ora sul mio bookstore di lulu.com è disponibile il primo capitolo di TROY in VERSIONE NON CENSURATA, IN UN FORMATO PIU' GRANDE E CON INEDITE SCENE HOT, il tutto alla modica cifra di 1,99 euro (sui quali io guadagnerò ben 72 centesimi ^__^). È davvero la prima volta che sperimento una cosa di questo tipo e sono molto curioso di vedere come andrà... Ovviamente attendo i vostri commenti :-).

mercoledì 19 maggio 2010

ITALIA NOSTRA...

Ciao a tutti e ciao a tutte, come va?
Del fumetto popolare italiano si possono dire tante cose, ma non che non sappia cavalcare l'onda... Nel senso che una costante di questo tipo di fumetto (quello che, per intenderci, arriva nelle edicole) è quella di proporre serie ispirate a generi, formati e tematiche che hanno già avuto grande successo. Accadde con i cosiddetti fumetti "neri" che cercarono di bissare il successo di Diabolik, accadde con i tascabili erotici che cercarono di bissare il successo di Isabella e via discorrendo... Negli anni '90, ad esempio, l'enorme successo di Dylan Dog (si parlava di milioni di copie vendute ogni mese) produsse addirittura due fenomeni editoriali: da una parte l'exploit di fumetti horror, e dall'altra un fiorire di avventurieri in formato "bonelliano", possibilmente con dei nomi improbabili e con qualche spruzzatina di insolito e paranormale (come negli esempi seguenti)...
Evidentemente se Dylan Dog è rimasto e le altre serie sono scomparse un motivo dovrà pur esserci... Tuttavia in quel mare di carta stampata si era fatto largo un personaggio relativemente originale (se non altro per l'ambientazione avventuroso/fantascientifica) e destinato ad un certo successo: Lazarus Ledd... Uno dei pochi fumetti italiani a cui - all'apice della popolarità - venne dedicato persino un disco con tanto di colonna sonora per le sue storie!
Da notare che questa serie (la cui preparazione richiese più di due anni) venne tradotta anche in altre lingue (dal croato al portoghese). Pur non essendo nè carne nè pesce (o forse proprio per questo motivo) le avventure di Lazarus Ledd (Larry per gli amici) sono proseguite con alterne fortune e con una periodicità sempre più rada fino al 2009, quando peraltro si è rotto il sodalizio fra il suo creatore, Ade Capone, e la Star Comics (che lo aveva pubblicato dal 1992). Ne parlo in questa sede perchè Lazarus Ledd, che pure a suo tempo ha rappresentato qualcosa di nuovo e tutto sommato intrigante, ora andrà a rinfoltire la lunga lista dei "morti viventi" che traboccano dagli scaffali delle edicole italiane... Infatti a partire da maggio verrà ristampato integralmente (e l'unica cosa inedità saranno le copertine).
Ovviamente non ho nulla contro le ristampe di serie a fumetti più o meno storiche, però volevo farvi notare che se andate in una qualsiasi edicola italiana un buon 30-40% del fumetto italiano che ci troverete è costituito proprio da ristampe... In alcuni casi ci sono anche più ristampe per una stessa serie, senza contare le ristampe di lusso, le ristampe delle ristampe e le ristampe allegate ai quotidiani. Ripeto: qui nessuno ce l'ha con chi ristampa, però... Però tutte queste ristampe a fronte di pochissime novità dovrebbero fare riflettere su come il nostro fumetto popolare giaccia ripiegato su sè stesso, lasciando pochissimo spazio a chi vuole osare qualcosa di più e tenendo alla larga il lettore occasionale che vorrebbe qualcosa dal taglio più contemporaneo... In questo blog ho ripetuto più volte che tutto questo puntare su fumetti che guardano al passato potrebbe essere sintomatico del fatto che la società italiana di oggi ha dei seri problemi a rapportarsi col presente e col futuro, tuttavia è interessante notare che - nonostante tutto - ci sono ancora dei guizzi di speranza... Per esempio: proprio oggi mi è arrivato un comunicato stampa dall'editore PLAYGROUND (specializzato in romanzi giovanili a tematica gay), che ha deciso di puntare su una graphic novel gay tutta italiana! Si tratta di "NON TI AVEVO NEMMENO NOTATO", scritta da Sandro Campani e disegnata da Daniele Coppi, e qui di seguito vi posto il riassunto della trama:

Marco e Fabio frequentano l’ultimo anno di un liceo scientifico romano.

La giacca della tuta perennemente stropicciata e il bel ciuffo biondo, Fabio è un giovane musicista con la passione per Carmen Consoli cui ha eretto un piccolo altare nella propria stanza. Marco, invece, l’arietta strafottente e senza mai un capello fuori posto, è un piccolo campione di tennis che studia l’indispensabile e copia i compiti dal suo amico “secchione”. Una mattina, nel bagno del liceo, Marco scopre una strana e minacciosa scritta che metterà in moto un piccolo giallo scolastico: misteriosi pedinamenti, sms anonimi, foto rubate. Passando dalle aule scolastiche alle trafficate vie di Roma, dalle camere di casa a piccoli e rumorosi pub, Marco e Fabio cercano di scoprire l’autore della scritta ma soprattutto di fare i conti con il proprio universo sconvolto dalla consapevolezza dei propri desideri e dei primi innamoramenti.

Che dire? Complimenti alla Playground per aver tentato la carta del fumetto a tematica gay made in Italy, che finora sembrava destinato ad essere un monopolio esclusivo della Kappa Edizioni. Ora bisognerà vedere se riuscirà a farsi largo presso i giusti canali, visto che si tratta di un editore che abitualmente non pubblica fumetti e che viene distribuito in libreria...


Le prime tavole (che vedete qui grazie a Max Basili, il recensore di fumetti per la rivista Pride, al quale la Playgrounf ha mandato il fumetto in anteprima...) promettono abbastanza bene, e ammetto che sono abbastanza curioso di leggere la storia per intero... Soprattutto considerando che l'ambientazione liceale non è mai stata affrontata da un fumetto italiano a tema gay (immagino anche per la paura di raffigurare minorenni omosessuali)...
Soprattutto sarà interessante verificare come verrà accolto questo progetto e se, magari proprio grazie ad internet, riuscirà a conquistare il pubblico necessario per spingere l'editoria italiana a proseguire su questa strada... Staremo a vedere... Certo è che, nel suo piccolo, si tratta di un evento storico, soprattutto se lo si inquadra nell'attuale panorama del fumetto italiano...
C'è da dire che, come volevasi dimostrare, una simile novità NON arriva dagli editori che si rivolgono alle edicole, e nemmeno da quelli che si rivolgono alle fumetterie, ma dal circuito degli editori che si rivolgono al circuito delle librerie di varia, che in Italia NON è quello preposto alla vendita di fumetti... Ma che forse, allo stato attuale dei fatti, rappresenta quello migliore per un prodotto di questo tipo. La cosa ironica è una volta erano le edicole i posti dove si trovavano le novità a fumetti più originali, mentre nelle librerie si trovavano giusto le ristampe...
Misteri italiani.
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lunedì 17 maggio 2010

COSE DELL'ALTRO MONDO...

Ciao a tutti e ciao a tutte, come va?
Il post di oggi cade proprio nella giornata contro l'omofobia, che è stata riconosciuta ufficialmente dall'Unione Europea nel 2007 (anche se era "nata" in Francia nel 2005). Ricorre il 17 maggio perchè è in questa data che, nel 1990, l'omosessualità venne tolta ufficialmente dall'elenco delle patologie dell'Organizzazione Mondiale della Sanità. Peccato che ricorra una sola volta all'anno, soprattutto in un paese come il nostro, dove l'omofobia (e più in generale la sessuofobia) continuano a rappresentare una zavorra davvero ingombrante sotto tantissimi punti di vista.
Tuttavia, siccome questo blog vuole essere un tantino più originale degli altri, oggi volevo farvi riflettere su come omofobia e sessuofobia possano anche rappresentare un ostacolo all'utilizzo dei fumetti per lanciare messaggi importanti, come quelli legati alla prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili. Breve premessa: circa un terzo delle persone sieropositive viene contagiata prima dei vent'anni, proprio a causa della mancanza di una chiara informazione. Premessa numero due: il fumetto è un linguaggio che - se ben utilizzato - può avere una certa presa sul pubblico giovanile (e non solo su quello). Premessa numero tre: poichè i rapporti omosessuali non comportano il rischio di gravidanze indesiderate tanti giovani gay hanno un rapporto abbastanza conflittuale con il preservativo. Conclusione: si potrebbero usare i fumetti per spiegare il sesso sicuro ai giovani omosessuali, magari in una maniera diretta e senza moralismi. In realtà, come potete intuire, da noi le cose non vanno proprio così, e anche i giovani eterosessuali non se la passano molto meglio. Forse qualcuno di voi si ricorderà del caso degli opuscoli che avevano come testimonial Lupo Alberto...
Si trattava di una campagna ministeriale promossa dal Ministero della Salute nel 1992/1993 e che aveva un occhio di riguardo per i giovani... Tuttavia il Ministero dell'Istruzione (che all'epoca era retto da Rosa Russo Jervolino) ne proibì la distribuzione nelle scuole... Non sto a raccontarvi tutti i dettagli, ma evidentemente il linguaggio utilizzato in quell'opuscolo era ritenuto ancora troppo esplicito nel 2002, visto che venne "riciclato" apportando tutta una serie di censure nei testi. Da allora a oggi il linguaggio del fumetto è stato utilizzato in diverse altre campagne per la prevenzione, soprattutto a carattere regionale o gestite da associazioni come la LILA (Lega Italiana Lotta AIDS), ma in una maniera sempre più astratta e meno esplicita... E badando bene di non entrare mai troppo nel dettaglio per quel che riguarda i rapporti omosessuali, soprattutto se si voleva arrivare nelle scuole...
Evidentemente dopo il caso di Lupo Alberto nessuno ha voluto rischiare di investire denaro in progetti che avrebbero corso il rischio di essere bloccati... E così il profilo di queste iniziative si è sempre mantenuto a livelli più adatti a soddisfare le commissioni che devono dare il nulla osta a questi progetti piuttosto che la curiosità dei giovani con una vita sessuale attiva... Tant'è che anche il pregevole opuscolo realizzato da Luca Enoch per la LILA nel 2005 (e che venne presentato addirittura alla Lucca Comics di quell'anno) era tutto incentrato su di un preservativo di nome Jimmy Hat che impartiva lezioni di "sesso sicuro" ad una platea di peni...
Un modo dissacrante e ironico per aggirare il rischio della censura, che tuttavia utilizzava un linguaggio satirico in cui buona parte del pubblico giovane faceva fatica ad identificarsi... Soprattutto se non era abituato a relazionarsi con questo genere di fumetto un po' underground. Evidentemente il fatto di dover pubblicare opuscoli di questo tipo in un paese come l'Italia incide molto, soprattutto quando sarebbe auspicabile poter parlare liberamente anche di temi legati all'omosessualità. Dico questo perchè, mentre da noi tutto rimane fermo (tanto per cambiare), in Francia l'associazione per la lotta all'AIDS Sidaction (ma l'iniziativa è stata promossa anche in Belgio da Ex Aequeo) ha commissionato un opuscolo al fumettista gay Fabrice Neaud (che vedete qui sotto), famoso per i suoi fumetti gay dal taglio realistico (e ispirati direttamente alla sua vita).
In Italia fu pubblicato un solo volume della versione a fumetti suo diario personale, alla fine degli anni novanta (dalla Rasputin Libri, un'editore che ora non esiste nemmeno più), dopodichè cadde nell'oblio... Mentre in Europa, e in particolare nell'area franco belga, è diventato un piccolo cult per il pubblico omosessuale. Evidentemente all'associazione Sidaction non sono degli sprovveduti, e così hanno dato modo a Fabrice Neaud di realizzare una vera e propria graphic novel in miniatura, incentrata su di un giovane omosessuale sieropositivo, scene di sesso incluse...
Siccome so che fra di voi ci sono degli intenditori che già sbavano all'idea di poter leggere questo fumetto, e siccome questo è il blog che vi offre quello che gli altri non vi offrono, potete scaricare l'opuscolo in formato .pdf CLICCANDO QUI oppure sulla tavola inserita qui sotto... E poi non dite che non vi voglio bene...
Che dire ? Probabilmente si tratta di tutto un'altro modo di usare il fumetto per campagne informative che trattano temi delicati, ma siccome oggi sono in vena di infierire vi segnalo anche che in Belgio l'associazione Ex Aequeo ha prodotto anche degli opuscoli a fumetti per l'integrazione dei giovani omosessuali e la lotta all'omofobia (anche in ambito scolastico), affidandone la realizzazione a due autori di fumetti che lavorano per il noto editore Casterman: Marco Paulo e Thierry Robberecht.
Un modo intelligente per parlare ai giovani in modo diretto e allo stesso tempo delicato, combattendo i pregiudizi e l'omofobia con garbo e ironia... Senza dover ricorrere a tanti giri di parole e senza dover convivere col pensiero che qualche bigotto possa compromettere la diffusione dell'iniziativa, nelle scuole o altrove...
D'altra parte parliamo del Belgio, sede del Parlamento Europeo e nazione in cui gli omosessuali possono sposarsi dal 2003... Qualcosa dovrà pur significare, anche se in certi casi è molto difficile capire se è nato prima l'uovo o la gallina: il Belgio non è un paese omofobo perchè qualcuno si dà da fare o qualcuno è libero di darsi da fare perchè il Belgio non è un paese omofobo? È molto difficile rispondere a questa domanda, anche se sono portato a pensare che le due cose vadano di pari passo e che comunque l'atteggiamento delle autorità locali influenzi la popolazione, cosa che in effetti accade anche da noi, ma con risultati un po' diversi... Certo è che, se qualcuno volesse tradurre questi opuscoli in italiano, male non farebbe...
Alla prossima.
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