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mercoledì 11 settembre 2019

NOSTALGIA CANAGLIA

Ciao a tutti, come va?

Ultimamente si parla molto di come nel nostro paese si sia fatto largo un clima di odio generalizzato verso le minoranze... O meglio: di come questo odio e questo livore siano stati in qualche modo legittimati, e di come la situazione che ne è derivata abbia innescato una reazione a catena che ha fatto emergere il lato peggiore della nostra società... Che magari, fino a qualche tempo fa, si sforzava di tenere a bada la sua aggressività e le sue frustrazioni. Forse è stato anche per questo che, dopo più di dieci anni di relativa calma, anche su questo blog qualcuno ha pensato bene che fosse il caso di lasciare un bel commento omofobo... Anzi, direi che ha lasciato proprio "IL" commento omofobo...

Siccome su questo blog arrivano tantissimi commenti che in realtà non sono altro che annunci pubblicitari, non è prevista la pubblicazione istantanea, in modo che io possa verificare quali sono quelli generati automaticamente e quali no. Il commento a cui mi riferisco, infatti, era stato inviato il 6 settembre alle ore 22.14, per commentare un mio vecchio post del 21 marzo 2016, in cui snocciolavo un po' di dati statistici e parlavo di come i fumetti italiani non li tenerssero in considerazione. Il post in questione è quello che trovate CLICCANDO QUI. Il commento, che purtroppo resta anonimo, è un po' forte, ma ve lo riporto integralmente qui di seguito perchè sarà un po' il centro della mia riflessione di oggi.

Comunque l'Anonimo autore omofobo mi scrive:

 "Luridi finocchi di merda!!! Ricordate che se non era per una coppia "eterosessista" ed "omofobica" voi a quest'ora non eravate qui al mondo a rompoere i coglioni con vostre ricole cazzate vittimistiche, e francamente il mondo sarebbe più contento oltre che un posto migliore!
BEI tempi quando i froci erano solo macchiette e barzellette da umiliare e ridicolizzare per una gradevole risata facile a buuon mercato, e le lesbiche erano considerate solo troie buone per i porno; oggi invece... pensano DAVVERO di valere qualcosa, di essere QUALCUNO, e quindi si inventano millemila teoremi pseudo-intellettuali, pseudo-filosofici, pseudo-esistenziali, pseudo-scientifici e perfino pseudo-spirituali, e non si rendono conto che risultano solo più ridicoli di prima!

Se volete incularvi fino a beccarvi l'AIDS fate pure, ma piantatela di farne un motivo d'orgoglio...

VIVA LA FIGA!!"


Devo essere sincero?

A suo modo questo commento è FAN-TA-STI-CO... Nel senso che in poche righe mette in luce cosa dà davvero fastidio al tipico omofobo di oggi. E, anche se non parla mai esplicitamente di fumetti, direi che traccia molto bene anche l'identikit del tipici fumettari omofobi, e in particolare di quelli italiani non più giovanissimi e un po' nostalgici (e più avanti spiegherò meglio il perchè lo penso)... E anche se, ovviamente, non lo condivido, devo dire che apprezzo l'onestà di chi l'ha scritto, visto che per anni mi sono dovuto sorbire gente che tirava fuori scuse di tutti i tipi per giustificare l'atteggiamento di certi lettori, autori ed editori (nonchè forum, gruppi Facebook e siti vari) nei confronti delle tematiche LGBT, quando in realtà era evidente che in molti casi il nocciolo della questione era proprio quello esplicitato dall'omofobo di cui sopra...


Ad ogni modo direi che il primo dato  interessante da analizzare è che questo commento arriva per un post scritto il 21 marzo 2016. Un post in cui parlo di DRAGONERO, DYLAN DOG e di alcuni dati statistici. Quindi, considerando che non si tratta di un post recente e che questo è un blog tutto sommato di settore, direi che i casi sono due: questo omofobo è arrivato a quel post perchè stava facendo una qualche ricerca su DYLAN DOG o DRAGONERO, oppure perchè stava facendo una ricerca sui dati statistici che avevo snocciolato in quell'occasione. In ogni caso ho dei seri dubbi sul fatto che sia finito su quel post per uno scherzo del destino...

E dato che, fra le righe, si capisce che non gli vanno molto a genio le mie osservazioni su DYLAN DOG e DRAGONERO, e che rimpiange i bei tempi in cui le rappresentazioni degli omosessuali erano ad uso e consumo dei maschi eterosessuali e omofobi, direi che si tratta di un appassionato di fumetti un po' attempato (e si capisce anche dall'italiano che usa). Probabilmente è arrivato da queste parti perchè è un lettore di DYLAN DOG o di DRAGONERO, e probabilmente ha vissuto la stagione d'oro dei tascabili erotici italiani: un genere in qui gli omosessuali erano rappresentati esattamente nella maniera che lui ha descritto.

Ora: per una strana forma di sincronismo è capitato che proprio in quei giorni andassi a curiosare sul blog ZERO IN CONDOTTA. Si tratta di un blog che recupera e condivide proprio le storie dell'epoca d'oro dei tascabili erotici italiani, talvolta ritraducendo in italiano le storie che recupera nelle edizioni che erano state pubblicate in altre nazioni (ebbene sì: questi fumetti venivano spesso esportati all'estero, con alterni successi). Comunque proprio il 6 settembre su quel BLOG era stata postata una storia tratta dalla serie LA POLIZIOTTA, e in cui - tanto per cambiare - gli omosessuali erano presentati come individui loschi e pericolosi, con tratti macchiettistici e sempre pronti a stuprare qualche povero ragazzo etero poco prudente. La storia a cui mi riferisco potete leggerla CLICCANDO QUI.

Ad ogni modo fra i commenti alla storia spicca quello di Sergio L.Duma, postato alle 11,31 del 6 settembre:

"Innanzitutto, complimenti ai traduttori! In effetti, questo è senz'altro uno degli episodi più torridi della serie, la trama ha un bel ritmo e risulta coinvolgente. Io poi ho sempre apprezzato il tratto di Angiolini, con quelle piacevoli influenze 'cartoon', e adoro la protagonista, disegnata con quella boccuccia alla Betty Boop che mi fa pensare a certi personaggi dei cartoni animati. Tuttavia, ogni volta che leggo La Poliziotta e altre serie simili, provo, insieme alla nostalgia, un pizzico di malinconia e anche di tristezza, poiché mi rendo conto che un fumetto così irriverente oggi, in questi tempi grami di politicamente corretto, non sarebbe pubblicato. Basti vedere ai gay rappresentati in questo episodio: uno è uno stupratore, gli altri che appaiono in seguito sono descritti alla stregua di molestatori, con atteggiamenti effeminati che li rendono macchiettistici. Si tratta certamente di stereotipi, ma comunque funzionali alla trama. Se un autore oggi farebbe una cosa del genere verrebbe sommerso di offese e contumelie, si parlerebbe di omofobia e magari si beccherebbe pure qualche denuncia. Ecco perché penso che in un certo senso oggi, per ciò che concerne la libertà espressiva in ambito artistico, invece di andare avanti, stiamo andando terribilmente indietro. Venendo alla mia consueta fissazioni per i rimandi e i collegamenti (non so quanto calzanti) non escludo che gli autori si siano ispirati a film come Quella Casa Vicino Alla Collina di Wes Craven che parlava proprio di un gruppo di stupratori che assalivano vittime indifese nei boschi e in ambienti isolati; e quanto al discorso dei gay, ho pensato a un film come Cruising di William Friedkin che, tra le altre cose, presentava gli ambienti omo come frequentati da tipi loschi, violenti e propensi alle molestie e agli estremismi sadomaso... chissà se c'è l'influenza, quindi, di un certo tipo di immaginario cinematografico... va bene, mi fermo qua... rinnovo i complimenti ai traduttori!"

Dergio L.Duma è uno scrittore, nonchè appassionato di fumetti e collaboratore di siti che si occupano di fumetti. Nelle sue recensioni  e nei suoi interventi non ha mai fatto mistero di una certa avversione per la recente apertura del fumetto internazionale nei confronti del mondo LGBT... Tant'è che avevo analizzato alcune sue esternazioni anche in passato (CLICCATE QUI, ad esempio).

Ovviamente non sto dicendo che  Sergio L.Duma e l'anonimo omofobo che ha commentato il mio vecchio post sono la stessa persona, però fondamentalmente hanno detto le stesse cose (pur utilizzando un registro molto diverso) e lo hanno fatto lo stesso giorno... E penso che questa singolare coincidenza metta in luce diverse cose su varrebbe la pena riflettere.

La prima è che c'è tutta una fazione di appassionati (italiani) di fumetti che è un po' in là con gli anni e che rimpiange l'epoca in cui l'unico modo in cui si potevano rappresentare gli omosessuali nei fumetti era in veste di stereotipo negativo, possibilimente confermando i peggiori timori e pregiudizi della società nei loro confronti. La seconda è che, fra di loro, ci sono delle persone che sono sinceramente convinte che quello fosse l'unico modo giusto di rappresentarli. Persone che non accettano il fatto che - dati alla mano - gli omosessuali sono molto più consapevoli, numerosi e socialmente rilevanti di quanto non si pensasse un tempo, e che per questo le cose stanno cambiando. Anche se poi, ovviamente, non essendo in grando di accettare la situazione per quella che è (per tanti motivi che richiederebbero un'analisi a parte), cercano di depotenziare con l'aggressività e con argomentazioni molto malferme chi è a favore del cambiamento in atto.

In particolare, quando sostengono che certi stereotipi erano funzionali alla trama, sarebbe davvero interessante capire come sono giunti a questa conclusione. Nel senso che, con particolare riferimento alla storia de LA POLIZIOTTA di cui sopra, non si capisce perchè gli omosessuali, stupratori o non, debbano essere stereotipati per essere credibili, e perchè mai questo paradigma dovrebbe essere valido anche oggi. Tra l'altro, se proprio si volesse essere obbiettivi, proprio nella storia in questione la presenza degli omosessuali non è funzionale alla trama, ma semmai è la trama che è stata forzata per dare modo di rappresentare una volta di più degli omosessuali in maniera negativa... 

Anche perchè tutto parte da una banda di stupratori eterosessuali che prende di mira le coppiette che si appartano, e che è capitanata da un omosessuale (!) che si occupa di abusare dei maschi mentre i suoi colleghi pensano alle ragazze... E ovviamente tramite il suo tatuaggio la protagonista, che si offre come esca, risale al localaccio gay di Los Angeles che lui frequenta, e che ovviamente straborda di gente effemminata, viscida e poco raccomandabile... Ad ogni modo andando nei pressi del locale la protagonista  rintraccia il capobanda, lo arresta e lo fa torturare alla stazione di polizia per fargli dire chi sono i suoi complici. Penso che già solo da questo si possa intuire quanto in realtà sia pretestuosa la trama, e quali sono i veri motivi per cui qualcuno potrebbe avere nostalgia di una trama di questo tipo. Che, tra l'altro, è tutto fuorchè irriverente. 
E ovviamente non è una questione di politically correct ( e semmai questo è un problema legato alla rappresentazione delle forze di polizia nei fumetti italiani). Nel senso che, al giorno d'oggi, non c'è scritto da nessuna parte che gli omosessuali non possano essere rappresentati in maniera negativa o che non possano fare una brutta fine. Probabilmente la grande differenza, rispetto ai tempi de LA POLIZIOTTA, è che adesso quelli non sono più dei prerequisiti essenziali. Inoltre, al giorno d'oggi, molta gente - omosessuale e non - non accetta più delle storie costruite ad arte per gratificare l'ego di chi è omofobo, prevenuto o magari nostalgico di un'epoca come quella che rimpiange la persona che ha lasciato il commento omofobo sul mio post qualche giorno fa...

Giusto per fare un esempio pratico: in questi giorni al cinema è arrivato il secondo capitolo del remake di IT, tratto dal tomo scritto da Stephen King nel 1986. Nel romanzo originale di parlava di omosessualità, omofobia e gay che purtroppo facevano una brutta fine. Ai tempi della storica miniserie televisiva del 1990 si pensò che certi contenuti non fossero adatti per la TV, e quei riferimenti non trovarono spazio. Oggi, invece, hanno trovato spazio al cinema. Anche se, come dicevo prima, i gay non fanno una bella fine. Però, in questo caso, trattandosi di un horror e di un elemento che effettivamente non viene collocato in maniera forzosa all'interno della storia, nessuno ha avuto niente da ridire...

In compenso, sul web italiano, molta gente si è risentita per il fatto che in diverse sale ci fossero state delle persone - perlopiù ragazzini - che hanno esternato il loro disgusto per le effusioni omosessuali presenti nel film e che hanno applaudito quano la coppia gay in questione ha incontrato il suo truculento destino. E probabilmente è questo il punto nodale. Al di là del fatto che la vera notizia NON è il fatto che in sala ci fossero dei ragazzini omofobi, ma il fatto che sul web italiano del 2019 ci sia stata una reazione di disapprovazione così forte nei loro confronti, direi che questo dimostra una volta di più che il nocciolo della questione non è tanto COME vengono rappresentati gli omosessuali, ma PERCHÉ sono rappresentati in un certo modo e SE vengono rappresentati in maniera abbastanza variegata. Visto gli gli omosessuali possono essere buoni e cattivi, belli o brutti, simpatici o antipatici, tristi o allegri, affascinanti o disgustosi... Esattamente come il resto dell'umanità...

E forse è proprio questo quello che spaventa di più gli omofobi: il fatto che chi si occupa di entertaiment inizia a rappresentarli e a trattarli ESATTAMENTE come il resto dell'umanità, senza puntare unicamente a ridicolizzarli, avvilirli o denigrarli... Come invece avveniva regolarmente nei bei tempi andati.

E qui sarebbe molto interessante ampliare il discorso, visto che nel nostro paese cinema e fumetto, purtroppo, si ostinano a strizzare l'occhio proprio ad un certo tipo di pubblico, senza peraltro trarne particolari benefici a livello di ricambio generazionale.  sono pronto a scommettere che di questo aspetto tornerò a parlare molto presto.

E voi cosa ne pensate?

Alla prossima.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Gran bel post Valeriano, soprattutto perché fa riflettere sulla differenza tra le realtà e la sua percezione. Da una parte certamente viviamo in una società che sta cambiando, in cui finalmente i gay sono accettati per quello che sono e non visti come creature stravaganti o, peggio, pericolose.
Ma forse abbiamo cantato vittoria troppo presto, pensando, negli ultimi anni, certe persone si fossero liberate di tanti stereotipi, quando invece stavano solo zitte.
Riguardo al fumetto, quello che dispiace è che in generale, quello che dice Duma, non è falso. Non sono mai stato di quelli che dicono che si stava meglio quando si stava peggio, però è innegabile che negli anni 70 c'era un coraggio di essere trailblazer che oggi si è perso. Peccato che Duma anziché di questo abbia nostalgia del tempo in cui dei gay si poteva ridere liberamente.

Wally Rainbow ha detto...

"Trailblazer" non lo avevo mai usato, ma è molto cool. Per il resto concordo sul fatto che ci fosse un maggiore coraggio, o magari una maggiore incoscienza, o forse solo una maggiore libertà di espressione, in un certo senso. Però è difficile capire se è nato prima l'uovo o la gallina. I la qualità dei fumetti è peggiorata perchè il clima è cambiato oppure è cambiato perchè il nostro sistema culturale - fumetti compresi - ha tirato i remi in barca? Chissà...

Rickleone ha detto...

Mi fa ridere il commentatore che dice "oggi rischierebbero perfino una denuncia." Senza sapere che coi personaggi di finzione puoi fare quel che ti pare. Al massimo rischi la polemica, un boicottaggio, un editore che ti vuole pubblicare, ma non stai calunniando persone reali.
Questa idea di "complottismo" e di "giustizia sociale che diventa il nuovo fascismo" è così tipica degli xenofobi, omofobi e misogini, che cercano di piegare la percezione della realtà così da non ammettere che non è colpa dei movimenti paritari se la propria vita ha delle miserie.

Anonimo ha detto...

A proposito di nostalgia, io sento quella di quando questo blog aveva un sacco di post alla settimana. Sembra incredibile, ma ci sono stati degli anni in cui riuscivi a fare una ventina di post al mese, segnalando anche video e parlando di un sacco di cose.