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martedì 20 dicembre 2016

INTERAZIONI...

Ciao a tutti, come va?

Siccome è sempre bello quando le realtà editoriali che cito nei miei post scelgono di interagire con me, oggi ho deciso di dedicare un po' di spazio a quello che mi ha scritto Luca Laca Montigliani di Annexia, dopo che ho segnalato il suo progetto di crowdfunding (CLICCATE QUI). Infatti, poichè questo progetto è finalizzato a realizzare anche nuove storie della vampira SUKIA, ho provato ad evidenziare l'importanza che nella sua serie storica aveva avuto Gary, il suo maggiordomo gay (che, nel momento in cui scrivevo, da Annexia non era ancora stato nominato)...

E a quanto pare Gary, in questo nuovo progetto, ci sarà.

Infatti nel messaggio in risposta al mio post c'è scritto:

"Buongiorno Wally.
Ho letto con interesse il tuo articolo e ti ringrazio tantissimo per l'approfondimento.

Faccio solo una breve rettifica sull'affaire Rebuffi.
Giorgio, che ho conosciuto quando facevo le elementari, è sempre stato per me un padre incoraggiante.
Senza cadere nella becera retorica, ti dico che i diritti, quando c'era Giorgio in vita, erano automatici.
Semplicemente Giorgio faceva le cose insieme a noi, era parte e punta di diamante di Annexia, fino alla fine.
Scemo sono stati io a non farmi firmare nessun foglio di cessione dei diritti.
Nessuno di noi si sarebbe mai immaginato che poi, gli eredi (con cui avevamo rapporti idilliaci e familiari ma non mi dilungo...) ci avrebbero mandato gli avvocati. Etc.

Ti dico anche che un incursione nel mondo gay friendly, con Annexia, l'avevamo fatta anche con il volume X-NERD - Prima crociata (scritto da Emiliano Pagani e disegnato da me), con un acuta introduzione di Filippo Messina. Per dire... Annexia non è stata solo Giorgio e basta. Principalmente, si, ma anche altro (e non mi dilungo neanche qui...).

Riguardo a VINTAGEROTIKA, è nostra intenzione serenissima di dare ampio spazio al mondo gay, questa volta con Gary in Sukia, come da te auspicato. Non è esclusa una comparsata anche di Rolando Del Fico, in Sukia. Ne parlerò con Davide Barzi che sarà colui che ne scriverà le gesta.
Quindi, non temere, raccolgo i tuoi suggerimenti senza dubbio.
E nuovamente ti ringrazio per le belle parole.

Laca"

Quindi direi che, una volta tanto, ci sono dei segnali di apertura, e questo è un bene. Tra l'altro adesso si può anche scegliere l'opzione di prenotate unicamente uno dei sette albi in programma, e pertanto se siete collezionisti di SUKIA (e di Gary) all'ultimo stadio potrete partecipare al crowdfunding acquistando solo l'albo inedito che li riguarda. Trovate tutte le istruzioni CLICCANDO QUI. Riguardo alle varie produzioni di Annexia non sono andato nel dettaglio, ma sicuramente - nel suo piccolo - si è data da fare ed è gestita da persone che non puntano solo alle ristampe... E ho avuto modo di accertarmene di persona quando ci ho scambiato quattro chiacchiere durante una manifestazione che avevo contribuito ad organizzare a Piacenza (anni e anni fa)...

Poi, ovviamente, in questo caso bisognerà vedere se si riuscirà a raggiungere l'obbiettivo del crowdfunding e se, una volta raggiunto, gli autori riusciranno a gestire al meglio la situazione. Su Sukia, ad esempio, è all'opera lo sceneggiatore Davide Barzi (CLICCATE QUI per una sua scheda), che al momento non ha all'attivo niente di erotico (e/o con risvolti gay), tant'è che è noto per il suo contributo a fumetti di tutt'altro genere... Quindi vedremo un po' cosa salterà fuori.

Non avendo altri elementi per esprimere pareri per ora passo oltre e resto in fiduciosa attesa, anche perchè - in effetti - qualcosa mi dice che tutta qusta storia potrà offrire degli spunti di riflessione interessanti a prescindere dal risultato del crowdfunding...

Il buon Luca Laca Montigliani, infatti, ha deciso di condividere il mio post sia sulla pagina facebook di Annexia che sul suo profilo personale, e questo ha innescato un botta e risposta molto interessante con Sergio L. Duma, che a suo tempo si era meritato una segnalazione sul mio blog per via di alcuni suoi contributi al sito mangaforever (CLICCATE QUI per leggere il mio post al riguardo)... E in particolare per via di una recensione del fumetto erotico SUNSTONE di Stjepan Šejić, che effettivamente lasciava intravedere un atteggiamento un tantinello prevenuto (tant'è che tirava in ballo anche lo spauracchio della "teoria gender")...

Fatto sta che, poche ore dopo che il post è stato linkato sulla pagina di Annexia, Sergio L. Duma ha pensato di intervenire, e da lì è partito il botta e risposta pubblico che vedete qui sotto.

Sergio L. Duma Temevo qualcosa del genere. Mi andrebbe benissimo una riproposta di personaggi come Macho ma mi preoccupa ciò che scrive l'autore del blog. Non vorrei che adesso qualche associazione lgbt iniziasse a rompere i coglioni sul fatto che i personaggi gay debbano essere presentati in maniera 'politicamente corretta' e così via e iniziassero a scassare con il linguaggio. Già il riferimento al termine 'intersessuale' al posto di 'ermafrodita' o 'transessuale' fa intuire dove si vuole andare a parare. Il bello di questi fumetti era la loro irriverenza. Se alcuni incominciano a tediare il prossimo con queste menate andiamo male...

Annexia Ma no, dai, Sergio, la voglio vedere da un punto di vista più ottimista. Conosco amici omosessuali che hanno apprezzato tantissimo la satira devastante che c'era sul volume degli X-nerd. Insomma, tutto sta nel come si tratta l'argomento. Si può essere belli pesi con leggerezza. Un pubblico intelligente, di qualsiasi orientamento sessuale e politico, capisce. Chi non capisce...? Amen.
Poi, a me non costa nulla mettere intersessuale (che neanche so cosa vuol dire, devo andare a vedere e documentarmi). Se ha il suo perché nel nuovo secolo, ci può stare. Non so. Devo vedere. Cerchiamo di far contenti tutti ma senza venderci il culo, ecco...


Sergio L. Duma Sì, questo lo capisco. So benissimo che ci sono tantissimi gay intelligenti che di certo non si incazzano per una satira, magari pesante. Mi riferivo più che altro a quella minoranza di gay militanti, appunto propensa a tediare il prossimo con le questioni relative al linguaggio e così via. L'articolo del blogger (ma può darsi che ne abbia equivocato il senso) mi pare inteso a voler imporre una determinata linea di condotta, e il mio post era inteso a non farvi cadere nel ricatto psicologico dell'omofobia e della transfobia. Dal momento che, nel mio piccolo (molto piccolo, lo ammetto) scrivo romanzi e quando riesco li pubblico, sono piuttosto sensibile alla questione, perché con la scusa di non offendere determinate categorie si punta spesso a limitare o a reprimere la libertà d'espressione, specialmente in ambito artistico. Comunque, il mio è solo un commento e non volevo certo essere polemico.

Annexia Mio buon Sergio, ben vengano i discorsi su questi argomenti. Ma stai tranquillo, non mi farò imporre nessuna linea di condotta da nessuno. Il buonsenso vuole che si dia ascolto a tutti ma non ammetto nessuna imposizione se non quella dettata dai detentori dei diritti dei personaggi. Unici ad avere voce in capitolo. Quando vedo la censura divento matto...

Ovviamente ogni opinione è legittima, però volevo invitarvi a riflettere sulla dinamica di questa situazione da un punto di vista prettamente sociologico.

1) Un'editore annuncia un'iniziativa in cui potrebbe comparire un noto personaggio gay.
2) Un blogger (io) scrive un post (senza nemmeno contattare direttamente l'editore), in cui si permettere di far notare alcune cose, proponendo un approccio più moderno al suddetto personaggio.
3) L'editore apprezza il post e lo condivide sulla sua pagina.
4) Arriva qualcuno che suggerisce che il mio è in realtà un tentativo di fare pressione (lobby?) per pilotare una certa iniziativa editoriale, per "rompere i coglioni" e imporre una linea di un certo tipo.
5) All'editore viene il dubbio che quel qualcuno possa avere ragione e quindi si sente in dovere di tranquillizzarlo al riguardo.

In poche parole ho dato il via ad una manovra di lobby senza rendermene conto... E tutto con un post intitolato "UN PICCOLO APPELLO"...

Forse sbaglio, ma credo che in questa discussione - molto in piccolo - siano evidenti alcuni dei meccanismi che determinano la situazione editoriale italiana in generale, e quella dell'editoria a fumetti in particolare... Che magari - in alcuni casi - avrebbe anche intenzione di rinnovarsi e di espandere i suoi orizzonti, ma ai primi segni di apertura si ritrova alle prese con chi scatta sull'attenti e le fa venire dei dubbi al riguardo... E spesso e volentieri la porta a tornare sui suoi passi... O magari la spinge a cercare di compromessi...

Nella fattispecie mi è parso di capire che, fra le righe, sia emersa la paura che una qualche lobby gay possa fare pressione per fare in modo che i personaggi gay della Ediperiodici siano riproposti in chiave "politically correct"...

Ecco: giusto per fugare ogni dubbio, vorrei precisare che la mia intenzione non è questa... Anche perchè, senza voler tirare in ballo il politically correct, penso sia evidente che le persone interessate ad una rappresentazione più moderna e accattivante del mondo LGBT hanno già a disposizione tantissimo materiale (e chi segue il mio blog sa bene a cosa mi riferisco), e non hanno certo bisogno del revival dei personaggi della Ediperiodici per riempire i loro vuoti.

La domanda, piuttosto, è: in che misura un revival dei personaggi della Ediperiodici dovrebbe tenere conto della diversa sensibilità del pubblico di oggi? Certo parte come un'operazione nostalgia, ma se volesse puntare a qualcosina in più? Dovrebbe avere un occhio di riguardo per SUNSTONE di Stjepan Šejić (che è un grande successo ed è andato esaurito anche nell'edizione Panini) o per chi pensa che SUNSTONE sia "il tentativo dell’autore di compiere un’operazione ideologica, veicolando, in modo subdolo ma non sottile come forse crede, i dettami gender"?

Chissà...

Alla prossima.

1 commento:

Oar ha detto...

Wally non ti scoraggiare! Prima o poi si supereranno tutti questi finti scogli. Tu hai fatto solo bene a parlarne, la figura del rompicoglioni si vede benissimo chi l'ha fatta! Un bacio