Questo ultimo post del 2016, come vi a vevo annunciato, proverà ad offrire una breve riflessione sulla situazione italiana, ovviamente dal punto di vista delle tematiche che affronta questo sito. In realtà, anche se non bisognerebbe mai esprimere giudizi troppo frettolosi, la sensazione è che l'anno appena trascorso sia stato un anno di transizione. Nel senso che qualcosa, forse, ha iniziato a cambiare e la situazione non è rimasta immobile come negli anni precedenti... Anche se per ora si è trattato di cambiamenti quasi impercettibili, che sono passati un po' inosservati in una situazione d'insieme che resta ancora abbastanza problematica.
Partiamo da un dato di fatto: a differenza di quanto è avvenuto negli scorsi anni, adesso non ho per le mani abbastanza materiale per evidenziare quanto è stato omofobo e arretrato è il panorama dei fumetti Made in Italy negli ultimi dodici mesi. Intendiamoci: anche nel 2016 non sono mancate varie perle (che ho sempre cercato di segnalare), e numerose sono state le omissioni e/o le occasioni mancate, tuttavia è innegabile come - perlomeno dal punto di vista quantitativo - la rappresentazione delle tematiche LGBT nel fumetto italiano non abbia raggiunto i picchi di omofobia, pregiudizi e stereotipi del 2015 e del 2014... E anche se è presto per dire se si tratta dell'eccezione che conferma la regola o di una reale inversione di tendenza è comunque un dato interessante, da tenere in debito conto. Anche perchè, se è pur vero che non siamo ancora arrivati ad avere una rappresentazione particolarmente positiva, assertiva e disinvolta di certi argomenti, è anche vero che - piuttosto che parlarne nella solita maniera poco friendly, diciamo - in molti casi si è preferito non parlarne affatto... E, considerando la situazione di partenza, non è poi una cosa da poco...
Anche perchè considerando la crisi generale dell'editoria a fumetti (soprattutto fra i giovani), il fatto che gli argomenti LGBT non sono più il tabù di un tempo (soprattutto fra i giovani) e l'arrivo di una Legge sulle Unioni Civili anche in Italia (che sicuramente è percepita come "naturale" soprattutto dai giovani)... Forse qualcuno deve avere iniziato perlomeno a prendersi una pausa di riflessione nell'attesa di decidere se è davvero il caso di rivedere alcune posizioni storiche, e magari valutando l'ipotesi di fare piccoli dei passi in direzioni che fino a pochi anni fa sarebbero state impensabili.
Anche perchè c'è un altro piccolo dettaglio da non sottovalutare: una casa editrice può omettere e censurare quanto vuole, ma il pubblico di oggi ha libero accesso a molteplici forme di intrattenimento che non omettono e censurano nulla... E quindi, prima o poi, deve fare i conti col fatto che un conto è l'immagine che vuole mantenere, magari per non indisporre i poteri forti e i lettori più conservatori e/o maturi, e un conto è il pubblico che ha davvero il potere di farla andare avanti in un periodo di concorrenza spietata da parte - ad esempio - di internet... E di tutto quello che un utente può visionare GRATUITAMENTE per occupare il suo tempo libero.
L'altro giorno stavo rileggendo il bel saggio "Illustrated Comics of Superhero Comics of the Golden Age", e in particolare mi ha colpito quello che c'era scritto a pagina 58, quando si citava una dichiarazione di C.C. Beck (il creatore di Capitan Marvel) nel 1945... Secondo lui il crollo delle vendite dei fumetti su supereroi, dopo la guerra, era dovuto al fatto il pubblico di riferimento dei fumetti - molto semplicemente - era cambiato... I giovani soldati e i marinai, ad esempio, erano tornati a casa e non avevano più tempo (e soldi) da investire in fumetti, mentre l'arresto dell'industria bellica aveva cambiato l'assetto dell'economia e la sensibilità generale...
Così, nel giro di pochi anni, le vendite di fumetti di supereroi colarono a picco... E il settore rifiorì grazie ai fumetti umoristici per adolescenti, ai fumetti romantici per ragazze, ai western, ai polizieschi e - più tardi - agli horror... Perlomeno fino a quando non si alzarono gli scudi della censura e non venne creato il Comics Code... Che favorì indirettamente la ripresa delle tematiche fantastiche e dei supereroi, ma questa è un'altra storia.
In realtà la situazione che si sta verificando in Italia in questi anni è abbastanza simile, per alcuni aspetti (e per tutt'altro genere di motivi) a quella che si verificò negli USA alla fine degli anni Quaranta, perlomeno dal punto di vista dei fumetti... Nel senso che la sensibilità del pubblico sta cambiando molto rapidamente su tutta una serie di questioni, e chi si occupa di intrattenimento non può davvero permettersi di fare finta di niente. A meno che non voglia che i suoi prodotti facciano la fine dei supereroi americani degli anni Quaranta, che in buona parte dei casi sono finiti nel dimenticatoio... Fatti salvi - appunto - quelli che poi sono stati recuperati e periodicamente aggiornati...
Aggiornati e rilanciati sfruttando al meglio i temi che possono essere sfruttati al giorno d'oggi, ovviamente... Cosa che purtroppo, in Italia, si fa poco e male. E lo si nota anche da come - dalle nostre parti - nelle serie a fumetti la presenza di tematiche LGBT (in particolare se presentate in maniera moderna) sia inversamente proporzionale alla popolarità e al prestigio dei protagonisti. Quasi come se non esporsi troppo, e non risultare troppo "audaci", sia considerato ancora oggi più vantaggioso del riscontro di pubblico in quanto tale...
E questo non riguarda solo l'ambito dei fumetti.
Negli scorsi mesi ho accennato spesso anche al problema delle censure televisive, e sono tornato diverse volte sul tema della sparizione delle nuove produzioni animate giapponesi dai palinsesti italiani. Eppure, a conferma della teoria di cui sopra, certe produzioni offrono dei riscontri alquanto vantaggiosi: questo mese su RAI GULP è arrivata SAILOR MOON CRYSTAL (che nella trasmissione della mattina supera il 2% di share, ed il programma più visto dell'emittente... Anche se è bene ricordare che ogni puntata viene trasmessa ben tre volte al giorno), mentre DRAGON BALL SUPER nel primo pomeriggio di Italia Uno ha conquistato l'8% di share... E in entrambi i casi le serie sono state lanciate nel pieno delle festività natalizie e di tutte le loro distrazioni.
Qualcosa vorrà pur dire, soprattutto considerando che gli appassionati hanno avuto già modo di vedere entrambe le serie sottotitolate in italiano e/o doppiate dai fans... E pertanto la teoria secondo cui l'animazione giapponese in Italia non ha più futuro per colpa dello streaming illegale perde automaticamente di validità... E assomiglia tanto ad una scusa che finora serviva per coprire tutt'altro genere di motivazioni... E forse non è un caso...
Così come come non deve essere un caso se, per pubblicizzare la nuova serie de "Le Regole del Delitto Perfetto" (Get Away With Murder), SKY abbia scelto di realizzare un promo che mostra chiaramente due dei protagonisti maschili nell'intimità mentre la voce che commenta il tutto ribadisce che su SKY non ci sarà nessuna censura... Giusto per lanciare una frecciatina alla RAI e al putiferio che suscitò quando scelse di censurare il suddetto genere di scene durante la prima trasmissione in chiaro della serie... E per rimarcare che è ben consapevole del fatto che il pubblico di oggi è molto attento a questi dettagli, e alla libera rappresentazione di un certo tipo di tematica (che sicuramente ora fa più tendenza rispetto al passato, soprattutto quando le viene dato spazio in maniera moderna).
Quindi, anche la situazione italiana è ben lontana dall'essere idilliaca e al passo coi tempi, sarei tentato di pensare che forse, con l'arrivo del 2017, qualcosa potrebbe essere davvero sul punto di cambiare... Soprattutto che è il pubblico di oggi a richiederlo.
Anche se ovviamente è tutto da verificare, e le spinte contrarie non mancheranno...
E ovviamente questo blog si divertirà a monitorare la situazione.
Ad ogni modo Buon Anno a tutti e a prestissimo!
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