Lo scorso luglio avevo pubblicato un post che ha avuto un certo riscontro, e stranamente venne segnalato anche da dei noti personaggi dell'establishment fumettistico italiano. I siti specializzati - che io sappia - non fecero altrettanto, e non chiedetemi perchè. Mi riferisco al post in cui parlavo dei dati certificati che gli editori avevano depositato all'Agenzia delle Entrate per l'anno 2015, quelli che potevano dare un'idea un po' più precisa della situazione generale nel mondo dell'editoria a fumetti italiana in questo periodo. Anche perchè, fra gli appassionati, è un argomento sempre più dibattuto. Se ve lo siete perso potete recuperarlo CLICCANDO QUI.
Sarò sincero: dopo quel post mi aspettavo che gente molto più qualificata e preparata di me avrebbe iniziato ad indagare meglio, analizzando bilanci e bilancini, scoperchiando tutti i vasi di Pandora del caso e svelando altarini di cui nemmeno io sospettavo l'esistenza. E invece niente. Nemmeno quando hanno iniziato ad essere depositati i dati relativi all'anno 2016. La discussione si è sempre mantenuta su livelli da tifoseria o di talk show dove tutti sono super esperti e ognuno dice la sua, e prettamente a livello di social, il più delle volte senza che fossero forniti dati a supporto di questa o quella teoria. E ad ogni modo se pure arrivava qualche "soffiata", comunque, era sempre relativa alle vendite di questa o quella testata, piuttosto che al fatturato complessivo di questo o quell'editore. E secondo me è abbastanza curioso, perchè alla fine è proprio il fatturato complessivo di una casa editrice che permette di capire se la sua linea editoriale - nel complesso - incontra i gusti del suo pubblico di riferimento oppure no. Con tutto quello che ne consegue.
Così mi sono detto che, siccome a tutt'ora nessuno ha fatto una disamina dei dati relativi all'anno 2016, forse potevo dare il mio contributo senza aspettare il prossimo luglio. Quindi questo post sarà dedicato proprio all'analisi dell'andamento delle case editrici italiane alla luce degli ultimi dati depositati nel 2017. Contenti?
Premessa: con mio sommo rammarico il sito di riferimento principale per la mia indagine, iCribis, quest'anno in modalità free ha inserito solo i dati relativi all'andamento del fatturato in rapporto al biennio precedente e non ha reso disponibile il risultato netto (per ora, se non altro). Quindi se qualcuno che ha una partita IVA vuole iscriversi e pagare la somma necessaria per fare un'indagine più approfondita, magari sfruttando compentenze che io non ho, è il benvenuto.
Detto ciò devo dire che comunque anche questi pochi dati sono alquanto interessanti e dipingono una situazione in evoluzione e con diversi cambiamenti rispetto al report precedente...
Ad ogni modo anche questa volta direi di iniziare l'analisi da una casa editrice che sta a cuore a molti, anche perchè è quella che storicamente contraddistingue le edicole italiane.
Dati finanziari di Sergio Bonelli Editore S.p.a.:
L’ultimo bilancio depositato da Sergio Bonelli Editore S.p.a. nel registro delle imprese corrisponde all’anno 2016 e riporta un range di fatturato di 'Tra 6.000.000 e 30.000.000 Euro'.
Il fatturato di Sergio Bonelli Editore S.p.a. durante il 2016 è diminuito del 10,5% rispetto a 2014.
Il Capitale Sociale di Sergio Bonelli Editore S.p.a. durante il 2016 è rimasto invariato rispetto al 2014.
La prima differenza che balza all'occhio è che, dopo un aumento di fatturato del 1,23% fra il 2013 e il 2015, viene conteggiato un calo non proprio irrilevante (oltre il 10%) dal 2014 al 2016. Considerando che nel frattempo c'è stata anche una certa espansione nel mercato delle librerie - e una presenza abbastanza costante delle ristampe sotto forma di allegati a quotidiani e periodici vari - diciamo che non è un dato molto confortante, e in parte potrebbe spiegare l'accelerata che c'è stata nel 2017 in fatto di rilanci, nuovi formati e proposte alternative (come i giochi da tavolo).
Se alla Bonelli avranno centrato l'obbiettivo lo sapremo solo coi bilanci depositati dall'anno prossimo in poi, ovviamente. Ad ogni moto il sito Report Aziende (che al momento non ha ancora i dati aggiornati al 2016) può darci ulteriori elementi utili per inquadrare meglio l'andamento della casa editrice negli ultimi anni... E finalmente ci rivela che le persone assunte in pianta stabile sono una cinquantina.
Se qualcuno che se ne intende più di me vuole analizzare i dati relativi per condividere le sue conclusioni è sempre ben accetto.
Ad ogni modo c'è almeno un editore - quello di cui parlo qui sotto - che se la passa apparentemente meglio, e se dico "apparentemente" c'è un motivo.
Dati finanziari di Panini Societa' Per Azioni:
L’ultimo bilancio depositato da Panini Societa' Per Azioni nel registro delle imprese corrisponde all’anno 2016 e riporta un range di fatturato di 'Sopra 30.000.000 Euro'.
Il fatturato di Panini Societa' Per Azioni durante il 2016 è aumentato del ∞% rispetto a 2014.
Il Capitale Sociale di Panini Societa' Per Azioni durante il 2016 è aumentato del 999900% rispetto a 2014.
Ovviamente questi dati non stanno nè in cielo nè in terra. Un fatturato non può aumentare con una percentuale che in realtà è il simbolo dell'infinito. Siccome so che qualcuno potrebbe dire che tutto ciò rende poco credibile questo post nel suo complesso ho fatto qualche indagine per capire meglio cosa è successo, e così - anche se non sono un esperto - adesso sono portato a credere che il conteggio sia andato in tilt perchè nel 2016 la Panini è stata al centro di una serie di operazioni finanziarie che non hanno permesso al sito di fare il suo dovere quando ha provato a calcolare le differenze di fatturato per stabilire una percentuale.
In parole povere: negli anni Novanta la Panini fu comprata dalla MARVEL, che quando si ritrovò sull'orlo della bancarotta, nel 1999, la cedette ad una cordata capitanata dall'imprenditore italo argentino Aldo Hugo Sallustro e da una società, la Fineldo, di proprietà della famiglia Merloni (quelli delle lavatrici). L'azienda si espanse e fagocitò in un modo o nell'altro molteplici realtà editoriali in Italia e nel mondo, diventando anche un'azienda leader nel licensing internazionale. Eppure a fine 2015 aveva debiti con le banche per qualcosa come 105 milioni di euro (QUI la fonte) ed era stata messa in vendita già da un po', presumo nella speranza che qualcuno se li accollasse quanto prima. Le cose, in effetti, non andavano proprio benissimo alla fine del 2015 nemmeno a livello di fatturato, tant'è che il sito Report Aziende riporta che nel giro di un anno l'azienda aveva registrato un calo di fatturato di 110 milioni di euro e aveva licenziato più di venti persone.
A questo punto sono state avviate tutta una serie di procedure finanziarie, discretamente ingarbugliate per chi non è proprio un esperto (c'è anche di mezzo una strategia che in gergo si chiama "leveraged buyout", ma non chiedetemi di spiegarvi cos'è, perchè è al di là delle mie capacità), per rilevare la quota Fineldo e ricapitalizzare il tutto. Pianificando un investimento nell'ordine dei 755 milioni di euro entro il 2024... Ovviamente garantendo alle banche - che hanno fatto i prestiti del caso - il rientro dell'investimento entro quella data. Quanto e come queste cifre da capogiro verranno investite nell'ambito dei fumetti non ci è dato saperlo. Comunque, poichè sul sito Panini viene riportato che a fine 2016 l'azienda ha fatturato 631 milioni di euro e ha fatto lavorare 1000 dipendenti (CLICCATE QUI), e visto che Report Aziende riporta che alla fine del 2015 i milioni erano poco più di 236 e i dipendenti 473, possiamo dedurre che tutte queste operazioni finanziarie - e molte altre di cui probabilmente noi miseri mortali non verremo mai a conoscenza - in un anno hanno portato ad un aumento di fatturato del 167% e all'assunzione di circa 500 persone (anche se a questo punto non è detto che siano state assunte in Italia, e non è nemmeno detto che abbiano a che fare con il comparto fumetti)...
Se non altro ora sappiamo che la Panini non dichiarerà bancarotta (non prima del 2024, se non altro), e questo è già qualcosa. Purtroppo in tutto questo non ci sono elementi sufficienti per capire il peso (nel bene o nel male) che hanno avuto i fumetti italiani prodotti dalla Panini, ivi compresi quelli di Topolino & Co.
E dopo aver analizzato i due editori più prolifici in fatto di fumetti da edicola andiamo ad analizzare l'universo circostante, che a quanto pare - rispetto ai dati che ho cindiviso a luglio - mostra un calo del fatturato più diffuso (anche fra quegli editori che avevano un segno positivo nella mia precedente analisi). Anche se in alcuni casi il calo di fatturato è diminuito è bene ricordare che il calo segnalato nel 2016 è relativo al fatturato che era già calato in precedenza, quindi non vuol dire che le cose stiano migliorando.
Dati finanziari di Astorina - S.r.l.:
L’ultimo bilancio depositato da Astorina - S.r.l. nel registro delle imprese corrisponde all’anno 2016 e riporta un range di fatturato di 'Tra 1.500.000 e 3.000.000 Euro'.
Il fatturato di Astorina - S.r.l. durante il 2016 è diminuito del 1,59% rispetto a 2014.
Il Capitale Sociale di Astorina - S.r.l. durante il 2016 è rimasto invariato rispetto al 2014.
Il calo di fatturato della casa editrice di Diabolik è passato dal 3,56% al 1,59%, quindi diciamo che, anche se le entrate non sono aumentate, è anche vero che il loro calo è leggermente rallentato. Si tratta di un buon segno? Di certo dopo il tracollo che si è visto negli anni scorsi era abbastanza improbabile che le cose peggiorassero in maniera esponenziale, quindi saranno i bilanci dei prossimi anni a darci un'idea più precisa.
Dati finanziari di Editoriale Aurea Societa' A Responsabilita' Limitata:
L’ultimo bilancio depositato da Editoriale Aurea Societa' A Responsabilita' Limitata nel registro delle imprese corrisponde all’anno 2016 e riporta un range di fatturato di 'Tra 1.500.000 e 3.000.000 Euro'.
Il fatturato di Editoriale Aurea Societa' A Responsabilita' Limitata durante il 2016 è diminuito del 11,26% rispetto a 2014.
Il Capitale Sociale di Editoriale Aurea Societa' A Responsabilita' Limitata durante il 2016 è rimasto invariato rispetto al 2014.
Anche in questo caso il calo di fatturato è passato dal 26,31% al 11,26%, quindi sembra che la situazione - al momento - stia tendendo ad una certa stabilità. Ad ogni modo, come nel caso dell'Astorina, è ancora un po' presto per tirare un sospiro di sollievo.
Dati finanziari di Edizioni If S.r.l.:
L’ultimo bilancio depositato da Edizioni If S.r.l. nel registro delle imprese corrisponde all’anno 2016 e riporta un range di fatturato di 'Tra 600.000 e 1.500.000 Euro'.
Il fatturato di Edizioni If S.r.l. durante il 2016 è diminuito del 17,63% rispetto a 2014.
Il Capitale Sociale di Edizioni If S.r.l. durante il 2016 è rimasto invariato rispetto al 2014.
Purtroppo anche le Edizioni If hanno iniziato a registrare un calo del fatturato, passando da un più 19,78% a un meno 17,63%. Probabilmente l'aumento del prezzo di queste ristampe per collezionisti, assieme al fatto che alcune testate con i personaggi più popolari si sono avviate alla loro naturale conclusione (presentando talvolta delle storie già ristampate in precedenza), non è stato di grande aiuto.
Dati finanziari di 1000 Volte Meglio Publishing S.r.l.:
L’ultimo bilancio depositato da 1000 Volte Meglio Publishing S.r.l. nel registro delle imprese corrisponde all’anno 2016 e riporta un range di fatturato di 'Meno di 300.000 Euro'.
Il fatturato di 1000 Volte Meglio Publishing S.r.l. durante il 2016 è diminuito del 14,35% rispetto a 2014.
Il Capitale Sociale di 1000 Volte Meglio Publishing S.r.l. durante il 2016 è rimasto invariato rispetto al 2014.
In questo caso il graduale ridimensionamento della collaborazione con altri editori, per collane di ristampe ed omnibus (ma anche per rilanci di personaggi come Kriminal, che di fatto non ci sono mai stati), senza contare l'aumento del prezzo di alcune serie storiche deve avere avuto un certo impatto, perchè si è passati da un più 5,68% a un meno 14,35%. La ristampa TNT GOLD, tanto per dirne una, era arrivata a costare 9,90 euro per 130 pagine in formato pocket in bianco e nero! E infatti verra chiusa il prossimo mese, con il numero 264.
Dati finanziari di Mck Srl:
L’ultimo bilancio depositato da Mck Srl nel registro delle imprese corrisponde all’anno 2016 e riporta un range di fatturato di 'Tra 300.000 e 600.000 Euro'.
Il fatturato di Mck Srl durante il 2016 è diminuito del 17,48% rispetto a 2014.
Il Capitale Sociale di Mck Srl durante il 2016 è rimasto invariato rispetto al 2014.
Molto colpevolmente nel post dello scorso luglio mi ero scordato di prendere in considerazione la casa editrice di Guido Silvestri, alias Silver, che ancora detiene i diritti di Lupo Alberto e pubblica un periodico bimestrale con le sue ristampe... Quindi rimedio subito, anche se i dati non sono proprio incoraggianti. D'altra parte, considerando che il personaggio è già stato ristampato in tutti i modi possibili e immaginabili, e non essendoci state storie inedite pubblicate con continuità, un progressivo calo di fatturato era abbastanza inevitabile.
Ed ora passiamo alle uniche due case editrici che possono vantare (ancora) un fatturato realmente in crescita, pur muovendosi principalmente nell'ambito delle pubblicazioni a fumetti. Anche se la crescita di fatturato è stata più contenuta rispetto agli exploit che segnalavo a luglio bisogna considerare che la crescita in percentuale è relativa al fatturato precedente, pertanto resta molto incoraggiante.
Dati finanziari di Editoriale Cosmo S.r.l.:
L’ultimo bilancio depositato da Editoriale Cosmo S.r.l. nel registro delle imprese corrisponde all’anno 2016 e riporta un range di fatturato di 'Tra 600.000 e 1.500.000 Euro'.
Il fatturato di Editoriale Cosmo S.r.l. durante il 2016 è aumentato del 35,86% rispetto a 2014.
Il Capitale Sociale di Editoriale Cosmo S.r.l. durante il 2016 è rimasto invariato rispetto al 2014.
Dal più 331,15% segnalato in precedenza questa casa editrice è arrivata a ritagliarsi comunque un buon 35,86% di fatturato in più, quindi è ancora in piena crescita. E considerando la differenziazione e la qualità della sua offerta, anche analizzando il rapporto qualità/prezzo, la cosa non stupisce più di tanto. Poi, ovviamente, non può azzeccarle tutte, ma mediamente è la dimostrazione che il pubblico che ama i fumetti esiste ancora, se gli si offrono i fumetti giusti.
Dati finanziari di Shockdom S.r.l.:
L’ultimo bilancio depositato da Shockdom S.r.l. nel registro delle imprese corrisponde all’anno 2016 e riporta un range di fatturato di 'Tra 600.000 e 1.500.000 Euro'.
Il fatturato di Shockdom S.r.l. durante il 2016 è aumentato del 299,52% rispetto a 2014.
Il Capitale Sociale di Shockdom S.r.l. durante il 2016 è rimasto invariato rispetto al 2014.
E ancora una volta la reginetta del fatturato dichiarato resta la casa editrice che pubblica i fumetti di Sio, che dopo aver registrato una crescita di fatturato del 566,65% ha continuato ancora a crescere, con un invidiabile 299,52% di fatturato in più.
Ovviamente, avendo a disposizione solo i dati relativi al fatturato, da questo post si può intuire giusto la risposta da parte del pubblico (o, al limite, l'interesse da parte di altri editori alla pubblicazione su licenza), e non le condizioni economiche in cui si trovano di fatto i vari editori (e che nella mia analisi di luglio erano un po' preoccupanti, perlomeno in alcuni casi). Anche perchè senza avere a disposizione il risultato netto non si può nemmeno avere una vaga idea di quale sia stato l'investimento necessario per arrivare a determinati risultati. Inoltre, siccome i dati precedenti si riferivano all'andamento 2013/2015, mentre questi si riferiscono al 2014/2016, per poter tracciare un grafico preciso dell'andamento delle case editrici fra il 2013 e il 2016 - utilizzando i siti di riferimento di cui sopra - bisognerà avere ancora un po' di pazienza.
Siccome nel mondo degli appassionati, quando si diffondono certi dati, scattano dei meccanismi emotivi che portano a cercare delle giustificazioni e a rigirare la frittata a favore del proprio editore del cuore - quale che sia - vorrei chiarire anticipatamente un paio di punti.
Il primo è che Shockdom e Cosmo non stanno beneficiando esclusivamente di un qualche misterioso "effetto novità", e non è vero nemmeno che c'è un irreversibile disinteresse generale per il fumetto in quanto tale (anche se ovviamente c'è molta più concorrenza a livello di entertainment e sarebbe meglio saperlo gestire a livello multimediale). Al limite c'è un crescente disinteresse verso alcuni tipi di fumetti. La Star Comics, ad esempio, che ancora arriva in edicola anche se non produce più fumetti suoi, nel biennio preso in esame in questo post ha visto comunque il suo fatturato crescere.
Dati finanziari di Edizioni Star Comics S.r.l.:
L’ultimo bilancio depositato da Edizioni Star Comics S.r.l. nel registro delle imprese corrisponde all’anno 2016 e riporta un range di fatturato di 'Tra 3.000.000 e 6.000.000 Euro'.
Il fatturato di Edizioni Star Comics S.r.l. durante il 2016 è aumentato del 7,36% rispetto a 2014.
Il Capitale Sociale di Edizioni Star Comics S.r.l. durante il 2016 è rimasto invariato rispetto al 2014.
Il secondo punto è che il mercato delle fumetterie e delle librerie di varia, effettivamente, può rappresentare una fonte di fatturato interessante. Sempre che venga utilizzato per proporre fumetti che incontrano i gusti del pubblico. Lo dimostra, ad esempio, il caso della Bao e della Coconino, per cui il biennio di cui stiamo parlando non ha rappresentato un momento di crisi. Tutt'altro .
L’ultimo bilancio depositato da Bao Publishing S.r.l. nel registro delle imprese corrisponde all’anno 2016 e riporta un range di fatturato di 'Tra 3.000.000 e 6.000.000 Euro'.
Il fatturato di Bao Publishing S.r.l. durante il 2016 è aumentato del 65,55% rispetto a 2014.
Il Capitale Sociale di Bao Publishing S.r.l. durante il 2016 è rimasto invariato rispetto al 2014.
Dati finanziari di Coconino Press S.r.l:
L’ultimo bilancio depositato da Coconino Press S.r.l nel registro delle imprese corrisponde all’anno 2016 e riporta un range di fatturato di 'Tra 600.000 e 1.500.000 Euro'.
Il fatturato di Coconino Press S.r.l durante il 2016 è aumentato del 93,21% rispetto a 2014.
Il Capitale Sociale di Coconino Press S.r.l durante il 2016 è rimasto invariato rispetto al 2014.
Quindi se ci sono editori che si buttano a pesce nel mercato delle librerie sperando di compensare le loro perdite di fatturato in edicola, ma questo non succede, forse la colpa non è delle librerie o del loro giro di clienti... Anzi: verrebbe da pensare che in libreria è possibile intercettare meglio i gusti di quel pubblico che ha rinunciato a cercare in edicola i fumetti che potrebbero interessargli... Perchè, molto semplicemente, in edicola la tipologia di fumetti che potrebbero interessargli non li pubblica nessuno.
Comunque, se si volesse fare una piccola classifica delle case editrici che pubblicano fumetti italiani in edicola, in base alla crescita di fatturato nel periodo 2014/2016 (escludendo la Panini per i motivi di cui sopra), sarebbe la seguente :
- Shockdom + 299,52 %
- Cosmo + 35,85 %
- Astorina - 1,59 %
- Bonelli - 10,50 %
- Aurea - 11,26 %
- 1000 VM - 14,35 %
- MCK - 17,48 %
- If - 17,63 %
E questo, evidentemente, ha avvicinato anche una buona fetta di pubblico occasionale, in buona parte più giovane rispetto ai lettori abituali di Tex, Alan Ford, Diabolik e via dicendo. In particolare nel caso della Shockdom, dove anche l'età media degli autori è decisamente più bassa rispetto a quella di chi collabora con le case editrici storiche. La Cosmo, dal canto suo, pur ristampando molti classici introvabili, non ha mai trascurato le nuove tendenze, le giovani promesse e - soprattutto - una gran quantita di prodotti editoriali che erano stati snobbati (evidentemente a torto) per anni. Compresi gli artbook a tematica erotica gay sadomaso, tanto per dirne una...
Il tutto mentre i loro concorrenti, quelli che hanno registrato un calo di fatturato, hanno continuato a ripiegare sulle loro strategie e i loro contenuti tradizionali, proseguendo con una politica tutto sommato autoreferenziale e limitandosi a lanciare debolissimi segnali di apertura di tanto in tanto.
Per farla breve: la sensazione è che chi adesso vede crescere il suo fatturato stia facendo tesoro degli errori altrui, riprendendone al tempo stesso i punti di forza. Poi, ovviamente, è evidente che una casa editrice come la Bonelli avrà comunque un fatturato complessivo di molto superiore a quello di Shockdom e Cosmo, però non bisogna dimenticare che parliamo di una realtà che ha colonizzato le edicole dalla fine degli anni Quaranta dello scorso secolo, fidealizzando intere generazioni, mentre dall'altra parte ci sono realtà che hanno debuttato in edicola dal 2012 (la Cosmo) al 2015 (la Shockdom)... Quindi sarà estremamente interessante verificare come si evolverà la situazione nel giro, diciamo, dei prossimi dieci anni.
Personalmente, siccome la storia è maestra di vita, sono portato a pensare che, perlomeno all'inizio, si ripresenteranno di nuovo alcune situazioni che in passato si sono già viste e riviste. Da un lato le case editrici in perdita, ma con un budget più sostanzioso, tenteranno di accaparrarsi gli autori più rappresentativi delle piccole case editrici in attivo, nel tentativo di riprendere terreno (e magari di tagliare le gambe alla concorrenza). Dall'altro gli autori che ultimamente non hanno avuto molta fortuna presso gli editori storici proveranno a salire sul carrozzone dei nuovi editori in fase di espansione, sfoggiando il loro curriculum (cercando, ovviamente, di omettere i loro flop... Anche se evidentemente sono stati il motivo principale per cui hanno cercato nuove sponde editoriali). E a quel punto il futuro del fumetto italiano dipenderà dagli anticorpi dei giovani editori e dalla caparbietà dei giovani autori, perchè sull'elasticità, la modernità e l'effettiva capacità di rinnovamento degli editori storici ho dei seri dubbi...
Nel senso che se i giovani autori, in particolare quelli più audaci e innovativi, inizieranno a lavorare per degli editori più tradizionali, sicuramente la loro paga aumenterà, ma aumenteranno anche i vincoli e le restrizioni creative (e il discorso LGBT, ad esempio, sarebbe solo la punta dell'iceberg). Col risultato di appiattire e limitare le idee che magari li hanno portati al successo, e che gli hanno permesso di avvicinare un nuovo pubblico. E se nel frattempo i nuovi editori accoglieranno a braccia aperte i transfughi degli editori tradizionali, che gli prometteranno mari e monti, molto facilmente si ritroveranno alle prese con lo stesso tipo di flop che questi autori hanno determinato altrove: con la differenza che un grande editore può ammortizzarli meglio, mentre un editore emergente può avere dei contraccolpi peggiori.
Quindi direi che ora siamo ad un bivio: o si innescheranno (di nuovo) le dinamiche si cui sopra, e nel giro di una decina d'anni ci ritroveremo da punto accapo, con una situazione ancora più devastata, oppure gli editori e gli autori che - dati alla mano - rappresentano il futuro del settore apriranno gli occhi e le orecchie e investiranno sul lungo periodo, senza farsi abbindolare da facili promesse e dal miraggio di una strada in discesa preparata da chi - in realtà - finora ha finito per arrancare sempre di più.
Staremo a vedere.
Alla prossima.
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