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lunedì 12 ottobre 2015

CRONISTORIA DI UN DISAGIO

Ciao a tutti, come va?

Forse avrete saputo anche voi che questo mese ripartiranno - dopo diversi anni - le tanto attese repliche della serie giapponese SLAYERS (nota anche come "Un incantesimo dischiuso tra i petali del tempo per Rina") su Italia Uno... Trovando posto, però, a partire dalle 2,45 di notte del giovedì!

Ultimo, ma non ultimo, tassello di un puzzle grottesco che non riguarda solo i cartoni giapponesi, ma un po' tutto quello che viene trasmesso dalla televisione italiana. Infatti, giusto per fare un altro esempio, la versione italiana del reality "L'Isola di Adamo ed Eva", trasmessa da Deejay TV, viene mandata in onda con una buona dose di censure anche nella versione "XXX" che va in onda dopo le 23,00 (la trovate CLICCANDO QUI)...

Infatti, anche alle 23,00, i genitali continuano ad essere oscurati e restano in vista solo glutei e seni, anche se lo scopo del gioco è proprio quello di mostrare le dinamiche relazionali fra bei ragazzi e belle ragazze che si mettono a nudo per cercare l'anima gemella senza sovrastrutture (e senza censurare eventuali erezioni involontarie, che fanno parte delle dinamiche del reality). Tant'è che questo format è prodotto in varie parti d'Europa, e quando viene presentato senza censure è effettivamente senza censure...

Generalmente in questi casi si è soliti esclamare: "Eh! Ma siamo in Italia!", e lo ha detto pure Vladimir Luxuria sul suo Twitter, anche se - in qualità di conduttrice italiana de "L'Isola di Adamo ed Eva" - ha dichiarato di aver chiesto alla produzione di concedere qualcosa in più...

Il problema, però, non è semplicemente il fatto che "siamo in Italia", ma il fatto che negli ultimi decenni sono stati approvati una quantità di provvedimenti restrittivi che, usando l'integrità psicologica dei bambini come paravento, hanno trasformato i palinsesti della TV italiana in qualcosa di sempre più conforme alle aspettative delle lobby maschiliste, moraliste e integraliste del nostro paese... Che infatti, ora, hanno una gran quantità di leggi e di organi di controllo dalla loro parte...
E ovviamente la politica italiana, che si tiene ben stretta le suddette lobby e il loro bacino di voti, è sempre stata molto attenta a non rivedere le leggi in questione, che - al contrario - col tempo sono diventate sempre più soffocanti e hanno portato alla situazione attuale... Dove - ovviamente - anche tutte le produzioni che in qualche modo mettono al centro la rappresentazione esplicita (e soprattutto moderna, positiva e assertiva) dell'omosessualità rischiano di arrivare solo in seconda o in terza serata, come è avvenuto alla serie americana QUEER AS FOLKS (su IRIS)... Oppure di scomparire dai palinsesti prima della loro conclusione... Come è avvenuto nel caso di FISICA O CHIMICA (che ho citato più volte, ma che resta un ottimo esempio)... 

Intendiamoci: il comune sentire ha fatto dei progressi negli ultimi dieci anni, e magari certe censure sui baci e le situazioni gay, per fortuna, non avvengono più come qualche tempo fa... Anche a seguito di episodi imbarazzanti che hanno avuto una rilevanza internazionale (come le censure sulla messa in onda televisiva del film Brokeback Mountain, nel 2008)... Tuttavia è evidente che, finchè censura e bigotti avranno il coltello dalla parte del manico, la situazione continuerà ad essere difficile e complicata per quanti vorrebbero un approccio più moderno a tanti temi e contenuti che, invece, vengono preventivamente filtrati, censurati o relegati ad orari improponibili.

Fatto sta che, siccome non ne parla nessuno e siccome proprio questa settimana la serie SLAYERS inizierà ad essere replicata alle 2,45 di notte, mi sembrava interessante fare un breve riassunto delle tappe che hanno portato alla situazione come la conosciamo oggi...

1954
Nasce la televisione di Stato, e siccome la componente cattolica al governo era particolarmente influente, fin da subito mise al primo posto i valori morali cattolici: gli artisti che non avevano una condotta morale ineccepibile erano allontanati, e non si potevano pronunciare nemmeno parole che avessero assonanze sessuali (come CAZZOtto o magniFICA). In parole povere era nato il primo Codice di Autodisciplina.

1962
La  LEGGE 21 aprile 1962, n. 161 (cliccate QUI), impedisce di trasmettere film V.M. 18 in televisione (articolo 13). I film V.M. 18 sono giudicati tali da apposite commissioni, che esistono tutt'ora e fanno capo al Ministero dei Beni Culturali (CLICCATE QUI).

1975
Riforma della RAI, che passa dalla gestione diretta del Governo (Democristiano) a quella del Parlamento (che ha vari schieramenti): la lottizzazione dei canali e degli spazi produce una concorrenza interna che rimette in discussione l'approccio ad alcuni contenuti che prima erano ritenuti proibiti a prescindere.

1976
Una sentenza stabilisce che è possibile creare emittenti private, che ovviamente possono evitare di applicare i Codici di Autodisciplina della televisione di Stato. Alcune puntano anche ai film V.M. 18, e per eludere la legge fanno scomparire il loro logo durante la trasmissione degli stessi.

1982
Il clima di generale tolleranza porta a fenomeni come l'invasione dei cartoni animati giapponesi nei palinsesti diurni e agli show piccanti in seconda serata. La TV di Stato mostra il suo primo nudo maschile frontale proprio nel 1982 (nella serie DELITTO DI STATO, che vedete qui sotto), ma gradualmente cede alle pressioni dei moralisti e rinuncia all'animazione giapponese e alle proposte più provocanti, che diventano una caratteristica specifica di numerose emittenti private. In questa fase adattamenti e censure sono molto discrezionali, e dipendono dalla politica della singola emittente.

1984 Decreto Berlusconi
Sulle Reti Fininvest (poi Mediaset) l'opera di censura e adattamento degli anime (curata fin dal 1980 dalla "famigerata" Alessandra Valeri Manera, che vedete nella foto sotto) serviva soprattutto a rendere le serie più fruibili e accessibili, per coprire fasce di pubblico che fossero le più ampie possibili (per età, estrazione culturale e - soprattutto - tipologia di genitori) e rendere quindi più appetibile l'acquisto di spazi pubblicitari da parte dei vari sponsor. In mancanza di un sistema di leggi censorie nei cartoni animati, infatti, nulla avrebbe impedito alle reti Fininvest di proporre animazione giapponese senza adattarla in maniera così invasiva, ma sicuramente i loro sponsor erano più bendisposti ad investire in produzioni che risultassero a prova di polemica (come quelle che qualche anno prima avevano coinvolto i robot giganti, ad esempio)... Produzioni che potessero coinvolgere anche chi non avrebbe mai saputo pronunciare un nome giapponese, chi non avrebbe mai tollerato una scena di nudo, chi non era in grado di comprendere determinati riferimenti culturali, chi pensava che i cartoni animati fossero solo "per bambini" e via dicendo...

Questa, perlomeno, è la spiegazione ufficiale, e sicuramente in parte risponde a verità, però è possibile che dietro a questo atteggiamento ci fossero anche delle ragioni di altro tipo...

Tutto parte dalla constatazione che le cose non sono sempre andate così. Infatti la programmazione del gruppo Fininvest, all'inizio, era abbastanza allineata a quella delle altre emittenti private italiane, e proponeva anche anime tipicamente giapponesi e con un numero molto limitato di censure e adattamenti, come Gatchman, Golion (e cioè la versione non adattata di Voltron), Daltanious, Cyborg OO9, Babil Junior, Moby Dick 5 e Gotriniton... E tutto questo quando Alessandra Valeri Manera si occupava già della programmazione dei ragazzi!
Eppure, improvvisamente, la politica del gruppo in fatto di animazione, intorno al 1983, virò verso un'altra direzione... Come mai?

I fatti, molto in sintesi, sono questi: in quel periodo le reti Fininvest finirono in una bufera giudiziaria, e vennero salvate in corner dall'interessamento di una certa area politica, che fece in modo di far passare un apposito Decreto Legge nel 1984, finalizzato a sistemare le cose (che venne poi ribattezzato "Decreto Berlusconi" e di cui potete leggere maggiori informazioni QUI e QUI). Forse è tutto un caso, ma il momento in cui la suddetta area politica iniziò ad impegnarsi per tutelare il gruppo Fininvest coincise anche con l'inizio della famigerata era di adattamenti e censure che tutti conosciamo, e con l'esclusione di determinate tipologie di serie animate dai suoi palinsesti...
Senza contare la riproposta di serie già viste in precedenza, ma con nuovi tagli e censure varie...

Difficile dire in che modo e fino a che punto tutto questo fosse collegato con la discussione del Decreto Legge del 1984, con eventuali interessi incrociati, scambi di favori, pressioni collaterali, progetti a lungo termine o altro, e si possono fare solo ipotesi (che vi risparmio). Tuttavia un qualche legame doveva esserci davvero, perchè il Decreto Legge di cui parliamo era una norma transitoria (diventata Legge nel 1985), preparata in vista di una Legge più articolata, che sarebbe arrivata nel 1990 e che - guardacaso - oltre a salvare definitivamente le reti Fininvest avrebbe imposto la loro politica di censura sugli anime a tutte le altre emittenti private, rendendola l'unica possibile e sbaragliando di fatto la concorrenza in questo settore... Per poi innescare una catena di eventi i cui effetti si vedono bene anche oggi.

1990 Legge Mammì
La LEGGE 6 agosto 1990, n. 223 (CLICCATE QUI), tra le altre cose, all'art.8, vieta le interruzioni pubblicitarie nei cartoni animati che durano meno di mezzora (tagliando le gambe alle reti private che trasmettevano regolarmente le serie animate e che le proponevano in prima visione) e istituisce la figura del Garante per le Telecomunicazioni (art. 6), un'autorità a cui possono essere segnalate tutte le presunte infrazioni alla suddetta Legge. L'istituzione del Garante è particolarmente importante perchè deve vegliare anche sull'applicazione di quanto stabilito dall'art. 15, e cioè sul fatto che:
  • È vietata la trasmissione di programmi che possano nuocere allo sviluppo psichico o morale dei minori che contengono scene di violenza gratuita o pornografiche, che inducano ad atteggiamenti di intolleranza basati su differenze di razza, sesso, religione o nazionalità.
  • È comunque vietata la trasmissione di film ai quali sia stato negato il nulla osta per la protezione o la rappresentazione in pubblico oppure siano stati vietati ai minori di anni diciotto.

  • In caso di violazione del divieto di cui al comma 11 del presente articolo si applicano le sanzioni previste dall'articolo 15 della legge 21 aprile 1962, n. 161, intendendosi per chiusura del locale la disattivazione dell'impianto.
  • I film vietati ai minori di anni quattordici non possono essere trasmessi né integralmente né parzialmente prima delle ore 22,30 e dopo le ore 7.  
Negli articoli 30 e 31 potete leggere quali sono le disposizioni penali del caso. 

1993 Codice di Regolamentazione Contestuale
Per provare la propria buona fede, e per allontanare lo spauracchio del Garante, le reti private italiane (delegando i rappresentanti della Federazione Radio Televisioni) firmano un Codice di Regolamentazione Contestuale (CLICCATE QUI) e, oltre che al Garante, si rimettono al giudizio del neonato Comitato TV e Minori, composto in buona parte da associazioni cattoliche (CLICCATE QUI).

1997 Legge Maccanico e Codice Prodi
La LEGGE 31 luglio 1997, n. 249 (CLICCATE QUI) trasforma il Garante nell'Autorità Garante per le Telecomunicazioni (AGCOM), ne aumenta i poteri (non solo deve vigilare, ma può anche emanare delibere che hanno valore legale) e aggrava le sanzioni per i trasgressori. Questa Legge dice anche che l'AGCOM deve tenere in considerazione quanto sottoscritto dalle emittenti nei Codici di Autoregolamentazione. Nel 1997 nasce anche il MOIGE (MOvimento Italiano GEnitori), che ha un'impostazione cattolica (fino al 2004 sul suo sito erano esposte molto chiaramente posizioni estremamente contrarie a omosessualità, sesso prematrimoniale e persino masturbazione) e che nel 1998 mette in piedi un Osservatorio TV, con il quale cerca di monitorare costantemente i palinsesti italiani (per segnalare eventuali contenuti inappropriati all'AGCOM). Sempre nel 1997 viene sottoscritto un Codice di Autoregolamentazione TV e MINORI (il Codice Prodi) che stabilisce ulteriori restrizioni e inaugura il concetto di fasce protette come lo conosciamo oggi (CLICCATE QUI).

2002 Nuovo Codice di Autoregolamentazione TV e MINORI
Viene varato un nuovo Codice di Autoregolamentazione (CLICCATE QUI), più restrittivo e di maggiore impatto, anche perchè attraverso successive modifiche è diventato vincolante anche per le emittenti che non lo hanno sottoscritto. A seguito dell'approvazione di questo nuovo codice viene istituito, all'interno del Ministero dell'Economia un ulteriore comitato di controllo: il Comitato di applicazione del Codice di Autoregolamentazione media e minori (CLICCATE QUI).

2004 Legge Gasparri
La LEGGE 3 maggio 2004 n. 112  (CLICCATE QUI) potenzia il ruolo Comitato di applicazione del Codice di autoregolamentazione media e minori, anche perchè di fatto trasforma il Codice di Autoregolamentazione in una Legge (art.10). Nel 2004 ci sono state anche due sentenze della Corte di Cassazione, le nn. 6759 e 6760 del 6 aprile 2004, che hanno ribadito il divieto assoluto di trasmettere scene e sequenze pornografiche nella programmazione televisiva italiana (anche se invitano a valutare caso per caso).

2007 Delibera AGCOM
Con la Delibera n. 23/07/CSP (CLICCATE QUI) viene intimato a tutte le televisioni italiane di non trasmettere più contenuti in qualche modo offensivi per il pudore... Una definizione che lascia un ampissimo margine di intervento a moralisti e bigotti. Quel che è certo è che un'eventuale deroga, magari per valori artistici e culturali di un determinato contenuto, deve sottostare comunque a tutte le precedenti restrizioni imposte da leggi e codici su TV e minori...

E la cosa curiosa è che il pretesto per varare buona parte di tutti questi provvedimenti (leggi, codici, delibere, ecc) è stato quello di applicare alcune direttive europee... Anche se poi, guardacaso, in Europa la censura televisiva è molto meno stretta e - ad esempio - consente ai concorrenti dei reality show di fare la doccia senza niente addosso e sotto gli occhi di tutti...

In effetti, rileggendo le varie delibere europee in questione (che vi risparmio), si scopre che la richiesta - più che altro - era quella di evitare la proposta di materiale violento, erotico e "forte" in orari e contesti inadeguati, per tutelare lo sviluppo psicofisico dei minori... Che è ben altra cosa rispetto al divieto assoluto di qualsiasi forma di nudo integrale, alla censura di contenuti di un certo tipo (anche a tarda notte) e via discorrendo... E comunque - nel frattempo - i palinsesti italiani hanno offerto quanto di peggio potevano offrire per una crescita equilibrata delle nuove generazioni... Che forse avrebbero ricevuto stimoli migliori guardando qualche serie giapponese (senza censure) in più e qualche talent show in meno... Anche perchè, guardacaso, quelle che una volta erano le fasce orarie delle serie animate sono state colonizzate da talent, reality e rotocalchi in cui si parla veramente di tutto e del contrario di tutto...

Ed è evidente che, in questi casi, l'assenza di esplicite scene di sesso e violenza non garantisce che i contenuti di un programma siano a prova di minore... O che comunque offrano dei modelli e dei riferimenti sani per il suo sviluppo psicofisico... Ma tant'è...

Molto meglio dare un colpo al cerchio e uno alla botte mettendo in piedi, nel frattempo, dei canali tematici che sulla carta risultano "per ragazzi", ma che - per via di tutti i vincoli di cui sopra - possono proporre solo materiale a prova di bambino in età prescolare (anche se in realtà molte serie sono a prova di bambino solo all'apparenza)... E quando ci sono dei dubbi la censura preventiva può colpire anche lì (come è accaduto poco tempo fa nel caso della serie MY LITTLE PONY e della famosa puntata, mai trasmessa in Italia, dedicata alla festa del sidro di mele)...

Probabilmente si potrebbe scrivere un saggio sul valore formativo e pedagogico di una programmazione alternativa a quella attuale, che - ad esempio - tenesse in considerazione il fatto che non tutti i minori hanno meno di sei anni... O che magari accettasse il fatto che chi ha dai tredici anni in su ha esigenze formative di altro tipo, soprattutto in una fase storica così importante e delicata come quella che stiamo vivendo oggi... 

Anche perchè la televisione potrebbe svolgere un importante ruolo di mediazione, che internet - per ovvi motivi - non può fornire...

Eppure nessuno ha mai pensato di rimettere in discussione la normativa censoria di cui sopra, anche se la TV italiana perde sempre più punti rispetto a internet, in particolare fra i giovani... Gli stessi giovani che sono nati e cresciuti dopo le prime leggi restrittive del 1990, ma che grazie ad internet si sono abituati a ben altro e quindi - molto candidamente - si chiedono perchè in Italia la versione "XXX" de "L'Isola di Adamo ed Eva" resta censurata...

E magari si chiedono anche perchè Lupin III è stato spostato in terza serata la domenica, SLAYERS alle 2,45 del giovedì e via dicendo... D'altra parte, alla luce di quello che ho scritto oggi, non si può certo dare la colpa di tutto alle emittenti italiane, che dopotutto devono cercare di evitare multe salatissime o sanzioni ancora più pesanti... E probabilmente si sentono sempre col fiato sul collo... Mentre sicuramente stanno risentendo sempre si più anche delle lamentele di quanti vorrebbero dei palinsesti più emancipati, che però - con la normativa attuale - non possono esistere...

E tutto in nome della tutela dei minori: gli stessi minori a cui si danno in pasto tonnellate di programmi spazzatura (e a dir poco diseducativi) a tutte le ore del giorno, ma per i quali - evidentemente - si reputa dannoso trasmettere un nudo frontale alle 11,00 di sera...

O magari una serie animata giapponese come SLAYERS prima di mezzanotte... 

D'altra parte, se questo anime fosse trasmesso in fascia protetta, ci sarebbe sempre il rischio che uno dei tanti (e forse troppi) comitati per la difesa dei minori scopra che il titolo - orrore fra gli orrori - significa "ASSASSINI"...  E finisca per visionare la serie fotogramma per fotogramma, alla ricerca di qualche sequenza inappropriata da multare... Anche perchè, giustamente, deve rendere conto di uno stipendio non proprio misero (per conoscere i compensi di chi lavora all'AGCOM, ad esempio, potete dare un'occhiata QUI e QUI).

Probabilmente la versione di SLAYERS che andrà in onda questa volta sarà quella già precedentemente trasmessa da Italia 2 e dal defunto canale Hiro (e cioè con l'adattamento del 1997, aggiungendo però le sequenze tagliate nella prima messa in onda e lasciando il titolo originale)... Però non sarebbe la prima volta che l'AGCOM fa partire delle multe salatissime solo dopo l'ennesima replica di una serie animata giapponese già trasmessa in fascia protetta, e solo perchè si imbatte in qualche sequenza che precedentemente gli era sfuggita... Quindi è comprensibile che Italia Uno voglia mettere le mani avanti per evitare tutti i rischi del caso... Senza infierire troppo sugli appassionati che vorrebbero comunque rivederla con meno censure possibili.

E questo, in conclusione, potrebbe spiegare perchè SLAYERS verrà trasmesso alle 2,45... 

In realtà, analizzando quello che propone la TV italiana oggi in determinate fasce orarie, pare che la discriminante non sia più tanto nei contenuti, ma nella forma in cui vengono presentati... Se, ad esempio, vengono filtrati da umorismo, ironia o toni satirici, pare che certi contenuti non corrano il rischio di incappare in sanzioni (anche se possono esserci sempre delle grane col "linguaggio", come potete leggere QUI)... E pare anche che sia possibile alludere al sesso e alla violenza in diversi modi, a patto di non darne una rappresentazione esplicita. Quindi il giudizio dei vari comitati e organi di garanzia risulta estremamente discrezionale, e tuttosommato discutibile, perchè parte dal presupposto che i minori siano vulnerabili solo ai messaggi espliciti, e soprattutto a quelli veicolati da prodotti che - tradizionalmente - si rivolgono a loro... Come i cartoni animati, appunto, anche se ormai anche i sassi dovrebbero sapere che i "cartoni animati" sono solo un mezzo espressivo in senso lato, e quindi non sono intrinsecamente "per bambini"... E tantomeno sono tenuti ad essere l'alternativa economica per quanti non possono permettersi una baby sitter...

Eppure la situazione resta paradossale: giusto questo sabato MTV8 ha trasmesso, alle 18.00, il film commedia Easy Girl (che, oltre a trattare indirettamente tematiche sessuali legate all'adolescenza, utilizza un linguaggio abbastanza sboccato), mentre domenica mattina su DEEJAY TV c'erano le repliche della docufiction Alta Infedeltà (in cui tra l'altro si parlava di tradimenti a sfondo gay), ma lo stesso giorno la nuova puntata di Lupin III - L'AVVENTURA ITALIANA, su Italia Uno, è dovuta andare in onda all'una di notte...

Probabilmente tutto dipende dal fatto che dalle nostre parti la cultura del "si fa, ma non si dice" ha ancora un certo peso, ed è diventata la cultuta del "si fa, ma non si mostra" e del "parlandone indirettamente si può dire tutto"... Trovando nei bambini un capro espiatorio perfetto per giustificare varie forme di censura che possono preservare, almeno all'apparenza, questo stato di cose... E quindi possono tranquillizzare le lobby di potere di cui parlavo all'inizio... Anche se in realtà le cose hanno comunque iniziato a cambiare, e il tentativo di avere un controllo sempre più stretto sui nostri media tradizionali sta solo rallentando un processo già in corso.

E d'altra parte se nella classifica mondiale della libertà di stampa di REPORTER SENZA FRONTIERE (CLICCATE QUI) siamo scesi alla posizione 73 (quando nel 2014 eravamo "solo" alla  posizione 49), un motivo dovrà pur esserci...


In effetti credo che alla luce di tutte queste precisazioni non ci sia molto da fare (o da sperare)... A parte prendere atto della situazione e rifletterci su... Ovviamente dopo aver benedetto internet e tutto quello che rappresenta, perchè senza di lui a quest'ora la situazione sarebbe infinitamente peggiore.

Ah! A proposito del potere di internet: un assaggio dei concorrenti dell'edizione italiana de "L'Isola di Adamo ed Eva" senza censura lo vedete qui sotto...







Alla prossima.

1 commento:

Lorenzo Ridolfi ha detto...

Non c'è nulla da fare in Italia siamo sessuofobici e arretrati e tutto si aggrava quando certe cose che dovrebbero essere di tutela per i minori sono invece false e solo per scopi di potere soldi e politica.