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martedì 6 marzo 2018

VENTI DI ARRETRAMENTO?

Ciao a tutti, come va?

Questo blog non si occupa di politica. Per fortuna. Però può capitare che la politica possa fornire degli argomenti per questo blog, soprattutto quando tira in ballo i risvolti LGBT dell'immaginario pop di cui questo blog si occupa. Per esempio: nelle ultime battute dell'ultima campagna elettorale italiana c'è stato un politico - che poi avrebbe ottenuto più voti nella coalizione di centro destra e che adesso verrà anche proposto come Primo Ministro - che se l'è presa con le voci sull'ipotetica futura caratterizzazione omosessuale di Elsa, la protagonista del film Frozen...

Se siete fra quelli che si sono persi questa perla potete recuperarla CLICCANDO QUI. Sul perchè è stata fatta questa dichiarazione e sulla persona che l'ha fatta, sul perchè una persona del genere ha preso tanti voti in Italia e sul perchè c'è persino della gente che difende la legittimità del suo comizio si potrebbero scrivere dei saggi... E comunque credo che su internet se ne sia parlato a sufficienza, anche su siti non propriamente dedicati all'animazione e all'immaginario pop (ad esempio QUI).

Il tutto, comunque, era partito da una dichiarazione rilasciata qualche giorno fa dalla regista del film, Jennifer Lee, che a seguito della petizione lanciata per sostenere il futuro coming out della principessa delle nevi, aveva detto:

“Amo tutto ciò che le persone stanno dicendo e pensando riguardo al nostro film. Si sta creando un dialogo, Elsa è un personaggio fantastico che parla a moltissime persone. Significa moltissimo per noi che siamo parte di queste conversazioni.
Parliamo molto su dove arriveremo, e siamo coscienziosi riguardo queste cose. Elsa ci dice ogni giorno dove ha bisogno di andare e continuerà a farlo. Elsa mi dice ogni giorno dove si trova e cosa fa nella sua vita. Vedremo dove andremo.”

E qualcuno lo aveva visto come un segnale di apertura. Se volete leggere tutto l'articolo incriminato, che poi è stato ripreso dal New York Post, potete CLICCARE QUI. Il materiale per il comizio politico di cui sopra è stato ispirato proprio da questo intervento. Ad ogni modo, come dicevo prima, questa storia è stata commentata, strumentalizzata e condivisa a sufficienza. A me interessava analizzarla in un contesto più ampio, perchè offre tantissimi spunti di riflessione interessanti.

La prima cosa che ho notato è che di questo intervento si è parlato su un mucchio di siti italiani... Però i siti che si occupano di fumetti e animazione hanno deciso di starne debitamente alla larga... Magari riportando l'intervento di Jennifer Lee (che vedete nella foto sotto), ma stando ben attenti a non entrare nel merito delle accuse di cui sopra... Men che meno contattando la regista in questione per chiederle un eventuale parere sulla questione.

Ognuno può trarne le conclusioni che crede, ma personalmente sono portato a pensare che questi atteggiamenti confermino una volta di più che in Italia il mondo che ruota attorno ai fumetti prende come riferimento gli atteggiamenti dell'editoria di settore che arriva in edicola, quella più "esposta" e quindi più "prudente". Un ambito in cui c'è una certa tendenza a non prendere posizioni nette (soprattutto quando ci sono di mezzo questioni spinose), o comunque a non prenderle quando c'è il rischio che siano contrarie a chi ha il coltello dalla parte del manico... Fazione che in Italia, storicamente, è rappresentata dai tradizionalisti, dai bigotti e dai conservatori.

E di solito, in questi casi, la strategia migliore è quella di non toccare gli argomenti a rischio per non dover rendere conto a nessuno di eventuali polemiche. Un atteggiamento molto diplomatico, per dirla con un eufemismo.

In realtà questo piccolo "caso"è abbastanza interessante perchè potrebbe delineare quello che sarà lo scenario del fumetto italiano nei prossimi anni, se e quando si capirà quali saranno le tendenze politiche del paese dopo l'insediamento del nuovo Governo. Penso che sia abbastanza evidente che alcuni piccoli, piccolissimi, passi avanti nella rappresentazione delle tematiche LGBT nel fumetto italiano si sono visti giusto nell'ultimo periodo, e proprio a seguito del fatto che - seppur fra mille difficoltà - a livello politico si erano prese delle posizioni moderatamente favorevoli al riguardo.

D'altra parte tutta questa moderazione non è solo colpa degli editori: storicamente il fumetto popolare in Italia non nasce come una forma di intrattenimento di stampo realmente popolare e progressista, ma fondamentalmente per strizzare l'occhio alla piccola borghesia conservatrice, fin dai tempi del Corriere dei Piccoli... Chegià nel 1908 "adattava" i fumetti statunitensi per  gusti del pubblico di cui sopra.

E questo taglio, salvo rare parentesi e qualche guizzo di creatività che ha portato spesso a segnalazioni, sequestri e guai giudiziari (CLICCATE QUI e QUI e anche QUI, per avere un'idea) è stato mantenuto fino ai nostri giorni. Anche perchè c'è sempre stata una certa tendenza a coltivare i lettori storici, quelli cresciuti in un contesto tutt'altro che gay friendly, piuttosto che quelli giovani per cui certi temi sono stati maggiormente sdoganati... Anche a livello televisivo.

Per dirla tutta: la sensazione è che le piccole aperture che si sono viste negli ultimi anni in fatto di fumetti italiani, e che peraltro sono state offuscate spesso da una certa ambiguità di fondo, siano state vissute più come un  male necessario (tipo una visita dal dentista) che come una reale opportunità di crescita. Quindi se il clima socio culturale del nostro paese subirà una regressione a causa di un certo indirizzo segnato dalle ultime elezioni, cosa potrebbe succedere al mondo del fumetto italiano? Si coglierà l'occasione per tornare indietro o si trarrà spunto dalle contraddizioni della nostra realtà per realizzare dei fumetti più moderni e coinvolgenti?

Personalmente sono abbastanza pessimista. Anche perchè le ultime novità annunciate PRIMA delle ultime elezioni non è che promettessero granchè bene. La sempre attiva Bonelli, ad esempio, aveva da poco annunciato una nuova linea di fumetti che avrebbero trattato temi più "adulti" sotto l'etichetta Audace.

Ora: premesso che perlomeno il 50% dei lettori di questa casa editrice è composto da over 50, viene da chiedersi cosa si intenda per temi adulti. Forse si tratta di fumetti "adulti" nella misura in cui questi fumetti si faranno meno problemi ad affrontare determinati argomenti? Avranno un approccio più "audace" nei confronti di questioni potenzialmente delicate? Se fossi maligno, visti i titoli e i protagonisti, mi verrebbe da pensare che più che "adulti" siano fumetti pensati - più semplicemente - per un pubblico leggermente più progressista di quello a cui tradizionalmente si rivolge la casa editrice.

Al momento, però, non si può sapere. Quello che si sa è che, audaci o no, i titoli di questa collana sono tutti collocati in epoche e contesti abbastanza lontani dal nostro. E forse questa scelta non è casuale, visto che darebbe modo di trattare argomenti "delicati" decontestualizzandoli e parando ulteriormente il c... Aemh... Ed evitando comunque alla casa editrice di prendere una posizione effettiva su certe questioni  e/o di riallacciarsi alla realtà attuale in maniera "adulta" e con meno inibizioni.

Qualche titolo?

Cani Sciolti, ambientato nella Milano dei movimenti universitari del 1968.

Deadwood Dick, tratto dai romanzi di Joe R. Lansdale, e incentrato su un cowboy afroamericano realmente esistito (Nat Love, 1854 – 1921).

Mister no Evolution, presumibilmente incentrato sulla giovinezza di Jerry Drake, alias Mister No, prima che partisse la sua storica serie del 1975 (che però era ambientata nel 1951). Il che significa che si tratta di storie che si svolgono negli anni compresi fra la fine della Seconda Guerra Mondiale e il primo numero di Mister No...

Tra le altre cose la Bonelli starebbe lavorando ad una nuova serie di storie de Lo Sconosciuto, il mercenario creato da Magnus (Roberto Roviola) nel 1975 e saldamente collocato nel contesto socio politico di quel periodo. Per ora si parla di nuove storie e non di un reboot. Quindi, considerando che già nel 1975 il protagonista era un uomo di mezza età, è facile supporre che si tratterebbe di storie ambientate fra gli anni Sessanta e gli anni Ottanta... Anche perchè se fossero storie ambientate ai giorni nostri il personaggio avrebbe abbondantemente superato gli ottant'anni e sarebbe sinceramente ridicolo...

Ad ogni modo è interessante notare che Lo Sconosciuto è passato alla storia anche per essere stato il primo fumetto italiano che ha osato mostrare chiaramente un pene, per giunta eretto (la storia era "Largo delle Tre Api", del settembre 1975). In quella vignetta, i protagonisti erano una giovane Principessa della nobiltà romana e il suo autista. La Principessa in questione poteva permettersi diversi amanti perchè suo marito - che ufficialmente era un bigotto ben noto per le sue posizioni conservatrici - aveva in realtà un debole per i marinai di colore... E sua moglie lo teneva sotto scacco perchè lo aveva filmato in più occasioni.

Non so perchè, ma ho la sensazione che la serie de Lo Sconosciuto, nelle mani della Bonelli, verrebbe abbondantemente snaturata... E temo anche che nelle sue nuove storie ci sarebbero dei seri problemi a mostrare dei peni eretti, soprattutto se nel frattempo la situazione generale italiana prenderà determinate direzioni.

Anche perchè, ripeto, Lo Sconosciuto era saldamente inserito nel suo contesto storico, sia a livello italiano che internazionale, tant'è che passava con disinvoltura dalle dittature sudamericane agli atti terroristici italiani, dalla guerra fredda ai regimi comunisti, al traffico d'armi in Africa e tutto il resto... Senza farsi grandi problemi a parlare di omosessualità e trasgressioni varie...

Il che è un po' l'antitesi dello stile Bonelli... Quindi per ora resto abbastanza perplesso... E sarei portato a pensare che, più che altro, si tratterà di un'operazione finalizzata a sfruttare commercialmente il buon nome di un personaggio cult.

Ad ogni modo, come dicevo prima, tutti questi annunci sono arrivati PRIMA che le elezioni delineassero una determinata situazione... Quindi non mi stupirebbe se adesso, anche a livello di programmi editoriali, si verificassero dei cambiamenti in corso d'opera... Concretizzando il rischio di un arretramento generale dei contenuti in una situazione che già non brillava per essere all'avanguardia. Quindi sarà davvero molto interessante seguire gli sviluppi dei prossimi anni... Anche solo per capire se la mia teoria è del tutto bislacca o se coglie un fondo di verità.

Certo è che la situazione attuale offrirebbe tantissimi spunti interessanti per realizzare dei fumetti in grado di cogliere le emozioni, le contraddizioni e i temi caldi che stanno a cuore al pubblico di oggi... Se solo ci fosse la volontà di affrontarli e se non si vivesse nel timore di diventare il prossimo bersaglio di chi è arrivato a fare comizi elettorali prendendosela persino con Elsa di Frozen, o di chi per lui...

Staremo a vedere se e quando qualcuno se ne renderà conto.

Alla prossima.

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