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mercoledì 18 aprile 2012

NEWS

Ciao a tutti e ciao a tutte, come va?
Questa settimana volevo partire aggiornandovi sulla nuova iniziativa del CORRIERE DELLA SERA, ovvero le storie dedicate agli eroi della mitologia classica in formato comic-book: la collana MYTIKO. Come sospettavo il tono delle storie sarà volutamente soft, perchè il target dichiarato è quello del pubblico preadolescenziale e l'intento vuole essere anche didattico.
Quindi, anche se nei libri di scuola non è un mistero per nessuno, difficilmente Achille sarà presentato come l'amante di Patroclo e con ogni probabilità si glisserà sui risvolti più scabrosi degli amori umani e divini... Niente incesti, omosessualità, pederastia e - probabilmente - non ci saranno nemmeno troppi riferimenti sessuali di natura meno trasgressiva. In questa collana si dirà che Afrodite è nata dal mare fecondato dal sangue proveniente dal pene reciso del dio Urano? Qualcosa mi dice che si preferirà utilizzare la versione in cui la dea risulta figlia di Zeus... Alla faccia di Botticelli...
Sia come sia sarà divertente verificare come le pretese "culturali" di questa iniziativa andranno a cozzare pesantemente contro gli interessi di una collana che, rivolgendosi ad un pubblico molto giovane, starà ben attenta a non toccare certi argomenti. Peccato. Tuttavia non ho potuto fare a meno di pensare che anche in questa occasione la storia si ripete. Infatti, nel 1908, il CORRIERE DELLA SERA decise di importare in Italia i fumetti americani che tanto successo stavano riscuotendo in USA sotto forma di supplementi domenicali dei quotidiani, e di realizzarne in proprio. In quell'occasione, però, il CORRIERE DELLA SERA fraintese i comics americani, perchè non capì che quel linguaggio non usava molte immagini per raggiungere il pubblico dei più piccoli, ma per coinvolgere il maggior numero di adulti possibili, anche quelli con una scarsa istruzione. In Italia, dove in quegli anni i quotidiani erano una lettura riservata ai borghesi con una certa cultura, tutto questo era inconcepibile. Inoltre IL CORRIERE DELLA SERA non capì che i bambini protagonisti di quei primi fumetti erano una metafora della società adulta, che poi rappresentava la maggior parte dei lettori americani di supplementi a fumetti... E così, a seguito di questo malinteso, il supplemento a fumetti del CORRIERE DELLA SERA fu battezzato CORRIERE DEI PICCOLI e fu in buona parte il primo responsabile del pregiudizio che fino a pochissimo tempo fa ha legato l'idea di fumetto al pubblico dei giovanissimi... Anche perchè il CORRIERE DELLA SERA scelse di proposito di censurare e adattare pesantemente i comics americani, per farli sembrare una lettura per l'infanzia...
Dal 1908 a oggi sono passati 104 anni, ma a quanto pare la logica del CORRIERE DELLA SERA non è cambiata granchè: ora che ha scelto di produrre di nuovo fumetti - forse nella speranza di bissare il successo dei suoi allegati dedicati ai fumetti americani della MARVEL - ha pensato bene di creare un fumetto per un pubblico preadolescenziale, peraltro sbandierando finalità educative, quasi come se avesse sentito il bisogno di giustificarsi per il fatto di produrre fumetti... Così come fece col CORRIERE DEI PICCOLI un secolo fa. Viene davvero da chiedersi se dalle parti del CORRIERE DELLA SERA pensano ancora che i fumetti siano qualcosa che dovrebbe rivolgersi prevalentemente al pubblico preadolescenziale... Forse hanno pubblicato gli allegati dedicati ai fumetti MARVEL senza prima leggerli? Quel che è certo è che in tutti i siti e i BLOG di fumetti si grida al miracolo e si spera che questa iniziativa rinnoverà il fumetto in Italia, ma ci riuscirà? Dopotutto i preadolescenti di oggi sono già abituati a leggere comics e manga che, oltre a non essere schiavi di pretese culturali e didattiche, non si fanno i mille problemi del CORRIERE DELLA SERA... Senza contare che, con ogni probabilità, i ragazzini di oggi seguono anche serial TV stranieri dove argomenti come l'omosessualità non sono un tabù, e hanno anche a disposizione internet e quant'altro... Forse sbaglio ad andare controcorrente, ma qualcosa mi dice che difficilmente MYTIKO spiccherà il volo... E, come sempre accade, invece di fare autocritica si comincerà a dire che la colpa è dei ragazzini che non si interessano ai fumetti, che non c'è mercato, ecc. Certo, come no. A titolo informativo faccio gentilmente presente che nei comics USA si trae ispirazione dalla mitologia classica in maniera sempre più adulta, a partire dalla nuova serie di Wonder Woman...
Ad esempio: con la recente  riscrittura delle sue origini questa icona LGBT risulta figlia di un incontro clandestino fra il dio Zeus e la regina delle amazzoni, e le stesse amazzoni vengono presentate in maniera molto più fedele alla descrizione mitologica. Infatti in questa nuova versione non sono più pacifiste come un tempo, e - come da tradizione - seducono periodicamente gli uomini che si avventurano presso il loro territorio per essere ingravidate da loro, quindi li uccidono e se hanno dei figli maschi li rendono loro schiavi...
Qualcuno potrebbe obbiettare che, a differenza di MYTIKO, Wonder Woman non è un fumetto per preadolescenti (anche se poi bisognerebbe lasciare la parola ai preadolescenti stessi, cosa che in Italia non si fa mai), ma è anche vero che tanti preadolescenti possono leggerlo e magari possono trovarlo interessante, anche perchè - paradossalmente - è più "mitologicamente verosimile" di un fumetto che adatta la mitologia ad uso e consumo di una nazione come l'Italia, che non ha nemmeno un programma di educazione sessuale nelle scuole dell'obbligo. Tra l'altro, leggendo una lunga intervista agli ideatori di MYTIKO (CLICCATE QUI), si ha la netta sensazione che abbiano una formazione fumettistica molto parziale e che non abbiano idea delle reali esigenze dei preadolescenti di oggi. Mi sto sbagliando su tutta la linea? Staremo a vedere... Quel che è certo è che epurare tutti i riferimenti all'omosessualità da un fumetto che si ispira alla cultura classica è un'evidente forzatura, visto che omosessualità e cultura classica sono associate da sempre, e ancora oggi ispirano artisti in tutto il mondo... Come ad esempio lo scultore giapponese Itetsu Ogura con la sua recente serie di opere in resina dedicate ai gladiatori...
Se vi interessano costano solo, si fa per dire, 550$ l'una... In ogni caso, per restare in tema di arte e di nazioni in cui l'omosessualità non è necessariamente un tabù, vado a segnalarvi che a Londra - in occasione degli imminenti giochi olimpici, stanno iniziando a partire anche le prime iniziative culturali LGBT. Ad esempio la ADONIS ART GALLERY, specializzata in arte omoerotica e nudo maschile dal 1995, ha lanciato un'iniziativa molto interessante: infatti invita tutti gli artisti del mondo a realizzare un'opera a tema olimpico e/o sportivo, a scansionarla e ad inviarla ad alta risoluzione. Le opere verranno messe insieme in una grande galleria virtuale, dando a tanti artisti una visibilità supplementare...
Un'idea carina, vero? Se siete interessati potete trovare tutte le informazioni CLICCANDO QUI. Nel frattempo, però, vi farà piacere sapere che l'arte omoerotica ha segnato altri due punti. Infatti  quest'anno i GAYBIES, i premi assegnati dal sito TLA VIDEO ai migliori prodotti culturali gay dell'ultimo anno, sono andati anche a due libri che celebravano l'opera di due artisti omoerotici di grande talento. Infatti nella sezione BEST PHOTO/ART BOOK ha trionfato Seasons of Love di Michael Breyette...
Mentre nella sezione BEST COMIC/COMIC ART BOOK ha vinto Just So Horny, dedicato ai lavori di Michael Kirwan...
Segno evidente che l'opera di valorizzazione e recupero dell'arte omoerotica operata dalla Gmuender negli ultimi anni sta contribuendo in maniera determinante alla conoscenza e alla diffusione dell'arte omoerotica... Anche perchè - è bene ricordarlo - i GAYBIES vengono assegnati in base ai voti del pubblico. Se vi interessa sapere chi ha vinto nelle altre categorie dei GAYBIES potete CLICCARE QUI... In questo modo potrete anche farvi un'idea di quanto è effervescente l'industria dell'intrattenimento gay negli USA, dove è possibile assegnare i GAYBIES anche a categorie come il miglior mistery gay e  la migliore biografia gay, per il miglior documentario gay e per il miglior thriller gay... D'altra parte se in una nazione la comunità gay investe tempo e denaro anche nella produzione culturale propriamente detta, e non solo in locali e divertimento, i risultati si vedono. Tant'è che negli USA ci sono anche diversi gay social club, come quello presieduto da Luciano Costa (foto sotto), brasiliano trapiantato negli USA, che ha deciso di creare un club per professionisti e imprenditori gay del sud della California che vogliono dedicarsi ad iniziative culturali e ricreative di un certo livello, di quelle che possono offrire anche occasioni per discutere di lavoro, per imparare qualcosa di nuovo e per conoscere gente senza dover passare necessariamente per le discoteche...
Al di là del fatto che un simile personaggio sarebbe un ottimo testimonial per qualsiasi tipo di iniziativa, leggendo del suo SOCIAL CLUB  e una sua recente intervista (CLICCATE QUI), non ho potuto fare a meno di prendere atto di quanto può essere diversa l'idea di divertimento gay prevalente in Italia dalla variegata realtà statunitense... Evidentemente anche negli USA ci sono discoteche, bar chiassosi e locali finalizzati al sesso come da noi, ma non sono l'unica alternativa possibile per chi vuole passare un fine settimana a tema gay... E forse è anche per questo che negli USA la comunità gay riesce ad essere più produttiva sotto tanti punti di vista. Davvero un altro pianeta rispetto all'Italia, insomma. D'altra parte gli USA sono in buona compagnia: a Parigi, ad esempio, la galleria d'arte REFLEXGALLERY sta esponendo le opere di vari personaggi di spicco della comunità LGBT francese, che verranno messi in vendita per raccogliere fondi da devolvere all'associazione SIDACTION, che ovviamente si occupa di lotta all'AIDS...
Pittori, fotografi, stilisti e persino porn performers (come il polivalente Francois Sagat, di cui vi mostro qui sotto il bel disegno che ha esposto in questa occasione), si sono offerti di contribuire a questa bella iniziativa di beneficenza. L'esposizione durerà fino al 18 maggio al numero 62 di Rue Jean-Jacques Rousseau, quindi se passate da quelle parti siete avvertiti...
Anche in questo caso viene da chiedersi perchè in Italia non siamo in grado di organizzare nulla del genere, o anche solo perchè dalle nostre parti non ci sia una quantità sufficente di personaggi LGBT disposta ad impegnarsi  per un'iniziativa di questo tipo... E la risposta, spietata, non è difficile da trovare: rispetto alla Francia e agli USA la quantità di omofobia interiorizzata presente nel nostro paese è infinitamente maggiore, e se a questa aggiungiamo l'omofobia istituzionalizzata e l'incapacità - tutta italiana - di fare "comunità" (e non solo dal punto di vista gay) non dovremmo stupirci se i risultati sono proprio quelli che abbiamo di fronte tutti i giorni... Tantopiù che, troppo spesso, le associazioni gay italiane non investono molto su cose come la formazione e l'emancipazione culturale della comunità LGBT... Anche perchè una comunità LGBT più preparata diventerebbe più esigente, anche nei confronti delle associazioni italiane e dei loro rappresentanti, e questo - alle suddette associazioni - può fare molta paura... Le cose possono cambiare? Probabilmente sì, ma di certo non possono cambiare da sole.
Alla prossima.

5 commenti:

Awakening Art ha detto...

Al Corriere hanno tagliato proprio la testa al toro, Patroclo è stato totalmente cancellato!

Wally Rainbow ha detto...

In effetti in questo primo assaggio Patroclo non sbarca a Troia assieme ad Achille, ma è anche vero che in questa parte della storia non ha un ruolo determinante... Bisognerà vedere quando ci sarà lo scontro finale fra Ettore e Achille, visto che il motivo scatenante dovrebbe essere proprio l'uccisione di Patroclo...

Aschura ha detto...

Ragazzi..proprio qualche sera fa ho discusso sul fatto che Patroclo NON ERA CUGINO di Achille..c'è gente che ne è assolutamente convinta e di solito il ciò s'accompagna al totale rifiuto del rapporto amoroso tra i due.
tanta ignoranza e chiusura mentale..se poi anche il Corriere ci mette di suo...

Wally Rainbow ha detto...

Mhhh... Questa potrebbe essere colpa del film TROY con Brad Pitt... A volte Hollywood può fare dei grossi danni...

Awakening Art ha detto...

Be' la confusione può esser dovuta anche dal fatto che Patroclo indossò i vestiti del cugino di Achille che se n'era andato dalla battaglia...