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venerdì 5 giugno 2015

AMMICCAMENTI O FORZATURE?

Ciao a tutti, come va?

Dopo avervi assillato con i miei commenti sulle interviste agli sceneggiatori bonelliani (e ne manca ancora uno...), che ci hanno rimandato un'immagine del fumetto italiano non proprio gay friendly, oggi volevo provare a tirarvi un po' su il morale con qualche aggiornamento dagli USA.

In effetti, mentre commentavo il parere di Gianfranco Manfredi (CLICCATE QUI), secondo cui il fumetto americano sbaglia a piazzare personaggi e ammiccamenti omosessuali "a caso" e solo per essere politicamente corretto, mi sono chiesto se effettivamente le cose stavano così, o se la questione si prestava ad interpretazioni diverse.

In realtà il fumetto popolare americano, in fatto di politica gay friendly, agisce in cinque modi:


  1. Ammiccando all'estetica e ai gusti (anche voyeuristici) del pubblico omosessuale.
  2. Inserendo nuovi personaggi omosessuali DICHIARATI (che hanno già fatto coming out o che lo fanno dopo essere stati introdotti).
  3. Trattando tematiche legate alla questione LGBT, grazie anche alla presenza dei personaggi dichiarati di cui sopra, che spesso sono personaggi secondari ricorrenti o parte di un gruppo, e solo in rarissimi casi sono stati titolari di una serie propria (come Kevin Keller, Midnighter e Batwoman).
  4. Presentando versioni "alternative" e omosessuali dei propri personaggi di riferimento, generalmente provenienti da realtà parallele e, più raramente, da altri punti del continuum temporale (Green Lantern, Wolverine, Iceman, ecc).
  5. Rivisitando alcuni episodi del passato dei propri personaggi in chiave LGBT, o comunque rivelando dettagli LGBT di eventi passati che - fino a quel momento - erano stati omessi, ma che non alterano la sostanza degli eventi narrati.
Personalmente non penso che nessuna di queste strategie, di per sè, sia una forzatura, anche se poi il risultato dipende tutto dalla bravura dello sceneggiatore di turno... Così come dipende da lui (o da lei) la riuscita dell'inserimento di personaggi appartenenti ad altre minoranze etniche, culturali, religiose, ecc. Tant'è che negli USA - anche per limitare i danni - ci sono associazioni fumettistiche afro americane che, ad esempio, lanciano dei corsi apposta per realizzare fumetti incentrati sui personaggi di colore che siano credibili e non macchiettistici...

Il rischio di banalizzare questo genere di argomenti e di situazioni (che magari non fanno parte del vissuto dello sceneggiatore di turno), in effetti, è sempre dietro l'angolo, ma è anche vero che continuando a tirarli fuori e a lavorarci sopra, gli sceneggiatori possono acquisire maggiore dimestichezza ed evitare gli scivoloni... Soprattutto se vogliono afrontare spunti gli LGBT nel giro di poche vignette e senza che prendano il sopravvento sul resto della storia.

Tant'è che questo genere di parentesi si ripresenta con sempre maggior frequenza, e prendendo in considerazione anche solo i comic books usciti in questi giorni, o di prossima distribuzione, si riscontrano diverse sequenze gay friendly, che vanno dall'allusione al coming out, passando per l'ammiccamento omoerotico...

Prendiamo la MARVEL, ad esempio, che questo mese ha voluto presentare il lato più narcisistico dell'ultima incarnazione di Loki... Infatti su Loki: Agent of Asgard #14 il dio dell'inganni si lascia andare ad un insolito slancio di apprezzamento per il suo petto sempre più villoso, definendosi un arrapante "orso peloso"... Tant'è che continua ad aggirarsi senza maglietta, e con un certo compiacimento, anche nelle vignette seguenti.... Da notare che la bisessualità di questa nuova incarnazione di Loki è stata ammessa dai suoi sceneggiatori fin dal 2013 (CLICCATE QUI)...



D'altra parte, in quanto potenziale icona omoerotica, gli sceneggiatori del personaggio non sono nuovi a mostrarlo in versione shirtless e in situazioni un po' pepate... Fin dal numero uno della sua nuova serie...

E senza dimenticare il numero 11... In cui subisce un trattamento vagamente sadomaso da parte della sua versione precedente (quella davvero cattiva e obbiettivamente brutta)...

O ancora il momento di relax che condivide col guerriero Fandral sul numero 12...

Più o meno sulla stessa lunghezza d'onda abbiamo la DC COMICS, che su Harley Quinn #17 ha deciso di presentarci un nuovo personaggio altrettanto narcisista... Infatti quella pazzerellona della "fidanzata" del Jocker ha deciso di mettere in piedi una propria banda di seguaci, tutte rigorosamente di sesso femminile, che hanno un look e un nome d'arte che si ispira al suo... Tutte donne eccetto uno, che probabilmente è già destinato a diventare un cult fra i cosplayer alle prossime manifestazioni fumettistiche: l'esibizionista cronico Harvey Quinn... Forse sbaglio, ma visto il contesto, l'abbigliamento e l'atteggiamento del personaggio (totalmente disinteressato a tutte le donne che lo circondano), direi che ci troviamo di fronte ad un nuovo personaggio gay... Che peraltro esibisce con disinvoltura anche una certa dotazione non propriamente intellettuale...

Il numero in questione uscirà a giugno, quindi di questo personaggio non si sa ancora molto... Tuttavia dalle preview che circolano direi che abbiamo a che fare con qualcuno che, anche quando indossa qualcosa in più, ama lasciare tanta pelle scoperta e fa tanto Gay Pride...

Staremo a vedere...

Un'altra perla LGBT, però, ci arriva dall'ultimo numero della nuova miniserie che la casa editrice DYNAMITE sta dedicando ad un'icona del fumetto mondiale, e cioè il fantascientifico FLASH GORDON... Che in questa nuova incarnazione si presenta molto fedele all'idea originale proposta dalle tavole domenicali degli anni '30, pur adeguandosi ai ritmi e alle esigenze del pubblico del 2015... 

Ad esempio ringiovanendo il protagonista e rendendolo meno "perfetto", e ritoccando i suoi celeberrimi comprimari, a partire dalla sua "eterna fidanzata" Dale Arden, che nei fumetti degli anni '30 era più che altro un elemento decorativo un po' petulante, che non aveva mai dato prova di essere particolarmente sagace... La nuova Dale Arden, invece, è una ragazza sveglia e una giornalista scientifica con tutti gli attributi, tanto da farla risultare persino un po' antipatica nel senso più nerd del termine, e questo sicuramente le dona un fascino supplementare... 

Al punto da farle conquistare il cuore della nuova versione di un altro personaggio storico della saga, e cioè la regina Undina del regno sottomarino di Coralia... Che in questa occasione - probabilmente per motivi di copyright - è stata ribattezzata Darya e che, quando arriva il momento di congedarsi da Dale, le confida che la stima in modo particolare e che in altre circostanze le avrebbe chiesto di sposarla e di dividere il trono con lei! 

Indubbiamente un modo molto originale per fare coming out e per dire che nel regno di Coralia i matrimoni gay sono consentiti... Il tutto su King: Flash Gordon #4...

In realtà questa rivisitazione della saga di Flash Gordon assume un valore simbolico particolare, visto che un tormentone ricorrente che la caratterizzava da sempre era proprio l'infinito pellegrinare di Flash Gordon fra i regni del pianeta Mongo, tutti o quasi governati da conturbanti regine che perdevano la testa per lui... Suscitando l'inevitabile gelosia di Dale Arden... 

E ovviamente la regina Undina/Darya di Coralia non faceva eccezione...

Il fatto che una di queste regine ora sia lesbica e manifesti liberamente il suo interesse per Dale Arden, invece che per Flash Gordon, dimostra sicuramente che i tempi sono cambiati e che anche i personaggi sacri del mondo del fumetto possono rinnovarsi tenendo in debita considerazione la realtà che li circonda...

E comunque, a proposito di rivisitazioni di personaggi celebri, questa breve carrellata delle parentesi gay friendly nei comic books americani distribuiti in questi giorni non poteva dimenticarsi di PLANET HULK, serie collaterale al mega evento estivo SECRET WARS, che a discapito del nome è incentrata su una versione alternativa di Capitan America, finita suo malgrado in un territorio barbaro popolato da soli hulk...

Ora: la suddetta versione alternativa di Capitan America si reca su questo "PLANET HULK" con lo scopo di salvare il suo compagno di avventure Bucky, anche se si intuisce che questi Capitan America e Bucky potrebbero condividere qualcosa di più che gli ideali e il senso di giustizia... E lo si intuisce a partire da alcuni flashback a base di scambi di occhiate molto eloquenti...

Ovviamente bisognerà vedere come si svilpperà la storia, ma a quanto pare i lettori più esperti sembrano convinti che l'interpretazione in chiave gay di questa versione di Capitan America e Bucky sia quella più corretta, e che probabilmente prima della conclusione di questo PLANET HULK arriveranno delle conferme più esplicite...

Staremo a vedere.

La domanda è: queste trovate narrative sono delle forzature? Servono unicamente a rendere questi fumetti "politicamente corretti" a tutti i costi? Fanno perdere qualcosa alle storie in cui sono state utilizzate oppure le hanno arricchite?

Il mio, ovviamente, risulta un parere di parte, ma penso che sia a prova di dubbio il fatto che l'inserimento di certi elementi - che comunque non finiscono mai per essere gli elementi portanti delle storie in cui compaiono - conferisca un pizzico di originalità in più, soprattutto quando si tratta di rivisitazioni di personaggi ben noti... Senza per questo risultare invadenti e fuori luogo.

Quindi se qualcuno li trova troppo espliciti e/o gratuiti, o li percepisce come una fonte di disagio, forse il problema è un altro... E non riguarda certi fumetti in quanti tali, ma chi li legge.

Voi cosa ne pensate?

Alla prossima. 

IMPORTANTE: Mi hanno inserito fra i candidati all'ITALIAN GAY BLOGGER AWARDS, e avete tempo fino al 14 giugno per votarmi. Non ci sono premi, ma se pensate che spetti a me vincere CLICCATE QUI, oppure sull'immagine qui sotto, ed esprimete il vostro parere... (^__^)


http://igba.altervista.org/

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