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venerdì 4 ottobre 2019

NEW YORK NEW YORK...

Ciao a tutti, come va?

Mentre scrivo la nuova edizione della New York ComiCon sta entrando nel vivo, e ogni volta che arriva questa manifestazione la sua distanza - non solo in senso letterale - da Lucca Comics & Games (che si tiene a meno di un mese di distanza) e dalle altre manifestazioni italiane, diventa sempre più evidente. Nell'approccio, nei contenuti e nel coraggio (che probabilmente per le manifestazioni statunitensi è scontato) di approfondire certi temi e di trarre spunto dal fumetto per analizzare la società, le sue risorse e i suoi rischi. Soprattutto dal punto di vista della comunità degli appassionati, che è il vero fulcro della manifestazione e che evidentemente - negli USA - non viene considerata come un insieme di consumatori senza cervello che cercano solo nuove occasioni per distrarsi e coltivare i loro hobby. A titolo di esempio cito giusto la conferenza che parlerà di come la comunità composta da chi fa e legge fumetti può e deve darsi da fare per difendersi dalle ingerenze e dalle prepotenze del fascismo e dei bigotti!!! Se non ci credete CLICCATE QUI.

Inutile dire che una conferenza del genere, a Lucca Comics & Games, non verrà proposta per chissà quanti anni (decenni?) ancora. Comunque se, come ogni anno, volete divertirvi a cercare quali sono le conferenze che in Italia sarebbe più improbabile organizzare in una manifestazione fumettistica, trovate il programma della ComiCon di New York CLICCANDO QUI. E ce n'è davvero per tutti i gusti. Lasciando perdere gli immancabili e numerosi appuntamenti dedicati alla questione LGBT+ (e il fatto che c'è un'intera area, la QUEER & ALLY LOUNGE, pensata anche per far socializzare gli appassionati LGBT+) si trovano anche momenti di approfondimento dedicati a cose come il rapporto dei lettori musulmani col fumetto, alla questione delle lettrici ebree e a nicchie di appassionati emergenti come quelle dei blerds (i nerd afroamericani) e degli afropunk... Per non parlare dei momenti di discussione attorno ad argomenti più spinosi ed eticamente sensibili...

O magari attorno ai temi caldi dell'industria fumettistica. Ad esempio ce ne sarà uno sull'importanza della diversificazione dei generi fumettistici. delle tematiche e degli autori, e sulle opportunità che può riservare questo approccio (CLICCATE QUI). Anche in questo caso, probabilmente, certi discorsi sarebbero ritenuti sacrileghi da buona parte delle manifestazioni fumettistiche italiane. Anche perchè, ironia della sorte, sono le prime a dare per scontato il fatto che i pregiudizi sulla superficialità e sulla "tradizione" fumettistica italiana rispondano a verità, tantopiù che la maggior parte degli editori di fumetti italiani non si dà particolarmente da fare per smentirli...

Anche se poi, periodicamente, si ripropongono alcune domande abbastanza inquietanti... Come, ad esempio, quelle sul perchè i fumetti italiani che vendono sempre meno, o sul perchè  sono esportati sempre meno all'estero (e perlopiù in paesi non proprio all'avanguardia). In realtà di risposte a queste domande ce ne sarebbero molte, e diverse hanno trovato spazio anche su questo blog. Tuttavia, siccome sono delle risposte scomode, chi di dovere si ostina a fare finta che nessuno sappia fornirle. Eppure, a ben guardare, proprio dalla New York ComiCon stanno arrivando delle ulteriori conferme. Mentre dozzine di titoli, pompatissimi dalle nostre parti, negli USA vengono bellamente ignorati dai grandi editori (a parte qualche tentativo da parte di case editrici abbastanza piccole o poco più che amatoriali), quest'anno la IMAGE ha deciso di puntare sull'edizione comicbook di Nomen Omen di Marco B. Bucci e Jacopo Camagni, che proprio in questi giorni sono stati invitati alla New York comiCon...

E a quanto pare la IMAGE potrebbe aver colto nel segno, visto che i preordini sono stati talmente tanti da rendere necessaria la programmazione della prima ristampa ancora prima che venisse messo in vendita il numero uno! Però, come saprà chi conosce la storia, si tratta di un racconto fresco, giovane, strabordante di temi e toni che i fumetti italiani schivano come la peste, e con una visione molto disinibita e moderna della sessualità (in tutti i sensi)... Tutte caratteristiche che avevano già spinto la IMAGE a opzionare le opere di un'altra italiana: e cioè Contronatura e (prossimamente) Sacro/Profano di Mirka Andolfo... Che a sua volta è stata invitata alla manifestazione newyorkese...

Direi che, checchè ne dicano i detrattori e i tradizionalisti, i fatti parlano da soli. Oltretutto, se proprio si volesse rincarare la dose, affrontando la questione dal punto di vista opposto, potrebbe essere interessante notare che - ad esempio - il Brasile è uno dei pochi paesi al mondo dove il TEX della Bonelli viene pubblicato da decenni, ed è anche la stessa nazione in cui, in occasione della Biennale del Libro Internazionale di Rio de Janeiro, all'inizio di settembre, il Sindaco della città ha chiesto e ottenuto che venissero ritirate le copie del di una raccolta del fumetto MARVEL degli Young Avengers... "Colpevole" di avere mostrato una coppia di super adolescenti gay, per giunta nell'atto di baciarsi...

E, quando l'Associazione degli Editori brasiliani ha proceduto con un'esposto contro il Sindaco, il Giudice ha confermato la validità della decisione del Primo Cittadino, perchè la pubblicazione non metteva in guardia i genitori (?) riguardo a un certo tipo di contenuto... Premesso che il Brasile è una nazione contraddittoria (parliamo di una nazione in cui i matrimoni gay sono legali dal 2013!), e in quest'ultimo periodo risente di un clima molto poco progressista, direi che è comunque interessante notare che questo è esattamente il genere di situazione che gli editori italiani vedono come uno spauracchio, e che li spinge a mantenere un basso profilo e a non osare mai troppo nelle loro pubblicazioni a più ampia diffusione. E questo, se non altro, fa in modo che TEX in Brasile continui ad essere in una botte di ferro... Visto che non mostrerà mai nulla che possa indisporre le autorità locali (o quelle italiane). O eventualmente i "bigotti e fascisti" di cui si parlerà alla conferenza organizzata alla New York ComiCon.

E comunque i fumetti Bonelli sono molto popolari anche in Turchia, ad esempio... Una nazione dove ogni volta che si tenta di organizzare una parata dell'orgoglio LGBT le autorità disperdono la folla con lacrimogeni, idranti e cani inferociti... Sarà un caso? Il problema è che, ovviamente, se da una parte questi fumetti non indispongono i lettori di un certo tipo, dall'altra rischiano di risultare sempre più datati e meno invitanti per buona parte degli altri... E in particolare per il pubblico emergente e per quelli che potrebbero diventare lo zoccolo duro di domani. Ovviamente certe paure degli editori italiani sono comprensibili e in parte motivate, tantopiù che recentemente - proprio come a Rio - è successo che un Sindaco (in questo caso quello dell'Aquila) sia intervenuto per impedire la presenza dei fumetti di Zerocalcare (e di Zerocalcare stesso) al Festival degli Incontri dell'Aquila, che partirà a breve (CLICCATE QUI).

Sono cose che fanno riflettere, così come ha fatto riflettere il tentativo di rimuovere una performance teatrale da Lucca Comics & Games per via dei suoi contenuti LGBT-friendly (CLICCATE QUI). Soprattutto se si confronta il tutto con il clima della New York ComiCon in questi giorni, che sicuramente mette in luce cosa significa proporre una manifestazione davvero indipendente, che può organizzarsi in un certo modo e proporre un taglio di un certo tipo.

Effettivamente fa sempre un po' di tristezza constatare che il tempo passa, ma la situazione delle manifestazioni italiane resta fondamentalmente uguale a se stessa, mentre tantissimi editori continuano a puntare su una visione anacronistica del fumetto per non correre il rischio di scontrarsi con la parte più reazionaria del Paese (o del proprio pubblico). Anche ammesso che sia una forma di prudenza, o addirittura di autotutela, sembra che nel lungo periodo non sia esattamente un investimento redditizio.

Intendiamoci: tutte scelte legittime, per carità, ma poi i risultati si vedono.

E comunque, per dimostrare che non ce l'ho solo con Lucca Comics & Games, CLICCANDO QUI potrete vedere il programma (se così vogliamo definirlo) dell'edizione di Romics che si tiene proprio questo fine settimana. Confrontatelo con quello di New York e poi sappiatemi dire...

Alla prossima.

1 commento:

H P L ha detto...

Ciao. Rischio di sembrare bigotto, ma questa volta non sono completamente d'accordo, per quel che riguarda il portare i fatti riguardanti il sindaco e zerocalcare come esempio di poca fiducia nell'innovazione (soprattutto se paragonato all'esempio dei fatto di rio). Onestamente, mi sembra che il sindaco in questione semplicemente non abbia gradito essere tenuto all'oscuro dei modi con cui si intendesse spendere il budget, e ha ritenuto più opportuno che questa cifra venisse spesa per altro genere di opere (che possono essere decisioni che possono piacere o meno, ma il sindaco è lui...). Non condivido né la sua idee, né le sue parole (quelle espresse nel video che hai linkato) per quel che riguarda la presenza o meno di zerocalcare. Non vedo comunque nessi particolari tra questa vicenda e il fatto che in italia si preferisca pubblicare storie stantie e "non pericolose" per la mentalità itagliana. Se poi il sindaco preferisce le storie "a la bonelli", non lo so, ma in questa vicenda bho, non mi sembra abbia fatto nulla di particolarmente nocivo per il fumetto (lo dico da estimatore di zerocalcare).

Comunque sono, aimè, d'accordo sul resto dell'analisi, le fiere italiane sono mercati. Quelle di altri paesi, sono fiere, vere.

Buonagiornata.