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mercoledì 14 agosto 2019

UNA LUCCA TROPPO GENDER?

Ciao a tutti, come va?
Con l'avanzare dell'estate, come da copione, cominciano a trapelare le prime indiscrezioni sul programma e sui contenuti di LUCCA COMICS & GAMES, e - come forse saprete anche voi - quest'anno il fronte delle polemiche si preannuncia già interessante e ricco di spunti di riflessione. Perlomeno a giudicare dal botta e risposta che c'è stato la scorsa settimana dalle parti del Comune di Lucca, durante la seduta congiunta delle Commissioni partecipate e cultura, dove erano presenti anche i vertici di Lucca Crea per parlare dell'edizione 2019 di Lucca Comics & Games. Perchè l'ente che organizza la manifestazione ha dovuto presentare il suo programma in Comune? Perchè, nel caso non lo sapeste, la più grande manifestazione italiana dedicata all'immaginario POP è gestita a monte dal Comune che la ospita, attraverso una partecipata.

Tutte le più grandi manifestazioni mondiali, con cui ogni anno Lucca prova a competere, sono gestite da società messe in piedi da appassionati, che con gli anni hanno saputo trasformare degli eventi di portata locale in eventi di interesse globale. É così per le grandi manifestazioni statunitensi e giapponesi, e per buona parte di quelle europee. L'unica, parziale, eccezione è rappresentata da  Angoulême, dove il Festival è gestito da una S.r.L. che deve collaborare col Comune, ma che ne resta indipendente, anche a livello di contabilità (tant'è che gli scontri fra la S.r.L e il Comune non sono mai mancati). Ho parlato più nel dettaglio di questa situazione in diverse occasioni (ad esempio QUI e QUI). In realtà, per dire le cose come stanno, bisognerebbe ricordare che quando il Salone del Fumetto arrivò a Lucca era gestito da un'associazione di appassionati. Infatti è stata una delle più antiche manifestazioni di questo tipo (naque nel 1966) e solo nel 1968, per gestirla in maniera più formale, chi la organizzava costituì l'associazione IMMAGINE (il logo lo vedete sulla copertina del catalogo realizzato per i primi trent'anni della manifestazione). Quindi, per i primi due anni, l'evento era stato organizzato addirittura da un gruppo informale...

IMMAGINE era presieduta da Rinaldo Traini (che è morto lo scorso 4 giugno, alla bella età di 88 anni). Rinaldo Traini non era proprio l'ultimo dei nerd, e infatti arrivò a IMMAGINE dopo che - nel 1960 - venne incaricato, dall'Istituto di Pedagogia dell'Università di Roma, di creare un Archivio Internazionale della Stampa a Fumetti. Dopodichè, dal 1965, divenne anche un apprezzato editore, con la casa editrice Comic Art. Fatto sta che, alla fine degli anni Ottanta, il Comune sembrò finire i finanziamenti, tant'è che l'edizione del 1988 saltò, e dal 1989 fu necessario costituire una nuova realtà: l' Ente autonomo Max Massimino Garnier (un nome scelto in memoria di un cartoonist molto popolare per i suoi fumetti e, soprattutto, per i personaggi che aveva creato per vari caroselli televisivi assieme a Paul Campani). 

Questo ente raccoglieva anche diverse amministrazioni comunali, tra cui quella di Lucca, e in questo modo fu possibile proseguire la manifestazione, e trovare i fondi necessari per qualche altro anno. Fino a quando, nonostante la crescente popolarità dell'evento, il Comune disse che non riusciva comunque a finanziare la manifestazione tramite l'Ente. Nel 1994, dopo che il Comune fece ritardare di un giorno l'inizio della manifestazione, per via di una serie di mancati controlli, IMMAGINE pensò che la misura fosse colma, e decise di lasciare l'Ente e di concentrarsi sull'organizzazione di manifestazioni simili a Roma, a partire da Expocartoon (che però fece una brutta fine, facendo fallire Rinaldo Traini e mandandolo in depressione, ma questa è un'altra storia). Gradualmente l'Ente venne fagocitatò dal Comune e si trasformo in una partecipata alle sue dirette dipendenze nel 2000, quella che adesso si chiama Lucca Crea. E casualmente, da quel momento in poi, i finanziamenti non sono mai mancati e l'evento si è trasformato nella gigantesca sagra POP che conosciamo oggi.

A pensare male verrebbe persino la tentazione di ipotizzare che, quando il Comune ha iniziato a fiutare i benefici che sarebbero derivati dalla sua diretta gestione  dell'evento, abbia cercato deliberatamente di estromettere chi l'aveva ideata (e magari non era interessato a puntare sui suoi risvolti più turistici/folkloristici/commerciali). Ovviamente non sapremo mai dove sta la verità (anche se all'epoca le allusioni al riguardo, sulle riviste e sulle fanzine, furono molteplici), ma sicuramente quello che sappiamo è che l'organizzazione della manifestazione, oggi, è una diretta emanazione del Comune e delle sue dinamiche interne... E che quindi deve rispondere delle sue scelte anche in sedi che, generalmente, sono del tutto estranee a chi organizza manifestazioni di questo tipo. Questa anomalia è diventata particolarmente evidente proprio la scorsa settimana, per l'appunto, quando Lucca Crea - dopo avere esposto il programma - ha dovuto rendere conto ai consiglieri dell'opposizione di uno spettacolo teatrale ispirato al romanzo grafico Cinzia, di Leo Ortolani... Che ha avuto un grande successo di pubblico e critica, e che racconta l'esperienza di vita della transessuale più famosa del fumetto italiano (anche perchè è nata sulle pagine del popolarissimo RAT-MAN).

In realtà dovrebbe trattarsi di un musical, e a quanto pare Leo Ortolani aveva detto di avere pensato a questo fumetto come ad un musical anche in tempi non sospetti (CLICCATE QUI). Fatto sta che, come ampiamente riportato dalla stampa nazionale e dagli spazi dedicati al fumetto, nel Comune di Lucca qualcuno ha invocato - di nuovo - lo spauracchio della "deriva gender", e qualcun altro ha anche avuto da ridire sul fatto che, fra tanti temi legati alle sfaccettature del concetto di "umanità" (che dovrebbe essere il filo rosso di questa edizione, intitolata BECOMING HUMAN) si sia scelto di dare spazio propro a questo. Alludendo, in maniera neanche tanto velata, ad una presunta faziosità della manifestazione (e del Comune), e al pericolo insito nello sdoganare certi argomenti con leggerezza... Comunque, se volete maggiori dettagli, potete CLICCARE QUI. Fatto sta che il direttore generale Emanuele Vietina e il presidente di Lucca Crea Mario Pardini (foto sotto), non erano - evidentemente - nella posizione di difendere a spada tratta la legittimità delle loro scelte, o di rispondere per le rime, e si sono limitati a rassicurare i presenti sulle loro buone intenzioni e sul fatto che - in realtà - l'impatto del musical sarà del tutto irrilevante e marginale...

Da notare che, per giustificarsi, Emanuele Vietina ha detto che: 

"Quest’anno con l’idea di mettere al centro l’umanità si è inteso invitare il nostro mondo, a ritrovarsi nei festival, momenti in cui le persone possono confrontarsi dal vivo, durante una stagione in cui la cultura poggia prevalentemente sui linguaggi virtuali e digitali.
In occasione del 500º anniversario della morte di Leonardo da Vinci, il tema mette al centro la prospettiva postumanista: come l’informatica e le biotecnologie stanno cambiando la natura umana. Partendo da grandi riferimenti come Akira, Blade Runner, V per Vendetta, che con la loro riflessione ci conducevano verso il 2019 prossimo venturo, abbiamo voluto ampliare il dibattito, e da un immagine che ci invita ad abbracciare la diversità, prime fra tutte quelle dei media e delle identità che compongono Lucca Comics & Games, ci è venuto naturale affrontare anche la tematica del non binarismo di genere."

E quindi è riuscito a dimostrare che, probabilmente, lui per primo ha le idee un po' confuse.

Allo stato attuale non sappiamo se l'evento si farà ancora, o se verrà spostato dal Teatro del Giglio (qualche anno fa venne annullato uno spettacolo di Immanuel Casto all'ultimo momento, e proprio per una questione di "contenuti" ritenuti inappropriati per quella location), tuttavia questa vicenda è davvero emblematica. Stendendo un velo pietoso sulle argomentazioni relative alla "teoria gender", e al senso di pericolo legato alla legittimizione "ufficiale" delle tematiche LGBT in un contesto da "sagra popolare" quale è quello di LUCCA COMICS & GAMES, quello che spaventa davvero sono le dinamiche messe in luce da tutta questa vicenda. Nel senso che questo episodio ha dimostrato che, se e quando prova a valorizzare certi contenuti, Lucca Crea rischia costantemente di beccarsi dei richiami e delle tacite accuse "politiche" (con tutta una serie di conseguenze difficili da valutare) da parte di quelli che, in ultima istanza, sono i suoi datori di lavoro. E che, evidentemente, non hanno niente a che fare col mondo del fumetto o con il mondo dell'immaginario pop degli ultimi anni. Anche perchè, se così fosse, saprebbero che le tematiche LGBT sono diventate un elemento imprescindibile della narrativa popolare di oggi, perlomeno a livello internazionale. E non solo per quel che riguarda i fumetti, ma anche nelle serie TV e nelle produzioni animate, dove ormai è difficile tenere il conto dei personaggi LGBT e dei loro coming out (l'ultimo in ordine di tempo, probabilmente, è stato quello di Aqualad nella terza serie animata di Jung Justice)...

Il tutto mentre - per la cronaca - i due episodi animati della serie animata di RAT-MAN in cui compare Cinzia non sono mai andati in onda in TV, e sono usciti solo su DVD. E parliamo di una serie che comunque è stata pesantemente "ritoccata" rispetto al fumetto da cui è stata tratta. Anche perchè in caso contrario la RAI non l'avrebbe mai prodotta...

Ad ogni modo il risvolto più imbarazzante di tutta questa vicenda, forse, sta proprio nel fatto che il fumetto italiano ha ancora pochissimi personaggi LGBT fra cui scegliere chi potrebbe ispirare una qualche iniziativa collaterale... Il che, presumo, abbia favorito Cinzia. Anche se, cercando di analizzare la situazione nel suo insieme, viene anche da chiedersi perchè - per parlare di tematiche LGBT - LUCCA COMICS & GAMES abbia pensato di presentare un musical dedicato a Cinzia Otherside, quando nella manifestazione non è mai stata ospitata una mostra dedicata alla storia del fumetto LGBT o anche solo una misera tavola rotonda dedicata a questo argomento specifico. O anche solo un piccolo LGBT corner in cui raccogliere le pubblicazioni e le presentazioni a tema. Considerando che questo resta l'anno del cinquantennale della rivolta di Stonewall, e il fatto che il tema della manifestazione di quest'anno dovrebbe essere proprio l'inclusività, viene davvero da chiedersi perchè si sia scelto di puntare solo su di un musical dedicato ad un personaggio transessuale, ma non per i motivi esposti dai consiglieri di opposizione del Comune di Lucca. Nel senso che, effettivamente, è un po' sospetto il fatto che di tutto l'universo LGBT l'unica rappresentanza ufficiale in programma, per ora, sia quella fornita dal musical di Cinzia...

Forse perchè si è pensato che la transessualità, tutto sommato, viene considerata meno spiazzante e più "divertente" dell'omosessualità pura e semplice? Magari perchè, a livello più o meno inconscio, viene associato (erroneamente) al mondo colorato e baraccone delle drag queen? Forse perchè un musical resta qualcosa di meno impegnativo e meno serio rispetto ad una presa di posizione più netta e dai risvolti più "culturali", come sarebbe potuta essere l'organizzazione di qualche evento che puntasse l'attenzione sulla dimensione LGBT della manifestazione, che pure esiste? Sono tutte domande che non posso fare a meno di pormi... Anche perchè, mentre a Lucca si discute ancora dei pericoli della teoria gender, la prossima settimana a New York parte la nuova edizione della FLAME CON (CLICCATE QUI), una manifestazione dedicata nello specifico ai risvolti LGBT dei fumetti e dell'immaginario POP...

In buona parte delle principali manifestazioni del mondo, e ne parlo spesso su questo blog, le iniziative e gli incontri a tematica LGBT stanno diventando tante e tali da rendere necessaria la compilazione di guide specifiche con tutti gli eventi e gli ospiti che riguardano questo particolare ambiro. Quindi, a pensarci bene, quello che succede a Lucca assumerebbe dei contorni abbastanza ridicoli, se non fossero così drammatici. Oltretutto, siccome i guai non vengono mai soli, se queste sono le obiezioni che sono emerse in pieno agosto, non è da escludere che la situazione possa peggiorare, visto che quest'anno la manifestazione rischia di sovrapporsi alla prossima campagna elettorale. E se l'ultima volta, in campagna elettorale, c'è stato chi se la prendeva con la Disney solo perchè aveva ventilato l'ipotesi di dare un taglio gay friendly a FROZEN 2, cosa potrebbe accadere se qualcuno decidesse di cogliere la palla al balzo, e di puntare il dito contro il musical di Cinzia a Lucca?

Davvero non saprei. Tuttavia sarei portato a pensare che quello che è successo dimostra una volta di più che la situazione è quella che è, e che - in questo caso - non sia proprio possibile affidarsi all'organizzazione di LUCCA COMICS & GAMES per cambiare le cose, anche perchè sono abbastanza sicuro che queste critiche (e tutta l'eco mediatica che hanno avuto) avranno anche delle conseguenze in futuro. Soprattutto se chi gestisce Lucca Crea ha in programma di mantenere la sua posizione a prescindere dal susseguirsi delle amministrazioni comunali della città.

Quindi, ora più che mai, è evidente che per proporre e organizzare questo tipo di iniziative - e per togliere le castagne dal fuoco a Lucca Crea - l'unica soluzione potrebbe essere quella di mettere insieme un'assiciazione finalizzata alla promozione della cultura LGBT nell'immaginario POP, che poi si prenda la briga di proporre eventi di un certo tipo a LUCCA COMICS & GAMES o altrove.

Il problema è che gli anni passano, ma all'orizzonte non si vede niente del genere. Non in Italia, perlomeno. E inizio davvero a credere che sia un problema di natura culturale, ancor prima che organizzativo. Senza contare che a causa di alcune dinamiche tipicamente italiane, nell'ambito di queste manifestazioni, l'unico ambito che si sta rivelando favorevole all'emersione di un certo tipo di pubblico rimane quello dei GAMES (e del perchè e del percome ho provato a parlare nel post che trovate CLICCANDO QUI)...

E questa situazione ha delle implicazioni che, purtroppo, non sono molto positive... Visto che, in questo modo (GAMES a parte), la rappresentanza e i contenuti LGBT in questo tipo di manifestazione resta ufficialmente invisibile. E considerando che la capofila delle manifestazioni italiane deve stare attenta a non fare passi falsi, per paura di ritrovarsi di fronte qualche politico che agita lo spauracchio del "gender", è evidente che - in Italia - la promozione di certi temi non arriverà da chi organizza direttamente questo tipo di manifestazione. Tra l'altro in un momento storico in cui TUTTE le minoranze possono essere utilizzate come un potenziale capro espiatorio. 

E a questo proposito, a prescindere dal discorso LGBT, sarà molto interessante verificare quanti eventi nel programma di quest'anno coinvolgeranno in qualche modo le minoranze etniche e religiose, ad esempio. Anche se temo che, giapponesi a parte, saranno ampiamente trascurate.

Ad ogni modo, se fossi nei panni del Comune di Lucca, più che del musical di Cinzia mi preoccuperei di tutta quella marea di iniziative che la manifestazione mette insieme un po' a caso, 
rimandando l'idea di non prendersi troppo sul serio, e soprattutto di non prendere troppo sul serio il mondo del fumetto e i suoi appassionati. Qualche esempio? Le locandine speciali organizzate in occasione della partnership con radio DEEJAY, che adesso è la radio ufficiale della manifestazione... E che ovviamente presentano i conduttori di spicco in versione supereroi... Con conseguenti risultati kitch (in particolare per quel che riguarda personaggi ultrasessantenni che vogliono ancora essere un punto di riferimento per i gggggiovani e non si rassegnano al tempo che passa, come Pasquale Di Molfetta - in arte Linus - che tra l'altro il mese scorso ha dovuto prendersi una pausa proprio a causa degli acciacchi dell'età)...


Proprio quel genere di iniziative che, nel lungo periodo, non fanno granchè bene al fumetto in generale e allo spirito della manifestazione, che rischia di essere sempre più evento folkloristico e sempre meno iniziativa culturale...

Morale della favola: questa è la situazione attuale, e tutto considerato non è propriamente incoraggiante. Voi cosa ne pensate?

Alla prossima.

1 commento:

H P L ha detto...

Buongiorno.

Mi trovi d'accordo, anche se purtroppo mi sembra che a prendersi poco sul serio non siano solo i tipi della manifestazione, ma anche il pubblico costituito dai fruitori del fumetto in genere... non credo sia un caso che solo nell'ambiente game (e videogame) le cose stiano cambiando, anche vistosamente. In questi ambiti si ha a che fare con realtà esterne alla propria PER FORZA, che siano altri/e giocatori/trici, modelli di gioco che prevedono personalizzazioni avanzate e la creazione di nuove trame avvincenti e diverse. In comune con i videogiochi, inoltre, i giochi condividono l'aspetto dell'esplorazione in ogni senso, è quindi logico che, presto o tardi, si sia arrivati laddove il fumetto italiano, che ancora arranca dietro agli stereotipi e alla (pessima) mentalità di un tempo, non è arrivato. Inoltre, i videogiochi e la maggior parte dei giochi più famosi non sono "made in itali", pertanto contengono lore, personaggi e tematiche che necessariamente devono essere il più inclusive possibili (almeno, nella maggior parte dei casi...). In italia, non c'è mercato per produzioni italiane di videogiochi di rilievo (discorso simile anche per l'animazione...), pertanto non vi è il rischio che si rimanga indietro. Al contrario, per quel che riguarda il fumetto, la fa ancora da padrone la sergio bonelli, con le conseguenze che sappiamo, e solo una parte dedicata alla produzione di fumetti genericamente (ed erroneamente) ritenuti "per bambini/ragazzi" escono da questi canoni, tra i fumetti mainstream (quelli marvel/DC, per dire), e comunque quasi sempre di produzione estera. Le poche e più o meno piccole realtà editoriali italiane (piccole se paragonate a SBE) faticano a proporre contenuti, credo, anche per questo ambiente chiuso senza apparenti sbocchi.

Come al solito, l'italia arriverà in ritardo dei soliti 15/20 anni, l'unica magra consolazione è che ci arriverà, là dove gli altri sono già.

Complimenti a Barbara Baldi, comunque, davvero brava.

Buonagiornata a tutte.