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lunedì 2 febbraio 2015

LA SCARPA DELLA VERITÀ...

Ciao a tutti, come va?

Quando sono andato a Lucca Comics & Games 2014 avevo sfogliato lo Speciale John Ghost che veniva dato a quanti compravano l'edizione speciale di altri tre albi Bonelli. La spesa mi sembrava eccessiva e non sono entrato in possesso di quel famoso Speciale, anche se sfogliandolo mi era proprio parso di capire che il famoso uomo raffigurato a letto con John Ghost, che avrebbe dovuto qualificarlo come bisessuale, non era poi tanto uomo... Anche se la famosa tavola "bisex" circolata in anteprima (e che vedete qui sotto) non aveva mancato di accendere tutta una discussione attorno alla nuova nemesi di Dilan Dog (alla quale avevo contribuito anche io con un post che trovate CLICCANDO QUI)...

Inizialmente avevo riportato le mie perplessità nel mio reportage da Lucca, ma - siccome qualcuno mi aveva fatto notare che lo sceneggiatore Roberto Recchioni aveva confermato su facebook che il personaggio moro nel lettone era un uomo - ho preferito cancellare le mie osservazioni, riservandomi di approfondire l'argomento dopo aver visionato i numeri di Dylan Dog in cui compariva questo famoso John Ghost... Tipo DYLAN DOG 341, che alla fine di gennaio ha segnato il debutto di questo attesissimo personaggio...


Andiamo con ordine. 

La prima cosa che ho pensato leggendo questo albo è stata: "Per fortuna che a Lucca mi sono trattenuto!", nel senso che - da quel che ho visto - lo Speciale John Ghost proponeva giusto delle tavole che poi sarebbero comparse nella serie regolare... E infatti la seconda cosa che ho pensato è stata: "Chissà come ci saranno rimasti male quelli che hanno speso quasi venti euro per tre albi speciali solo per avere lo Speciale John Ghost!", visto che a suo tempo era stato presentato come una chicca da collezione...

Tuttavia questo è stato il meno.

Una volta iniziata la lettura di DYLAN DOG 341 la prima pagina è proprio quella con la famigerata tavola del lettone a tre piazze, dove però non ho potuto fare a meno di notare un certo dettaglio... Infatti nella versione stampata sul numero 341 è misteriosamente scomparsa una scarpa femminile presente nella tavola diffusa in anteprima...


Come mai?

Nel post che avevo scritto a suo tempo avevo segnalato che questa terza scarpa femminile, peraltro dal lato del presunto uomo, era di troppo... Oppure segnalava che il personaggio di spalle NON era un uomo... O che, se era un uomo, era un uomo che camminava sui tacchi (e quindi un uomo che non connotava granchè la bisessualità di John Ghost). Forse deve averlo notato qualcuno anche in Bonelli, e deve essere partita la richiesta di cancellare la scarpa per rendere la situazione più ambigua (ma non troppo).

E questo, effettivamente, porterebbe a pensare che in Bonelli si volesse far passare per buona la bisessualità di John Ghost... Se non fosse che, nelle pagine successive, ci sono proprio le vignette che avevo notato nello Speciale John Ghost a Lucca e che mi avevano fatto sorgere numerosi dubbi...

Infatti mentre John Ghost parla alla ragazza bionda (per dare il via ad un piano fra il diabolico e il demenziale), l'inquadratura sul personaggio moro che dovrebbe essere maschile è studiata in modo tale da occultare le zone anatomiche che potrebbero togliere il dubbio, anche se - guardando meglio il taglio dei suoi capelli - sembra davvero femminile...


Prima di andarsene John Ghost dice alla ragazza che è inqualificabilmente grassa (fa parte del suo piano diabolico, a quanto pare...) e così poco dopo lei sbrocca iniziando a distruggere le stanza, risvegliando dal torpore il personaggio misterioso... Che nonostante la sua presunta virilità si copre con una coperta in maniera molto femminile...

E mantiene la stessa pudica coperta anche quando cerca di consolare la ragazza (con la quale, peraltro, si presume che abbia già fatto le peggio cose, e quindi tutto questo pudore risulta alquanto superfluo), mentre si possono intravedere anche le sue lunghe ciglia, le labbra carnose e un orecchino molto poco maschile... O che, al limite, poteva indossare giusto qualche gay un po' trasgressivo negli anni '70/'80.

Dopodichè il suddetto personaggio sparisce di scena, con le sue labbra carnose e i suoi lineamenti femminei... E il suo braccio sempre posizionato in modo tale da non far capire se ha un seno femminile oppure no...

Sarò sincero: se questo personaggio doveva servire a provare la bisessualità di John Ghost (e il rivoluzionario rinnovamento della serie di Dylan Dog), direi che l'esito è stato molto imbarazzante. A me, piuttosto, è sembrato che l'editore NON abbia voluto chiarire di proposito se si trattava di un uomo o di una donna, proprio per lasciare il lettore nel dubbio e non risultare troppo "trasgressivo"... O addirittura "offensivo" nei confronti del pubblico più conservatore...

Un po' come quei politici che provano a dichiararsi aperti di mente, stando però ben attenti a non compromettersi con gli elettori bigotti.

Tecnicamente il personaggio misterioso potrebbe passare per una donna mascolina, per un gay molto femminile (e truccato) o - al limite - per un qualche tipo di figura transgender... Ma non per un personaggio indiscutibilmente maschile che qualificherebbe un suo eventuale partner maschile come bisessuale. Non nel senso moderno del termine, se non altro. E questo, forse, era proprio lo scopo che l'editore voleva raggiungere... E il punto nodale delle mie osservazioni.

Inoltre, guardando bene le ultime vignette che vi ho mostrato sembrano fatte abbastanza di fretta, come se si trattasse di disegni rifatti o ritoccati all'ultimo minuto... Forse a un certo punto l'editore ha preteso che il personaggio fosse più femminile? C'era una versione originale del disegno in cui non si avvolgeva nella coperta nascondendo il petto?

Forse non lo sapremo mai, ma se questo doveva essere il nuovo corso di DYLAN DOG, quello rivoluzionario e ambientato nella Londra dei giorni nostri, direi che proprio non ci siamo...

E a questo punto potrebbe anche venire il sospetto che in Bonelli qualcuno possa avere pensato che la nuova nemesi di Dylan Dog, per risultare credibile al lettore bonelliano tipo (che si presume essere maschilista e bigotto), avrebbe potuto essere bisessuale solo se fosse risultato molto più maschile dei suoi eventuali partner di sesso maschile...

L'ideatore di John Ghost (e del rinnovamento di Dylan Dog), e cioè Roberto Recchioni, ha sempre sostenuto che si trattasse di un uomo ed è intervenuto in merito anche sul forum di Comicus (CLICCATE QUI) con tre dichiarazioni molto lapidarie:

"Non si vede il seno. Per me quello è un uomo. Ma sulla cosa cercherò di tornare sopra nei prossimi albi."

Che, volendo, si potrebbero anche interpretare come: "Questo è il massimo che si poteva fare; per me gay e travestiti sono la stessa cosa; proverò a tornare sull'argomento, ma siccome ci sarà da litigare con l'editore non garantisco sul risultato."

E se le cose stessero davvero così vorrebbe dire che le cose vanno persino peggio di quello che sembrava all'inizio... E che la Bonelli, nonostante tanti proclami di rinnovamento, si sta avviando sempre più rapidamente verso uno scontro frontale con la dura realtà...

E cioè col fatto che - molto semplicemente - non può, o non vuole, avere un approccio davvero moderno... E un approccio "moderno" non significa incentrare una storia di DYLAN DOG sugli smartphone maledetti (come nel numero 341 di cui stiamo parlando) o presentare un omosessuale che rispecchia i tipici stereotipi italiani di qualche decennio fa (per non mettere in crisi il concetto di virilità del lettore bonelliano medio)... E non penso nemmeno che significhi farcire una storia di citazioni (e per un elenco parziale di quelle presenti in questo numero 341 CLICCATE QUI)...

Piuttosto vorrebbe dire riflettere quelle che sono le ansie e le paure REALI del nostro tempo...

Mentre oggi sembra quasi che questo "nuovo" Dylan Dog voglia risultare tranquillizzante... Per non sollecitare troppo il lettore e non scuoterlo oltre un certo limite...

Ad esempio: un personaggio come John Ghost dovrebbe essere un genio del male, ma a quanto pare è convinto che dare della cicciona ad una ragazza dopo averle fatto fare le peggio porcate a tre (peraltro in maniera consenziente: capirai che trauma!) possa innescare una reazione di eventi capace di renderlo il padrone del mondo... Questo, però, non fa venire paura... Tutt'altro... Sembra quasi una gag comica in stile "Sensualità a Corte", se capite che intendo...

Così come non c'è niente di realmente trasgressivo nel mostrarlo a letto con qualcuno che POTREBBE essere un ragazzo molto effeminato. Avrei capito se fosse stato un hipster barbuto... Un go go boy muscoloso... O magari, ancora meglio, se John Ghost fosse riuscito a portarsi a letto la ragazza e suo padre contemporaneamente, magari dopo averli drogati o qualcosa del genere... In quel caso l'esordio di John Ghost sarebbe stato realmente inquientante e destabilizzante...

E infatti NON è andata così.

In compenso in questo albo c'è stato modo di rispettare (di nuovo) il sacro comandamento bonelliano per cui l'unico nudo integrale maschile accettabile in mancanza di una figura femminile può essere quello di un uomo sgradevole... Che in questo caso è la palese versione bonelliana del famoso sceneggiatore inglese Alan Moore (quello di Watchmen e V for Vendetta), noto appassionato di occultismo, che in questo albo si offre in sacrificio ad una una sorta di divinità pluritentacolata... In una sequenza che, più che altro, finisce per ridicolizzare e banalizzare Alan Moore e la sua passione per l'occulto...

Ammetto che, da lettore occasionale, tutto questo mi lascia molto perplesso... E non mi porta ad essere ottimista... Anche se pare che i fedelissimi della serie, dopo la lettura di questo albo, siano andati in brodo di giuggiole.

Se proprio devo essere sincero, con tutte le aspettative che si erano create intorno a John Ghost e al famigerato "nuovo corso" di Dylan Dog, sarei tentato di pensare che questo albo rappresenti un notevole passo falso e un discreto punto di non ritorno...

Il tempo ci dirà se ho preso un granchio oppure no.

Alla prossima.

3 commenti:

Fa.Gian. ha detto...

Secondo me la realtà è un'altra:

Il presunto travestito, in origine era "solo" la seconda donna, cosa che in Bonelli avrebbe sarebbe bastato a connotare John Ghost come "ipersessuato etero" quindi vincente e trasgressivo, in contrapposizione con Dylan Dog (buono e fedele mensilmente a una donna alla volta).

Visto che a partire dal tuo blog, il lettore bonelliano medio, si aspettava invece che il nuovo cattivo fosse PIÙ trasgressivo per il terzo millennio, in via Buonarroti devono aver pensato di approffittare dell'androginia (scarsa) del personaggio moro, per farlo passare per maschio secondo le impreviste aspettative, ma con gran parte dei disegni già fatti il risultato ha finito con l'essere ancora troppo sbilanciato sul lato femminile, come in origine.

Secondo me in principio non doveva affatto essere un maschio, come la terza scarpa dimostra inequivocabilmente.
Il taglio di capelli e la strategia di marketing hanno dimostrato alla Bonelli che i lettori sono meno bigotti di quello che gli piace credere, e hanno quindi dovuto venire incontro ai fans, mettendoci una pezza, come il perizoma di Adam Wild.

E questo dimostra lo strappo sempre più ampio tra chi fa fumetti e chi ne fruisce, soprattutto in Italia.

Wally Rainbow ha detto...

Vai a capire dove sta la verità... Quel che si sa è che fin dalla prima tavola messa in circolazione Roberto Recchioni disse che era un uomo...

Anonimo ha detto...

Occam dice che la soluzione più semplice è la più probabile. E qui vedo solo il grossolano tentativo di correggersi dopo aver pubblicato una tavola troppo scandalosa per i gusti della direzione. Il personaggio della prima vignetta è visibilmente un uomo, ha un rapporto spalle/fianchi da uomo, così come quello delle vignette successive è una donna, con il suo gesto pudico di coprirsi il petto.
Purtroppo preferiscono non uscire dalla loro zona di comfort piuttosto che fare storia ed è una cosa comune a tutta l'industria dell'intrattenimento italiana