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mercoledì 9 marzo 2016

CHIUSURE GIAPPONESI

Ciao a tutti, come va?

La notizia di oggi, probabilmente, a noi italiani non cambierà granchè la vita, ma penso che sia comunque importante riportarla... Anche perchè ho la sensazione che non la riporterà nessun altro (tanto per cambiare ^__^)...

Detto in parole molto semplici: con il numero targato aprile 2016 (immagine sotto) cessa le pubblicazioni il mensile giapponese G-MEN, che dal 1995 rappresentava un importante punto di riferimento per i gay giapponesi appassionati di maschi virili e tendenzialmente maturi (anche se ultimamente aveva iniziato a spaziare un po' anche in altri generi).

Il motivo, ovviamente, è quello che vale in tutto il mondo: il calo delle vendite. Nella fattispecie, però, bisogna considerare che i magazine gay giapponesi sono costituiti per la maggior parte della loro abbondante foliazione (sono mallopponi che arrivano anche a 500 pagine) da servizi fotografici erotici, approfondimenti, annunci personali e pubblicità: tutte cose che, ormai, si sono concentrate su internet. Quindi non c'è stato un calo di interesse nei confronti dei manga che ospitava, e infatti l'editore ha annunciato che ha intenzione di continuare a pubblicarli, perlomeno in forma di app per smartphone o e-book... E attraverso le inevitabili raccolte cartacee in volumetti, ovviamente.

E, a proposito di manga, è bene ricordare che G-MEN è stato fondato proprio da Gengoroh Tagame (che ha realizzato le copertine dei primi sessantadue numeri) assieme all'attivista Hiroshi Hasegawa...

Le copertine dal numero 63 al numero 124 (quelle dal 2001 al 2006), invece, sono state realizzate dal bravissimo Jiraya (che, assieme a Gengoroh Tagame, aveva contribuito attivamente alla cura editoriale della pubblicazione in senso lato)...

E non bisogna dimenticare che questo magazine ha tenuto a battesimo una grande quantità di mangaka che hanno contribuito a delineare il genere BARA come noi lo conosciamo oggi: Go Fujimoto, TAMA, Noda Gaku, Kumada Poohsuke, Takeshi Matsu, Kazuhide Ichikawa (di cui vedete un disegno qui sotto) e altri ancora...

Kazuhide Ichikawa ha così commentato la chiusura di G-MEN:

"Ho disegnando i miei manga sulla rivista per... Penso almeno una ventina d'anni.
Ho un sacco di ricordi legati a G-MEN e grazie ad essa ho avuto modo di conoscere tante persone: non solo in Giappone, ma anche oltreoceano.
Credo che buona parte della mia carriera come artista di manga gay si atsat determinata da questa rivista e la casa editrice ha pubblicato tutte e sette le mie raccolte di fumetti. Wow."


Gengoroh Tagame, invece, sembra molto meno riconoscente:

"Sono stato uno dei fondatori della rivista, e una volta quella rivista era molto speciale per me. Però il nostro rapporto si è concluso nel 2006, quando sono stato tradito e sonos tato stato buttato fuori. Francamentenon ora non provo alcun affetto per l'editore e la rivista stessa (ad eccezione dei suoi collaboratori), per via dei brutti ricordi legati alla rottura che c'è stata. Quindi non posso dire "grazie" e  non voglio augurare "buon lavoro" a G-MEN. Dico solo "saluti". É il mio secondo addio. Però voglio dire "grazie e buon lavoro!" a tutti gli tutti coloro che hanno collaborato con la rivista. Le mie preghiere sono per loro. Hanno rappresentato dei grandi passi avanti nella storia della cultura gay giapponese, e in particolare nell'arte gay. E io prego sinceramente per loro fortuna. Anche se la rivista è finita, l'editore è infido e l'editor è incompetente, le arti non muoiono mai."

Come dire che tutto il mondo è paese, insomma. 

Ad ogni modo mi sembra evidente che, al di là dell'incompetenza di chi gestiva G-MEN, la sua chiusura sia un segnale dei tempi che cambiano. L'altro storico mensile di riferimento per i gay giapponesi, e cioè BADI (per gli amanti dei giovani atletici), al momento prosegue e non ha annunciato alcuna chiusura imminente... 

E nemmeno SAMSON (il magazine per gli amanti dei daddy e dei chubby) tirerà i remi in barca, per il momento...

E considerando che entrambi continuano a garantire spazi fissi per i fumetti sicuramente è una cosa positiva per il settore dei manga BARA.

Staremo a vedere quello che succederà.

Sicuramente bisogna prendere atto del fatto che questi magazine hanno contribuito a creare un nuovo tipo di manga erotico, che prima non esisteva e adesso inizia ad essere conosciuto in tutto il mondo. 

E non è una cosa da poco.

Certo spiace un po' constatare che, mentre in Giappone i manga BARA stanno entrando in una nuova fase, dalle nostri parti siano considerati ancora una novità molto audace e continuino ad arrivare col contagocce... Ma tant'è...

Alla prossima.

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