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giovedì 23 agosto 2018

MANGA GRATIS!

Ciao a tutti, come va?

Per oggi voglio provare a staccare la spina dalle traversie del fumetto occidentale, e soprattutto dalle magagne del fumetto italiano, per andare a parlare di un esperimento interessante che - tanto per cambiare - viene portato avanti in Giappone... E più precisamente dalla catena di locali gay Eagle, che ha da poco inaugurato l'Eagle Tokyo Blue, che a quanto pare è il più grande gay bar nella regione del Kanto.


Nonchè quello con gli acquari (!) più sfarzosi, presumo.


Purtroppo in queste foto non si vede bene, ma uno dei pezzi forti del locale è una lunga parete tappezzata dai bara manga di JIRAIYA, che realizzerà presto un disegno murale come quello già presente nell'altro locale Eagle di Tokyo... Che è diventato una vera e propria meta di pellegrinaggio per tutti i clienti, che ormai non possono uscire senza essersi fatti la foto ricordo che poi verrà condivisa  sui social. Qui sotto ne vedete qualche esempio.


Giusto per dimostrare quanto i bara manga siano entrati a far parte della cultura gay pop giapponese. E infatti i bar EAGLE di Tokyo vendono anche tutta una serie di magliette e gadget esclusivi...
E fanno anche da emporio per i prodotti realizzati da vari mangaka che si sono fatti notare sui periodici gay nipponici o su internet...




Inoltre questi bar - che hanno una chiara vocazione bear - hanno anche un pcchio di riguardo per i gadget dell'orsetto Kumagoro, che si sta avviando a diventare la versione gay bear di Hello Kitty.




E questo basterebbe per stendere un vielo pietosissimo su quanto i fumetti (e la loro estetica) vengono valorizzati dalla cultura gay italiana. E il suddetto velo andrebbe poi a calare su tutti quei discorsi a proposito del fatto che i fumetti - anche quando non sono considerati "roba per bambini o per sfigati" - sono finiti, che sono superati e tutto il resto... Però, siccome questo è un blog che prova un sottile e perverso piacere a infilare il dito nella piaga, oggi volevo segnalarvi che i suddetti locali hanno contribuito alla nascita e al lancio del marchio Nippodanji (che si occupa materialmente delle magliette e dei gadget), di cui trovate il sito ufficiale CLICCANDO QUI.

Il quale marchio ha pensato bene di avventurarsi anche nel mondo della free press distribuita nei locali gay, con una pubblicazione che si chiama - appunto - Nippodanji Magazine... E il cui pezzo forte sono i bara manga realizzati dagli artisti che realizzano i disegni per gadget e magliette! Che ovviamente vengono distribuiti GRATUITAMENTE a tutti i clienti...



Un'idea talmente banale da risultare geniale: tu promuovi i soggetti dei tuoi gadget REGALANDO i manga di cui sono protagonisti. Così tu vendi più gadget, la gente li indossa e fa pubblicità sia al tuo marchio che ai mangaka coinvolti. Inoltri rendi ancora più popolari i locali che partecipano a tutta l'operazione, che ovviamente hanno una percentuale su quanto vendono. Tutti sono contenti e, oltretutto, innescando questo circolo virtuoso rendi un servizio ai bara manga in senso lato.

Oltretutto gli ideatori di Nippodanji hanno pensato bene di fare una pubblicazione bilingue giapponese/inglese, che infatti viene distribuita anche al di fuori del Giappone (assieme ai loro gadget, ovviamente). Qui sotto vedete le parti del mondo in cui è al momento reperibile (il più vicino all'Italia penso sia ad Amsterdam).

Comunque sono lanciatissimi e sono sempre alla ricerca di nuovi punti appoggio in tutto il mondo (bar, negozi, librerie o altro). Se per caso passasse di qui qualcuno interessato a contattarli, o magari un qualche editore italiano che avesse il buonsenso di avviare una partnership di qualche tipo con loro - magari in vista di Lucca Comics & Games 2018 - li può contattare all'indirizzo shop@nippondanji.net o tramite la loro pagina facebook ufficiale (che trovate CLICCANDO QUI).

Ad ogni modo direi che questo sembra proprio un fulgido esempio di come le cose potrebbero (e dovrebbero) andare, in un contesto collaborativo, vivace e libero da pregiudizi, se non altro.

Nel frattempo la free press gay italiana si avvia rapidamente all'estinzione, e ovviamente non le è mai venuto in mente di puntare su iniziative - o collaborazioni - come quella di Nippodanji.

Ben le sta, a questo punto.

Alla prossima.

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2 commenti:

Rickleone ha detto...

Le sfortune della stampa a tematica gay italiana sono secondo me un aspetto di un generale ritardo culturale. Tipo di trent'anni su tutti gli altri Paesi occidentali. Senza mettersi a discutere delle conseguenze più raccapriccianti tipo gente che vorrebbe gli immigranti morire in mare, mi fermo a pensare a quanto spesso si ricade nelle battute sessuali, quando si cerca di fare un prodotto comico o parodistico. Quelle battute disagevoli e pruriginose di chi non è riuscito a fare pace con l'idea di trovare anche gli uomini attraenti.
O il fatto che ancora guardiamo ai bisessuali maschi come dei "confusi."

H P L ha detto...

Sono d'accordo. Anche se dubito che qualcuno guardi a Rocco siffredi come un confuso... ;)