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mercoledì 16 marzo 2011

la riflessione di oggi

Ciao a tutti e ciao a tutte, come va?
Per una strana sincronia sembra proprio che quest'anno tutte le ricorrenze cadano esattamente nei giorni in cui sono programmati degli aggiornamenti per questo blog... E così mi ritrovo a mettere online anche un post nel giorno in cui ricorrono i primi centocinquant'anni dell'Unità d'Italia. Siccome l'occasione fa l'uomo ladro oggi vorrei partire da un evento collaterale che è stato organizzato nella città presso cui vivo, e cioè Piacenza... Al di là delle solite bandiere, delle coccarde e delle luci tricolore, in concomitanza con una mostra sui dinosauri che si tiene in città (cosa più unica che rara) hanno scelto di mettere sotto al palazzo comunale un dinosauro tricolore...
Per la precisione si tratta di un allosauro (o meglio, un cucciolo di allosauro, visto che un allosauro adulto raggiunge i dodici metri di lunghezza). Gli allosauri erano dei predatori del periodo Giurassico, ed erano gli antenati dei più famosi tirannosauri. Al di là della trovata kitch (ma dalle mie parti le trovate kitch si sprecano), penso che si tratti di un'opera d'arte inconsapevole quanto incisiva. Nel senso che è una perfetta metafora dei peggiori difetti del nostro paese...Visto che l'Italia dimostra spesso di essere anche un dinosauro aggressivo e predatore, un organismo "preistorico" e fuori dal tempo, ma sempre in agguato e pronto a sbranarti non appena fai un passo falso... Geniale, vero?
Dal punto di vista gay, poi, mi sembra una metafora particolarmente azzeccata. Anche perchè penso che sia ormai sotto gli occhi di tutti che, rispetto alla media delle nazioni occidentali che - in teoria - dovrebbero essere i nostri riferimenti, la situazione del nostro paese continua ad essere molto arretrata. E non è solo una questione di atteggiamenti nei confronti della comunità gay, ma anche di come gli omosessuali italiani percepiscono loro stessi e il loro mondo. Facciamo un esempio concreto. Da poco sono stati annunciati i candidati ai Lambda Awards, i premi letterari che ogni anno vengono assegnati - negli Stati Uniti - ai migliori libri a tematica GLBT pubblicati nell'anno precedente. Questi premi vengono assegnati dal 1988 dalla Lambda Foundation, un'associazione gay che si occupa SOLO dell'organizzazione e della promozione letteraria e dell'organizzazione dei Lambda Awards.
Ora: anche volendo lasciar perdere il fatto che un premio del genere, in Italia, è un concetto abbastanza alieno, la cosa che stupisce di più è il fatto che la produzione letteraria a tematica GLBT negli Stati Uniti e tanta e tale che questi premi vengono assegnati a qualcosa come ventiquattro categorie diverse. Per l'elenco completo e le relative nominations gli interessati possono CLICCARE QUI. In questa sede mi limito a segnalare che, siccome questa importante manifestazione ha un concetto molto moderno di letteratura, fra i vari candidati sono presenti anche due fumetti (che su questo BLOG avevo già segnalato), nelle sezioni fiction transgender e fiction erotica: GLAMAZONIA e TELENY AND CAMILLE.
Da notare che ai Lambda Awards ci sono anche delle categorie che in Italia sarebbero a dir poco inconcepibili, come il miglior fantasy gay, il miglior libro di poesie gay e il miglior libro gay per bambini...
Evidentemente negli Stati Uniti non sono rimasti nella preistoria, anche se forse - ad essere onesti - dalle nostre parti qualche piccolo passo avanti c'è stato, e quindi non è detto che prima o poi non si possa entrare in una nuova era geologica anche dalle nostre parti... Nell'attesa, però, non credo che tratterrò il fiato. Da notare che, mentre in Italia la produzione letteraria a tematica GLBT è decisamente scarsa e molto raramente viene promossa e valorizzata nelle librerie generiche, tutt'altro trattamento viene riservato al libro fotografico che celebra i modelli di D&G...
Solo, si fa per dire, sessantacinque euro... Ma qualcosa mi dice che questo libro andrà decisamente bene, soprattutto fra tutti quei gay italiani che sono convinti che il marchio D&G rappresenti il meglio della cultura gay (e non sono pochi). Da notare che il suddetto libro è uscito in contemporanea mondiale e in pompa magna. Niente da ridire sulla qualità delle foto di Mariano Vivanco (in foto qui sotto), che ormai è un fotografo cult nel mondo fashion e che, fra parentesi, trovo infinitamente più carino, simpatico e interessante (ok, lo ammetto, mi piacerebbe conoscerlo di persona) dei modelli D&G che si ritrova a fotografare...
Tuttavia penso che sia emblematico il fatto che il suddetto fotografo (di origine cilena), pur lavorando prevalentemente per D&G, abbia preferito prendere la residenza a New York e non in qualche città italiana. Evidentemente non gli piace vivere nel clima preistorico di cui sopra, e sicuramente New York è una città tutt'altro che preistorica, soprattutto per chi vuole avere una vita gay stimolante e dignitosa... Come dargli torto?
Per restare in tema chiudo questo post rendendovi partecipi del fatto che mi hanno contattato dall'Australia per realizzare una storia di cinque pagine (PAGATE!) per una rivista gay locale... Voi che dite? Sarà un caso se si fanno avanti da una nazione che è quasi agli antipodi della nostra?
Alla prossima.

4 commenti:

lorem86 ha detto...

complimenti per la commissione canguresca! ;)

Luca ha detto...

Bello il paragone del dinosauro, direi quasi ispirato :D
E sono contento anche della commessa australiana. Buon lavoro, Wally!

Ulisse ha detto...

Mi chiedo perchè le riproduzioni dei dinosauri che si vedono in giro sono tutti asessuati. Ora che ci penso sono anche sprovvisti di quella parte anatomica atta all'espletamento delle proprie esigenze fisiologiche solide. (wow che giro di parole!)

Wally Rainbow ha detto...

Da appassionato di dinosauri fin dalla più tenera età posso risponderti che nelle riproduzioni di dinosauri non si vedono gentali esterni perchè, in quanto rettili, gli scienziati suppongono che i maschi non avessero testicoli e pene come i mammiferi, quanto piuttosto un pene "a scomparsa" che saltava fuori al momento giusto. D'altra parte nemmeno le femmine avevano una vagina visto che facevano le uova da dietro una volta fecondate. Per la cronaca: i maschi fecondavano le femmine attraverso l'ano (o meglio la "cloaca" proprio come accade con gli uccelli). Per quel che riguarda l'ano ti confermo che nella mostra di Piacenza per la prima volta ho potuto vedere che non si sono fatti problemi a rappresentarlo con dovizia di dettagli :-) Così - tra l'altro - ho potuto vedere il mio primo ano di tirannosauro... È stato emozionante (^__^)...