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lunedì 21 gennaio 2013

LIBERTÀ DI STAMPA E DI OPINIONE

Ciao a tutti, come va?
Oggi vi racconto come una cosa che mi è successa. Come dovreste tutti sapere, chi più chi meno, negli ultimi dodici anni ho scritto con regolarità per uno noto sito gay italiano, con almeno un pezzo alla settimana. Prima parlavo solo di fumetti, poi ho iniziato a trattare anche altri argomenti, facendo anche qualche scoop interessante, e infine ho parlato con regolarità anche del mondo della pornografia gay inteso come fenomeno di costume, cercando di inquadrarlo in un contesto più ampio. D'ora in poi, però, su quel sito non ci saranno più articoli firmati da me.
Perchè, vi chiederete voi? Molto in sintesi le cose sono andate così: l'articolo che avrebbe dovuto essere messo online sabato 12 gennaio riguardava le nominations di una premiazione per i migliori gay porn performes di colore negli USA, l'ho spedito giovedì 10, nel pomeriggio e solo venerdì 11, nel pomeriggio, mi è stata inviata una e-mail in cui c'era scritto che dovevo inviare un articolo di altro genere, perchè il clima non era dei più favorevoli ad un pezzo sul porno.
Il clima?
Chiedo delucidazioni e faccio notare che chiedermi un articolo al volo non è stato carino, e mi viene risposto che se avessi letto i giornali avrei capito che non c'era carino e non carino, e che in redazione c'era stato troppo movimento in questi giorni, per potermi avvisare prima.
Movimento?
Chiedo anche se d'ora in poi avrei avuto problemi a parlare anche di fumetti gay erotici e mi viene detto che d'ora in poi avrei dovuto occuparmi di fumetti dai contenuti soft.
Soft?
Così, siccome con tutti questi giri di parole e mezze frasi non si arrivava al punto, chiedo chiaro  tondo se il fatto che non potevo più parlare di certi argomenti da un giorno all'altro ha a che fare con la decisione del direttore del sito, che proprio giovedì aveva annunciato di candidarsi con una lista civica che - guardacaso - sostiene il premier italiano uscente: personaggio noto per essere sostenuto anche dalle gerarchie cattoliche e da politici molto devoti che pensano ancora che indossare il cilicio sia segno di cristiana virtù. Tutte persone che, mediamente, hanno già affermato in diverse occasioni che per loro che gli unici omosessuali buoni sono quelli che non sono sessualmente emancipati e che non alzano la testa.
Così chiedo se, nonostante l'autosospensione preventiva del direttore, il sito aveva intenzione di appoggiarlo perlomeno indirettamente, assumendo toni più pudici, e se questo è il motivo delle censure sui temi esplicitamente sessuali. Poi faccio un riassunto delle voci che circolano riguardo i presunti motivi di questa candidatura, per capire cosa c'era di vero. In ogni caso ho precisato che la mia non era una e-mail di critica, ma mi serviva per capire se, ad esempio, d'ora in poi avrei avuto problemi anche a parlare di fumetti che criticano l'atteggiamento della Chiesa, e magari prendono di mira il Papa o le persone bigotte... Fatto sta che a seguito di questa mia e-mail me ne è arrivata un'altra in cui si diceva che la verità era che me la cantavo e suonavo da solo, che mi ero inacidito (inacidito?) per la mancata pubblicazione dell'articolo inviato, che non rispettavo una vocazione intima (intima?) del direttore e che questo dimostrava che non mi sentivo più parte della redazione, la quale non era mai stata condizionata dalle scelte del direttore...
E quindi, siccome ora rapportarmi col sito era diventato un problema (in mezz'ora?) che mi metteva evidentemente molto a disagio, era meglio dirci addio e augurarci buona fortuna e buone cose.
In poche parole un ben servito via e-mail, accollandomene la responsabilità e senza nemmeno tentare di chiarire i miei dubbi su tutta la questione...
D'altra parte se un sito ritiene opportuno che è meglio cambiare impostazione è una scelta legittima che non contesto, quello che mi urta è che sono stato allontanato per avere chiesto chiarimenti e con la stessa considerazione che si darebbe a una moneta da tre euro. Questo, credo, dà un'idea di come funzionano certe cose nel nostro paese e dei tempi in cui viviamo. Tantopiù che la decisione è stata presa in maniera univoca e con una leggerezza che si commenta da sola, credo. Però forse è meglio così, visto che alle loro condizioni mi sarei comunque ritrovato a non poter parlare di molti dei (pochi) fumetti gay che escono nella nostra lingua, e di tantissimo materiale che viene prodotto in altre nazioni.
E tutto questo perchè? Non sono sicuro di averlo capito. D'altra parte, nel nostro paese, situazioni come questa si verificano spesso anche in altri ambiti e contesti... Con risultati ben più visibili...
La cosa davvero ironica è che, a meno di una settimana di distanza dall'annuncio della sua candidatura, il direttore del sito ha annunciato il suo ritiro perchè si sentiva preso troppo di mira dagli avversari (?!?). Per la cronaca: dopo il suo ritiro nessuno si è preso la briga di ricontattarmi. Personalmente non me la prendo più di tanto: ho già verificato che spesso il mondo gay italiano riflette la mentalità e le logiche che hanno portato l'Italia ad essere una nazione surreale e arretrata... Quindi quello che mi è capitato ha una sua coerenza ed ero psicologicamente preparato.
E questo è quanto.
Evidentemente c'è ancora molto su cui lavorare.
Io, da parte mia, cercherò altri spazi e vedremo un po' cosa succederà: di certo non mi straccerò le vesti ululando alla luna.
E poi, come si dice, chi non ti ama non ti merita.
(^__^)
Alla prossima.

P.S. Il contenuto di questo post non viola la legge sulla privacy perchè: 1) non ho pubblicato stralci di corrispondenza privata, ma l'ho solo riassunta per sommi capi, 2) si tratta di informazioni di interesse pubblico, visto che sono relative alla sparizione di una firma da una nota testata giornalistica, 3) non ho esposto alcun dato sensibile. Ah! Non si configura nemmeno il reato di diffamazione, visto che - a parte il fatto che mi sono limitato a dire che un sito gay aspirava a diventare più pudico, e questo non è diffamante - l'articolo 21 della costituzione fa prevalere il diritto di cronaca e di opinione sull'art. 595 del codice penale quando: a) vi sia un interesse pubblico alla notizia; b) i fatti narrati corrispondono a verità; c) l'esposizione dei fatti sia corretta e serena, secondo il principio della continenza. Inoltre non ho solo riassunto una conversazione, senza trarre alcuna conclusione e affermare nulla. E  per quel che riguarda l'ingiuria, non si configura perchè anche se avessi ingiuriato qualcuno (e non l'ho fatto), l'art. 559 stabilisce che non sono punibili le offese arrecate "nello stato d'ira determinato da un fatto ingiusto altrui, e subito dopo di esso" e questo vale anche per il mezzo stampa.
Casomai a qualcuno venissero idee strane.

12 commenti:

Fabrizio MAZZOTTA ha detto...

Mio caro, tutto sommato di certo tu non ci hai rimesso. Anzi! Se il futuro faceva presagire articoletti insulsi dove non si poteva criticare il cattolicesimo bigotto o non si poteva nominare la parola "porno", sarebbe stato faticoso scrivere! A meno di non parlare di Madonna o merletti, non so...
Sei superiore a tutto questo. Ma non tanto per dire! Quello che scrivi è culturalmente superiore a tanti articoli o blog disseminati per la rete.
Ora come ora saresti stato sprecato con simili direttive. Perciò: buon futuro, buon tutto e ad majora! ;)

quid76 ha detto...

O_O

Quasi surreale, quasi.

Awakening Art ha detto...

Io su gay.it ormai ci andavo solo per i tuoi articoli, dato che il sito con il tempo era veramente tanto calato qualitativamente!
Dai Vale meglio così, chiusa una porta se ne apre un'altra!

Anonimo ha detto...

Sono senza parole, davvero.
Certo che con una comunità gay così non mi stupisco che non siamo arrivati molto lontano dagli anni '70 ad oggi...

Mi mancheranno i tuoi articoli, ma fortunatamente c'è ancora questo blog.
Ricorda che là fuori è pieno di persone che apprezzano il tuo lavoro!
Stefano

Lorenzo Ridolfi ha detto...

Dopo i gay di destra adesso anche quelli di centro-destra-sinistra di accontentano di stare in un angolo e non dare troppo fastidio.
Dopo aver subito la macchina del fango berlusconiana mi sarei aspettato una reazione più incisiva sia dal direttore che dalla redazione di Gay.it invece di una linea editoriale più soft.

Mauro Padovani ha detto...

Hai tutta la mia solidarietà...un sito che è oramai è diventato inutile...non so di che cosa potrà parlare in futuro...

Panetto ha detto...

Io sono rimasto senza parole ma tu non smettere mai di dire la tua. Sai di essere nel giusto e sai che siamo in tanti a pensarla come te.
Continua così Vale!

Anonimo ha detto...


Siamo con te Vale. Io ho sempre letto il tuo blog mentre su questo "sito dalle strane manovre e colpi di spazzola" ci andavo solo per le tue pubblicazioni. :D
OAIC!
Nicola

NINO ha detto...

Ma mandali affanculo! Già ti relegavano a un giorno che non dava visibilità, poi non cagano la gente che gli invia i comunicati stampa... E credono che il fumetto sia una scemenza. Certo, era una grossa vetrina, ma il nome ce l'hai, ti conoscono tutti, non vedo dove stia il problema, andrai avanti anche da solo ed anche senza gente che sputa sul lavoro altrui. Baci!

Aschura ha detto...

..non per leccare il ****, però anch'io è da qlc mese che leggo molto più il tuo blog che "il sito voltafaccia in questione"..quindi non mi preoccuperei ;D
continua così ;)

Massimo Basili ha detto...

Il comportamento di gay.it è inqualificabile.
Il fatto che in mezz'ora hanno buttato alle ortiche una collaborazione decennale che alzava di molto il livello infimo in cui era sceso il lo sito la dice lunga sulla loro scala valoriale. Per fortuna lo squallore con cui è finito l'affaire della candidatura di De Giorgi ha fatto giustizia e ha evidenziato quali sono le vere mire di certa parte del movimento gay (leggi: il cadreghino).
In ogni caso mi dispiace molto, caro Valeriano, perché mi metto nei tuoi panni e finire trattato così deve averti avvilito non poco. Ma meglio guardare avanti!

Wally Rainbow ha detto...

Naaaa... É stato molto peggio quando mi hanno chiuso RAINBOWS :-)