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lunedì 7 marzo 2016

PRESSAPOCHISMO...

Ciao a tutti, come va?

Il fatto che tutti i lunedì riesco a trovare uno spunto per mettere in luce alcune problematiche della situazione italiana inizia a spaventarmi, anche perchè ogni settimana sembra che il destino si diverta a mettermi di fronte a situazioni sempre più grottesche...

L'ultimo caso, ad esempio, non riguarda più nemmeno solo l'editoria a fumetti, ma il giornalismo in senso lato, e mi fa sorgere ulteriori dubbi su come funziona l'informazione nel nostro paese. Non che l'informazione italiana abbia una buona nomea, men che meno nelle classifiche internazionali sulla libertà di stampa, ma in questo caso più che di libertà si tratta proprio di qualità.

I fatti sono questi: la cantante Madonna (esatto, proprio lei), per qualche motivo ha deciso di postare sul suo profilo Instagram  l'immagine che vedete qui sotto, con la scritta "Allo stesso modo... Insegnami a pregare"...
In questa immagine i fans italiani, e poi quelli stranieri, hanno subito riconosciuto l'attrice Ornella Muti... E man mano che la voce si è sparsa la notizia è arrivata prima a sua figlia Naike Rivelli, che ha confermato, e poi alla stessa Ornella Muti... Che a sua volta ha voluto confermare ai suoi fans che quella era proprio lei... E ha aggiunto "chi altri potrebbe essere?"...

Ora: ogni volta che un personaggio italiano viene citato a livello internazionale, magari venendo riportato sull'Instagram di Madonna, i giornalisti danno ampio risalto alla cosa (anche perchè, diciamolo, capita sempre più raramente)... Per confermare che l'Italia e le sue icone godono ancora della considerazione di cui godevano una volta, e di conseguenza per gratificare l'autostima campanilistica del proprio pubblico (anche perchè ultimamente viene messa sotto le scarpe con una certa frequenza). Pertanto anche se Madonna offre un po' di visibilità a un sex symbol di trent'anni fa, il tipico giornalista italiano è praticamente OBBLIGATO a puntare i riflettori sull'accaduto... Anche a costo di prendere una cantonata pazzesca.

E infatti di questo episodio ne hanno parlato un po' tutti: TGCOM, ANSA, Panorama, Vanity Fair... Solo per citarne alcuni. Tutti identificando l'illustrazione come parte della locandina del film "Le Monache di Sant'Arcangelo", un film erotico del 1973... E poco importa se in quell'occasione Ornella Muti portava i capelli corti e stoppacciosi da suora novizia: nel film Ornella Muti aveva a che fare con i crocifissi, quindi questo  non poteva che essere la fonte dell'illustrazione condivisa da Madonna...

Logico, no?


Evidentemente i preparatissimi (*SIGH*) giornalisti italiani volevano dare una patina di professionalità alla segnalazione, e dopo essersi resi conto che non avevano la minima idea di quale fosse la fonte dell'illustrazione postata da Madonna (e, anzi, senza neanche aver bene capito se era un disegno o una foto), se ne sono inventati una di sana pianta... Forse dando per scontato che, se loro non erano stati in grado di risalire alla fonte, non ci sarebbe riuscito nessun altro.

ERRORE!

Perchè, ad esempio, il sottoscritto aveva capito subito che l'immagine era ripresa da una delle copertine della serie a fumetti dedicata alla vampira SUKIA (che erano realizzate in stile fotografico dal bravo Emanuele Taglietti), molto popolare negli anni Settanta e Ottanta, il cui modello di riferimento per la protagonista era proprio Ornella Muti!

E la cosa, secondo i ben informati, ad Ornella Muti non andava affatto giù... Tant'è che si parla di varie azioni legali contro l'editore Renzo Barbieri, che però - a quanto pare - non compromisero la pubblicazione di una serie che andò avanti per 153 numeri (dal 1972 al 1986), continuando a fare in modo che Sukia fosse la sosia di Ornella Muti.

In realtà del fatto che si trattasse di una copertina di SUKIA se ne erano accorti subito (ovviamente) anche quelli dell'Emanuele Taglietti Fan Club... Che però non devono avere capito bene che la stampa aveva compiuto un vistoso errore di attribuzione... Così come non se ne è accorto nemmeno lo stesso Emanuele Taglietti, che in calce al post del suo Fan Club si è limitato ad intervenire per dire che era orgoglioso di essere stato citato da Madonna (CLICCATE QUI).

Ad ogni modo l'unico sito giornalistico che ha successivamente citato Emanuele Taglietti (dopo la segnalazione di un lettore) è stato quello de Il Fatto Quotidiano (che però NON ha tolto il riferimento a "Le Monache di Sant'Arcangelo").

Probabilmente Madonna ha preso un'immagine a caso di una ragazza minacciata da un crocifisso, e incidentalmente si trattava di una copertina di SUKIA, ma non è questo il punto.

La cosa inquietante è che, a quanto pare, i siti che si occupano di fumetti non vogliano proprio parlare dell'accaduto (perchè non sta bene parlare di tascabili erotici su un sito "per tutti"?), mentre i siti gay si limitano a riportare la versione della notizia che è circolata sulla stampa nazionale... Nonostante SUKIA sia considerato un fumetto cult per tutti gli appassionati di fumetti a tema gay. Infatti il co-protagonista della saga era il maggiordomo tuttofare della bella vampira, e cioè quel Gary di cui ho parlato più volte anche su questo blog (CLICCATE QUI ad esempio), visto che è stato il primo personaggio gay dichiarato e sessualmente liberato del fumetto italiano... Nonchè il primo attivista per i diritti gay mai presentato in una serie a fumetti del nostro paese.

E, tramite l'artista spagnolo Francesc Ruiz, Gary è persino arrivato all'ultima Biennale di Venezia (CLICCATE QUI)... Dopo che gli aveva dedicato anche una mostra londinese, con tanto di cosplay improvvisati che impersonavano le versioni moderne di Sukia e Gary (CLICCATE QUI)!

E un allestimento molto interessante in Spagna, con un'edicola "virtuale" occupata solo dalle pubblicazioni dedicate a questo personaggio (CLICCATE QUI)...

Però, siccome dalle nostre parti va ancora di moda dire le cose a caso e senza documentarsi (nonostante internet!), si è persa l'ennesima occasione per dare a Cesare quel che è di Cesare...

Anche perchè SUKIA venne pubblicato in diverse nazioni, dalla Francia al Messico, e dare risalto al fatto che Madonna ha citato un fumetto gay friendy italiano (piuttosto che l'attrice che ha compiuto azioni legali contro di esso) avrebbe avuto tutto un altro impatto... Non foss'altro perchè avrebbe fatto riscoprire un modo di intendere i fumetti - disnibito e coraggioso - che ormai, in Italia, è andato perduto... Anche se, paradossalmente, oggi potremmo averne più bisogno di prima.



Da notare che, proprio l'anno scorso, le belle illustrazioni in stile fotografico di Emanuele Taglietti sono state presentate in una monografia che è andata subito esaurita (immagine sotto)... E che, ovviamente, non è stata pubblicata in Italia, ma nel Regno Unito... Come dire che la tanto decantata meritocrazia che gli italiani trovano all'estero si applica anche agli artisti pop che risiedono ancora in Italia, e che in decenni di onorata carriera non sono mai stati valorizzati adeguatamente nel loro paese...

Finendo poi per risultare dei perfetti sconosciuti quando un loro disegno sbuca fuori sull'Instagram di Madonna...

Che altro aggiungere?

Magari dirò una banalità, ma se i giornalisti fanno questi errori su argomenti da poco viene davvero da chiedersi cosa succede quando provano ad occuparsi di questioni davvero serie e delicate...

Alla prossima.

E non dimenticare di partecipare alla votazione dei premi GLAD! Vota anche tu il fumetto italiano che ti ha deluso di più! Trovi tutte le informazioni CLICCANDO QUI.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

In Italia se una cosa è per adulti o gay entrano subito in gioco una serie di censure di cui la maggior parte della gente non si rende nemmeno conto. Perfino su wikipedia le pagine italiane spesso e volentieri si guardano bene dal menzionare che un artista è gay, mentre quelle corrispondenti inglesi hanno perfino link che rimandano a elenchi di musicisti gay, attori gay... (vedi per esempio: https://it.wikipedia.org/wiki/Olly_Alexander e https://en.wikipedia.org/wiki/Olly_Alexander) Nulla di cui stupirsi se poi i nostri giornalisti -che spesso sono di una ignoranza raccapricciante e digiuni di lingue straniere - non si curano più di tanto dell'origine di un semplice disegno...

Wally Rainbow ha detto...

Tutto vero, ma in questo caso secondo me il problema è proprio l'ignoranza tutale su tutto quello che per anni non è stato considerato meritevole di attenzione, tipo i fumetti, e in particolare i tascabili erotici. Infatti i giornalisti hanno citato un film erotico del 1973 con Ornella Muti, a base di suore viziose, ma solo perchè il cinema di genere - entro certi limiti - è stato rivalutato. In realtà siamo arrivati ad un unto in cui non ha più senso parlare di "cultura alta" e "cultura popolare", perchè grazie ai nuovi mezzi di comunicazione hanno lo stesso livello di accessibilità e diffusione, anche se la forma mentale del "sistema Italia" (ci cui i giornalisti sono una prolungamento) è totalmente impreparata a gestire questa situazione.

Emanuele Taglietti ha detto...

ti ringrazio per i commenti lusinghieri. Ho visto solo ora questo post, quindi volevo comunicarti che l'attrice Ornella Muti, non ha mai fatto causa a Barbieri. Questa è una delle tante notizie false che girano tra gli appassionati di fumetti. A parte l'errore del giornale "Il Fatto Quotidiano," le altre riviste non hanno fatto altro che fare copia -incolla.
Emanuele Taglietti