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mercoledì 19 giugno 2013

DAVVERO INEVITABILE!

Ciao a tutti, come va?
Proprio qualche giorno fa vi avevo parlato di come l'esperienza in edicola di DAVVERO!, il fumetto online scritto da Paola Barbato e Matteo Bussola - riproposto in versione cartacea da Star Comics - si fosse rivelata un'occasione mancata, anche e soprattutto dal punto di vista delle tamatiche LGBT. Evidentemente la mia opinione doveva essere ampiamente condivisa, visto che è stato appena annunciato che Star Comics interromperà le pubblicazioni per carenza di vendite.
So che non dovrei dirlo, ma il comunicato stampa che annunciava questa triste (!) dipartita mi ha fatto scappare da ridere. Se non lo avete letto su qualche sito di informazione fumettistica ve lo riporto qui di seguito.

"Con immenso dispiacere comunichiamo ufficialmente che la miniserie italiana Davvero di Paola Barbato e Matteo Bussola conclude la sua avventura con Edizioni Star Comics al volume quattro, uscito in edicola e fumetteria lo scorso Marzo.
Le difficilissime condizioni del mercato e della distribuzione non hanno permesso a questo prodotto innovativo e di grande qualità di ricevere il successo che meritava. Siamo però certi che sia stato un esperimento importante di cui resterà segno nella storia a fumetti di questo paese.

La casa editrice ci tiene a ringraziare gli autori e tutti i collaboratori che hanno dato vita alle avventure di Martina e che hanno lavorato con passione e dedizione per la riuscita di questa scommessa editoriale.
Scusandoci con i lettori per questa interruzione prematura, li ringraziamo per l'affetto che ci hanno dimostrato e comunichiamo a tutti gli appassionati che i numeri 5 e 6 verranno pubblicati dalla casa editrice Edizioni Arcadia e saranno disponibili esclusivamente in fumetteria." 


La parte che ho evidenziato e sottolineato, in particolare, mi ha fatto l'effetto di un gessetto che stride sulla lavagna. Poniamo che le condizioni del mercato siano difficili: in questo caso è EVIDENTE che un lettore sceglie di comprare solo quello che gli piace sul serio, quindi ne consegue che questo prodotto non doveva essere poi così eccezionale. Altrimenti, crisi o no, avrebbe continuato a farsi largo mese dopo mese. Ovviamente NESSUNO ha ammesso che diluire la trama di un fumetto già disponibile su internet non sia stata proprio una genialata, soprattutto se si considera che già di per sè non è che fosse proprio un capolavoro. Sul fatto che poi fosse innovativo preferirei non esprimermi, perchè ho la brutta sensazione che l'editore consideri "innovativo" il fatto che la protagonista della storia - una volta tanto - fosse una ragazza che vive nella realtà metropolitana dell'Italia di oggi, cercando di rendersi indipendente... 
Sorvolando sul fatto che, ancora nel 2013, considerare "innovativa" l'idea di una ragazza che cerca l'indipendenza è qualcosa che fa venire i brividi, e anche ammettendo che basti questo a rendere un fumetto innovativo (e NON basta), questo fumetto NON descriveva quasi per nulla la realtà italiana di oggi. Un esempio? Persino il Sunday Times di Londra ha indicato Bologna come la capitale hipster d'Italia, ma quando la protagonista di DAVVERO! inizia a vivere a Bologna non incrocia mai coetanei hipster, men che meno hipster gay (e a Bologna ce ne sono davvero tanti).
E farle condividere un'amicizia profonda con qualcuno di etnia non italiana, magari? Era forse troppo? Evidentemente era più importante dedicare ampio spazio alle sequenze in cui la protagonista si smutandava per qualche motivo. Come si può ancora credere che il pubblico dei fumetti di oggi, soprattutto se si punta a quello giovanile, consideri un incentivo all'acquisto di un fumetto le scene di nudo soft della protagonista? In un paese in cui il corpo femminile viene spiattellato e strumentalizzato praticamente ovunque, peraltro, era "davvero" necessario allinearsi nella speranza di aumentare le vendite (che guardacaso si sono abbassate)? Dove sta l'innovazione?
Ovviamente il mio è un parere di parte, ma qualcosa mi dice che se la protagonista Martina avesse vissuto "davvero" in città come Milano e Bologna, anche dal punto di vista gay, la serie non si sarebbe chiusa prematuramente. Se DAVVERO! avesse raccontato le storie di una ragazza di buona famiglia un po' sprovveduta, che per trovare casa fosse stata costretta a coabitare in un appartamento con altri quattro o cinque ragazzi gay, magari con qualcuno straniero, non sarebbe stato forse più innovativo? E se si fosse messa con un ragazzo di colore senza permesso di soggiorno, magari?
Allora si che si sarebbe raccontata "davvero" l'Italia di oggi...
E invece no, i gay "veri" non si possono ancora far vedere nei fumetti italiani che raccontano l'Italia di oggi, e nemmeno gli stranieri, a quanto pare.
Se devo essere sincero continuo ad avere l'impressione che gli editori italiani abbiano "davvero" troppa paura di confrontarsi con la realtà effettiva, perchè inevitabilmente finirebbero per mettere in cattiva luce qualcuno - o qualcosa - che dalle nostre parti ha ancora il coltello dalla parte del manico e ha ancora il potere per fargli passare dei guai. O magari, più semplicemente, sarebbero costretti a confrontarsi con la mentalità del nostro paese, una mentalità che - arrivati a questo punto - mi viene da pensare che condividono.
Sapete che vi dico?
A questo punto ben gli stà se devono chiudere una serie dopo soli quattro numeri.
"Davvero" non ne sentiremo la mancanza.
Alla prossima.

1 commento:

Orlando Furioso ha detto...

Che altro aggiungere se non che condivido ogni pensiero da te espresso in questo post?
Un caro saluto.
Orlando