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lunedì 29 luglio 2013

GIAPPONE E REPRESSIONE

Ciao a tutti, come va?
Pochi giorni fa vi avevo detto di come, probabilmente, la prima pubblicazione di Gengoroh Tagame negli USA avrebbe fatto solo da apripista, ed ora sembra proprio che siano arrivate le prime conferme. Infatti a settembre dovrebbe essere distribuita la prima antologia statunitense dedicata al mondo dei manga bara...
Molti i nomi noti, e meno noti, presenti, ma forse può essere interessante notare che la suddetta antologia (come la precedente monografia dedicata a Gengoroh Tagame) è stata curata da Chip Kidd, nome ben noto nel mondo dei fumettari americani. Infatti questo graphic designer a tutto tondo (che vedete nella foto sotto), oltre ad essere molto apprezzato nel suo ambito, negli ultimi anni ha trasformato la sua passione per i fumetti in un'attività parallela, curando tutta una serie di volumi di pregio, che si sono guadagnati anche diversi premi prestigiosi.
Dalle antologie dedicate all'illustratore Alex Ross, ai volumi che approfondiscono alcuni aspetti poco conosciuti di Batman (come ad esempio la sua semisconosciuta versione manga degli anni '60). A quanto pare Chip Kidd si è innamorato dei manga bara già nel 2001, e ora è riuscito - finalmente - a contribuire alla loro pubblicazione americana. Oltretutto, in occasione della pubblicazione del volume dedicato a Gengoroh Tagame è riuscito ad inserire una storia che il maestro Tagame ha disegnato a partire da una sua sceneggiatura!
Come dire che i manga bara, negli USA, sono entrati dalla porta principale.
Se il buongiorno si vede dal mattino potrebbe anche succedere che gli USA possano effettivamente diventare un mercato interessante per i manga bara e i loro autori, cosa che potrebbe avere dei risvolti molto positivi su tutto quello che è il settore omoerotico Made in Japan, che in patria deve ancora sottostare all'ambigua legge 175 sulla censura (che risale addirittura al 1880, e che è stata rivista negli anni '50), che può essere interpretata in vari modi, ma che stabilisce inequivocabilmente che chi vende o produce materiale osceno deve essere punito, e che è osceno tutto ciò che "eccita". Ovviamente i modi per intepretare questo "eccita" sono infiniti, e rendono questa stessa legge alquanto ridicola, dato che nei video porno giapponesi si può fare e mostrare di tutto a patto che gli organi genitali siano pixellati con effetto mosaico... Dato che evidentemente si presume che una raffigurazione esplicita sia formalmente eccitante, e una censurata no... E d'altra parte, si sa, nella cultura giapponese la "forma" arriva prima della sostanza...
Paradossalmente tutto quello che coinvolge altre parti del corpo (zona anale compresa) può essere mostrato senza problemi. Nei manga, soprattutto negli ultimi anni, si è pensato di aggirare la legge con un'intepretazione molto personale del concetto di base. Nel senso che, se una volta i genitali erano completamente censurati, sbianchettati o rappresentati in maniera metaforica, poi c'è stato un periodo in cui bastava abbozzarli in maniera poco dettagliata, per poi arrivare ai giorni nostri... In cui "esplicitamente" può diventare sinonimo di "integralmente", e quindi basta applicare delle micro barrette pressochè simboliche per aggirare la suddetta legge... Micro barrette che però possono sparire nelle edizioni occidentali degli stessi manga, come potete vedere confrontando la versione italiana e quella giapponese di questa vignetta di Gengoroh Tagame...

Magari penserete che è una cosa da poco, ma in effetti la legge può ancora vincolare la creatività di un artista, che deve comunque scendere a dei compromessi un po' fastidiosi per evitare guai. E la cosa agghiacciante è che l'anacronistica legge 175 (che naque fondamentalmente per assecondare la pudica mentalità occidentale del XIX secolo) continua a mietere vittime anche ai giorni nostri, con sequestri e incarcerazioni! L'ultima vittima illustre è stato il fotografo taiwanese Leslie Kee (foto sotto), molto noto nel mondo della moda e che è famoso anche per i suoi fotolibri dedicati a personaggi del calibro di Lady Gaga.
Lo scorso 4 febbraio è stato brutalmente arrestato (assieme al proprietario della libreria Lumière di Tokyo, che lo ospitava), perchè aveva avuto la bella idea di mettere in vendita alcuni libri fotografici dedicati al nudo maschile, tra cui spiccava quello dedicato a Masaki Koh (foto sotto), probabilmente il più celebre gay porn performers giapponese di sempre, con oltre 100 video girati in meno di quattro anni...

Il problema nasceva dal fatto che Leslie Kee aveva stampato le foto di Masaki Koh (e compagnia) senza veli e senza censure. Probabilmente dando per scontato di avere una sorta di "immunità artistica". E invece è stato arrestato in piena Tokyo, passando diversi giorni in carcere e finendo per essere "graziato" solo grazie all'intervento di numerosi personaggi pubblici che si sono schierati dalla sua parte. La cosa, fortunatamente, si è risolta bene, e Leslie Kee ha detto che non ha intenzione di rinunciare alle sue foto di nudo maschile, anche se probabilmente in Giappone non si vedranno più... Quel che è certo è che, probabilmente, le sue foto di Masaki Koh entreranno presto nella leggenda, visto che - come epilogo di tutta questa brutta storia - un paio di mesi fa il gay porn performer più iconico del Giappone si è spento a soli 29 anni, per via di un'appendicite curata male...
Un vero peccato, perchè stava inziando a diventare famoso anche al di fuori dei confini nipponici (a gennaio aveva fatto anche una mini tournèe in Francia), e non è da escludere che avrebbe potuto contribuire a sbloccare - almeno in parte - la situazione del suo paese. Infatti aveva deciso di promuovere in prima persona la questione dei diritti gay, dell'integrazione e della visibilità della comunità LGBT nipponica, e lo faceva anche assieme al suo ragazzo (e collega) Tenten...
Credo che sia abbastanza significativo il fatto che uno degli ultimi filmati che lo riguardano, nonostante la sua brillante carriera nel mondo della pornografia gay, sia proprio qualcosa del genere. Riposi in pace. Di lui si iniziava a parlare persino nei quiz televisivi e la versione giapponese di GQ lo aveva intervistato con tanto di dettagliatissima scheda tecnica (manco fosse stato l'ultima versione di Gundam)... Davvero un peccato che se ne sia andato, e oltretutto il 18 maggio (all'indomani della giornata mondiale per lotta all'omofobia)...
Sia come sia, ora che in Giappone è stato appena eletto un governo conservatore, molto difficilmente la legge 175 verrà ritoccata e forse, nei prossimi anni, assisteremo ad  un lento e crescente "sdoppiamento" dell'arte omoerotica giapponese verso lidi meno restrittivi... E non è detto che prima o poi questo sdoppiamento non produca opere che escono direttamente per il mercato occidentale, anche perchè per anni i manga bara si erano già fatti conoscere attraverso internet e ora si trovano il terreno spianato...
Staremo a vedere.

1 commento:

Lorenzo Ridolfi ha detto...

In questo blog si scoprono sempre cose interessanti, ecco spiegata la ragione di quelle assurde barrette sui genitali che non coprono nulla.